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. 2R NA LA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 GIOVEDÌ 2 LUGLIO 2009 • ANNO 143 N. 180 • 1,00 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Nuove norme Ue L’attore aveva 97 anni La morte del re del pop Addio salvagente con la paperella Morto Malden il poliziotto buono Anche Diana Ross per i figli di Jacko Proibite tutte le ciambelle con pupazzi «Non si scherza più con la sicurezza» Giro di vite anche per le bici da bimbi Scompare l’Oscar di «Un tram che si chiama desiderio», volto di tanti film e di «Le strade di San Francisco» La star tutrice di riserva dei bambini se la nonna dovesse avere problemi No ai funerali nel ranch di Neverland Pieracci A PAGINA 19 Perfetti A PAGINA 44 Molinari e Semprini A PAGINA 45 GIAN ENRICO RUSCONI Le vittime dell’esplosione salgono a 17, gravissimo l’80 per cento dei feriti. Dossier: nei trasporti siamo come il Ghana Viareggio, la strage continua BOLZANO È GIÀ FUORI L’inchiesta: “L’asse del vagone cambiato da poco aveva già una crepa” DALL’ITALIA? l Sud Tirolo/Alto Adige L’asse del treno che ha causato la tragedia senza fine di Viareggio non si è spezzato per la ruggine, ma era già difettoso quando è stato montato sul vagone. Sarebbe questa la prima svolta dell’inchiesta che è stata aperta per disastro e omicidio colposo sull’incidente di lunedì notte. Sulle possibili cause interviene anche il ministro Matteoli che avanza dubbi sui controlli fatti in Germania nella fabbrica in cui il pezzo è stato prodotto. Intanto i morti salgono a 17. Nel tardo pomeriggio di ieri è deceduto un paziente ricoverato a Cesena per le gravissime ustioni. Nelle stesse condizioni ci sarebbe l’80 per cento dei ricoverati. GIUSEPPE BERTA VIAGGIARE IN UN PAESE FRAGILE I l disastro di Viareggio è capitato nel momento peggiore, alla vigilia delle vacanze estive, accentuando l’immagine di un Paese in difficoltà nel proprio sistema di infrastrutture. Intendiamoci: è comprensibile la reazione dell’ingegner Moretti, l’amministratore delegato delle ferrovie italiane, che si lamenta degli «sciacalli» pronti a mettere in dubbio la sicurezza della nostra rete di trasporto, secondo lui in ottima posizione nella parte alta della classifica europea per grado di affidabilità. Quanto è successo l’altra notte a Viareggio sarebbe potuto avvenire in altri punti del lungo percorso attraverso il continente di un vagone gravemente difettoso. E tuttavia, se lo stesso Moretti ha rilevato subito le tracce di ruggine ben visibili nelle immagini di quel vagone, anche altri se ne sarebbero potuti accorgere, arrestando per tempo la sua corsa. E’ chiaro che il dramma di Viareggio chiama in causa, come si è notato in molti commenti, una catena di responsabilità fattasi via via più complicata, man mano che è cresciuto il numero degli operatori coinvolti nel trasporto su rotaia. Un incidente di simili proporzioni solleva molti interrogativi sull’efficacia dei controlli che devono essere applicati a livello europeo e nazionale, sulla loro funzionalità reale e interdipendenza. CONTINUA A PAGINA 39 Barbera, Baroni, Corbi, Gaino, Neirotti, Sansa e un intervento di Gianmaria Testa DA PAG. 2 A PAG. 8 era una crepa nel metallo, non nel destino. Un’anomalia, «una piccola fessura» che l’asse del primo vagone cisterna deragliato a Viareggio avrebbe avuto già prima di spezzarsi di netto vicino alla ruota, provocando il disastro di lunedì notte. CONTINUA A PAGINA 2 CONTINUA A PAGINA 39 RETROSCENA Massimiliano Nerozzi INVIATO A VIAREGGIO Non date la colpa alla ruggine C’ Ufficializzata la sua candidatura alla segreteria Pd La sfida di Bersani “Io, l’innovatore” “Nel futuro con la forza del passato” Al teatro Ambra Jovinelli di Roma Pierluigi Bersani ufficializza la sua candidatura a segretario del Pd e lancia la sfida a Franceschini: «Sono un innovatore, non sono grigio e basta con le discussioni vecchio-nuovo. Voglio un partito che guardi al futuro con la forza del passato». Intanto Rutelli oggi detterà le sue condizioni per restare nel Pd: «Dobbiamo puntare al centro». I Per la tragedia bandiere a mezz’asta sul litorale viareggino PIERANGELO S APEGNO LA VITA SCOMPARSA C i sono ancora molti fuochi che brillano, a Viareggio. Li vedi dal cavalcavia, oltre la passerella in cemento armato. CONTINUA A PAGINA 4 FEDERICO GEREMICCA RITORNO AL PARTITO L Giovannini, Iacoboni, La Mattina e Rampino a prima cosa che va comunicata agli iscritti, agli elettori ed ai simpatizzanti del Pd è che ieri, nel suo discorso della Corona, Pierluigi Bersani non ha citato Obama, non ha evocatocatastrofiecologiche. ALLE PAG. 12 E 13 CONTINUA A PAGINA 39 MARINA VERNA La ragazza che visse due volte P apà, quando vieni?». «Appena sarai tornata in Francia». Bahia Bakari, 13 anni, l’unica sopravvissuta all’inabissamento dell’Airbus al largo delle isole Comore, è sola a migliaia di chilometri da casa. La sua mamma, che viaggiava con lei, è una dei 152 passeggeri dati per dispersi. Lei è in una stanzetta dell’ospedale di Moroni, la capitale dell’arcipelago, con la clavicola rotta, ustioni al ginocchio e un principio di ipotermia, affettuosamente accudita da uno staff di medici e psicologi. Ma vuole la sua mamma. «E’ nella stanza accanto», la I da molto tempo non è più psicologicamente, idealmente, emozionalmente terra d’Italia. E’ un’area economicamente ricca come poche ma culturalmente inquieta. Gli italiani - in particolare «quelli di Roma» - non se ne preoccupano. Hanno altro a cui pensare. Forse qualcuno può pensare che questo atteggiamento di indifferenza possa essere la «soluzione all’italiana» di un annoso problema che fortunatamente non solleva più spinose questioni politiche. Ma è davvero così? In realtà sta accadendo qualcosa che merita attenzione. Era dal tempo dell’ultima visita dell’imperatore Francesco Giuseppe nel lontano 1910 che a Bolzano non si era mai raccolta tanta gente. I rassicurano i medici. Nessuno ha il coraggio di dirle la verità. Che cosa sia successo, nella notte tra lunedì e martedì, lo racconta a frammenti a chi la assiste e soprattutto al padre, Kassim Bakari, rimasto nella banlieue parigina di CorbeilleEssonne, con gli altri tre figli, tutti più piccoli di lei: 3, 8 e 10 anni: «A un certo punto ci hanno dato l’ordine di mettere i giubbotti. Poi ho sentito come una scossa elettrica e mi sono ritrovata in acqua, attaccata a un pezzo di aereo. CONTINUA A PAGINA 17