ADOZIONE APPROVAZIONE PUBBLICAZIONE ATTO DI
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ADOZIONE APPROVAZIONE PUBBLICAZIONE ATTO DI
ADOZIONE deliberazione di Consiglio Comunale n. 20 del 25 giugno 2013 APPROVAZIONE deliberazione di Consiglio Comunale n. 7 del 10 febbraio 2014 PUBBLICAZIONE Bollettino Ufficiale Regione Lombardia Serie Avvisi e Concorsi n. 25 del 18 giugno 2014 ATTO DI CORREZIONE E RETTIFICA deliberazione di Consiglio Comunale n. PUBBLICAZIONE Bollettino Ufficiale Regione Lombardia Serie Avvisi e Concorsi n. del del INDICE 1 2 3 4 NORME GENERALI 3 1.1 Efficacia del Piano dei Servizi 3 1.2 Obiettivi 3 1.3 Ambito di applicazione 3 1.4 Contenuti del Piano dei Servizi 4 1.5 Elaborati costitutivi il Piano dei Servizi 4 1.6 Articolazione dei Servizi 5 1.7 Coordinamento con il Piano delle Regole 5 CRITERI PER L’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI DEL PIANO DEI SERVIZI 6 2.1 Perequazione delle aree destinate a servizi all’interno dei comparti soggetti a pianificazione attuativa 6 2.2 Compensazione delle aree per servizi con diritti edificatori e disciplina del loro trasferimento 6 2.3 Modalità per il reperimento delle aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale 7 DOTAZIONE DI AREE PER SERVIZI 9 3.1 Destinazioni d’uso nel sistema dei servizi 9 3.2 Dotazione minima di aree per servizi 9 3.3 Parametri di riferimento 11 3.4 Parametri attuativi delle aree per servizi 13 3.5 Sistema a rete 16 REQUISITI DELLE AREE PER SERVIZI 21 4.1 Assunzione dei principi di sostenibilità ambientale 21 4.2 Coordinamento e integrazione con le disposizioni del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo 21 4.3 Permesso di costruire in deroga 21 4.4 Norme finali e transitorie 21 1 2 1 NORME GENERALI 1.1 Efficacia del Piano dei Servizi Il Piano dei Servizi è articolazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) redatto ai sensi della L.R. 12/2005 e costituisce atto di programmazione generale dei servizi nell’ambito degli indirizzi strategici contenuti nel Documento di Piano. Il Piano dei Servizi assicura una dotazione globale di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, le aree per l’edilizia residenziale pubblica o sociale e la dotazione a verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato, nonché tra le opere viabilistiche e le aree urbanizzate ed una loro razionale distribuzione sul territorio comunale, a supporto delle funzioni insediate e previste. Le previsioni contenute nel Piano dei Servizi e concernenti le aree necessarie per la realizzazione dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale hanno carattere prescrittivo e vincolante. Ove non diversamente disposto dagli atti costituenti il PGT, l’eventuale realizzazione di servizi e attrezzature da parte dei privati, sulle aree destinate dal Piano dei Servizi per tali finalità, è subordinata alla stipula di apposita convenzione intesa a disciplinare le modalità attuative e gestionali, a condizione che ne venga riconosciuta la pubblica utilità da parte dell’Amministrazione comunale. Sulle aree disciplinate dal Piano dei Servizi di proprietà di enti pubblici o religiosi, nonchè di soggetti esercenti pubblici servizi è comunque sempre ammessa la possibilità di realizzare direttamente, senza necessità di apposita convenzione, servizi e attrezzature volti a perseguire i propri obiettivi istituzionali. Non configurano vincolo espropriativo e non sono soggette a decadenza le previsioni del Piano dei Servizi che demandano al proprietario dell’area la diretta realizzazione di attrezzature e servizi, ovvero ne contemplano la facoltà in alternativa all’intervento dell’Amministrazione comunale. Rientrano tra queste previsioni anche tutti i servizi inseriti all’interno degli ambiti di trasformazione previsti dal Documento di Piano e negli strumenti attuativi vigenti o previsti dal Piano delle Regole. Il Piano dei Servizi articola le sue previsioni anche negli elaborati grafici e nelle prescrizioni riportate nei criteri normativi e azioni di intervento del Documento di Piano in relazione agli ambiti di trasformazione dello stesso Documento di Piano. 1.2 Obiettivi Il Piano dei Servizi concorre, con il Documento di Piano e il Piano delle Regole, a regolare il governo del territorio del Comune di Cesano Maderno nel rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento regionale, statale e comunitario. Il Piano dei Servizi contribuisce ad attuare, come articolazione del PGT del Comune di Cesano Maderno, gli indirizzi di carattere generale assunti dall’Amministrazione comunale. 1.3 Ambito di applicazione Il PGT definisce e disciplina l‘assetto dell‘intero territorio comunale ed è articolato nei seguenti atti: il Documento di Piano, il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole. Tutte le opere edilizie e tutte le trasformazioni urbanistiche per le quali, in base alla vigente legislazione statale e regionale, risulti necessaria l’acquisizione di 3 un titolo edilizio abilitativo, nonché tutti i mutamenti di destinazione d‘uso, anche senza opere edilizie, debbono risultare conformi alle prescrizioni del presente PGT. I contenuti del Piano dei Servizi sono coordinati con le previsioni del Piano Generale del Traffico Urbano e saranno raccordati con le disposizioni del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo, nonché dei piani e degli strumenti di programmazione settoriale dell’Amministrazione comunale e degli altri enti pubblici. La sostenibilità dei costi delle previsioni del Piano dei Servizi è determinata e verificata nell’ambito del Programma Triennale delle Opere Pubbliche e relativi aggiornamenti. Le prescrizioni contenute nel Piano dei Servizi dovranno intendersi modificate a seguito dell'entrata in vigore di norme statali e regionali diverse e prevalenti, secondo le modalità e le forme stabilite dalle sopravvenute fonti normative statali e regionali. 1.4 Contenuti del Piano dei Servizi Il Piano dei Servizi: − documenta lo stato dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale esistenti sul territorio comunale, in particolare verificandone i fattori di qualità, fruibilità e accessibilità − accerta la domanda dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale espressa dalla popolazione residente e da quella gravitante e fluttuante nel territorio, individuando le necessità emergenti − indica in quali casi i mutamenti di destinazione d’uso di aree e di edifici comportano una variazione del fabbisogno di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale − individua gli obiettivi e le azioni da esercitare per adeguare, sviluppare e integrare l’offerta di servizi pubblici e di interesse pubblico o generale e le relative modalità di intervento − individua la dotazione minima di servizi pubblici e di interesse pubblico o generale da assicurare anche negli ambiti di trasformazione previsti dal Documento di Piano e negli strumenti attuativi previsti dal Piano delle Regole, in relazione alla popolazione stabilmente residente e da insediare e agli interventi di natura commerciale, terziaria, produttiva e di servizio 1.5 Elaborati costitutivi il Piano dei Servizi II Piano dei Servizi è redatto con i contenuti e gli elaborati previsti dall'art. 9 della L.R. 12/2005. Il Piano dei Servizi è costituito dai seguenti elaborati aventi carattere rispettivamente illustrativo (I) o prescrittivo (P): PS_a1 Carta dei servizi – assetto strategico I PS_a2 Carta dei servizi – assetto complessivo previsto (esistente e progetto) P PS_b1.1 Individuazione dei servizi: istruzione, formazione e sport (esistente e progetto) P PS_b1.2 Inventario dei servizi: istruzione, formazione e sport P PS_b2.1 Individuazione dei servizi: servizi sociali, sanitari e assistenziali (esistente e progetto) P PS_b2.2 Inventario dei servizi: servizi sociali, sanitari e assistenziali P PS_b3.1 Individuazione dei servizi: cultura promozione e turismo, servizi 4 istituzionali e di pubblica utilità, servizi religiosi (esistente e progetto) P PS_b3.2 Inventario dei servizi: cultura promozione e turismo, servizi istituzionali e di pubblica utilità, servizi religiosi P PS_b4.1 Individuazione dei servizi: verde, servizi per la mobilità e la pedonalità (esistente e progetto) P PS_b4.2 Inventario dei servizi: verde, servizi per la mobilità e la pedonalità P PS_c1 Relazione illustrativa PS_c2 Modalità di attuazione I P I contenuti degli elaborati aventi carattere prescrittivo prevalgono rispetto a quelli aventi carattere illustrativo. 1.6 Articolazione dei servizi Il Piano dei Servizi individua un insieme di spazi necessari a dotare il Comune di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale. A tal fine le aree e i servizi pubblici e di interesse pubblico o generale sono ripartiti in base alla seguente articolazione: − Istruzione, formazione e sport − Servizi sociali, sanitari e assistenziali − Cultura promozione turismo − Servizi istituzionali e di pubblica utilità − Servizi religiosi − Verde − Servizi per la mobilità e la pedonalità − Servizi per gli insediamenti produttivi e sono suddivisi secondo due macrocategorie: − Servizi locali − Servizi di polo 1.7 Coordinamento con il Piano delle Regole Il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole mantengono attivo un adeguato livello di coordinamento finalizzato al complessivo perseguimento degli obiettivi del PGT. In particolare, il Piano delle Regole stabilisce i parametri urbanistici ed edilizi, nonché le norme tipo-morfologiche da rispettare nell’attuazione del Piano dei Servizi. Le disposizioni contenute nel Piano dei Servizi sono di norma prevalenti rispetto ai contenuti del Piano delle Regole, in ragione del preminente interesse pubblico rispetto all’attuazione delle previsioni del PGT. Per i servizi previsti con apposita simbologia sulle zone urbanistiche dei sistemi residenziale, secondario e terziario del Piano delle Regole, il loro mantenimento o la loro realizzazione non risulta vincolante, essendo comunque prevalenti per tali situazioni le normative delle rispettive zone urbanistiche disciplinate dalle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole. 5 2 CRITERI PER L’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI DEL PIANO DEI SERVIZI 2.1 Perequazione delle aree destinate a servizi all’interno dei comparti soggetti a pianificazione attuativa I piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata ripartiscono tra tutti i proprietari degli immobili interessati dagli interventi i diritti edificatori e gli oneri derivanti dalla dotazione di aree per opere di urbanizzazione, nonché dall’assolvimento degli altri obblighi previsti, mediante distribuzione perequata, in base alla superficie territoriale interessata, delle quantità edificabili assegnate negli elaborati del PGT. 2.2 Compensazione delle aree per servizi con diritti edificatori e disciplina del loro trasferimento I proprietari dei terreni per i quali il Piano dei Servizi prevede l’attuazione di interventi di interesse pubblico o generale su cui si attua il principio della compensazione possono ottenere diritti edificatori liberamente commerciabili o trasferire su altri terreni i diritti edificatori assegnati a tali aree contestualmente alla loro cessione gratuita al Comune. A tali aree sono attribuiti, a fronte della loro cessione gratuita al Comune, diritti edificatori che concorrono a rendere attuabile la realizzazione delle capacità edificatorie attribuite dal Documento di Piano per determinati ambiti di trasformazione e a consentire l’utilizzazione edificatoria di potenzialità aggiuntive previste per talune zone dal Piano delle Regole. Gli indici fondiari sono assegnati alle aree di compensazione nei limiti di: − per le “aree di compensazione strutturale” 0,15 mq di SLP per ogni mq di superficie in cessione − per le “aree di compensazione lungo i corsi d’acqua” 0,30 mq di SLP per ogni mq di superficie in cessione − per le “aree di compensazione locale” 0,15 mq di SLP per ogni mq di superficie in cessione, riducibile della metà in caso di utilizzo in loco della restante metà della capacità edificatoria da concentrarsi sul 15% del lotto che rimane in proprietà dell’operatore Ad esclusione dei casi di parziale utilizzo in loco della capacità edificatoria, qualora l’area di compensazione dovesse risultare necessaria per l’attuazione delle previsioni contenute nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche, tra cui gli interventi correlati alla realizzazione del corridoio ecologico di interesse locale, che sarà vigente al momento della cessione, o per la realizzazione di qualsiasi altra opera pubblica che, a giudizio dell’Amministrazione comunale, venga ritenuta strategicamente rilevante, verrà attribuito un indice edificatorio premiale aggiuntivo di 0,05 mq/mq, a fronte della cessione gratuita al Comune dell’area interessata. Le aree oggetto di cessione al Comune devono essere pubblicamente accessibili ed avere una consistenza funzionale al loro tipo di utilizzo. Le aree così cedute assolvono il fabbisogno di servizi di pertinenza della capacità edificatoria oggetto di trasferimento. All’atto dell’acquisizione o trasferimento del diritto volumetrico ad altro immobile, nei casi specificati, dovrà essere ceduto gratuitamente al Comune il terreno che ha generato il diritto volumetrico. I diritti edificatori attribuiti a titolo di compensazione sono liberamente commerciabili. 6 Per gli interventi relativi agli ambiti di trasformazione individuati dal Documento di Piano, la possibilità di monetizzazione delle aree di compensazione previste è disciplinata dai criteri normativi dello stesso Documento di Piano; mentre per gli interventi esterni agli ambiti di trasformazione, la monetizzazione di tali aree è ammessa per casi di modesta consistenza, nei limiti e alle condizioni definite dal Piano delle Regole. Il Comune può definire, con apposito provvedimento, ulteriori specifiche norme regolamentari per l’applicazione della compensazione. Allo scopo della corretta gestione dei diritti edificatori viene istituito presso lo Sportello Unico per l’Edilizia del Comune il registro delle cessioni delle aree e dei trasferimenti dei diritti edificatori, debitamente aggiornato e reso pubblico, sul quale dovranno essere annotati obbligatoriamente tutti i diritti generati con espresso riferimento ai mappali di provenienza ed in sede di rilascio dei titoli edilizi abilitativi, ai mappali su cui vengono allocati detti diritti. Le acquisizioni e i trasferimenti dei diritti edificatori debbono risultare da atto registrato e trascritto. In alternativa alla attribuzione dei diritti edificatori, sulla base delle indicazioni del Piano dei Servizi, i proprietari delle aree sulle quali è prevista la realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale possono realizzare e gestire direttamente le infrastrutture e i relativi servizi mediante apposite convenzioni trascritte nei pubblici registri immobiliari. Tali convenzioni, sono subordinate al riconoscimento della pubblica utilità da parte dell’Amministrazione comunale e dovranno prevedere caratteristiche e modalità di godimento del servizio convenzionato similari a quelle erogabili dalla Pubblica Amministrazione. La convenzione dovrà altresì prevedere obbligatoriamente l’attribuzione ai manufatti e agli edifici da realizzarsi, per tutta la loro durata, del vincolo di destinazione d’uso. L’attribuzione del vincolo di destinazione d’uso dovrà essere opportunamente trascritta presso i pubblici registri immobiliari e potrà essere modificata solo previo formale assenso dell’Amministrazione comunale. Per le convenzioni già in essere alla data di adozione del PGT, che hanno comportato la cessione gratuita delle aree oggetto di intervento al Comune e la costituzione del corrispondente diritto di superficie a favore del soggetto attuatore per la realizzazione delle strutture necessarie all’erogazione del servizio convenzionato, è facoltà dell’Amministrazione comunale, qualora ciò venisse reputato utile ai fini del perseguimento del pubblico interesse, consentire la trasformazione del diritto di superficie per riscattare la piena proprietà dell’area, a fronte della corresponsione da parte dell’operatore del valore commerciale di riscatto determinato dalla stessa Amministrazione comunale e ferma restando l’attribuzione del vincolo di destinazione d’uso stabilito dal precedente capoverso. 2.3 Modalità per il reperimento delle aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale Le aree per servizi, salvo diversa disposizione puntuale, devono essere di norma cedute al Comune e/o asservite all’uso pubblico all’interno dei comparti assoggettati a piani attuativi o atti di programmazione negoziata, all’interno dei lotti interessati da interventi subordinati a permesso di costruire convenzionato e all’interno dei lotti interessati da interventi relativi a medie e grandi strutture di vendita. Ove non diversamente stabilito o ove esplicitamente consentito, tali aree o parti di esse possono essere reperite anche al di fuori dei comparti o lotti di cui sopra, mediante cessione o asservimento di altre aree individuate dal PGT come zone per servizi e ritenute idonee dall’Amministrazione comunale, 7 oppure, in alternativa al loro reperimento, può essere autorizzata dall’Amministrazione comunale la monetizzazione, ovvero, qualora ciò venisse reputato maggiormente vantaggioso per il perseguimento dell’interesse pubblico, la traduzione dei proventi derivanti dalla monetizzazione con la cessione di immobili o la realizzazione di opere il cui valore, in applicazione dell’importo stabilito dall’Amministrazione comunale, sia almeno pari all’importo derivante dalla predetta monetizzazione. Le modalità per il reperimento dei servizi da assicurare negli ambiti di trasformazione sono indicate nei relativi criteri normativi e azioni di intervento facenti parte del Documento di Piano. 8 3 DOTAZIONE DI AREE PER SERVIZI 3.1 Destinazioni d’uso nel sistema dei servizi Le destinazioni d’uso principali, quelle complementari e le destinazioni escluse nel sistema dei servizi sono puntualmente elencate nelle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole. 3.2 Dotazione minima di aree per servizi Nei comparti soggetti a piani attuativi o ad atti di programmazione negoziata o a permesso di costruire convenzionato (così come definito nelle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole) devono essere individuate le dotazioni di servizi con riferimento agli specifici sistemi funzionali urbanistici previsti nel PGT. Nel caso di strumenti attuativi individuati nella cartografia del Piano delle Regole, le dotazioni minime di servizi da reperire obbligatoriamente all’interno del comparto sono stabilite nel prospetto allegato alle norme tecniche di attuazione del medesimo Piano delle Regole. Qualora tale dotazione non soddisfi i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3, in sede di convenzionamento dovrà essere reperita e/o corrisposta al Comune la differenza. Ai fini e per gli effetti delle disposizioni previste dal Piano delle Regole all’art. 2ter delle relative norme tecniche di attuazione, per “dotazioni di legge” si intendono quelle derivanti dall’applicazione dei parametri definiti nel successivo paragrafo 3.3 delle presenti modalità di attuazione. Negli strumenti attuativi e negli atti di programmazione negoziata previsti dal PGT, devono comunque essere assolte le previsioni per servizi contenute nelle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole e nei criteri normativi e azioni di intervento del Documento di Piano anche se superiori alle quantità minime indicate nel successivo paragrafo 3.3. Si riporta qui di seguito il riepilogo delle varie casistiche in cui deve essere garantita la dotazione di aree per servizi e le indicazioni per la loro quantificazione. Ambiti di trasformazione individuati nel Documento di Piano quantità di aree a servizi secondo quanto indicato nei relativi criteri normativi e azioni di intervento facenti parte del Documento di Piano, assicurando comunque la dotazione minima secondo i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3 Piani attuativi o atti di programmazione negoziata nei casi di cui al prospetto allegato alle norme tecniche di attuazione facente parte del Piano delle Regole quantità di aree a servizi secondo quanto indicato nel prospetto piani attuativi e atti di programmazione negoziata allegato alle norme tecniche di attuazione facente parte del Piano delle Regole, assicurando comunque la dotazione minima secondo i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3 9 Piani di recupero nei casi previsti dall’art. 34 e dall’art. 36.1 delle norme tecniche di attuazione facenti parte del Piano delle Regole, quest’ultimo per quanto riguarda la definizione delle modalità di intervento ammesse nelle zone di interesse storico ambientale (ISA) per gli immobili ricadenti entro i contesti tipomorfologici 1A e 1B quantità di aree per servizi, calcolata sull’intera SLP ricadente entro l’unità minima di intervento, indipendentemente dalla presenza o meno di mutamento di destinazione d’uso, secondo i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3 Permessi di costruire convenzionati nei casi previsti dall’art. 36.1 delle norme tecniche di attuazione facenti parte del Piano delle Regole, per quanto riguarda la definizione delle modalità di intervento ammesse nelle zone di interesse storico ambientale (ISA) per gli immobili ricadenti entro il contesto tipo-morfologico 1B quantità di aree per servizi, calcolata sull’intera SLP oggetto di intervento, indipendentemente dalla presenza o meno di mutamento di destinazione d’uso, secondo i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3 Piani di recupero o permessi di costruire convenzionati nei casi previsti dall’art. 36.1 delle norme tecniche di attuazione facenti parte del Piano delle Regole, per quanto riguarda la definizione delle modalità di incentivi per il recupero delle corti per le zone di interesse storico ambientale (ISA) quantità di aree per servizi, calcolata sull’intera SLP ricadente entro l’unità minima di intervento (ad esclusione della SLP derivante dai premi edificatori), indipendentemente dalla presenza o meno di mutamento di destinazione d’uso, secondo i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3 Permessi di costruire convenzionati per consentire, nei casi previsti dagli artt. 36.1, 36.2, 36.3, 37.1 e 37.2 delle norme tecniche di attuazione facenti parte del Piano delle Regole, l’elevazione della destinazione d’uso complementare ad una quota superiore al 20% e fino al 50% della SLP complessiva dell’edificio o complesso edilizio interessato, per le zone di interesse storico ambientale (ISA), residenziale di ricomposizione (RR), residenziale di consolidamento (RC), produttiva (PR) e produttiva di interesse strategico (PS) quantità di aree per servizi, calcolata sulla SLP oggetto di mutamento d’uso a favore della destinazione complementare per la quota eccedente il 20% della SLP complessiva dell’edificio o complesso edilizio interessato, secondo i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3 Piani attuativi per consentire, nei casi previsti dagli artt. 36.1, 36.2, 36.3, 37.1, 37.2 e 38 delle norme tecniche di attuazione facenti parte del Piano delle Regole, l’elevazione della destinazione d’uso complementare ad una quota superiore al 50% della SLP complessiva dell’edificio o complesso edilizio interessato, per le zone di interesse storico ambientale (ISA), residenziale di ricomposizione (RR), residenziale di consolidamento (RC), produttiva (PR), produttiva di interesse strategico (PS) e al 40% per la zona terziaria polifunzionale (TP) quantità di aree per servizi, calcolata sull’intera SLP ricadente entro il comparto, secondo i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3 10 I mutamenti relativi a destinazioni d’uso complementari, ammessi dalle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole, per quote inferiori alle soglie di attivazione del permesso di costruire convenzionato, piano attuativo o atto di programmazione negoziata non sono soggetti all’obbligo di garantire le relative dotazioni di aree aggiuntive per servizi. 3.3 Parametri di riferimento In relazione a quanto disposto nel precedente paragrafo 3.2, per le specifiche destinazioni funzionali, sono stabiliti i seguenti parametri di riferimento: − destinazione residenziale: mq 26,5 per abitante − destinazione terziaria: 100% della SLP − destinazione produttiva: 10% della SLP per parcheggi di prossimità e 5% della SLP per aree verdi di filtro e mascheramento paesaggistico Per quanto riguarda specificamente le attività commerciali di vendita al dettaglio trova applicazione quanto qui di seguito riportato: − Per gli esercizi di vicinato (VIC) la dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale funzionali ai nuovi insediamenti commerciali è stabilita nella misura del 100% della SLP degli edifici previsti nelle zone produttiva (PR), produttiva di interesse strategico (PS) e terziaria polifunzionale (TP), nonché negli ambiti di trasformazione individuati dal Documento di Piano e del 75% della SLP degli edifici previsti nelle zone di interesse storico ambientale (ISA), residenziale di ricomposizione (RR) e residenziale di consolidamento (RC) − Per le medie strutture di vendita (MS) la dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale funzionali ai nuovi insediamenti commerciali è stabilita nella misura del 100% della SLP degli edifici previsti nelle zone produttiva (PR), produttiva di interesse strategico (PS) e terziaria polifunzionale (TP), nonché negli ambiti di trasformazione individuati dal Documento di Piano e del 75% della SLP degli edifici previsti nelle zone residenziale di ricomposizione (RR) e residenziale di consolidamento (RC). In considerazione del carico urbanistico apportato dall’afflusso di persone e dall’impatto sulla viabilità locale delle strutture commerciali a forte richiamo di clienti, per le medie strutture di vendita aventi dimensioni superiori a mq 800 di superficie di vendita, deve essere reperita una dotazione di aree per attrezzature pubbliche di interesse pubblico o generale aggiuntiva nella misura del 100% di quanto sopra previsto. Almeno la metà delle aree deve essere destinata a parcheggio. Il reperimento delle aree, ivi compresa la dotazione di parcheggi pubblici o di uso pubblico, deve essere assicurato in aree a diretto servizio dell’ambito commerciale o posto ad un’adeguata distanza pedonale, qualora ciò venga ritenuto utile dall’Amministrazione comunale ai fini del perseguimento dell’interesse pubblico. Gli ampliamenti delle medie strutture di vendita già esistenti alla data di adozione della variante di adeguamento del PRG previgente ai criteri di pianificazione e gestione commerciale (deliberazione di Consiglio Comunale n. 51 del 24.7.2008), anche se conseguenti ad accorpamento di attività già autorizzate ed attive nel Comune o nei Comuni contermini, saranno consentiti solamente a condizione che venga garantita una dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale aggiuntiva rispetto a quella esistente, da calcolarsi sul valore maggiore tra incremento della superficie di vendita e incremento della SLP, considerando i parametri sopra stabiliti per le diverse zone urbanistiche, da incrementarsi del 100% per i casi in cui la media struttura di vendita da ampliare o ampliata abbia una superficie di vendita superiore a 800 mq. 11 In tali casi la dotazione richiesta di aree per attrezzature pubbliche ed interesse pubblico o generale post intervento non potrà comunque superare quella complessivamente stabilita per i nuovi insediamenti commerciali aventi pari consistenza, sia in termini di SLP, sia in termini di superficie di vendita − Per le grandi strutture di vendita (GS) la dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale funzionali ai nuovi insediamenti commerciali è quella prevista dall’art. 150, comma 5 della L.R. 6/2010 ed è stabilita nella misura del 200% della SLP degli edifici previsti, di cui almeno la metà destinata a parcheggi di uso pubblico. Il reperimento delle aree, ivi compresa la dotazione di parcheggi pubblici o di uso pubblico, deve essere assicurato in aree a diretto servizio dell’ambito commerciale e non potrà in nessun caso essere monetizzato neanche parzialmente. La predetta dotazione di aree relativa ad eventuali ampliamenti delle grandi strutture di vendita sarà calcolata solo sulla superficie relativa all’ampliamento − Ove venga dimostrata l’impossibilità tecnica di reperire le aree previste, oppure qualora il loro reperimento non venga reputato utile dall’Amministrazione comunale ai fini dell’interesse pubblico, può essere autorizzata la loro monetizzazione mediante il versamento di una somma determinata dall’Amministrazione comunale stessa, fatte salve le esclusioni previste per le grandi strutture di vendita (GS) − Di norma, il reperimento delle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale dovrà essere garantito mediante il loro asservimento ad uso pubblico gratuito e perpetuo, con obbligo di manutenzione a carico dei proprietari. Tale assoggettamento, unitamente agli impegni connessi alla manutenzione delle aree, saranno assunti dai proprietari tramite atto unilaterale d’obbligo, appositamente registrato e trascritto. Qualora venga reputato utile dall’Amministrazione comunale ai fini del perseguimento dell’interesse pubblico, in luogo dell’asservimento delle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, la stessa Amministrazione comunale potrà richiederne, in tutto o in parte, la cessione gratuita, con spese a carico dei proprietari − I costi per la sistemazione delle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, nonchè per la realizzazione dei parcheggi asserviti all’uso pubblico (non ceduti) non potranno essere scomputati dagli oneri di urbanizzazione dovuti per l’intervento cui afferiscono − E’ fatto salvo il diritto degli operatori commerciali in esercizio alla data di adozione della variante di adeguamento del PRG previgente ai criteri di pianificazione e gestione commerciale (deliberazione di Consiglio Comunale n. 51 del 24.7.2008), o dei loro aventi causa per subingresso per atto tra vivi o mortis causa, a proseguire l’attività commerciale, in assenza di modifiche edilizie ai locali sede dell’attività stessa, se non volte alla rimozione dei contrasti con le norme sopracitate − In applicazione delle disposizioni di cui al paragrafo 7.1 dell’allegato A alla D.G.R. X/1193 del 20.12.2013, nel caso di strutture adibite alla vendita di merci ingombranti, così come definite dall’art. 54, comma 1 delle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole, la relativa dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale sarà ridotta ad 1/4 rispetto a quella determinata in applicazione delle misure riportate ai precedenti alinea. Almeno la metà di tale dotazione dovrà essere destinata a parcheggi di uso pubblico La SLP edificabile derivante dalla compensazione per la cessione di aree per servizi al Comune non genera ulteriore domanda di servizi in quanto tale 12 fabbisogno è già computato nel rapporto tra quantità edificabile e area ceduta. Al fine della computazione della dotazione residenziale di aree per servizi, il riferimento assunto nel Piano dei Servizi è pari ad un indice pro-capite di 100 mc/abitante per ogni abitante teorico insediabile. L’Amministrazione comunale può sempre intervenire direttamente nell’acquisizione delle aree per i servizi e le attrezzature pubbliche, ancorchè previste all’interno degli ambiti di trasformazione o degli strumenti attuativi, attraverso le procedure dell’esproprio, qualora l’acquisizione stessa risultasse necessaria per il completamento dei programmi di realizzazione di opere pubbliche. 3.4 Parametri attuativi delle aree per servizi Nel loro insieme, le aree per servizi individuate negli elaborati del Piano dei Servizi, concorrono alla formazione della dotazione complessiva di attrezzature per la popolazione stabilmente residente, di quella da insediare e quella gravitante nel territorio secondo le previsioni del Documento di Piano. Le destinazioni specifiche definite nelle tavole del Piano dei Servizi hanno di norma valore prescrittivo salvo il caso di aree a servizi all'interno di strumenti attuativi dove hanno valore indicativo, ferma restando la quantità individuata. Per le aree comprese entro il perimetro del Parco regionale delle Groane, si applicano e sono prevalenti le disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Parco e dei relativi piani di settore, fatta salva le possibilità per il Piano dei Servizi di introdurre disposizioni più rigorose a tutela del paesaggio e dell’ambiente. Gli interventi sono ammessi mediante permesso di costruire, eventualmente anche convenzionato, o denuncia di inizio attività o altra procedura ammessa, oppure previo strumento attuativo, ove previsto. Per le opere pubbliche, l’approvazione del progetto esecutivo tramite provvedimento degli organi comunali competenti si intende equipollente al rilascio del permesso di costruire, qualora il medesimo risulti conforme alle previsioni contenute nel PGT. Nel caso in cui dovesse rendersi necessario eseguire opere pubbliche non conformi a quanto indicato nel PGT, dovranno essere attuate le procedure previste dalla vigente normativa in materia. È fatto salvo l’obbligo di acquisire in via preventiva tutti i pareri, nulla-osta ed autorizzazioni degli organi e delle amministrazioni preposte alla tutela di specifici interessi pubblici (ASL, ARPA, Vigili del Fuoco, Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio, ecc.). Per gli immobili con destinazione incompatibile, esistenti al momento dell'adozione del PGT, sono sempre ammessi gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo. Le destinazioni, i parametri e le prescrizioni specifiche per tali aree sono qui di seguito determinati. Per le aree ricadenti all’interno della rete verde di ricomposizione paesaggistica e negli ambiti di interesse provinciale previsti dal vigente PTC provinciale, nonché per gli interventi a consumo di suolo come definiti dallo stesso PTC provinciale, così come riportati cartograficamente nell’elaborato “Individuazione degli interventi a consumo di suolo” facente parte della documentazione allegata al Documento di Piano, dovranno altresì essere osservate le disposizioni previste dal Piano delle Regole all’art. 2ter delle relative norme tecniche di attuazione. 13 Servizi locali (SL) Rientrano in tale categoria le aree pubbliche o private a uso pubblico destinate a verde pubblico, nonché attrezzature, servizi ed impianti di interesse settoriale aventi prevalente valenza di livello locale e che, per determinati casi, possono assumere anche carattere di polo. In tale zona l’edificazione avviene nel rispetto dei seguenti parametri: • nelle aree destinate a spazi verdi di livello locale e di quartiere: - IT 0,05 mq/mq - RC 10 % - altezza massima 1 piano, non superiore a m 4,50 • nelle aree destinate ad altri usi: − IT 1 mq/mq − RC 40 % − altezza massima m 13,50 (per impianti sportivi e ricreativi m 20) Per le aree comprese entro il perimetro del Parco regionale delle Groane si applica ed è prevalente il PTC del Parco e sue successive varianti, nonché i relativi piani di settore, fatta salva la possibilità per il Piano dei Servizi di introdurre disposizioni più rigorose a tutela del paesaggio e dell’ambiente. Nel caso di attrezzature esistenti, è sempre ammessa la ricostruzione sostitutiva degli immobili esistenti, ad esclusione degli edifici e manufatti di interesse storico architettonico individuati con apposita simbologia sulle tavole di azzonamento del Piano delle Regole e sulla tavola di “individuazione dei centri storici e nuclei di antica formazione” del Documento di Piano, per i quali gli interventi devono rispettare le norme specifiche stabilite dal Piano delle Regole. Per le attrezzature esistenti con RC > 40% è ammesso l’incremento, una tantum, della superficie coperta nel limite del 10% dell’esistente alla data di adozione del PGT, fermi restando gli altri parametri di zona. Ad esclusione delle aree destinate a verde è consentita la realizzazione di un’abitazione per il custode dell’attrezzatura purchè abbia una SLP non superiore a mq 120 e comunque nel rispetto dei parametri di zona. I parcheggi aperti al pubblico direttamente funzionali e correlati al relativo servizio, dovranno essere dimensionati in rapporto al numero di utenti previsti ed essere collocati prioritariamente all’esterno della eventuale recinzione e piantumati con essenze arboree secondo l’elenco allegato alle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole. In sede di progetto dovrà essere privilegiata la possibilità di realizzazione dei parcheggi in interrato. Dovrà essere prevista un’adeguata dotazione di rastrelliere per biciclette dimensionata in rapporto al numero di utenti. Le aree con destinazione specifica a parcheggio che concorrono al soddisfacimento del fabbisogno per servizi ed assolvono funzioni di carattere urbano e di interesse pubblico debbono essere piantumate con essenze arboree secondo l’elenco allegato alle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole. Nelle aree destinate a parcheggio nella cartografia del Piano dei Servizi, la realizzazione della previsione urbanistica di nuovi spazi di sosta può intervenire sia mediante acquisizione dell’area al patrimonio comunale e realizzazione dell’opera nel soprassuolo e/o sottosuolo da parte dell’Amministrazione comunale (o di altri soggetti aventi titolo), sia mediante la possibilità di convenzione prevista dal precedente art. 2.2, sia attraverso altra forma di convenzione, anch’essa da trascriversi nei pubblici registri 14 immobiliari, con la quale il proprietario si impegni a propria cura e spese ad attrezzare il soprassuolo con spazi di parcheggio asservendo all’uso pubblico il suolo ed il relativo impianto e, contestualmente, si riserva il diritto di proprietà per la realizzazione nel sottosuolo di parcheggi privati, con l’obbligo, in caso di vendita o locazione, di applicare prezzi concordati con l’Amministrazione comunale, con preferenza per i proprietari di unità immobiliari site nelle vicinanze. Nelle aree destinate a servizi locali per gli insediamenti produttivi nella cartografia del Piano dei Servizi, mediante apposito convenzionamento è ammessa la realizzazione di: − attrezzature generali e impianti di servizio aventi esclusivamente carattere pertinenziale e di diretta funzionalità con i corrispondenti comparti produttivi insediati nel territorio comunale, dei quali costituiscono struttura di supporto − centri assistenza e svago correlati alle attività produttive − mense, impianti sportivi e parcheggi al servizio degli addetti − centri di ricerca scientifica per progetti di interesse pubblico e collettivo − laboratori di certificazione collaudo materiali − centri di formazione Servizi di polo (SP) Rientrano in tale categoria le aree pubbliche o private a uso pubblico aventi prevalente valenza di livello di polo, destinate a: − verde di interesse ambientale di scala territoriale − impianti e attrezzature di interesse sovracomunale che rafforzano il ruolo di polo urbano della città In tale zona l’edificazione avviene nel rispetto dei seguenti parametri: • nelle aree destinate a spazi verdi di livello di polo: - IT 0,05 mq/mq - RC 10% - altezza massima 1 piano, non superiore a m 4,50 • nelle aree destinate ad altri usi: - IT 1 mq/mq - RC 40% - altezza massima m 13,50 (per impianti sportivi e ricreativi m 20) Per le aree comprese entro il perimetro del Parco regionale delle Groane si applica ed è prevalente il PTC del Parco e sue successive varianti, nonché i relativi piani di settore, fatta salva la possibilità per il Piano dei Servizi di introdurre disposizioni più rigorose a tutela del paesaggio e dell’ambiente. Nel caso di attrezzature esistenti, è sempre ammessa la ricostruzione sostitutiva degli immobili esistenti, ad esclusione degli edifici e manufatti di interesse storico architettonico individuati con apposita simbologia sulle tavole di azzonamento del Piano delle Regole e sulla tavola di “individuazione dei centri storici e nuclei di antica formazione” del Documento di Piano, per i quali gli interventi devono rispettare le norme specifiche stabilite dal Piano delle Regole. Per le attrezzature esistenti con RC > 40% è ammesso l’incremento, una tantum, della superficie coperta nel limite del 10% dell’esistente alla data di adozione del PGT, fermi restando gli altri parametri di zona. 15 Ad esclusione delle aree destinate a verde è consentita la realizzazione di un’abitazione per il custode dell’attrezzatura, purchè abbia una SLP non superiore a mq 120 e comunque nel rispetto dei parametri di zona. I parcheggi aperti al pubblico direttamente funzionali e correlati al relativo servizio dovranno essere dimensionati in rapporto al numero di utenti previsti ed essere collocati prioritariamente all’esterno della eventuale recinzione e piantumati con essenze arboree secondo l’elenco allegato alle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole. In sede di progetto dovrà essere privilegiata la possibilità di realizzazione dei parcheggi in interrato. Dovrà essere prevista un’adeguata dotazione di rastrelliere per biciclette dimensionata in rapporto al numero di utenti. Cimiteri e relativa fascia di rispetto rettifica di precisazione normativa Gli interventi ricadenti entro i cimiteri e la relativa fascia di rispetto dovranno osservare quanto disposto dall’art. 46 delle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole. 3.5 Sistema a rete Il Piano dei Servizi riconosce l’importanza del tessuto connettivo costituito dal sistema a rete degli spazi di relazione che collega le aree per attrezzature pubbliche e a verde; a questo fine promuove azioni volte alla: − riqualificazione degli spazi esistenti − integrazione degli spazi nelle zone ove questi si presentano discontinui e frammentari − formazione di spazi e collegamenti nelle zone ove questi risultano non ancora presenti In questo quadro, gli indirizzi del Piano dei Servizi riguardano il coordinamento delle azioni pubbliche e private al fine di garantire, per tali spazi, l’opportuna coesione di caratteri, le dotazioni minime di attrezzature e la coerenza di immagine. Sono fatte salve le prescrizioni del Codice della Strada e del relativo Regolamento di Attuazione, nonché del Piano Generale del Traffico Urbano. Le tavole del Piano dei Servizi articolano la rete degli spazi di relazione come qui di seguito specificato. Tracciati dell’impianto principale Individuazione: rientrano in questa categoria i tracciati formanti le grandi maglie della rete di relazione principale nei quali la maglia garantisce la continuità delle relazioni pedonali tra i quartieri e i grandi settori urbani in cui è articolato il territorio comunale Caratteri: − dovrà prevalere, ove consentito dalle sezioni geometriche disponibili, la tipologia del viale strutturata in corsie centrali veicolari, filari laterali e percorsi pedonali protetti, al fine di rendere questa rete un sistema riconoscibile e utile all’orientamento dei movimenti pedonali e ciclabili all’interno delle aree urbanizzate Attrezzature minime: − gli interventi dovranno garantire il superamento delle barriere alle relazioni pedonali (ferrovie, nuova pedemontana, torrenti Seveso e Certesa) − le piantumazioni a filare dovranno fare riferimento all’elenco di essenze arboree autoctone di cui all’elenco allegato alle norme tecniche di 16 attuazione del Piano delle Regole − le fermate dei mezzi pubblici dovranno essere adeguatamente segnalate e protette, dotate, ove possibile, di rastrelliere per biciclette dimensionate in rapporto al numero di utenti − ove le condizioni geometriche lo consentano, i marciapiedi e le aree ciclabili dovranno risultare separate e adeguatamente protette rispetto al traffico veicolare − l’illuminazione pubblica dovrà garantire un sufficiente livello di intensità anche per gli spazi pedonali Nodi di attraversamento Individuazione: il Piano dei Servizi individua i punti di conflitto tra i percorsi della rete dei tracciati dell’impianto principale e le prioritarie infrastrutture di mobilità che insistono sul territorio comunale designandoli come nodi di attraversamento Caratteri: − per tali nodi dovranno essere attivati studi di approfondimento per individuare le migliori soluzioni per garantire il superamento delle barriere infrastrutturali e la continuità funzionale e percettiva dei tracciati dell’impianto principale − le soluzioni dovranno favorire la realizzazione di spazi di relazione attrezzati e la formazione di luoghi/piazze che assicurino la più semplice agibilità da parte di tutte le categorie di utenza e un elevato livello di sicurezza percepita Attivazione degli spazi centrali Individuazione: rientrano in questa categoria i tracciati storici intorno ai quali si sono addensati il nucleo originario di Cesano, nonché il sedime dell’asse centrale del sistema monumentale ad ovest di Palazzo Arese Borromeo e l’asse di via Cavour con il tratto iniziale di via Manzoni a Binzago. Caratteri: − gli interventi sugli spazi pubblici e privati di relazione saranno finalizzati alla trasmissione dei valori storico architettonici ancora presenti e al recupero dell’impianto originario, rivolti, in prima istanza, alla conservazione dei materiali tradizionali e del verde storicamente costituito − gli interventi sugli spazi pubblici saranno preceduti da un progetto coordinato, comprendente tutti gli aspetti concorrenti alla definizione dello spazio pubblico (pavimentazioni, piantumazioni, arredi, decori, accessori, illuminazione) finalizzato al recupero, alla valorizzazione e alla integrazione dei caratteri storici e dei valori di impianto urbano riconoscibili − gli spazi di relazione debbono essere preferibilmente indirizzati alla fruizione pedonale e alla vitalizzazione degli spazi pubblici anche con il concorso dei privati al fine di costituire un contesto idoneo alla formazione di un “centro commerciale di vicinato” − dovranno essere impiegati preferibilmente materiali lapidei lavorati secondo tecniche tradizionali, eliminando i dislivelli tra zona pedonale e corsie veicolari, recuperando selciati o sistemazioni storiche delle pavimentazioni e rialzando il piano stradale nei punti di intersezione con i tracciati trasversali Percorsi ciclabili o pedonali Individuazione: rientrano in questa categoria i tracciati dei percorsi ciclabili o pedonali nel 17 territorio comunale esistenti e di progetto destinati a formare una rete interconnessa ed integrata con i progetti provinciali di mobilità ciclabile intercomunale. L’attuazione delle previsioni del Piano dei Servizi sarà oggetto di specifici progetti coordinati che potranno, sulla base degli approfondimenti sviluppati, integrare o modificare l’assetto di rete, precisare i caratteri e ridefinire il livello delle attrezzature minime previste. Caratteri: − gli interventi dovranno essere rivolti all’integrazione degli spazi disponibili, destinandoli preferibilmente alla mobilità pedonale e ciclabile in sede protetta o, ove le condizioni geometriche non lo consentano, in situazione di promiscuità con il traffico veicolare locale e con la sosta − le pavimentazioni dovranno evidenziare il carattere peculiare di questi percorsi − ogni isolato del sistema residenziale dovrà, quando possibile, essere lambito, o risultare a distanza pedonale, da un ramo della rete dei percorsi Attrezzature minime: − quando la sezione dei tracciati pedonali lo consente, dovrà essere collocata lungo di essi una “isola di servizi”, con idoneo trattamento superficiale, che sarà dotata, preferibilmente, delle seguenti attrezzature: almeno 4 sedute, un pergolato, alberature sufficienti a garantire l’ombreggiatura delle sedute, una fontana pubblica o un beverino, un pannello per i pubblici avvisi, una rastrelliera per biciclette, spazi gioco per i bambini, specifica illuminazione pubblica idonea per spazi pedonali − ove le condizioni geometriche lo consentano, i nuovi percorsi ciclopedonali dovranno avere larghezza di almeno m 2,50 e superare, con idonei manufatti, le principali barriere infrastrutturali − i punti di intersezione con la viabilità dovranno essere adeguatamente segnalati e illuminati e dotati di appositi spazi di accumulo per la svolta a sinistra dei ciclisti − negli incroci, con maggiore presenza di flussi di traffico, dovranno essere progressivamente installate apposite apparecchiature ottico-acustiche a supporto degli utenti disabili − i percorsi inseriti nel Parco regionale delle Groane o nel contesto di salvaguardia ambientale individuato dal Piano delle Regole dovranno avere adeguata sezione e pavimentazione rispettosa dei caratteri ambientali e delle eventuali prescrizioni di dettaglio coerenti con le prescrizioni del Parco stesso In questa categoria rientrano anche i percorsi che garantiscono la fruibilità delle aree di interesse ambientale interne al territorio comunale superando le barriere veicolari e ferroviarie presenti. Caratteri: − non viene determinata una sezione minima o pavimentazione specifica − i percorsi dovranno risultare separati dalla viabilità con barriere vegetali e, se possibile, con movimenti di terra − i percorsi dovranno raggiungere i punti di informazione didattica e gli accessi alle aree ambientali protette − lungo i percorsi dovranno essere collocate siepi o gruppi arbustivi di cui all’elenco allegato alle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole, al fine di favorire gli spostamenti della fauna presente Attrezzature minime: − i percorsi di fruizione ambientale dovranno essere adeguatamente segnalati 18 − nei punti naturalisticamente rilevanti dovranno essere collocate targhe che illustrano i caratteri ambientali e vegetazionali dei luoghi Connessioni ciclopedonali Individuazione: Il Piano dei Servizi individua una serie di connessioni ciclopedonali esistenti o di progetto da realizzarsi con manufatti finalizzati al superamento delle barriere naturali e/o artificiali, nonché alla fruizione dei valori naturalistici e paesaggistici. Caratteri: − i manufatti dovranno avere larghezza utile minima di m 2,50 ed essere correttamente inseriti nella rete di percorsi ciclabili o pedonali comunali; le pendenze dovranno rispettare le norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche − le soluzioni dovranno armonizzarsi con l’ambiente circostante e favorire la percezione dei valori ambientali e paesaggistici assicurando in particolare lungo l’alveo fluviale un’idonea visuale Nodi sensibili per la sicurezza ciclopedonale Individuazione: il Piano dei Servizi individua, in termini indicativi, come nodi sensibili per la sicurezza ciclopedonale ambiti territoriali prioritari entro cui attivare interventi di riorganizzazione della circolazione veicolare finalizzati all’incremento della sicurezza degli utenti della strada con particolare attenzione ai bambini e agli anziani. Caratteri: l’estensione di tali nodi sarà definita da uno specifico studio di dettaglio, riferito al regime della circolazione, ai caratteri dell’utenza, agli orari di funzionamento dei servizi; il medesimo studio individuerà gli interventi da realizzare, sulla base dei seguenti criteri di massima: − i percorsi dovranno possibilmente avere sede autonoma protetta rispetto alle carreggiate stradali, essere riconoscibili per trattamento degli spazi e delle superfici, con idonea segnaletica, sufficientemente illuminati e adeguatamente piantumati − dovranno essere installate rastrelliere per biciclette nei pressi delle attrezzature principali, debitamente protette dalle intemperie e ombreggiate − i punti di intersezione con la viabilità dovranno essere adeguatamente segnalati, illuminati e dotati di appositi spazi di accumulo per la svolta a sinistra dei ciclisti − negli incroci, con maggiore presenza di flussi di traffico, dovranno essere progressivamente installate apposite apparecchiature ottico-acustiche a supporto degli utenti disabili Corridoi ecologici di interesse locale e connessioni ambientali Individuazione: il Piano dei Servizi, in analogia al Piano delle Regole, individua i corridoi ecologici di interesse locale e, in termini indicativi, alcune fondamentali connessioni di carattere ambientale finalizzate a consolidare la rete ecologica comunale, declinando a livello locale la rete verde di ricomposizione paesaggistica provinciale e la rete ecologica regionale. Caratteri: − all’interno di tali elementi l’equipaggiamento vegetazionale, le attrezzature e le soluzioni progettuali dovranno essere rivolti al consolidamento della 19 rete ecologica adottando idonee modalità realizzative − i progetti degli interventi ammessi dovranno essere corredati da un apposito studio di compatibilità paesistico ambientale che, sulla base di specifiche analisi, valuti gli effetti e le interferenze sulle componenti paesistiche e ambientali e indichi le conseguenti misure di mitigazione e compensazione da adottare, rispettando altresì le condizioni previste dal Piano delle Regole all’art. 2bis delle relative norme tecniche di attuazione; inoltre dovranno essere sottoposti al preliminare parere consultivo della Commissione per il Paesaggio 20 4 REQUISITI DELLE AREE PER SERVIZI 4.1 Assunzione dei principi di sostenibilità ambientale Gli interventi riferiti al Piano dei Servizi devono perseguire lo sviluppo sostenibile e, pertanto, devono presentare caratteri di innovazione ed emblematicità con riferimento alla sostenibilità complessiva, alla riduzione dei consumi energetici, all'utilizzo di energie rinnovabili, al riciclo delle acque meteoriche, all'inserimento nel paesaggio. A tal fine, i servizi e le attrezzature, realizzati su iniziativa pubblica o tramite convenzioni con soggetti privati, potranno fruire di un incremento sino al 10% della SLP in relazione ai dispositivi di contenimento di consumo energetico e di produzione di energia con fonti rinnovabili da calcolarsi sulla base dei criteri stabiliti nel Piano delle Regole. Dovranno inoltre essere verificati gli effetti dell’intervento in relazione agli aspetti geologici e sismici, alle acque, all’aria, all’impatto acustico, al clima acustico, nonché alla mobilità pubblica e privata; a tal fine dovrà essere predisposta una relazione relativa al quadro energetico complessivo evidenziando gli elementi tecnologici adottati per un uso razionale dell’energia attraverso il contenimento e la riduzione dei consumi e l’utilizzazione di fonti rinnovabili. 4.2 Coordinamento e integrazione con le disposizioni del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo Il Piano dei Servizi deve mantenere un adeguato livello di coordinamento e integrazione con le disposizioni del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo (PUGSS) che costituirà, una volta disponibile, un allegato di settore del PGT. Tutti gli interventi edilizi devono garantire, attraverso le opere di urbanizzazione, l’efficienza del sistema dei servizi in sottosuolo garantendo soluzioni realizzative idonee per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi, rispettando gli standard costruttivi e dimensionali determinati dagli enti gestori e assicurando l’adeguato bilanciamento nel rapporto tra consumi e erogazione delle reti tecnologiche. 4.3 Permesso di costruire in deroga Ai sensi dell’art. 40 della L.R. 12/2005 il permesso di costruire in deroga al PGT è rilasciato esclusivamente per edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico, previa deliberazione del Consiglio Comunale e senza necessità di preventivo nulla-osta regionale. La deroga, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza, può riguardare esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati stabiliti dagli strumenti di pianificazione comunale, le modalità di intervento di cui all’art. 27 della stessa L.R. 12/2005, nonché la destinazione d’uso. La deroga può essere assentita ai fini dell’abbattimento delle barriere architettoniche e localizzative, nei casi ed entro i limiti indicati dall’art. 19 della L.R. 6/1989 (Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche e prescrizioni tecniche di attuazione). 4.4 Norme finali e transitorie Per gli interventi previsti dal Piano dei Servizi, oltre alle presenti modalità di attuazione, si applicano le disposizioni contenute nelle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole. Il Piano dei Servizi non ha termini di validità ed è sempre modificabile. 21 La realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, diverse da quelle specificamente previste dal Piano dei Servizi, non comporta l’applicazione della procedura di variante al piano stesso ed è autorizzata previa deliberazione motivata del Consiglio Comunale. 22