ADOZIONE APPROVAZIONE PUBBLICAZIONE ATTO DI

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ADOZIONE APPROVAZIONE PUBBLICAZIONE ATTO DI
ADOZIONE
deliberazione di Consiglio Comunale n. 20 del 25 giugno 2013
APPROVAZIONE
deliberazione di Consiglio Comunale n. 7 del 10 febbraio 2014
PUBBLICAZIONE
Bollettino Ufficiale Regione Lombardia
Serie Avvisi e Concorsi n. 25 del 18 giugno 2014
ATTO DI CORREZIONE E RETTIFICA
deliberazione di Consiglio Comunale n.
PUBBLICAZIONE
Bollettino Ufficiale Regione Lombardia
Serie Avvisi e Concorsi n.
del
del
INDICE
1
2
3
4
NORME GENERALI
3
1.1 Efficacia del Piano dei Servizi
3
1.2 Obiettivi
3
1.3 Ambito di applicazione
3
1.4 Contenuti del Piano dei Servizi
4
1.5 Elaborati costitutivi il Piano dei Servizi
4
1.6 Articolazione dei Servizi
5
1.7 Coordinamento con il Piano delle Regole
5
CRITERI PER L’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI DEL PIANO DEI SERVIZI
6
2.1 Perequazione delle aree destinate a servizi all’interno dei comparti
soggetti a pianificazione attuativa
6
2.2 Compensazione delle aree per servizi con diritti edificatori e
disciplina del loro trasferimento
6
2.3 Modalità per il reperimento delle aree per servizi pubblici e di
interesse pubblico o generale
7
DOTAZIONE DI AREE PER SERVIZI
9
3.1 Destinazioni d’uso nel sistema dei servizi
9
3.2 Dotazione minima di aree per servizi
9
3.3 Parametri di riferimento
11
3.4 Parametri attuativi delle aree per servizi
13
3.5 Sistema a rete
16
REQUISITI DELLE AREE PER SERVIZI
21
4.1 Assunzione dei principi di sostenibilità ambientale
21
4.2 Coordinamento e integrazione con le disposizioni del Piano Urbano
Generale dei Servizi nel Sottosuolo
21
4.3 Permesso di costruire in deroga
21
4.4 Norme finali e transitorie
21
1
2
1 NORME GENERALI
1.1 Efficacia del Piano dei Servizi
Il Piano dei Servizi è articolazione del Piano di Governo del Territorio (PGT)
redatto ai sensi della L.R. 12/2005 e costituisce atto di programmazione
generale dei servizi nell’ambito degli indirizzi strategici contenuti nel
Documento di Piano.
Il Piano dei Servizi assicura una dotazione globale di aree per attrezzature
pubbliche e di interesse pubblico o generale, le aree per l’edilizia residenziale
pubblica o sociale e la dotazione a verde, i corridoi ecologici e il sistema del
verde di connessione tra territorio rurale e quello edificato, nonché tra le opere
viabilistiche e le aree urbanizzate ed una loro razionale distribuzione sul
territorio comunale, a supporto delle funzioni insediate e previste.
Le previsioni contenute nel Piano dei Servizi e concernenti le aree necessarie
per la realizzazione dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale
hanno carattere prescrittivo e vincolante.
Ove non diversamente disposto dagli atti costituenti il PGT, l’eventuale
realizzazione di servizi e attrezzature da parte dei privati, sulle aree destinate
dal Piano dei Servizi per tali finalità, è subordinata alla stipula di apposita
convenzione intesa a disciplinare le modalità attuative e gestionali, a
condizione che ne venga riconosciuta la pubblica utilità da parte
dell’Amministrazione comunale.
Sulle aree disciplinate dal Piano dei Servizi di proprietà di enti pubblici o
religiosi, nonchè di soggetti esercenti pubblici servizi è comunque sempre
ammessa la possibilità di realizzare direttamente, senza necessità di apposita
convenzione, servizi e attrezzature volti a perseguire i propri obiettivi
istituzionali.
Non configurano vincolo espropriativo e non sono soggette a decadenza le
previsioni del Piano dei Servizi che demandano al proprietario dell’area la
diretta realizzazione di attrezzature e servizi, ovvero ne contemplano la facoltà
in alternativa all’intervento dell’Amministrazione comunale.
Rientrano tra queste previsioni anche tutti i servizi inseriti all’interno degli
ambiti di trasformazione previsti dal Documento di Piano e negli strumenti
attuativi vigenti o previsti dal Piano delle Regole.
Il Piano dei Servizi articola le sue previsioni anche negli elaborati grafici e nelle
prescrizioni riportate nei criteri normativi e azioni di intervento del Documento
di Piano in relazione agli ambiti di trasformazione dello stesso Documento di
Piano.
1.2 Obiettivi
Il Piano dei Servizi concorre, con il Documento di Piano e il Piano delle Regole,
a regolare il governo del territorio del Comune di Cesano Maderno nel rispetto
dei principi fondamentali dell’ordinamento regionale, statale e comunitario.
Il Piano dei Servizi contribuisce ad attuare, come articolazione del PGT del
Comune di Cesano Maderno, gli indirizzi di carattere generale assunti
dall’Amministrazione comunale.
1.3 Ambito di applicazione
Il PGT definisce e disciplina l‘assetto dell‘intero territorio comunale ed è
articolato nei seguenti atti: il Documento di Piano, il Piano dei Servizi e il Piano
delle Regole.
Tutte le opere edilizie e tutte le trasformazioni urbanistiche per le quali, in base
alla vigente legislazione statale e regionale, risulti necessaria l’acquisizione di
3
un titolo edilizio abilitativo, nonché tutti i mutamenti di destinazione d‘uso,
anche senza opere edilizie, debbono risultare conformi alle prescrizioni del
presente PGT.
I contenuti del Piano dei Servizi sono coordinati con le previsioni del Piano
Generale del Traffico Urbano e saranno raccordati con le disposizioni del
Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo, nonché dei piani e degli
strumenti di programmazione settoriale dell’Amministrazione comunale e
degli altri enti pubblici. La sostenibilità dei costi delle previsioni del Piano dei
Servizi è determinata e verificata nell’ambito del Programma Triennale delle
Opere Pubbliche e relativi aggiornamenti.
Le prescrizioni contenute nel Piano dei Servizi dovranno intendersi modificate
a seguito dell'entrata in vigore di norme statali e regionali diverse e prevalenti,
secondo le modalità e le forme stabilite dalle sopravvenute fonti normative
statali e regionali.
1.4 Contenuti del Piano dei Servizi
Il Piano dei Servizi:
− documenta lo stato dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale
esistenti sul territorio comunale, in particolare verificandone i fattori di
qualità, fruibilità e accessibilità
− accerta la domanda dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale
espressa dalla popolazione residente e da quella gravitante e fluttuante nel
territorio, individuando le necessità emergenti
− indica in quali casi i mutamenti di destinazione d’uso di aree e di edifici
comportano una variazione del fabbisogno di aree per servizi pubblici e di
interesse pubblico o generale
− individua gli obiettivi e le azioni da esercitare per adeguare, sviluppare e
integrare l’offerta di servizi pubblici e di interesse pubblico o generale e le
relative modalità di intervento
− individua la dotazione minima di servizi pubblici e di interesse pubblico o
generale da assicurare anche negli ambiti di trasformazione previsti dal
Documento di Piano e negli strumenti attuativi previsti dal Piano delle
Regole, in relazione alla popolazione stabilmente residente e da insediare e
agli interventi di natura commerciale, terziaria, produttiva e di servizio
1.5 Elaborati costitutivi il Piano dei Servizi
II Piano dei Servizi è redatto con i contenuti e gli elaborati previsti dall'art. 9
della L.R. 12/2005.
Il Piano dei Servizi è costituito dai seguenti elaborati aventi carattere
rispettivamente illustrativo (I) o prescrittivo (P):
PS_a1
Carta dei servizi – assetto strategico
I
PS_a2
Carta dei servizi – assetto complessivo previsto
(esistente e progetto)
P
PS_b1.1 Individuazione dei servizi: istruzione, formazione e sport
(esistente e progetto)
P
PS_b1.2 Inventario dei servizi: istruzione, formazione e sport
P
PS_b2.1 Individuazione dei servizi: servizi sociali, sanitari e assistenziali
(esistente e progetto)
P
PS_b2.2 Inventario dei servizi: servizi sociali, sanitari e assistenziali
P
PS_b3.1 Individuazione dei servizi: cultura promozione e turismo, servizi
4
istituzionali e di pubblica utilità, servizi religiosi
(esistente e progetto)
P
PS_b3.2 Inventario dei servizi: cultura promozione e turismo,
servizi istituzionali e di pubblica utilità, servizi religiosi
P
PS_b4.1 Individuazione dei servizi: verde, servizi per la mobilità e
la pedonalità (esistente e progetto)
P
PS_b4.2 Inventario dei servizi: verde, servizi per la mobilità e la pedonalità
P
PS_c1
Relazione illustrativa
PS_c2
Modalità di attuazione
I
P
I contenuti degli elaborati aventi carattere prescrittivo prevalgono rispetto a
quelli aventi carattere illustrativo.
1.6 Articolazione dei servizi
Il Piano dei Servizi individua un insieme di spazi necessari a dotare il Comune
di aree per servizi pubblici e di interesse pubblico o generale.
A tal fine le aree e i servizi pubblici e di interesse pubblico o generale sono
ripartiti in base alla seguente articolazione:
− Istruzione, formazione e sport
− Servizi sociali, sanitari e assistenziali
− Cultura promozione turismo
− Servizi istituzionali e di pubblica utilità
− Servizi religiosi
− Verde
− Servizi per la mobilità e la pedonalità
− Servizi per gli insediamenti produttivi
e sono suddivisi secondo due macrocategorie:
− Servizi locali
− Servizi di polo
1.7 Coordinamento con il Piano delle Regole
Il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole mantengono attivo un adeguato
livello di coordinamento finalizzato al complessivo perseguimento degli
obiettivi del PGT.
In particolare, il Piano delle Regole stabilisce i parametri urbanistici ed edilizi,
nonché le norme tipo-morfologiche da rispettare nell’attuazione del Piano dei
Servizi.
Le disposizioni contenute nel Piano dei Servizi sono di norma prevalenti
rispetto ai contenuti del Piano delle Regole, in ragione del preminente
interesse pubblico rispetto all’attuazione delle previsioni del PGT.
Per i servizi previsti con apposita simbologia sulle zone urbanistiche dei
sistemi residenziale, secondario e terziario del Piano delle Regole, il loro
mantenimento o la loro realizzazione non risulta vincolante, essendo
comunque prevalenti per tali situazioni le normative delle rispettive zone
urbanistiche disciplinate dalle norme tecniche di attuazione del Piano delle
Regole.
5
2 CRITERI PER L’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI DEL PIANO DEI
SERVIZI
2.1 Perequazione delle aree destinate a servizi all’interno dei
comparti soggetti a pianificazione attuativa
I piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata ripartiscono tra tutti i
proprietari degli immobili interessati dagli interventi i diritti edificatori e gli oneri
derivanti dalla dotazione di aree per opere di urbanizzazione, nonché
dall’assolvimento degli altri obblighi previsti, mediante distribuzione
perequata, in base alla superficie territoriale interessata, delle quantità
edificabili assegnate negli elaborati del PGT.
2.2 Compensazione delle aree per servizi con diritti edificatori e
disciplina del loro trasferimento
I proprietari dei terreni per i quali il Piano dei Servizi prevede l’attuazione di
interventi di interesse pubblico o generale su cui si attua il principio della
compensazione possono ottenere diritti edificatori liberamente commerciabili
o trasferire su altri terreni i diritti edificatori assegnati a tali aree
contestualmente alla loro cessione gratuita al Comune.
A tali aree sono attribuiti, a fronte della loro cessione gratuita al Comune, diritti
edificatori che concorrono a rendere attuabile la realizzazione delle capacità
edificatorie attribuite dal Documento di Piano per determinati ambiti di
trasformazione e a consentire l’utilizzazione edificatoria di potenzialità
aggiuntive previste per talune zone dal Piano delle Regole.
Gli indici fondiari sono assegnati alle aree di compensazione nei limiti di:
− per le “aree di compensazione strutturale” 0,15 mq di SLP per ogni mq di
superficie in cessione
− per le “aree di compensazione lungo i corsi d’acqua” 0,30 mq di SLP per
ogni mq di superficie in cessione
− per le “aree di compensazione locale” 0,15 mq di SLP per ogni mq di
superficie in cessione, riducibile della metà in caso di utilizzo in loco della
restante metà della capacità edificatoria da concentrarsi sul 15% del lotto
che rimane in proprietà dell’operatore
Ad esclusione dei casi di parziale utilizzo in loco della capacità edificatoria,
qualora l’area di compensazione dovesse risultare necessaria per l’attuazione
delle previsioni contenute nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche, tra
cui gli interventi correlati alla realizzazione del corridoio ecologico di interesse
locale, che sarà vigente al momento della cessione, o per la realizzazione di
qualsiasi altra opera pubblica che, a giudizio dell’Amministrazione comunale,
venga ritenuta strategicamente rilevante, verrà attribuito un indice edificatorio
premiale aggiuntivo di 0,05 mq/mq, a fronte della cessione gratuita al Comune
dell’area interessata.
Le aree oggetto di cessione al Comune devono essere pubblicamente
accessibili ed avere una consistenza funzionale al loro tipo di utilizzo.
Le aree così cedute assolvono il fabbisogno di servizi di pertinenza della
capacità edificatoria oggetto di trasferimento.
All’atto dell’acquisizione o trasferimento del diritto volumetrico ad altro
immobile, nei casi specificati, dovrà essere ceduto gratuitamente al Comune il
terreno che ha generato il diritto volumetrico.
I diritti edificatori attribuiti a titolo di compensazione sono liberamente
commerciabili.
6
Per gli interventi relativi agli ambiti di trasformazione individuati dal
Documento di Piano, la possibilità di monetizzazione delle aree di
compensazione previste è disciplinata dai criteri normativi dello stesso
Documento di Piano; mentre per gli interventi esterni agli ambiti di
trasformazione, la monetizzazione di tali aree è ammessa per casi di modesta
consistenza, nei limiti e alle condizioni definite dal Piano delle Regole.
Il Comune può definire, con apposito provvedimento, ulteriori specifiche
norme regolamentari per l’applicazione della compensazione.
Allo scopo della corretta gestione dei diritti edificatori viene istituito presso lo
Sportello Unico per l’Edilizia del Comune il registro delle cessioni delle aree e
dei trasferimenti dei diritti edificatori, debitamente aggiornato e reso pubblico,
sul quale dovranno essere annotati obbligatoriamente tutti i diritti generati con
espresso riferimento ai mappali di provenienza ed in sede di rilascio dei titoli
edilizi abilitativi, ai mappali su cui vengono allocati detti diritti.
Le acquisizioni e i trasferimenti dei diritti edificatori debbono risultare da atto
registrato e trascritto.
In alternativa alla attribuzione dei diritti edificatori, sulla base delle indicazioni
del Piano dei Servizi, i proprietari delle aree sulle quali è prevista la
realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale
possono realizzare e gestire direttamente le infrastrutture e i relativi servizi
mediante apposite convenzioni trascritte nei pubblici registri immobiliari.
Tali convenzioni, sono subordinate al riconoscimento della pubblica utilità da
parte dell’Amministrazione comunale e dovranno prevedere caratteristiche e
modalità di godimento del servizio convenzionato similari a quelle erogabili
dalla Pubblica Amministrazione.
La convenzione dovrà altresì prevedere obbligatoriamente l’attribuzione ai
manufatti e agli edifici da realizzarsi, per tutta la loro durata, del vincolo di
destinazione d’uso. L’attribuzione del vincolo di destinazione d’uso dovrà
essere opportunamente trascritta presso i pubblici registri immobiliari e potrà
essere modificata solo previo formale assenso dell’Amministrazione
comunale.
Per le convenzioni già in essere alla data di adozione del PGT, che hanno
comportato la cessione gratuita delle aree oggetto di intervento al Comune e
la costituzione del corrispondente diritto di superficie a favore del soggetto
attuatore per la realizzazione delle strutture necessarie all’erogazione del
servizio convenzionato, è facoltà dell’Amministrazione comunale, qualora ciò
venisse reputato utile ai fini del perseguimento del pubblico interesse,
consentire la trasformazione del diritto di superficie per riscattare la piena
proprietà dell’area, a fronte della corresponsione da parte dell’operatore del
valore commerciale di riscatto determinato dalla stessa Amministrazione
comunale e ferma restando l’attribuzione del vincolo di destinazione d’uso
stabilito dal precedente capoverso.
2.3 Modalità per il reperimento delle aree per servizi pubblici e di
interesse pubblico o generale
Le aree per servizi, salvo diversa disposizione puntuale, devono essere di
norma cedute al Comune e/o asservite all’uso pubblico all’interno dei
comparti assoggettati a piani attuativi o atti di programmazione negoziata,
all’interno dei lotti interessati da interventi subordinati a permesso di costruire
convenzionato e all’interno dei lotti interessati da interventi relativi a medie e
grandi strutture di vendita.
Ove non diversamente stabilito o ove esplicitamente consentito, tali aree o
parti di esse possono essere reperite anche al di fuori dei comparti o lotti di
cui sopra, mediante cessione o asservimento di altre aree individuate dal PGT
come zone per servizi e ritenute idonee dall’Amministrazione comunale,
7
oppure, in alternativa al loro reperimento, può essere autorizzata
dall’Amministrazione comunale la monetizzazione, ovvero, qualora ciò venisse
reputato maggiormente vantaggioso per il perseguimento dell’interesse
pubblico, la traduzione dei proventi derivanti dalla monetizzazione con la
cessione di immobili o la realizzazione di opere il cui valore, in applicazione
dell’importo stabilito dall’Amministrazione comunale, sia almeno pari
all’importo derivante dalla predetta monetizzazione.
Le modalità per il reperimento dei servizi da assicurare negli ambiti di
trasformazione sono indicate nei relativi criteri normativi e azioni di intervento
facenti parte del Documento di Piano.
8
3 DOTAZIONE DI AREE PER SERVIZI
3.1 Destinazioni d’uso nel sistema dei servizi
Le destinazioni d’uso principali, quelle complementari e le destinazioni
escluse nel sistema dei servizi sono puntualmente elencate nelle norme
tecniche di attuazione del Piano delle Regole.
3.2 Dotazione minima di aree per servizi
Nei comparti soggetti a piani attuativi o ad atti di programmazione negoziata
o a permesso di costruire convenzionato (così come definito nelle norme
tecniche di attuazione del Piano delle Regole) devono essere individuate le
dotazioni di servizi con riferimento agli specifici sistemi funzionali urbanistici
previsti nel PGT.
Nel caso di strumenti attuativi individuati nella cartografia del Piano delle
Regole, le dotazioni minime di servizi da reperire obbligatoriamente all’interno
del comparto sono stabilite nel prospetto allegato alle norme tecniche di
attuazione del medesimo Piano delle Regole. Qualora tale dotazione non
soddisfi i parametri di riferimento previsti per le specifiche destinazioni
funzionali di cui al successivo paragrafo 3.3, in sede di convenzionamento
dovrà essere reperita e/o corrisposta al Comune la differenza.
Ai fini e per gli effetti delle disposizioni previste dal Piano delle Regole all’art.
2ter delle relative norme tecniche di attuazione, per “dotazioni di legge” si
intendono quelle derivanti dall’applicazione dei parametri definiti nel
successivo paragrafo 3.3 delle presenti modalità di attuazione.
Negli strumenti attuativi e negli atti di programmazione negoziata previsti dal
PGT, devono comunque essere assolte le previsioni per servizi contenute nelle
norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole e nei criteri normativi e
azioni di intervento del Documento di Piano anche se superiori alle quantità
minime indicate nel successivo paragrafo 3.3.
Si riporta qui di seguito il riepilogo delle varie casistiche in cui deve essere
garantita la dotazione di aree per servizi e le indicazioni per la loro
quantificazione.
Ambiti di trasformazione individuati
nel Documento di Piano
quantità di aree a servizi secondo
quanto indicato nei relativi criteri
normativi e azioni di intervento facenti
parte
del
Documento
di
Piano,
assicurando comunque la dotazione
minima
secondo
i
parametri
di
riferimento previsti per le specifiche
destinazioni
funzionali
di
cui
al
successivo paragrafo 3.3
Piani
attuativi
o
atti
di
programmazione negoziata nei casi di
cui al prospetto allegato alle norme
tecniche di attuazione facente parte
del Piano delle Regole
quantità di aree a servizi secondo
quanto indicato nel prospetto piani
attuativi e atti di programmazione
negoziata allegato alle norme tecniche
di attuazione facente parte del Piano
delle Regole, assicurando comunque la
dotazione minima secondo i parametri
di riferimento previsti per le specifiche
destinazioni
funzionali
di
cui
al
successivo paragrafo 3.3
9
Piani di recupero nei casi previsti
dall’art. 34 e dall’art. 36.1 delle norme
tecniche di attuazione facenti parte
del Piano delle Regole, quest’ultimo
per quanto riguarda la definizione
delle modalità di intervento ammesse
nelle
zone
di
interesse
storico
ambientale (ISA) per gli immobili
ricadenti
entro
i
contesti
tipomorfologici 1A e 1B
quantità di aree per servizi, calcolata
sull’intera SLP ricadente entro l’unità
minima
di
intervento,
indipendentemente dalla presenza o
meno di mutamento di destinazione
d’uso, secondo i parametri di riferimento
previsti per le specifiche destinazioni
funzionali di cui al successivo paragrafo
3.3
Permessi di costruire convenzionati
nei casi previsti dall’art. 36.1 delle
norme tecniche di attuazione facenti
parte del Piano delle Regole, per
quanto riguarda la definizione delle
modalità di intervento ammesse nelle
zone di interesse storico ambientale
(ISA) per gli immobili ricadenti entro il
contesto tipo-morfologico 1B
quantità di aree per servizi, calcolata
sull’intera SLP oggetto di intervento,
indipendentemente dalla presenza o
meno di mutamento di destinazione
d’uso, secondo i parametri di riferimento
previsti per le specifiche destinazioni
funzionali di cui al successivo paragrafo
3.3
Piani di recupero o permessi di
costruire
convenzionati
nei
casi
previsti dall’art. 36.1 delle norme
tecniche di attuazione facenti parte
del Piano delle Regole, per quanto
riguarda la definizione delle modalità
di incentivi per il recupero delle corti
per le zone di interesse storico
ambientale (ISA)
quantità di aree per servizi, calcolata
sull’intera SLP ricadente entro l’unità
minima di intervento (ad esclusione
della
SLP
derivante
dai
premi
edificatori), indipendentemente dalla
presenza o meno di mutamento di
destinazione d’uso, secondo i parametri
di riferimento previsti per le specifiche
destinazioni
funzionali
di
cui
al
successivo paragrafo 3.3
Permessi di costruire convenzionati
per consentire, nei casi previsti dagli
artt. 36.1, 36.2, 36.3, 37.1 e 37.2 delle
norme tecniche di attuazione facenti
parte
del
Piano
delle
Regole,
l’elevazione della destinazione d’uso
complementare
ad
una
quota
superiore al 20% e fino al 50% della
SLP
complessiva
dell’edificio
o
complesso edilizio interessato, per le
zone di interesse storico ambientale
(ISA), residenziale di ricomposizione
(RR), residenziale di consolidamento
(RC), produttiva (PR) e produttiva di
interesse strategico (PS)
quantità di aree per servizi, calcolata
sulla SLP oggetto di mutamento d’uso a
favore
della
destinazione
complementare per la quota eccedente
il 20% della SLP complessiva dell’edificio
o
complesso
edilizio
interessato,
secondo i parametri di riferimento
previsti per le specifiche destinazioni
funzionali di cui al successivo paragrafo
3.3
Piani attuativi per consentire, nei casi
previsti dagli artt. 36.1, 36.2, 36.3,
37.1, 37.2 e 38 delle norme tecniche
di attuazione facenti parte del Piano
delle
Regole,
l’elevazione
della
destinazione d’uso complementare ad
una quota superiore al 50% della SLP
complessiva dell’edificio o complesso
edilizio interessato, per le zone di
interesse storico ambientale (ISA),
residenziale di ricomposizione (RR),
residenziale di consolidamento (RC),
produttiva (PR), produttiva di interesse
strategico (PS) e al 40% per la zona
terziaria polifunzionale (TP)
quantità di aree per servizi, calcolata
sull’intera
SLP
ricadente
entro
il
comparto, secondo i parametri di
riferimento previsti per le specifiche
destinazioni
funzionali
di
cui
al
successivo paragrafo 3.3
10
I mutamenti relativi a destinazioni d’uso complementari, ammessi dalle norme
tecniche di attuazione del Piano delle Regole, per quote inferiori alle soglie di
attivazione del permesso di costruire convenzionato, piano attuativo o atto di
programmazione negoziata non sono soggetti all’obbligo di garantire le
relative dotazioni di aree aggiuntive per servizi.
3.3 Parametri di riferimento
In relazione a quanto disposto nel precedente paragrafo 3.2, per le specifiche
destinazioni funzionali, sono stabiliti i seguenti parametri di riferimento:
−
destinazione residenziale: mq 26,5 per abitante
−
destinazione terziaria: 100% della SLP
−
destinazione produttiva: 10% della SLP per parcheggi di prossimità e 5%
della SLP per aree verdi di filtro e mascheramento paesaggistico
Per quanto riguarda specificamente le attività commerciali di vendita al
dettaglio trova applicazione quanto qui di seguito riportato:
−
Per gli esercizi di vicinato (VIC) la dotazione minima di aree per
attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale funzionali ai nuovi
insediamenti commerciali è stabilita nella misura del 100% della SLP degli
edifici previsti nelle zone produttiva (PR), produttiva di interesse strategico
(PS) e terziaria polifunzionale (TP), nonché negli ambiti di trasformazione
individuati dal Documento di Piano e del 75% della SLP degli edifici previsti
nelle zone di interesse storico ambientale (ISA), residenziale di
ricomposizione (RR) e residenziale di consolidamento (RC)
−
Per le medie strutture di vendita (MS) la dotazione minima di aree per
attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale funzionali ai nuovi
insediamenti commerciali è stabilita nella misura del 100% della SLP degli
edifici previsti nelle zone produttiva (PR), produttiva di interesse strategico
(PS) e terziaria polifunzionale (TP), nonché negli ambiti di trasformazione
individuati dal Documento di Piano e del 75% della SLP degli edifici previsti
nelle zone residenziale di ricomposizione (RR) e residenziale di
consolidamento (RC).
In considerazione del carico urbanistico apportato dall’afflusso di persone
e dall’impatto sulla viabilità locale delle strutture commerciali a forte
richiamo di clienti, per le medie strutture di vendita aventi dimensioni
superiori a mq 800 di superficie di vendita, deve essere reperita una
dotazione di aree per attrezzature pubbliche di interesse pubblico o
generale aggiuntiva nella misura del 100% di quanto sopra previsto.
Almeno la metà delle aree deve essere destinata a parcheggio.
Il reperimento delle aree, ivi compresa la dotazione di parcheggi pubblici o
di uso pubblico, deve essere assicurato in aree a diretto servizio
dell’ambito commerciale o posto ad un’adeguata distanza pedonale,
qualora ciò venga ritenuto utile dall’Amministrazione comunale ai fini del
perseguimento dell’interesse pubblico.
Gli ampliamenti delle medie strutture di vendita già esistenti alla data di
adozione della variante di adeguamento del PRG previgente ai criteri di
pianificazione e gestione commerciale (deliberazione di Consiglio
Comunale n. 51 del 24.7.2008), anche se conseguenti ad accorpamento di
attività già autorizzate ed attive nel Comune o nei Comuni contermini,
saranno consentiti solamente a condizione che venga garantita una
dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o
generale aggiuntiva rispetto a quella esistente, da calcolarsi sul valore
maggiore tra incremento della superficie di vendita e incremento della SLP,
considerando i parametri sopra stabiliti per le diverse zone urbanistiche, da
incrementarsi del 100% per i casi in cui la media struttura di vendita da
ampliare o ampliata abbia una superficie di vendita superiore a 800 mq.
11
In tali casi la dotazione richiesta di aree per attrezzature pubbliche ed
interesse pubblico o generale post intervento non potrà comunque
superare quella complessivamente stabilita per i nuovi insediamenti
commerciali aventi pari consistenza, sia in termini di SLP, sia in termini di
superficie di vendita
−
Per le grandi strutture di vendita (GS) la dotazione minima di aree per
attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale funzionali ai nuovi
insediamenti commerciali è quella prevista dall’art. 150, comma 5 della
L.R. 6/2010 ed è stabilita nella misura del 200% della SLP degli edifici
previsti, di cui almeno la metà destinata a parcheggi di uso pubblico. Il
reperimento delle aree, ivi compresa la dotazione di parcheggi pubblici o
di uso pubblico, deve essere assicurato in aree a diretto servizio
dell’ambito commerciale e non potrà in nessun caso essere monetizzato
neanche parzialmente.
La predetta dotazione di aree relativa ad eventuali ampliamenti delle
grandi strutture di vendita sarà calcolata solo sulla superficie relativa
all’ampliamento
−
Ove venga dimostrata l’impossibilità tecnica di reperire le aree previste,
oppure qualora il loro reperimento non venga reputato utile
dall’Amministrazione comunale ai fini dell’interesse pubblico, può essere
autorizzata la loro monetizzazione mediante il versamento di una somma
determinata dall’Amministrazione comunale stessa, fatte salve le
esclusioni previste per le grandi strutture di vendita (GS)
−
Di norma, il reperimento delle aree per attrezzature pubbliche e di
interesse pubblico o generale dovrà essere garantito mediante il loro
asservimento ad uso pubblico gratuito e perpetuo, con obbligo di
manutenzione a carico dei proprietari. Tale assoggettamento, unitamente
agli impegni connessi alla manutenzione delle aree, saranno assunti dai
proprietari tramite atto unilaterale d’obbligo, appositamente registrato e
trascritto.
Qualora venga reputato utile dall’Amministrazione comunale ai fini del
perseguimento dell’interesse pubblico, in luogo dell’asservimento delle
aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, la
stessa Amministrazione comunale potrà richiederne, in tutto o in parte, la
cessione gratuita, con spese a carico dei proprietari
−
I costi per la sistemazione delle aree per attrezzature pubbliche e di
interesse pubblico o generale, nonchè per la realizzazione dei parcheggi
asserviti all’uso pubblico (non ceduti) non potranno essere scomputati
dagli oneri di urbanizzazione dovuti per l’intervento cui afferiscono
−
E’ fatto salvo il diritto degli operatori commerciali in esercizio alla data di
adozione della variante di adeguamento del PRG previgente ai criteri di
pianificazione e gestione commerciale (deliberazione di Consiglio
Comunale n. 51 del 24.7.2008), o dei loro aventi causa per subingresso per
atto tra vivi o mortis causa, a proseguire l’attività commerciale, in assenza
di modifiche edilizie ai locali sede dell’attività stessa, se non volte alla
rimozione dei contrasti con le norme sopracitate
−
In applicazione delle disposizioni di cui al paragrafo 7.1 dell’allegato A alla
D.G.R. X/1193 del 20.12.2013, nel caso di strutture adibite alla vendita di
merci ingombranti, così come definite dall’art. 54, comma 1 delle norme
tecniche di attuazione del Piano delle Regole, la relativa dotazione minima
di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale sarà
ridotta ad 1/4 rispetto a quella determinata in applicazione delle misure
riportate ai precedenti alinea. Almeno la metà di tale dotazione dovrà
essere destinata a parcheggi di uso pubblico
La SLP edificabile derivante dalla compensazione per la cessione di aree per
servizi al Comune non genera ulteriore domanda di servizi in quanto tale
12
fabbisogno è già computato nel rapporto tra quantità edificabile e area
ceduta.
Al fine della computazione della dotazione residenziale di aree per servizi, il
riferimento assunto nel Piano dei Servizi è pari ad un indice pro-capite di 100
mc/abitante per ogni abitante teorico insediabile.
L’Amministrazione
comunale
può
sempre
intervenire
direttamente
nell’acquisizione delle aree per i servizi e le attrezzature pubbliche, ancorchè
previste all’interno degli ambiti di trasformazione o degli strumenti attuativi,
attraverso le procedure dell’esproprio, qualora l’acquisizione stessa risultasse
necessaria per il completamento dei programmi di realizzazione di opere
pubbliche.
3.4 Parametri attuativi delle aree per servizi
Nel loro insieme, le aree per servizi individuate negli elaborati del Piano dei
Servizi, concorrono alla formazione della dotazione complessiva di
attrezzature per la popolazione stabilmente residente, di quella da insediare e
quella gravitante nel territorio secondo le previsioni del Documento di Piano.
Le destinazioni specifiche definite nelle tavole del Piano dei Servizi hanno di
norma valore prescrittivo salvo il caso di aree a servizi all'interno di strumenti
attuativi dove hanno valore indicativo, ferma restando la quantità individuata.
Per le aree comprese entro il perimetro del Parco regionale delle Groane, si
applicano e sono prevalenti le disposizioni del Piano Territoriale di
Coordinamento (PTC) del Parco e dei relativi piani di settore, fatta salva le
possibilità per il Piano dei Servizi di introdurre disposizioni più rigorose a tutela
del paesaggio e dell’ambiente.
Gli interventi sono ammessi mediante permesso di costruire, eventualmente
anche convenzionato, o denuncia di inizio attività o altra procedura ammessa,
oppure previo strumento attuativo, ove previsto.
Per le opere pubbliche, l’approvazione del progetto esecutivo tramite
provvedimento degli organi comunali competenti si intende equipollente al
rilascio del permesso di costruire, qualora il medesimo risulti conforme alle
previsioni contenute nel PGT.
Nel caso in cui dovesse rendersi necessario eseguire opere pubbliche non
conformi a quanto indicato nel PGT, dovranno essere attuate le procedure
previste dalla vigente normativa in materia.
È fatto salvo l’obbligo di acquisire in via preventiva tutti i pareri, nulla-osta ed
autorizzazioni degli organi e delle amministrazioni preposte alla tutela di
specifici interessi pubblici (ASL, ARPA, Vigili del Fuoco, Soprintendenza per i
Beni Architettonici ed il Paesaggio, ecc.).
Per gli immobili con destinazione incompatibile, esistenti al momento
dell'adozione del PGT, sono sempre ammessi gli interventi di manutenzione
straordinaria, restauro e risanamento conservativo.
Le destinazioni, i parametri e le prescrizioni specifiche per tali aree sono qui di
seguito determinati.
Per le aree ricadenti all’interno della rete verde di ricomposizione
paesaggistica e negli ambiti di interesse provinciale previsti dal vigente PTC
provinciale, nonché per gli interventi a consumo di suolo come definiti dallo
stesso PTC provinciale, così come riportati cartograficamente nell’elaborato
“Individuazione degli interventi a consumo di suolo” facente parte della
documentazione allegata al Documento di Piano, dovranno altresì essere
osservate le disposizioni previste dal Piano delle Regole all’art. 2ter delle
relative norme tecniche di attuazione.
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Servizi locali (SL)
Rientrano in tale categoria le aree pubbliche o private a uso pubblico
destinate a verde pubblico, nonché attrezzature, servizi ed impianti di
interesse settoriale aventi prevalente valenza di livello locale e che, per
determinati casi, possono assumere anche carattere di polo.
In tale zona l’edificazione avviene nel rispetto dei seguenti parametri:
• nelle aree destinate a spazi verdi di livello locale e di quartiere:
-
IT
0,05 mq/mq
-
RC
10 %
-
altezza massima
1 piano, non superiore a m 4,50
• nelle aree destinate ad altri usi:
−
IT
1 mq/mq
−
RC
40 %
−
altezza massima
m 13,50 (per impianti sportivi e ricreativi m 20)
Per le aree comprese entro il perimetro del Parco regionale delle Groane si
applica ed è prevalente il PTC del Parco e sue successive varianti, nonché i
relativi piani di settore, fatta salva la possibilità per il Piano dei Servizi di
introdurre disposizioni più rigorose a tutela del paesaggio e dell’ambiente.
Nel caso di attrezzature esistenti, è sempre ammessa la ricostruzione
sostitutiva degli immobili esistenti, ad esclusione degli edifici e manufatti di
interesse storico architettonico individuati con apposita simbologia sulle tavole
di azzonamento del Piano delle Regole e sulla tavola di “individuazione dei
centri storici e nuclei di antica formazione” del Documento di Piano, per i quali
gli interventi devono rispettare le norme specifiche stabilite dal Piano delle
Regole.
Per le attrezzature esistenti con RC > 40% è ammesso l’incremento, una
tantum, della superficie coperta nel limite del 10% dell’esistente alla data di
adozione del PGT, fermi restando gli altri parametri di zona.
Ad esclusione delle aree destinate a verde è consentita la realizzazione di
un’abitazione per il custode dell’attrezzatura purchè abbia una SLP non
superiore a mq 120 e comunque nel rispetto dei parametri di zona.
I parcheggi aperti al pubblico direttamente funzionali e correlati al relativo
servizio, dovranno essere dimensionati in rapporto al numero di utenti previsti
ed essere collocati prioritariamente all’esterno della eventuale recinzione e
piantumati con essenze arboree secondo l’elenco allegato alle norme
tecniche di attuazione del Piano delle Regole. In sede di progetto dovrà
essere privilegiata la possibilità di realizzazione dei parcheggi in interrato.
Dovrà essere prevista un’adeguata dotazione di rastrelliere per biciclette
dimensionata in rapporto al numero di utenti.
Le aree con destinazione specifica a parcheggio che concorrono al
soddisfacimento del fabbisogno per servizi ed assolvono funzioni di carattere
urbano e di interesse pubblico debbono essere piantumate con essenze
arboree secondo l’elenco allegato alle norme tecniche di attuazione del Piano
delle Regole.
Nelle aree destinate a parcheggio nella cartografia del Piano dei Servizi, la
realizzazione della previsione urbanistica di nuovi spazi di sosta può
intervenire sia mediante acquisizione dell’area al patrimonio comunale e
realizzazione dell’opera nel soprassuolo e/o sottosuolo da parte
dell’Amministrazione comunale (o di altri soggetti aventi titolo), sia mediante la
possibilità di convenzione prevista dal precedente art. 2.2, sia attraverso altra
forma di convenzione, anch’essa da trascriversi nei pubblici registri
14
immobiliari, con la quale il proprietario si impegni a propria cura e spese ad
attrezzare il soprassuolo con spazi di parcheggio asservendo all’uso pubblico
il suolo ed il relativo impianto e, contestualmente, si riserva il diritto di
proprietà per la realizzazione nel sottosuolo di parcheggi privati, con l’obbligo,
in caso di vendita o locazione, di applicare prezzi concordati con
l’Amministrazione comunale, con preferenza per i proprietari di unità
immobiliari site nelle vicinanze.
Nelle aree destinate a servizi locali per gli insediamenti produttivi nella
cartografia del Piano dei Servizi, mediante apposito convenzionamento è
ammessa la realizzazione di:
−
attrezzature generali e impianti di servizio aventi esclusivamente carattere
pertinenziale e di diretta funzionalità con i corrispondenti comparti
produttivi insediati nel territorio comunale, dei quali costituiscono struttura
di supporto
−
centri assistenza e svago correlati alle attività produttive
−
mense, impianti sportivi e parcheggi al servizio degli addetti
−
centri di ricerca scientifica per progetti di interesse pubblico e collettivo
−
laboratori di certificazione collaudo materiali
−
centri di formazione
Servizi di polo (SP)
Rientrano in tale categoria le aree pubbliche o private a uso pubblico aventi
prevalente valenza di livello di polo, destinate a:
−
verde di interesse ambientale di scala territoriale
−
impianti e attrezzature di interesse sovracomunale che rafforzano il ruolo di
polo urbano della città
In tale zona l’edificazione avviene nel rispetto dei seguenti parametri:
• nelle aree destinate a spazi verdi di livello di polo:
-
IT
0,05 mq/mq
-
RC
10%
-
altezza massima 1 piano, non superiore a m 4,50
• nelle aree destinate ad altri usi:
-
IT
1 mq/mq
-
RC
40%
-
altezza massima m 13,50 (per impianti sportivi e ricreativi m 20)
Per le aree comprese entro il perimetro del Parco regionale delle Groane si
applica ed è prevalente il PTC del Parco e sue successive varianti, nonché i
relativi piani di settore, fatta salva la possibilità per il Piano dei Servizi di
introdurre disposizioni più rigorose a tutela del paesaggio e dell’ambiente.
Nel caso di attrezzature esistenti, è sempre ammessa la ricostruzione
sostitutiva degli immobili esistenti, ad esclusione degli edifici e manufatti di
interesse storico architettonico individuati con apposita simbologia sulle tavole
di azzonamento del Piano delle Regole e sulla tavola di “individuazione dei
centri storici e nuclei di antica formazione” del Documento di Piano, per i quali
gli interventi devono rispettare le norme specifiche stabilite dal Piano delle
Regole.
Per le attrezzature esistenti con RC > 40% è ammesso l’incremento, una
tantum, della superficie coperta nel limite del 10% dell’esistente alla data di
adozione del PGT, fermi restando gli altri parametri di zona.
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Ad esclusione delle aree destinate a verde è consentita la realizzazione di
un’abitazione per il custode dell’attrezzatura, purchè abbia una SLP non
superiore a mq 120 e comunque nel rispetto dei parametri di zona.
I parcheggi aperti al pubblico direttamente funzionali e correlati al relativo
servizio dovranno essere dimensionati in rapporto al numero di utenti previsti
ed essere collocati prioritariamente all’esterno della eventuale recinzione e
piantumati con essenze arboree secondo l’elenco allegato alle norme
tecniche di attuazione del Piano delle Regole. In sede di progetto dovrà
essere privilegiata la possibilità di realizzazione dei parcheggi in interrato.
Dovrà essere prevista un’adeguata dotazione di rastrelliere per biciclette
dimensionata in rapporto al numero di utenti.
Cimiteri e relativa fascia di rispetto
rettifica di
precisazione
normativa
Gli interventi ricadenti entro i cimiteri e la relativa fascia di rispetto dovranno
osservare quanto disposto dall’art. 46 delle norme tecniche di attuazione del
Piano delle Regole.
3.5 Sistema a rete
Il Piano dei Servizi riconosce l’importanza del tessuto connettivo costituito dal
sistema a rete degli spazi di relazione che collega le aree per attrezzature
pubbliche e a verde; a questo fine promuove azioni volte alla:
−
riqualificazione degli spazi esistenti
−
integrazione degli spazi nelle zone ove questi si presentano discontinui e
frammentari
−
formazione di spazi e collegamenti nelle zone ove questi risultano non
ancora presenti
In questo quadro, gli indirizzi del Piano dei Servizi riguardano il coordinamento
delle azioni pubbliche e private al fine di garantire, per tali spazi, l’opportuna
coesione di caratteri, le dotazioni minime di attrezzature e la coerenza di
immagine.
Sono fatte salve le prescrizioni del Codice della Strada e del relativo
Regolamento di Attuazione, nonché del Piano Generale del Traffico Urbano.
Le tavole del Piano dei Servizi articolano la rete degli spazi di relazione come
qui di seguito specificato.
Tracciati dell’impianto principale
Individuazione:
rientrano in questa categoria i tracciati formanti le grandi maglie della rete di
relazione principale nei quali la maglia garantisce la continuità delle relazioni
pedonali tra i quartieri e i grandi settori urbani in cui è articolato il territorio
comunale
Caratteri:
− dovrà prevalere, ove consentito dalle sezioni geometriche disponibili, la
tipologia del viale strutturata in corsie centrali veicolari, filari laterali e
percorsi pedonali protetti, al fine di rendere questa rete un sistema
riconoscibile e utile all’orientamento dei movimenti pedonali e ciclabili
all’interno delle aree urbanizzate
Attrezzature minime:
− gli interventi dovranno garantire il superamento delle barriere alle relazioni
pedonali (ferrovie, nuova pedemontana, torrenti Seveso e Certesa)
− le piantumazioni a filare dovranno fare riferimento all’elenco di essenze
arboree autoctone di cui all’elenco allegato alle norme tecniche di
16
attuazione del Piano delle Regole
− le fermate dei mezzi pubblici dovranno essere adeguatamente segnalate e
protette, dotate, ove possibile, di rastrelliere per biciclette dimensionate in
rapporto al numero di utenti
− ove le condizioni geometriche lo consentano, i marciapiedi e le aree ciclabili
dovranno risultare separate e adeguatamente protette rispetto al traffico
veicolare
− l’illuminazione pubblica dovrà garantire un sufficiente livello di intensità
anche per gli spazi pedonali
Nodi di attraversamento
Individuazione:
il Piano dei Servizi individua i punti di conflitto tra i percorsi della rete dei
tracciati dell’impianto principale e le prioritarie infrastrutture di mobilità che
insistono sul territorio comunale designandoli come nodi di attraversamento
Caratteri:
− per tali nodi dovranno essere attivati studi di approfondimento per
individuare le migliori soluzioni per garantire il superamento delle barriere
infrastrutturali e la continuità funzionale e percettiva dei tracciati
dell’impianto principale
− le soluzioni dovranno favorire la realizzazione di spazi di relazione attrezzati
e la formazione di luoghi/piazze che assicurino la più semplice agibilità da
parte di tutte le categorie di utenza e un elevato livello di sicurezza
percepita
Attivazione degli spazi centrali
Individuazione:
rientrano in questa categoria i tracciati storici intorno ai quali si sono addensati
il nucleo originario di Cesano, nonché il sedime dell’asse centrale del sistema
monumentale ad ovest di Palazzo Arese Borromeo e l’asse di via Cavour con
il tratto iniziale di via Manzoni a Binzago.
Caratteri:
− gli interventi sugli spazi pubblici e privati di relazione saranno finalizzati alla
trasmissione dei valori storico architettonici ancora presenti e al recupero
dell’impianto originario, rivolti, in prima istanza, alla conservazione dei
materiali tradizionali e del verde storicamente costituito
− gli interventi sugli spazi pubblici saranno preceduti da un progetto
coordinato, comprendente tutti gli aspetti concorrenti alla definizione dello
spazio pubblico (pavimentazioni, piantumazioni, arredi, decori, accessori,
illuminazione) finalizzato al recupero, alla valorizzazione e alla integrazione
dei caratteri storici e dei valori di impianto urbano riconoscibili
− gli spazi di relazione debbono essere preferibilmente indirizzati alla fruizione
pedonale e alla vitalizzazione degli spazi pubblici anche con il concorso dei
privati al fine di costituire un contesto idoneo alla formazione di un “centro
commerciale di vicinato”
− dovranno essere impiegati preferibilmente materiali lapidei lavorati secondo
tecniche tradizionali, eliminando i dislivelli tra zona pedonale e corsie
veicolari, recuperando selciati o sistemazioni storiche delle pavimentazioni e
rialzando il piano stradale nei punti di intersezione con i tracciati trasversali
Percorsi ciclabili o pedonali
Individuazione:
rientrano in questa categoria i tracciati dei percorsi ciclabili o pedonali nel
17
territorio comunale esistenti e di progetto destinati a formare una rete
interconnessa ed integrata con i progetti provinciali di mobilità ciclabile
intercomunale.
L’attuazione delle previsioni del Piano dei Servizi sarà oggetto di specifici
progetti coordinati che potranno, sulla base degli approfondimenti sviluppati,
integrare o modificare l’assetto di rete, precisare i caratteri e ridefinire il livello
delle attrezzature minime previste.
Caratteri:
− gli interventi dovranno essere rivolti all’integrazione degli spazi disponibili,
destinandoli preferibilmente alla mobilità pedonale e ciclabile in sede
protetta o, ove le condizioni geometriche non lo consentano, in situazione di
promiscuità con il traffico veicolare locale e con la sosta
− le pavimentazioni dovranno evidenziare il carattere peculiare di questi
percorsi
− ogni isolato del sistema residenziale dovrà, quando possibile, essere
lambito, o risultare a distanza pedonale, da un ramo della rete dei percorsi
Attrezzature minime:
− quando la sezione dei tracciati pedonali lo consente, dovrà essere collocata
lungo di essi una “isola di servizi”, con idoneo trattamento superficiale, che
sarà dotata, preferibilmente, delle seguenti attrezzature: almeno 4 sedute,
un pergolato, alberature sufficienti a garantire l’ombreggiatura delle sedute,
una fontana pubblica o un beverino, un pannello per i pubblici avvisi, una
rastrelliera per biciclette, spazi gioco per i bambini, specifica illuminazione
pubblica idonea per spazi pedonali
− ove le condizioni geometriche lo consentano, i nuovi percorsi ciclopedonali
dovranno avere larghezza di almeno m 2,50 e superare, con idonei
manufatti, le principali barriere infrastrutturali
− i punti di intersezione con la viabilità dovranno essere adeguatamente
segnalati e illuminati e dotati di appositi spazi di accumulo per la svolta a
sinistra dei ciclisti
− negli incroci, con maggiore presenza di flussi di traffico, dovranno essere
progressivamente installate apposite apparecchiature ottico-acustiche a
supporto degli utenti disabili
− i percorsi inseriti nel Parco regionale delle Groane o nel contesto di
salvaguardia ambientale individuato dal Piano delle Regole dovranno avere
adeguata sezione e pavimentazione rispettosa dei caratteri ambientali e
delle eventuali prescrizioni di dettaglio coerenti con le prescrizioni del Parco
stesso
In questa categoria rientrano anche i percorsi che garantiscono la fruibilità
delle aree di interesse ambientale interne al territorio comunale superando le
barriere veicolari e ferroviarie presenti.
Caratteri:
− non viene determinata una sezione minima o pavimentazione specifica
− i percorsi dovranno risultare separati dalla viabilità con barriere vegetali e,
se possibile, con movimenti di terra
− i percorsi dovranno raggiungere i punti di informazione didattica e gli
accessi alle aree ambientali protette
− lungo i percorsi dovranno essere collocate siepi o gruppi arbustivi di cui
all’elenco allegato alle norme tecniche di attuazione del Piano delle Regole,
al fine di favorire gli spostamenti della fauna presente
Attrezzature minime:
− i percorsi di fruizione ambientale dovranno essere adeguatamente segnalati
18
− nei punti naturalisticamente rilevanti dovranno essere collocate targhe che
illustrano i caratteri ambientali e vegetazionali dei luoghi
Connessioni ciclopedonali
Individuazione:
Il Piano dei Servizi individua una serie di connessioni ciclopedonali esistenti o
di progetto da realizzarsi con manufatti finalizzati al superamento delle
barriere naturali e/o artificiali, nonché alla fruizione dei valori naturalistici e
paesaggistici.
Caratteri:
− i manufatti dovranno avere larghezza utile minima di m 2,50 ed essere
correttamente inseriti nella rete di percorsi ciclabili o pedonali comunali; le
pendenze dovranno rispettare le norme sull’abbattimento delle barriere
architettoniche
− le soluzioni dovranno armonizzarsi con l’ambiente circostante e favorire la
percezione dei valori ambientali e paesaggistici assicurando in particolare
lungo l’alveo fluviale un’idonea visuale
Nodi sensibili per la sicurezza ciclopedonale
Individuazione:
il Piano dei Servizi individua, in termini indicativi, come nodi sensibili per la
sicurezza ciclopedonale ambiti territoriali prioritari entro cui attivare interventi
di riorganizzazione della circolazione veicolare finalizzati all’incremento della
sicurezza degli utenti della strada con particolare attenzione ai bambini e agli
anziani.
Caratteri:
l’estensione di tali nodi sarà definita da uno specifico studio di dettaglio,
riferito al regime della circolazione, ai caratteri dell’utenza, agli orari di
funzionamento dei servizi; il medesimo studio individuerà gli interventi da
realizzare, sulla base dei seguenti criteri di massima:
− i percorsi dovranno possibilmente avere sede autonoma protetta rispetto
alle carreggiate stradali, essere riconoscibili per trattamento degli spazi e
delle superfici, con idonea segnaletica, sufficientemente illuminati e
adeguatamente piantumati
− dovranno essere installate rastrelliere per biciclette nei pressi delle
attrezzature principali, debitamente protette dalle intemperie e ombreggiate
− i punti di intersezione con la viabilità dovranno essere adeguatamente
segnalati, illuminati e dotati di appositi spazi di accumulo per la svolta a
sinistra dei ciclisti
− negli incroci, con maggiore presenza di flussi di traffico, dovranno essere
progressivamente installate apposite apparecchiature ottico-acustiche a
supporto degli utenti disabili
Corridoi ecologici di interesse locale e connessioni ambientali
Individuazione:
il Piano dei Servizi, in analogia al Piano delle Regole, individua i corridoi
ecologici di interesse locale e, in termini indicativi, alcune fondamentali
connessioni di carattere ambientale finalizzate a consolidare la rete ecologica
comunale, declinando a livello locale la rete verde di ricomposizione
paesaggistica provinciale e la rete ecologica regionale.
Caratteri:
− all’interno di tali elementi l’equipaggiamento vegetazionale, le attrezzature
e le soluzioni progettuali dovranno essere rivolti al consolidamento della
19
rete ecologica adottando idonee modalità realizzative
−
i progetti degli interventi ammessi dovranno essere corredati da un
apposito studio di compatibilità paesistico ambientale che, sulla base di
specifiche analisi, valuti gli effetti e le interferenze sulle componenti
paesistiche e ambientali e indichi le conseguenti misure di mitigazione e
compensazione da adottare, rispettando altresì le condizioni previste dal
Piano delle Regole all’art. 2bis delle relative norme tecniche di attuazione;
inoltre dovranno essere sottoposti al preliminare parere consultivo della
Commissione per il Paesaggio
20
4 REQUISITI DELLE AREE PER SERVIZI
4.1 Assunzione dei principi di sostenibilità ambientale
Gli interventi riferiti al Piano dei Servizi devono perseguire lo sviluppo
sostenibile e, pertanto, devono presentare caratteri di innovazione ed
emblematicità con riferimento alla sostenibilità complessiva, alla riduzione dei
consumi energetici, all'utilizzo di energie rinnovabili, al riciclo delle acque
meteoriche, all'inserimento nel paesaggio.
A tal fine, i servizi e le attrezzature, realizzati su iniziativa pubblica o tramite
convenzioni con soggetti privati, potranno fruire di un incremento sino al 10%
della SLP in relazione ai dispositivi di contenimento di consumo energetico e
di produzione di energia con fonti rinnovabili da calcolarsi sulla base dei criteri
stabiliti nel Piano delle Regole.
Dovranno inoltre essere verificati gli effetti dell’intervento in relazione agli
aspetti geologici e sismici, alle acque, all’aria, all’impatto acustico, al clima
acustico, nonché alla mobilità pubblica e privata; a tal fine dovrà essere
predisposta una relazione relativa al quadro energetico complessivo
evidenziando gli elementi tecnologici adottati per un uso razionale dell’energia
attraverso il contenimento e la riduzione dei consumi e l’utilizzazione di fonti
rinnovabili.
4.2 Coordinamento e integrazione con le disposizioni del Piano
Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo
Il Piano dei Servizi deve mantenere un adeguato livello di coordinamento e
integrazione con le disposizioni del Piano Urbano Generale dei Servizi nel
Sottosuolo (PUGSS) che costituirà, una volta disponibile, un allegato di settore
del PGT.
Tutti gli interventi edilizi devono garantire, attraverso le opere di
urbanizzazione, l’efficienza del sistema dei servizi in sottosuolo garantendo
soluzioni realizzative idonee per la manutenzione ordinaria e straordinaria
degli stessi, rispettando gli standard costruttivi e dimensionali determinati
dagli enti gestori e assicurando l’adeguato bilanciamento nel rapporto tra
consumi e erogazione delle reti tecnologiche.
4.3 Permesso di costruire in deroga
Ai sensi dell’art. 40 della L.R. 12/2005 il permesso di costruire in deroga al PGT
è rilasciato esclusivamente per edifici ed impianti pubblici o di interesse
pubblico, previa deliberazione del Consiglio Comunale e senza necessità di
preventivo nulla-osta regionale.
La deroga, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza, può
riguardare esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra
i fabbricati stabiliti dagli strumenti di pianificazione comunale, le modalità di
intervento di cui all’art. 27 della stessa L.R. 12/2005, nonché la destinazione
d’uso.
La deroga può essere assentita ai fini dell’abbattimento delle barriere
architettoniche e localizzative, nei casi ed entro i limiti indicati dall’art. 19 della
L.R. 6/1989 (Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche e
prescrizioni tecniche di attuazione).
4.4 Norme finali e transitorie
Per gli interventi previsti dal Piano dei Servizi, oltre alle presenti modalità di
attuazione, si applicano le disposizioni contenute nelle norme tecniche di
attuazione del Piano delle Regole.
Il Piano dei Servizi non ha termini di validità ed è sempre modificabile.
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La realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale,
diverse da quelle specificamente previste dal Piano dei Servizi, non comporta
l’applicazione della procedura di variante al piano stesso ed è autorizzata
previa deliberazione motivata del Consiglio Comunale.
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