CS Preconsuntivi 2010

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CS Preconsuntivi 2010
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE PRESENTA I PRECONSUNTIVI 2010:
+3,3% LA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE
DI MACCHINE UTENSILI, ROBOT E AUTOMAZIONE.
NEL 2011 SI CONSOLIDA LA RIPRESA
Giancarlo Losma, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: “per la competitività dell’industria
manifatturiera subito un pacchetto correttivi che comprenda incentivi alla rottamazione dei
macchinari obsoleti e sistema di ammortamenti liberi ”.
Dopo un 2009 da dimenticare, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e
automazione, nel 2010, ha imboccato la strada del rilancio; la ripresa, così come confermano le
previsioni 2011, si presenta però faticosa.
Questo è quanto emerso questa mattina durante la conferenza stampa di fine anno di UCIMUSISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot,
automazione e prodotti ausiliari.
Come si evidenzia dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel 2010, la produzione italiana di settore è cresciuta a 4.230
milioni di euro, segnando un incremento del 3,3% rispetto all’anno precedente.
La timida inversione di tendenza, che ha permesso ai costruttori di recuperare meno di un decimo
del terreno perso nel 2009 quando la produzione crollò del 30%, è espressione dell’apatia che ha
interessato indistintamente la quasi totalità dei mercati per circa un biennio.
A conferma di ciò l’export di macchine utensili italiane cresciuto, nel 2010, soltanto del 3,1%, a
2.605 milioni di euro. Secondo l’elaborazione del Centro Studi UCIMU sui dati ISTAT, relativamente
ai primi nove mesi dell’anno, primo mercato di sbocco dell’offerta italiana di settore è risultato la
Cina che ha scalzato la Germania dal podio. Seguono Stati Uniti al terzo posto, Francia, India,
Russia, Iran, Brasile, Spagna, Polonia.
Con un incremento pari al 13,3% rispetto al periodo gennaio-settembre 2009, le vendite di macchine
utensili italiane in Cina sono andate oltre il valore di 270 milioni di euro; la Cina oggi assorbe il 15,9%
dell’export italiano di settore. A fronte dell’arretramento delle vendite nei tradizionali mercati di sbocco
del made in Italy quali, Germania, Stati Uniti e Francia, i costruttori italiani hanno visto crescere le
vendite in India (+83,8%), Russia (+16,4%), Iran (+312,5%), Brasile (+47,7%).
Sul fronte interno, il consumo è cresciuto, del 6,5%, a 2.485 milioni di euro stimolato e sostenuto,
nella prima parte dell’anno, dalla Tremonti-Ter. I costruttori italiani hanno beneficiato della ripresa
della domanda, come conferma il dato relativo alle consegne sul mercato domestico cresciute, del
3,8%, a 1.625 milioni di euro. Anche l’import ha registrato incremento (+12,1%) ma il valore assoluto
è ancora molto basso.
Stabile rispetto al 2009 il rapporto export su produzione, risultato pari al 61,6%.
Le previsioni 2011 evidenziano un trend di miglioramento che resta comunque piuttosto fiacco.
La produzione crescerà, del 9%, a 4.610 milioni di euro rispetto al 2010.
Di segno positivo le vendite destinate oltreconfine che, attese in crescita del 7,1%,
raggiungeranno quota 2.790 milioni di euro.
Più deciso, pari al 12%, l’incremento delle consegne dei costruttori sul mercato domestico che
raggiungeranno quota 1.820 milioni di euro, trainate dalla ripresa del consumo atteso in crescita,
dell’11,5%, a 2.770 milioni di euro.
“Nonostante i principali indicatori economici segnino incremento – ha rilevato Giancarlo Losma,
presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE - la ripresa registrata nel 2010 e prevista per il 2011
appare ancora piuttosto flebile”.
“Ciò che preoccupa maggiormente i costruttori italiani di macchine utensili è la debolezza del mercato
interno e in generale dell’area Europea. Secondo una recente indagine svolta dalla associazione, più
del 25% del parco macchine installato in Italia, e parimenti in Europa, ha oltre venti anni.
L’aggiornamento dei sistemi di produzione presenti nelle nostre strutture è dunque una esigenza
improcrastinabile per scongiurare la perdita di competitività della nostra manifattura rispetto all’offerta
dei competitor stranieri, primi fra tutti i player di area asiatica”.
“In altre parole, occorre creare le condizioni a livello europeo perché l’intero sistema produttivo
torni a assorbire tecnologia. A questo proposito – riferisce Losma – ribadiamo la necessità di
introduzione di un sistema di incentivi alla rottamazione dei macchinari obsoleti che potrebbe
essere finanziato con gli Eurobond garantiti dalle riserve auree dei paesi dell’area”.
D’altra parte nel pacchetto dei correttivi indispensabili per sostenere l’eccellenza della
produzione che è universalmente riconosciuta all’industria italiana in molti settori, non solo
nella macchina utensile ma anche nell’abbigliamento, arredamento, alimentare e nella meccanica in
senso più generale, UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE inserisce anche il sistema degli
ammortamenti liberi, ‘la cui versione made in USA’ sta producendo effetti eccezionali, come
dimostra l’andamento del consumo cresciuto in modo sensibile in tutte le regioni del paese.
“Certo, i nostri indicatori – ha affermato Giancarlo Losma – confermano che il peggio è alle nostre
spalle ma l’incertezza sull’entità della ripresa preoccupa gli imprenditori che comunque guardano al
futuro con un’apertura maggiore rispetto al passato”.
A questo proposito – ha concluso Losma – accogliamo con grande favore l’idea del Fondo Italiano di
Investimento grazie al quale è possibile finanziare la crescita delle nostre imprese e dunque lo
sviluppo del settore”.
Cinisello Balsamo, 21 dicembre 2010
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