HEMOCLOT Factor V-L
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HEMOCLOT Factor V-L Codice prodotto CK061K Misurazione del fattore V-Leiden valutata attraverso la sua resistenza all’azione della Proteina C attivata. Usare solo in vitro Ultima revisione : 20/12/2005 DESTINAZIONE D’USO: HEMOCLOT Factor V-L kit si basa su un metodo di coagulazione adatto per valutare la presenza del fattore V-L (Fattore V di Leiden) nel plasma trattato con citrato, attraverso la sua resistenza all’azione della Proteina C attivata (APC). Il saggio si può eseguire in assenza o in presenza della Proteina C attivata. In presenza di APC, l’allungamento del tempo di coagulazione è direttamente proporzionale alla concentrazione del Fattore V normale, ed è inversamente correlato alla quantità di Fattore VLeiden (mutazione R506Q). INFORMAZIONI CLINICHE: Il fattore V-Leiden è insensibile all’azione della proteina C attivata. La sua presenza causa un prolungamento dell’attività coagulante nel sangue (dovuto ad un aumento del tempo di attività del Fattore Va), che segue l’attivazione della cascata della coagulazione. I soggetti con il Fattore V-L (mutazione R506Q) sono inclini a un maggior rischio trombotico. Questo rischio, già presente nei soggetti eterozigoti, nei quali sono presenti sia il Fattore V normale sia il Fattore V-Leiden, aumenta notevolmente nei soggetti omozigoti, che hanno solo il Fattore V-Leiden. PRINCIPI: Il kit HEMOCLOT Factor V-L è un metodo di coagulazione, innescato dal Fattore IXa purificato in presenza di fosfolipidi e ioni calcio, da usare sui campioni di plasma diluiti che si vogliono analizzare, in presenza o in assenza della Proteina C attivata. Per prima cosa al campione di plasma diluito vengono aggiunti i Fattori di coagulazione purificati (Protrombina e Fibrinogeno), in concentrazioni ottimali e costanti. In seguito si aggiunge il Fattore X purificato, anch’esso a concentrazioni ottimali e costanti, in assenza (Tempo di Coagulazione 1) o in presenza (Tempo di Coagulazione 2) della proteina C attivata. La coagulazione inizia addizionando il Fattore IXa, in presenza di fosfolipidi (PLP) e di ioni 2+ Calcio (Ca ). I tempi di coagulazione vanno poi registrati. Si calcolano poi i rapporti dei tempi di coagulazione senza o con APC (Tempo di Coagulazione 2/ Tempo di Coagulazione 1). Se il plasma è normale, questo rapporto è ≥ 2,00; se il plasma appartiene a un soggetto portatore della mutazione R506Q (Fattore V-Leiden), questo rapporto risulta più basso, ≤ 1,80. IXa Cϕ APC IXa Ca++ Xa + Va X Ca Cϕ V Ca++ Xa + Va X Ca Cϕ IIa IIa Fibrin Fbg Senza PCA Tempo di Coagulazione 1 R1: Reagente 1: La miscela di coagulazione contiene Fibrinogeno umano e Protrombina umana, Fattore VIII:C ricombinante e Proteina S a una concentrazione costante, ottimizzata per il test, liofilizzata. Contiene inoltre una sostanza che neutralizza l’eparina. Ricostituire ciascuna vial con esattamente 4 ml di acqua bidistillata (4 vials di 4 ml). R2 A: Reagente 2A: Fattore X umano purificato, a una concentrazione costante, ottimizzata per il test, liofilizzato. Ricostituire ciascuna vial con esattamente 1 ml di acqua bidistillata (4 vials di 1 ml). R2 B: Reagente 2B: Fattore X umano purificato, a una concentrazione costante, ottimizzata per il test, la stessa del Reagente 2A, contenente la Proteina C attivata umana, liofilizzato. Ricostituire ciascuna vial con esattamente 1 ml di acqua bidistillata (4 vials di 1 ml). R3: Reagente 3: Fattore IXa umano purificato, contenente fosfolipidi (cefalina) di cervello di coniglio e calcio, liofilizzato. Ricostituire ciascuna vial con esattamente 4 ml di acqua bidistillata (4 vials di 4 ml). Nota: • Il plasma umano usato per la purificazione del Fibrinogeno, Protrombina, Proteina S (R1), del Fattore X (R2A e R2B), della APC e del Fattore IXa (R3) è stato testato ed è risultato negativo per gli anticorpi per l’HIV, HBs Ag e HVC. In ogni caso nessun test può escludere totalmente la presenza di qualunque agente infettivo. Tutti i materiali di origine umana devono essere maneggiati con tutte le cautele del caso, come se fossero potenzialmente infettivi. • Siero di albumina bovina, usato come fattore stabilizzante, è stato preparato a partire da plasma bovino, testato per determinare l’assenza di agenti infettivi e raccolto da animali negativi al test per l’ Encefalite Spongiforme Bovina (BSE). In ogni caso nessun test può escludere totalmente la presenza di qualunque agente infettivo. Come ogni prodotto di origine bovina, il reagente R1 deve essere maneggiato con tutte le cautele del caso, come se fosse potenzialmente infettivo. REAGENTI E MATERIALI NECESSARI MA NON FORNITI CON IL KIT: Reagenti: • Acqua bidistillata; soluzione fisiologica salina o Owren Koller Buffer. • Plasma Normale Controllo (# 223201) e Plasma Anormale Controllo (BIOPHEN Act. PC-r Control Plasma, # 223405) per il Fattore V-Leiden. Materiali: • Bagnetto ad acqua o strumento per coagulazione semi-automatica o automatica. • Cronometro. • Pipette calibrate da 50 e 100 µl. ++ II Fbg V Vinh Normal Factor V ++ II Cϕ REAGENTI FORNITI CON IL KIT: HEMOCLOT Factor V-L contiene differenti reagenti necessari per analizzare 4 serie di 20 pazienti ciascuna, seguendo la metodica manuale o 4 serie da 40 pazienti ciascuna seguendo la metodica automatica. Fibrin Con PCA Tempo di Coagulazione 2 CONSERVAZIONE: Nel confezionamento originale, e prima dell’uso, quando conservato a 28°C, i reagenti del kit Hemoclot Factor V-L sono stabili fino alla data di scadenza indicata sul kit. Nota: studi di stabilità condotti a 30°C dimostrano che tutti i reagenti possono essere spediti a temperatura ambiente senza subire danneggiamenti. PREPARAZIONE DEI REAGENTI E STABILITA’: IXa Cϕ Ca++ Xa + VLa X Cϕ VL IIa Fbg X Ca++ Xa + VLa X Factor V Leiden Ca++ II Cϕ Cϕ VL IIa Fbg Reagente 1 R1: Fattori di Coagulazione Purificati: Ricostituire ciascuna vial con esattamente 4 ml di acqua bidistillata. Lasciare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente (18-25°C); agitare delicatamente fino alla completa dissoluzione del liofilizzato. Reagente 2A R2A: Fattore X umano Purificato: Ricostituire ciascuna vial con esattamente 1 ml di acqua bidistillata. Lasciare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente (18-25°C); agitare delicatamente fino alla completa dissoluzione del liofilizzato. Ca++ II Fibrin Preparazione APC IXa Fibrin D.750.20/CK/061K Reagente 2B R2B: Fattore X umano Purificato in presenza di APC: Ricostituire ciascuna vial con esattamente 1 ml di acqua bidistillata. Lasciare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente (18-25°C); agitare delicatamente fino alla completa dissoluzione del liofilizzato. Reagente 3: Fattore IXa umano, contenente cefalina e calcio. Ricostituire ciascuna vial con esattamente 4 ml di acqua bidistillata. Lasciare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente (18-25°C); agitare delicatamente fino alla completa dissoluzione del liofilizzato; rendere omogeneo il contenuto prima di ogni utilizzo. Stabilità La stabilità dei reagenti ricostituiti R1, R2A, R2B e R3, conservati nella loro confezione originale, è: 24 ore 2 – 8 °C 8 ore temperatura ambiente 1 mese congelata velocemente a –20°C o meno Cautele Per migliorare la stabilità, i reagenti devono essere chiusi con il loro tappo a vite, ogni volta dopo l’uso. I reagenti inoltre devono essere maneggiati con cura, in modo da evitare ogni contaminazione durante l’uso. Nota: • Le vials dei reagenti R1, R2A, R2B e R3 sono state chiuse sotto vuoto. Rimuovere delicatamente il tappo per evitare ogni perdita di polvere quando si apre la vial. • Secondo il metodo automatizzato usato, i reagenti possono essere ricostituiti in volumi differenti da quelli raccomandati. In ogni caso, i rapporti stabiliti tra i reattivi (le concentrazioni dei rispettivi reagenti nel reactive milieu e nel volume totale) per ciascun reagente devono essere strettamente rispettati. • Usare solamente i reagenti da kit con lo stesso numero di lotto. Non usare reagenti da kit provenienti da lotti differenti quando si effettua un saggio. I reagenti R1, R2A, R2B e R3 sono ottimizzati per ciascun lotto di kit. PREPARAZIONE DEL PLASMA: Il sangue (9 volumi) deve essere raccolto insieme a l’anticoagulante citrato 0,109 M (1 volume), con la massima cura possibile, in modo da evitare una qualsiasi attivazione. La raccolta dei campioni avviene attraverso un prelievo di sangue venoso e le prime gocce di sangue devono essere scartate. • Entro 2 ore il sangue deve essere centrifugato a 3.000 g per 20 minuti a 18°C o a una temperatura inferiore, e il surnatante del plasma deve essere raccolto in una provetta di plastica, usando una pipetta di plastica • Conservazione del plasma: • fino a 8 ore a 20°C • fino a 24 ore a 2-8°C • fino a 1 mese se congelato a –20°C o a temperature inferiori (prima dell’uso scongelare per 15 minuti in un bagnetto a 37°C). PROCEDURE: Il kit HEMOCLOT Factor V-L è un metodo di coagulazione, manuale o automatizzato. Il test viene svolto a 37°C e misura il tempo di coagulazione, innestata dal reagente R3. Test sul plasma: Il plasma da analizzare deve essere diluito 1/5 nella soluzione fisiologica salina (9 g/l di cloruro di sodio, NaCl) o in un tampone tipo l’Owren Koller. Metodica: Test Metodica manuale Senza APC Plasma diluito 1/5 in soluzione fisiologica salina Con APC 50µl Reagente R1 100µl Miscelare e incubare 1 minuto a 37°C poi aggiungere Reagente R2A or 50µl Reagente R2B 50µl Miscelare e incubare 1 minuto a 37°C poi aggiungere Reagente R3, preincubato a 37°C, e miscelato Misurazione del tempo di coagulazione 100µl CT1 CT2 Bisogna calcolare il rapporto CT2/CT1. Gli adattamenti per la procedura automatizzata sono disponibili qualora vengano richiesti. CONTROLLO DI QUALITA’: L’uso di plasmi di controllata qualità, normali o anormali per il Fattore VLeiden, permette di validare le prestazioni del saggio e l’omogeneità della reattività del kit HEMOCLOT Factor V-L, da un esperimento all’altro, se viene usato lo stesso lotto di reagenti. Questi controlli sono disponibili e vengono riportate qui sotto le specifiche referenze: Biophen Normal Control Plasma: (#223201). Biophen Act PC-r Control Plasma: (#223405). LIMITAZIONI NELL’USO DELLA PROCEDURA: • Il tempo di coagulazione ottenuto è sensibile alla concentrazione del FattoreV. Solamente il rapporto tra CT2 e CT1 permette di evidenziare la presenza del Fattore V-L. Se la concentrazione del Fattore V è diminuita, o se c’è qualsiasi altra causa che prolunga il CT1, entrambi i tempi di coagulazione (CT1 e CT2) saranno proporzionalmente aumentati e il rapporto CT2/CT1 rimarrà generalmente invariato. Il saggio può essere effettuato su pazienti affetti da LA, ACA, in terapia con eparina o trattati con dicoumarolo. In presenza di un CT1 insolitamente prolungato (> 50 sec), si raccomanda di confermare la diagnosi con un altro metodo. Per una corretta esecuzione del saggio è necessaria, nel dosaggio del campione, una concentrazione del Fattore V ≥ 20%. • La raccolta impropria del campione e la preparazione del plasma, potrebbero provocare un consumo dei Fattori V and VIII: C, che può indurre tempi di coagulazione prolungati per CT1 e CT2. La presenza di fattori coagulanti può accorciare i CT1 e CT2, e il rapporto CT2/CT1. • Utilizzando reagenti dello stesso lotto e testando i medesimi campioni, per CT1 e CT2 si possono riscontrare differenze in rapporto allo strumento utilizzato, e la regolazione della sensibilità di detenzione del coagulo. Questo può avere effetti sul rapporto CT2/CT1. Validare sempre i valori del cut-off utilizzati per i pazienti normali e per quelli portatori della mutazione del Fattore V, e, qualora fosse necessario, adeguarli. RISULTATI: Il rapporto del tempo di coagulazione ottenuto con o senza APC, CT2/CT1, permette la misurazione della sensibilità del Fattore V, nei campioni analizzati, all’azione della Proteina C Attivata. Il plasma normale, che possiede il Fattore V normale, è sensibile a questa azione, e presenta un rapporto CT2/CT1 ≥ 2,00. I plasmi dei soggetti affetti dalla mutazione R506Q per il Fattore V, che per esempio hanno il Fattore V di Leiden, avranno un rapporto CT2/CT1 ≤ 1,80. La biologia molecolare permette di confermare la diagnosi e di suddividere i soggetti in eterozigoti e omozigoti. SPECIFICHE CARATTERISTICHE DELLE PERFORMANCE DEL TEST: Esempio di riproducibilità ottenuto con la metodica manuale: Campioni Plasma normale Plasma di soggetti eterozigoti CT1 N Media 12 39,0 secondi 82,0 secondi CT2 12 Rapporto 12 2,10 CT1 12 39,2 secondi CT2 Rapporto 12 12 56,1 secondi 1,40 VALORI ATTESI: L’incidenza del Fattore V-L (mutazione R506Q) è variabile a seconda dell’area geografica. E’ più alta del 15% nei paesi scandinavi mentre nei paesi mediterranei è di circa il 5%. Questa mutazione è assente nella popolazione cinese o giapponese. REFERENCE : 1. Dahlback B. and all. Familial thrombophilia due to a previously unrecognized mechanism characterized by poor anticoagulant response to activated protein C: prediction of a cofactor to activated protein C. Proc Natl Acad Sci USA, vol 90 (3) 10048 (1993). 2. Bertina RM and all. Mutation in blood coagulation factor V associated with resistance to activated protein C. Nature, Vol 369 (6475) 64-7 (1994). 3. Brenner B. and all. Activated protein C resistance can be associated with recurrent foetal loss. British Journal of Haematology; Vol 97 551-554 (1997). 4. Hille E. and all. Mortality and Causes of Death in Families With the Factor V Leiden Mutation (Resistance to Activated Protein C). Blood, Vol 89 (6) 1963-1967 (1997). 5. Rosendaal F.R. and all. Factor V Leiden (Resistance to Activated Protein C) Increases the Risk of Myocardial Infarction in Young Women. Blood Vol 89 (8) 2817-2821 (1997). 6. Chao-Hung Ho. Prevalence of Activated Protein C Resistance in the Chinese Population. Thrombosis research Vol 88 409-412 (1997). 7. Labrouche S. and all. Molecular mechanism for APC resistance in the absence of Arg 506 mutation: factor V gene sequencing strategy. Thrombosis research Vol 87 (2) 263267 (1997). 8. Crookston K.P. and all. False negative factor V Leiden assay following allogeneic stem cell transplant. British Journal of Haematology, Vol 100 600-602 (1998). D.750.20/CK/061K