Dall`economia industriale a quella dei servizi

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Dall`economia industriale a quella dei servizi
Dall’economia industriale
a quella dei servizi
Il mondo del lavoro in Repubblica Ceca: in calo il tasso di
disoccupazione, restano profonde le differenze tra i salari
Il mondo del lavoro
Elaborato dallo Studio Savino & Partners s.r.o.
Il 2005 è stato senz’altro, come più volte scritto su queste pagine, un anno di vero e proprio boom per l’economia
ceca. Il previsionale per il 2006 è altrettanto lusinghiero.
Naturalmente questi dati incoraggianti trovano anche un
riscontro nel clima di ripresa del mercato del lavoro del
Paese.
Da un lato gioca un ruolo importante il trasferimento di
importanti multinazionali, dall’altro sicuramente è un sistema
economico euforico e dinamico che non può che favorire
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l’occupazione.
Il decennio scorso è stato segnato da profondi cambiamenti, dovuti alla ristrutturazione economica con i conseguenti tagli di posti di lavoro a favore di una maggiore qualificazione dei lavoratori. I cambiamenti strutturali sono
comunque ancora in corso: è la strada non facile che porta
dall’economia a vocazione prettamente industriale a quella
di servizi. Importante é sottolineare che il sistema economico del paese sta attraversando ancora una fase di cambia-
ad aumentare fino a raggiungere il 10,24% nel 2004. L’anno
scorso, invece, è iniziata una decisa flessione (9%).
Su un totale di 10,2 milioni di abitanti, un tasso di disoccupazione pari al 10,24% rappresenta un livello piuttosto
elevato, vale a dire che circa 539.000 lavoratori sono in
cerca di occupazione; ma un dato preoccupante riguarda il
fatto che una percentuale molto alta di persone, che si trovano fuori dal mondo del lavoro da diversi anni, é formata
da persone con una educazione di base.
La scarsa mobilitá regionale e professionale dei lavoratori, un sistema di benefici sociali poco trasparente insieme ad
evidenti difficoltá legate alla riqualificazione dei lavoratori
rappresentano le debolezze del mercato del lavoro ceco.
Anche se le cose stanno cambiando. Va anche detto che i
flussi migratori sono purtroppo sempre verso la capitale.
I tassi piú elevati di disoccupazione si evidenziano in
regioni come la Slesia, la Boemia settentrionale e la
Il mondo del lavoro
menti strutturali, che stanno portando a compiere il difficile
passaggio dall’economia industriale all’economia di servizi.
Possiamo parlare quindi di una vera e propria riconversione
in atto. Per intuire la portata di tale mutamento, basti riflettere sullo stato del Paese dopo cinque decenni di regime e
di asfissia economica.
Sono forse due le caratteristiche del mondo del lavoro
ceco, ma spesso in generale dei Paesi dell’Europa CentroOrientale: da un lato la carenza di lavoratori specializzati da
inserire in aziende e multinazionali, dall’altro un’eccesso di
persone disoccupate che non sono in grado di ottenere un
nuovo impiego.
Queste rappresentano le ragioni principali per la crescita
della disoccupazione dalla metá degli anni ‘90 in poi.
Da un tasso di disoccupazione pari al 3% nel 1996, si é
passati durante il periodo di crisi economica ad un valore
che si aggirava intorno al 9% del 2000, per poi continuare
Tasso di disoccupazione
Fonte: Ministero del Lavoro, 2005
Tasso di disoccupazione
Fonte: Ministero del Lavoro, 2005
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Il mondo del lavoro
Ratio of employment to population (15-64). 2) Ratio of labour force to population (15-64).
Fonte: Ministero del Lavoro, Ufficio statistico ceco, 2005
Moravia (con picchi oltre il 20%), caratterizzate da un passato di sola industria pesante e da una bassa qualificazione
della forza lavoro. Praga annovera un tasso di disoccupazione estremamente ridotto, sotto il 3%.
Alle disparitá regionali a livello occupazionale, si aggiungono profonde differenze a livello salariale, infatti secondo
la Commissione Europea il reddito pro-capite della
Repubblica Ceca corrisponde al 57% della media europea,
mentre il livello del reddito pro capite a Praga raggiunge il
124%. Statistiche europee sostengono che, nel primo quadrimestre del 2006, il salario nominale mensile lordo corrisponde a 18.903 Corone (circa 560 Euro), quindi é cresciuto del 6,9% rispetto all´anno precedente, mentre il salario
reale é aumentato del 4%.
Un ulteriore aspetto da sottolineare é che l’orario di
lavoro in Repubblica Ceca é piuttosto lungo, infatti sono in
continuo aumento le ore di lavoro straordinario, ma la produttivitá dei lavoratori risulta ancora scarsa, rendendo difficile agli imprenditori elevare la competitivitá delle loro
aziende.
Altro dato poco incoraggiante, il tasso di partecipazione
femminile al mondo del lavoro risulta piuttosto alto, ma il
salario di una donna rappresenta circa il 74% del salario di
un uomo, gap che cresce con l’aumentare del livello di
istruzione; moderne forme di organizzazione del lavoro,
come il tele-lavoro, il part-time, il lavoro on-line, non ven18
gono utilizzate frequentemente.
Per quanto riguarda il tasso di occupazione, dopo aver
subito una flessione dal 2002 al 2005, attualmente sembra
in fase di stabilizzazione intorno al 64%, in particolare è
cresciuto il livello di occupazione nel settore industriale,
edile e dei servizi pubblici, nonché in relazione agli investimenti diretti esteri. In confronto agli altri paesi dell’Unione
Europea, il tasso di occupazione e di partecipazione al
mondo del lavoro è nella media, il paese segue gli Stati ad
alto tasso di occupazione per il basso tasso di partecipazione di lavoratori anziani (55-64 anni).
In Repubblica Ceca risulta significativa anche la percentuale di stranieri che fanno parte del mercato del lavoro,
quota che nel 2004 raggiungeva il 3,3% dei lavoratori.
Il mondo del lavoro
Salario reale medio
Fonte: Ministero delle Finanze della Repubblica Ceca, 2005
Tasso di occupazione e partecipazione al lavoro
Fonte: Ministero delle Finanze della Repubblica Ceca, 2005
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