Riassunto - Institut Montaigne
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Riassunto - Institut Montaigne
Riassunto Nel momento in cui l’Europa attraversa una crisi d’importanza storica, i rapporti tra la Francia e l’Italia, paesi fondatori dell’Unione europea, si sono increspati nel corso del 2011. L’intervento francese in Libia, le divergenze sulla gestione dell’afflusso di migranti in provenienza dal Maghreb, la penetrazione delle imprese francesi nella penisola o ancora il difficile varo in Italia di misure d’austerità, hanno contribuito a minare la relazione franco-italiana. Una relazione che sembra tuttavia ristabilirsi con il governo di Mario Monti. Estremamente indebitata e coinvolta in pieno nella bufera della crisi della zona euro, l’Italia deve affrontare, al contempo, delle tensioni interne. Gli scandali a ripetizione che hanno coinvolto Silvio Berlusconi e le difficoltà del suo governo a mettere in atto un piano di rigore, hanno impedito all’Italia di avere un peso adeguato nelle riflessioni e nelle decisioni prese a livello europeo per fronteggiare la crisi. Con l’arrivo di Mario Monti al governo, e l’introduzione di austerità, rigore e sacrifici, gli italiani hanno bruscamente preso coscienza della gravità della crisi che colpisce il loro paese. Ma l’opinione pubblica continua a prendersela con la classe politica che difende i propri privilegi e ciò non fa che alimentare la sfiducia nei suoi confronti. L’Italia è diventata per molti mass media e osservatori politici “il malato dell’Europa”. Ricordiamo le parole di Ferruccio De Bortoli, il Direttore del Corriere della Sera che, alla vigilia della presentazione del piano di rilancio della crescita economica al G20, rimpiangeva che l’Italia fosse divenuta un “paese alla deriva”, a causa della mancanza di capacità decisionale. Queste formule choc sono tuttavia troppo semplicistiche: esse hanno il torto di porre ai margini dell’Europa un paese che, al contrario, con i propri successi e con i propri problemi, rappresenta un pilastro fondamentale dell’Unione europea. Si tratta quindi di rifiutare ogni semplificazione adottando un altro approccio. L’osservazione scrupolosa e distaccata di alcune delle sue realtà politiche attuali costituisce naturalmente un imperativo per la comprensione dell’Italia. Essa permette al contempo di riflettere, attraverso una sorta di gioco di specchi, sul divenire di tutti gli altri paesi europei, a cominciare dalla Francia. In effetti, quali che siano siate le particolarità della sua traiettoria storica, ogni Stato-nazione europeo é oggi confrontato a sfide simili alfine, ad esempio, di definire il proprio posto in Europa ed in un mondo globalizzato, di uscire dalla crisi economica, di ripensare il proprio rapporto alla politica o di ricostruire i legami sociali. L’Italia vive intensamente l’esaurirsi del proprio modello. Tuttavia, piuttosto che sottolinearne all’infinito le incontestabili singolarità, é più appropriato considerarla come un paese che cristallizza i movimenti di fondo più generali che riguardano anche la maggior parte dei paesi membri dell’Unione europea a causa della crescente convergenza della politica, delle politiche pubbliche e delle società che operano all’interno di questo spazio. In questa prospettiva, lungi dal costituire un’anomalia, l’Italia diventa una sorta di sismografo delle mutazioni osservabili altrove, e prima di tutto in Francia. L’Italia deve raccogliere un certo numero di sfide: favorire la ripresa della crescita su nuove basi, formare le élite dirigenti, modernizzare e riformare lo Stato e l’amministrazione pubblica, assicurare una ripresa della crescita demografica e ridefinire le ragioni del vivere comune. Si tratta di sfide che anche la Francia deve raccogliere, e in una certa misura, l’Unione europea. Se tutto, o quasi tutto, sembra differenziare la Francia e l’Italia, delle difficoltà comparabili rivelano, in realtà, una medesima paura del declino dei loro modelli politici ed economici. L’economia ha difficoltà a ripartire, il deficit pubblico è elevato, il mercato del lavoro resta rigido, la formazione, l’insegnamento superiore e la ricerca e sviluppo che costituiscono le basi della società dell’avvenire sono, a parte qualche rara eccezione, mal posizionati nella competizione internazionale. L’aumento della disoccupazione è devastante, le disuguaglianze sociali si approfondiscono, la povertà aumenta e con essa tutte le sue deleterie conseguenze (esclusione, emarginazione, sofferenze di ogni tipo), la segregazione urbana provoca delle situazioni esplosive, le giovani generazioni hanno l’impressione di essere sacrificate e di pagare il prezzo di un sistema di protezione sociale concepito per i baby-boomers. La società è pervasa da grandi paure, in particolare in tema di sicurezza, ma anche rispetto all’integrazione europea e alla mondializzazione. S’interroga su quelli che sono i suoi fondamenti, la sua identità collettiva e le ragioni del vivere comune. In questo senso, vi sono delle reali trasformazioni operate da due paesi fondatori dell’Europa nel momento in cui la necessità di riformare s’impone. Le difficoltà e i cambiamenti che essi conoscono sono anche quelli dell’Europa tutta intera. Così come le soluzioni che decideranno di mettere in atto riguarderanno l’Unione nel suo insieme. INSTITUT MONTAIGNE Le proposte dell’Institut Montaigne I. S anare la democrazia 1. Mettere fine ai conflitti d’interessi • Reinserire nel dibattito pubblico le proposte formulate dalla Commissione Sauvé e sulle quali ad oggi non é stata presa nessuna forma di decisione, tra queste la definizione del conflitto d’interessi e i diversi gradi di gravità a cui può indurre cosi’ come la rigida applicazione delle sanzioni. • Vietare in Italia ai parlamentari e in Francia all’insieme dei responsabili politici eletti, come ai Ministri e ai Sottosegretari, di continuare ad esercitare un’attività professionale privata suscettibile d’influenzare o di sembrar influenzare le decisioni pubbliche. 2. Limitare il cumulo dei mandati e delle funzioni • Porre fine, in Francia, al cumulo dei mandati di Deputato con ogni mandato locale. • Vietare, in Francia, il cumulo di una funzione ministeriale e di un mandato locale. • Porre fine, in Francia e in Italia, al cumulo di più di tre mandati successivi ad una stessa funzione elettiva (per tutti i mandati elettivi nazionali e locali). • In Italia, vietare il cumulo dei mandati parlamentari nazionale e europeo. 3. C onsacrare l’indipendenza dei mass media: in Francia e in Italia, un’autorità indipendente dovrebbe essere incaricata di nominare e di revocare i dirigenti dei media pubblici, soprattutto alfine di garantire la loro indipendenza. II. F avorire lo sviluppo di società competitive dotate di una forte coesione sociale 4. Investire nella formazione e nella conoscenza a tutti i livelli Migliorare l’efficacia pedagogica all’interno delle classi, investendo nella formazione degli insegnanti e valorizzando il loro mestiere: • innalzare il livello formativo generale e specializzato degli insegnanti prima del loro reclutamento; • instaurare delle formazioni in alternanza secondo la formula dell’apprentissage (formazione per metà teorica e per metà pratica, ndt) per accedere al mestiere d’insegnante; • incentivare i rapporti tra i ricercatori in scienze dell’educazione e gli insegnanti, grazie a delle formazioni, un accompagnamento e una piattaforma di scambi di buone pratiche pedagogiche; • rinforzare la comunicazione sul mestiere d’insegnante e mettere in atto un dispositivo incitativo per i candidati a questa professione; • migliorare la politica salariale praticata all’inizio della carriera, al fine d’incitare le persone più competenti e più performanti a diventare professori nelle scuole. 5. Diversificare il reclutamento delle élite • Allargare la base di reclutamento delle élite nei due paesi. Ciò presuppone il finanziamento di borse di studio pubbliche e private fondate su criteri d’eccellenza. In Italia, i luoghi di formazione delle élite in una prospettiva meritocratica devono diventare una preoccupazione di primo ordine sia per lo Stato che per le imprese. • Accordare il diritto di voto ai residenti extracomunitari alle elezioni amministrative alfine di favorire la rappresentanza politica delle minoranze etniche in Italia e in Francia. • Chiedere ai partiti politici di elaborare, ogni due anni, un rapporto pubblico sulla posizione delle minoranze etniche e delle donne nei loro organigrammi. Questo rapporto andrebbe consegnato, in Francia, al Défenseur des droits e, in Italia, ai Presidenti del Senato e della Camera. 6. Ripensare le politiche familiari Sviluppare e diversificare i sistemi di custodia dei bambini permettendo di conciliare la vita professionale con quella familiare, in modo particolare semplificando notevolmente le procedure e gli obblighi amministrativi legati alla creazione e al funzionamento degli asili nido comunali, di quelli gestiti dai genitori, dalle associazioni e dalle imprese. Instaurare, in Francia, un sussidio significativo fin dal primo figlio e mettere in atto una vera politica familiare in Italia. III. R ilanciare la cooperazione franco-italiana in una prospettiva euro-mediterranea 7. Creare un Centro di ricerca e d’iniziative franco-italiane che accolga anche un incubatore d’impresa 8. R inforzare i mezzi e l’azione dell’Università franco-italiana con dei fondi privati che permetteranno di aumentare il numero delle borse di studio per gli studenti e gli aiuti alla mobilità dei professori e dei ricercatori favorendo l’eccellenza accademica. 9. Incitare le università francesi e italiane a condurre una politica volontaristica d’accoglienza degli studenti del bacino del Mediterraneo 10. Suscitare, ad iniziativa della coppia franco-italiana, una politica europea nei riguardi del Mediterraneo, degna di questo nome, in particolare per lo sviluppo economico, l’energia, la formazione dei giovani, la cooperazione culturale. Questa dimensione euro-mediterranea può incarnare il rinnovamento di una politica franco-italiana facendosi questi due paesi i portatori di questo progetto in Europa. Institut Montaigne : 38, rue Jean Mermoz - 75008 Paris Tél. +33 (0)1 58 18 39 29 - Fax +33 (0)1 58 18 39 28 - www.institutmontaigne.org - www.desideespourdemain.fr