Pier Francesco Guarguaglini - Bilancio di Sostenibilità 2010

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Pier Francesco Guarguaglini - Bilancio di Sostenibilità 2010
Pier Francesco Guarguaglini
PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO
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FIN M ECCANICA B I L AN C I O D I SO STE N I B IL ITÀ 2 01 0
LETTERA DEL PRESIDENTE
E AMMINISTRATORE DELEGATO
L’edizione del Rapporto di Sostenibilità dell’anno scorso si chiudeva con alcune
dichiarazioni di impegno. È quindi da lì che voglio partire nel presentare il Bilancio
di Sostenibilità di quest’anno, perché la responsabilità consiste in questo: nella
capacità di dare risposte e di render conto delle promesse fatte.
Il primo traguardo importante che abbiamo raggiunto è rappresentato proprio da
questo documento che, come non sarà sfuggito, non si chiama più “Rapporto” ma
“Bilancio” di Sostenibilità. La differenza non è solo semantica: significa che i
contenuti e le forme rispondono a uno standard riconosciuto a livello internazionale
e che il suo pieno rispetto è stato verificato da un soggetto terzo, la società di
revisione.
Per riuscire in questo intento, abbiamo dovuto lavorare sulla nostra organizzazione
interna, stabilendo nuove responsabilità, assegnando compiti, perfezionando
processi gestionali e migliorando flussi informativi. La conseguenza di questo è
che ogni dato, ogni affermazione che troverete riportata è tracciabile fino in fondo,
proviene cioè da una fonte certa ed è stata elaborata secondo metodologie
rigorose e verificabili.
Esattamente come la comunità finanziaria richiede e impone bilanci redatti
secondo standard rigorosi, così sta accadendo anche per le comunicazioni in tema
di sostenibilità.
Altra importante novità è il sensibile allargamento del perimetro di rendicontazione,
con l’inclusione di dieci società capofila, attraverso audit effettuati presso dieci siti
produttivi in Italia e nel Regno Unito; questo ha consentito di verificare e certificare
la validità dei processi e dei sistemi utilizzati da Finmeccanica per continuare a
progredire sulla strada della sostenibilità.
Inoltre, ci ha anche consentito di dimostrare la crescente vitalità del Gruppo e delle
sue aziende, e di registrare e diffondere decine di casi di “buone prassi di
mercato”, che avevano solamente bisogno di essere “scoperte e registrate”, e
quindi valorizzate.
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L ETT ERA DEL PRESID EN TE E AM M IN IST RAT O RE D EL EGATO
È questo il grande patrimonio su cui può contare Finmeccanica: oltre
settantacinquemila persone che ogni giorno, con i loro comportamenti responsabili,
contribuiscono a rafforzare, ovunque si trovino, la reputazione del Gruppo; un
sistema di imprese collegate, ma allo stesso tempo autonome, ricche di progetti e
competenze, ma con proprie capacità di affermarsi e confrontarsi in ogni
situazione, in ogni parte del globo.
Un ulteriore obiettivo raggiunto è l’inserimento di Finmeccanica, nel mese di
settembre, negli indici di sostenibilità mondiale ed europeo del Dow Jones
Sustainability Index (DJSI). Insieme ad altre tre aziende in tutto il mondo – di cui
una sola europea – siamo stati scelti, tra centinaia di protagonisti internazionali
dell’economia, per rappresentare il settore Aerospazio e Difesa. Si è davvero
trattato di un grande successo, a dimostrazione che un Gruppo come
Finmeccanica, attraverso rapporti corretti e trasparenti con i propri stakeholder di
ogni tipo, può, con i fatti di ogni giorno, contribuire al perseguimento di uno
sviluppo più sostenibile e duraturo nel tempo.
Il primo Bilancio di Sostenibilità costituisce, quindi, un elemento di discontinuità e
dimostra che il Gruppo è in grado di affrontare e vincere sfide nuove e diverse,
creando valore per i propri azionisti e gli altri stakeholder, anche attraverso un
modo innovativo di guardare – e di governare – lo sviluppo del nostro business.
Questo non significa che prima non fossimo sostenibili, ma piuttosto che oggi
siamo capaci di rendere meglio conto di ciò che facciamo quotidianamente.
Ora – e qui sta il punto principale – perché tutto questo? In Finmeccanica è
fortissima la consapevolezza della responsabilità che un grande gruppo industriale
deve assumersi nei confronti dei propri stakeholder, specialmente se, come noi,
opera in settori ad alto contenuto tecnologico, come aerospazio, difesa e sicurezza.
Le nostre decisioni producono, infatti, effetti importanti per la vita delle persone
che lavorano con noi e per le loro famiglie; per i nostri clienti e i nostri fornitori, per
i quali la sicurezza dipende dalla qualità dei nostri prodotti; per le comunità che
ospitano i nostri siti; per gli investitori, grandi e piccoli, che ci affidano i loro
patrimoni o i loro risparmi; e anche per le generazioni future, alle quali lasceremo
un ambiente in qualche modo modificato.
È nostro preciso dovere, quindi, prestare attenzione ai beni e alle risorse, materiali
e immateriali, ambientali, sociali ed economiche, che inevitabilmente trasformiamo
con la nostra attività e che dobbiamo restituire aumentandone il valore.
Ma è anche sul piano culturale che dobbiamo e vogliamo agire: una multinazionale
come Finmeccanica gioca un ruolo anche nella determinazione delle logiche con cui
si muove la business community. Se tutte le nostre persone, a partire da quelle che
hanno responsabilità dirigenziali, adotteranno comportamenti attenti alla sostenibilità
e ne faranno un modo di essere e uno stile manageriale, allora contribuiremo a
produrre un effetto che va ben oltre i confini della nostra gestione diretta.
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In altre parole, noi riteniamo che, così come è giusto remunerare l’investimento
finanziario e tutti gli altri investimenti, allo stesso modo dobbiamo un dividendo
sociale ai nostri clienti, ai nostri collaboratori, alla comunità in cui operiamo, perché
è anche grazie al loro supporto – solo in parte ripagato economicamente – che oggi
siamo un grande Gruppo internazionale.
Pier Francesco Guarguaglini
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