carlino - Unione dei Comuni del Frignano
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Spettacoli 25 DOMENICA 17 NOVEMBRE 2013 MODENA CULTURA / SOCIETÀ •• LEVIZZANO ALL’ARTISTA ARRIVA LA MAGIA DEI BEATLES STASERA dalle 20 il pub l’Artista di Levizzano propone un tributo alla band inglese di fama mondiale: i Beatles. I ‘The Menlove’ nascono nel 2008 dall’incontro di quattro musicisti professionisti con alle spalle una vasta esperienza live. La sfrenata passione comune per il quartetto di Liverpool ha fatto in modo che il progetto di una Beatles tribute fosse finalmente realizzabile. Lo show comprende una quarantina di canzoni tra le più famose dei Beatles, eseguite filologicamente e rigorosamente con gli stessi strumenti d’epoca e costumi di scena vintage. L’EVENTO IL CORO IN CITTÀ PER SCOPRIRE I LUOGHI DI PAVAROTTI “ Dal Giappone al Comunale per cantare in casa di Luciano Roberta Spaventa Indago la condizione interiore della donna, con l’obiettivo di scoprire il terreno su cui avviene la cattura da parte di Barbablù Il Sakura Choir Japan eseguirà il Requiem di Giuseppe Verdi di STEFANO MARCHETTI AVETE presente lo slogan della famosa carta di credito? ‘Ci sono cose che non hanno prezzo...’ Ed è proprio così: per i cantori del Sakura Choir Japan, che oggi pomeriggio alle 17 eseguiranno il Requiem di Giuseppe Verdi al teatro Comunale, il sogno più grande era proprio quello di esibirsi qui, in Emilia, e per di più nella città e sul palco di Luciano Pavarotti. Si sono preparati per due anni e non hanno badato a spese, pur di realizzare questo loro desiderio. E oggi potranno finalmente ‘respirare’ la meraviglia e la gioia di cantare dove cantava lui, il tenorissimo. ga Giancarlo Liuzzi, che ha organizzato il loro arrivo in Italia —. Amano anche rapportarsi con le persone che fanno il teatro e con il pubblico che lo frequenta. Quest’anno volevano cantare nelle terre verdiane, e avevano Parma e Modena come alternative. Ma a Modena ha una carta in più, il teatro di Pavarotti. Non hanno avuto dubbi...» CI TORNANO in mente i giorni in cui Pavarotti festeggiò al Comunale i 40 anni di carriera, nel 2001: davanti all’ingresso degli artisti, in via del Teatro, stazionava sempre un gruppetto di ragazze giapponesi, che avevano portato con sé addirittura alcuni pupazzi raffiguranti il tenore. Nel Giappone l’opera italiana e Verdi sono sempre stati amatissimi, e Pavarotti altrettanto. Il Sakura Choir non è una formazione permanente, come — per esempio — le nostre corali Rossini o Gazzotti: ‘sakura’ in giapponese è il fiore di ciliegio, simbolo di sincerità, onestà d’intenti e purezza, un fiore splendente, ma che dura lo spazio di una festa. Del Sakura Choir, dunque, fanno parte persone di varia estrazione, cantanti ma anche professionisti e impiegati, da tutto il Giappone: con le loro stesse risorse economiche e l’aiuto di uno sponsor, hanno sostenuto il viaggio in Italia. «Per loro, poter cantare nelle capitali culturali del mondo è un’emozione, un’esperienza, e già lo avevano fatto al Concertgebouw di Amsterdam e al Misikverein di Vienna — spie- IL CORO Sakura sarà affiancato dal Coro Lirica Aurea Parma e dall’Orchestra sinfonica Giuseppe Verdi di Parma, con i solisti Yoko Abe (soprano), Gako Suzuki (mezzosoprano), Gianni Leccese (tenore) e Alberto Rota (Basso). Sul podio il maestro Takashi Kanai, attuale direttore musicale della Tokyo Opera, del Tokyo Music Theatre e della Concert Academy del Giappone: «Il nostro concerto — spiega — è un atto d’amore verso una terra che è la culla della civiltà operistica italiana». Proprio perché il pubblico possa assistere con affetto a questo evento, il biglietto d’ingresso (per ogni ordine di posti) sarà di soli 10 euro. E in platea ci sarà anche Kyoko Koga, console generale giapponese. E il sogno realtà diverrà... NONANTOLA CASTEL MARALDO MIRANDOLA Guido Barbieri racconta Beethoven Una conferenza sull’enigma Misley In un libro le vie della storia GLI Amici della Musica di Modena inaugurano oggi alle 17 al teatro Troisi di Nonantola la rassegna 2013-14 di Passioni per la Musica, il ciclo di incontri con musicisti e musicologi. Si prospetta per il pubblico un viaggio affascinante alla scoperta di un capolavoro complesso e misterioso di Beethoven: le Variazioni Diabelli op.120 che, grazie all’analisi strutturale e alla illustrazione delle ragioni compositive condotte per noi dal musicologo Guido Barbieri, si rivelerà per la sua straordinaria e inaspettata modernità. OGGI alle 17.30 appuntamento al Circolo degli Artisti, in via Castel Maraldo 19, con la conferenza di Gian Carlo Montanari. L’autore, riferendosi al suo libro ‘Il cospiratore aristocratico- L’enigma Misley’ (Sugarco edizioni), relazionerà sull’enigmatica e controversa figura di Giovanni Enrico Misley, ideologo e ispiratore di Ciro Menotti, e sugli oscuri avvenimenti che lo videro sfortunato protagonista dei moti risorgimentali del 1831, contrastati dal duca di Modena Francesco IV d’Austria- Este. VIENE presentato stamane alle 10,30 al Circolo del Teatro in piazza Costituente il libro Itinerari illustrati e un po’ storici di Mirandola, volume secondo, di Claudio Sgarbanti e Paolo Mattioli: 176 pagine a colori ricche di contenuti storici e culturali, con 450 immagini tra cartoline, foto e documenti in parte inediti. Il secondo itinerario prende in considerazione vie, contrade, vicoli che portano dai viali della Circonvallazione verso il cuore di Mirandola, soffermandosi ora su quel palazzo, ora su quella famiglia, ora sui cambiamenti subiti nel corso di oltre cent’anni. Il maestro Takashi Kanai AL TETE STASERA LO SPETTACOLO DI ROBERTA SPAVENTA «Indago il potere illusorio attraverso Barbablù» PRIMA tappa di un originale progetto sulla condizione della donna, va in scena stasera alle 21 (con replica domani alla stessa ora) al Teatro Tempio Barbablù – Primo studio, scritto e diretto da Roberta Spaventa, con Cristina Carbome, Francesca Iacoviello e Santo Marino. Roberta, che cos’è questo ‘Primo studio’ su Barbablù? «Uno studio che si interroga sulla condizione interiore della donna, con l’obiettivo di indagare il terreno sul quale avviene la cattura da parte di Barbablù. Una sorta di prequel della fiaba stessa, dove la donna ripercorre le tappe della sua crescita per comprenderne i momenti di scacco e blocchi emotivi. La domanda, che aleggia all’interno di uno spazio scenico delineato solo da luci ed ombre, è la seguente: è possibile non aprire la porta a Barbablù?». Come ha lavorato con gli attori? «Siamo partiti dall’indagare l’infanzia e l’adolescenza delle attrici, per poi proseguire attraverso improvvisazioni e ricerche gestuali che hanno portato ad uno spettacolo di movimento molto vicino al linguaggio della danza. Negli ultimi giorni ho inserito la presenza fisica di Barbablù». Chi o cosa rappresenta secondo lei Barbablù? «Barbablù è al contempo il persecutore interno ed esterno all’animo umano, in termini di dinamiche personali e relazionali. Ma c’è anche una visione sociale più ampia: Barbablù è il potere, che cerca le sue vittime illudendole con promesse vane di un mondo fittizio». Gianluigi Lanza