Avellino-Castel Sant`Angelo sul Nera e ritorno: riparte la carovana

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Avellino-Castel Sant`Angelo sul Nera e ritorno: riparte la carovana
Giovedì, 16 Marzo 2017
L’iniziativa
Avellino-Castel Sant’Angelo sul
Nera e ritorno: riparte la
carovana del Pino Irpino
Al via la terza edizione della staffetta di
solidarietà al grido “Irpinia ti voglio bene”. Tre
giorni per riscoprire l’orgoglio di essere figli di
questa terra e per dire alle comunità colpite
dal sisma che insieme si può. Da qui l’appello
dell’Assessore Gambardella: «Costituite
comitati e sostenete la raccolta fondi.
Fidiamoci di questi ragazzi straordinari»
Autore: Giulia D’Argenio
Data di pubblicazione: Sabato, 3 Dicembre 2016
Parte la terza edizione del tour dello staff del “Pino Irpino”. Una staffetta di tre giorni, a ritmi serratissimi,
all’insegna della solidarietà e alla riscoperta del senso di appartenenza e dell’orgoglio per la propria terra, ben
sintetizzato dallo slogan: “Irpinia ti Voglio Bene”. Le parole che riassumono in sé la volontà, almeno una volta
all’anno, di far riemergere il valore ed il senso dell’essere, insieme comunità.
A moderare i lavori della conferenza di presentazione di questa edizione 2016 dell’iniziativa, tenutasi alla presenza
dell’Assessore alla Cultura del Comune di Avellino, che ha dato il proprio patrocinio morale al tour, Ortensia
Ferrara: «Qui sono presenti gli organizzatori e gli ideatori del Pino Irpino. Loro sono parte di uno staff molto più
ampio che partecipa e contribuisce a questa staffetta che, nell’arco di 3 giorni, si pone l’obiettivo accorciare le
distanze geografiche e sociali tra i territori di questa provincia. “Irpinia ti voglio bene” è lo slogan con il quale si
vuole esprimere proprio questa volontà insieme al desiderio di riscoprire il valore ed il senso dell’essere comunità,
all’insegna della partecipazione e della solidarietà».
Francesco Iandolo: «Irpinia ti voglio non è solo uno slogan ma un vero e proprio manifesto che, in pochissime
parole, esprime il senso di appartenenza alla nostra terra, che di volta in volta emerge ogni comune toccato. Ed il
nostro orgoglio più grande è gridarlo insieme ai membri dei comitati di accoglienza che, almeno una volta l’anno,
si ritrovano intorno alla forza di queste parole. Il giro, ovviamente, è sempre diverso e questa volta organizzato in
modo da dare maggiore opportunità a quei comuni nei quali solitamente siamo passati in orari praticamente
notturni. Come di consueto, anche quest’anno partiamo carichi di altri due iniziative che vogliono far sì, anche
stavolta, che il Pino sia uno spunto di riflessione sulle potenzialità della nostra Irpinia. In tanti, poi, ci chiedono
come fare per darci una mano. Noi vi diciamo: fate almeno un pezzo di strada con noi, per capire quale sia il vero
spirito che ogni anno anima noi e le persone che da dietro le quinte ci accompagnano. Lanciamo un appello,
infine, per la costituzione di comitati: attualmente siamo a circa il 50% dei comuni toccati. Speriamo di arrivare al
100% in particolare con la costituzione di un comitato ad Avellino che, pur ospitando il Pino, non si è mai
attrezzata, fino ad ora, in questo senso».
Luca Grafner: «Come ogni anno col Pino partono attività parallele. L’anno scorso sul versante dell’aggregazione
avevamo lanciato l’iniziativa “Tavola con Pino”, grazie alla quale abbiamo realizzato una sorta di antologia di
ricette della provincia. Quest’anno cambiamo rotta, con l’hashtag “#IlPinoPostino” tramite il quale sentiremo la
voce dei piccoli irpini attraverso dei prestampati distribuiti nelle scuole, nelle parrocchie. Una letterina sulla quale
i bambini potranno scrivere un pensiero per il Pino e, dunque, per l’Irpinia ma anche per chi, non lontano da qui,
vivrà un Natale diverso a causa del terremoto. Valuteremo poi se attaccare le letterine all’albero o se farne una
pubblicazione: per ora ci poniamo l’obiettivo di raccoglierle».
Sirio di Capua: «L’altro hashtag, e quindi l’altra iniziativa che parte con noi è: #RicostruiamoConPino. Quest’anno
abbiamo iniziato a lavorare al tour con anticipo e ad agosto il primo pensiero è stato quello di dare un contributo
concreto alla ricostruzione post-sisma centro Italia: ci sembrava giusto e naturale trovare per noi una collocazione
del genere. Da qui, con non pochi sforzi e difficoltà, abbiamo individuato un comune molto piccolo, Castel
Sant’Angelo sul Nera, di circa 286 abitanti, in provincia di Macerata, al quale dare una mano ad uscire dalla fase
dell’emergenza. Abbiamo contattato il Sindaco, che continua a ringraziarci per ciò che abbiamo intenzione di fare:
grazie alla don Tonino Bello abbiamo istituito un conto corrente per una raccolta fondi da destinare alla sua
comunità. Un processo del tutto trasparente perché il conto corrente è pubblico e permetterà di tracciare e
verificare tutte le donazioni. Ogni cifra, anche un solo euro, sarà importante: se ogni Comune raccogliesse anche
solo 250€, in totale arriveremmo a 30mila€ che sono tantissimi. Proprio in virtù di questa iniziativa, il tour partirà in
maniera diversa. L’8 dicembre, infatti, andremo prestissimo a Castel Sant’Angelo a consegnare un pino e pranzare
con gli abitanti del posto. Dopodiché, il 9 ci lanceremo nella staffetta e al termine di ogni tappa compileremo un
assegno gigante, recante la somma raccolta da quella comunità»
Stefano Inadiorio: «La speranza non ha confini e per questo abbiamo deciso di accenderla con un segno forte,
portando e accendendo un albero di Natale a Castel Sant’Angelo sul Nera. Ringraziamo i partner che ci aiutano a
realizzare tutto questo. A partire dal Banco Popolare, non solo nella filiale di Avellino: la sede di Verona , infatti, a
luglio ci ha contattati per conoscere il progetto e ci ha donato 1000€ per la causa della ricostruzione. E poi il Banco
Alimentare, beneficiario dell’iniziativa dello scorso anno, e che metterà a disposizione il cibo per il pranzo sociale
con gli abitanti del borgo. E poi l’associazione Don Tonino Bello e Madacos che ci ha regalato i due pini per Castel
San’Angelo sul Nera e per Avellino. Questi, appunto, alcuni dei partner che stanno sostenendo la carovana. A
Castel Sant’Angelo ci stanno aspettando e noi crediamo che l’Irpinia abbia la sensibilità per essere accanto a
questa comunità: glielo faremo sentire l’8 dicembre, speriamo di farlo ancora di più l’11».
Bruno Gambardella, Assessore alla Cultura del Comune di Avellino. Stimolato dalle domande della stampa il
delegato dell’Amminisitrazione Foti ha risposto anche ad altre questioni.
Cartellone natalizio: «Spero che nei primi giorni della prossima settimana avremo chiuso il cartellone natalizio.
Come sempre la città e le associazioni hanno risposto benissimo e abbiamo cercato di stilare un programma che ci
metta in condizioni di animare un po’ tutte le parti della città».
Sui malumori espressi da alcuni commercianti rispetto al mancato coinvolgimento di alcune parti della città nel
quadro delle iniziative finanziate dai fondi ExPost: «Stiamo parlando di due cose diverse. Da un lato il cartellone
natalizio, che coinvolge le componenti associative della città e che cerca di interessare tutto il suo territorio.
Dall’altro, il programma ExPost, nell’ambito del quale è previsto uno spettacolo di illuminazioni che fa da cornice a
quella che è la vera mission del progetto: ovvero l’esaltazione delle tipicità locali. Rispetto a questo obiettivo tutte
le altre iniziative faranno da cornice: il progetto non finanzia certo le luminarie per quanto nel bando compaia un
capitolato relativo all’installazione di luminarie in buona parte della città. Poi, su ExPost si possono dire tante
cose, a partire dai ritardi e tuttavia, a giorni, dovrebbe esserci una gara ad evidenza pubblica per chiudere la
partita».
Teatro Carlo Gesualdo: «Io posso dire che non ho ancora letto la relazione non avendone ancora ricevuta copia
cartacea che dovrei avere lunedì. E tuttavia, posso dirvi che non sono un tecnico e non capisco molto di conti:
leggerò le conclusioni e mi farò un’idea. Fino ad ora ho sentito diverse campane e proverò a farmi un’idea».
E poi l’iniziativa del Pino Irpino: «Le cose che nascono per caso sono, come spesso accade, anche le più belle e
questa iniziativa ne è la prova. Si tratta di una manifestazione bella e interessante che dimostra come sia ancora
possibile, incontrandosi, mettersi in rete. E, in questi tempi così difficili, è spesso solo la rete della solidarietà a
riuscire a dare risposte che non arrivano dalle istituzioni, almeno non in maniera tempestiva. Per questo come
Amministrazione non potevamo non dare il nostro sostegno, non solo cercando una adeguata collocazione per il
Pino, nei pressi della Villa Comunale, ma anche per incentivare la partecipazione a tutte le iniziative che
accompagnano il tour, superando in particolare le diffidenze per quel che riguarda la raccolta fondi. Il mio appello
ai cittadini è dunque quello di partecipare, fidandosi di questi ragazzi, delle loro storie e delle loro facce pulite.
“Irpinia ti voglio bene” è uno slogan che di questi tempi non va solo sostenuto ma urlato: noi dobbiamo tornare a
volerci bene, cosa che non siamo più capaci di fare. Un appello, poi, lo rivolgo alle istituzioni affinché vengano
incontro alla cosiddetta società civile che, non di rado, supplisce alle mancanze di quanti sono delegati a funzioni
rappresentative e non sempre si tratta di una cosa positiva. Per questo chiederò alle amministrazioni di affiancare
e sostenere i comitati di accoglienza».
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Pino Irpino