Raperonzolo - Il favoliere

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Raperonzolo - Il favoliere
Raperonzolo
tratto da una favola dei fratelli Grimm
C’era una volta una coppia di giovani sposini che vivevano in una bellissima casa immersa nel
verde della campagna; Doroteo e Galatea si amarono dal primo momento in cui si videro e fu presto
loro desiderio poter avere un figlio. Finalmente, dopo tanti tentativi, Galatea annunciò al suo
adorato marito che presto avrebbero avuto il figlio che tanto desideravano…e in cuor suo già
sentiva che sarebbe stata una meravigliosa bambina!
I mesi passavano, Galatea diventava sempre più bella e Doroteo faceva di tutto per renderla felice;
ogni giorno, fantasticando sulla loro vita futura, facevano lunghe passeggiate tra i sentieri e lungo il
fiume che scorreva vicino casa facendo sempre attenzione a non avvicinarsi al castello proibito
della Maga Grigiona che abitava proprio dietro la loro casa. Che castello e che giardino incantato
aveva Grigiona..un’esplosione di piante, erbaggi, fiori, frutti di ogni specie cui purtroppo non ci si
poteva avvicinare.
Doroteo e Galatea potevano però vederlo, proprio
dalla finestra della loro cucina.
Un giorno Galatea, affacciandosi alla finestra, in
un’aiuola del giardino proibito vide dei magnifici
raperonzoli; subito ebbe desiderio di mangiarli e
tanta era la voglia che non poteva a fare a meno di
pensarci e di sognarseli anche di notte; Doroteo
dopo alcuni giorni, vedendo crescere il desiderio
della moglie, pensò tra sé e sé: “Costi quel che
costi, devo riuscire a portargliene qualcuno.”
Così, una sera, scavalcò il muro del castello, colse
in tutta fretta una manciata di raperonzoli e li
portò a sua moglie che appena li vide si preparò
subito una gran insalata e la mangiò con avidità. I
raperonzoli le erano piaciuti a tal punto che il
giorno dopo la sua voglia si triplicò. Così entrò
nuovamente nel castello ma grande fu il suo spavento quando vide apparire davanti a sé la maga
Grigiona che con fare arcigno incominciò a rimproverarlo aspramente per aver osato entrare nel
giardino e rubare così tanti raperonzoli.
Il povero contadino impietrito dalla paura si scusò come potè‚ raccontando delle voglie di sua
moglie e di come fosse pericoloso negarle qualcosa in quel periodo. La maga sembrò capire e infine
disse: “Ti voglio credere Doroteo perciò ti permetto di portar via tutti i raperonzoli che desideri, ma
a una sola condizione: non appena nascerà mi darai la bambina che tua moglie metterà al mondo.”
Impaurito e senza la possibilità di poter dir altro l’uomo accettò ogni condizione e quando sua
moglie partorì, subito comparve la maga che si portò via la bambina e la chiamò Raperonzolo.
Doroteo e Galatea non si diedero mai pace.
Passarono gli anni, Raperonzolo crebbe a fianco di maga Grigiona e, a dispetto del nome che le era
stato dato, divenne così bella che, per non farla vedere a nessuno, non appena compì dodici anni, la
maga la rinchiuse nella torre più alta del castello che non aveva né scala nè porta, ma solo una
finestrella piccola, piccola. Quando la maga voleva salirvi, a gran voce diceva:
“Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli.”
Raperonzolo aveva infatti biondi capelli lunghissimi e lucenti, sottili come oro filato. Quando la
maga chiamava, ella scioglieva le sue trecce facendo ricadere i capelli fino a terra così che la maga
ci si potesse arrampicare usandoli come una corda.
I giorni passavano e Raperonzolo trascorreva le sue giornate nella torre solitaria;.
Un giorno un giovane principe, di nome Rododendro, udendo una canto melodioso si avvicinò alla
torre e vide la bellissima Raperonzolo; fu amore a prima vista! Rododendro si appostò a piedi del
castello finchè vide giungere la maga che come al solito disse:
“Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!”
Così il giorno seguente il prIncipe andò alla torre e gridò:
“Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!”
La principessa sciolse i capelli e Rododendro salì in cima alla torre; appena i due si guardarono, si
innamorarono all’istante.
Rododendro per molto tempo andò a trovarla tutti i giorni finchè un giorno Grigiona li scoprì e andò
su tutte le furie; afferrò allora le belle trecce di Raperonzolo, prese le forbici e le tagliò. Quindi
portò Raperonzolo in un deserto.
Subito dopo la maga scagliò contro Rododendro un maleficio per cui perse la vista da entrambi gli
occhi. Triste e sconsolato vagò per anni, attraversò monti, pianure, laghi e fiumi finchè vinto dalla
disperazione, capitò nello stesso deserto in cui viveva Raperonzolo.
Proprio mentre pensava di non farcela più Rododendro sentì da lontano una voce che gli parve
familiare e volle raggiungerla: era la sua amata Raperonzolo!
Ella lo riconobbe subito e lo abbracciò. Due lacrime di lei inumidirono gli occhi di Rododendro e
sciolsero il maleficio che Grigiona gli aveva fatto: gli sguardi di Rododendro e Raperonzolo si
incontrano per la seconda volta e fu ancora amore.
Così, sciolto l’incantesimo, Rododendro e Raperonzolo raggiunsero finalmente Doroteo e Galateae
vissero per sempre tutti insieme felici e contenti!
FINE
Compagnia filodrammatica “il Canavaccio”
Testo di Carla NASCIMBENI tratto da una favola dei fratelli Grimm