itinerario san desiderio
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LA CASTANEALONGA E' UNA PASSEGGIATA ANCHE DI CULTURA, ARTE, STORIA E TRADIZIONI, OLTRE CHE AL SAPORE DI CASTAGNA... Giunti a San desiderio da piazza A.Grosso (capolinea AMT linea 88 (festivo) e 86) andare alla scuola di via E.Bisagno 70 per iscrizione TAPPE DELLA PASSEGGIATA ENOGASTRONOMICA AL SAPORE DI CASTAGNA: A – SCUOLA (via E. Bisagno 70) Centro attività progetto “valle dei giovani” - iscrizioni e consegna zainetto e gadget con cartina itinerario B – VILLA CAMBIASO Ristoro con focaccia e aperitivo alla genovese C – AREA PRIASCHE Antipasti (torte di verdure, bruschette, salame di Sant'Olcese) D – AREA CANAISA Primi piatti (trofiette matte di castagne al pesto e taglierini ai funghi) E – CENTRO SCOUT “SPENSLEY PARK”Secondi piatti (lonza con il purè del mugnaio e bocconcini di carne con cipolle e castagne), dolci con castagne, caldarroste SITI DI INTERESSE CULTURALE - ARTISTICO - STORICO - TRADIZIONALE E SOCIALE A. L'EDIFICIO COMUNALE, già sede della scuola elementare di San Desiderio, è stato concesso all'associazione di volontariato C.A.S.T. SAN DESIDERIO, diventando la sede e il centro delle attività del Progetto "Valle dei Giovani", con foresteria/ostello, sala polivalente per attività sociali e sportive, centro di aggregazione per giovani, anziani e famiglie. 1. CASA DOVE FU ALLATTATO GIUSEPPE MAZZINI NEL 1805: A San Desiderio viveva una balia, cui fu affidato l’allattamento anche di Giuseppe Mazzini, la cui famiglia possedeva la casa di campagna in Valle Sturla, a Cadighiara. 2. ORATORIO DI SAN GIACOMO: L'oratorio, edificato intorno al 1619, sorge in fondo al Piano di San Giacomo (chiamato localmente Ciàn), accanto al piccolo ponte della strada vecchia per Bavari. Il minuscolo campanile fu costruito clandestinamente, secondo la tradizione, in una notte, in quanto solo in casi eccezionali gli oratori potevano essere dotati di campanile. Al suo interno, in fondo alla chiesa vediamo un grande affresco murale raffigurante l’Ultima Cena. Sulla parte sinistra la Statua processionale di san Giacomo. Dietro l'altare marmoreo, opera egregia dello scultore F. Schiaffino, una tela raffigurante San Desiderio, con San Giacomo e Sant’Alberto. 3. VILLA CAMBIASO: Antica villa padronale (propr.priv.), con il borgo dei contadini, la scuderia e l'antico mulino. Nella villa soggiornò nel 1819 sant'Antonio Maria Gianelli e nel 1895 l'Arcivescovo di Genova, mons. Tommaso Reggio. 4. AREA PLINTHOS (4) E CAVE DI ESTRAZIONE (4A - 4B - 4C) Nei primi anni del '900, la presenza di notevoli quantità di argilla rossa portò ad uno sfruttamento intensivo del territorio con l'attività di cava e le fornaci della "Plinthos", che fornì mattoni e piastrelle per importanti opere pubbliche. Nel secondo dopoguerra, la fabbrica arrivò a occupare 350 addetti, attirando una forte immigrazione da varie regioni italiane. San Desiderio ha rappresentato quindi un'eccezione all'interno del contesto più ampio in cui è inserito, il Levante genovese (caratterizzato in prevalenza da insediamenti residenziali e borghesi, contrariamente al Ponente cittadino, industriale e operaio). L'alta Valle Sturla, nella seconda metà del Novecento, è stata caratterizzata da questa intensa attività industriale, con tutti i risvolti sociali (nuove possibilità occupazionali, susseguente immigrazione da altre regioni italiane, integrazione e coesistenza tra immigrati e abitanti locali, ecc.) del tutto simili a quelli vissuti nel Ponente genovese. 5. FACOLTATIVA:FULLO ( 5/A): A monte di Canaisa, lungo il Rio Pomà, il nome della località indica la presenza di follatori di tessuti, che restringevano e rassodavano i panni di lana sottoponendoli a pressione. .VALLE DEI MULINI (5/B): Dal sec. XIII fino all'Ottocento, grano, orzo, ceci e castagne secche diedero lavoro, lungo tutta la Valle Sturla, a più di settanta mulini. I prodotti da macinare non erano solo locali, ma provenivano per la maggior parte da commerci marinari: giungevano a Genova sulle navi provenienti dalla Sardegna, dalla Calabria, dalla Provenza, dall'Africa. Dal porto le merci erano trasportate in valle Sturla (come in Val Bisagno) da carri che, trainati da muli, percorrevano la strada selciata fino ai mulini. Il Puntin (sec. XVIII), attraversa il rio Pomà, lungo la Valle dei Mulini. GROTTA DELL’EREMITA (5/C):San Desiderio, nato nel villaggio vicino a Genova, nell'alta Valle Sturla, chiamato a quei tempi Fràvega, fu nominato Vescovo della città francese di Langres (Champagne Ardenne). Nell'anno 345, morto il Vescovo, non trovando accordo sulla persona da scegliere, il popolo inviò alcuni rappresentanti a Roma perché fosse il Papa stesso a nominare il loro Vescovo. Lungo il viaggio incontrarono, nei pressi di Genova, Desiderio e, da alcuni segni prodigiosi, capirono che quell'uomo sarebbe stato il loro Vescovo. Dalle notizie biografiche sul Santo, apprendiamo che egli era solito frequentare un Eremita, che dimorava in una grotta sopra Fràvega, per avere insegnamenti e consigli. 6. VILLA GALLEANO – LAPIDE FRATELLI RUFFINI Come ricorda la lapide del 1880, i fratelli Giovanni, Jacopo e Agostino Ruffini si recavano con la famiglia a trascorrere l'estate a San Desiderio, nella casa vicino alla chiesa parrocchiale, oggi Villa Galleano. I fratelli Ruffini furono, insieme a Mazzini, tra i protagonisti del Risorgimento italiano per l'indipendenza e l'unità del Paese. 7. CHIESA PARROCCHIALE – MONUMENTO AI LAVORATORI DELLA PLINTHOS La chiesa parrocchiale di San Desiderio è posta su una piccola collinetta, adagiata su un dolce declivio che scende dai contrafforti del Monte Fasce, nel punto più elevato della conca verde chiusa tra il pendio di Bavari e la costa di Premanico. Da una cappella primitiva dedicata al Santo, si passò ad una chiesa (sec. XII) che fu certamente romanica. Davanti alla chiesa vi è un piccolo piazzale alberato; sulla facciata, l'affresco con San Desiderio in gloria. Il campanile tozzo e basso, posto sul lato destro, risale al 1405 ed è caratteristico per la sua cupoletta e le finestre a occhio. Un vagoncino e una ruota della teleferica che portava l’argilla allo stabilimento, recuperati in una antica cava, rendono omaggio a quanti hanno lavorato nella “Plinthos” e soprattutto a quanti hanno perso la vita a causa di questo lavoro. 8. CENTRO SCOUT “SPENSLEY PARK”. Sorto nel 2004 per ospitare gruppi scout, soprattutto nei periodi principali dell’attività scautistica (Natale, Pasqua, estate) è caratterizzato come centro educativo e come punto di riferimento per l’ospitalità di gruppi di giovani italiani e stranieri. Fa parte della Rete dei Centri Scout Italiani. La struttura, che può contare su diverse aree, interessanti per la varietà dei luoghi e per la gamma di attività che vi si possono svolgere, è a disposizione, su richiesta, oltre che per gli scout, anche per gruppi, famiglie, anziani, per sagre e feste, iniziative sociali e formative.