Il grillo parlante n.1 NEW
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Il grillo parlante n.1 NEW
IL GRILLO PARLANTE anno 0 – numero 1 periodico informativo del CCR dell’IC Pontedilegno ANGOLO DELLE ESPERIENZE BULLISMO E CYBERBULLISMO Cos’è il bullismo? Spesso, come accade con molti termini, anche il vocabolo “bullismo”si utilizza in modo non appropriato, non essendo a conoscenza del significato che porta con sé. Il giorno 24 gennaio 2017, noi alunni frequentanti la scuola media, assistemmo ad un incontro incentrato sul bullismo, con l’obbiettivo di far capire ad una nuova generazione di possibili bulli e vittime della medesima azione, cos’è e in cosa consista questa spacconeria tanto diffusa tra i giovani. Tenne l’incontro, in qualità di relatore e profondo conoscitore della tematica, il Maggiore Malvaso, della Compagnia dei Carabinieri di Breno. Premettendo che il bullismo è sempre esistito, non è un’ovvietà però essere coscienti del peggioramento che si è innescato con i social network. In anni antecedenti ad oggi, avveniva sotto abiti differenti, ora, sono proprio i social network che, utilizzati sempre più frequentemente, sono diventati il luogo in cui si concretizzano queste azioni. IL BULLISMO E’ DUNQUE L’ANTICAMERA DELLA COMMISSIONE DI REATI? L’attore, il bullo, non è mai solo, ma solitamente si tratta di un gruppo di persone, che agiscono gerarchicamente. Sulla vetta di questa piramide il bullo dominante, colui da cui dipendono gli altri, a seguire l’aiutante del bullo, detto anche bullo gregario, i sostenitori del bullo; la vittima, con a sua volta i suoi difensori: invece la maggior parte di noi, il 90%, non appartiene a queste categorie bensì alla tanto nota maggioranza silenziosa, coloro che guardano ma che non agiscono, per paura, ma proprio questa paura agli occhi del bullo innesca una certa superiorità. Il quesito più ovvio a questo punto è: Chi è il bullo? Il bullo è colui che spesso ha problemi con gli altri, a relazionarsi, colui che spesso nemmeno in famiglia vive armonicamente. Come in famiglia, neppure a scuola. IL BULLO E’ DA COMPATIRE? La vittima può essere passiva (autocolpevolizzante, timida, cauta) oppure provocatrice (critica o corregge il bullo). Una volta balzavano agli occhi più chiaramente, sia i bulli che le vittime, ora sempre grazie ai nostri amati social network anche il bullismo ha confini indefiniti, tanto da essere definito Globalizzato e anonimo. Gli strumenti più noti sono sms, instant message,blog, siti web, email. Considerando che il bullismo può anche aprire la strada alla pedofilia e alla violenza fisica, si potrebbe pensare che le ragazze siano vittime più facili … invece no! Mentre le ragazze denunciano e chiedono aiuto infatti, perché hanno ricevuto maggiori istruzioni riguardo a ciò, per educazione, i ragazzi tendono a non chiedere supporto e intervento pensando di dover essere forti e indipendenti. Il bullo, dopo aver ottenuto la fiducia della vittima, inizia i ricatti e alcune vittime si colpevolizzano a tal punto da arrivare all’autolesionismo. PERCHE’ IL BULLISMO PUO’ ESSERE TRATTATO IN RELAZIONE ALLO SPACCIO E ALL’ASSUNZIONE DI STUPEFACENTI? Gli spacciatori adulti cercano spesso la figura del bullo all’interno di una scuola perché grazie a questo aggancio la diffusione delle sostanze stupefacenti avverrebbe più agevolmente. E’ facile denunciare un fatto increscioso e grave, ma spesso non si fa nulla per cambiare la situazione. Per questo le forze dell’ordine indicono, con l’aiuto degli insegnanti, assemblee nelle quali trattare argomenti così delicati e a torto ritenuti spesso superficiali. Lo scopo è sensibilizzare i ragazzi in materia e renderli preparati e consapevoli. 43002 è il numero dedicato alla denuncia di atti di bullismo o connessi ad esso. Il 7 febbraio si è celebrata la Giornata nazionale contro il Bullismo, coincidente con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete; il nostro Parlamento Italiano sta cercando di approvare urgentemente una legge, che porta il nome di Valentina, una ragazza vittima di bullismo che ha cercato una via di uscita al suo dolore nel gesto estremo di togliersi la vita. di Carganico Alessandra SPAZIO ALLA STORIA… LA SHOAH E LA GIORNATA DELLA MEMORIA Cos’è la Shoah? Quando si parla di shoah si utilizza un termine di lingua ebrea che significa distruzione, viene adoperato con pari significato anche il sostantivo Olocausto, entrambi adottati per indicare il genocidio, principalmente del popolo ebraico, messo in atto dalla Germania nazista. Cos’è la Germania nazista? Partendo dal presupposto che l’ideologia di purezza della razza del Nazismo è una delle evoluzioni, insieme ai concetti esasperati di Razzismo e di Imperialismo, delle teorie di Darwin, successivamente distorte e applicate all’uomo da Gobineau, parliamo di Nazismo sin dall’Ottocento, arrivando poi alle estreme conseguenze sotto la dittatura di Hitler. Il Nazismo, quale ideologia, è quindi l’eccessivo ed esasperato “Amore” per la propria patria, per i propri usi, costumi, religione, lingua, più genericamente cultura, ovvero un’esaltazione esagerata della propria razza, anche se parlare di razza nel genere umano non è così semplice. Dunque la Germania Nazista è la Germania di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale, che applicò questi principi drasticamente alla realtà concreta, proclamando la razza ariana superiore alle altre. Ma chi è Hitler? Hitler è stato a capo del Terzo Reich (Impero Tedesco) dall’anno 1933 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale; durante il suo governo trasformò il suo dominio in una dittatura di pieni e assoluti poteri. Un po’ per risentimento nei confronti del padre ebreo e per il suo perverso modo di disconoscere le persone che non appartenevano al suo ideale di uomo, sicuramente mosso da pressanti motivi economici e sociali, Adolf Hitler covò da sempre risentimento verso il popolo ebreo ed ebbe come obiettivo il genocidio finale e completo dello stesso. Per genocidio si intende l’eliminazione radicale di una determinata etnia, in questo caso ebrea, che a causa della diaspora erano allora, e sono ancora, dispersi in tutto il mondo. Come avvenne la segregazione e la deportazione ebrea? Gli ebrei vennero gradualmente esclusi dalla società, tedesca innanzitutto e quindi dei paesi conquistati. Il primo esempio di riconoscimento quali esclusi dalla società fu l’obbligo, per gli Ebrei, di indossare il simbolo giudaico della stella di David, gialla. Dalle prime leggi razziali antisemite di Norimberga del 1933, si arrivò, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, alla drammatica attuazione della “soluzione finale”, ovvero l’eliminazione totale con la cattura e alla deportazione, di Ebrei e non solo, in campi di concentramento e di sterminio. Attraverso i modi più crudi e terrificanti vennero mano a mano sterminati milioni di persone, tra di essi Ebrei, prigionieri politici, minoranze etniche, sociali, prigionieri comuni, omosessuali, disabili fisici e mentali. Ci sono testimonianze? Il Diario di Anna Frank per esempio è una delle testimonianze più conosciute di quello che è stata la Seconda Guerra Mondiale e l’olocausto dal punto di vista di una ragazzina. Sono stati scritti molti libri in merito a questa pagina drammatica della storia e molte sono le fonti audiovisive ritrovate che ci rendono amaramente coscienti dell’accaduto. Sono stati prodotti diversi film in ricordo, per esempio “Il bambino col pigiama a righe”, “Schindler's List” e “La vita è bella”. Una legge europea del 2005 ha istituito il 27 gennaio come la Giornata della Memoria, in onore della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta proprio il 27 gennaio del 1945, quando i carri armati russi fecero irruzione nel campo. Auschwitz (Oświęcim) era uno dei campi di concentramento più grandi e tristemente noto per la durezza delle condizioni e la scarsa possibilità di sopravvivenza, che sorgeva e sorge tuttora su territorio polacco. C’è una frase che è diventata simbolo e motto di questa giornata, è: “per non dimenticare”, poche significative parole che fin da piccoli devono renderci consapevoli dell’orrore che è stato e non deve più ripetersi. di Alessandra Carganico e Michelle Porcini UN PO’ DI SPORT… LA MIA SQUADRA DI CALCIO Ciao a tutti, sono Luca Bezzi e faccio parte della squadra calcistica U.S Vezza d'Oglio. I nostri allenamenti si svolgono il Martedì e il Giovedì dalle ore 15:00 alle ore 16:30 nel paese di Vezza d'Oglio. Gli allenamenti non sono troppo duri e rigidi, tuttavia ci diamo da fare, perchè ci dobbiamo preparare per il Campionato di C.S.I., i cui incontri si tengono ogni domenica sui campi delle squadre iscritte. Generalmente per le partite ufficiali ci si dà preciso appuntamento per luogo e ora di ritrovo e bisogna essere presenti e puntuali, se si vuole essere convocati anche la volta successiva; in seguito si parte con i pullmini per la trasferta nei diversi campi della Vallecamonica. Colgo l'occasione per ringraziare la Società e le attività di volontariato che hanno recentemente contribuito all'acquisto di un nuovo pullmino. Ovviamente quando giochiamo in casa ci troviamo direttamente al campo di Vezza d'Oglio, sede anche degli allenamenti. Le partite sono frazionate in tre tempi di 15 minuti ciascuno, intervallati da circa 3 minuti di pausa per riprendersi e bere. A fine partita le squadre si salutano e rientrano negli spogliatoi, tra gli applausi del pubblico. Non tutte le domeniche si disputano le partite, in altri casi vengono organizzati giochi e tornei di altre attività sportive quali freccette, giochi in piscina, ecc. Sono appunto queste attività che rendono più bello il Campionato, perché possono facilitare e aiutare le squadre ad ottenere maggiore punteggio, naturalmente se ad esse partecipano tutti i componenti, in caso di assenti i punti vengono invece sottratti. In sintesi questa è la mia esperienza quotidiana di pratica sportiva, naturalmente calcistica, ovvero lo sport che per me batte tutti gli altri ed è quello che preferisco. Un saluto Luca Bezzi ASD HOCKEY E PATTINAGGIO ARTISTICO PONTEDILEGNO-TEMU’ E’ passato ormai un anno da quando i primi cinque bambini si avvicinavano all'hockey alla pista di pattinaggio al tendone a Temù, sette mesi da quando è nata la nuova ASD “Hockey e Pattinaggio Pontedilegno-Temù”. Oggi, contro le più rosee aspettative, annoveriamo tra le nostre file: 43 bambine/ragazze da 4 a 16 anni che praticano il pattinaggio artistico. 38 bambini/ragazzi da 5 a 15 anni che praticano l’hockey. 9 tecnici (tra artistico e hockey) che si adoperano con passione al miglioramento costante dei nostri piccoli atleti nella pratica dello sport stesso. Si impegnano per trasmettere loro il piacere di praticare un'attività fisica divertendosi, insegnandogli la disciplina necessaria per trarre maggior piacere praticando lo sport in modo corretto nel rispetto delle regole, dei compagni e degli avversari. Il direttore della societa', con entusiasmo e impegno, lavora dietro le quinte per dare ai ragazzi e ai genitori il miglior sostegno dal punto di vista organizzativo, cercando di creare una rete capillare di collaboratori, sponsor, amici che contribuiscano alla crescita della società. I genitori sono, per noi, un supporto importante, la loro presenza è fondamentale per alleggerire il carico di lavoro negli spogliatoi (tutte le protezioni sono abbastanza impegnative da indossare) e per collaborare nel risolvere gli aspetti organizzativi sia in trasferta che in casa. Le difficoltà sono molte, soprattutto per un'associazione nuova e in forte crescita, ma il sorriso, l'entusiasmo, la costanza e la grinta dei nostri ragazzi sono per noi lo stimolo maggiore per continuare a migliorarci. Nell’ambito del pattinaggio artistico l’allenatrice di II livello ed ex atleta Bianca Balzarini sta svolgendo un ottimo lavoro. Questa disciplina non ha una storia a Pontedilegno, tuttavia numerose sono le ragazze che si sono avvicinate a questo sport, il loro impegno e i loro rapidi miglioramenti tecnici ci permetteranno,nel medio termine, di portare le bambine / ragazze a partecipare a delle competizioni. A Pontedilegno l’attività si svolge presso la pista “Pattinaggio Bar Brescia” dove la squadra ha la possibilità di usufruire di un campo regolamentare tutto l’anno. Quando non c’è il ghiaccio l’ attività prosegue sulle rotelle con i pattini inline (ruote in linea) che permettono appunto un costante allenamento. L’iscrizione ai corsi di hockey è possibile tutto l’anno con la possibilità di avere in uso tutta l’ attrezzatura durante il periodo di prova. Seguiteci e appassionatevi con noi a questi fantastici sport!! Potrete trovare tutti i gli aggiornamenti su www.hockeypattinaggiopontetemu.it e sulla pagina facebook: hockey club pontedilegno temù. Per info scrivete a: [email protected] LABORATORIO di CHIMICA… SOSTANZE NON NEWTORIANE Le sostanze non newtoniane sono quelle sostanze che non seguono la legge di newton per la quale i solidi reagiscono da solidi e i liquidi da liquidi. In questo articolo vi insegnerò a creare una sostanza non newtoniana in modo semplice e veloce. L’ESPERIMENTO Occorrente: Acqua Amido Una piccola ciotola Preparazione: versare l’ acqua in modo che la ciotola sia piena per 3/4 poi mettere 2-3 cucchiaini da caffè di amido. Mescolare a velocità costante da 4 a 5 secondi fino a quando l’acqua non sarà divenuta bianca. Ottenuto ciò provate a infilare lentamente il dito nel composto e poi provate a farlo molto energicamente. Conclusioni: Si può notare con stupore che quando il dito è stato infilato lentamente il composto era liquido mentre quando è stato infilato energicamente il composto era solido. di Cristian Mastromarino LE BARZELLETTE Qual è il colmo per un lampone innamorato? Fare una dichiarazione da more Sai cosa dice un balsamo in un vicolo cieco? Non ho via di shampoo! La maestra chiede a Pierino: "Dimmi un verbo al passato e uno al presente" e Pierino risponde: "Ok maestra..mio zio e mio cugino" e lei confusa: "Perché?" e Pierino: "Perché mio zio si chiama Guido e mio cugino Gustavo" RINGRAZIAMENTI… Noi ragazzi del CCR, a nome dei ragazzi tutti della Scuola Secondaria di primo grado di Pontedilegno, vogliamo ringraziare le Amm.ni Comunali che ci sostengono , per avere installato fuori dalle aule della scuola, gli attaccapanni, al fine di appendere comodamente le giacche senza sottrarre spazio in aula. Una delle nostre prime richieste era stata proprio quella degli attaccapanni e siamo molto contenti che la nostra esigenza sia stata accolta. Grazie!! di Giulia Pomogranato