Toni Barbaric, la macchina da gol che serviva alla

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Toni Barbaric, la macchina da gol che serviva alla
LA SICILIA
MERCOLEDÌ 29 OT TOBRE 2014
lo SPORT
.17
PALLANUOTO: SERIE A2. Un bomber croato il nuovo straniero del “sette” etneo
GINNASTICA ARTISTICA
Toni Barbaric, la macchina da gol
che serviva alla Famila Muri Antichi
L’etnea Carlotta Ferlito
in gara in Svizzera
per tornare a essere
una libellula vincente
Spinnicchia: «Un buon colpo». Caruso: «Può fare la differenza»
GIUSEPPE SCORDO
A sentire i bene informati, il clima era
quello del primo giorno di scuola. Sorrisi ed entusiasmo «perché un acquisto di
un certo livello dà tranquillità anche al
resto del gruppo, specie se si ha a che fare con ragazzi giovani in cerca di esperienza», il pensiero del presidente Luigi
Spinnicchia nel commentare quanto accaduto ieri al primo allenamento di Toni
Barbaric, il nuovo straniero della Famila
Muri Antichi, arrivato lunedì sera da Spalato, la sua città natale, e aggregatosi subito alla comitiva di Renato Caruso.
La Muri Antichi ha il suo attaccante a
due settimane dall’inizio della A2. Lo
aveva preso a settembre, ma il croato, 26
anni, era rimasto in patria per il matrimonio. Non potrà vincere le partite da
solo, ma di sicuro si aspettano gol pesanti per la stagione di una Muri infarcita di
atleti tra i 18 e i 20 anni e ripartita da zero dopo retrocessione e ripescaggio.
Barbaric è sempre stato il primo nome
sul taccuino del direttore sportivo Antonio Bellecci. E a consigliarlo alla Muri
Antichi è stato Ivan Rabadan, il primo
straniero del club etneo nel 2003, anch’egli di Spalato. «Ivan mi ha dato ottime referenze – afferma Barbaric – e anche altri colleghi mi hanno detto dell’ambiente cordiale che si può trovare
in questa società. Sono consapevole di
essere già un punto di riferimento per la
CICLISMO
BARBARIC AL CENTRO FRA IL PRESIDENTE LUIGI SPINNICCHIA E IL TECNICO RENATO CARUSO
crescita dei ragazzi e spero di dare il mio
contributo per raggiungere gli obiettivi
stagionali».
La prima impressione è quella che
conta. E Barbaric è apparso motivato.
«Siamo convinti di aver fatto un buon
colpo – spiega il presidente Spinnicchia
– Le qualità tecniche e comportamentali del ragazzo sono evidenti. Toni è stata
la nostra prima scelta e ringrazio Antonio
A1 FEMMINILE: CLAMOROSA SVOLTA IN CASA WP MESSINA
Esonerato Tarquini, arriva Mirachi
gi. sco.) Luca Tarquini non è più
l’allenatore della Waterpolo Messina.
L’avventura del tecnico romano finisce
a sorpresa dopo sole 4 giornate (tre
vittorie): «La Waterpolo Messina
comunica di aver interrotto il rapporto
con il tecnico Luca Tarquini. La società
lo ringrazia per la professionalità ed il
lavoro svolto»,
scrive il club. Che
ha poi ufficializzato
il sostituto: Maurizio Mirachi (foto), 54
anni di Imperia, alla prima esperienza
in campo femminile. Nel recente
passato ha allenato l’Acquachiara e gli
azzurrini alle Universiadi di Kazan ’13.
Bellecci e Renato Caruso per aver portato a buon fine la trattativa».
Il croato non è ancora al meglio della
condizione. Ha bisogno di allenarsi e di
ritrovare il ritmo gara. Per questo Renato Caruso l’ha messo subito al lavoro e
prevede di impiegarlo nelle prossime
amichevoli, a cominciare da quella di
domani sera con la Nuoto Catania e di sabato con un avversario da definire. Il tecnico vuole vederlo presto all’opera. Ma
nessun dubbio sulle caratteristiche tecniche del croato. «Sa stare in acqua, nuota bene, ha un gran tiro, è sveglio - la prima scheda di coach Caruso - Sarà la nostra bocca da fuoco, può fare la differenza. A patto che il resto della squadra sappia metterlo nelle condizioni di colpire».
Barbaric, nell’ultima stagione ha giocato e segnato 64 gol nella Steaua Bucarest, nella Superliga rumena. Ora è chiamato a dare peso all’attacco dei catanesi, che hanno davanti l’ennesimo campionato insidioso. Spinnicchia traccia la
strada: «Per mantenere la categoria ogni
componente dovrà dare qualcosa in più
dal rendimento che tutti si aspettano.
Non ci saranno le ammazzacampionato
né le formazioni materasso. Ciò renderà
il torneo molto regolare ed eviterà distrazioni. Servirà tenere alta la soglia della
concentrazione ma allo stesso tempo rimanere tranquilli, soprattutto nella prima fase in cui ci attendono sfide durissime come la prima a Civitavecchia».
PUGILATO. Il superleggeri catanese prepara il match di Tolosa
Lo Faro: «Voglio vincere in Francia
per dare una svolta alla mia carriera»
Vincenzo Nibali
dal premier Renzi
«Italia orgogliosa
del trionfo al Tour»
La maglia gialla a Palazzo Chigi, e in
sottofondo il “Bartali” di Paolo Conte
evocato da Matteo Renzi per ricordare ai “francesi che si incazzano” - come diceva la canzone - lo splendido
trionfo di Vincenzo Nibali alla Grande Boucle. È con una battuta che il
premier apre l’incontro col trionfatore dell’ultimo Tour de France, quello
“Squalo dello Stretto” capace di «rendere orgogliosa l’Italia con la vittoria
della fatica, del coraggio, della tenacia». «Le foto fatele a Vincenzo, che se
le merita, e poi mandatele ai francesi,
c’è una canzone... » le parole di Renzi,
che richiama alla memoria il brano in
cui si canta la rabbia dei francesi per
la vittoria finale di Bartali nella corsa
a tappe del ’48. Il presidente del Consiglio, che ha seguito da vicino le fatiche di Nibali al Tour («durante la corsa ci siamo sentiti 3-4 volte tramite
messaggi, e aprire il telefono e trovare un sms del premier non capita tutti i giorni» confessa il corridore dell’Astana), ricorda poi quei giorni come «una esperienza straordinaria,
una cosa impressionante».
«Nibali è molto più che un atleta, è un
simbolo, la sua è una grande vittoria
dell’Italia e anche un sogno straordinario di un campione che a mio giudizio è un punto di riferimento per i
più giovani - conclude Renzi -. Sono
sicuro che tutti gli italiani sono felici
per le emozioni che ci ha regalato».
Emozioni che Nibali spera di trasmettere ancora nel prossimo futuro. «Magari questo appuntamento si
rinnoverà con un altro successo importante, speriamo presto» l’auspicio del corridore, che al termine dell’incontro racconta di un Renzi «che
sa molto di ciclismo. È stata una
grande sorpresa».
Rappresenta uno di quei pugili che ancora ci crede nella boxe professionistica siciliana, parliamo di Giuseppe Lo
Faro di Paternò che, da anni insegue, la
chanche per un titolo nazionale. Lo Faro è un testardo, uno di quelli che nonostante abbia affrontato duri match
ha fatto intendere di non volersi arrendere. Lui, come tanti altri, ha peregrinato fino a quando, lanciato nell’orbita del professionismo, è stato scelto
nel team di Sergio Cavallari boxe.
Lo Faro ha cominciato a muovere i
primi... pugni nella Catania Ring del
maestro Aroldo Donini, pian piano si
è creato degli spazi ed è diventato
professionista. Ha disputato 15 match.
Il sedicesimo lo disputerà il 15 novembre in Francia al Palazzo dello
sport di Tolosa.
Un match importante per Lo Faro
che nella categoria superleggeri 63 kg.
cerca di inserirsi in un contesto che
possa rilanciarlo e gli permetterebbe di
migliorare la classifica nel ranking. Propro per questo l’avversario che si troverà di fronte sarà uno di quelli tosti, il
francese Virgile Degonzaga, pugile con
GIUSEPPE LO FARO IN AZIONE
un ruolino di marcia di tutto rispetto.
Quello sul ring transalpino, dunque,
per Lo Faro sarà un impegno probante.
In questi giorni si sta allenando con il
maestro Donini, curando soprattutto
«Mi sto preparando
bene con il maestro
Donini. L’avversario è
forte, darò il massimo»
agilità e potenza. Il pugile etneo le tenterà tutte per ottenere un risultato positivo e riprendere quella striscia positiva che gli potrebbe permettere di
scalare qualche posizione nel ranking
nazionale.
«Mi sto preparando bene - spiega Lo
Faro - l’avversario è forte, ma devo dare una svolta alla mia carriera in caso
contrario sarò costretto a riflettere.
L’occasione è ghiotta ma i rischi sono
tanti. Non dispero, darò tutto di me
sul ring per non cedere all’avversario».
«Lo Faro è soltanto da elogiare - fa
osservare Donini - quel che mi stupisce
è che non abbia mai pensato di abbassare la guardia, eppure ne ha prese un
po’ ma è stato sempre pronto a ripartire. L’augurio è quello che possa dare
una svolta alla sua carriera, chissà se il
ring francese non possa essere quello
giusto per Giuseppe. La Catania Ring
ne ha sfornati un bel po’ di talenti e
continua con mille problematiche a
togliere ragazzi dalla strada. Continueremo su questa strada, non c’è dubbio,
anche se i tempi sono magri per tutti».
PAOLO BOCCACCIO
KUNG FU
Carlotta Ferlito,
19 anni, già
protagonista nel
2012 al memorial
«Gardner» di
Chiasso in
Svizzera, proverà
a ripetersi questa
sera contro
alcune delle
migliori ginnaste
del panorama
mondiale
LORENZO MAGRÌ
Torna sul palcoscenico internazionale
la ginnasta catanese Carlotta Ferlito.
Smaltita la delusione per la mancata
partecipazione ai Mondiali in Cina, la
libellula catanese torna a gareggiare in
un evento internazionale di grande
spessore tecnico rappresentando oggi
i colori dell’Italia nel prestigioso memorial «Arturo Gardner» in programma a Chiasso in Svizzera.
Carlotta Ferlito, 19 anni, era stata
già protagonista al memorial «Gardner» del 2012 e adesso proverà a ripetersi e troverà sulla sua strada alcune
delle migliori ginnaste del panorama mondiale, occasione buona per
tornare a misurarsi ad alti livelli e
continuare la rincorsa per ritornare ai
vertici assoluti.
Il 31° memorial «Arturo Gander» ha
sempre visto la presenza dei migliori
ginnasti del mondo:
medagliati olimpici,
campioni del mondo
ed europei e stasera
(via alle 20) al Palapenz di Chiasso, la
possibilità di vedere
Carlotta Ferlito cimentarsi agli attrezzi
con due splendide
medagliate ai recenti
Mondiali di Nanning:
la rumena Larisa Iordache (argento nel
concorso generale e a
corpo libero) e la russa Daria Spiridonova
(bronzo nel concorso
generale e alle parallele asimmetriche).
Accanto a loro ci saranno altri undici protagonisti dei Mondiali cinesi di cui una è stata finalista
nelle singole specialità: l’atleta di casa, l’elvetica Giulia Steingruber, quinta al volteggio.
Carlotta Ferlito specialista alla trave,
proverà nell’esibizione in questo difficile attrezzo di incantare la platea e tenere testa alle formidabili avversarie
in una gara che prevede tre esibizioni
in campo femminile.
All’ultima nei due rispettivi settori
parteciperanno però solo coloro che
occupano le prime sei posizioni e qui
entra in gioco il dettaglio innovativo
della 31ª edizione del memorial
«Gardner»: tutti i finalisti potranno
eventualmente ripetere un esercizio
già proposto e questo non farà che
aumentare il tasso agonistico della
gara e la sua conseguente spettacolarità ma anche per conciliare un’esigenza sempre più in atto a livello internazionale, la tendenza cioè alla
specializzazione che limita sempre
di più il numero dei ginnasti cosiddetti all rounder.
Il Memorial Gander.
Stasera a Chiasso
appuntamento
mondiale di prestigio
Carlotta Ferlito dopo il ritorno in
pedana in un evento internazionale, il
9 novembre sarà protagonista nella
sua Catania nella tappa siciliana dell’Happy Meal Sport team, l’evento
promosso da McDonald che porta in
piazza lo sport in veri e propri villaggi allestiti in sette città italiane. Il 9 novembre sarà Piazza Università a Catania ad ospitare la tappa siciliana con la
presenza della formidabile libellula
catanese che ha già preso parte alla
tappa di Rimini.
TENNISTAVOLO PARALIMPICO
L’etneo Cosentino
cerca una medaglia
ai Mondiali in Cina
Il progetto “DiveActive” a Riposto
meritati successi per Carmelo Sofia
Renzo Puglisi e Giacomo Abate
Oggi a Chizhou in Cina inizieranno i
mondiali di Kung Fu. Tra gli azzurri in gara spicca il nome di Francesco Cosentino,
unico rappresentante della Sicilia. L’atleta 19enne tremestierese, da 10 anni pratica arti marziali con il maestro Francesco Spampinato. Dopo tante gare in diverse località del territorio nazionale,
dopo il conseguimento del grado di 1°
Duan, Francesco è stato convocato al raduno di selezione degli atleti che parteciperanno ai 6th World Traditional Wushu Championships. Francesco è stato
selezionato ed inserito nel gruppo degli
atleti azzurri della squadra Nazionale.
«Da ormai 10 anni pratico questo sport ha dichiarato Francesco Cosentino - Il
kung fu mi ha fornito dei valori come la
disciplina, il rispetto del prossimo, l’au-
Prosegue il cammino sportivo-sociale
del progetto DiveActive, che domenica
nella palestra “Rosario Livatino” di Riposto ha organizzato il quinto dei sei eventi dedicati ai diversamente abili. Ed è
stata una giornata memorabile per il
tennis tavolo siciliano: «È stato il primo
torneo ufficiale in Sicilia a cui partecipavano atleti con disturbi intellettivo-relazionali – spiega Paolo Puglisi, presidente regionale della Federazione tennis tavolo e vicepresidente regionale del Comitato paralimpico – Siamo rimasti contenti, perché erano presenti 25 atleti da
quasi tutta la Sicilia e alcuni anche di livello internazionale. Ringraziamo DiveActive e l’amministrazione ripostese».
Gli atleti erano divisi in tre categorie.
Per la classe 1-5, dedicata ai disabili in
Il 19enne tremestierese Francesco
Cosentino col M. Francesco Spampinato
mento di autostima. Grazie al mio Maestro, con tanto sacrificio e impegno, sono riuscito ad affrontare e superare ostacoli presentati nella mia carriera agonistica. Lo sport e la mia famiglia mi hanno fatto scoprire il gusto del viaggiare.
Per chi volesse iniziare questo sport? Ci
vuole tanta passione e determinazione
se si vuole puntare ad alti livelli».
SIMONE RUSSO
carrozzina, ha vinto Carmelo
Sofia dell’Asd Sc Etna Riposto
in finale su Emanuele Carini di
Marsala. Per la classe 6-10 (in
piedi), il derby tra Carmelo
Renzo Puglisi e Adriano Nicotra dell’Etna Riposto si è con- La Rocca, il consigliere Emanuele, Nicotra, Renzo
cluso con la vittoria del pri- Puglisi, Puglisi, Caponnetto; in basso, Martino Florio
mo. Per la classe 11, dedicata ai
disabili intellettivo-relazionali, si è im- zionali per migliorare il livello di qualità
posto Giacomo Abate dell’Asd Radiosa di vita dei soggetti diversamente abili;
Palermo. L’arbitro è stato Alessandro DiveActive è partito dall’idea che non
Manicotto di Catania.
esistano limiti alla volontà: questi even«Attraverso gli eventi sportivi orga- ti ne sono la più bella dimostrazione e ci
nizzati nel processo di diffusione dei ri- rendono orgogliosi di quanto abbiamo
sultati di progetto – ha spiegato Lorenzo sinora portato a termine grazie a questo
Mari, direttore del progetto – abbiamo gruppo di giovani eccezionali e a partner
inteso sottolineare come lo sport e la di massimo profilo».
ROBERTO QUARTARONE
cultura possano essere strumenti ecce-