MELMI: un Ponte Italia Australia Al via il secondo scambio

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MELMI: un Ponte Italia Australia Al via il secondo scambio
MELMI: un Ponte Italia Australia
Al via il secondo scambio internazionale MELMI: un Ponte Italia-Australia, un’esperienza che pone in
contatto due Paesi, due città quali Melbourne e Milano, per un confronto, un’apertura a nuove
prospettive di collaborazione su contenuti di interesse specifico: la mobilità e l'inclusione.
Uno scambio prima di tutto culturale, incentrato su esperienze, buone pratiche, relazioni, ma anche su
occasioni di confronto e riflessione, su opportunità concrete di vivere in prima persona la vera autonomia.
Atlha Onlus, spacializzata nel tempo libero per l'integrazione delle persone disabili, darà vita alla fase di
accoglienza a Milano della nuova delegazione australiana, dal 23 settembre al 6 ottobre 2013, composta
da 19 persone tra cui 10 giovani disabili.
“The Hub Hotel” sostiene il progetto MELMI offrendo l’ospitalità alla delegazione: il benvenuto ufficiale è
previsto per il giorno 24 settembre alle ore 18 presso l’hotel.
Insieme si può fare!
"L’esperienza MELMI - puntualizza la presidente di Atlha, Fabiola Beretta - costituisce un esempio positivo
della fattibilità del cambiamento e della responsabilità individuale per realizzarlo, e costituisce altresì un
invito a lavorare insieme, istituzioni, enti, agenzie, mass media, aziende, per realizzare contesti di vita
sempre più inclusivi.
Le tappe fondamentali che ci hanno portato fino a qui
2006: Dopo il primo viaggio esplorativo di un gruppo di giovani disabili attraverso le regioni e le città più
caratteristiche dell’Australia, sono stati stabiliti da Atlha forti legami con l’Amministrazione comunale della
città di Melbourne e diverse Associazioni e università locali, impegnate nella ricerca e sviluppo di nuove
strategie per migliorare la qualità di vita delle persone disabili.
2010-2011: si è svolto il primo scambio tra le due città rappresentate da due delegazioni, una italiana e una
australiana, entrambe composte da giovani disabili, veri protagonisti dello scambio, operatori del settore e
rappresentanti istituzionali.
2012: si è avviata la seconda fase dello scambio con una delegazione di Atlha in visita a Melbourne.
Nel confronto con la metropoli australiana, ATLHA ha individuato due esperienze significative da mutuare e
per le quali si sta impegnando nella propria realtà italiana, partendo dalla città di Milano: un piano di
azione sulla mobilità e la realizzazione di un parco ludico accessibile, un sogno quest'ultimo recentemente
realizzato da ATLHA, con l’inaugurazione il 25 maggio scorso di un’area ludica accessibile: il Beautiful Park,
co-progettato con i bambini della scuola elementare Viscontini e l'associazione CREA, costituisce oggi
un’esperienza concreta di inclusione, da estendere al territorio milanese.
Le parole chiave dell'esperienza di scambio MELMI:

DISTANZA come
messa alla prova, rispetto al fidarsi degli altri e dunque all’affidarsi, del singolo, della famiglia e
dell'Associazione
sfida con l’altra parte del mondo: chilometri, fuso orario, diversità di clima, abitudini, cultura,
relazioni portano a mettersi in gioco con nuovi livelli di autonomia.

VIAGGIO come
scelta
preparazione: passare dal desiderio, all’immaginazione, al pensiero, all’azione.
Sperimentare che un passo dopo l’altro si può fare!

RELAZIONE come
il trasformarsi da semplici partecipanti a membri di un gruppo; il valore del gruppo per vivere un
viaggio alla scoperta dei propri limiti e del loro superamento.

OSPITALITA’ come
sentirsi attesi: perchè ci fa sentire importanti e l’intreccio di emozioni che nascono da una calorosa
accoglienza ci fa dire “ da Milano a Melbourne e... sentirsi ancora a casa”.

CRESCITA come
apprendimento, e dunque far proprio ciò che di positivo si è incontrato, sia a livello personale, sia
collettivo.

CONOSCENZA e CONFRONTO perchè
lo spirito di scoperta del “nuovo mondo” porta a cercare di capire, attraverso l’osservazione ed il
dialogo con gli ospiti, ma induce anche a guardarsi dentro e valutare il proprio vissuto.

PROMUOVERE L’AZIONE perchè
l’esperienza dello scambio è così intensa per i partecipanti da costituire una sorta di “motore” al
cambiamento, sia in termini sociali, sia in termini di storia personale.
Il Ponte Italia – Australia assume quindi il valore di
motore di ricerca e generatore di energia
Testimonianze di viaggio
“Siamo andati in Australia da soli!!
Con l'Atlha siamo andati fino in Australia, da soli, senza le nostre famiglie. Abbiamo sperimentato in prima
persona come una grande città come Melbourne possa essere facile da girare, con la nostra carrozzina o coi
mezzi pubblici. Incredibile, siamo andati in altalena per la prima volta nella nostra vita, a più di trent'anni!!
Abbiamo visto che i bambini disabili possono giocare con gli altri bambini perché molti giochi pubblici sono
accessibili e abbiamo capito, e questa è la cosa davvero importante, che anche noi abbiamo il diritto di
andare dove vogliamo, di spostarci liberamente, di godere di piena autonomia.
E allora io, trentacinquenne in sedia a rotelle, per la prima volta in vita mia, ovviamente senza dire niente a
mia madre, al ritorno dall'Australia ho deciso di prendere il treno da sola ….vado a Padova da sola, in treno!
Penso che il mio non sia coraggio ma la stanchezza di dover fare molte rinunce, cosa che d'ora in avanti non
farò più”.
--------------------------------------------------Quando A. ha saputo che avrebbe partecipato ad un viaggio in Australia era molto titubante ed insicura: non
sapeva come reagire perché questa non solo era una notizia inaspettata (non si immaginava certo che a
metà anno avrebbe partecipato ad una vacanza!), ma oltretutto non capiva bene cosa volesse dire andare in
Australia, in aereo! La notizia di partire era comunque una splendida notizia per A.: dopo la titubanza
iniziale, ha iniziato a chiedere informazioni a tutti quanti, e man mano che la situazione diventava più
chiara, era sempre più entusiasta e contenta. La gioia è diventata incontenibile: era carica, eccitata, molto
protagonista, cercava di attirare l’attenzione di tutti quanti, perché a tutti doveva raccontare che partiva per
l’Australia. La settimana prima della partenza era molto concentrata a capire le nostre spiegazioni e
soprattutto cercava di assorbire tutte le nostre rassicurazioni, quasi per chiuderle bene dentro di sé e tirarle
fuori al momento opportuno. Col passare dei giorni, A. Si è rilassata sempre più: il giorno della partenza era
molto seria, come una viaggiatrice esperta! Anche se cercava di non farlo vedere, era molto agitata,
soprattutto perché non aveva mai preso un aereo ed in fondo non sapeva neanche che cosa fosse!
Nonostante le nostre spiegazioni, per lei era difficile immaginare e capire che cosa significava volare:
addirittura era convinta di doversi portare il pigiama e le ciabatte per la notte (“perché altrimenti come
faccio a dormire!”).
Questa era un’occasione unica per A.: noi che le siamo stati accanto, abbiamo percepito che lei ha vissuto
questa fase, prima della partenza, come se fosse in una bolla di sapone, dove gli educatori le spiegavano
cosa volesse dire prendere un aereo, andare dall’altra parte del mondo, non poterci sentire per telefono
perché costava troppo vista la distanza, avere degli orari completamente opposti (“ma come è possibile che
qui è giorno e là è notte?”), intuendo però che lei prendeva per vere le nostre spiegazioni solo per il fatto
che eravamo noi a dargliele, e non perché le capiva! Questo però non l’ha scoraggiata, anzi l’entusiasmo
cresceva di giorno in giorno!
La fase di conoscenza del resto del gruppo prima della partenza è stata fondamentale per A., perché le ha
permesso di vedere con i propri occhi le persone che avrebbero affrontato con lei questa avventura,
dandole molta sicurezza. Per come l’abbiamo vissuto noi, il fatto che A. abbia limitato i contatti (telefonici o
via computer) ha significato che lei, grazie a questi incontri, ha acquisito una certa fiducia nei confronti degli
altri partecipanti, tanto da decidere di partecipare ad un viaggio senza il sostegno di nessuno di noi.
Al suo rientro, era molto positiva, felice, contenta e con una grande voglia di condividere con noi educatori e
con i compagni tutte le sue avventure! Per alcuni giorni voleva essere ancora al centro dell’attenzione, con
l’aria di chi ha portato a termine l’impresa più grande della sua vita! Noi abbiamo visto la nostra A. con uno
sguardo diverso, gioioso, ma di una gioia di chi sa di aver fatto qualcosa di unico ed eccezionale!