NWS Marzo 2012.pub
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Anno 4 Numero 0 3 MARZO 2012 Business, Marketing, Management In t r a p r e n d e r e VITA MORTE E MIRACOLI DI UNA PMI SOMMARIO CMD: offshore “da” Potenza Pag. 2 Pinterest: Le nuove social-relazioni Scavolini & Diesel: co-branding d’effetto Pag. 3 TESCO: Tecnologia e virtual-store Pag. 4 Social shopping: orientarsi tra deal e coupon Pag. 5 Avanguardie on the road (Notizie deal mondo) Si chiamano Paper Girl e sono le nuove performer dell’arte. L’idea: distribuire opere disegnate o dipinte come fossero volantini o giornali. La street art si reinventa così, con un esercito di ragazze in bicicletta che distribuiscono (comunque gratis) creatività in corsa. A metà tra flash mob e critical mass, le Paper Girl sono un’intuizione dell’artista tedesca Aisha Ronninger, che da Berlino le ha portate a Glasgow, Istanbul e infine negli Usa. Dove ad Austin, Texas, dall’estate 2011 è in corso un mega tour di avanguardia itinerante. “Varata una nuova moratoria a misura di PMI” (di Rocco Trisolini) In attesa dell’agognato rilancio dell’economia, le banche italiane hanno raccolto la richiesta di Governo e organizzazioni imprenditoriali per favorire le PMI, stabilendo nuove misure per il “credito alle imprese”. Possono usufruirne tutte le imprese operanti in qualsiasi settore, definite PMI (per caratteristiche) dalla normativa europea. In sintesi, l’accordo prevede la possibilità di sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutui, e per 12 o 6 mesi di quella prevista nei canoni di leasing immobiliare e mobiliare, che le PMI avrebbero già in essere con le banche. Per la presentazione delle richieste c'è tempo fino al 31/12/2012. Per godere del beneficio, al momento della domanda le PMI non devono avere nei confronti dalla banca sofferenze, o esposizioni ristrutturate, scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni, e le rate dei mutui e delle operazioni di leasing non devono aver già usufruito della sospensione prevista dall'Avviso comune del 3 agosto 2009. La misura prevede anche la possibilità di prorogare la durata dei mutui fino a 270 giorni per esigenze di cassa, e di allungare fino a 120 giorni le scadenze del credito agrario di conduzione. E anche per questi casi i mutui non devono aver beneficiato di analoga facilitazione con l'Accordo di febbraio 2011. Ma le misure riguardano anche i mutui che beneficiano della moratoria attuale, che possono essere ammessi al beneficio ma al termine del periodo di sospensione già stabilito. Di fatto per tutti questi mutui che al 31 dicembre 2012 dovessero essere ancora in sospensione, le relative domande di allungamento potranno essere presentate entro il 30 giugno 2013. Le banche che hanno aderito all'accordo devono comunicarlo all'Abi, impegnandosi a fornire una risposta alle aziende entro 30 giorni dalla richiesta. Nel caso l’impresa richiedente non abbia “sofferenze”, la domanda deve intendersi ammessa dalla banca, salvo esplicito rifiuto da motivare. Certo, tutta la misura può apparire come un atto dovuto dal sistema bancario nazionale, la cui vita è strettamente dipendente dalle sorti di quella delle imprese, ma a me piace rilevarne gli aspetti pratici: + liquidità in cassa significa + possibilità di gestire e superare la crisi. E questo importa. Innovazione e artigianato sul filo di lana (Casa Viva - febbraio 2012 - Barbara Vergnano) Anno 1873. In un piccolo paese del Meridione nasce la più antica fabbrica tessile della Calabria. Per 100 anni Lanificio Leo cura l’intera filiera manifatturiera, dalla lana al prodotto finito. Negli Anni 70 tutto cambia: le pecore merinos portate dagli Spagnoli, apprezzate per il pregio e la delicatezza della lana, vengono sostituite da quelle sarde adatte alla produzione casearia. E’ la fine di un ciclo, manca la materia prima e le macchine diventano inadeguate a produrre numeri interessanti. La famiglia Leo, alla terza generazione, riduce l’attività accontentandosi di un mercato locale. Così la fabbrica sopravvive fino agli Anni 90, quando le redini passano al più giovane della famiglia, l’architetto Emilio Leo, che decide di dedicarsi con passione al rilancio. E lo fa così bene da meritare premi e riconoscimenti internazionali, perché crea un modello …. (continua a pag. 5) Pagina 2 Intraprendere Cmd: nascono a Potenza gli off-shore mondiali (Affari&Finanza febbraio 2012 Patrizia Capua) Un’industria "diesel" che va veloce. Accade ad Atella, nel cuore della Basilicata. Il principale core business di Cmd, Costruzioni Motori Diesel, sta nelle lavorazioni meccaniche di precisione per l’auto (Fiat in primis, Ford, Audi, Piaggio, Volkswagen, Mercedes), milioni di pezzi all’anno lungo tutta la filiera, progettazione, prototipi, costruzione. Una S.p.a. con quattro siti produttivi, 180 addetti, 18 turni di lavoro e fatturato vicino ai 40 milioni di euro, incluso l’impianto aperto tre anni fa in Cina, (oltre 200 operai, ingegneri e tecnici specializzati), a Changsha, nella provincia di Hunan, zona dove si sta insediando tutta l’industria motoristica del paese. Il gioiello di famiglia è un motore ibrido, chiamato Ice, Internal Combustion Engine, nel contempo tradizionale ed elettrico, a emissioni zero, con un sistema a controllo elettronico per ricaricare le batterie, per il traffico dei taxi nella laguna di Venezia, che possono viaggiare a due velocità, sostenuta in mare aperto o più lenta nei canali. Perfetto anche per abbattere l’inquinamento nella celebre Grotta azzurra di Capri affollata dalle barche dei turisti. Metalmeccanica doc, Cmd riesce perfino in questi tempi magrissimi, a siglare con i sindacati un contratto di secondo livello. Nasce a Potenza, nell’area industriale di Atella, nel 1991 con i fondi del dopoterremoto. Non prende i soldi e scappa come hanno fatto tanti imprendito- ri, specie del nord, lasciandosi alle spalle fabbriche fantasma e capannoni deserti. Cmd resta in piedi e punta all’innovazione, investendo l’8% del fatturato in ricerca industriale. Francesco Iantorno, ingegnere meccanico, 37 anni, lucano, guida un team di ingegneri giovani e creativi, "padri" del motore marino con il marchio Fnm, che installato su imbarcazioni da gare off-shore ha portato a casa, nel 2006 e 2007, due trofei sportivi nel campionato mondiale di Endurance gruppo B. «La vittoria certifica l’elevata affidabilità dei nostri prodotti. - dice Iantorno, responsabile di tutta l’area marina dell’azienda Compriamo motori Fiat e poi li marinizziamo. Alla base di questo lavoro c’è il nostro laboratorio di ricerca dotato di software per la progettazione in 3D. Oggi questa tecnologia è diffusa, ma nel 2004 siamo stati i primi nel centro-sud. Ci siamo attrezzati anche di un sofisticato sistema di controllo motore. Sono macchine di potenza che varia da 40 a 300 cavalli per imbarcazioni da 3 a massimo 12 metri, non certo megayacht. Se ne vendono almeno 500 all’anno, con un costo che oscilla dai 7 ai 30mila euro, a clienti che sono costruttori di barche». Il 60% della produzione va all’estero: Usa, Grecia, Spagna, Norvegia, Svezia, Olanda, persino in zone polari come Alaska e Groenlandia, con rete di vendita e di manutenzione. «Operiamo in un segmento che non è certo di lusso, la media borghesia, su cui la crisi e la pressione fiscale si abbattono con più durezza. - spiega Mariano Negri, l’amministratore delegato, della famiglia di imprenditori casertani che ha dato il nome al marchio Fnm - Con mio cugino Giorgio rappresentiamo la terza generazione. Abbiamo contratti firmati che ci danno stabilità per i prossimi cinque anni, per il 2013 sarà pronto un nuovo capannone con un investimento di 7 milioni. Alla fine del 20- 16, se tutto va avanti bene, avremo un fatturato di 50 milioni in Italia e 50 milioni per l’impianto produttivo cinese». Diesel per terra, per mare e in ultimo, per il cielo. Cmd ha messo a punto anche un aereo ultraleggero, in collaborazione con il Cira, l’istituto Motori e il Cnr, dotato di un nuovo motore diesel che garantisce, a parità di cilindrata e affidabilità, risultati migliori su tre fronti: potenza, silenziosità e bassi consumi. “Dillo con un ….. Bic” (MyMarketingnet-feb 2012) E' questo l'invito che viene lanciato dalla famosa azienda francese, tramite un progetto social. L'invito viene posto tramite un video girato in stop motion e pubblicato su YouTube, che ripercorre in maniera ironica e divertente la storia e l'evoluzione dei mezzi di comunicazione: dal telefono al famoso social network Facebook, passando per cinema, radio, televisione, Internet e Youtube. In meno di una settimana, il simpatico video ha totalizzato ben 1600 visualizzazioni. Proprio tramite il famoso canale di video sharing, il marchio invita ad entrare nella sua pagina Facebook, un portale dove ogni utente viene invitato a passare e a 'dirlo con un Bic'. Creata meno di una settimana fa, questa pagina celebra la storia dell'azienda che da oltre 35 anni porta nelle case di tutto il mondo prodotti di cancelleria, rasoi ma soprattutto accendini, campo in cui è leader mondiale; i 'mi piace' oramai sono quasi 4000, segno evidente della popolarità, anche sulla rete, del marchio francese. Pagina 3 Intraprendere Pinterest: immagini, aspirazioni d’acquisto e relazioni (Dott.ssa Cristina Tinelli— ROTORA) Immaginate una bacheca, come quelle di una volta, di sughero con le spilline, ma di dimensioni illimitate. Uno spazio dove appendere tutte le nostre passioni, desideri, idee e aspirazioni ma solo in forma di immagini, come per esempio la foto di un posto del mondo che vorremmo visitare, oppure l’ oggetto di design che starebbe bene nel salotto di casa, o semplicemente un cappello, che vorremmo comprare. Bene, questo è il modello di ispirazione di Pinterest: il nuovo social network attualmente, più in voga nel mondo virtuale. Una web-bacheca personale dove appuntare immagini che rappresentano e ricordano, a colpo d’occhio le nostre intenzioni d’acquisto. Il visual di entrata del social network è appunto una serie di foto appuntate con una spilla. Del resto il nome stesso del sito lo rivela, una somma di “Pin” (to pin significa appuntare, in inglese e “interest” interessi). L’obiettivo di Pinterest è di connettere le persone con gli stessi interessi. Attraverso l’applicazione è possibile ottenere idee e spunti su moda, bellezza, arredamento, viaggi ecc. Alcuni mesi fa il tasso di crescita degli utenti era paragonabile a quello di facebook di 5 anni fa, ora è tra i 150 website più visti al mondo, ed è tra i primi 5 siti da cui arriva traffico per i principali negozi e-commerce americani. Ma che cosa consente di fare Pinterest? In sostanza è un posto dove organizzare e condividere immagini interessanti. I contenuti sono organizzati in cartelle chiamate Boards personalizzabili dagli utenti e questo consente di creare luoghi di condivisione per micro-nicchie di interessi. E' possibile esprimere il proprio apprezzamento con un "like", un commento o un repin dei contenuti degli altri. L'esplosione di Pinterest ha recentemente contagiato anche il business ed è un’opportunità che deve essere valutata anche da chi fa e-commerce. A differenza di facebook, dove la gente parla soprattutto del postacquisto, limitandosi a commentare l’oggetto o il negozio, Pinterest è fonte di ispirazione per l’utente, riesce ad abbattere le barriere tra mondo fisico e modo digitale facendo vivere all’utente una vera e propria esperienza di stimolazione visiva: è un po’ come uscire a fare un giro per negozi per comprare qualcosa di preciso, ed essere incuriositi da altro e fare così scoperte inaspettatamente casuali. Dal punto di vista aziendale, funzionando da vera e propria vetrina Pinterest può rivelarsi molto utile per chi vuole promuovere i propri prodotti. Le Pin possono essere caricate dal proprio pc, ed è possibile inserire anche un prezzo per ciascuna di esse, in modo da poter linkare direttamente la pagina dove si trova un prodotto in vendita. Pinterest appassiona perché è un vero incubatore di idee e segni grafici affascinanti, proietta aspirazioni e desideri degli utenti, e le immagini in questo senso sono più efficaci delle parole… Scavolini e Diesel: quando il design incontra l'informale (AdV - febbraio 2012 - Brand Identity) Dalla collaborazione tra Scavolini e Diesel nasce “Successful Living from Diesel”, una cucina estremamente moderna nella progettazione e nella componibilità dei suoi elementi, ma allo stesso tempo caratterizzata dallo spirito vintage - declinato nei materiali, nei trattamenti e nelle finiture che è da sempre parte del DNA di Diesel. La cucina è oggi un ambiente non solo funzionale, ma sempre più spazio della socialità e del divertimento: nasce così per 2 marchi iconici il desiderio di un pro- getto in cui il design incontra l’informale. La Diesel Social Kitchen è una nuova estensione della filosofia di Diesel applicata alla home collection, definita “premium Casual Living”, in cui alla cucina si aggiunge l’energia di una festa. Il risultato: un ambiente che unisce la modernità al comfort, il laboratorio per la cucina allo spazio per intrattenere gli amici. Afferma Valter Scavolini,: “Volevamo metterci in gioco con un progetto globale che trainasse l’apertura verso nuovi pubblici, specie all’estero. L’internazionalizzazione del nostro brand passa, infatti, sempre di più attraverso progetti unici capaci di reinterpretare il concetto stesso di ambiente cucina. La moda è insieme al design massima espressione del made in Italy, valore sul quale abbiamo da sempre costruito il nostro successo: l’associazione tra questi due mondi paralleli è stata quindi immediata. Abbiamo così dato vita a una sinergia tra due portavoci dello stile italiano nel mondo come Scavolini e Diesel. Dall’incontro con l’impronta disinvolta ed eclettica di Diesel è scaturito il lato più trasgressivo del nostro brand”. Renzo Rosso, Presidente e fondatore di Diesel, ha aggiunto: “Io e il mio team abbiamo voluto portare in questa collaborazione la nostra cultura, il nostro lifestyle, il nostro amore per le cose vissute e interpretate con un’anima; abbiamo sviluppato quindi con l’esperienza, la tecnologia e il know how di un brand come Scavolini materiali diversi, nuovi ma vissuti, con toni di colore e sfumature mai usati prima: abbiamo dato alla luce un prodotto rivoluzionario per il settore”. La nuova cucina verrà presentata all’edizione 2012 di Eurocucina. Pagina 4 Intraprendere Tesco ed il subway virtual store a Seul La stazione supermercato, iperluogo di consumo (Marketing Journal — 02/2012 ) Imbattersi in un supermercato virtuale che il giorno prima non c’era mentre si aspetta la metropolitana, scegliere i prodotti, acquistarli usando il telefono, trovare la spesa a casa nel giorno e orari preferiti. Così si può riassumere l’esperienza inedita di shopping che i virtual subway store di Tesco (in Corea del Sud con insegna Homeplus) hanno offerto agli abitanti di Seoul in alcune stazioni della metropolitana tra novembre 2010 e gennaio 2011, registrando un aumento delle vendite online del 130%. I virtual subway store sono negozi virtuali e temporanei, realizzati con pannelli retroilluminati su cui campeggiano le immagini a grandezza naturale dei prodotti che, per dimensioni e referenze, sono identici a quelli del punto di vendita vero. Non sono, quindi, degli e-shop visualizzati su schermi giganti ma la versione digitale dell’interno dei supermercati Tesco riprodotta in stazione. Iniziativa simile per Mall.cz, che in partnership con Procter & Gamble ha aperto lo scorso 18 ottobre store virtuali in quattro stazioni della metro di Praga che saranno disponibili fino a fine anno. I marchi di P&G (Ariel, Dreft, Lenor, Jar, Pampers, Wella PS, H&S, Pantène, Gillette ecc.) hanno il 90% degli spazi, che cedono via via passando il testimone a cibo, giocattoli, elettronica di consumo ecc., in vista dell’entrata nel periodo di acquisti natalizi. Ogni prodotto a scaffale ha un QR Code (Quick Response Code) da inqua- drare con apposita applicazione dello smartphone per metterlo nel proprio carrello digitale. Dopo l’ordine, il pagamento viene fatto online grazie a un’altra specifica applicazione (Apple iOS e Android), si comunicano dati e domicilio e la spesa viene consegnata a casa. In termini di modalità multicanale di vendita, l’idea è molto interessante perché interpreta la dinamica on/offline in maniera originale. Il punto di vendita esce fisicamente dalle sue mura ma non per fermarsi sullo schermo del computer o dello smartphone e diventare un semplice online store a portata di click, ma per rimaterializzarsi, rimanendo una sorta di proprio avatar, e introdursi in spazi non convenzionali e commercialmente non presidiati. Certo tecnologie connettive e rete sono decisive, ma in questo caso non protagoniste, bensì strumentali alla ri-creazione di un negozio fuori dal negozio. Anche in termini esperienziali, il rovesciamento di prospettiva nella relazione punto di vendi ta/consumatore non è banale. Non sono i consumatori ad andare in negozio ma è il negozio che si reca da loro. È la merce che ci insegue e chiede e riceve attenzione. A interpretare questo concetto innovativo anche sul piano della comunicazione, la campagna di lancio di Tesco, che ha vinto il Grand Prix e il Gold Lions al Festival Internazionale della Creatività di Cannes 2011, recitava: “Let the store come to the people”. Negozi e prodotti diventano nomadi, virtuali e contemporaneamente presenze fisiche in luoghi inaspettati. Questa combinazione multidimensionale, trasforma potenzialmente ogni luogo, compresi i nonluoghi ormai rinominati non a caso iper-luoghi, in ambienti ricreativi di consumo; trasforma ogni individuo in acquirente in ogni momento della sua giornata, compresi i brevi tempi di attesa della metropolitana. Il principale vantaggio riconosciuto ai subway virtual store è ,infatti, proprio legato all’idea di utilizzare i tempi morti durante gli spostamenti urbani con i mezzi pubblici, per fare una spesa facile e divertente che simula (anche visivamente) quella che si farebbe al supermercato, senza doverci andare e senza la scomodità di visualizzare su uno schermo comunque ridotto i prodotti da scegliere. Tra le innovazioni di experience design i subway virtual store rappresentano un caso degno di nota da un lato per la funzionalità e l’efficacia della formula di retailing proposta; dall’altro lato per il tipo di carico esperienziale che ha reso possibile rubricare banali acquisti di prodotti commodity in shopping experience ad alto tasso di coinvolgimento. Pagina 5 Intraprendere Nel magico mondo dei Deals Ogni offerta riporta il termine ultimo di adesione, e l’acquisto si realizza solo se alla scadenza indicata viene raggiunto un numero minimo di adesioni. E il business è fatto. via Della Resistenza 10/B 70015 - Noci (BA) Tel.: +39 - 080 4949240 Fax: +39 - 080 4949037 E-mail: [email protected] “ Coltiviamo idee… seminiamo soluzioni… ve ne facciamo raccogliere i frutti !...” Contattateci ! www.rotora.it (Dott.ssa Pasquina Piccoli— ROTORA) Groupon, City Deal, Groupalia, Let’s Bonus, Glamoo, etc.. La ricerca del risparmio da parte dei consumatori, l’uso massiccio di campagne promozionali, newsletter e condivisione ripagata, hanno reso questi siti molto noti. Il funzionamento del business è semplice: questi siti hanno ruolo da mediatori tra le imprese partner e gli utenti finali, i quali, navigando all’interno del sito acquistano servizi e/o prodotti delle imprese partner a prezzi scontatissimi e anticipando il pagamento on-line tramite il sito stesso. Ad acquisto effettuato i clienti ricevono nelle successive 24/48h un coupon da utilizzare direttamente presso l’esercente emittente o, in caso di ecommerce, attendendo l’arrivo al proprio domicilio di quanto acquistato. Valutandolo come utile strumento di marketing per un’impresa che abbia voglia di promuoversi on-line, o anche di approcciarsi all’ecommerce per la prima volta, ci sembra necessario porre però attenzione ad alcuni accorgimenti. La sottoscrizione di un contratto con Groupon, ad esempio, prevede che venga data loro una commissione alta, tra il 42%-50% + IVA, per ogni deal venduto da loro, e che le somme riscosse vengano conferite al partner solo a prestazione completata (se il deal acquistato non viene utilizzato dal cliente, le somme incassate rimangono a loro). Inoltre, spesso viene imposto al partner il numero di deals minimo da offrire, il che richiede buone capacità gestionali da parte di quest’ultimo perché nei tempi indicati ci si troverà a gestire un gran numero di prenotazioni, col rischio di penalizzare i clienti abituali e di incassare meno di quanto è nelle proprie possibilità. Evidenziato quanto sottile possa risultare quindi il Innovazione e artigianato……… Intraprendere è una newsletter edita da ROTORA e destinata ad uso unicamente interno all’azienda. La sua fruibilità è inoltre prerogativa gratuita ed esclusiva dei gentili Clienti di ROTORA che hanno formulato richiesta alla sua consultazione e/o alla sua ricezione nella propria casella di posta elettronica, in ottemperanza al D. Lgs. n°196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali). L’eventuale inoltro a destinatari terzi è consentito, solo nella sua interezza senza alcuna modifica ed omissione, esclusivamente da parte di soggetti da questi autorizzati. Per tutte le informazioni riportate nella newsletter è citata la fonte, interna o esterna all’azienda, che ne è direttamente responsabile. La newsletter non può essere pubblicata su siti web e blog senza un previo accordo con ROTORA. Tutti i diritti sono riservati. di gestione che coniuga il fare impresa con gli strumenti della cultura, organizza una “factory” che aggrega intorno alla fabbrica operatori culturali, artisti, architetti e designer. Da qui nasce la riconfigurazione degli impianti e l’identificazione di nuove valenze produttive. “La factory è una realtà vivace, ma lo è innanzitutto perché è ancora attiva la fabbrica della lana”, ci dice l’architetto Emilio Leo, anima e generoso interprete del progetto. Oggi per la materia prima bisogna approvvi- gionarsi in Australia e per la filatura si utilizzano aziende italiane di alta gamma. Il lanificio e i suoi creativi si occupano soprattutto di tessitura e maglieria raggiungendo l’obiettivo di realizzare un prodotto altamente qualificato, legato culturalmente alla migliore tradizione, fatto a mano ed esportabile. E’ un nuovo Made in Italy, quello che si affaccia dalla Calabria di Leo, portavoce di una visione contemporanea basata sull’uso di processi tradizionali. Il risultato sono pro- margine di guadagno per chi si affida a tale servizio, è necessario considerare come potrebbe anche proporsi come soluzione ideale. Di fatto, potrebbe risultare un servizio utilissimo per acquisire visibilità in caso di ri-lancio di una attività o servizio; per aumentare il fatturato di un brand già consolidato con questa vendita realizzata in aggiunta ai soliti canali qualora i costi siano già coperti; per alleggerire il magazzino e vendere il più possibile nell’immediato, senza curarsi della fidelizzazione; per offrire un prodotto a cui legare servizi o ricambi, creando così una sorta di dipendenza del cliente. In definitiva, se si vuole investire in pratiche di marketing on-line, il ricorso ai coupon in alcuni casi può essere utile, non dimenticando però che un buon consulente direbbe che social network come Facebook, campagne di Google Adwords, un sito, una newsletter, consentono misurazione della pubblicità, elevata personalizzazione dei rapporti con i clienti e una gestione della reputazione aziendale senza intermediari. Che spesso può far vendere molto di più. (continua da pag. 1) dotti per la casa come Armonic,una stuoia dall’effetto tridimensionale realizzata con telai meccanici a navetta degli anni 40 e con proprietà elastiche, ottenute senza alcuna fibra elasticizzante; o come Icone Archetipe, una collezione di tessuti per la tavola creata con stampi originali della fine dell’800 e una pasta inchiostrante a base di farina e ossido di ferro. L’impianto protoindustriale del lanificio viene usato come Museo d’impresa ed è possibile visitarlo.