NWS Marzo 2012.pub

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NWS Marzo 2012.pub
Anno 4
Numero 0 3
MARZO
2012
Business, Marketing, Management
In t r a p r e n d e r e
VITA MORTE E MIRACOLI DI UNA PMI
SOMMARIO
CMD: offshore “da” Potenza
Pag. 2
Pinterest:
Le nuove social-relazioni
Scavolini & Diesel:
co-branding d’effetto
Pag. 3
TESCO:
Tecnologia e virtual-store
Pag. 4
Social shopping:
orientarsi tra deal e coupon
Pag. 5
Avanguardie
on the road
(Notizie deal mondo)
Si chiamano Paper Girl e
sono le nuove performer
dell’arte. L’idea: distribuire
opere disegnate o dipinte
come fossero volantini o
giornali. La street art si
reinventa così, con un esercito di ragazze in bicicletta
che
distribuiscono
(comunque gratis) creatività in corsa. A metà tra
flash
mob
e critical
mass, le Paper Girl sono
un’intuizione
dell’artista
tedesca Aisha Ronninger,
che da Berlino le ha portate a Glasgow, Istanbul
e infine negli Usa. Dove ad
Austin, Texas, dall’estate
2011 è in corso un mega
tour di avanguardia itinerante.
“Varata una nuova moratoria a misura di PMI”
(di Rocco Trisolini)
In attesa dell’agognato
rilancio dell’economia, le
banche italiane hanno
raccolto la richiesta di
Governo e organizzazioni imprenditoriali per
favorire le PMI, stabilendo nuove misure per il
“credito alle imprese”.
Possono usufruirne tutte
le imprese operanti in
qualsiasi settore, definite PMI (per caratteristiche) dalla normativa
europea. In sintesi, l’accordo prevede la possibilità di sospensione per
12 mesi della quota capitale delle rate di mutui, e per 12 o 6 mesi di
quella prevista nei canoni di leasing immobiliare e mobiliare, che le
PMI avrebbero già in
essere con le banche.
Per la presentazione
delle richieste c'è tempo
fino al 31/12/2012. Per
godere del beneficio, al
momento della domanda
le PMI non devono avere
nei confronti dalla banca
sofferenze, o esposizioni
ristrutturate, scadute o
sconfinanti da oltre 90
giorni, e le rate dei mutui
e delle operazioni di
leasing non devono aver
già usufruito della sospensione prevista dall'Avviso comune del 3
agosto 2009. La misura
prevede anche la possibilità di prorogare la durata
dei mutui fino a 270 giorni per esigenze di cassa,
e di allungare fino a 120
giorni le scadenze del credito agrario di conduzione. E anche per questi
casi i mutui non devono
aver beneficiato di analoga facilitazione con l'Accordo di febbraio 2011.
Ma le misure riguardano
anche i mutui che beneficiano della moratoria attuale, che possono essere
ammessi al beneficio ma
al termine del periodo di
sospensione già stabilito.
Di fatto per tutti questi
mutui che al 31 dicembre
2012 dovessero essere
ancora in sospensione, le
relative domande di allungamento potranno essere
presentate entro il 30
giugno 2013. Le banche
che hanno aderito all'accordo devono comunicarlo
all'Abi, impegnandosi a
fornire una risposta alle
aziende entro 30 giorni
dalla richiesta. Nel caso
l’impresa richiedente non
abbia “sofferenze”, la domanda deve intendersi
ammessa dalla banca,
salvo esplicito rifiuto da
motivare. Certo, tutta la
misura può apparire come
un atto dovuto dal sistema bancario nazionale, la
cui vita è strettamente
dipendente dalle sorti di
quella delle imprese, ma
a me piace rilevarne gli
aspetti pratici: + liquidità
in cassa significa + possibilità di gestire e superare
la crisi. E questo importa.
Innovazione e artigianato sul filo di lana
(Casa Viva - febbraio 2012 - Barbara Vergnano)
Anno 1873. In un piccolo paese del Meridione nasce la
più antica fabbrica tessile della Calabria. Per 100 anni
Lanificio Leo cura l’intera filiera manifatturiera, dalla
lana al prodotto finito. Negli Anni 70 tutto cambia: le pecore merinos portate dagli Spagnoli, apprezzate per il
pregio e la delicatezza della lana, vengono sostituite da
quelle sarde adatte alla produzione casearia. E’ la fine di un ciclo, manca la materia prima e le macchine diventano inadeguate a produrre numeri interessanti. La
famiglia Leo, alla terza generazione, riduce l’attività accontentandosi di un mercato locale. Così la fabbrica sopravvive fino agli Anni 90, quando le redini passano al
più giovane della famiglia, l’architetto Emilio Leo, che decide di dedicarsi con passione al rilancio. E lo fa così bene da meritare premi e riconoscimenti internazionali, perché crea un modello ….
(continua a pag. 5)
Pagina 2
Intraprendere
Cmd: nascono a Potenza gli off-shore mondiali
(Affari&Finanza febbraio 2012 Patrizia Capua)
Un’industria "diesel" che
va veloce. Accade ad
Atella, nel cuore della
Basilicata. Il principale
core business di Cmd,
Costruzioni
Motori
Diesel, sta nelle lavorazioni meccaniche di precisione per l’auto (Fiat in
primis,
Ford,
Audi,
Piaggio, Volkswagen,
Mercedes), milioni di
pezzi all’anno lungo tutta
la filiera, progettazione,
prototipi,
costruzione.
Una S.p.a. con quattro
siti produttivi, 180 addetti, 18 turni di lavoro e
fatturato vicino ai 40 milioni di euro, incluso l’impianto aperto tre anni fa
in Cina, (oltre 200 operai, ingegneri e tecnici
specializzati), a Changsha, nella provincia di
Hunan, zona dove si sta
insediando tutta l’industria motoristica del paese. Il gioiello di famiglia
è un motore ibrido, chiamato
Ice,
Internal
Combustion
Engine,
nel contempo tradizionale ed elettrico, a emissioni zero, con un sistema a
controllo elettronico per
ricaricare le batterie, per
il traffico dei taxi nella
laguna di Venezia, che
possono viaggiare a due
velocità, sostenuta in
mare aperto o più lenta
nei canali. Perfetto anche
per abbattere l’inquinamento
nella
celebre
Grotta azzurra di Capri
affollata dalle barche dei
turisti.
Metalmeccanica
doc, Cmd riesce perfino
in questi tempi magrissimi, a siglare con i sindacati un contratto di secondo livello. Nasce a
Potenza, nell’area industriale di Atella, nel 1991 con i fondi del dopoterremoto. Non prende i
soldi e scappa come hanno fatto tanti imprendito-
ri, specie del nord, lasciandosi alle spalle fabbriche fantasma e capannoni deserti. Cmd
resta in piedi e punta
all’innovazione,
investendo l’8% del fatturato in ricerca industriale.
Francesco
Iantorno,
ingegnere
meccanico,
37 anni, lucano, guida
un team di ingegneri
giovani
e
creativi,
"padri" del motore marino con il marchio Fnm,
che installato su imbarcazioni da gare off-shore
ha portato a casa, nel
2006 e 2007, due trofei
sportivi nel campionato
mondiale di Endurance
gruppo B. «La vittoria
certifica l’elevata affidabilità dei nostri prodotti.
- dice Iantorno, responsabile di tutta l’area
marina dell’azienda
Compriamo motori Fiat e
poi li marinizziamo. Alla
base di questo lavoro c’è
il nostro laboratorio di
ricerca dotato di software per la progettazione
in 3D. Oggi questa tecnologia è diffusa, ma nel
2004 siamo stati i primi
nel centro-sud. Ci siamo
attrezzati anche di un
sofisticato sistema di
controllo motore. Sono
macchine di potenza che
varia da 40 a 300 cavalli
per imbarcazioni da 3 a
massimo 12 metri, non
certo megayacht. Se ne
vendono almeno 500
all’anno, con un costo
che oscilla dai 7 ai 30mila euro, a clienti che
sono costruttori di barche». Il 60% della produzione va all’estero:
Usa, Grecia, Spagna,
Norvegia, Svezia, Olanda, persino in zone polari come Alaska e Groenlandia, con rete di vendita e di manutenzione.
«Operiamo in un segmento che non è certo
di lusso, la media borghesia, su cui la crisi e
la pressione fiscale si
abbattono con più durezza. - spiega Mariano
Negri, l’amministratore
delegato, della famiglia
di imprenditori casertani
che ha dato il nome al
marchio Fnm - Con mio
cugino Giorgio rappresentiamo la terza generazione. Abbiamo contratti firmati che ci danno stabilità per i prossimi cinque anni, per il
2013 sarà pronto un
nuovo capannone con
un investimento di 7
milioni. Alla fine del 20-
16, se tutto va avanti
bene, avremo un fatturato di 50 milioni in Italia e
50 milioni per l’impianto
produttivo cinese». Diesel per terra, per mare e
in ultimo, per il cielo.
Cmd ha messo a punto
anche un aereo ultraleggero, in collaborazione
con il Cira, l’istituto Motori e il Cnr, dotato di un
nuovo motore diesel che
garantisce, a parità di
cilindrata e affidabilità,
risultati migliori su tre
fronti: potenza, silenziosità e bassi consumi.
“Dillo con un ….. Bic”
(MyMarketingnet-feb 2012)
E' questo l'invito
che viene lanciato
dalla famosa azienda
francese,
tramite un progetto social. L'invito
viene posto tramite un video girato in stop motion e pubblicato su YouTube, che ripercorre in
maniera ironica e divertente la storia e l'evoluzione
dei mezzi di comunicazione: dal telefono al famoso
social network Facebook, passando per cinema,
radio, televisione, Internet e Youtube. In meno
di una settimana, il simpatico video ha totalizzato
ben 1600 visualizzazioni. Proprio tramite il famoso
canale di video sharing, il marchio invita ad entrare nella sua pagina Facebook, un portale dove
ogni utente viene invitato a passare e a 'dirlo con
un Bic'. Creata meno di una settimana fa, questa
pagina celebra la storia dell'azienda che da oltre
35 anni porta nelle case di tutto il mondo prodotti
di cancelleria, rasoi ma soprattutto accendini,
campo in cui è leader mondiale; i 'mi piace' oramai sono quasi 4000, segno evidente della popolarità, anche sulla rete, del marchio francese.
Pagina 3
Intraprendere
Pinterest: immagini, aspirazioni d’acquisto e relazioni
(Dott.ssa Cristina Tinelli—
ROTORA)
Immaginate una bacheca, come quelle di una
volta, di sughero con le
spilline, ma di dimensioni illimitate. Uno spazio dove appendere tutte le nostre passioni,
desideri, idee e aspirazioni ma solo in forma
di immagini, come per
esempio la foto di un
posto del mondo che
vorremmo visitare, oppure l’ oggetto di design
che starebbe bene nel
salotto di casa, o semplicemente un cappello,
che vorremmo comprare. Bene, questo è il
modello di ispirazione di
Pinterest: il nuovo social network attualmente, più in voga nel
mondo
virtuale.
Una
web-bacheca personale dove appuntare immagini che rappresentano e ricordano, a colpo
d’occhio le nostre intenzioni d’acquisto. Il visual di entrata del social network è appunto
una serie di foto appuntate con una spilla. Del
resto il nome stesso del
sito lo rivela, una somma di “Pin” (to pin significa appuntare, in
inglese e “interest” interessi). L’obiettivo di
Pinterest è di connettere le persone con gli
stessi interessi. Attraverso l’applicazione è
possibile ottenere idee e
spunti su moda, bellezza, arredamento, viaggi
ecc. Alcuni mesi fa il
tasso di crescita degli
utenti era paragonabile
a quello di facebook di
5 anni fa, ora è tra i 150
website più visti al
mondo, ed è tra i primi
5 siti da cui arriva traffico per i principali negozi
e-commerce americani.
Ma che cosa consente di
fare Pinterest? In sostanza è un posto dove
organizzare e condividere immagini interessanti.
I contenuti sono organizzati in cartelle chiamate Boards personalizzabili dagli utenti e
questo consente di creare luoghi di condivisione
per micro-nicchie di interessi. E' possibile esprimere il proprio apprezzamento
con
un
"like", un commento o
un repin dei contenuti
degli altri. L'esplosione
di Pinterest ha recentemente contagiato anche
il business ed è un’opportunità che deve essere valutata anche da chi
fa e-commerce. A differenza di facebook,
dove la gente parla soprattutto
del
postacquisto, limitandosi a
commentare l’oggetto o
il negozio, Pinterest è
fonte di ispirazione per
l’utente, riesce ad abbattere le barriere tra
mondo fisico e modo
digitale facendo vivere
all’utente una vera e
propria esperienza di
stimolazione visiva: è
un po’ come uscire a
fare un giro per negozi
per comprare qualcosa
di preciso, ed essere
incuriositi da altro e fare
così scoperte inaspettatamente casuali. Dal
punto di vista aziendale,
funzionando da vera e
propria vetrina Pinterest può rivelarsi molto
utile per chi vuole promuovere i propri prodotti. Le Pin possono
essere caricate dal proprio pc, ed è possibile
inserire anche un prezzo
per ciascuna di esse, in
modo da poter linkare
direttamente la pagina
dove si trova un prodotto in vendita. Pinterest
appassiona perché è un
vero incubatore di idee
e segni grafici affascinanti, proietta aspirazioni e desideri degli
utenti, e le immagini in
questo senso sono più
efficaci delle parole…
Scavolini e Diesel: quando il design incontra l'informale
(AdV - febbraio 2012 - Brand
Identity)
Dalla collaborazione tra
Scavolini e Diesel nasce “Successful Living
from Diesel”, una cucina estremamente moderna nella progettazione e nella componibilità
dei suoi elementi, ma
allo stesso tempo caratterizzata dallo spirito
vintage - declinato nei
materiali, nei trattamenti e nelle finiture che è da sempre parte
del DNA di Diesel. La
cucina è oggi un ambiente non solo funzionale, ma sempre più
spazio della socialità e
del divertimento: nasce
così per 2 marchi iconici
il desiderio di un pro-
getto in cui il design
incontra l’informale. La
Diesel Social Kitchen
è una nuova estensione
della filosofia di Diesel
applicata alla home collection,
definita
“premium Casual Living”, in cui alla cucina
si aggiunge l’energia di
una festa. Il risultato:
un ambiente che unisce
la modernità al comfort,
il laboratorio per la cucina allo spazio per intrattenere gli amici. Afferma
Valter
Scavolini,:
“Volevamo metterci in
gioco con un progetto
globale che trainasse
l’apertura verso nuovi
pubblici, specie all’estero.
L’internazionalizzazione del nostro brand
passa, infatti, sempre di
più attraverso progetti
unici capaci di reinterpretare il concetto stesso di ambiente cucina.
La moda è insieme al
design massima espressione del made in Italy, valore sul quale
abbiamo da sempre costruito il nostro successo: l’associazione tra
questi due mondi paralleli è stata quindi immediata. Abbiamo così dato
vita a una sinergia tra
due portavoci dello stile
italiano nel mondo come
Scavolini e Diesel. Dall’incontro con l’impronta
disinvolta ed eclettica di
Diesel è scaturito il lato
più trasgressivo del nostro brand”.
Renzo
Rosso, Presidente e
fondatore di Diesel,
ha aggiunto: “Io e il mio
team abbiamo voluto
portare in questa collaborazione la nostra cultura, il nostro lifestyle,
il nostro amore per le
cose vissute e interpretate con un’anima; abbiamo sviluppato quindi
con l’esperienza, la tecnologia e il know how
di un brand come Scavolini materiali diversi,
nuovi ma vissuti, con
toni di colore e sfumature mai usati prima: abbiamo dato alla luce un
prodotto
rivoluzionario
per il settore”.
La nuova cucina verrà
presentata
all’edizione
2012 di Eurocucina.
Pagina 4
Intraprendere
Tesco ed il subway virtual store a Seul
La stazione supermercato, iperluogo di consumo
(Marketing Journal — 02/2012 )
Imbattersi in un supermercato virtuale che il
giorno prima non c’era
mentre si aspetta la metropolitana, scegliere i
prodotti, acquistarli usando il telefono, trovare
la spesa a casa nel giorno e orari preferiti. Così
si può riassumere l’esperienza
inedita
di
shopping che i virtual
subway store di Tesco
(in Corea del Sud con
insegna
Homeplus)
hanno offerto agli abitanti di Seoul in alcune stazioni della metropolitana
tra novembre 2010 e
gennaio 2011, registrando un aumento delle
vendite online del 130%.
I virtual subway store
sono negozi virtuali e
temporanei,
realizzati
con pannelli retroilluminati su cui campeggiano
le immagini a grandezza
naturale dei prodotti che,
per dimensioni e referenze, sono identici a quelli
del punto di vendita vero. Non sono, quindi,
degli e-shop visualizzati
su schermi giganti ma la
versione digitale dell’interno dei supermercati
Tesco riprodotta in stazione. Iniziativa simile
per Mall.cz, che in
partnership con Procter
& Gamble ha aperto lo
scorso 18 ottobre store
virtuali in quattro stazioni della metro di Praga che saranno disponibili fino a fine anno. I
marchi di P&G (Ariel,
Dreft, Lenor, Jar, Pampers, Wella PS, H&S,
Pantène, Gillette ecc.)
hanno il 90% degli spazi,
che cedono via via passando il testimone a cibo, giocattoli, elettronica
di consumo ecc., in vista
dell’entrata nel periodo di
acquisti natalizi. Ogni
prodotto a scaffale ha un
QR Code (Quick Response Code) da inqua-
drare con apposita applicazione dello smartphone per metterlo nel
proprio carrello digitale.
Dopo l’ordine, il pagamento viene fatto online
grazie a un’altra specifica applicazione (Apple
iOS e Android), si comunicano dati e domicilio e la spesa viene consegnata a casa. In termini di modalità multicanale di vendita, l’idea
è molto interessante
perché interpreta la dinamica on/offline in
maniera
originale.
Il
punto di vendita esce
fisicamente dalle sue
mura ma non per fermarsi sullo schermo del
computer o dello smartphone e diventare un
semplice online store a
portata di click, ma per
rimaterializzarsi, rimanendo una sorta di proprio avatar, e introdursi
in spazi non convenzionali e commercialmente
non
presidiati.
Certo
tecnologie connettive e
rete sono decisive, ma
in questo caso non protagoniste, bensì strumentali alla ri-creazione
di un negozio fuori dal
negozio. Anche in termini esperienziali, il rovesciamento di prospettiva
nella relazione punto di
vendi ta/consumatore
non è banale. Non sono
i consumatori ad andare
in negozio ma è il negozio che si reca da loro. È
la merce che ci insegue
e chiede e riceve attenzione. A interpretare
questo concetto innovativo anche sul piano della comunicazione, la
campagna di lancio di
Tesco, che ha vinto il
Grand Prix e il Gold
Lions al Festival Internazionale della Creatività di Cannes 2011, recitava: “Let the store
come to the people”.
Negozi e prodotti diventano nomadi, virtuali e
contemporaneamente
presenze fisiche in luoghi inaspettati. Questa
combinazione
multidimensionale, trasforma
potenzialmente
ogni
luogo, compresi i nonluoghi ormai rinominati
non a caso iper-luoghi,
in ambienti ricreativi di
consumo;
trasforma
ogni individuo in acquirente in ogni momento
della sua giornata, compresi i brevi tempi di attesa della metropolitana.
Il principale vantaggio
riconosciuto ai subway
virtual store è ,infatti,
proprio legato all’idea di
utilizzare i tempi morti
durante gli spostamenti
urbani con i mezzi pubblici, per fare una spesa
facile e divertente che
simula (anche visivamente) quella che si farebbe
al supermercato, senza
doverci andare e senza la
scomodità di visualizzare
su uno schermo comunque ridotto i prodotti da
scegliere. Tra le innovazioni di experience design i subway virtual
store rappresentano un
caso degno di nota da un
lato per la funzionalità e
l’efficacia della formula di
retailing proposta; dall’altro lato per il tipo di
carico esperienziale che
ha reso possibile rubricare banali acquisti di prodotti
commodity
in
shopping experience ad
alto tasso di coinvolgimento.
Pagina 5
Intraprendere
Nel magico mondo dei Deals
Ogni offerta riporta il termine ultimo di adesione, e
l’acquisto si realizza solo se
alla scadenza indicata viene
raggiunto
un
numero
minimo di adesioni. E il
business è fatto.
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(Dott.ssa Pasquina Piccoli—
ROTORA)
Groupon, City Deal, Groupalia, Let’s Bonus, Glamoo, etc.. La ricerca del
risparmio da parte dei consumatori, l’uso massiccio di
campagne
promozionali,
newsletter e condivisione
ripagata, hanno reso questi
siti molto noti.
Il funzionamento del business è semplice: questi siti
hanno ruolo da mediatori
tra le imprese partner e gli
utenti finali, i quali, navigando all’interno del sito
acquistano servizi e/o prodotti delle imprese partner
a prezzi scontatissimi e
anticipando il pagamento
on-line tramite il sito
stesso. Ad acquisto effettuato i clienti ricevono
nelle successive 24/48h un
coupon da utilizzare direttamente presso l’esercente
emittente o, in caso di ecommerce,
attendendo
l’arrivo al proprio domicilio
di quanto acquistato.
Valutandolo come utile strumento di marketing per un’impresa che abbia voglia
di promuoversi on-line, o
anche di approcciarsi all’ecommerce per la prima volta, ci sembra necessario
porre però attenzione ad
alcuni accorgimenti.
La sottoscrizione di un contratto con Groupon, ad
esempio, prevede che venga
data loro una commissione
alta, tra il 42%-50% + IVA,
per ogni deal venduto da
loro, e che le somme riscosse vengano conferite al partner solo a prestazione completata (se il deal acquistato non viene utilizzato dal
cliente, le somme incassate
rimangono a loro). Inoltre,
spesso viene imposto al
partner il numero di deals
minimo da offrire, il che
richiede buone capacità gestionali da parte di quest’ultimo perché nei tempi indicati ci si troverà a gestire un
gran numero di prenotazioni, col rischio di penalizzare
i clienti abituali e di incassare meno di quanto è nelle
proprie possibilità.
Evidenziato quanto sottile
possa risultare quindi il
Innovazione e artigianato………
Intraprendere
è una newsletter edita da ROTORA e destinata ad uso unicamente interno all’azienda.
La sua fruibilità è inoltre prerogativa gratuita
ed esclusiva dei gentili Clienti di ROTORA
che hanno formulato richiesta alla sua
consultazione e/o alla sua ricezione nella
propria casella di posta elettronica, in ottemperanza al D. Lgs. n°196 del 30 giugno
2003 (Codice in materia di protezione dei
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newsletter è citata la fonte, interna o esterna
all’azienda, che ne è direttamente responsabile.
La newsletter non può essere pubblicata su
siti web e blog senza un previo accordo con
ROTORA.
Tutti i diritti sono riservati.
di gestione che coniuga il
fare impresa con gli strumenti della cultura, organizza una “factory” che
aggrega intorno alla fabbrica operatori culturali,
artisti,
architetti
e
designer. Da qui nasce la
riconfigurazione degli impianti e l’identificazione di
nuove valenze produttive.
“La factory è una realtà
vivace, ma lo è innanzitutto perché è ancora attiva la fabbrica della lana”, ci dice l’architetto
Emilio Leo, anima e generoso interprete del progetto. Oggi per la materia
prima bisogna approvvi-
gionarsi in Australia e
per la filatura si utilizzano aziende italiane di alta
gamma. Il lanificio e i
suoi creativi si occupano
soprattutto di tessitura e
maglieria raggiungendo
l’obiettivo di realizzare
un prodotto altamente
qualificato, legato culturalmente alla migliore
tradizione, fatto a mano
ed esportabile. E’ un
nuovo Made in Italy,
quello che si affaccia dalla Calabria di Leo, portavoce di una visione contemporanea basata sull’uso di processi tradizionali. Il risultato sono pro-
margine di guadagno per
chi si affida a tale servizio,
è necessario considerare
come potrebbe anche proporsi come soluzione ideale.
Di fatto, potrebbe risultare
un servizio utilissimo per
acquisire visibilità in caso di
ri-lancio di una
attività o
servizio; per aumentare il
fatturato di un brand già
consolidato con questa vendita realizzata in aggiunta ai
soliti canali qualora i costi
siano già coperti; per alleggerire il magazzino e vendere
il più possibile nell’immediato, senza curarsi della fidelizzazione; per offrire un prodotto a cui legare servizi o
ricambi, creando così una
sorta di dipendenza del cliente. In definitiva, se si vuole
investire in pratiche di marketing on-line, il ricorso ai
coupon in alcuni casi può
essere utile, non dimenticando però che un buon
consulente
direbbe
che
social network come Facebook, campagne di Google Adwords, un sito, una
newsletter,
consentono
misurazione della pubblicità, elevata personalizzazione dei rapporti con i clienti
e una gestione della reputazione aziendale senza
intermediari.
Che spesso può far vendere
molto di più.
(continua da pag. 1)
dotti per la casa come
Armonic,una stuoia dall’effetto tridimensionale
realizzata con telai meccanici a navetta degli
anni 40 e con proprietà
elastiche, ottenute senza
alcuna fibra elasticizzante; o come Icone Archetipe, una collezione
di tessuti per la tavola
creata con stampi originali della fine dell’800 e
una pasta inchiostrante a
base di farina e ossido di
ferro. L’impianto protoindustriale del lanificio
viene usato come Museo
d’impresa ed è possibile
visitarlo.