Mensile Azioni - Market Insight
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Mensile Azioni - Market Insight
Mensile Azioni Verso il QE… i listini ringraziano 26 novembre 2014 Gli indici statunitensi registrano l’ennesimo massimo storico sulla scia di trimestrali e dati macro, mentre i listini europei si confermano più volatili sulla scia della revisione delle stime di crescita della Commissione Europea, che neutralizzano l’effetto di alcune trimestrali superiori alle attese. Di contro, il formale passo avanti del presidente della BCE Draghi verso un prossimo programma di acquisto di titoli pubblici e il taglio dei tassi da parte delle Autorità cinesi a favore della crescita hanno ripristinato la propensione al rischio degli investitori. La forza di Wall Street è supportata da dati macro e trimestrali brillanti; a tal proposito, al momento hanno riportato quasi la totalità delle società USA e nel 3° trimestre gli utili sono cresciuti dell’8,8% complessivamente e del 7,9% escludendo i Finanziari, superando le stime nel 75,1% dei casi. L’S&P500 staziona stabilmente sopra l’area 2.030 con primi obiettivi in zona 2.095. Relativamente alle trimestrali dell’Eurostoxx, gli utili sono cresciuti del 10,6%, superando le attese nel 52% dei casi, mentre i ricavi sono aumentati dell’1,2% con sorprese positive nel 61% delle società. In tale contesto, riportiamo a Moderatamente Positivo da Neutrale il giudizio. Migliora ulteriormente la forza relativa del DAX, che supera la barriera posta in area 9.520 fornendo ulteriori segnali di forza verso precedenti massimi di periodo e per il quale confermiamo Moderata Positività. I fondamentali mostrano ancora multipli di utile e di EBITDA a sconto rispetto al benchmark europeo, con crescite degli utili a doppia cifra per il prossimo biennio. In Germania sorprendono al rialzo gli indici di fiducia ed è positivo il dato sulle esportazioni, così come riprendono i consumi interni. Confermiamo Moderata positività per l’IBEX, dati i miglioramenti della congiuntura. Sui fondamentali le attese di crescita degli utili restano particolarmente elevate e l’eventuale conferma di queste ultime nei prossimi mesi dovrebbe ampiamente bilanciare il moderato premio dei P/E dell’indice rispetto al benchmark europeo. Gli indici domestici rimbalzano con decisione scommettendo sull’impegno di Draghi in un possibile QE tra le misure non convenzionali, pur restando in un clima di volatilità estrema, data la congiuntura sfavorevole e le ampie oscillazioni dei Bancari. Tecnicamente l’obiettivo per il FTSE MIB si trova in area 20.500; l’eventuale superamento di tale area invertirebbe il trend ribassista avviatosi a giugno. Andamento indici Indice Valore Stoxx 600 Euro Stoxx Euro Stoxx 50 CAC 40 DAX IBEX FTSE 100 FTSE All Share FTSE/MIB S&P 500 NASDAQ Comp. Dow Jones Indus. Nikkei 225 345,24 322,25 3.194,22 4.347,23 9.732,55 10.520,80 6.750,76 21.038,22 19.954,51 2.063,50 4.712,97 17.810,06 17.357,51 Confronto FTSE MIB vs. Eurostoxx e S&P500 Var. % 1 Var. % da mese inizio anno 6,64 5,17 6,94 2,53 6,78 2,74 6,52 1,19 9,52 1,89 3,63 6,09 5,94 0,02 4,47 4,13 4,71 5,20 6,30 11,64 6,64 12,84 7,19 7,44 17,25 6,54 Nota: valori e performance in valuta locale. Fonte: FactSet 130 120 110 100 90 S&P500 Eurostoxx FtseMib 80 70 21.11.2013 21.02.2014 21.05.2014 21.08.2014 21.11.2014 Fonte: Bloomberg I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del 21.11.2014 (salvo la sezione ‘Analisi tecnica’, che è aggiornata alla data odierna). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. Nota mensile Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per Investitori privati e PMI Ester Brizzolara Analista Finanziario Laura Carozza Analista Finanziario Piero Toia Analista Finanziario Mensile Azioni 26 novembre 2014 Europa Draghi promette di acquistare bond sovrani Gli indici statunitensi registrano l’ennesimo massimo storico sulla scia di trimestrali e dati macro, mentre i listini europei si confermano più volatili in seguito alla revisione delle stime di crescita della Commissione Europea, che neutralizzano l’effetto di alcune trimestrali superiori alle attese. Di contro, il formale passo avanti del presidente della BCE Draghi verso un prossimo programma di acquisto di titoli pubblici e il taglio dei tassi da parte delle Autorità cinesi a favore della crescita ripristinano la propensione al rischio degli investitori. Nonostante l’elevata volatilità nel breve le Borse europee recuperano forza beneficiando di alcuni dati macro superiori alle attese e della conferma di Draghi nell’essere pronto ad agire velocemente con nuove possibili misure non convenzionali, fra cui il QE, per contrastare la bassa inflazione, pur sottolineando che non sarà sufficiente e dovrà essere affiancato da riforme strutturali a sostegno della crescita. All’ipotesi di QE continua a opporsi la Germania. BCE a sostegno dei listini In tale contesto, rimbalzano dai minimi i Bancari sostenendo Ibex e indici domestici, anche se tra gli indici europei Zurigo conferma la miglior performance a 3 mesi e da inizio anno; nell’Eurozona il DAX recupera forza relativa nel breve e a 1 mese registra la miglior performance del mercato, mentre il FTSE MIB, nonostante il rimbalzo, resta in preda a una volatilità estrema, che allontana gli investitori strutturali. Tra i rischi per l’area euro il più importante resta quello della crescita a livello globale e in particolare l’Eurozona resta l’area cruciale, con i dati macro che si confermano contrastanti. Il PMI composito della zona euro a novembre è risultato sotto le stime a 51,4, mentre i vari PIL dell’area euro, pur confermandosi deboli, sono stati migliori delle stime. Sorprende al rialzo anche l’indice di fiducia tedesco ZEW ed è positivo il dato sulle esportazioni tedesche, così come torna a salire la produzione industriale dell’Eurozona, con la Germania che riprende consumi interni e esportazioni. A livello globale, a sorpresa il PIL giapponese cala a -0,4% t/t e la Banca del Giappone risponde annunciando nuove manovre di QE. In Cina a ottobre i prezzi al consumo si attestano all’1,6% ai minimi dell’ultimo quinquennio e il PMI scende a 50,5, confermando il rallentamento dell’economia; a tal proposito, la Banca centrale cinese ha risposto tagliando il tasso benchmark sui prestiti di 40pb, per la prima volta da oltre 2 anni, al 5,6% al fine di sostenere un’economia in raffreddamento. Si attenua il problema di un euro troppo forte, che nuoce alle esportazioni europee, con benefici in termini di competitività. Tra i temi importanti si conferma la criticità geopolitica tra Ucraina e Russia, data l’elevata dipendenza a livello energetico di alcuni paesi dell’area euro. Per quanto concerne i fondamentali dell’Euro Stoxx, si segnalano crescite degli utili stimate dal consenso a doppia cifra per il prossimo biennio (+14,6%), che si confrontano con P/E attuali a moderato premio rispetto alla media storica 2007-13; in tale contesto, il PEG resta intorno all’unità confermando un rapporto multipli/crescite favorevole; inoltre, guardando i multipli del 2015 tornano in linea con la media. Relativamente alle trimestrali, gli utili sono cresciuti del 10,6%, superando le attese nel 52% dei casi, mentre i ricavi sono aumentati dell’1,2% con sorprese positive nel 61% delle società. In tale contesto, riportiamo a Moderatamente Positivo da Neutrale il giudizio sull’indice. A livello europeo le prospettive di crescita si confermano deboli con il dato sul PIL del 3° trimestre pari a 0,2% t/t e a 0,8% su base annua, che porta il PIL atteso per quest’anno a +0,8% e all’1% per il 2015. L’incremento per la Francia è modesto e l’unico paese che cresce è la Spagna, mentre l’Italia registra un PIL ancora in calo dello 0,1% t/t ma migliore delle attese, anche se si tratta del 13° trimestre senza crescita. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Rischi: rallentamento della crescita globale, tensioni geopolitiche I fondamentali dell’Euro Stoxx 2 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€) Valore P/E (x) 2014E 2015E 2016E Euro Stoxx Euro Stoxx 50 Stoxx 600 DAX CAC 40 FTSE 100 Ibex 35 FTSE MIB FTSE All Share SMI S&P500 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial Nikkei 225 Hang Seng Sensex 30 Bovespa RTS Interfax 322,25 3.194,22 345,24 9.732,55 4.347,23 6.750,76 10.520,75 19.954,51 21.038,22 9.080,55 2.063,50 4.712,97 17.810,06 17.357,51 23.437,12 28.334,63 56.084,00 1.058,80 15,89 14,52 15,68 13,62 14,89 13,70 18,16 17,96 18,65 17,79 17,51 22,77 15,82 20,03 9,32 19,52 11,52 5,28 13,59 12,97 14,06 12,27 13,19 13,32 14,67 13,02 13,20 15,93 15,98 19,31 15,09 17,56 8,71 16,71 10,17 4,99 12,11 11,76 12,65 11,12 11,98 12,11 12,61 11,01 11,14 14,67 14,29 16,82 13,74 15,90 7,87 14,13 8,56 4,64 Var. EPS % 2014E 2015E 2016E 16,82 11,54 7,67 8,99 8,96 5,17 17,08 28,68 27,27 -1,22 7,03 3,92 7,02 22,60 6,79 14,73 14,70 3,39 16,96 11,91 11,50 11,00 12,85 2,81 23,76 38,21 42,04 11,63 9,55 17,81 4,85 14,03 7,05 16,84 13,32 5,87 12,21 10,28 11,05 10,37 10,07 9,70 16,31 17,32 17,11 8,58 11,82 15,24 9,80 10,33 9,09 18,24 18,78 7,60 PEG Media (P/E 14E su 2015-16E var. EPS 2015-16E) 14,59 1,09 11,10 1,31 11,28 1,39 10,69 1,27 11,46 1,30 6,26 2,19 20,03 0,91 27,76 0,65 29,58 0,63 10,10 1,76 10,69 1,64 16,53 1,38 7,33 2,16 12,18 1,64 8,07 1,16 17,54 1,11 16,05 0,72 6,74 0,78 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Multipli, crescite EBITDA dei principali indici azionari (€) Valore EV/EBIT (x) 2014E 2015E 2016E Euro Stoxx Euro Stoxx 50 Stoxx 600 DAX CAC 40 FTSE 100 Ibex 35 FTSE MIB FTSE All Share SMI S&P500 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial RTS Interfax 322,25 3.194,22 345,24 9.732,55 4.347,23 6.750,76 10.520,75 19.954,51 21.038,22 9.080,55 2.063,50 4.712,97 17.810,06 1.058,80 18,83 18,76 17,93 16,59 19,05 13,81 21,36 19,26 18,96 21,46 14,44 20,35 15,01 5,08 17,37 17,50 16,65 15,22 17,58 13,25 19,89 18,24 17,91 19,47 13,32 17,66 14,58 5,25 16,02 16,21 15,34 13,91 16,32 12,28 18,37 17,03 16,65 17,92 12,08 15,66 13,34 5,00 Var. % EBIT 2014E 2015E 2016E 4,59 1,16 2,07 3,82 1,67 -0,87 15,22 8,31 8,44 0,30 5,01 13,16 0,48 12,95 8,32 6,95 7,64 8,50 8,37 4,23 7,40 5,25 5,79 10,11 8,42 15,62 1,91 -1,95 8,42 7,88 8,41 9,02 7,72 8,03 8,30 7,02 7,41 8,60 10,42 14,25 8,58 4,02 Media 2015-16E 8,37 7,42 8,03 8,76 8,05 6,13 7,85 6,13 6,60 9,35 9,42 14,94 5,24 1,03 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo; ND= non disponibile. Fonte: FactSet A livello settoriale europeo, ribadiamo Moderata Positività sui Bancari; il settore ha subito forti pressioni in vendita e ora sta tentando il rimbalzo dai minimi sulla scia della conferma di Draghi sulle attese di nuove misure convenzionali, fra le quali rientrerebbe un eventuale QE. Tecnicamente l’indice settoriale mostra forza dopo aver violato al rialzo il primo livello resistenziale posto a 133,4 punti. Confermiamo positività sul Tecnologico, anche se si intravede qualche ombra sulla divisione semiconduttori a livello globale dopo il warning di Microchip Technology e Sap sui ricavi, ribaltato poi da risultati e outlook di Cisco. Moderata Positività per l’Auto, che vede in aumento del 6,2% su base annua le immatricolazioni di ottobre in Europa (UE28 + EFTA) a 1,12 milioni di veicoli, portando a 11 milioni le nuove registrazioni nei primi dieci mesi, in aumento del 5,9% a/a. Moderata Positività sulle Costruzioni, che potrebbero recuperare forza dopo le vendite dei mesi scorsi. Secondo Euro Construct, le stime per il 2015 prevedono una crescita del 2,1%, in accelerazione dall’1% dell’anno in corso. Confermiamo Moderata Positività sull’Assicurativo, anche se la ripida salita e la barriera tecnica di rilievo se non Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche A livello settoriale europeo 3 Mensile Azioni 26 novembre 2014 violata al rialzo potrebbero ostacolare momentaneamente la corsa. Confermiamo Moderata Positività su Turismo e Tempo Libero, che continua a beneficiare delle basse quotazioni del petrolio. Analizzando i singoli listini confermiamo Moderata positività per l’IBEX, dati i miglioramenti della congiuntura. Il PIL del 3° trimestre è cresciuto dello 0,5% t/t, in linea con le attese anche se inferiore allo 0,6% del secondo trimestre. Il PMI Manifatturiero a ottobre è in espansione per l’undicesimo mese di fila, rimanendo stabile a 52,6 sopra la soglia dei 50, anche se la crescita dell’occupazione è scesa su un minimo da cinque mesi. Sui fondamentali le attese di crescita degli utili restano particolarmente elevate e l’eventuale conferma di queste ultime nei prossimi mesi dovrebbe ampiamente bilanciare il moderato premio dei P/E dell’indice rispetto al benchmark europeo; i multipli di utile, infatti, si confermano a sconto rispetto alla media storica. L’indice conferma forza relativa e registra la miglior performance da inizio anno tra i listini dell’Eurozona; il paese comunque fornisce segnali di ripresa e a tal proposito, le vendite di auto a ottobre sono aumentate del 26,1% su base annua, facendo registrare il quattordicesimo mese consecutivo di crescita, secondo i dati Anfac, grazie soprattutto agli incentivi. In tale contesto, nei primi 10 mesi le nuove immatricolazioni sono aumentate del 18,1% a 716.746. Si è concluso con un nulla di fatto il referendum simbolico in Catalogna per la secessione dalla Spagna; il fatto aveva creato volatilità sull’indice, rientrata successivamente poiché l’affluenza è stata inferiore al 50% (2,23 milioni contro i 5,4 mln di potenziali elettori); inoltre, il referendum non era stato riconosciuto dallo Stato. IBEX Migliora ulteriormente la forza relativa del DAX, che supera la barriera posta in area 9.520, fornendo ulteriori segnali di forza verso precedenti massimi di periodo. I dati macro restano contrastanti, con lo ZEW di novembre che supera le attese salendo a 11,5 punti da -3,6 di ottobre, l’IFO che sale a 104,7 e il PIL che indica un aumento dello 0,1% nel 3° trimestre. In tale contesto, le attese di PIL annuale subiscono l’ennesima revisione al ribasso da parte degli advisor economici indipendenti del Governo tedesco, all’1,2% per il 2014, attribuendo tale revisione alla situazione di crisi internazionale e all’andamento non favorevole dell’economia europea. Riviste al ribasso anche le crescite per il 2015 all’1%. Il gruppo di advisor resta contrario a eventuali manovre non convenzionali da parte della BCE, in modo da evitare un allargamento del bilancio di quest’ultima finché non emergeranno segnali più chiari sulla deflazione. I fondamentali mostrano ancora multipli di utile e di EBITDA a sconto rispetto al benchmark europeo, con crescite degli utili a doppia cifra per il prossimo biennio. Infine, resta aperta la questione dei contraccolpi derivanti dall’inasprimento delle sanzioni alla Russia e, dopo il riacuirsi della crisi, al momento si allontana l’ipotesi di un eventuale accordo tra Russia e Ucraina, che consentirebbe un processo di lenta rimozione delle contromisure adottate da Mosca contro l’Europa, di cui la Germania risente in modo particolare. Quest’ultima, infatti, dipende a livello energetico dalla Russia per il 42% in termini di gas e per il 35% di petrolio, con un’esposizione maggiore di altri paesi europei. DAX Gli indici domestici rimbalzano con decisione scommettendo sull’impegno di Draghi in un possibile QE tra le misure non convenzionali, pur restando in un clima di volatilità estrema, data la congiuntura sfavorevole e le ampie oscillazioni dei Bancari, che pesano sul FTSE MIB per il 30%. Il settore ha subito forti pressioni in vendita sul sell on news degli Stress Test e al momento sta rimbalzando da importanti livelli supportivi, dando forza all’indice. Oltre ai Bancari a dominare la scena sul mercato domestico sono gli acquisti legati a singoli eventi societari. Gli indici domestici Le quotazioni stanno beneficiando anche del fatto che la fase della recessione più acuta sembri alle spalle, anche se persistente dopo 13 trimestri di crescita negativa. Il movimento rialzista è iniziato in seguito alla pubblicazione del PIL del 3° trimestre, che ha superato le attese, pur restando debole a -0,1% t/t e confermando le difficoltà del paese nell’uscire dalla recessione. A tal proposito, rivediamo al ribasso la stima sul 2014 a -0,4% da un precedente -0,2% e la Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 4 Mensile Azioni 26 novembre 2014 crescita nel 2015 a +0,4% da +0,6%, con ulteriori rischi verso il basso. La congiuntura resta particolarmente debole, confermata da una produzione industriale a ottobre inferiore alle attese. Per quanto riguarda i fondamentali gli indici domestici mantengono P/E attuali a premio rispetto al benchmark, che si riducono confrontando i multipli del 2015 rispetto alle crescite degli utili del biennio successivo, per il quale il consenso si aspetta miglioramenti consistenti, grazie anche a confronti favorevoli rispetto al 2014. I risultati del 3° trimestre del FTSE MIB hanno visto utili in crescita dell’8,6%, con sorprese positive nel 59% dei casi, mentre i ricavi sono saliti del 3,3% sorprendendo al ribasso nel 57% delle società. Crescita degli utili sui settori europei (€) Settore Valore P/E (x) Var. EPS % 2014E 2015E 2016E 2014E 2015E 2016E Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 322,25 461,84 139,14 184,06 946,13 299,70 293,64 504,14 687,10 590,13 223,02 209,74 328,79 523,65 193,96 380,43 325,58 331,76 163,06 281,88 15,89 10,38 16,17 20,28 17,44 16,85 18,53 20,72 17,68 17,12 10,05 22,79 12,23 22,06 18,14 18,56 20,86 17,87 22,21 14,83 13,59 9,02 10,80 12,90 15,66 14,42 15,50 19,06 16,50 15,13 9,65 19,83 11,21 19,61 17,16 16,13 17,77 16,68 14,47 14,13 12,11 16,82 16,96 12,21 8,02 29,24 15,07 12,58 8,92 High 49,73 21,13 10,46 High 57,19 23,34 14,04 2,84 11,42 11,54 12,41 6,88 16,87 16,22 12,95 -6,07 19,54 19,71 17,43 5,13 8,70 9,37 15,19 3,23 7,15 8,64 13,61 14,21 13,12 11,21 9,29 9,80 4,11 3,93 18,14 -10,39 14,91 9,32 10,17 -2,01 9,11 10,14 17,71 3,46 12,51 10,73 16,30 10,02 5,70 5,29 14,56 8,77 15,09 10,79 15,54 72,20 17,41 14,34 15,48 -10,09 7,15 7,73 11,89 33,07 53,46 21,71 13,53 -10,12 4,95 4,43 PEG Media (P/E 14E su 2015-16E var. EPS 2015-16E) 14,59 1,09 13,82 0,75 35,43 0,46 40,27 0,50 11,48 1,52 16,55 1,02 19,63 0,94 9,04 2,29 7,89 2,24 12,16 1,41 4,02 2,50 12,12 1,88 9,62 1,27 11,62 1,90 5,50 3,30 12,94 1,43 15,87 1,31 7,44 2,40 37,58 0,59 4,69 3,16 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 5 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Crescita degli utili sui settori europei (€) Settore Valore EV/EBIT(x) 2014E 2015E 2016E Var. % EBIT 2014E 2015E 2016E Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 16,02 11,05 NS 9,34 11,95 10,79 10,52 11,61 11,14 10,85 NS 12,82 6,97 11,72 21,45 11,05 10,91 13,21 8,41 11,20 4,59 11,94 NS 50,47 2,66 0,34 24,04 4,91 11,84 8,38 NS -9,64 -8,94 0,78 5,97 4,07 16,73 2,45 13,71 -7,55 322,25 461,84 139,14 184,06 946,13 299,70 293,64 504,14 687,10 590,13 223,02 209,74 328,79 523,65 193,96 380,43 325,58 331,76 163,06 281,88 18,83 13,22 NS 12,66 14,47 13,16 11,84 13,35 12,52 13,18 NS 15,05 8,34 14,38 23,16 13,00 14,30 14,00 13,09 11,69 17,37 12,13 NS 10,74 13,17 11,88 11,08 12,49 11,92 11,94 NS 13,77 7,77 12,90 22,16 11,87 12,34 13,83 9,82 11,43 8,32 9,52 NS 17,69 9,99 11,02 6,00 6,91 1,42 10,25 NS 10,34 8,26 12,15 5,00 9,81 16,07 2,49 32,94 2,12 8,42 9,69 NS 15,34 10,21 10,67 4,36 7,81 7,31 10,28 NS 8,28 12,50 9,57 3,54 8,21 13,18 5,47 16,85 2,58 Media 2015-16E 8,37 9,60 NS 16,51 10,10 10,84 5,18 7,36 4,36 10,26 NS 9,31 10,38 10,86 4,27 9,01 14,63 3,98 24,89 2,35 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Performance mercato europeo L’andamento settoriale dell’ultimo mese ha evidenziato la sovraperformance del Telefonico, sostenuto in particolare dalla componente speculativa legata a possibili operazioni di consolidamento; i dati trimestrali hanno invece mostrato ancora decrescite degli utili e dei fatturati a dimostrazione del fatto che i fondamentali del comparto restano sotto pressione. Forza relativa è stata espressa dal Lusso, oggetto di ricoperture dopo le flessioni dei mesi precedenti. Rialzi a doppia cifra hanno caratterizzato anche Tecnologici e Turismo e tempo libero, con quest’ultimo che ha beneficiato dei cali del petrolio che hanno ridotto il prezzo dei carburanti per le principali compagnie aeree. In recupero anche l’Auto; i nuovi dati relativi alle immatricolazioni in Europa (UE28+EFTA) hanno evidenziato nuovi segnali di moderato recupero, con una crescita del 6,2% nel mese di ottobre. Nonostante il recupero delle ultime sedute sulla scia delle dichiarazioni accomodanti del Presidente Draghi, il Bancario archivia la performance dell’ultimo mese con un saldo negativo, seppur moderato. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Sovraperformance nell’ultimo mese del Telefonico, grazie alla componente speculativa. Forza relativa anche per Lusso, Tecnologico e Turismo e tempo libero 6 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Performance settori europei (€) Settore Euro Stoxx Auto e componenti Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni pers. e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecomunicazioni Turismo e tempo libero Utility Valore 322,25 461,84 139,14 184,06 946,13 299,70 293,64 504,14 687,10 590,13 223,02 209,74 328,79 523,65 193,96 380,43 325,58 331,76 163,06 281,88 Var. % 1 mese 6,94 9,41 -0,41 5,95 8,63 6,28 8,75 8,04 0,01 9,80 9,06 8,38 6,80 12,60 5,19 9,78 10,46 15,62 11,07 4,28 Var. % 6 mesi -0,23 -4,61 -6,13 -5,52 0,89 -9,49 -0,67 7,52 4,87 -1,38 8,59 4,96 -9,17 -0,40 4,39 -0,58 8,57 6,19 0,83 0,08 Var. % inizio anno 2,53 0,51 -1,62 -9,73 3,19 -0,13 0,78 13,00 4,94 -2,93 2,61 3,12 1,33 0,05 10,35 -3,07 3,59 14,44 11,30 12,92 Fonte: FactSet Performance settoriali in % verso Eurostoxx nell’ultimo mese (€) Telecomunicazioni 15,62 Beni pers. e per la casa 12,60 Turismo e tempo libero 11,07 Tecnologici 10,46 Beni e servizi industriali 9,80 Retail 9,78 Auto e componenti 9,41 Assicurazioni 9,06 Servizi finanziari 8,75 Chimici 8,63 Media 8,38 Alimentari 8,04 Euro Stoxx 6,94 Petrolio & Gas 6,80 Costruzioni e Materiali 6,28 Risorse di base 5,95 Real Estate 5,19 Utility 4,28 Farmaceutici Banche 0,01 -0,41 -2,00 ,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 18,00 Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Analisi settoriale Riepilogo giudizi settori Eurostoxx 6-12m Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Energia Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 6-12m M. POSITIVO Stoxx 600 M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO Euro Stoxx FTSE MIB CAC 40 DAX FTSE 100 S&P500 IBEX M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO Fonte: Intesa Sanpaolo Settori Positivi Tecnologico. Ribadiamo il giudizio Positivo, confermato dai segnali incoraggianti che sono emersi dalle recenti trimestrali; i principali gruppi del settore hanno infatti registrato nel corso del 3° trimestre una solida crescita degli utili rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio, con una percentuale di sorprese positive superiore alla media europea e pari all’87%. Tali indicazioni sembrano confermare le attese di consenso, che per l’intero esercizio si attende un sensibile miglioramento degli utili. Il trend positivo è stimato proseguire anche per il prossimo biennio, anche se a un ritmo meno sostenuto e pur sempre a doppia cifra. Il comparto può contare anche su variazioni positive sul fronte dei fatturati, dell’EBITDA e EBIT sia per il 2015 che per il 2016. Di contro, il segmento dei semiconduttori potrebbe mostrare qualche segnale di debolezza visti gli elevati livelli raggiunti e il warning di Microchip Technology e SAP sui ricavi, ribaltato poi dai risultati e outlook di Cisco; nel frattempo, i recenti dati relativi alle vendite mondiali hanno mostrato nuovi livelli record, con il trend che da inizio anno ha costantemente migliorato i livelli toccati negli ultimi cinque esercizi. Vendite semiconduttori a livello mondiale: raffronto ultimi anni 35.000.000 30.000.000 25.000.000 20.000.000 2010 15.000.000 Gen Feb Mar Apr 2011 Mag 2012 Giu Lug 2013 Ago Sett 2014 Ott Nov Dic Nota: valori in migliaia di dollari. Fonte: SIA (Semiconductor Industry Association) Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 8 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Settori Moderatamente Positivi Turismo e tempo libero. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo sul comparto che trova sostegno soprattutto nei cali del prezzo del petrolio. Il rimbalzo del settore dai minimi di metà ottobre risulta garantito anche da alcune trimestrali incoraggianti, soprattutto da parte di compagnie low-cost (risultati sopra le attese e miglioramento dell’outlook di Ryanair), che riescono ad attenuare gli effetti della debole congiuntura economica, accusati in particolar modo dai grandi vettori europei. Relativamente ai fondamentali, il comparto conferma una combinazione multipli/crescite favorevole che conduce a un valore di PEG inferiore all’unità; i P/E restano a premio rispetto a quelli del benchmark europeo, ma giustificati da attese di crescita degli utili da parte del consenso a doppia cifra per il prossimo biennio. Valutazioni positive sono evidenziate anche dalle attese sulla marginalità, con multipli di EV/EBIT a sconto rispetto all’Eurostoxx e crescite dell’utile operativo superiori alla media europea; in tale contesto, il comparto beneficia di un’incidenza dei costi più contenuta, grazie ai minori oneri per il carburante, a cui si dovrebbe aggiungere un miglioramento dei fatturati. A tal proposito, IATA, nel suo rapporto di ottobre, ha rivisto le proprie stime di lungo periodo sul settore del trasporto aereo, attendendosi entro il 2034 una crescita media annua del traffico passeggeri pari al 4,1%; a fornire un contributo ancora importante saranno gli Stati Uniti e la Cina, con quest’ultima che sarà destinata a superare per numero di passeggeri i cittadini statunitensi. Infatti, se nel primo caso, il ritmo di crescita annuo è stimato pari al 3,2%, per il secondo la percentuale si attesta al 5,5%. I cali del petrolio sostengono il Turismo e Tempo libero. Nuove stime sul traffico passeggeri da parte di IATA Prezzi del carburante per aerei 400 350 300 250 200 Prezzi carburante 150 100 50 0 2010 2011 2012 2013 2014 Nota: USD/gallone. Fonte: Bloomberg Costruzioni. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo. Il comparto recupera dopo la debolezza dei mesi precedenti, sostenuto da una crescita, seppur contenuta, del settore delle costruzioni nel prossimo biennio. Tesi ribadita da Euroconstruct, che ha evidenziato come il 2014 rappresenti il primo anno di stabilizzazione/modesta ripresa dopo gli ultimi esercizi caratterizzati da decisi cali; in particolare, l’Associazione stima una crescita della produzione edilizia dell’1% nel corso del corrente anno, per poi passare a +2,1% nel 2015 e a +2,2% nei successivi due anni. Lo scenario si dovrebbe presentare nel prossimo biennio ancora differenziato a seconda delle aree geografiche e dei segmenti di mercato. Riguardo al primo aspetto, i Paesi dell’Est Europa dovrebbero costituire ancora una volta il motore trainante, con una crescita stimata del 4,8% nel 2014, che si attesterà al di sopra del 3% nei successivi due anni; in questo caso, la capacità di utilizzare fondi comunitari fornirà un supporto importante per il segmento delle infrastrutture. Discorso differente per il mercato dell’Europa dell’Ovest, per il quale Euroconstruct stima una crescita modesta nel 2014 (0,8%), che passa a meno del 2% nei successivi due anni; il mercato tedesco, uno dei principali dell’area, potrebbe secondo l’Associazione, rallentare nel prossimo futuro e addirittura non crescere nei prossimi due anni. Sul versante opposto, sarà ancora la Gran Bretagna il mercato principale per il settore edilizio. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Recupero delle Costruzioni. Nuove stime 2015-17 per Euroconstruct 9 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Riguardo ai vari segmenti, il residenziale è atteso in recupero nel periodo 2015-17 a un ritmo medio del 4%, dopo un 2014 ancora sotto tono con una chiusura d’anno stimata allo 0,1%. Andamento similare per il non residenziale, con la crescita stimata per i prossimi esercizi nell’ordine di poco più del 2%. Andamento produzione edile in Europa 3 2 1 0 -1 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 -2 -3 -4 -5 -6 PIL Eurozona Produzione Edile Nota: var. %. Fonte Euroconstruct, Eurostat e stime Commissione Europea Settori Neutrali Beni Personali e per la casa (Lusso). Confermiamo il giudizio Neutrale sul settore, che mantiene forza relativa dai minimi di metà ottobre. Il mercato sembra ormai aver incorporato tassi di crescita dei beni di lusso più contenuti rispetto alle passate esperienze, come evidenziato anche dai recenti dati trimestrali; i principali gruppi del settore hanno riportato, infatti, utili in miglioramento in media del 2,3% (fonte Bloomberg), un livello più contenuto rispetto agli scorsi trimestri. I segnali di affaticamento dell’economia cinese rappresentano uno dei principali fattori di freno, anche se gli ampi spazi di miglioramento nel mercato statunitense fanno ben sperare per quanto riguarda l’andamento futuro. A tal proposito, il consenso stima utili per l’intero settore in aumento in media dell’11,6% nel prossimo biennio, a fronte di incrementi di fatturato e utili operativi superiori a quelli dell’Eurostoxx. Di contro, il comparto conferma P/E a premio, anche se di poco inferiori alla media di settore per il periodo 2007-13. L’associazione Altagamma ha formulato di recente le proprie stime sull’andamento dell’industria dei beni di lusso, indicando anche per il prossimo esercizio 2015 un miglioramento complessivo intorno al 5%, con contributi positivi da parte di tutte le categorie e in particolare dei segmenti pelletteria, scarpe e accessori che mostrano i più elevati tassi di crescita. A livello di singole aree geografiche, i Paesi asiatici e quelli del Medio Oriente dovrebbero costituire ancora il traino con incrementi attesi pari al 6%, seguiti dal Giappone (+5%) e dal mercato europeo e nordamericano (entrambi +4%). Stime 2015 Altagamma settore Lusso Mercato 1° metà 2015 (Var. %) Europa 4 Nord America 4 America Latina 4 Giappone 5 Asia 6 Medio Oriente 6 Resto del Mondo 6 2° metà 2015 (Var. %) 4 4 4 5 6 6 6 Crescite ancora positive per il Lusso, su cui potrebbe pesare la Cina Intero 2015 (Var. %) 4 4 4 5 6 6 6 Fonte: Altagamma Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 10 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Industriali. Ribadiamo il giudizio Neutrale, con il comparto che presenta una buona impostazione tecnica, anche se si approssima alla barriera di 599-600 punti. Il settore presenta un favorevole rapporto multipli/crescite dell’EBITDA; a questo si aggiunge una crescita degli utili per il prossimo biennio a doppia cifra stimata dal consenso, nonostante valori di P/E leggermente a premio rispetto alla media storica del periodo 2007-13 e a quelli del benchmark europeo di riferimento. Importante anche per l’Industriale saranno le ulteriori mosse espansive adottate dalla BCE a stimolo dell’economia, con la maggior disponibilità di credito concessa dal sistema creditizio che dovrebbe sostenere le vendite del comparto industriale. D’altro canto, i continui segnali deludenti sul fronte congiunturale e i rischi deflattivi in Europa incidono negativamente sul livello di fatturato dei principali gruppi, soprattutto di quelli con una forte esposizione al mercato del Vecchio Continente; da un lato, pesa una domanda interna ancora debole e, dall’altro, un’inflazione bassa limita una manovra sulle politiche di prezzo. Inoltre, la Cina continuerà a rivestire un ruolo importante per le crescite del comparto, così come un euro debole sostiene il canale dell’export. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Segnale tecnico importante per l’Industriale 11 Mensile Azioni 26 novembre 2014 USA Indici sostenuti da trimestrali e dati macro Gli indici statunitensi registrano l’ennesimo massimo storico, sulla scia di dati macro e trimestrali brillanti; a tal proposito, al momento hanno riportato quasi la totalità delle società e nel terzo trimestre gli utili sono cresciuti dell’8,8% complessivamente e del 7,9% escludendo i Finanziari, superando le stime nel 75,1% dei casi. L’S&P500 staziona stabilmente sopra l’area 2.030, con primi obiettivi in area 2.095. In un contesto congiunturale positivo per gli Stati Uniti, prosegue il record degli indici, dove alla forza di Dow Jones e S&P500 si affianca quella del Nasdaq, ormai proiettato verso i massimi del 2.000, sulla scia di alcune trimestrali particolarmente brillanti. I dati macro confermano il buon momento della congiuntura e i consumi restano la variabile chiave della crescita statunitense. Gli indicatori di fiducia (come il Michigan) registrano i massimi da luglio 2007; le vendite al dettaglio di ottobre superano le attese, aumentando dello 0,3%, e il PIL del 3° trimestre sale del 3,9%, oltre le previsioni. Le stime di crescita vertono su un incremento del 2,3% per l’anno in corso e del 3,3% per il 2015. L’ISM manifatturiero di ottobre è risultato in sensibile aumento, mentre ha rallentato quello non manifatturiero. Dall’ultima riunione del FOMC è emerso il deciso miglioramento del mercato del lavoro in termini di occupazione, anche se per il momento resta contenuta la dinamica salariale. Pertanto, si continua attualmente a stimare un primo rialzo dei tassi a metà 2015. Dati macro Per quanto riguarda i fondamentali dell’S&P500, si conferma la moderata quotazione a premio dei multipli attuali di P/E rispetto alla media storica 2007-13 e al benchmark europeo, anche se la crescita degli utili (confermata da trimestrali brillanti e superiori alle attese) e la solidità della congiuntura per il momento tengono bassa la volatilità dell’indice e continuano ad attrarre gli investitori. Favorevole anche il rapporto multipli/crescite dei ricavi, per i quali si attende un aumento di circa il 4,5% per il biennio 2015-2016, a fronte di multipli EV/Sales di 2,2x. Stimato in robusto aumento anche l’EBITDA a 7,5% per il biennio 2015-2016, mentre il dividend yield si conferma inferiore a quello europeo, attestandosi all’1,9%. A tal proposito riportiamo il giudizio a Moderatamente Positivo. I fondamentali statunitensi Come di consueto permane la sopravvalutazione del Nasdaq rispetto all’S&P500, giustificata solo parzialmente dalle crescite stimate sugli utili del prossimo biennio: appare invece molto più in linea il rapporto in termini di EBIT ed EBITDA, dove l’incremento per il prossimo biennio è stimato rispettivamente al 15% e all’11,9%. A livello settoriale, confermiamo neutralità sul comparto Energia che, da una parte, risente del calo del petrolio e, dall’altra, beneficia delle elezioni di Mid-term con la vittoria dei Repubblicani. Questi ultimi dovrebbero incentivare la costruzioni di nuovi oleodotti favorendo i gruppi petroliferi. Nel trimestre il settore ha registrato utili in crescita del 9,1% incorporando l’attuale calo del petrolio. Ribadiamo Moderata positività su Telefonico e Farmaceutico, che riportano utili trimestrali in aumento del 19,3% e del 14,7% rispettivamente. Le telecomunicazioni beneficiano anche dei progetti espansivi in mercati a elevata crescita di molti gruppi (AT&T ha raggiunto un accordo per rilevare il terzo operatore mobile messicano). In linea con le attese il calo dei profitti delle Auto, che si attesta al -13,8%, mentre si confermano migliori delle stime le crescite del Lusso all’1,3%. Forniscono indicazioni positive i primi risultati del Retail, con Wal-Mart che per la prima volta negli ultimi due anni ha registrato una crescita delle vendite same-store. Forza relativa del Tecnologico, con il Nasdaq proiettato verso i livelli di marzo 2000. Il comparto presenta una crescita a singola cifra degli utili trimestrali (+4,8%), sostenuta ancora una volta Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche A livello settoriale statunitense 12 Mensile Azioni 26 novembre 2014 dal deciso contributo dei semiconduttori (+13,1%); i risultati possono contare però su una percentuale di sorprese positive superiore alla media (82%). Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€) Valore P/E (x) 2014E 2015E 2016E S&P100 S&P500 NASDAQ 100 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial 914,78 2.063,50 4.251,32 4.712,97 17.810,06 16,93 17,51 21,41 22,77 15,82 15,44 15,98 19,70 19,31 15,09 13,83 14,29 17,18 16,82 13,74 Var. EPS % 2014E 2015E 2016E 6,08 9,67 7,03 9,55 -0,71 8,71 3,92 17,81 7,02 4,85 11,62 11,82 14,88 15,24 9,80 PEG Media (P/E 14E su 2015-16E var. EPS 2015-16E) 10,64 1,59 10,69 1,64 11,79 1,82 16,53 1,38 7,33 2,16 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Performance mercato americano Il trend rialzista che ha condotto l’S&P500 a rinnovare i massimi storici è stato favorito nell’ultimo mese dalla totalità dei comparti. L’Auto ha decisamente sovraperformato il benchmark di riferimento, grazie ad un livello ancora elevato delle vendite di vetture negli Stati Uniti; l’indice destagionalizzato SAAR si è confermato stabilmente sopra la soglia di 16 mln di unità anche a ottobre. Forza relativa è stata espressa anche da Finanziari, Retail, Industriali e Tecnologici, con questi ultimi in evidenza grazie a trimestrali positive. I livelli contenuti del petrolio hanno frenato il settore Energia, anche se un timido recupero è stato mostrato nelle ultime sedute grazie all’attesa di un possibile taglio della produzione da parte dell’OPEC a sostegno delle quotazioni del greggio. Performance % settoriali verso S&P500 ($) Settore Valore S&P500 2.063,50 Banche 143,96 Retail 173,57 Auto e componenti 214,73 Risorse di base 67,77 Chimici 151,80 Costruzioni e Materiali 126,11 Alimentari 142,18 Petrolio & Gas 101,34 Servizi Finanziari 151,14 Farmaceutici 170,05 Beni e servizi industriali 134,12 Assicurazioni 101,93 Media 178,49 Beni pers. e per la casa 142,49 Tecnologici 141,17 Telecomunicazioni 116,14 Turismo e Tempo libero 194,89 Utility 130,51 Var. 1M (%) 6,30 5,08 8,37 12,14 1,51 4,06 6,69 6,59 2,25 8,55 7,13 7,62 5,75 1,71 4,72 7,38 4,15 5,24 3,84 Var. 6M (%) 9,29 9,03 14,06 1,74 0,93 3,45 11,38 7,89 -6,70 12,52 16,97 6,47 7,99 2,62 8,88 14,19 3,45 4,13 9,73 Variazioni positive per la totalità dei comparti nell’ultimo mese. Decisa sovraperformance dell’Auto, mentre i prezzi del greggio limitano l’Energia Var. YTD (%) 11,64 7,37 6,91 2,08 1,52 8,84 10,18 11,39 -2,66 5,53 22,70 5,34 7,04 2,10 8,22 11,22 23,46 7,92 20,10 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. YTD: year-to-date, da inizio anno. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 13 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Performance settoriali in % verso S&P500 nell’ultimo mese ($) Auto e componenti Servizi Finanziari Retail Beni e servizi industriali Tecnologici Farmaceutici Costruzioni e Materiali Alimentari S&P500 Assicurazioni Turismo e Tempo libero Banche Beni pers. e per la casa Telecomunicazioni Chimici Utility Petrolio & Gas Media Risorse di base -5,00 12,14 8,55 8,37 7,62 7,38 7,13 6,69 6,59 6,30 5,75 5,24 5,08 4,72 4,15 4,06 3,84 2,25 1,71 1,51 -3,00 -1,00 1,00 3,00 5,00 7,00 9,00 11,00 13,00 Fonte: FactSet Analisi settoriale Settori Moderatamente Positivi Turismo e tempo libero. Avviamo la copertura sul comparto con un giudizio Moderatamente positivo. Sul settore influisce positivamente il calo del prezzo del carburante, con il greggio arrivato anche ai minimi degli ultimi quattro anni. A tal proposito, le stime di consenso indicano ancora livelli contenuti anche per il 2015, con un prezzo medio che si dovrebbe attestare a 90,5 dollari al barile (fonte Bloomberg), al di sotto della media degli ultimi anni. Le compagnie aeree dovrebbero anche beneficiare della solida ripresa economica negli Stati Uniti, con il PIL atteso in crescita del 3,3% nel 2015. Inoltre, miglioramenti della fiducia dei consumatori conducono a incrementi della domanda di viaggi; dal grafico sottostante si evince infatti una diretta correlazione fra l’indice di fiducia redatto dall’Università del Michigan e la variazione del traffico aereo negli USA. Tra l’altro, occorre considerare anche il fatto che ci stiamo approssimando al periodo delle festività di fine anno, caratterizzato tradizionalmente dall’intensificarsi degli spostamenti da parte dei cittadini statunitensi. Bassi prezzi del carburante e crescita economica negli USA sostengono i dati delle compagnie aeree Fiducia consumatori USA vs. traffico aereo 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 2006 Fiducia Michigan Traffico aereo 300 200 100 0 -100 -200 -300 -400 -500 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 14 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Il continuo processo di consolidamento all’interno del settore sembra aver condotto a una concorrenza meno aggressiva sul mercato domestico, permettendo alle principali compagnie aeree statunitensi di adottare politiche di prezzo più efficaci. Questo dovrebbe tradursi in miglioramenti della marginalità, con il consenso che stima infatti crescite a doppia cifra sia dell’EBITDA che dell’EBIT per il prossimo biennio. D’altro canto, la maggior pressione competitiva sulle tratte a lungo raggio, da parte delle compagnie europee e di quelle asiatiche, costituisce uno dei principali fattori negativi per il comparto; a questo si aggiunge il rischio di un allargamento del contagio del virus Ebola, che limiterebbe notevolmente gli spostamenti tramite aeromobili. Industriale. Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo, giustificato da una domanda interna in grado di compensare un rallentamento delle attività estere, condizionate da segnali di debolezza della crescita economica internazionale. Il settore rinnova i massimi storici grazie alle prospettive di un’economia statunitense ancora solida anche per il prossimo esercizio, che dovrebbero sostenere la produzione industriale interna (attesa in crescita del 4,6% dopo il +4% di quest’anno). Di contro, il rallentamento globale (soprattutto dei paesi asiatici) potrebbe costituire un rischio per le crescite future. Il consenso stima ancora miglioramenti vicini alla doppia cifra per gli utili nel biennio 2015-16, ma leggermente inferiori a quelli attesi per l’S&P500. Il settore attualmente tratta a multipli di utile a premio sia rispetto alla media storica che al benchmark di riferimento, a fronte però di positivi risultati societari, che registrano per il momento una crescita media degli utili pari al 10,2% a fronte di una percentuale di sorprese positive dell’87%; in entrambi i casi si tratta di dati superiori alla media dell’intero mercato. Il trend positivo è atteso proseguire anche nei prossimi trimestri, grazie a un significativo contributo del segmento legato ai trasporti. Comparto Industriale sostenuto in particolare dalla solidità dell’economia USA Retail. Alziamo il giudizio a Moderatamente Positivo da Neutrale. Le recenti trimestrali rilasciano un quadro incoraggiante per il comparto, che presenta una crescita media degli utili pari al 5,3%, con l’importante indicatore delle vendite same-store (negozi aperti da almeno un anno) che in molti casi ha mostrato un andamento superiore alle attese. Questo potrebbe costituire un segnale importante in vista dell’avvio della stagione natalizia, che riveste un ruolo significativo nell’ambito delle vendite complessive dell’intero anno, pesando per circa il 20% del totale. Secondo stime della National Retail Federation, il dato dovrebbe registrare nel corso di novembre e dicembre un incremento del 4,1% a 616,9 mld di dollari, rappresentando la prima crescita superiore al 4% dal 2011. Occorre notare che l’attuale stagione natalizia, che va dal giorno del Ringraziamento a quello di Natale, potrà contare su un giorno in più rispetto al 2013 e su un clima atmosferico meno avverso; durante lo scorso anno, le temperature particolarmente rigide e le abbondanti nevicate avevano limitato gli spostamenti dei consumatori statunitensi per le classiche spese natalizie. Per quanto riguarda le vendite online, le stime in questo caso indicano un incremento compreso tra l’8% e l’11% a 105 mld di dollari, che si raffronta con il +8,6% registrato nell’analogo periodo del 2013. Segnali positivi dalle trimestrali Retail in attesa della stagione di shopping natalizio Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 15 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Crescita degli utili sui settori statunitensi (€) Settore Valore P/E (x) 2014E 2015E 2016E Var. EPS % 2014E 2015E 2016E S&P500 2.063,50 Banche 143,96 Retail 173,57 Auto e componenti 214,73 Risorse di base 67,77 Chimici 151,80 Costruzioni e Materiali 126,11 Alimentari 142,18 Petrolio & Gas 101,34 Servizi Finanziari 151,06 Farmaceutici 170,05 Beni e servizi industriali 134,12 Assicurazioni 101,93 Media 178,49 Beni pers. e per la casa 142,49 Tecnologici 141,17 Telecomunicazioni 116,14 Turismo e Tempo libero 194,89 Utility 130,51 14,29 10,38 17,93 9,71 11,40 15,23 16,11 17,96 12,53 13,96 14,93 15,30 19,02 14,29 16,99 13,55 13,64 17,03 16,45 7,03 2,27 4,64 -13,39 -6,03 0,42 14,23 5,98 1,50 12,35 14,40 7,50 15,38 11,85 -2,55 7,95 11,36 8,39 3,67 17,51 13,84 23,11 14,67 22,85 19,74 22,97 20,88 14,19 17,21 18,13 18,16 21,46 18,73 19,98 16,56 15,57 22,84 17,73 15,98 11,47 20,42 11,60 17,10 17,42 18,88 19,53 14,63 15,77 16,59 16,80 20,03 16,68 18,65 15,02 14,46 19,70 17,16 9,55 20,74 13,20 26,48 33,63 13,30 21,67 6,93 -3,03 9,14 9,26 8,11 7,12 12,28 7,14 10,24 7,74 15,97 3,33 11,82 10,51 13,72 19,47 49,92 14,37 17,21 8,74 16,76 12,93 11,14 10,35 5,30 16,42 9,73 10,76 5,96 15,64 4,30 PEG Media (P/E 14E su 2015-16E var. EPS 2015-16E) 10,69 1,64 15,62 0,89 13,46 1,72 22,98 0,64 41,78 0,55 13,84 1,43 19,44 1,18 7,84 2,66 6,86 2,07 11,03 1,56 10,20 1,78 9,23 1,97 6,21 3,46 14,35 1,31 8,43 2,37 10,50 1,58 6,85 2,27 15,80 1,45 3,81 4,65 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Crescita degli utili sui settori statunitensi (€) Settore Valore EV/EBIT (x) 2014E 2015E 2016E Var. EBIT % 2014E 2015E 2016E S&P500 Banche Retail Auto e componenti Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Alimentari Petrolio & Gas Servizi Finanziari Farmaceutici Beni e servizi industriali Assicurazioni Media Beni pers. e per la casa Tecnologici Telecomunicazioni Turismo e Tempo libero Utility 12,08 NS 12,41 14,29 8,72 12,14 10,45 14,23 8,42 14,83 11,85 12,04 NS 10,49 12,44 9,82 11,16 12,46 13,32 5,01 NS 4,90 -12,77 5,29 -1,00 10,13 5,26 -0,24 10,91 13,58 6,19 NS 7,63 1,38 8,07 -14,79 9,76 7,94 2.063,50 143,96 173,57 214,73 67,77 151,80 126,11 142,18 101,34 151,06 170,05 134,12 101,93 178,49 142,49 141,17 116,14 194,89 130,51 14,44 NS 14,57 22,70 16,39 14,77 14,17 16,03 9,30 17,73 13,74 14,00 NS 12,66 14,21 11,73 12,73 15,97 14,93 13,32 NS 13,63 16,63 12,09 13,46 11,86 15,12 9,97 16,42 12,77 13,14 Ns 11,57 13,44 10,70 11,77 14,09 14,02 8,42 NS 9,08 36,49 35,59 9,67 19,46 6,01 -6,65 8,00 7,61 6,58 NS 9,42 5,74 9,62 9,12 13,35 6,52 10,42 NS 9,82 16,42 38,62 10,94 13,49 6,26 18,41 10,70 7,76 8,07 NS 10,38 8,03 8,84 6,27 13,08 5,27 Media 2015-16E 9,42 NS 9,45 26,45 37,11 10,30 16,48 6,14 5,88 9,35 7,69 7,33 NS 9,90 6,89 9,23 7,70 13,22 5,89 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 16 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Italia A partire dalla seconda metà di ottobre il mercato azionario ha ripreso quota dopo essere stato colpito da un’ondata di volatilità che ha contagiato in generale le Borse europee. In particolare, sul mercato domestico ha pesato il mancato superamento degli stress test di Banca MPS e Carige. I danni tuttavia sono rimasti contenuti ai soggetti interessati perché gli altri istituiti hanno recuperato terreno dopo la pubblicazione di buoni risultati sui primi 9 mesi del 2014. Dal 4 novembre è iniziata una nuova era per le banche italiane, che ora sono sottoposte al meccanismo di vigilanza unico europeo che comprende la BCE e la Banca d’Italia. La nascita dell’Unione bancaria è un’occasione importante perché definisce principi e regole omogenee di vigilanza sulle banche evitando disparità di trattamento. Mercato in ripresa dopo l’ondata di volatilità Da inizio anno il listino domestico presenta un bilancio quasi invariato, visto che l’indice delle blue chips vale circa 1.000 punti in più rispetto ai valori di chiusura del 2013. Nel breve termine, tuttavia, la combinazione tra l’accomodante politica monetaria della BCE e la maggiore flessibilità fiscale potrebbe offrire un sostegno al mercato azionario, permettendo così all’indice FTSE MIB di chiudere il 2014 in recupero rispetto all’inizio. La politica monetaria continua ad essere il punto di riferimento più importante per il mercato azionario, come dimostra la reazione positiva degli indici alle recenti dichiarazioni “espansive” pronunciate da Draghi, che hanno alimentato le aspettative sul Quantitative Easing della BCE. Anche la mossa a sorpresa della Banca centrale cinese, che ha tagliato i tassi di interesse, ha avuto ripercussioni positive sul mercato azionario, in particolare sui titoli legati ai consumi asiatici, che spaziano dall’Energia al Lusso. Sul mercato dei titoli di Stato la forte propensione al rischio ha provocato una netta flessione di rendimenti e spread dei titoli di Stato dei Paesi periferici, con il tasso del BTP decennale che ha toccato un nuovo minimo storico al 2,15%. La politica monetaria europea rimane il punto di riferimento per l’azionario Per quanto riguarda i risultati societari, a conclusione della stagione delle trimestrali si nota una buona tenuta degli utili per le società che vantano una presenza internazionale in paesi a forte espansione economica. Un fattore positivo è costituito dal progressivo apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro, che ha avuto un impatto neutro sui risultati nel 3° trimestre, dopo aver pesato nella prima parte dell’anno. Proiettando gli attuali livelli di cambio sulla fine dell’anno, il 4° trimestre dovrebbe risentirne positivamente. Le società esportatrici e in particolare quelle esposte all’area statunitense potrebbero quindi mostrare un duplice vantaggio: valutario e di domanda sostenuta. Maggiore sofferenza per le società focalizzate sui consumi domestici, che ancora non riescono a vedere il punto di svolta, tanto che in alcuni casi l’outlook è diventato più prudente riducendo anche gli obiettivi per fine anno. Multipli, crescite e PEG dei principali indici italiani (€) Valore P/E P/E 2014E 2015E FTSE MIB FTSE All Share FTSE Mid Cap FTSE Star Euro Stoxx S&P 500 19.954,51 21.038,22 25.045,23 18.195,24 322,25 2.063,50 17,96 18,65 19,63 18,87 15,89 17,51 13,02 13,20 13,30 14,42 13,59 15,98 P/E 2016E Var. % EPS 2014E Var. % EPS 2015E Var. % EPS 2016E 11,01 11,14 13,30 14,42 12,11 14,29 28,68 27,27 36,72 19,39 16,82 7,03 38,21 42,04 26,67 34,03 16,96 9,55 17,32 17,11 12,29 28,84 12,21 11,82 Var. % EPS 2015E-16E 27,77 29,58 19,48 31,43 14,59 10,69 PEG (P/E 14E su var % EPS 2015E-16E) 0,65 0,63 1,01 0,60 1,09 1,64 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale; E= expected, atteso. Fonte: FactSet Il valore relativo del mercato domestico non sembra così attraente sui multipli 2014 rispetto al benchmark europeo, mentre a partire dal 2015 la spinta al recupero potrebbe essere maggiore, favorita da una sostanziosa crescita degli utili attesi. Peraltro, le stime di crescita degli EPS 2014 hanno visto un adeguamento verso il basso nell’ultimo mese posticipando il miglioramento al 2015. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 17 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Rendimento dividendi % Valore FTSE MIB FTSE All Share FTSE Mid Cap FTSE Star Euro Stoxx S&P 500 19.954,51 21.038,22 25.045,23 18.195,24 322,25 2.063,50 Rend. netto 2012 3,52 3,70 3,41 3,14 3,65 2,03 Rend. netto 2013 2,87 2,89 2,27 1,93 3,13 1,91 Rend. Netto 2014E 3,22 3,19 2,75 2,41 3,31 1,88 Rend. Netto 2015E 3,92 3,86 3,11 2,68 3,62 2,03 Rend. Netto 2016E 4,59 4,50 3,11 2,68 3,96 2,18 Fonte: FactSet I principali indici domestici, quali il FTSE All Share e il FTSE MIB, offrono un rendimento del dividendo 2014 che rimane poco sotto il benchmark europeo complice soprattutto la forte contrazione di redditività del settore Bancario, mentre alcune società assicurative, del risparmio gestito e le Utility mantengono interessanti dividend yield. Maggiori ritorni per gli azionisti sono attesi nel corso del 2015-16. Performance del mercato italiano Nell’ultimo mese, gli indici azionari domestici hanno recuperato terreno seguendo l’andamento delle principali Borse europee. Il periodo è stato caratterizzato da un’elevata volatilità, determinata dall’incertezza sul possibile acquisto dei titoli di Stato da parte della BCE e dai vari risultati trimestrali societari che via via sono stati pubblicati. L’azionario domestico risulta penalizzato dalla difficile condizione macroeconomica che caratterizza il Paese e dalla scarsa convinzione da parte degli investitori che le manovre varate dal Governo riescano a sostenere la ripresa. Performance principali indici internazionali Valore Var. % 1 mese Stoxx 600 345,24 6,64 Euro Stoxx 322,25 6,94 Euro Stoxx 50 3.194,22 6,78 CAC 40 4.347,23 6,52 DAX 9.732,55 9,52 IBEX 10.520,80 3,63 FTSE 100 6.750,76 5,94 FTSE All Share 21.038,22 4,47 FTSE MIB 19.954,51 4,71 S&P 500 2.063,50 6,30 NASDAQ Comp. 4.712,97 6,64 Dow Jones Indus. 17.810,06 7,19 Nikkei 225 17.357,51 17,25 Var. % 6 mesi 1,44 -0,23 0,22 -2,73 0,36 -0,10 -1,03 -3,91 -3,12 9,29 14,07 7,72 23,61 Var. % inizio anno 5,17 2,53 2,74 1,19 1,89 6,09 0,02 4,13 5,20 11,64 12,84 7,44 6,54 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. Fonte: FactSet Nelle tabelle successive riportiamo i migliori e i peggiori titoli del FTSE MIB ordinati per performance da inizio anno e nell’ultimo mese. La migliore performance nell’ultimo mese è stata messa a segno da FCA, che ha sorpreso il mercato con l’annuncio di un progetto finanziario da 4 mld di euro che include lo spin-off di Ferrari. Anche la controllante Exor beneficia della prospettiva di valorizzazione del brand del lusso. Ritorno d’interesse anche per Telecom Italia, che sta provando a ripartire con gli investimenti in Brasile e in Italia. La società ha manifestato l’interesse per un’integrazione con un partner brasiliano e per l’acquisto della quota di controllo in Metroweb. Da inizio anno la migliore performance spetta a FCA, alla quale seguono diversi istituti bancari che dopo aver affrontato con relativa serenità tutta la fase di esame da Stress Test possono concentrarsi sulla crescita futura e sulla politica di dividendi. In particolare si distingue BPM, che grazie a un buon livello di patrimonializzazione può pensare alla prospettiva di un ritorno al pagamento del Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 18 Mensile Azioni 26 novembre 2014 dividendo. Performance positiva per Finmeccanica, che, grazie anche al cambio di management, sta implementando una semplificazione delle partecipazioni e la dismissione di società considerate non più strategiche. Migliori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€) Titolo Prezzo Var. % Fiat Chrysler Automobiles 9,88 33,04 EXOR 35,07 22,32 Telecom Italia 0,92 14,58 World Duty Free 7,35 14,13 Mediaset 3,13 13,57 Buzzi Unicem 12,00 12,89 A2A 0,84 12,75 Luxottica Group 41,79 12,31 Salvatore Ferragamo 21,26 11,54 Prysmian 14,93 11,09 Migliori del FTSE MIB da inizio anno (€) Titolo Prezzo Var. % Fiat Chrysler Automobiles 9,88 65,47 Banca Popolare di Milano 0,57 42,56 Finmeccanica 7,56 37,33 Intesa Sanpaolo 2,36 31,77 Telecom Italia 0,92 27,53 EXOR 35,07 21,31 Atlantia 19,69 20,72 Unione di Banche Italiane 5,91 19,73 Enel 3,77 18,90 Mediobanca 7,06 11,01 Fonte: FactSet Fonte: FactSet La peggiore performance nell’ultimo mese spetta a Banca MPS, che dopo l’annuncio di mancato superamento dello Stress Test europeo, ha comunicato un nuovo aumento di capitale per 2,5 mld di euro, che segue quello da 5 mld di euro concluso a giugno. Decisa flessione anche per Saipem, che in occasione della pubblicazione dei risultati sui primi 9 mesi ha rivisto al ribasso le stime di fine anno. Si è trattato della seconda revisione nel giro di tre mesi e questo non aiuta il recupero di credibilità che il management sta faticosamente portando avanti. Da inizio anno rimane ampiamente negativa la performance del titolo Yoox, contagiato dal generale trend di debolezza dei titoli del Lusso. Nelle ultime settimane tuttavia il titolo ha messo a segno un buon recupero sulla scia dei positivi risultati sui primi 9 mesi. Segue Tod’s, condizionata da un andamento delle vendite meno forte delle attese e da un rallentamento della domanda estera. Peggiori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€) Titolo Prezzo Var.% Banca MPS 0,67 -23,19 Banca Pop.dell'Emilia Romagna 5,37 -14,71 Saipem 13,35 -14,09 Banco Popolare 10,42 -12,95 Banca Popolare di Milano 0,57 -6,02 Unione di Banche Italiane 5,91 -3,11 Azimut Holding 17,45 -1,80 Tenaris 14,95 -1,39 Enel 3,77 0,80 UniCredit 5,78 1,14 Peggiori del FTSE MIB da inizio anno (€) Titolo Prezzo Yoox 17,52 Tod's 73,00 Banca MPS 0,67 Moncler 11,69 Salvatore Ferragamo 21,26 Prysmian 14,93 World Duty Free 7,35 CNH Industrial NV 6,75 GTECH 18,68 Banca Pop. dell'Emilia Romagna 5,37 Fonte: FactSet Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Var.% -46,26 -39,87 -38,63 -26,01 -23,11 -20,20 -19,58 -18,53 -15,70 -14,36 19 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Analisi settoriale domestica I titoli domestici trattati nelle pagine seguenti sono selezionati in base agli eventi ritenuti maggiormente significativi. Settore Positivo Industriale La produzione industriale di settembre (dati Istat) ha segnato un calo del 2,9% a/a e dello 0,9% rispetto ad agosto; le previsioni per ottobre sono invece più rassicuranti. Il Centro Studi di Confindustria ha infatti stimato un incremento della produzione industriale dello 0,4% in ottobre su settembre. Secondo i dati Istat, nel trimestre luglio-settembre il calo della produzione è stato dell’1,1% congiunturale e nei 9 mesi dell’1,1% tendenziale. A fronte di una carenza di domanda interna le imprese italiane presenti sui mercati esteri risultano ancora favorite, in particolare quelle operanti sui mercati extra europei, aiutate anche da una svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro, che le rende maggiormente competitive. Settore Industriale Titolo Finmeccanica Giudizio Prezzo (€) Da Neutrale a Moderatamente positivo 7,56 Capitaliz. (€ mln) 4.371 P/E 2014E 18,31 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 12,81 0,00 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet I risultati economici ottenuti dal Gruppo al 30 settembre 2014 evidenziano complessivamente un miglioramento rispetto al 2013, particolarmente evidente a livello di EBIT (+44%) e di risultato netto (+82%), grazie alla minor incidenza di oneri non ricorrenti e, in misura inferiore, di oneri finanziari e imposte. Il risultato netto ordinario è stato negativo per 24 milioni (-236 milioni nei primi nove mesi del 2013). Gli ordini sono pari a 9,35 miliardi di euro, +15,3% rispetto ai primi nove mesi del 2013. Il portafoglio ordini ha raggiunto 36,9 miliardi di euro, assicurando al Gruppo una copertura superiore a due anni e mezzo di produzione. I ricavi sono stati pari a 9,87 miliardi, +1,4% rispetto ai primi nove mesi del 2013. L'indebitamento netto di gruppo al 30 settembre era pari a 5,35 miliardi, in miglioramento rispetto ai 5,58 miliardi al 30 settembre 2013, mentre rispetto al 31 dicembre 2013 sconta la consueta dinamica stagionale. I risultati ottenuti nei primi nove mesi del 2014 e le aspettative per l'ultimo trimestre fanno ritenere alla società che nell’esercizio 2014 ordini, ricavi ed EBITDA (nonostante le perdite rilevate da DRS) saranno superiori alle previsioni formulate in sede di predisposizione del bilancio 2013. Si iniziano a vedere gli effetti positivi della razionalizzazione della società implementata dal nuovo management, che passa attraverso la semplificazione della struttura societaria e la cessione degli asset non strategici. A inizio 2015 la società presenterà un nuovo business plan, dal quale ci attendiamo nuove indicazioni sulla strategia di crescita industriale più che ulteriori tagli di costi. Alla luce di quanto esposto modifichiamo il nostro giudizio da Neutrale a Moderatamente Positivo. Finmeccanica alla luce dei risultati conseguiti ha migliorato gli obiettivi di fine anno Bancario I risultati dell'indagine di Banca d’Italia sul credito bancario nel 3° trimestre mostrano nel complesso che i criteri di offerta di prestiti alle imprese applicati dalle maggiori banche italiane sono rimasti invariati, per effetto dell'operare di due forze uguali e contrarie: da un lato, le condizioni di offerta hanno beneficiato di una maggiore pressione concorrenziale fra le banche; dall'altro, esse hanno risentito dell'aumento del rischio percepito sulle prospettive di alcuni settori e imprese. Pertanto tra giugno e settembre è proseguita la riduzione dei margini sulla media dei prestiti, insieme a un incremento di quelli applicati sui finanziamenti più rischiosi. Sul versante della domanda di credito, si segnala invece un nuovo aumento della domanda di mutui Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 20 Mensile Azioni 26 novembre 2014 per acquisti di abitazioni. L'ABI ha evidenziato infatti che nei primi nove mesi del 2014 i mutui per abitazioni sono aumentati del 29,4% rispetto allo stesso periodo del 2013, a 17,7 miliardi di euro rispetto ai 13,7 miliardi dei primi nove mesi dell'anno precedente. Risolti i problemi di capitale e scontato il sostegno alla liquidità, grazie all'acquisto di titoli e al TLTRO della BCE, il vero problema per le banche europee resta la redditività. Il tema è particolarmente sentito dagli istituti italiani, alle prese con un’economia che rimane in fase recessiva. In questo contesto diventa cruciale il tema della massa critica e delle economie di scala, per cui è ragionevole attendersi operazioni di aggregazione e/o acquisizione. Settore Bancario Titolo Giudizio Prezzo (€) Banca MPS Neutrale 0,67 Capitaliz. (€ mln) 3.449 P/E 2014E NS P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 17,35 0,00 Nota: E= expected atteso; NS=non significativo. Fonte: FactSet Il CdA ha approvato un aumento fino a 2,5 miliardi di euro per coprire integralmente il deficit di capitale da 2,1 miliardi che era emerso dal test della BCE. Il piano prevede anche il rimborso integrale degli 1,07 miliardi di euro di aiuti di Stato, che ancora non erano stati restituiti al Tesoro e che lo saranno in anticipo sulle scadenze previste fino al 2017, e cessioni di asset per 220 milioni. L’aumento deve essere realizzato entro 9 mesi da ottobre. Dalla relazione sui risultati del 3° trimestre 2014 si legge che la BCE non ha fatto rilievi su come la banca ha contabilizzato lo strutturato Alexandria emesso con Nomura, ma questo strumento è stato calcolato nell'esercizio del comprehensive assessment come fosse un derivato, impattando per 411 milioni di euro per la sola Asset Quality Review (AQR) e per un totale di 575 milioni nello stress test per lo scenario avverso, che ha determinato alla fine il deficit di capitale da 2,11 miliardi per la banca senese. MPS ha chiesto 1,5 miliardi a Nomura come risarcimento per la ristrutturazione del derivato Alexandria. Manteniamo un giudizio Neutrale in attesa di avere maggiore visibilità sul futuro della banca. Deliberato un nuovo aumento di capitale da 2,5 mld di euro dopo quello da 5 mld concluso a giugno Assicurativo Il presidente dell’ANIA ha tracciato un quadro sullo stato di salute del settore Assicurativo che, pur mostrando un utile netto in crescita nei primi sei mesi del 2014 a 3,8 mld di euro (3,1 mld nel 1° semestre 2013) evidenzia alcune fragilità latenti, come la possibile inversione del ciclo dell'RC Auto e la preoccupazione per i contenuti della recente Legge di Stabilità, che vanno a incidere sul comparto, come l'incremento della tassazione sui fondi pensione e il TFR in busta paga. Per quanto riguarda il comparto Danni, nel mese di settembre è stato registrato un ulteriore significativo calo dei prezzi; a ciò va abbinato il fatto che la riduzione della sinistralità sta venendo meno e questo, in presenza di un costo medio dei sinistri in diminuzione, comporta una contrazione dei margini tecnici. La raccolta dei premi è scesa dai 37,7 miliardi del 2007 ai 33,7 miliardi del 2013, con il calo attribuibile per metà al ramo RC Auto. Quanto al comparto Vita, il trend attuale è caratterizzato da una dinamica positiva. Ad agosto la nuova raccolta di polizze vita rilevata dall'ANIA ammontava a 61,7 miliardi di euro, in aumento del 49% rispetto all'anno precedente. Un trend guidato soprattutto dai prodotti del ramo I, ossia quelli a capitale garantito. Settore Assicurativo Titolo Giudizio Generali Moderatamente Positivo Prezzo (€) 17,20 Capitaliz. (€ mln) 26.778 P/E 2014E 12,52 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 10,82 3,34 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet La compagnia assicurativa ha chiuso i primi 9 mesi 2014 con un risultato operativo di 3,7 miliardi di euro, in crescita del 12,8% a/a grazie al positivo andamento dei diversi segmenti di business, e ha confermato per fine anno la stima di un risultato operativo migliore di quello del 2013. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche I risultati positivi e il superamento degli obiettivi premiano il titolo 21 Mensile Azioni 26 novembre 2014 L'utile netto si è attestato a 1,6 miliardi, in linea con quello dell’anno precedente. Il dato risente di svalutazioni relative alle attività immobiliari e di maggiori imposte; escludendo le operazioni non ricorrenti l’utile sarebbe risultato in crescita del 7,5%. Il Solvency I ratio si è attestato al 160%, che sale al 169% tenendo conto della vendita di BSI effettuata in ottobre. I premi lordi complessivi si sono attestati a 51,3 miliardi di euro, in crescita dai 48,7 mld di un anno prima, con un progresso nel Vita (+9,6% a 35,7 mld) e una sostanziale stabilità nei Danni (15,56 mld da 15,9 mld). Il combined ratio Danni è sceso al 93,6%, in miglioramento di 1,4 punti percentuali. Generali completerà entro fine 2014, quindi con un anno di anticipo, il piano di ristrutturazione presentato a gennaio 2013, e presenterà il nuovo piano il 27 maggio prossimo, che, secondo quanto dichiarato dall’AD Greco, non prevedrà acquisizioni ma soltanto crescita organica. Il Gruppo è in anticipo rispetto ai piani anche sul processo di integrazione di Generali Italia, la società in cui dal 2013 sono confluite le attività italiane del Gruppo. L’AD ha spiegato che l'integrazione si completerà entro metà 2016, e ad oggi il processo è al 50% della sua realizzazione. Il manager ha precisato che la compagnia può ora liberarsi dal vincolo di un payout sui dividendi del 40%, senza però sbilanciarsi su quale sarà la cedola per il 2014. Sui risultati 2013 Generali ha pagato un dividendo di 0,45 euro per azione. Alla luce di quanto sopra esposto confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. Settori Moderatamente Positivi Utility Il settore negli ultimi mesi ha registrato un crescente ritorno d’interesse da parte degli investitori, ma a destabilizzare il sentiment è sopraggiunta la recente pubblicazione del documento finale per le nuove tariffe di stoccaggio da parte dell'Autorità per l'Energia – che ha fissato un costo medio del capitale (WACC) al 6%, sotto le attese di consenso pari al 6,3%, principalmente a seguito di un'inflazione prevista all'1,5% – che ha avuto un effetto deprimente su tutto il comparto. L’improvvisa decisione dell’Autorità per l’Energia ha colto di sorpresa il mercato, che ha penalizzato i due titoli maggiormente coinvolti: Snam e Terna. I timori si sono poi estesi a tutto il settore dando per scontato che il Regolatore intenda variare il metodo di calcolo del rendimento per tutti i business regolati, compresi i più significativi, ovvero trasporto e distribuzione. Tuttavia, in occasione della presentazione dei risultati trimestrali le società hanno mantenuto invariata la politica sui dividendi. Settore Utility Titolo Atlantia Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 19,69 Capitaliz. (€ mln) 16.260 P/E 2014E 21,38 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 18,40 3,91 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Atlantia ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un EBITDA pari a 2,48 mld di euro, in aumento del 25% rispetto ai primi nove mesi del 2013 (+8% a parità di tassi di cambio e di perimetro di consolidamento). L’utile netto di competenza del Gruppo nei primi nove mesi 2014 è stato pari a 623 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2013, +10% a parità di perimetro. Sulla rete autostradale italiana del Gruppo nei primi nove mesi del 2014 il traffico è aumentato dello 0,8%, sulla rete estera è cresciuto complessivamente del 4,4%. Il traffico aeroportuale passeggeri di AdR (Aeroporti di Roma), controllata al 96% da Atlantia, è salito del 5,5% nei primi nove mesi del 2014 (+1,8% il traffico domestico, +9,1% il traffico UE e +3,0% il traffico extra-UE). Il titolo ha reagito positivamente ai risultati e ha beneficiato delle indiscrezioni riguardanti la possibile cessione di una quota fino al 40% della sua partecipazione in AdR, che ne valorizzerebbe l’investimento. Per contro, ha risentito negativamente della decisione del Governo francese di recedere dal contratto con il consorzio Ecomouv, guidato da Atlantia, dopo aver cancellato il pedaggio stradale, conosciuto come Ecotax, che il consorzio doveva raccogliere. La rottura del contratto prevede per Ecomouv un indennizzo per le spese sostenute di 800 milioni di euro, ma preclude la possibilità di avere dei Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Reazione positiva ai risultati dei primi 9 mesi; ipotesi di cessione di una quota della partecipazione in AdR 22 Mensile Azioni 26 novembre 2014 flussi stabili di ricavi futuri. Nei giorni scorsi il Governo francese ha chiesto al consorzio di rinegoziare l’accordo. Atlantia ha appena staccato un acconto sul dividendo 2014 di 0,355 euro per azione e mantiene un interessante dividend yield. Confermiamo pertanto la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. Retail Il comparto italiano continua a scontare il difficile contesto economico, che non lascia trapelare segnali d’inversione del trend di stagnazione dei consumi. Risultano avvantaggiate le società che riescono a compensare la debolezza del mercato domestico con una presenza internazionale, in aree dove il tasso di ripresa dei consumi è decisamente più interessante, come per esempio gli Stati Uniti. Settore Retail Titolo Autogrill Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 5,70 Capitaliz. (€ mln) 1.450 P/E 2014E 81,43 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 27,80 0,67 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet La società ha realizzato nel 3° trimestre 2014 un utile netto di 61,2 milioni di euro rispetto ai 108,8 milioni dello stesso periodo del 2013, risultato che includeva 48,5 milioni di asset oggetto di cessione. L'EBITDA consolidato si è attestato a 144,1 milioni di euro, in calo del 2,9% a/a ma in crescita dell'8% al netto delle attività Retail USA cedute e di altre poste straordinarie. Per l'intero esercizio la società stima un EBITDA di 314 mln di euro (247,6 mln nei primi 9 mesi) e ricavi a 3,91 miliardi (2,86 miliardi nei primi nove mesi). L’obiettivo è leggermente diverso da quanto indicato in precedenza perché formulato con un tasso di cambio medio euro/dollaro pari a 1,33 invece che a 1,37. Nel complesso, i risultati sono stati incoraggianti, in particolare in Italia, dove, nonostante le cattive condizioni atmosferiche che incidono sulle autostrade, un corretto equilibrio del fatturato ha consentito di migliorare la marginalità. Inoltre, prosegue l’espansione internazionale della società, che recentemente si è aggiudicata la concessione per aprire 32 nuovi punti vendita in Vietnam e Indonesia. Dall'operazione, il Gruppo si attende ricavi complessivi per oltre 180 milioni di euro nell'arco della durata dei contratti 2015-2025. Alla luce di quanto sopra riportato confermiamo la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. Risultati trimestrali sopra le attese ed espansione internazionale sostengono il titolo Auto Le immatricolazioni di nuove auto in Italia a ottobre sono state pari a 121.736 unità, in rialzo del 9,21% sul corrispondente periodo del 2013. Dopo una battuta d'arresto registrata ad agosto, il mercato dell'auto è tornato a crescere. Rispetto a settembre, la variazione è stata pari a +3,68%. Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha immatricolato a ottobre 33.000 vetture, con un aumento del 5,6% rispetto allo scorso anno. La quota di mercato si è attestata al 27,1%, rispetto al 28% di ottobre 2013. Settore Auto Titolo Giudizio Fiat Chrysler Automobiles Da Neutrale a (FCA) Moderatamente Positivo Prezzo (€) Capitaliz. (€ mln) 9,88 16.157 P/E 2014E 27,52 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 10,21 0,00 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Il CdA di Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha varato un progetto finanziario da circa 4 mld di euro complessivi, per ridurre il debito e agevolare l’implementazione del piano industriale 20142018. In sintesi, le mosse previste sono le seguenti: il collocamento in borsa di 100 milioni di azioni FCA; il lancio di un prestito convertendo per 2,5 mld di dollari; lo spin-off di Ferrari e la cessione del 10%. Il collocamento di azioni FCA include 35 milioni di azioni proprie e 54 milioni Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Nuovo progetto finanziario che include lo spin-off di Ferrari 23 Mensile Azioni 26 novembre 2014 di titoli utili per reintegrare il capitale delle azioni cancellate a seguito del diritto di recesso da parte dei vecchi azionisti Fiat. Il valore dell’operazione è di circa 850 mln di euro. L'altra parte del rafforzamento patrimoniale del Gruppo è rappresentata dall'emissione di un prestito obbligazionario convertendo fino a 2,5 miliardi di dollari USA (circa 2 miliardi di euro), prevista entro fine 2014. Exor, azionista di controllo di Fiat Chrysler con una quota di capitale di poco superiore al 30% e il 47% circa dei diritti di voto, sottoscriverà il prestito investendo circa 600 milioni di euro. Il prestito convertendo e il collocamento FCA faranno entrare nelle casse del Gruppo circa 2,8 miliardi di euro, cui si aggiungeranno l'anno prossimo il ricavato della vendita del 10% di Ferrari e un dividendo straordinario dalla stessa Ferrari prima dello scorporo. L’AD Marchionne ha dichiarato che l'operazione nel suo insieme vale 4 miliardi di euro e ha annunciato che FCA rimborserà in anticipo (entro il 2016) i due prestiti obbligazionari di Chrysler in circolazione con scadenze 2019 e 2021. L'obiettivo è eliminare ogni vincolo contrattuale che limiti i flussi finanziari dalle società americane a quelle italiane del Gruppo, generando un’ottimizzazione degli oneri finanziari. Finora i debiti di FCA hanno continuato a salire, e proprio l'aumento del debito netto a 11,4 miliardi di euro a fine settembre aveva deluso il mercato, prima della notizia dello scorporo di Ferrari. I risultati del gruppo nel 3° trimestre hanno visto un fatturato di 23,6 miliardi di euro (+14% a/a), un utile operativo (EBIT) di 926 milioni (+7% a/a) e un risultato netto stabile a 188 mln di euro. La società ha confermato i target per l'intero 2014: ricavi uguali o superiori a 93 miliardi di euro, utile operativo (al netto delle poste straordinarie) fra 3,6 e 4 miliardi, risultato netto fra 600 e 800 milioni e debito netto industriale compreso fra 9,8 e 10,3 miliardi di euro. Le consegne di veicoli FCA nel trimestre sono salite del 10% a 1,1 milioni, trainate dall'ottima performance in Nord America. Il risultato operativo è migliorato in tutti i settori, tranne in America Latina, dove il forte calo dei ricavi ha fatto scendere l’utile da 169 a 51 milioni di euro. Quasi dimezzate le perdite in Europa, a 63 milioni dai 116 mln di euro dello stesso periodo del 2013. Bene i marchi di lusso, che grazie all'incremento dei ricavi (+35%) hanno visto l'utile crescere da 131 a 179 milioni. La quotazione del 10% di Ferrari è prevista entro giugno 2015; attualmente FCA detiene il 90% della società e Piero Ferrari il 10%. Quest’ultimo manterrà invariata la propria partecipazione. Successivamente è prevista la distribuzione delle restanti azioni Ferrari in mano a FCA (80%) agli stessi soci FCA: il meccanismo sarà in sostanza simile a quello adottato all'epoca dello scorporo tra Fiat e Fiat Industrial. Pertanto chi vuole assicurarsi le azioni Ferrari non ha altra scelta che acquistare azioni FCA grazie alle quali per scissione otterrà le azioni Ferrari. Oppure, ma questa opzione è riservata ai soli investitori istituzionali, dovrà sottoscrivere il convertendo che darà diritto a ricevere azioni Ferrari. Ma quanto vale Ferrari? Applicando un parametro da settore del lusso, pari a 2,5x le vendite, si arriverebbe a circa 8 mld di euro. Alla luce di quanto esposto modifichiamo il nostro giudizio su FCA da Neutrale a Moderatamente Positivo. Petrolio e Gas Il settore ha reagito positivamente alla decisione della Banca popolare cinese, che ha annunciato a sorpresa il taglio del costo del denaro per rilanciare la crescita della seconda economia mondiale. Una notizia che ha provocato un moderato rialzo del prezzo del petrolio, di cui la Cina è il secondo consumatore globale. Ciò nonostante ci attendiamo che il Brent scambi fra gli 80 e i 90 dollari al barile ancora per alcuni mesi, a causa del dollaro forte e di un eccesso di offerta mondiale. Settore Petrolio e Gas Titolo ENI Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 17,19 Capitaliz. (€ mln) 62.472 P/E 2014E 14,86 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 13,59 6,52 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 24 Mensile Azioni 26 novembre 2014 La società ha chiuso il 3° trimestre 2014 con un utile netto rettificato pari a 1,17 miliardi di euro, in lieve incremento rispetto a quello registrato nel 2013, ma ben sopra le stime di consenso ferme a quota 861 milioni. L’EBIT rettificato si è attestato a 3,03 mld (-11,8% a/a). Sull'utile operativo del trimestre ha pesato principalmente la contrazione del risultato della divisione Esplorazione & Produzione (-21,1% a/a) a causa della flessione del prezzo del petrolio (-7,7% il Brent) e del gas, nonché del calo produttivo. L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2014 era pari a 15,8 miliardi, in aumento di 1,24 miliardi rispetto a giugno per effetto del pagamento dell'acconto sul dividendo 2014 e degli investimenti di periodo, parzialmente compensati dal flusso di cassa netto da attività operativa. Il management, durante la presentazione dei risultati, ha precisato i seguenti punti: a) la cessione di Saipem è un processo in corso di valutazione ed è da considerarsi nell’ambito del programma di rifinanziamento della società controllata che, a sua volta, non ha escluso un aumento di capitale; b) possibili ulteriori cessioni di asset e razionalizzazione del portafoglio partecipazioni, oltre a quelle già individuate dal management e pari a 11 miliardi di euro; c) il petrolio a 85 dollari al barile non è una preoccupazione per la società, sia in termini di redditività che di riduzione della leva finanziaria, perché il prezzo di pareggio di Eni è molto inferiore; e d) la razionalizzazione del segmento a valle della catena produttiva (raffinazione/distribuzione) potrebbe contribuire alla generazione di cassa nei prossimi anni. Alla luce di quanto esposto vediamo un basso rischio di un taglio dei dividendi nel caso di un andamento negativo del prezzo del petrolio sotto gli 80 dollari al barile, in quanto ENI può utilizzare le entrate rivenienti dalle cessioni per ridurre la leva finanziaria. Inoltre, riteniamo che un eventuale aumento di capitale da parte della controllata Saipem potrebbe essere l’occasione per deconsolidarla con una cessione parziale o totale. Il titolo Eni quota a sconto sulla media dei multipli EV/EBITDA 2015 dei concorrenti, pari a 4,6x, ed offre un dividend yield decisamente superiore. Confermiamo pertanto la nostra visione Moderatamente Positiva sul titolo. Risultati trimestrali superiori alle attese Cemento e Costruzioni La conversione in legge del decreto Sblocca-Italia conferma l’obiettivo di semplificazione delle procedure per stimolare gli investimenti in attività edilizia e infrastrutture. La nuova normativa prevede una facilitazione delle comunicazioni per effettuare interventi ordinari e straordinari sugli immobili e un’accelerazione sull’implementazione di opere urgenti (sicurezza delle scuole, dissesto idrogeologico, rischio sismico, tutela del patrimonio ambientale e culturale) per i quali l’affidamento dei lavori potrà avvenire senza gara d’appalto fino a 5,2 milioni di euro. Per la ripartenza degli investimenti pubblici (strade, autostrade, ferrovie e altre grandi opere pubbliche) sono previste risorse pari a 3,9 miliardi di euro. La notizia rappresenta uno stimolo positivo per gli operatori domestici del comparto Cemento e Costruzioni. Settore Cemento e Costruzioni Titolo Giudizio Buzzi Unicem Moderatamente Positivo Prezzo (€) 12,00 Capitaliz. (€ mln) 2.271 P/E 2014E 28,43 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 17,84 0,87 Nota: E= expected atteso. Fonte: FactSet La società ha chiuso i primi nove mesi 2014 con un utile di 55,4 milioni di euro, beneficiando della crescita negli USA, e ha confermato gli obiettivi per il 2014 di un EBITDA in miglioramento poco sopra i 400 milioni di euro. Il fatturato nei primi 9 mesi è rimasto sostanzialmente piatto a 1,9 miliardi circa (+0,2%), mentre l’EBITDA è cresciuto del 10,8% a 302,5 milioni. L'utile netto si è attestato a 55,4 milioni di euro da 27,9 milioni dello stesso periodo del 2013. Il periodo gennaio-settembre 2014 ha visto una bassa domanda in Polonia e Italia, mentre è proseguito il trend positivo in USA, Messico, Repubblica Ceca, Russia e Ucraina. Per l'intero 2014 i risultati sono stimati ancora deboli in Italia. In Russia e Ucraina l'impatto negativo dei tassi di cambio comporterà risultati operativi inferiori al 2013, a fronte di una domanda che in Europa Orientale è abbastanza favorevole anche nell'ultimo trimestre. Un quarto trimestre forte è atteso negli Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Risultati positivi grazie agli USA. Il Gruppo rafforza la presenza in Russia 25 Mensile Azioni 26 novembre 2014 USA, mentre in Europa centrale la domanda è attesa stabile. Recentemente Buzzi Unicem, attraverso la controllata tedesca, ha firmato un accordo per acquisire da Lafarge il 100% della russa Uralcement per un Enterprise Value di 104 milioni di euro. L'esecuzione del contratto, che è subordinato ad alcune autorizzazioni normative, dovrebbe avvenire entro fine anno. Sono attese interessanti sinergie e opportunità negli ambiti della logistica, dei prodotti e gestionale. La società italiana detiene infatti già una consistente presenza in Russia. Settori Neutrali Lusso Secondo i dati di Boston Consulting Group, il comparto dei Beni di Lusso Personali (abbigliamento, pelletteria e scarpe, orologi e gioielli, cosmetici) registra consumi per 240 mld di euro l’anno a livello globale. Un comparto che continua a crescere, anche se con un ritmo più contenuto rispetto al recente passato. Durante i mesi che mancano alla fine del 2014 non sono attese significative variazioni di tendenza a seguito della stabilizzazione della crescita cinese (importante mercato per il consumo di beni di lusso), dell’andamento volatile dei consumi in Europa e dei potenziali rischi (tra cui l’Ebola), che limitano le attività di viaggio in tutto il mondo. Settore Lusso Titolo Luxottica Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 41,79 Capitaliz. (€ mln) 20.118 P/E 2014E 29,43 P/E 2015E Net Div. Yield 2014E (%) 24,80 1,71 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Luxottica ha archiviato il 3° trimestre con ricavi e utili in crescita e ha confermato i due nuovi AD, Adil Mehboob-Khan e Massimo Vian, affidando a quest'ultimo ad interim tutte le deleghe esecutive fino all'ingresso effettivo di Adil Khan, che avverrà a gennaio 2015. Con la nomina dei due co-CEO si chiude la crisi di governance della società fondata da Leonardo Del Vecchio, iniziata con l'uscita dell'AD Andrea Guerra in estate e proseguita con l'annuncio delle dimissioni del neo-AD Enrico Cavatorta poche settimane dopo. Le turbolenze al vertice hanno causato forti perdite in borsa per il titolo, anche se i fondamentali del Gruppo di occhialeria sono rimasti sempre solidi. I risultati del 3° trimestre 2014 hanno beneficiato di un miglioramento del quadro valutario a differenza della prima metà dell'anno, in cui si era ancora fatto sentire un effetto cambio euro/dollaro sfavorevole. Nel periodo luglio-settembre Luxottica ha registrato una crescita del fatturato del 5,5% a 1,88 miliardi di euro, dell’utile operativo rettificato del 16,1% a 296 milioni (+16,1%) e dell’utile netto rettificato del 17,5% a 173 milioni di euro. I risultati rettificati escludono gli oneri derivanti dalla cessazione del rapporto di lavoro dell’ex-AD. La crescita nel trimestre è stata trainata dal mercato americano, con un incremento delle vendite consistente, seguito dai mercati emergenti Cina, Brasile, India e Medio Oriente. L’Europa, nonostante la mancanza di sole, che ha penalizzato in modo importante le vendite estive, ha comunque registrato un andamento stabile con ricavi leggermente positivi. L'indebitamento netto al 30 settembre 2014 si è attestato a 1,12 mld di euro (contro gli 1,46 mld al 31 dicembre 2013), con un rapporto indebitamento netto/EBITDA rettificato pari 0,7 (rispetto a 1,0 al 30 giugno). Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo. Superate le difficoltà sulla governance il titolo ritrova la crescita, sostenuto da buoni risultati trimestrali Settori Neutrali Telecomunicazioni Il Governo italiano ha presentato all’UE il piano per la crescita digitale, che prevede investimenti per circa 6,2 mld di euro per portare entro il 2020 la banda larga ad almeno 100 Megabit per secondo fino all’85% della popolazione, assicurando al resto degli italiani collegamenti almeno da 30 Megabit. Gli investimenti previsti saranno effettuati tra il 2015 e il 2020. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 26 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Settore Telecomunicazioni Titolo Giudizio Telecom Italia Prezzo (€) No Rating 0,92 Capitaliz. (€ mln) 16.671 P/E 2014E P/E 2015E 13,14 12,82 Net Div. Yield 2014E (%) 2,14 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Il CdA di Telecom Italia ha dato mandato al management di approfondire le opzioni riguardanti una possibile integrazione di Tim Brasil con Oi (operatore telefonico locale). La società inoltre ha inviato a F2i (controllata da Cassa Depositi e Prestiti) una manifestazione d'interesse per l'acquisto della quota di controllo in Metroweb. Nel contempo è stata perfezionata la cessione ad American Tower di 6.481 torri mobili in Brasile, per un valore di oltre 900 milioni di euro. Tale decisione va nella direzione già intrapresa da altri operatori telefonici brasiliani nell’ultimo anno e consente a Tim Brasil di finanziare l’acquisto delle licenze per la telefonia di quarta generazione LTE (Long Term Evolution). L’integrazione con Oi, se costruita su basi solide, ribalterebbe la situazione in cui si è venuta a trovare Tim Brasil dopo che sono sfumate le nozze con GVT (Global Village Telecom). La controllata brasiliana di Telecom Italia sembrava destinata a diventare preda dei suoi concorrenti, invece così potrebbe ritrovare la complementarietà con la telefonia fissa e potrebbe competere ad armi pari con gli altri operatori presenti sul mercato. La ritrovata crescita in Brasile permetterebbe al gruppo Telecom Italia di affrontare con maggior serenità anche i problemi sul difficile mercato domestico. Rimane da chiarire come la società intenda finanziare i piani di sviluppo in Italia e in Brasile. La società prova a ripartire sugli investimenti Tecnologico La debolezza del comparto Tecnologico sul listino domestico risente dell’andamento negativo che riguarda il comparto dei semiconduttori, segmento in cui opera il leader italo-francese STMicroelectronics. La correzione del settore Tecnologico è iniziata ad ottobre, dopo che la società americana Microchip Technology ha lanciato un allarme sulle vendite che ha condizionato gli altri produttori di chip. Settore Tecnologico Titolo Giudizio Prezzo (€) STMicroelectronics Neutrale 5,90 Capitaliz. (€ mln) 5.355 P/E 2014E P/E 2015E 47,73 21,82 Net Div. Yield 2014E (%) 5,32 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Nel 3° trimestre 2014 STMicrolectronics ha raddoppiato gli utili a 72 milioni di dollari rispetto ai 38 milioni del 2° trimestre ed è tornata a registrare un cash flow positivo per 140 milioni di dollari. I ricavi sono aumentati dell’1,2% a 1,89 miliardi (sotto le attese del consenso che indicavano un +3%), con una marginalità lorda che comunque si è mantenuta elevata, pari al 34,3%. Tuttavia, a penalizzare il titolo della multinazionale italo-francese è stato il profit warning sull'ultima parte dell'anno, che, secondo le previsioni aziendali, registrerà ricavi in flessione del 3,5% rispetto al periodo appena concluso (con una variabilità compresa tra 0 e -3,5 punti percentuali), con un margine lordo in calo al 33,8% (0 e -2 punti percentuali). Tale revisione deriva da un rallentamento degli ordini, soprattutto nel comparto della distribuzione elettronica, dove la clientela è molto frammentata. I distributori prevedono una riduzione delle vendite nel 4° trimestre e quindi hanno reagito tagliando gli ordini già nel 3°. Un rallentamento che riguarda in particolare Europa e Asia, meno coinvolti invece gli Stati Uniti. Entro il 2014 il Tesoro punta a cedere la quota di STM alla Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Il Tesoro detiene attualmente il 50% di STM Holding, che controlla STM con il 27%. Confermiamo la visione Neutrale sul titolo. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche I risultati sotto le attese e le indicazioni conservative penalizzano il titolo 27 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Idee di investimento La selezione di titoli sotto riportata è scelta in un’ottica di investimento di medio periodo tenendo in considerazione la valutazione fondamentale delle società e l’insieme di condizioni macroeconomiche, micro e di liquidabilità che possono influenzare l’andamento dei prezzi. Selezione di titoli in ottica di medio periodo Favorevoli Motivazione A2A Interessanti prospettive di crescita dopo il consolidamento delle nuove centrali di generazione elettrica. La società offre una buona visibilità sia sull’andamento dell’attività che sulle modalità di riduzione del debito. A2A potrebbe ricoprire un ruolo di primo piano nel futuro consolidamento del settore Utility in Italia. Finmeccanica I risultati economici ottenuti dal Gruppo a fine settembre 2014 evidenziano complessivamente un miglioramento rispetto al 2013, particolarmente evidente a livello di marginalità e risultato netto. Si iniziano a vedere gli effetti positivi della razionalizzazione della società implementata dal nuovo management, che passa attraverso la semplificazione della struttura societaria e la cessione degli asset non strategici. Atlantia La società ha chiuso i primi 9 mesi 2014 con un utile in crescita a/a grazie al positivo contributo delle attività estere ma anche al miglioramento del business domestico. Il titolo ha reagito positivamente ai risultati e ha beneficiato delle indiscrezioni riguardanti la possibile cessione di una quota fino al 40% della sua partecipazione in AdR, che valorizzerebbe l’investimento. Atlantia mantiene un interessante dividend yield. BMW Il Gruppo conferma utili in crescita costante, così come il dividendo che garantisce una remunerazione di poco inferiore al 3% annuo. BMW annovera continui record in termini di vendite essendo esposta sui mercati emergenti e stima vendite in crescita del 37% nel periodo 2013-20, grazie soprattutto a Cina e India, le cui vendite sono attese in aumento dell’80% e del 300%. Il 2014 si chiuderà con il superamento di 2 milioni di esemplari venduti, e un nuovo risultato record per gli utili consolidati ante-imposte, con un margine EBIT dell’8-10% nel comparto automobilistico. Nel breve il Gruppo ha risentito della decelerazione in Cina e della crisi in Russia, dopo le sanzioni imposte dall’Europa. CNH Industrial La società, che nasce dalla fusione di Fiat Industrial e l'americana CNH, ha confermato gli obiettivi 2014 nonostante i risultati dei primi 9 mesi siano stati un po’ sotto le attese. La ripresa delle vendite dei veicoli industriali in EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) ha compensato la flessione del mercato dei macchinari agricoli in America. Enel Green Power I risultati fin qui conseguiti confermano la validità della strategia di diversificazione nello sviluppo tecnologico e geografico, in particolare in Nord America e America Latina. Il piano industriale al 2018, che punta sulla crescita extraeuropea, risulta interessante. Generali La società può contare su una buona diversificazione geografica che le consente di sfruttare i tassi di crescita differenziati dei vari paesi. I coefficienti mostrano un’elevata solidità del Gruppo, che a fine ottobre aveva raggiunto un margine di solvibilità pro-forma del 169%. La società sta valutando un miglioramento della politica dei dividendi. Mediobanca I risultati del 1° trimestre 2014-15 confermano un’elevata solidità patrimoniale, con un Core Tier 1 a fine settembre del 12,6%; prosegue l’implementazione del business plan, che prevede una maggiore focalizzazione sull’attività bancaria e una progressiva riduzione delle partecipazioni societarie. Salini Impregilo Il Gruppo ha archiviato i primi 9 mesi 2014 con risultati positivi e il management ha confermato gli obiettivi di crescita per fine anno. Il recente ripristino del flottante sopra la soglia del 25% consente al titolo di rientrare nei principali indici di mercato offrendo maggiore visibilità agli investitori internazionali. Il titolo tratta a sconto sui multipli delle principali società comparabili, solo in parte giustificato dall’incertezza sull’esecuzione di un ambizioso piano industriale al 2017. Sanofi II titolo conferma prospettive di crescita degli utili per il prossimo triennio. L’incremento del fatturato è garantito da una pipeline (portafoglio prodotti) in crescita e in grado di aumentare costantemente i profitti, con un’accelerazione dal 2018. Sanofi si presenta ben diversificata a livello geografico, con il 34,5% dei ricavi generato dai mercati emergenti, con focus in Asia e in particolare in Cina. Nel 3° trimestre utili e ricavi hanno superato le attese, confermando le linee guida del 2014. Il titolo potrebbe beneficiare delle operazioni di consolidamento che continuano a interessare il settore, anche se nel breve ha risentito di avvicendamenti del management e del fatto che la rilevante concorrenza negli USA ha portato alla revisione dei prezzi sul farmaco di punta contro il diabete. UBI Banca L’istituto mostra una solida base di capitale con un buon profilo di liquidità, che dovrebbe consentire alla banca di trarre vantaggio dall’attesa ripresa economica nel 2015 e ha superato con serenità l’AQR (Asset quality review) e Stress Test. Unicredit L’Istituto rimane focalizzato sullo sviluppo delle attività commerciali, sulla riduzione dei costi e sul controllo dei rischi. Il business plan al 2018 prevede un deciso miglioramento dell’utile netto con un ritorno sul capitale netto tangibile (ROTE) del 13%. I risultati dei primi 9 mesi 2014 sono stati positivi e superiori alle attese e l’istituto ha superato brillantemente gli esami europei: l’AQR e Stress Test. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 28 Me ensile Azion ni 26 no ovembre 2014 4 Analisi A grrafica e quadro q in ntermark ket Analisi A graffica dei priincipali ind dici I livelli l di questaa sezione sono aggiornati alla a data odierna . S& &P500 Prroseguono i rrecord dell’S&PP500, proietta ato a 2.095 n nel breve e in zona 2.165 in seguito. L’’indice ha violaato con decisio one l’area di forte f valenza p posta a 2.020-2.030 fornendo ulteriori de ecisi segnali di forza con prrimi obiettivi a 2.095, parte alta del canale costruito su ui minimi di se ettembre 2013 3. L’eventuale superamento o di quest’ultim mo livello con ndurrebbe versso la parte su uperiore del ccanale costruitto sui minimi di novembre 2013, posto ora a 2.165. Infine, in un’ottica di mag ggior respiro il canale potreb bbe condurre in n area 2.220. Prosegue il tre end rialzista dell’indice, priimi obiettivi in area 2.095 e successivi s a 2.16 65 ul fronte oppo osto, un primo o test si trova in zona 2.030 0, anche se la prima area su upportiva di Su fo orte valenza è posta in area 2.020-2.018, il cui cedimen nto proiettereb bbe l’indice verso i 2.000 punti. Solo la perdita di questta zona ricond durrebbe le quo otazioni dapprrima verso 1.965-1.964 e su uccessivamentee a 1.951-1.94 46. Di contro, il cedimento di 1.931 proie etterebbe l’ind dice verso il su upporto posto a 1.909 per poi testare l’a area rilevante ccollocata in zo ona 1.820-1.814, con un te est intermedio in area 1.882 2. L’eventuale cedimento di 1.820-1.814 fornirebbe un segnale di de ebolezza di breve poichéé rappresenta a un importtante minimo o registrato a ottobre, im mmediatamentte rifiutato dal mercato e da dove è partito o il movimento impulsivo rialzzista che ha po oi condotto ai massimi odierrni. Supporti di forte valenza in area 2.020-2.0 018 La a volatilità sull’’indice statunittense resta parrticolarmente ccontenuta, con n il VIX che osccilla tra i 13 e i 15 punti, liveelli in linea con n la media di pe eriodo. S&P500 S – graficco settimanale Fo onte: Bloomberg e riielaborazione Direzio one Studi e Ricerche e Intesa Sanpaolo In ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice erche 29 9 Me ensile Azion ni 26 no ovembre 2014 4 S&P500 S – graficco mensile Fo onte: Bloomberg e rrielaborazione Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Sttoxx 600 Lo o Stoxx600 reccupera forza relativa e supera entrambe lee aree di forte e valenza poste e a 339,7 e 34 43-344, fornendo segnali dii forza nel breve che proietttano l’indice ve erso i precedenti massimi di periodo postti a 350,85, altra a barriera di rilievo. L’evventuale supe eramento di quest’ultima fo ornirebbe un importante seg gnale di forza, con primi ob biettivi in area a 356-358 e in n seguito a 36 67-370, con ulteriore obieettivo a 377. La violazionee di questi livvelli riportereb bbe verso i precedenti masssimi assoluti di luglio 2007, individuabili in n area 389-391 1, e verso 400,, barriera di alltrettanta rilevaanza. Resistenze di rilievo a 350,85 Di contro, l’even ntuale perdita di 339,5-338,6 riproporrebb be dapprima il supporto postto a 333,06 e successivamen nte area 331-3 329. Solo il cedimento di qu uest’ultimo live ello riproporreb bbe la forte arrea supportivaa posta a 323--322, e successivamente il ttest di altretta anto rilievo po osto a 315, an nche se il ced dimento di 302 2,5 punti rovinerebbe la graafica nel medio periodo riproponendo l’a area 300-299 con successivi target a 295,8 88 e 291-288. PPrimi supporti rilevanti r in area 3339,5-338,6; te est di valenza in n aarea 333,06 e 331-329 3 Stoxx S 600 – gra afico settimana ale Fo onte: Bloomberg e rrielaborazione Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo In ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice erche 30 0 Me ensile Azion ni 26 no ovembre 2014 4 FT TSE MIB Re ecupera forza relativa il FTSEE MIB, che viola al rialzo la b barriera di forte e valenza posta a a 19.889, ch he più volte avveva fermato l’’indice da inizio ottobre. Solo o la violazione e di 20.195 forrnirebbe un ulteriore impulsso verso 20.38 89, e l’eventuale superamentto di quest’ultima zona cond durrebbe in arrea 20.500, livvello particolarm mente importa ante rappresen ntato dalla tren nd line ribassista costruita su ui massimi dello scorso giugno. Il superam mento di questta barriera, con nfermato dalla a violazione di 20.700, forn nirebbe un veero e proprio segnale di invversione del trend t ribassista a di breve, fa avorendo allun nghi verso 20.940 in prima battuta e 20.9 992 e 21.375 successivamente. Solo il su uperamento d dei precedenti massimi relativi posti a 2 1.481 favorire ebbe un nuovvo impulso alll’indice, dapprrima verso 21.9 981 e successivamente a 22..590. Questo è un livello spartiacque, la cu ui violazione fo ornirebbe un segnale di forza sulla graficca di medio pe eriodo con prim mi target a 23 3.273. Segnale di forrza nel breve sopra 20.500 e 20.700 Di contro, l’even ntuale ritorno sotto 19.233 riproporrebbe nuovamente l’area supportivva di rilievo po osta a 19.040 0-19.000, il cu ui cedimento toglierebbe t fo rza al movime ento di recupe ero in atto. L’’eventuale perrdita di 18.90 00-18.870 con nfermerebbe u un indebolime ento di breve con primi obiettivi a 18.730-18.650, la cui perdita rip porterebbe l’in ndice verso il minimo m rilevan nte posto a 18 8.414. Gli obieettivi successivvi si collocano a 17.555 con ttarget interme edi a 17.996 e 17.750. La pe erdita di 17.55 55 riproporrebbe dapprima il supporto a 17 7.199 e successsivamente a 16.780. Forti supporti in area 19.000 FTSE F MIB – graffico settimanale Fo onte: Bloomberg e riielaborazione Direzio one Studi e Ricerche e Intesa Sanpaolo Cambio EUR/USD D Re esta sotto presssione l’euro contro c il dollaro o, che, dopo aaver perso anche i livelli supp portivi posti in n area 1,25, è andato ad atttaccare i test posti in area 1,24-1,236. L’eventuale L cedimento di questi livelli rip proporrebbe nuova n debolezza verso 1,2 224. Sotto questi livelli la grafica si de eteriorerebbe ulteriormente dapprima versso 1,213 e succcessivamente e a 1,204, test rilevante il cu ui cedimento fornirebbe un nuovo impulso di acceleraziione al ribasso o verso 1,187, minimo del 20 010. anti a 1,24-1,23 36 Supporti rileva Su ul fronte oppo osto, la prima barriera si tro ova a 1,26, an nche se solo il superamento di 1,268 e 1,,277 favorireb bbe distensionii per la moneta europea co on primi obietttivi in area 1,288-1,290. So olo l’eventualee superamento o di questa zo ona, confermatto dalla violazione di 1,30, favorirebbe f alllunghi verso 1,316-1,323 in prima batttuta e 1,342 2-1,345 poi, livello chiave per poter Rilevante area a a 1,288-1,29 e 1,3. Timido se egnale sopra 1,3 35 In ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice erche 31 1 Me ensile Azion ni 26 no ovembre 2014 4 re ecuperare forza. In seguito, solo l’eventuale violazione d di 1,35 condurrrebbe nuovam mente verso 1,,365-1,37. Euro E -dollaro – grafico settima anale Fo onte: Bloomberg e riielaborazione Direzio one Studi e Ricerche e Intesa Sanpaolo In ntesa Sanpaolo – Direzione Studi e Rice erche 32 2 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Titoli Euro Stoxx50 e FTSE MIB Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Alimentari Unilever Danone Pernod Ricard Heineken Assicurazioni Allianz ING AXA Assicurazioni Generali Muenchener Rueck Auto e componenti Daimler Volkswagen Renault BMW Peugeot Banche Banco Santander BNP Paribas Banco Bilbao Vizcaya Société Générale Deutsche Bank Commerzbank Beni personali e per la casa Philips LVMH L’Oreal Adidas Retail Carrefour Ahold Inditex PPR Metro Delhaize Group Chimici Bayer BASF Air Liquide Akzo Nobel Area euro Area euro Paesi Bassi Francia Francia Paesi Bassi Area euro Germania Paesi Bassi Francia Italia Germania Area euro Germania Germania Francia Germania Francia Area euro Spagna Francia Cile Francia Germania Germania Area euro Paesi Bassi Francia Francia Germania Area euro Francia Paesi Bassi Spagna Francia Germania Belgio Area euro Germania Germania Francia Paesi Bassi 322,25 504,14 32,22 56,00 92,83 61,71 223,02 135,85 11,50 18,92 17,20 161,75 461,84 64,56 177,95 62,41 88,16 9,60 139,14 6,92 49,67 8,38 38,01 24,93 11,94 523,65 23,36 144,95 135,45 65,72 380,43 25,30 13,88 23,14 161,25 26,47 58,94 946,13 118,00 73,75 100,15 53,94 4.645.621 287.094 55.249 36.052 24.639 35.545 206.636 62.083 44.348 45.823 26.778 27.973 202.882 69.069 84.081 18.456 56.599 7.518 489.333 87.072 61.899 49.708 30.601 34.385 13.594 139.441 21.837 73.587 75.661 13.750 89.307 18.593 12.414 72.104 20.355 8.635 6.055 286.765 97.580 67.738 34.519 13.087 Var. 1M (%) Var. 6M (%) Var. YTD (%) 6,94 8,04 6,60 9,95 7,12 6,10 9,06 11,95 4,03 6,83 10,97 10,75 9,41 8,78 11,71 12,88 8,37 2,49 -0,41 -0,43 2,86 -7,07 1,33 0,54 5,43 12,60 9,18 14,54 12,08 13,39 9,78 10,34 11,71 9,98 7,54 6,01 12,59 8,63 13,24 5,99 7,92 4,23 -0,23 7,52 0,86 2,94 5,19 19,71 8,59 11,40 17,06 8,27 8,04 2,08 -4,61 -3,86 -6,76 -8,22 -0,61 1,80 -6,13 -6,53 -2,61 -7,34 -10,08 -13,36 5,24 -0,40 0,09 0,69 5,45 -15,25 -0,58 -5,08 -0,61 10,85 0,37 -8,71 11,21 0,89 14,18 -11,11 4,27 -0,92 2,53 13,00 10,06 7,03 12,10 25,73 2,61 4,22 13,81 -6,41 0,58 1,00 0,51 2,64 -12,83 6,78 3,45 22,99 -1,62 6,35 -12,32 -6,30 -9,98 -24,62 1,96 0,05 -12,33 9,31 6,07 -29,06 -3,07 -12,18 6,83 -3,44 4,95 -24,82 36,44 3,19 15,74 -4,83 7,16 -4,26 P/E Var. % EPS Net Div 2015E 2015E Yield 2014E (%) 13,59 19,06 18,95 19,20 18,75 18,31 9,65 9,82 9,62 8,47 10,82 9,48 9,02 9,65 7,44 6,82 9,28 11,46 10,80 11,73 9,01 12,07 7,92 8,74 12,84 19,61 14,51 18,81 22,67 18,46 16,13 14,04 13,74 25,16 14,50 13,23 13,00 15,66 17,08 12,48 18,70 14,92 16,96 8,70 6,92 9,65 11,00 11,41 4,11 -1,91 14,66 6,14 15,69 -5,57 15,07 4,59 8,24 44,79 4,86 Neg. 49,73 20,41 7,63 51,04 25,12 High 75,47 12,51 16,25 13,28 12,29 14,47 15,09 18,53 13,54 14,94 16,54 18,69 14,46 11,42 14,31 6,64 10,63 16,86 3,31 2,60 3,54 2,59 1,77 1,57 4,72 5,15 0,00 4,76 3,34 4,64 3,02 3,72 2,76 3,04 3,29 0,00 3,41 8,67 3,02 4,12 3,69 3,01 0,00 2,02 3,42 2,22 1,99 1,94 2,81 2,70 3,49 2,24 2,44 3,34 2,65 2,56 1,91 3,80 2,40 2,74 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 33 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Costruzioni e Materiali Saint Gobain Bouygues Lafarge Acciona Petrolio & Gas Total ENI Repsol Farmaceutici Sanofi-Aventis Merck Beni e servizi Industriali Siemens Schneider Electric Alstom Deutsche Post ThyssenKrupp Vallourec Thales Risorse di base ArcelorMittal (Ex Usinor) UPM Kymmene Stora Enso Acerinox Media Vivendi Reed Elsevier Lagardère Mediaset Turismo e tempo libero Accor Sodexho Air France Deutsche Lufthansa Area euro Area euro Francia Francia Francia Spagna Area euro Francia Italia Spagna Area euro Francia Germania Area euro Germania Francia Francia Germania Germania Francia Francia Area euro Francia Finlandia Finlandia Spagna Area euro Francia Paesi Bassi Francia Italia Area euro Francia Francia Francia Germania 322,25 299,70 36,22 29,97 57,91 58,41 328,79 48,54 17,19 18,44 687,10 75,91 78,54 590,13 93,98 64,56 28,92 25,36 20,99 30,61 42,40 184,06 10,10 13,29 7,02 12,41 209,74 20,22 18,79 21,76 3,13 163,06 36,30 78,86 7,68 13,40 4.645.621 136.470 20.572 10.062 16.641 3.345 206.503 115.433 62.472 24.899 240.868 100.731 34.147 505.139 84.923 37.675 8.946 30.677 11.879 3.938 8.768 59.439 16.820 7.093 5.527 3.248 156.472 27.260 14.646 2.853 3.697 50.889 8.355 12.391 2.306 6.201 Var. % 1M Var. % 6M Var. % YTD 6,94 6,28 8,93 16,69 9,47 9,14 6,80 9,25 5,46 6,59 0,01 -6,84 14,42 9,80 10,01 12,03 11,02 8,38 14,05 0,23 11,26 5,95 0,05 20,71 7,43 12,97 8,38 10,07 9,12 13,99 13,57 11,07 12,45 6,28 10,69 11,07 -0,23 -9,49 -13,56 -8,05 -8,99 2,56 -9,17 -6,90 -6,47 -9,43 4,87 -2,03 26,22 -1,38 -0,48 -2,92 2,17 -5,44 -3,67 -20,33 -4,00 -5,52 -10,78 4,56 -8,54 0,00 4,96 12,39 20,19 -12,88 -6,46 0,83 1,69 -0,43 -26,86 -26,54 2,53 -0,13 -9,39 9,28 6,32 39,85 1,33 8,99 -1,72 0,66 4,94 -1,57 20,60 -2,93 -5,35 1,83 9,22 -4,30 18,65 -22,71 -9,41 -9,73 -22,13 8,22 -3,84 34,21 3,12 11,34 21,98 -0,25 -9,17 11,30 5,83 7,09 1,24 -13,10 P/E Var. % EPS Net Div 2015E 2015E Yield 2014E (%) 13,59 16,96 3,31 14,42 16,87 3,55 13,31 24,81 3,42 16,88 -6,08 5,34 18,33 49,06 1,90 22,47 20,93 0,00 11,21 9,11 5,59 10,18 6,73 5,06 13,59 9,35 6,52 13,36 6,32 10,85 16,50 7,15 2,58 14,07 4,07 3,82 15,93 6,32 1,29 15,13 13,12 2,84 13,11 12,03 3,51 14,74 13,15 3,02 19,67 -17,28 0,86 14,09 5,88 3,35 18,06 High 0,52 14,17 22,01 2,22 11,48 6,21 2,90 12,90 57,19 2,82 13,37 High 1,60 12,19 0,93 4,74 11,99 21,13 4,28 15,60 30,44 3,63 19,83 14,91 2,94 35,12 23,69 1,73 16,35 8,27 2,88 11,72 19,52 5,98 28,45 High 1,07 14,47 53,46 2,67 20,39 13,39 2,29 20,26 17,59 2,28 10,11 Neg. 0,00 7,03 68,58 3,21 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 34 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) Euro Stoxx Area euro 322,25 4.645.621 Servizi finanziari Area euro 293,64 43.877 Deutsche Boerse Germania 56,24 10.854 Unibail-Rodamco Francia 204,90 20.089 Tecnologici Area euro 325,58 214.336 Nokia Finlandia 6,54 24.474 SAP Germania 56,08 68.895 Alcatel-Lucent Francia 2,72 7.654 ASML Holding Paesi Bassi 85,21 37.285 STMicroelectronics Svizzera 5,88 5.355 Infineon Technologies Germania 8,13 9.259 Telecom Area euro 331,76 234.578 Telefónica Spagna 12,47 56.751 France Telecom Francia 13,71 36.303 Deutsche Telekom Germania 13,16 59.688 Telecom Italia Italia 0,92 16.674 Utility Area euro 281,88 333.826 E.On Germania 13,53 27.064 Iberdrola Spagna 5,75 36.260 RWE Germania 27,40 16.593 Enel Italia 3,77 35.488 Electricitè de France Francia 322,25 3.290.956 Var. % 1M 6,94 8,75 9,37 5,43 10,46 1,48 8,12 36,96 17,10 9,68 11,02 15,62 10,26 25,56 21,29 14,58 4,28 4,12 6,48 3,79 0,80 6,94 Var. % 6M -0,23 -0,67 3,78 2,81 8,57 17,96 1,15 -6,01 41,78 -15,38 -5,65 6,19 3,14 12,57 6,13 10,65 0,08 -2,28 10,83 -3,67 -6,77 -0,23 Var. % YTD 2,53 0,78 -6,58 10,01 3,59 12,29 -10,00 -16,51 25,24 0,70 4,79 14,44 5,37 52,28 5,87 27,53 12,92 0,82 24,03 2,99 18,90 2,53 P/E 2015E 13,59 15,50 14,38 18,01 17,77 21,78 15,08 16,00 24,28 21,32 15,79 16,68 13,86 14,58 19,18 12,82 14,13 14,82 15,54 12,92 11,44 13,59 Var. % EPS Net Div Yield 2015E 2014E (%) 16,96 3,31 19,54 3,32 9,35 3,73 4,55 4,60 17,41 1,58 9,44 2,07 7,20 1,82 High 0,00 38,74 0,77 High 5,48 14,44 1,97 7,15 4,37 3,45 6,01 7,81 4,38 10,94 3,80 2,43 2,14 4,95 4,73 0,82 3,70 5,01 4,70 -1,48 3,65 6,45 3,44 16,96 3,31 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 35 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Performance e multipli dei titoli del FTSE MIB (€) Titolo Settore A2A Assicurazioni Generali Atlantia Autogrill Finanziaria Azimut Holding Banca Monte dei Paschi Banca Popolare Emilia R. Banca Popolare Milano Banco Popolare Buzzi Unicem CNH Industrial Davide Campari Enel Green Power Enel ENI EXOR Fiat Finmeccanica GTECH Intesa Sanpaolo Luxottica Mediaset Mediobanca Mediolanum Moncler Pirelli Co. Prysmian Saipem Salvatore Ferragamo Snam Rete Gas STMicroelectronics Telecom Italia Tenaris Terna Tod’s UniCredit UBI Banca UnipolSai World Duty Free Yoox Elettricità Assicurazioni Trasporti Ristorazione Asset Management Banche Banche Banche Banche Materiali e finiture Industriali Industriali Elettricità Elettricità Petrolio & Gas Servizi Finanziari Auto Difesa Scommesse Banche Abbigliamento & Accessori Media Banche Assicurazioni Vita Abbigliamento & Accessori Pneumatici Industriali Servizi petroliferi Abbigliamento Gas Semiconduttori Telecom Acciaio Elettricità Abbigliamento Banche Banche Assicurazioni Ristorazione Abbigliamento Valore 0,84 17,20 19,69 5,70 17,45 0,67 5,37 0,57 10,42 12,00 6,75 5,51 1,90 3,77 17,19 35,07 9,88 7,56 18,68 2,36 41,79 3,13 7,06 5,52 11,69 11,35 14,93 13,35 21,26 4,23 5,90 0,92 14,95 3,89 73,00 5,78 5,91 2,29 7,35 17,52 Market Cap. (mln €) Var. % 1M Var. % 6M Var. % YTD P/E Var. % 2015E EPS 2015E 2.618 26.778 16.260 1.450 2.500 3.449 2.573 2.501 3.774 2.271 9.109 3.200 9.480 35.488 62.472 8.635 16.157 4.371 3.268 38.635 20.118 3.697 6.082 4.065 2.922 5.526 3.225 5.893 3.580 14.318 5.355 16.674 17.649 7.815 2.234 33.880 5.329 6.344 1.871 1.046 12,75 10,97 9,75 4,30 -1,80 -23,19 -14,71 -6,02 -12,95 12,89 7,83 1,66 2,49 0,80 5,46 22,32 33,04 7,31 1,52 3,96 12,31 13,57 6,49 5,45 8,44 7,38 11,09 -14,09 11,54 3,37 9,78 14,58 -1,39 1,51 1,18 1,14 -3,11 9,27 14,13 10,89 -0,65 8,04 6,43 -12,38 -10,47 -49,84 -17,68 -3,31 -14,94 0,93 -14,18 -9,15 -7,06 -6,77 -6,47 11,76 32,44 31,36 -5,42 2,78 2,43 -6,46 2,84 -2,82 -6,48 -2,74 -8,63 -30,47 -5,55 2,47 -15,18 10,65 -5,02 2,37 -25,20 -3,35 -1,58 -3,38 -24,30 -22,24 -1,76 0,58 20,72 -7,17 -12,00 -38,63 -14,36 42,56 -1,57 -8,47 -18,53 -9,38 3,55 18,90 -1,72 21,31 65,47 37,33 -15,70 31,77 7,29 -9,17 11,01 -12,46 -26,01 -9,78 -20,20 -14,20 -23,11 4,13 2,08 27,53 -5,86 7,05 -39,87 7,34 19,73 3,04 -19,58 -46,26 13,48 10,82 18,40 27,80 13,49 17,35 12,06 11,82 13,27 17,84 13,30 19,00 17,24 11,44 13,59 17,67 10,21 12,81 11,39 12,74 24,80 28,45 11,57 12,53 20,71 11,17 12,63 11,40 20,67 13,66 21,82 12,82 13,66 14,40 19,78 11,55 13,74 8,86 23,24 45,68 0,26 13,70 13,10 High 21,74 Neg. High 17,87 Neg. High -4,51 16,60 6,39 5,75 9,08 high High 47,56 9,83 62,29 18,56 High 41,80 3,35 18,67 18,80 35,41 High 14,83 1,83 High 4,02 6,60 4,66 8,05 33,25 High -6,70 4,77 46,90 Net Div Yield 2014E (%) 4,79 3,34 3,91 0,67 4,34 0,00 0,47 2,76 0,00 0,87 3,27 1,45 1,64 3,44 6,52 1,00 0,00 0,00 4,12 2,54 1,71 1,07 2,12 4,71 1,04 3,08 2,81 1,44 2,08 5,90 5,32 2,14 2,34 5,14 3,30 2,08 1,35 7,44 0,00 0,00 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore; NS= non significativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 36 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Legenda Benchmark Blue chip Buy-back Buy-out BV CAGR Capital employed Combined ratio Corporate governance Cost/Income ratio Cover ratio Default De-listing Downgrade DPS Due diligence EBIT EBITDA EPS Embedded Value EV EV/Sales EYR Expense ratio Free cash flow IPO Leverage Loss ratio Margine di interesse Margine da servizi Margine di intermediazione Market cap Multiplo NAV NAVPS Overhang P/E P/BV Pay-out ratio Placement (private) Private equity Profit taking Profit warning Public company Rating RAB (Regulatory Asset Base) Risultato di gestione ROCE ROE SPS Small/Mid cap Spin-off Target price Tier 1 Tier 2 Upgrade Valore Intrinseco (VI) Yield Parametro di riferimento Titoli a larga capitalizzazione Riacquisto Acquisizione dall’interno Book Value: mezzi propri della società Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita Capitale investito: mezzi propri + debiti netti Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Expense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi) Norme che regolano il processo decisionale societario Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario) Riserve totali/premi (settore assicurativo) Insolvenza Eliminazione dal listino Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Dividend Per Share: dividendo per azione Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie Earnings Before Interest and Tax: utile operativo Earnings Before Interest, Tax, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo (MOL) Earnings Per Share: utile netto per azione Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto Rapporto tra Enterprise Value e fatturato Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (BTP 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E Spese di amministrazione rapportate ai premi (settore assicurativo) Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico Debiti netti/mezzi propri Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi (settore assicurativo) Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario) Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario) Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario) Capitalizzazione: prezzo x numero azioni Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo, risultato operativo, ecc) Net Asset Value: valore patrimoniale netto Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni Eccesso di offerta di titoli sul mercato Price/Earnings: prezzo/utile netto Price/Book Value: prezzo/Valore di libro Quota di utili distribuita Collocamento (privato) Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate Presa di profitto Annuncio di revisione di stime al ribasso Società a capitale diffuso Raccomandazione/ giudizio Valore del capitale investito netto come riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas alle società di trasporto e distribuzione, al fine della determinazione delle tariffe applicabili Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario) Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito Return On Equity: utile netto/mezzi propri Sales Per Share: fatturato per azione Titoli a bassa/media capitalizzazione Scorporo Prezzo obiettivo Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio. Deve essere pari almeno al 50 % del capitale totale (settore bancario) Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario) Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Embedded Value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o a portafoglio “chiuso” (settore assicurativo) Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 37 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza mensile. Il precedente report è stato distribuito in data 30.10.2014. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia mediante la messa a disposizione dello stesso attraverso il sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) e, per i clienti di Banca IMI, nella sezione Market Hub del sito internet di Banca IMI (https://markethub.bancaimi.com/home_public.html). Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 38 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Gli interessi e i conflitti di interesse – come disciplinati dagli artt. 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Consob n° 11971/99 e successive modificazioni ed integrazioni (di seguito “Regolamento Emittenti”), dall’art. 24 del “Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emesso da Consob e Banca d’Italia, dalla NASD Rule 2711 e dalla NYSE Rule 472 di FINRA, nonché dalle FSA Conduct of Business Sourcebook rules COBS 12.4.9R (3) e COBS 12.4.10R (5) – presenti tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e gli emittenti di strumenti finanziari e i relativi gruppi di appartenenza citati nel presente documento sono disponibili, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 69-septies del Regolamento Emittenti, dalle suddette Rules di FINRA e FSA, unitamente alla “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, sul sito internet di Intesa Sanpaolo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti.jsp Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (quali, tra gli altri, Information Barriers, Crossing Procedures, Watch e Restricted List) atti a gestire i conflitti di interesse derivanti dalle molteplici attività del Gruppo Intesa Sanpaolo in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 2. Gli analisti citati nel documento sono soci AIAF. 3. Gli analisti citati nel documento non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 39 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Note metodologiche Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia. Settori e aree geografiche USA/Europa/Italia e cenni sui Paesi emergenti L’universo di riferimento è quello dei settori dell’Eurostoxx 600 e dell’S&P500. La selezione dei settori viene realizzata sulla base dell’analisi dei fondamentali e della forza relativa dei singoli comparti rispetto al benchmark. I suggerimenti di acquisto si riferiscono ad un investimento realizzato con un orizzonte temporale di 6-12 mesi. Dati societari e stime di consenso I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Definizioni e storia delle raccomandazioni Raccomandazioni equity View Definizione Orizzonte Positiva Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Moderatamente Positiva Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il 5% e il 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Neutrale Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il +5% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Moderatamente Negativa Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -5% e il -10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Negativa Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. 12 mesi Non No Rating La Società viene coperta dal desk Retail Research senza esprimere alcuna raccomandazione o per scelta o per attenersi a precise disposizioni che riguardano circostanze particolari (ad esempio se Intesa Sanpaolo significativo ha interessi o conflitti di interesse particolari nella Società oggetto del documento o ricopre ruoli in operazioni di mercato che riguardano la Società). Rating sospeso La raccomandazione sulla Società viene sospesa se non esistono elementi di natura fondamentale sufficienti per esprimere un giudizio sul titolo. Non significativo La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati sono di tipo quantitativo e qualitativo. Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E, ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di riferimento, o la media, del paniere individuato. Il DCF (Discounted Cash Flow) misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione (definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae l’indebitamento. La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni (ogni divisione viene paragonata ai propri peers) e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business. Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a: Rendimento atteso (yield%); Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato); Analisi della posizione competitiva; SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità). A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 40 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Analisi tecnica Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi. Storia delle raccomandazioni (12 mesi) Emittente A2A Autogrill Atlantia (ex Autostrade) Banca MPS Banca MPS BMW Buzzi Unicem Enel Green Power Eni Fiat Chrysler Automobiles (FCA) - ex FIAT FIAT CNH Industrial (ex FIAT Industrial) Finmeccanica Finmeccanica Finmeccanica Generali Salini Impregilo Salini Impregilo Luxottica Mediobanca Sanofi STMicroelectronics Telecom Italia UniCredit Unione Banche Italiane (UBI Banca) Raccomandazione Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Negativa Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Neutrale No rating Moderatamente Positiva Moderatamente Positiva Data di assegnazione/conferma del giudizio* 30.09.2014 01.08.2014 30.06.2014 30.04.2014 29.01.2014 30.06.2014 30.06.2014 01.08.2014 01.08.2014 26.11.2014 30.09.2014 01.08.2014 26.11.2014 30.04.2014 29.01.2014 01.08.2014 30.09.2014 30.04.2014 29.01.2014 30.10.2014 27.03.2014 01.08.2014 30.09.2014 30.10.2014 30.10.2014 Nota: * Viene riportata l’ultima data di conferma del giudizio precedente alla presente pubblicazione, quando la data di assegnazione è antecedente ai 12 mesi Distribuzione dei rating/rapporti bancari (settembre 2014) Numero di società coperte: 43 Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima raccomandazione Clienti Intesa Sanpaolo * POSITIVO MODERATAMENTE POSITIVO 4,6% 58,1% 50% 48% NEUTRALE MODERATAMENTE NEGATIVO 37,2% 62,5% - NEGATIVO 0% 0% Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 41 Mensile Azioni 26 novembre 2014 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Ester Brizzolara Laura Carozza Piero Toia Analista Obbligazionario Serena Marchesi Fulvia Risso Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Team Nucleo Editoriale Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 42