Tre quarti degli occupati in Svizzera, per la propria carriera, sono

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Tre quarti degli occupati in Svizzera, per la propria carriera, sono
 Tre quarti degli occupati in Svizzera, per la propria carriera, sono disposti a trasferirsi in un’altra città o in un altro paese Quando si tratta di un posto di lavoro interessante, i lavoratori svizzeri si mostrano particolarmente disponibili alla mobilità, e non solo all’interno della Svizzera. Più di un terzo, per il lavoro, sarebbe disposto anche a trasferirsi in un altro stato. Questi i risultati di un recente sondaggio dell’azienda specialista di risorse umane Kelly Services. Ciò che trattiene molti da un trasferimento sono l’ambiente sociale, le barriere linguistiche e le differenze culturali. Comunque lo stimolo a raccogliere nuove esperienze professionali e personali è elevato: più della metà degli intervistati sarebbe disposta a lasciare il proprio paese per tre anni o anche di più. Neuchâtel, 12. aprile 2011. Il mercato globale del lavoro è in crescita e offre prospettive di carriera promettenti alle persone dotate di talento, a condizione che siano disponibili alla mobilità. Chi vuole avere successo nella professione, durante la sua carriera, deve essere disposto a trasferirsi per un certo tempo in un’altra città o in un altro paese. Gli occupati svizzeri si sono dimostrati sorprendentemente disponibili alla mobilità: il 76 per cento degli intervistati per il posto di lavoro ideale sarebbe disposto ad allargare il proprio orizzonte geografico. La Svizzera, rispetto agli altri paesi europei, si trova esattamente nella media. Gli intervistati dei paesi dell’Europa meridionale come l’Italia (89 per cento) e il Portogallo (88 per cento) sono quelli che mostrano la maggiore propensione alla mobilità. Questa è invece nettamente inferiore nei paesi scandinavi come la Svezia (65 per cento) e la Norvegia (58 per cento). «Le aziende, per rafforzare la loro competitività sui mercati globali, hanno bisogno di collaboratori e candidati qualificati disposti a spostarsi all’estero in caso di necessità. Essere disponibili alla mobilità acquista quindi sempre maggiore importanza», afferma Peter Güggi, direttore generale di Kelly Services Svizzera. «Andare all’estero può fornire dei vantaggi notevoli a una persona di talento per quanto riguarda la sua carriera, poiché le permette di acquisire conoscenze specifiche più approfondite a livello internazionale e qualifiche ulteriori quali conoscenza di lingue straniere e competenze interculturali. Questi fattori incidono positivamente sul prosieguo della carriera.» Un terzo è disposto persino a trasferirsi all’estero Il 40 per cento degli intervistati appare particolarmente disponibile a trasferimenti all’interno della Svizzera. Più di un terzo degli occupati sarebbe disposto anche a trasferirsi all’estero. Gli uomini nel complesso (80 per cento) mostrano una maggiore propensione alla mobilità delle donne (70 per cento). 8 intervistati su 10 della generazione Y più giovane (dai 18 ai 29 anni) considera particolarmente interessante uno spostamento di residenza per motivi di lavoro. Per gli intervistati più anziani della generazione del baby boom (dai 48 ai 65 anni) si tratta del 69 per cento. In particolare sono gli occupati nel settore dell’ingegneria e del commercio al dettaglio (90 per cento rispettivamente) e nei settori scientifici (88 per cento) a prendere maggiormente in considerazione un trasferimento per la propria carriera. «Se oggi si cerca del personale in un’area più vasta non è solo a causa della carenza di personale. Le aziende registrano i candidati in un pool di talenti globale. Soprattutto in ambiti in forte crescita, come il settore scientifico, finanziario o sanitario la ricerca del personale qualificato avviene a livello internazionale», afferma Peter Güggi. Europa e America del Nord: i luoghi preferiti per la carriera Al di fuori della Svizzera gli occupati svizzeri preferirebbero lavorare in un’altra città europea. Per il 47 per cento l’Europa figura tra le destinazioni professionali preferibili. Circa un intervistato su cinque potrebbe 2
immaginare di trasferirsi in nell’America del Nord. Il Sud America (5 per cento), l’Africa (3 per cento) e il Medio Oriente (2 per cento) risultano meno attraenti per i lavoratori svizzeri. In generale chi sceglie una carriera all’estero lo farebbe con una permanenza prolungata: circa la metà degli intervistati (46 per cento) lavorerebbe per tre o più anni in un altro continente. Il 29 per cento potrebbe immaginare di restare all’estero per lavoro fino a tre anni. Solo un quarto si sposterebbe al massimo per un anno. L’impedimento maggiore è rappresentato dalla famiglia e dagli amici Un trasferimento in un’altra città o in un altro paese deve essere ponderato attentamente. La famiglia e gli amici sono il motivo principale che potrebbe trattenere gli intervistati da un trasferimento. Il 61 per cento degli intervistati svizzeri avrebbe grandi preoccupazioni per il proprio ambiente sociale. Il 12 per cento teme anche le barriere linguistiche. Anche i costi del trasferimento costituiscono un fattore in grado di influenzare negativamente lo spostamento in un’altra sede. «La mobilità per il lavoro influenza la vita famigliare: le relazioni a distanza o la permanenza all’estero, con o senza famiglia, possono logorare i rapporti. Conseguentemente la mobilità esige molta disponibilità e flessibilità. Chi è comunque disponibile alla mobilità raccoglie molte esperienze preziose, conosce culture diverse e crea quindi le premesse migliori per il passo successivo di una carriera in un ambiente internazionale», spiega Peter Güggi. Informazioni sul Global Workforce Index: Il Kelly Global Workforce Index è un sondaggio internazionale mirato a rilevare l'opinione dei lavoratori dipendenti su lavoro e occupazione. I risultati dei sondaggi vengono pubblicati ogni trimestre dalle agenzie Kelly Services in Europa, Nord America e nell'area Asia ‐ Pacifico. Nel 2010, Kelly Services ha ricevuto, grazie al Global Workforce Index, il premio MarCom Platinum Award nella categoria Ricerche/studi. Questo riconoscimento premia l’eccellenza dimostrata a livello di qualità, creatività e innovatività. Nel 2009 al KGWI è stato assegnato il premio Gold nella stessa categoria. Per l’attuale Global Workforce Index sono state intervistate 97’000 persone in 30 paesi, di cui circa 1000 in Svizzera. Il sondaggio è stato effettuato tra ottobre 2010 e gennaio 2011. Informazioni su Kelly Services: Kelly Services, Inc. (NASDAQ: KELYA, KELYB), azienda della lista Fortune 500 con sede a Troy, nel Michigan, è una delle maggiori aziende al mondo operanti nel settore delle risorse umane. Kelly Services offre un’ampia gamma di servizi, dall’outsourcing (Kelly Outsourcing Consulting Group) alla consulenza per il personale alla fornitura di lavoro interinale (Try&Hire) all’assunzione a tempo indeterminato. I settori coperti sono scienze naturali, finanza, informatica, assistenza sanitaria, industria alimentare e agricola, edilizia ed artigianato, contact / call center, industria e tecnologia, vendita, logistica e trasporti, nonché il settore dell’orologeria. Kelly Services fornisce servizi per le risorse umane a clienti di tutto il mondo e fornisce ogni anno 530’000 dipendenti. Nel 2010 Kelly Services ha registrato un fatturato di 5 miliardi di dollari. Kelly Services è presente in Svizzera con oltre 45 filiali e divisioni specializzate. Per maggiori informazioni www.kellyservices.ch e www.kellyservices.com, si metta in contatto con noi su Facebook, Xing, LinkedIn e Twitter. Referente per i media: Kelly Services (Svizzera) SA, Caroline Kälin Tel.: 032 / 732 11 00 E‐mail: [email protected]