Programma per l`individuazione della depressione in gravidanza e

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Programma per l`individuazione della depressione in gravidanza e
Finalità del
Programma
Come prendere
appuntamento
Il Programma intende offrire una prima valuta-
CONTATTARE TELEFONICAMENTE LA SEGRETERIA
zione e un’opportunità di cura per chi soffre di
dell’Unità Operativa Complessa di Psicologia Clinica
“depressione post partum” e, laddove possibile, un
intervento di prevenzione del disturbo. Questo
Programma ha la finalità di ridurre i sintomi de-
● dal lunedì al venerdì
Dipartimento di Salute Mentale
Direttore: Dott. Giuseppe Biffi
dalle ore 8.30 alle ore 13.00
e dalle ore 14.00 alle ore 16.00
pressivi e di migliorare la qualità della vita della
donna e del nucleo familiare in cui è inserita, con
una possibile ricaduta positiva sulla cura dei figli.
● al seguente numero telefonico:
02 - 4022.2832
● è in fase di attivazione
Gli interventi
offerti
il numero telefonico:
02 - 4022.2724
in orari da definire
PROGRAMMA
PER L’INDIVIDUAZIONE
E IL TRATTAMENTO
DELLA DEPRESSIONE
IN GRAVIDANZA
E NEL POST PARTUM
CHIEDENDO DEL
• Valutazione psicodiagnostica
• Colloqui psicologici
• Interventi di tipo
psicoeducazionale
• Psicoterapia individuale
e di gruppo
PROGRAMMA
PER LA DEPRESSIONE POST PARTUM
Verrete ricontattati a breve per fissare
la data del primo appuntamento
Unità Operativa Complessa
di Psichiatria
Direttore: Dott. Giuseppe Biffi
Unità Operativa Complessa
di Psicologia Clinica
Direttore: Dott. Giorgio De Isabella
• Counseling di coppia
• Promozione di attività
di auto-aiuto dopo la terapia
Segreteria
tel: 02 - 4022.2832
fax: 02 - 4022.2883
orario:8.30 - 13.00 e 14.00 - 16.00
e-mail: [email protected]
Sede
Via Pio II, 3 Milano
Miti sulla maternità
Depressione
post partum
Cosa fare
È convinzione comune che la maternità debba
essere uno dei periodo più belli della vita di una
donna...
Nei giorni immediatamente successivi al parto, la
mamma può sentirsi triste ed irritabile senza
alcun motivo particolare, incline al pianto ed inadeguata nei confronti dei nuovi ed impegnativi
compiti che la attendono. Si parla in questi casi di
“baby blues”, un lieve stato depressivo, temporaneo
e senza nessuna conseguenza importante: è sufficiente il supporto del partner e di operatori specializzati
perché non evolva in senso patologico.
Spesso la donna si sente in colpa per la sua tristezza e può, quindi, tendere a minimizzare i suoi
sintomi. Inoltre, se il malessere della donna non
viene riconosciuto dall'esterno, il vissuto di solitudine si acuisce.
Se questo evento non porta le soddisfazioni attese, la donna può sperimentare una profonda
sensazione di inadeguatezza e biasimare se
stessa per tale mancanza, senza rendersi conto
che avere un figlio rappresenta un cambiamento radicale.
...Occorre tempo per adattarsi alla nuova situazione!
Inoltre, nella nostra società ci sono una serie di
miti sulla maternità che possono contribuire a far
sentire in colpa la donna per non essere la
“mamma modello” che si era prefissa in gravidanza.
Ecco alcuni miti molto diffusi sull'amore e sulla
funzione materna:
• L'amore materno è incondizionato (“devi
amare tuo figlio, subito e sempre”)
• Le madri dovrebbero essere costantemente
disponibili e porre sempre al primo posto i
bisogni del bambino
• Essere madre è un fatto istintivo (“saprai
Quando parliamo della depressione post partum, ci
riferiamo, invece, ad una condizione patologica la cui
caratteristica principale è quella di una dolorosa
sensazione di incapacità nello svolgimento dei
compiti quotidiani, non solo legati alla maternità, che
può mantenersi inalterata per circa 6/8 mesi. Se i
seguenti sintomi si presentano con una certa intensità
e persistono per oltre due settimane, è probabile che
la donna stia entrando in tale condizione:
segua una dieta equilibrata
• eviti l'assunzione di eccitanti come caffè e
alcool
• dorma nelle stesse ore in cui dorme il neonato, per riposarsi il più possibile
• chieda aiuto, quando ne sente il bisogno
• mantenga i contatti con familiari ed amici e
Stanchezza e difficoltà di concentrazione
Somatizzazioni
Sentimenti di inadeguatezza, soprattutto nella cura del bambino e conseguente senso di colpa
• La mamma deve essere forte e resistere
Perdita di interesse o di piacere nel fare le cose
• Nel primo mese di vita del bambino si deve
In Italia coinvolge circa il 10-15% delle donne. Ci sono molti fattori, oltre a quello ormonale, che concorrono all’insorgenza di questo disturbo, per lo
più di origine psicologica e sociale. Già la nascita e
l’accudimento del bambino rappresentano fattori di
stress, ma anche complicazioni al momento del parto
o il riattivarsi di emozioni negative collegate a precedenti episodi depressivi. Anche la mancanza di un
supporto emotivo e la qualità della relazione di coppia
sono aspetti importanti in tal senso.
Diventare mamma, proprio perché rappresenta
un esperienza totalizzante, comporta la costruzione di un nuovo equilibrio, non sempre facile da realizzare. Per questo, accanto alle prevedibili emozioni positive, la donna si trova a vivere,
più frequentemente di quanto si possa immaginare, anche intense emozioni negative.
•
Disturbi del sonno
Eccessiva ansia e pensieri di tipo ossessivo, legati
al benessere del bambino.
ricreare l’ambiente protettivo dell’utero,
riducendo il contatto con il mondo esterno
Per ridurre il rischio di sviluppare la depressione
post partum è utile che la madre:
Irritabilità e tristezza
da te come tenerlo in braccio e come cambiargli il pannolino”)
alla fatica, senza lamentarsi mai
Il ruolo del partner è decisivo, sia nei termini di un
ascolto empatico, che di un aiuto concreto nei
lavori domestici, ma anche nei termini di un'intercettazione tempestiva dei segnali di disagio.
rafforzi il rapporto con il partner
• e, soprattutto, cerchi di mantenere un at-
teggiamento realistico nei confronti di se
stessa, del bambino e della nuova situazione.
È importante, comunque, sottolineare che, sia la
diagnosi che l’indicazione terapeutica della depressione post partum, sono di stretta competenza dello
specialista della Salute Mentale ed è, quindi,
utile rivolgersi a questi con fiducia, senza timore di
apparire come persona debole o malata.