Pop-Eye: occhiali in cerca del (canale) fashion A Pitti

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Pop-Eye: occhiali in cerca del (canale) fashion A Pitti
35mm x 24mm
35mm x 24mm
VENERDÌ 20 GIUGNO 2014 ANNO IV N. 721
Pop-Eye: occhiali in cerca del (canale) fashion
L’area studiata da Mido (nella foto) in collaborazione con il salone fiorentino, in corso fino a oggi a Firenze, offre ai brand in mostra
l’occasione di farsi conoscere ai buyer di un segmento alternativo all’ottico
Al piano inferiore del Padiglione Centrale, nove stand, tutti uguali, in stile minimal e in legno chiaro, ospitano le
aziende di Pop-Eye: un debutto, quello dell’occhialeria, in uno spazio dedicato che a Pitti mancava. Il salone fiorentino
ora fa sul serio: in partnership con Mido e Anfao dà maggiore attenzione a questo accessorio con un progetto che si è
tramutato in una bella occasione per le aziende che vi partecipano per farsi conoscere anche al settore fashion.
Un esempio è il marchio australiano Sunday Somewhere. «Abbiamo debuttato all’ultima edizione di Silmo, poi
abbiamo partecipato a opti, a Mido e a 100% Optical – ha spiegato a b2eyes TODAY Az Art, responsabile vendite e
distribuzione in Europa del brand nato tre anni fa da un’idea di Dave Allison, con un passato negli accessori, in
particolare nelle borse in pelle, che ha diffuso il marchio attraverso i social network – Pitti per noi è una bella occasione
per far conoscere il nostro prodotto anche ai buyer del segmento fashion: abbiamo apprezzato l’interesse che i
visitatori mostrano per le nostre collezioni e, soprattutto, la grande sinergia che si è creata tra le diverse aree del
salone». Distributore per l’Italia di Sunday Somewhere è Tommaso De Simone, titolare di Spazio 76, che cura anche un
altro marchio presente a Pop-Eye, Established MMXII. «Il nostro obiettivo è far crescere in Italia brand giovani e
innovativi – racconta De Simone – Come Sunday Somewhere, anche Established MMXII è australiano, ha un’ottima
qualità ed è un marchio nato da poco: Pitti risulta, quindi, un’ulteriore occasione per farci conoscere anche nel mondo
dell’abbigliamento, che al momento rappresenta il 30% del nostro business, mentre il 70% è distribuito nei centri ottici».
Gli fa eco Silvana Del Mastro di Les Pièces Unique, brand di design di Milano. «È una bella occasione per entrare anche nelle boutique –
afferma – Avevamo un’intuizione e abbiamo ricevuto una conferma: creiamo un prodotto moda ed eravamo certi che a Pitti avremmo ottenuto
ottimi consensi». Ha visto, invece, crescere la propria notorietà nel mondo fashion Spektre che grazie a product placement mirati, come
quello con Chiara Ferragni, la blogger di The Blond Salad, ne ha fatto salire vertiginosamente la richiesta. «Il salone fiorentino è un’ottima
opportunità per farci conoscere ulteriormente – spiega Amy Poli, responsabile ufficio stampa della label nata nel 2009 – Al momento siamo
presenti in Italia in 1.200 negozi, dei quali circa il 60% sono centri ottici, che rimangono comunque il nostro segmento di riferimento, mentre il
restante 40% sono fashion store». È, invece, nuovo nel settore Tyg Spectacles, nome straniero, ma origine italiana. «Anche per noi è la prima
volta a Pitti – commenta Luca De Finis, uno dei titolari del brand – Abbiamo debuttato all’ultima edizione di Mido e a settembre saremo a
Silmo». Da sole due settimane sul mercato, invece, Vava, etichetta di origine portoghese fondata da Pedro Silva che a Pitti fa il debutto in
assoluto.
A Pitti sì, ma il core business resta sull’ottico
Se Pop-Eye è stato il centro gravitazionale del salone fiorentino in fatto di occhiali di tendenza orientati al canale fashion, altre aziende
hanno partecipato con un proprio stand, strizzando l’occhio ai buyer della moda, ma con il canale tradizionale come punto di riferimento
È rientrata con passo felpato e dopo qualche anno di assenza Italia Independent. Lo stand, sobrio e discreto, si trova nella nuova area Just
Like a Man. Protagonisti assoluti sono gli occhiali. «Presentiamo il progetto Tailor Made – spiega a b2eyes TODAY Marco Tolentino,
responsabile marketing e comunicazione di Italia Independent – Inoltre, un’edizione speciale dedicata ai 60 anni del Centro di Firenze per la
Moda e qualche capo d’abbigliamento, come le felpe, che da sempre ci caratterizza». A Pitti Italia Independent presenta anche una linea di
occhiali da sole esclusivamente dedicata ai fashion store: il canale degli ottici, tuttavia, rimane il core business del brand di Lapo Elkann. «A
loro è dedicato il progetto Tailor Made – sottolinea il manager – Con le numerose combinazioni che offriamo, tra forme, colori e materiali,
l’ottico può scegliere come creare il proprio occhiale, personalizzandolo: con un acquisto minimo di 25 pezzi, pronti in cinque settimane, il
modello riporterà all’interno dell’asta la dicitura del centro ottico. Per questo progetto è stata creata una business unit ad hoc».
Quarta volta a Pitti per il marchio spagnolo di design Etnia Barcelona. «Il nostro punto di riferimento rimangono gli ottici – dice Edu Pitarch,
direttore creativo del brand – Il 30% del fatturato è rappresentato dai fashion store e ci piacerebbe incrementarlo. Ci hanno chiesto di unirci a
Pop-Eye, ma sono quattro edizioni che partecipiamo e abbiamo preferito continuare a esporre in modo indipendente: nel nostro padiglione
siamo gli unici a presentare occhiali e volevamo che i nostri clienti ritrovassero il nostro stand qui». Debutta, invece, a Pitti Blackfin, marchio
prodotto e distribuito da Pramaor, che, in collaborazione con Bomboogie, presenta una capsule collection. «Non si tratta di una semplice
licenza – sottolineano Lele Musso, titolare di Bomboogie, e Nicola Del Din, proprietario di Pramaor – Ma di una vera e propria collaborazione in
cui ci siamo confrontati per creare un prodotto che fosse la diretta espressione dei valori dei nostri brand».
202mm x 31mm
35mm x 24mm
35mm x 24mm
VENERDÌ 20 GIUGNO 2014 ANNO IV N. 721
Luisa Redaelli TODAY
Due coccole valgono più di un bell’occhiale
Quando entriamo nella quotidianità di routine non stiamo più attenti a ciò che diciamo, a come ci comportiamo, a cosa trasmettiamo.
Terribile, perché significa che rimaniamo “slegati-avulsi” dalle persone e dall’azione, ingabbiati nella ripetizione meccanica che lascia il
pensiero altrove. L’abitudine ci rende distratti e meno efficaci
Ecco perché insisto nello stimolare a ripensare le nostre modalità di contatto, di relazione, nelle diverse fasi delle nostre prestazioni
professionali. Il saluto e l’accoglienza del cliente, i vari passaggi delle verifiche del benessere visivo, la proposta della soluzione lenti più
adeguata, la scelta della montatura, la definizione del prezzo e così via: non sono passaggi da svolgere nell’anonimato ripetitivo e
standardizzato, stessa filastrocca per tutti. Ogni persona ha un suo mondo, che muove pensieri ed emozioni: bene faremo il nostro lavoro, se
avremo la sensibilità di saperlo comprendere, per ciascuno, dedicando attenzione e cura. È un impegno diverso, richiede molta
concentrazione e tanta dedizione, molta disponibilità e tanta elasticità. Ma solo costruendo relazioni umane e professionali valide e
consapevoli potremo dare un impulso positivo e di distinzione al nostro lavoro. Coccolare le persone con garbo, saper ascoltare davvero,
condurre e consigliare in modo convincente e avvolgente, rassicurare e dare agio, far nascere il sorriso e dare la sensazione del gioco: di
questo, tutti abbiamo bisogno, ancor più che di qualsiasi occhiale o sconto, in questo mondo confuso, dove delitti efferati contro la persona e
contro l'onestà sono insistenti nella cronaca pervasiva quotidiana. Le persone non hanno difetti della visione e non esiste il problema: ci sono
situazioni, caratteristiche, modalità e tutto ha una soluzione possibile, senza preoccupazioni, facilmente. Non è l’occhiale bello, ma è la
persona che sta bene con quella montatura. Si scelgono sempre insieme le soluzioni possibili, non si fanno domande a mitraglia, si illustrano
le pochissime opportunità che la nostra competenza professionale reputa migliori per quella persona speciale, non si fanno vedere venti
montature, non si dicono dieci tipi di lenti, trattamenti, prezzi. Si aiutano le persone, si conducono, non si lasciano a guardarsi nello specchio
confuse fra la montatura rossa, quella glasant, quella di titanio, quella della modella-cartellone e altre diciotto diverse, con tutto il disagio
interiore che comporta, oppure a decidere fra termini tecnici che non comprendono, non sono nel loro gergo. Fra l’assurda “celluloide" e il
tecnologico trattamento super-high-tech ci sta la nostra abilità di costruire una relazione professionale valida, personale e la nostra volontà di
fare il nostro lavoro bene, ovvero riconoscendo ogni persona nella sua unicità, dedicandoci a spiegare in modo chiaro e determinato,
decidendo insieme, offrendo le nostre competenze, con serenità. La comunicazione non è altro che sensibilità. [email protected]
Hoya, il catalogo 2014 punta sull’online
“Il bello di vedere bene”, questo il suo titolo (nella foto, la copertina), al via da lunedì 23 giugno, è proposto anche in versione app, già
disponibile su AppStore, che verrà arricchita continuamente con nuove funzionalità. Sarà, inoltre, protagonista di una serie di conferenze via
web rivolte ai centri ottici
Il nuovo Catalogo Hoya «è ricco di contenuti d’innovazione di prodotto e di sistemi, per rivitalizzare il
mercato, garantendo al meglio la soddisfazione dei bisogni dei consumatori e assicurando un’esperienza di
acquisto unica per un ricordo positivo duraturo», si legge in un comunicato della filiale italiana del gruppo
giapponese. Le novità non sono soltanto relative alle fotocromatiche Sensity, ai trattamenti UV Control e
BlueControl e alle lenti progressive: Hoya, infatti, «continua a investire su nuovi sistemi come Blue Light e UV
Sensor, visuReal Portable+ e il nuovo HoyaLook», spiega la nota.
Sky fa “volare” l’HD di VisionOttica
Continuano con successo i passaggi dello spot del premium brand di Vision Group durante le partite e le trasmissioni calcistiche sulla
piattaforma che ha in esclusiva tutti i match di Brasile 2014
Lo spot incentrato sul momento del lancio della monetina è già andato in onda in diversi passaggi, anche durante la partita d’esordio dei
Mondiali, Brasile-Croazia, che ha fatto registrare un particolare curioso: è stato il match tra squadre straniere più visto di sempre sui canali
Sky. «Secondo i dati Sky, infatti, l’incontro giocato lo scorso 12 giugno ha tenuto incollati allo schermo più italiani della finale mondiale di
Sudafrica 2010 – sottolinea una nota di Vision Ottica - Il nostro spot è in programmazione anche durante Italia-Costa Rica, che si giocherà alle
18 di oggi: una partita che merita di essere vista in HD, magari indossando dei nuovi occhiali, proprio come suggerito nello spot VisionOttica».
38mm x 31mm
Direttore responsabile: Angelo Magri
Coordinamento redazionale: Francesca Tirozzi
E-mail: [email protected]
Supplemento al 20 giugno 2014 di b2eyes.com
reg. presso Tribunale Milano, n. 292, 17-06-2009
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38mm x 31mm