Diffusori Klipsch Belle L`ascolto

Transcript

Diffusori Klipsch Belle L`ascolto
2/2/12
ReMusic - Dettaglio articolo
HOME
EDITORIALI
RICERCA MEDIA
MUSICA
ANALOGICO
Clicca e le fo o pe ing andi le.
Click o enla ge pho o .
接在图片上点击放大.
MANIFESTO
DIGITALE
CONTATTI
NEWSLETTER
AMPLIFICAZIONE
DIFFUSORI
CAVI
ACCESSORI
24.01.12
Diffusori Klipsch Belle L'ascolto
di Robe o Rocchi
Like
NdR - Questo articolo di a col o è stato seguito da questo articolo di e p delle Klipsch Belle, diffusori che, come la maggior parte dei veri alta
efficienza, tanto dividono il mondo audiofilo in detrattori e sostenitori.
Non è la prima volta che mi diverto a descrivere una di quelle che io definisco
“giornate audiofile”. Mi è già capitato nel periodo in cui collaboravo con le
testate cartacee. Le gio na e a diofile ono in e e gio na e in c i ie co a
imme ge mi comple amen e in a col i di m ica ip odo a da impian i
affa cinan i e coin olgen i. In pratica si tratta di sistemi molto interessanti e
talmente ben pensati e curati da non aver bisogno di commenti approfonditi e
lunghi. Per poco tempo l ascoltatore non si contrappone all impianto perché ben
presto si matura la convinzione di trovarsi di fronte a un impianto equilibrato,
con un suono appagante e convincente. Insomma uno di quegli impianti top che
non sono “top” solo perché sono composti da apparecchiature costose, perché
comunque costose lo sono, ma perché la scelta di ogni singolo cavo, di ogni
singolo apparecchio e ogni singolo accessorio ha un suo preciso motivo per
essere lì dove è stato messo: suonare al meglio e suonare bene.
Lo scopo della giornata, quindi, non è di commentare il risultato sonoro
dell impianto, ma è di verificare, insieme agli amici che mi accompagnano,
quello che io chiamo “percorso”, vale a dire il pensiero, la filosofia che ha
dettato le scelte effettuate. Quindi si chiacchiera e si specula sui motivi e le
varie “chiavi di volta” che hanno permesso di ottenere un simile risultato.
Come tutte le cose, anche questi impianti hanno un inizio, hanno un idea di
partenza.
In precedenza è stata la coppia di diffusori A an ga de D o che siamo riusciti
a far suonare come si deve grazie all intuizione vincente del bi-ampling e biwiring. Oggi sono un altra gloriosa coppia di diffusori, vale a dire le Klip ch
Belle.
Questa coppia è stata acquistata di seconda mano in Svizzera da Atelier del
Suono, che non è un negozio o un rivenditore, ma è semplicemente un punto di
ritrovo di un appassionato che nel corso di quaranta anni dedicati all hi-fi e all hiend ha accumulato un gran numero di apparecchi da far girar la testa anche ai
più avvezzi e incalliti audiofili. Andate a visitare il suo sito, non a caso è un
nostro partner e sostenitore.
www.remusic.it/index.php?MasterId=g1_184&id_item=184&lng=1&node=
1/4
2/2/12
ReMusic - Dettaglio articolo
nostro partner e sostenitore.
Tornando alle nostre, si tratta di una coppia di Klipsch Belle molto ben
conservata. I primi ascolti sono serviti per verificare lo stato dei componenti,
tutti originali, che sono risultati assolutamente a posto. Si è deciso anche di
sostituire il crossover acquistandolo negli USA dallo specialista
Crites ottenendo un eccellente miglioramento in termini di dettaglio, dinamica e
controllo dell emissione delle frequenze.
Il timore iniziale era sicuramente quello relativo all ambiente ridotto. Ma già in
passato altri grossi diffusori, come le Tannoy Westminster, hanno dimostrato
di gradire l ambiente insonorizzato dalla presenza di circa ventimila LP che
tappezzano le pareti!
Risulta comprensibile, quindi, che ci si preparava a risolvere problemi legati a
un emissione troppo diretta e invadente. Tutti noi pensavamo di trovarci di fronte
a un suono molto dinamico e con molto effetto presenza, tanto da far allisciare i
capelli anche a chi, come me, non è dotato di materiale fonoassorbente sulla
testa. Devo riferire che così non è stato. Il primo vagito di queste Klipsch Belle
ha fatto nascere grandi speranze per l ottenimento di un meraviglioso suono.
Le Belle sono state costruite da Paul Klipsch a partire dal 1971 e prendono il
nome dalla moglie del Colonnello (Klipsch), il quale si è guadagnato i gradi
nell esercito degli Stati Uniti non al fronte ma presso un centro per lo sviluppo
delle munizioni e proiettili in Arkansas.
Le Belle possono essere considerate una versione raffinata ed elegante delle
La Scala delle quali utilizza i componenti: un woofer da 15” con le medioalte
riprodotte da due componenti caricati a tromba, mentre il tweeter utilizza un
diagramma fenolico. La risposta in frequenza si estende da 38 a 17.000 Hz, la
sensibilità è di 104 dB con impedenza di 8 Ohm. Il woofer è caricato a tromba
ripiegata come tradizione Klipsch – unica eccezione la Heresy – e può essere
appoggiato al muro senza necessariamente adoperare l angolo: questo ne
favorisce l inserimento in ambiente domestico.
Si tratta quindi di un diffusore che strizza l occhio all hi-fi domestica senza
necessariamente pensare agli ampi spazi dei teatri.
Se è vero che questa bellissima esperienza ha avuto inizio pensando alle Belle,
è necessario sottolineare che il cuore pulsante, la chiave di volta del sistema
che è stato messo a punto è l amplificazione finale utilizzata, anzi, per la
precisione la valvola Western Electric 310A, una preamplificatrice a pentodo
con distorsione di terza armonica che ben si amalgama con il woofer della
Klipsch Belle che ha distorsione di seconda armonica a 50 Hz. Lo stesso
Colonnello utilizzava come riferimento amplificatori finali mono di Lincoln
Walsh, i Brook 12A in push-pull con le 2A3 che utilizzavano valvole pilota con
distorsione di terza armonica.
Ecco allora la descrizione dell impianto:
pick up ZYX UNIverse –X- SB, ZN (Giappone, attuale) si tratta di una testina
MC con uscita a 0,24mV con impedenza interna di 4 ohm trattata
criogenicamente
braccio Fidelity Research 64/S (Giappone, 1980) con shell Audio Tekne
CH7C (Giappone, attuale)
giradischi Micro RX1500FVG (Giappone, 1980-2000) su aria, volano Micro
RX1500 con motore esterno RY1500DV con pompa RP1110, tutto su Carbon
Block e piani differenti
step up Da Vinci MC Transformer Grandezza (Svizzera, 2008) settato a 10
ohm e guadagno a 26 dB
pre phono MM AN Il King (Italia, 2011)
preamplificatore passivo magnetico con trasformatori in superpermalloy Da
Vinci Grandezza Passive Control (Svizzera, 2007)
finali mono Legend 300B Les Realisations de l Audiophile (Francia, 1992),
con valvola preamplificatrice W.E. 310A, stabilizzatrice Chatam Electronics
5R4WGY, finale 300B/N Full Music
diffusori Klipsch Belle (USA, 1992) con crossover Bob Crites
cavi di segnale dal braccio al trasformatore, dal trasformatore al pre phono e dal
pre phono al pre passivo Audio Tekne ARA500; dal pre ai finali ART
Millennium 6000; dai finali ai diffusori ART Millennium 3000
Prima di passare alle seppur brevi note di ascolto, vorrei sottolineare il fatto che
il sistema descritto è il risultato di un attenta valutazione dei delicati equilibri dei
guadagni dei singoli componenti la catena: questo vale ancora di più nel caso
della sorgente analogica scelta come sorgente di riferimento. Per avvalorare
questa affermazione, riferisco che allorquando è stato inserito lo step-up Air
Tight ATH-1, che guadagna 32 dB a 3 Ohm, al posto del Da Vinci, che
guadagna 26 dB, si è ottenuto un suono troppo invadente con una scena molto
avanzata. Ma ancora più esplicative sono le parole dell amico di passione
Luciano Cavenaghi, che ringrazio sentitamente, che ha così commentato la
giornata passata all Atelier del Suono:
“Non sono mai stato un amante dei diffusori a tromba. Puntualizziamo:
apprezzo il caricamento a tromba dei woofer, il suono che si ottiene è materico,
veloce e mantiene quella naturalezza che nessun altro caricamento riesce a
offrire. L unico inconveniente è che per avere una frequenza necessariamente
bassa, il diffusore deve raggiungere dimensioni importanti. Non sopporto il
www.remusic.it/index.php?MasterId=g1_184&id_item=184&lng=1&node=
2/4
2/2/12
ReMusic - Dettaglio articolo
bassa, il diffusore deve raggiungere dimensioni importanti. Non sopporto il
suono delle trombe per le medie e le alte. Ad eccezione dei diffusori Kiom (e
quindi escludo tutti gli altri, di qualunque nazionalità e di qualunque prezzo) non
ho mai sopportato i suoni caratterialmente aggressivi che contraddistinguono le
trombe. Invece, riguardo l impianto in questione, mi sono dovuto ricredere. Il
suono era di una naturalezza estrema, dolce e delicato ma anche forte e
dinamico quando il segnale lo richiedeva. Le Klipsch Belle sono larghe una
settantina di centimetri e la posizione di ascolto non superava i tre metri di
distanza, eppure i diffusori sparivano lasciando un immagine prospettica
marmorea e profonda. Mi è stata chiesta una motivazione tecnica
dell eccellente risultato sonoro in considerazione del sistema messo a punto. In
effetti, come novelli Bacone, voi amici dell Atelier siete giunti a un risultato
esaltante tramite l esperienza e la sperimentazione a prescindere dalle
conoscenze prettamente tecniche. Io prendo le veci di Cartesio ed esprimo
qualche ipotesi razionale. Negli anni 70 e 80 l equipe della Maison de
l Audiophile, composta da personaggi del calibro di Jean Hiraga, Chretien e
Touselez, consideravano importante per l ottenimento di un buon suono non
tanto la riduzione estrema della distorsione quanto un ordinato decadimento
armonico. Esempio pratico: piuttosto che una distorsione totale dello 0,5% con
prevalente distorsione di terza armonica è preferibile una distorsione totale del
4,5% composta da distorsioni del 3% di seconda, dell 1% di terza e 0,5 di
quarta. Gli altoparlanti a tromba distorcono prevalentemente di seconda
armonica a causa della loro natura stessa in quanto i vari diaframmi (sia che sia
woofer o driver) hanno carichi diversi sulle loro opposte facce. Il woofer centrale
ha come carico la tromba e sul retro (nel caso delle Belle) una cassa chiusa.
Idem per le trombe del midrange e del tweeter: davanti una tromba e dietro una
camera di compressione. Nel caso del sistema utilizzato, la presenza di un pre
a trasformatori che, a causa del ciclo d isteresi distorce prevalentemente di
terza armonica, collegato al finale Legend che è un 300B in single-ended
pilotato da un pentodo 310A, e l abbinamento con i vari altri componenti, ha
sortito l effetto di raggiungere un comportamento ottimale nel campo del
decadimento armonico. Se ciò è vero e il risultato sonoro ottenuto è quello che
ho sentito, ben venga la sperimentazione in questa direzione. La domanda che
mi sorge spontanea è: si può generalizzare questa esperienza per altri casi?
Dipende dall approccio. Non è stato detto che questo sistema è la panacea di
tutti i mali, ma che l unione di questi apparecchi collegati con questi cavi per
pilotare le Belle è stato ottimale. Nel caso di diffusori a tromba, un approccio
simile può essere l utilizzo di un finale push-pull. La configurazione push-pull se
non elimina, attenua gradatamente le distorsioni di seconda armonica, se poi
non è possibile avere un pre a trasformatore uno stadio di ingresso a pentodo
potrebbe essere una scelta adeguata. In caso di diffusori di altra concezione,
sarebbe interessante approcciarsi allo studio di un loro giusto abbinamento
osservando prima le misurazioni di distorsione.”
Luciano ha centrato l argomento ma soprattutto è stato talmente sereno nei
suoi giudizi da ammettere che, in questo caso, l esperienza ha permesso di
raggiungere conclusioni scientificamente dimostrabili. Non è poco.
Per la prova d ascolto sono stati utilizzati alcuni dischi di sicura estrazione
audiofila, ma anche dischi commerciali di normale fruizione. Il giudizio è rimasto
il medesimo.
Nonostante la mole delle Klipsch Belle che dominava nella stanza di dimensioni
non adeguate, il suono ottenuto era assolutamente equilibrato in tutti i
parametri che normalmente vengono presi a riferimento. La risposta in
frequenza è ampia e gli estremi banda non appaiono mai invadenti o privi di
controllo. Le medie frequenze sono assolutamente fresche e aperte senza mai
risultare troppo presenti o avanzate nella scena. L immagine sonora risulta una
finestra limpidissima che si affaccia su un panorama musicale molto credibile,
oserei dire reale. La dinamica è molto ma molto spinta ma non è fastidiosa o
trapanante, la pressione sonora è tanta e si avverte “di pancia” con sensazioni
più fisiche che semplicemente uditive. Anche a volumi davvero elevati tutti i
particolari delle registrazioni che man mano si susseguono risultano omogenee
e controllate e mai, dico mai, compresse o artificiose. Splendida in questo caso
la registrazione della Sheffield Drum Record con Ron Tutt e Jim Keltner o
Flamenco Fever, impressionante per presenza e realtà. La timbrica non
concede spazio a critiche di sorta, basta ascoltare il pianoforte Steinway di
Fukamachi per rendersi perfettamente conto di trovarsi di fronte a un sistema
che fa dell equilibrio tonale un punto di forza di indubbia fattura. Le Klipsch Belle
magicamente spariscono, e non è necessario chiudere gli occhi perché ciò
avvenga, si ha solo la sensazione che la stanza si riempia di musica ed è ciò
che avviene quando sul giradischi mettiamo un LP di Francesco De Gregori,
rinomatamente non attento alla qualità della registrazione.
Giornata audiofila lunga ma molto appagante: grazie ad Atelier del Suono, alle
Klipsch Belle e al sistema audio realizzato, che è stato in grado di sfoderare
prestazioni talmente convincenti e naturali da farci dimenticare di trovarci di
fronte… a un sistema audio.
Da YouTube:
Tour del Museo Klipsch della Storia dell Audio (in inglese, 1 di 4)
www.remusic.it/index.php?MasterId=g1_184&id_item=184&lng=1&node=
3/4
2/2/12
ReMusic - Dettaglio articolo
Tour del Museo Klipsch della Storia dell Audio (in inglese, 1 di 4)
Paul Klipsch incontra un fan (in inglese)
© GIUSEPPE CASTELLI - P.IVA 07861361009
REDAZIONE
PRIVACY
PUBBLICIT
CONTATTI
TORNA SU | UP | 返回页
www.remusic.it/index.php?MasterId=g1_184&id_item=184&lng=1&node=
4/4