Dettagli - Provincia di Asti

Transcript

Dettagli - Provincia di Asti
.
.
.
BASF Poliuretani Italia Spa Strada per Poirino 38 14019 Villanova d’Asti AT Italia
STUDIO
DI
IMPATTO AMBIENTALE
Sintesi non tecnica
BASF Poliuretani Italia Spa
Ing. Mauro Gavi
(Gestore del sito)
Dr. Gianluca Barco
(Ufficio Salute, Sicurezza e Ambiente)
Amministrazione e stabilimento
Strada per Poirino 38
I-14019 Villanova d’Asti AT
Telefono +39 0141 949.111
Telefax +39 0141 949.265
E-mail: [email protected]
www.pu.basf.eu
Stabilimento
Via Praga 16
I-24040 Zingonia di Verdellino BG
Telefono +39 035 809511
Telefax +39 035 809530
E-mail: [email protected]
www.pu.basf.eu
Società a socio unico
Direz. e Coord. BASF Interservice Srl
Sede legale
Corso Vinzaglio 16 – I – 10121 Torino
Cap. Soc. Euro 5.824.000
Registro Imprese TO 00514540012
R.E.A. TO 369429
Cod. Fisc. e Part. IVA IT00514540012
BASF Poliuretani Italia Spa
-2-
Indice
RIFERIMENTI NORMATIVI
3 INTRODUZIONE
3 Premessa
3 Planimetria dell’azienda
4 Descrizione della produzione
Produzione polioli
Produzione di prepolimeri a base MDI
6 7 7 Sistema di Gestione Integrato Qualità/Ambiente/Sicurezza
7 Piano delle Emergenze Interne (PEI) e presidi di sicurezza antincendio
9 COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE E VALUTATE
12 Aria
Qualità dell’aria
Qualità emissioni BASF PU
12 12 13 Acqua
Qualità delle acque superficiali
Qualità acque di scarico BASF PU
15 15 16 Suolo e sottosuolo
Qualità del suolo e del sottosuolo
Qualità del suolo e del sottosuolo di BASF PU
18 18 18 CONCLUSIONI
19 BASF Poliuretani Italia Spa
-3-
Riferimenti normativi
 Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii. "Norme in materia ambientale"
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006 - Supplemento Ordinario n. 96
 Regione Piemonte Legge Regionale 14 dicembre 1998, n. 40 e s.m.i. (B.U. n. 50 del 17
dicembre 1998)
 Decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 “Regolamento per la
semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai
sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.”
 Provincia di Asti Determinazione Dirigenziale n. 7791 dell’8 settembre 2005
“Autorizzazione Integrata Ambientale – IPPC”
 Provincia di Asti Determinazione Dirigenziale n. 4828 del 14 giugno 2007 “D. Lgs. 59/05
– Autorizzazione Integrata Ambientale – IPPC – Autorizzazione Integrata Ambientale
rilasciata con D.D. n. 7791 dell’8/09/2005 e D.D. 1732 dell’1/03/2007 – modifica sostanziale
ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 59/05”
 Provincia di Asti Determinazione Dirigenziale n. 4873 del 27 settembre 2011 “D.Lgs.
152/2006 e ss.mm.ii. – Autorizzazione Integrata Ambientale – BASF Poliuretani Italia S.p.A.
– proroga prescrizioni tecniche e gestionali di esercizio impianto”
Introduzione
Premessa
La società BASF POLIURETANI ITALIA S.p.A. (in seguito BASF PU) ha per oggetto la produzione
di componenti chimici di base quali polioli e isocianati per la produzione di schiume espanse che
trovano utilizzo:
 nella produzione di schiumati quali volanti, plance per automobili, ecc.;
 nella produzione di imbottiti;
 nella produzione di coibenti espansi;
 nella produzione di manufatti stampati o estrusi.
Storia della società:
 1964 – Nasce Elastollan Italia spa a Villanova d’Asti
BASF Poliuretani Italia Spa
-4-
 1969 – L’attività principale diventa la produzione di sistemi poliuretanici
 1975 – Acquistata da Elastogran GmbH, entra a far parte del gruppo BASF
 1981 – Inizio della commercializzazione di materie prime PUR di BASF
 1986 – Cambio della ragione sociale in Elastogran Italia spa
 1987 – Viene acquistata la Resines Synthetiques Routtand spa di Zingonia (BG)
 1992 – Elastogran Italia diventa responsabile della vendita di Cellasto nel mercato italiano
 1995 – Certificazione del Sistema Qualità UNI EN ISO 9002 da Certichim
 1997 – Elastogran Italia diventa responsabile a livello europeo dello sviluppo dei sistemi PUR
a base di poliestere per l’industria calzaturiera
 1999 – Nello stabilimento di Zingonia viene costruito un nuovo reattore per la produzione di
materie prime poliesteri
 1999/2000 – Ampliamento dello stabilimento di Villanova con la costruzione di nuovi uffici,
laboratori, magazzini
 2000 – Inizio della vendita diretta di poliuretano termoplastico (TPU) nel mercato italiano
 2002 – Elastogran Italia diventa sede dell’European Business Management Footwear (EBM)
 2002 – Certificazione del Sistema di Gestione Qualità UNI EN ISO 9001
 2003 – Certificazione del Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001
 2005 – Rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito A.I.A.)
 2006 – Certificazione del Sistema di Gestione Qualità Automotive ISO TS 16949
 2010 – Cambio della ragione sociale in BASF Poliuretani Italia spa
Planimetria dell’azienda
Lo stabilimento, situato nella zona industriale a circa 1100 metri dal centro abitato di Villanova (Fig.
1), occupa un'area di circa 80.310 m2, di cui circa 9.052 m2 coperti costituiti dai seguenti fabbricati e
reparti principali:
1. un fabbricato comprendente gli uffici, i reparti produttivi, i depositi ed i locali adibiti alle prove
di schiumatura (di seguito denominati TECNICUM) che copre una superficie complessiva di
circa 8700 m2;
2. un fabbricato ad un piano fuori terra adibito a guardiola, con una superficie coperta pari a 42
m2;
3. una tettoia di ricovero auto con superficie coperta pari a 128 m2;
4. un locale idoneo al ricovero carrelli con superficie coperta pari a 230 m2;
5. una tettoia aperta con superficie coperta pari a 40 m2;
BASF Poliuretani Italia Spa
-5-
6. area utilities: chiller, gruppo elettrogeno, cabina elettrica;
7. un magazzino in grigliato idoneo al deposito dei materiali infiammabili con superficie coperta
pari a 180 m2;
8. una vasca di accumulo della riserva d’acqua antincendio (V=750 m3) con superficie coperta
pari a 275 m2;
9. tettoia per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti prodotti;
10. un capannone in carpenteria metallica per il ricovero di materiali di raro utilizzo, con annessa
officina meccanica e servizi con superficie coperta complessiva pari a circa 570 m2;
11. una vasca di raccolta acque meteoriche con volume netto pari a 900 m3;
Fig. 1: Ubicazione stabilimento BASF Poliuretani Italia spa.
L'edificio principale è suddiviso in più parti aventi le seguenti destinazioni d'uso:
Al piano seminterrato:
 locali per impianti tecnici (riscaldamento, locale compressori, ecc)
 serbatoi di stoccaggio polioli;
 magazzino materiali vari.
BASF Poliuretani Italia Spa
-6-
Al piano terreno:
 uffici e mensa;
 reparto A (produzione polioli);
 reparto B (produzione isocianati);
 locale catalizzatori;
 locale confezionamento catalizzatori;
 laboratorio controllo produzione;
 magazzino prodotti finiti;
 stoccaggio isocianati;
 tecnicum per la ricerca e lo sviluppo.
Al piano primo:
 uffici;
 spogliatoi produzione;
 spogliatoi tecnici;
 centrale condizionamento;
 laboratorio tecnologico.
Al piano secondo:
 uffici.
L'intero stabilimento è circondato da una strada avente larghezza superiore a 5 m, percorribile dai
mezzi di emergenza e soccorso.
Descrizione della produzione
Le linee principali di produzione di BASF PU si articolano come segue:
 produzione polioli;
 produzione prepolimeri.
Le
lavorazioni
interessano
numerose
sostanze
chimiche
quali:
polioli,
MDI
(4,4-
difenilmetanoisocianato), catalizzatori, espandenti, cariche minerali, altri additivi, ecc.
Al fine di facilitare la comprensione della lavorazione svolta da BASF PU, si riportano in tabella i
processi lavorativi:
BASF Poliuretani Italia Spa
-7-
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Step di Processo
Settaggio impianto
Dosaggio componenti
Regolazione temperature
Miscelazione ed eventuale reazione
Campionamento
Controllo/analisi
Etichettatura e preparazione imballi vuoti
Confezionamento
Stoccaggio in magazzino
Spedizione
Produzione polioli
I polioli prodotti da BASF PU sono dedicati alla produzione di particolari schiumature poliuretaniche
messe a punto dall’azienda stessa o alla vendita diretta di materiale proveniente dalla casa madre
tedesca.
Produzione di prepolimeri a base MDI
La produzione di prepolimeri a base di MDI avviene, analogamente a quanto già indicato per i
polioli, sulla base di “ricette” definite.
La preparazione avviene all'interno dello stabilimento in reattori fuori terra montati su celle di carico
che sono termostatati durante la reazione.
Sistema di Gestione Integrato Qualità/Ambiente/Sicurezza
BASF PU dispone di un sistema di gestione per la qualità e l’ambiente che è stato positivamente
sottoposto a Certificazione secondo le norme ISO 9001, ISO 14001 e ISO TS 16949. Inoltre segue
gli standard OHSAS 18001 e UNI INAIL per la gestione della Sicurezza sul lavoro.
L’insieme delle procedure operative e gestionali dettano i comportamenti e i metodi da adottare
anche in caso di emergenza. Tali procedure sono parte integrante dell’attività di prevenzione
operante nello stabilimento e sono note ai responsabili e agli addetti ai lavori che hanno l’obbligo di
operare nel rispetto delle stesse.
In particolare, le procedure adottate riguardano:
 gestione della documentazione e delle registrazioni;
 formazione dei neoassunti;
 addestramento del personale;
BASF Poliuretani Italia Spa
-8-
 controlli periodici delle attrezzature di sicurezza;
 gestione dei permessi di lavoro;
 esecuzione in sicurezza di lavori in spazi confinati;
 utilizzo di sostanze e preparati pericolosi;
 flusso dei documenti relativi allo smaltimento dei rifiuti;
 stampa delle etichette dei preparati;
 comportamento in caso di infortunio-malore;
 comportamento in caso di emergenza.
Al fine di verificarne l’effettiva applicazione, è previsto un piano di audit interni ed esterni nonché la
quotidiana verifica affidata a tutti i lavoratori secondo la normativa cogente (art. 20 co. 2 del D.Lgs.
81/08). È stato inoltre definito un sistema di revisione ed aggiornamento periodico delle procedure.
Fig. 2: Sinottico ambientale.
La gestione ambientale (Fig. 2), la sicurezza dei lavoratori (Fig. 3), la produzione e le utilities
(antincendio, antintrusione, rilevamento vapori MDI, ecc.) sono integrate in un sistema di controllo
basato su una rete di controllori di processo e Personal Computer.
BASF Poliuretani Italia Spa
-9-
Grazie a tale sistema è possibile:
 acquisire i dati e gli allarmi di interesse remotamente attraverso computer, email e sms;
 monitorare i parametri critici in continuo;
 gestire le emergenze: soglie di allarme e destinatari delle informazioni.
Fig. 3: Sinottico di sicurezza.
Piano delle Emergenze Interne (PEI) e presidi di sicurezza antincendio
Lo stabilimento dispone di un Piano delle Emergenze Interne che viene verificato annualmente
durante l’esercitazione di evacuazione (All. 4 D.M. 10/3/98) alla quale partecipano anche i lavoratori
delle ditte terziste presenti.
Secondo quanto previsto dalla legge, sono stati designati i lavoratori addetti alla gestione delle
emergenze:
 antincendio;
 evacuazione (responsabili di area);
 primo soccorso.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 10 -
per i quali viene predisposto un piano annuale di formazione e addestramento.
Mensilmente gli addetti antincendio svolgono attività di controllo dei presidi di sicurezza presenti in
stabilimento insieme alla Direzione di Stabilimento e al RSPP.
L'impianto antincendio a protezione dell'intero stabilimento di Villanova è costituito dalle seguenti
parti:
 centrale di pompaggio e vasca di accumulo della riserva idrica;
 rete di distribuzione con idranti soprassuolo UNI 70 ed a cassetta UNI 45, completa di
attacchi per motopompa;
 impianti di spegnimento automatici a sprinkler ad acqua a protezione del magazzino e dei
reparti produttivi;
 impianto di spegnimento a schiuma a protezione del reparto catalizzatori;
 impianto di spegnimento automatico a gas inerte INERGEN a protezione del CED;
 impianto automatico a CO2 installato a protezione del locale serbatoi dei polioli posti al piano
semiinterrato della palazzina uffici: per tale impianto sono state predisposte procedure
specifiche relative all’ingresso nei locali per operazioni di manutenzione e sorveglianza.
Tutti gli impianti sono stati realizzati nel tempo conformemente alle regole d’arte e risultano in
perfetta efficienza come si evince dai rapporti manutentivi periodicamente redatti dalle ditte di
manutenzione.
L'approvvigionamento idrico e l'alimentazione della rete antincendio è garantita da una vasca in
cemento armato parzialmente interrata avente capacità di circa 750 m3.
Tale vasca viene alimentata dall'acquedotto comunale attraverso una tubazione in acciaio DN 50.
All'interno del bacino di accumulo è installato un sistema di regolazione del livello dell'acqua, con
valvole a galleggiante, in grado di garantire il reintegro del livello dall'acquedotto e di dare un
allarme ottico e acustico in caso di abbassamento del livello del liquido al di sotto della riserva.
Nel dettaglio sono installati:
 valvola a galleggiante per il reintegro da acquedotto;
 indicatore di livello;
 regolatore di livello a funzionamento elettrico installato in corrispondenza del livello minimo
al di sotto del quale non viene dato il consenso al funzionamento delle pompe;
 dispositivo di sicurezza in grado di trasmettere un segnale, su quadro remoto, di allarme per
basso e bassissimo livello.
La distribuzione avviene tramite impianto di pompaggio costituito da un’elettropompa e una
motopompa di servizio aventi le seguenti caratteristiche tecniche:
BASF Poliuretani Italia Spa
- 11 -
 n. 2 elettropompe jokey di mantenimento in grado di erogare 60 l/min con una prevalenza di
circa 8 bar;
 n. 1 elettropompa in grado di erogare circa 5500 l/min con una prevalenza di circa 6.3 bar;
 n. 1 motopompa in grado di garantire una prevalenza di circa 6 bar.
In emergenza l'alimentazione delle elettropompe è garantita tramite un apposito gruppo elettrogeno,
in grado di intervenire immediatamente ed automaticamente.
La rete è mantenuta costantemente in pressione da una delle due pompe jokey. L'abbassamento
della pressione presente nella rete, rilevato da appositi pressostati, farà azionare automaticamente
e immediatamente le pompe di servizio antincendio che dovranno funzionare in continuo finché non
siano arrestate manualmente.
Il dispositivo di avvio automatico delle pompe è tarato per valori di intervento tali da consentire
l'avvio della elettropompa di servizio a fronte di una caduta di pressione al di sotto dell'85% della
pressione di rete (pressione a mandata chiusa), mentre l'elettropompa di riserva partirà per un
abbassamento della pressione al di sotto del 75%.
L'impianto di pompaggio e la rete idranti sono stati oggetto di una verifica particolareggiata e di una
prova di funzionamento con rilevamento delle pressioni e portate utili nel 2009.
Nello stabilimento sono installati inoltre impianti per la rivelazione e l'evacuazione del fumo. Gli
impianti automatici di evacuazione fumi consentono di innalzare il livello della cortina fumogena in
un ambiente chiuso mantenendo la visibilità per consentire l’evacuazione senza pericolo o panico.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 12 -
Componenti ambientali analizzate e valutate
L’analisi e la valutazione del sistema naturale sono stati schematizzati con le seguenti divisioni per
componenti:
Aria
Qualità dell’aria
Secondo la “Relazione annuale sui dati rilevati dalla rete provinciale di monitoraggio della qualità
dell’aria” (2010) della Provincia di Torino e i dati forniti dalla rete di monitoraggio per la Provincia di
Asti, la qualità dell’aria nel nostro territorio è in costante e, per alcuni parametri, sensibile
miglioramento.
I dati relativi all’anno 2010 confermano la tendenza degli ultimi anni: una situazione stabile per
monossido di carbonio, biossido di zolfo, metalli e benzene i cui livelli di concentrazione si
mantengono inferiori ai limiti previsti dalla normativa vigente; resta critica la situazione per il
biossido di azoto, ozono e particolato PM10 seppur in presenza di una tendenza al decremento dei
livelli di concentrazione anche per questi tre inquinanti.
Analizzando il comparto relativo alle attività produttive si osserva che, sia le emissioni di particolato
primario (PM10) sia quelle di ossidi di azoto (NOX), sono concentrate nel capoluogo astigiano dove
hanno sede le principali attività industriali.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 13 -
Fig. 4: Emissioni 2007 di PM10 e NOx per il comparto industria nella provincia di AT.
Nello specifico (Fig. 4) i livelli emissivi di PM10 - che corrispondono comunque a valori decisamente
bassi - presenti nel comune di Asti e nel vicino comune di Tigliole sono legati principalmente alla
produzione e lavorazione del poliestere. I contributi più elevati alle emissioni di NOX, localizzati
principalmente nel capoluogo e nei comuni di Portacomaro, Castello di Annone e Villanova d’Asti,
derivano invece da processi di lavorazione del vetro e in quella di laterizi e piastrelle, oltre che dalla
presenza in ambito comunale di diversi impianti di combustione industriale.
Qualità emissioni BASF PU
L’attenzione che il gruppo BASF dedica al rispetto dell’ambiente comincia negli anni ‘80 con
l’emanazione delle prime linee guida recepite da tutte le sue società. Tali indicazioni sono in
continua evoluzione al fine di indicare e supportare investimenti per la ricerca delle migliori tecniche
disponibili (BAT) e quindi per ridurre al minimo l’impatto ambientale degli stabilimenti produttivi.
L’impegno di BASF PU nella riduzione delle emissioni in aria si è sviluppato su fronti diversi:
 Sostituzione delle materie prime pericolose con altre non pericolose o meno pericolose:
conformemente alla Direttiva 391/89/CEE e alle indicazioni del Gruppo la direzione,
supportata dai centri di ricerca interni, è vincolata a lavorare con le sostanze meno
impattanti nei confronti della salute dei lavoratori e dell’ambiente.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 14 -
 Modifiche impiantistiche: i miscelatori e i reattori sono stati modificati in modo da permettere
lavorazioni a ciclo chiuso migliorando sia il luogo di lavoro, sia permettendo il
convogliamento controllato degli sfiati in punti di emissione definiti.
 Sostituzione di impianti vecchi con recenti che rispettano le BAT: un progetto pilota iniziato
nel 2008 ha reso possibile la recente sostituzione (attività in corso d’opera) delle postazioni
aperte di miscelazione di componente A, gestite manualmente, con miscelatori chiusi di
piccole dimensioni ma del tutto analoghi ai miscelatori industriali a ciclo chiuso con controllo
degli sfiati.
 Attivazione di progetti di ricerca: in collaborazione con la Casa Madre BASF Poliurethanes
Gmbh di Lemförde e con il Politecnico di Torino si è studiato il miglioramento del processo di
addizione di espandenti HFC al componente A. Questo ha portato alla diminuzione delle
emissioni in atmosfera e alla riduzione dei consumi di energia per riduzione dei tempi di
batch.
 Manutenzione programmata degli impianti: attraverso il Programma di Manutenzione interno
BASF PU applica pienamente il concetto di manutenzione “preventiva” al fine di evitare
emergenze impiantistiche, e quindi eventuali impatti ambientali, garantendo così il rispetto
dei limiti di emissione in tutte le condizioni di funzionamento.
 Ulteriori accorgimenti: le emissioni dei reattori, prima di essere rilasciate in atmosfera,
passano attraverso filtri antiparticolato e filtri ai carboni attivi. La manutenzione di tali presidi
è calendarizzata dal Programma di Manutenzione interno.
L’impegno di BASF PU nella riduzione dell’impatto ambientale sulla qualità dell’aria si riflette sui dati
relativi alle emissioni significative riportati in tabella:
Anni
Emissioni (kg/a)
SOT
Isocianati
HFC
Polveri totali
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
1337
0,73
2509
2,68
1192
1,40
77
4,40
735
2,10
90
4,90
916
1,40
90
1,10
699
1,41
90
3,10
2266
1,41
90
2,19
1010
0,10
20
1,41
Le analisi annuali effettuate dal laboratorio esterno EUROLAB non hanno mai evidenziato
superamenti dei limiti di legge indicati in A.I.A. di cui alla Det. Dir. n. 7791 del 8/09/05.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 15 -
Acqua
Qualità delle acque superficiali
La rete di monitoraggio regionale dei corsi d’acqua, gestita da Arpa per conto della Direzione
Ambiente della Regione Piemonte, rappresenta la principale fonte dati per il controllo qualitativo dei
corpi idrici superficiali. Sul territorio della provincia di Asti ricadono dodici punti della rete di
monitoraggio regionale.
Per valutare la qualità dei corsi d’acqua, le principali categorie di contaminanti considerati sono
pesticidi (legati al settore agricolo), metalli e VOC. I metalli pesanti possono essere presenti nelle
acque in relazione a specifiche pressioni, generalmente di origine puntuale, o come fondo naturale.
Nel 2010 i metalli maggiormente riscontrati nei corsi d’acqua sono il ferro, il manganese, il nichel, il
cromo, il rame, il mercurio, l’arsenico, lo zinco e il piombo. In alcuni contesti ambientali, per alcuni
metalli quali nichel, arsenico e cromo è ipotizzabile un’origine naturale. I VOC, composti organici
volatili, sono generalmente riconducibili ad attività di tipo industriale e la loro immissione in corpo
idrico superficiale può avvenire direttamente tramite scarichi. Nel 2010 la presenza di VOC (almeno
un riscontro superiore ai limiti di quantificazione nell’anno) nelle acque superficiali è limitata a 18
punti su 199 pari al 9%.
Fig. 5: Composti organici volatili (VOC). Distribuzione dei punti anno 2010. Fonte: Arpa Piemonte.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 16 -
Nella figura 5 è riportata la carta della distribuzione dei punti in cui nel 2010 è stata riscontrata la
presenza di VOC.
Nel comune di Villanova d’Asti è presente il rio Banna che fa parte del reticolo idrografico minore
della provincia di Asti ed è caratterizzato da un regime idrologico strettamente connesso agli eventi
meteorici e con un bacino imbrifero sotteso molto piccolo (rispetto alla media piemontese). La rete
di monitoraggio provinciale di Asti classifica come “pessima” la qualità delle sue acque. La criticità è
elevata anche a causa degli scarichi dei depuratori nelle sue acque: nel periodo estivo il rio Banna
deve l’apporto idrico esclusivamente a tali scarichi ed è possibile che alcuni piccoli depuratori
abbiano un’efficienza depurativa bassa. Questo spiegherebbe lo stato qualitativo piuttosto
scadente.
Qualità acque di scarico BASF PU
I reflui provenienti dallo stabilimento sono esclusivamente acque nere (inviate al depuratore interno)
e acque bianche (inviate alle vasche di raccolta con separazione delle acque di prima pioggia per le
relative analisi) raccolte e convogliate da due reti separate. Non ci sono acque derivanti dal ciclo
produttivo (ciclo chiuso) e neanche acque di raffreddamento. Le acque in uscita dal depuratore
sono inviate in un fosso di raccolta e quindi nel rio Bottalino come autorizzato da A.I.A.
Il Codice Ambientale di gruppo impone la valutazione dei rischi legati alle nostre acque di scarico:
nel mese di ottobre 2011 il Global Steering Committee Responsible Care (GCRC) ha aggiornato la
procedura che tutti i siti dovranno utilizzare per tale valutazione (Requirements for Water Risk
Assessments for BASF Group, Fig. 6). Il documento prevede anche le azioni da mettere in campo in
caso di rischio di inquinamento dell’ambiente.
Fig. 6: Linea guida BASF su valutazione rischio acque.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 17 -
Al fine di evitare impatti ambientali sulle acque superficiali che ricevono le acque di scarico di BASF
PU, il sistema di gestione ambientale adottato dallo stabilimento e certificato secondo la normativa
ISO 14001 permette di avere una visione d'insieme dell'intero ciclo di vita delle acque.
Tutte le acque meteoriche che cadono sul piazzale di stabilimento, attraverso il contenimento
perimetrale (descritto nel paragrafo successivo) e la rete fognaria interna, sono convogliate nelle
vasche di raccolta (Fig. 7). Per evitare il dilavamento di eventuali inquinanti presenti sul piazzale, un
sistema automatizzato confina le acque di prima pioggia (primi 5 mm) in una prima vasca,
accessibile dai tecnici del laboratorio interno che ne prelevano campioni per l’analisi chimica dei
parametri. Lo scarico è autorizzato solo quando i campioni risultano conformi all’allegato 1 della
Legge Regionale 13/1990 per lo scarico in acque superficiali. In caso la qualità delle acque non
fosse conforme è prevista la possibilità di smaltimento esterno presso centri specializzati
Anche le acque provenienti dal depuratore, attraverso il pozzetto di campionamento a valle dello
stesso, sono campionate ed analizzate settimanalmente dal laboratorio interno conformemente al
“Piano di Monitoraggio” dell’A.I.A. Il costante monitoraggio dei parametri analizzati permette
interventi rapidi sulla soffiante del depuratore in caso di eventuali anomalie. Si ricorda che il
depuratore è gestito efficacemente da remoto, attraverso il sistema di automazione di stabilimento
descritto nel paragrafo “Sistema di Gestione Integrato Qualità/Ambiente/Sicurezza”, il cui sinottico è
riportato in Fig. 2.
Fig. 7: Vasche raccolta acque meteoriche.
Come prescritto da A.I.A. di cui alla Det. Dir. n. 7791 del 8/09/05, i parametri delle acque di scarico
dello stabilimento BASF PU, analizzati annualmente dal laboratorio esterno, sono conformi ai limiti
indicati nell’allegato 1 della Legge Regionale 13/1990 per lo scarico in acque superficiali.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 18 -
Suolo e sottosuolo
Qualità del suolo e del sottosuolo
Secondo la cartografia geologica ufficiale (Foglio n. 68, Carmagnola, e n. 69, Asti, della Carta
Geologica d’Italia alla scala 1:100.000) il territorio del Comune di Villanova d’Asti si colloca nel
Bacino Terziario Ligure Piemontese di tipo sedimentario-detritico.
L’assetto geologico di superficie dell’area in esame è rappresentato da un materasso alluvionale
sovrastante il substrato terziario che costituisce l’ossatura dei rilievi collinari. In particolare è posta
sui depositi dell’Altopiano di Poirino, costituiti dai paleo suoli di età post-Villafranchiana,
generalmente con copertura loessica Rissiana, passanti in profondità ai depositi sabbioso-argillosi
compatti del Villafranchiano o Pliocenici delle Sabbie di Asti. Le precedenti formazioni risultano
comunque sospese sulle Alluvioni Medio-Recenti ed Attuali della fascia fluviale costituita dagli alvei
del Torrente Banna, con direzione ENE-WSW e dei rii perpendicolari ad esso e tra loro sub paralleli:
tra i principali il Rio Bottalino ed il Rio di Isolabella, a Sud, Rio Borgallo e Rio del Busso, A Nord.
In generale il Bacino Terziario Piemontese è contraddistinto da una serie di complessi idrogeologici
con differenti caratteristiche.
La Carta Piezometrica realizzata dal Dipartimento di Scienze della Terra di Torino riporta ubicata in
zona l’isopiezometrica 220. Tale dato è confermato dallo Studio Tecnico Associato di Geologia
“Sutera e Gravina” indicando il livello piezometrico a una quota di -37,00 m dal piano di campagna
(258 m s.l.m.).
Qualità del suolo e del sottosuolo di BASF PU
Al fine di evitare ogni potenziale impatto ambientale su suolo e sottosuolo, lo stabilimento è dotato
di area esterna in cemento e asfalto che impermeabilizza la stessa da eventuali sversamenti e dalle
acque meteoriche che dilavano il piazzale. Tale area è stata ripristinata durante l’anno 2011. Inoltre
è presente un sistema di cordoli, spallette e gradini (Fig. 8) che evita qualunque possibile
contaminazione del suolo dei giardini e dei prati dello stabilimento e quindi, per percolazione, del
sottosuolo e della falda.
BASF Poliuretani Italia Spa
- 19 -
Fig. 8: Cordolo perimetrale, da sn parte Nord, Est, Sud e Ovest dello stabilimento.
Durante il mese di novembre 2008 l’analisi delle acque di falda non ha riscontrato anomalie rispetto
i limiti di legge confermando l’assenza di impatto ambientale sul sottosuolo.
Conclusioni
Dall’analisi dei dati presentati in questa sintesi non tecnica si evince che lo stabilimento BASF PU di
Villanova d’Asti non impatta con gli aspetti ambientali del sistema naturale considerati.
In particolare:
 l’attività produttiva non genera impatti significativi su flora e fauna in quanto l’area in cui è
presente lo stabilimento è urbana e industrializzata;
 analogamente il traffico veicolare indotto non incide in maniera significativa sull’area;
 le emissioni in atmosfera sono al di sotto dei limiti di legge;
 le acque di scarico sono conformi alla normativa regionale sugli scarichi in acque
superficiali;
 non è presente il rischio di inquinamento del suolo e del sottosuolo.