Questionario Matteo Picardi Fascia 16-19 anni
Transcript
Questionario Matteo Picardi Fascia 16-19 anni
Matteo Picardi - ha iniziato ad allenare nella stagione 2004/2005 come Assistente Allenatore alla Samsung-Wind Leone XIII (Milano) del gruppo Cadetti Regionali. Dalla stagione 2005/2006 è all’Alfa Omega Ostia con la quale vince, da capo allenatore, tre titoli Regionali: Campionato U15 Elite nel 2007 e U17 Regionale sia nel 2008 che nel 2009. Nel 2008 è Vice Allenatore della Selezione Lazio Campione d’Italia al Trofeo delle Regioni. Dalla stagione 2007/2008 ad oggi ha collezionato quattro convocazioni con il Settore Nazionale Giovanile in qualità di Assistente Allenatore. Nel 2009/10 è Allenatore dei gruppi U17 e U19 Eccellenza dell’Alfa Omega Ostia e Allenatore della Serie D della Virtus Ostia Sharks. Matteo è l’unico allenatore “giovane” (anche se allena già da diversi anni) del primo gruppo di allenatori da noi contattati. Abbiamo voluto ascoltare la sua voce, sia perché è sicuramente una “nuova leva” molto promettente, sia come rappresentante del movimento dell’Alfa Omega Ostia che sta lavorando molto bene negli ultimi anni. Ovviamente, avendo Matteo meno anni di attività rispetto agli altri colleghi, abbiamo tralasciato le domande relative ai cambiamenti dei ragazzi di generazione in generazione. -----------------------------------------------------------------------------------------Fascia d’età 16-19 anni • Che tipo di ambiente crei come allenatore di questa fascia d’età? Qual è il tuo approccio con i ragazzi, come li tratti e ci stai insieme? Sul campo voglio rispetto e disciplina, proprietà che si ottengono mostrando competenza e dedizione. Sfrutto la mia giovane età per avere un rapporto chiaro ed esplicito con ogni giocatore interessandomi anche del rendimento scolastico in comune accordo con i genitori. Nella stagione 2006-2007 ebbi il primo incarico da capo allenatore. Avevo 19 anni ed allenavo l’Under 18 Open e l’Under 16 Open. Per gestire al meglio le dinamiche delle due squadre decisi di creare un forum dedicato interamente a loro. Negli anni è divenuto un punto di riferimento, non solo per i miei giocatori, ma anche per quelli delle altre squadre. L’obiettivo del forum è quello di plasmare una identità societaria e consolidarla nel tempo permettendo ai ragazzi di condividere anche situazioni extracestistiche rendendo il gruppo più unito. Tuttavia l’aspetto fondamentale che permette di mantenere l’ambiente stabile e sereno è la gestione dei conflitti: durante la stagione è inevitabile che scaturiscano problematiche interne o eventuali incomprensioni. Queste situazioni bisogna viverle come momenti di crescita e di confronto affrontandole con estrema placidità per risolverle Non penso esista una “ricetta”, uno “stile d’insegnamento” che possa funzionare sempre, provo a capire di cosa ha bisogno chi ho di fronte per riuscire a fare il meglio, e cerco di darglielo. Provo ad adattare il mio atteggiamento al ragazzo e alla situazione che stiamo vivendo,se voglio trarre il meglio da ognuno, non posso trattare tutti allo stesso modo, perché ognuno ha una propria personalità che richiede un atteggiamento adeguato. 1 • Quali sono gli obiettivi del tuo lavoro? Che tipo di contenuti proponi e quale metodologia adotti? Il mio proposito è quello di tirar fuori il meglio da tutti facendo progredire non solo i migliori, ma anche quelli con poco talento e futuribilità. Inoltre cerco di trasmettere la mia passione per questo sport: apprezzo i ragazzi che si sbrigano a finire i compiti e vengono in palestra anche se non c’è l’allenamento, ma solo per fare qualche tiro al campetto di fuori. Tuttavia l’obiettivo di lungo termine è quello di creare futuri giocatori che all’età di 18 anni devono essere maturi per esordire in un Campionato Senior. Apprezzo i progetti di alcune società dove un’intera squadra giovanile partecipa anche ad un campionato Senior di livello, vedi Stella Azzurra, Eurobasket o Smg Latina. Quindi considero l’Under 19 come la fine di un percorso e preparo i ragazzi ad un gioco di letture, agendo in autonomia sfruttando le loro migliori caratteristiche. • I fondamentali: quali, come e quando li insegni? Ogni giocatore ha una sua storia, un suo percorso, perciò è durante la pausa natalizia e durante la pausa estiva che lavoro individualmente o al massimo in piccoli gruppi omogenei soffermandomi su eventuali lacune, specialmente sul tiro. Durante la stagione regolare, sia per gli Under 17 che per gli Under 19, lavoro sui fondamentali poco usati o poco automatizzati dalla maggior parte della squadra. Ad esempio ho notato che un problema comune nella fascia d’età 16-19 anni è l’incapacità di controllare l’equilibrio e fare palleggio-arresto-tiro, movimento essenziale per attaccare la zona. Quindi dedico una parte di ciascun allenamento sui fondamentali con esercizi di routine alternando tre blocchi di lavoro: la prima è sul tiro, la seconda è sul palleggio/passaggio, la terza è sulla difesa, quindi scivolamenti difensivi e taglia fuori. Per ottenere maggior concentrazione utilizzo esercizi a bassa intensità per permettere ai ragazzi di soffermarsi solo ed esclusivamente sull’obiettivo dell’esercizio, che sia tiro, palleggio, passaggio o difesa. Ai più bravi aggiungo qualche difficoltà per mantenere alta l’attenzione e rendere il più possibile comune il grado di complessità. • Insegni tutto a tutti? Quando cominciare a differenziare per ruoli? A livello Under 17 divido la squadra fra esterni ed interni, anche se i nostri giochi offensivi e difensivi portano tutti i ragazzi a giocare e difendere in tutte le posizioni. A livello Under 19 differenzio per ruoli, senza barrare la strada ai play in post basso o ai lunghi sull’arco dei tre punti. • Che indicazioni dai ai ragazzi/e per l’attacco? Qual è il tuo sistema di gioco? Disdegno il gioco libero poichè porta spesso a delle forzature e la palla rimane incollata nelle mani dei più forti. Con gli Under 17 preferisco dare delle regole generali che diano fluidità al gioco. La prima soluzione è il contropiede e tutti i nostri movimenti devono entrare da transizione. Mai palleggiare sul posto, continuo movimento dei giocatori e della palla, formare continui triangoli fra 2 esterni ed interni cercando sempre di creare un vantaggio per mantenerlo e concretizzarlo. L’uso dei blocchi deve essere funzionale per lo smarcamento e per la spaziatura: in allenamento insegno sia al bloccante che al bloccato la tecnica ed il timing per effettuare blocchi efficaci. A livello Under 19 prediligo un gioco di letture, senza snaturare l’idea di un gioco rapido con entrata in transizione. Alle mie squadre insegno movimenti e soluzioni che poi sul campo devono saper interpretare in base alle scelte della difesa con completa autonomia. In questa fascia d’età ogni giocatore deve sfruttare le proprie caratteristiche al fine di guadagnare soluzioni vantaggiose per sé e per la squadra tramite un corretto uso degli spazi e del timing. • Che indicazioni dai per la difesa? In tutte le difese, uomo o zona, metà o tutto campo è l’Intensità la parola d’ordine. Essendo il contropiede la nostra prima soluzione offensiva preferisco aggredire l’attacco piuttosto che attenderlo e sfidarlo al tiro. Poche regole: pressare la palla, stare su tutte le linee di passaggio e collaborare con finte d’aiuto e rotazioni chiudendo ogni penetrazione. La comunicazione è importante poichè non solo permette di collaborare con maggior efficacia, ma anche di intimidire gli avversari mostrando loro grande affiatamento e voglia di rubar palla. Questo tipo di difesa ti porta spesso ad aprire rotazioni che coinvolgono tutti e 5 i giocatori. Quindi lavoro frequentemente in allenamento sull’1 c 1 difensivo con miss match perché i lunghi devono saper difendere anche sui piccoli e viceversa. E’ una difesa dispendiosa e pericolosa, ma credo fermamente che a livello giovanile sia necessario insegnare a giocare a ritmi alti. • La tattica: cosa insegni e quanto deve essere importante? Per coerenza con il mio obiettivo principale, ovvero creare futuri giocatori per prime squadre, considero la tattica come uno strumento di crescita. Nei Campionati Senior la tattica gioca un ruolo fondamentale e quindi ritengo corretto, in questa fascia d’età, insegnare gradualmente a giocare con delle minime soluzioni pre-fissate, abituando sempre di più i ragazzi a leggere le situazioni che si manifestano sul campo cercando di trarne un vantaggio. • Effettui un lavoro specifico per la parte atletica? Ho la fortuna di avere nel mio staff un preparatore fisico, Salvatore De Martino, con il quale collaboro da 3 anni ed abbiamo instaurato un rapporto di reciproca fiducia. Nella prossima stagione abbiamo deciso di unire basket ed atletica, quindi tutti gli allenamenti prevederanno una parte di attivazione con il preparatore fisico, una centrale di tecnica/tattica ed una finale di defaticamento. Questo è un lusso per una società giovanile. Non abbiamo una sala pesi, ma i ragazzi nel periodo Giugno-Agosto seguono lavori individuali di carico. Durante l’anno usiamo spesso le palle mediche per abbinare il gesto tecnico al lavoro atletico, oltre che esercizi di forza a corpo libero. 3