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PALERMO, L'INCHIESTA SUL POLICLINICO "Cambiai sindacato per non perdere il lavoro" I dipendenti della Euroservices srl sarebbero stati ricattati da Marco Tuzzolino e Dario Anzalone e costretti a transitare dal sindacato Fisascat Cisl ad un altro. "Io non cambiai e fui sottoposta ad un orario disumano", ha raccontato una donna agli inquirenti. MINACCE ED ESTORSIONI AL POLICLINICO: L'INCHIESTA CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO • 2 Object 1 Object 3 Object 2 VOTA • 3 COMMENTI 1/5 2/5 3/5 4/5 5/5 • • • STAMPA 3.3/5 9 voti PALERMO - Una raffica di intimidazioni, minacce e vessazioni quelle che i dipendenti della Euroservices srl avrebbero subito da Marco Tuzzolino e Dario Anzalone, 35 anni entrambi, finiti in manette oggi con le accuse di interruzione di pubblico servizio ed estorsione al Policlinico di Palermo. Ad incastrarli, dopo la denuncia da parte dei vertici aziendali, le dichiarazioni fornite agli inquirenti dagli stessi lavoratori, costretti a transitare da un sindacato all'altro, pena il servizio ad orario "spezzato" o addirittura il licenziamento. Eloquente l'interrogatorio di una delle dipendenti, una donna residente a Castelvetrano costretta a partire da casa all'alba per essere al lavoro alle 7,30. Dopo un'ora e venti il suo turno terminava e ricominciava alle 14. Si tratta di una delle testimonianze che ha permesso agli inquirenti di accertare perché al sindacato Fisascat Cisl si fossero verificate più di cento cancellazioni nel giro di pochi mesi: "Ricordo che Dario Anzalone mi invitò a cancellarmi dal sindacato a cui ero iscritta per evitare di essere sottoposta ad orario di lavoro con turno spezzato. Mi disse "ti consiglio come un fratello di cancellarti perché altrimenti Marco Tuzzolino ti sottopone ad orario spezzato. Io non lo feci subito - proseguì la dipendente dell'Euroservice - per un mese non ho fatto nulla. Ma ricordo che il più insistente era Anzalone che mi pressava continuamente. In un successivo incontro con Tuzzolino venni nuovamente invitata a cancellarmi dalla Fisascat Cisl perché lui sosteneva la tesi che meglio di lui non mi poteva tutelare nessuno". "Io mi presi un po' di tempo - specificò la donna davanti al pm - sperando che lo dimeticasse, ma invece dal settembre del 2011, per venti giorni, sono stata sottoposta ad orario spezzato. il mio turno iniziava alle 7,30 per un'ora e venti minuti, poi rimontavo alle 14 e terminavo alle 15,20. In tutto questo, io che abito a Castelvetrano, devo percorrere in pullman 240 chilometri al giorno e questo turno mi faceva partire da casa all 5,45 del mattino. Percepivo 280 euro di stipendio mensile e pagavo 116 euro di abbonamento mensile al pullman. Poi ho effettuato la cancellazione da Fisascat e sono tornata al mio orario continuato". Insomma, ad una catena di episodi vandalici che avrebbero avuto come apice l'incendio di un container in uso alla ditta estromessa per scongiurare la rescissione del contratto, si sarebbe aggiunto un fortissimo clima di tensione e pressioni psicologiche tra i dipendenti della ditta calabrese. A confermare ciò, un altro lavoratore. Il reparto a lui assegnato sarebbe stato repentinamente cambiato se non avesse transitato in un altro sindacato: "Tuzzolino mi ha convocato nel container della Euroservices e mi ha consegnato un foglio sul quale ha preteso la mia firma. Era la disdetta dal sindacato Fisascat Cisl. Io ho firmato e da allora non ho avuto più problemi. Quando però ho deciso di iscrivermi di nuovo con la Fisascat Cisl - ha raccontato - lui ha ricominciato con i soprusi e quindi a cambiarmi di reparto e a spezzarmi l'orario di lavoro. Mi disse: 'O con me o contro di me', ma io non mi sono più cancellato dal sindacato". La conferma delle vessazioni subite dai lavoratori della Euroservice arrivò poi da Mimma Calabrò, segretario regionale Fisascat che, covocata dagli investigatori spiegò: "Mi è stato riferito dai rappresentanti sindacali aziendali che gli iscritti sono stati contattati uno per uno e messi di fronte ad un bivio: disdettare l'adesione al sindacato al fine di potere effettuare l'orario continuato. Un atteggiamento - precisò Mimma Calabrò - che era sicuramente legato all'impegno da noi profuso per tutelare i lavoratori. Alcuni di questi mi hanno addirittura riferito che Tuzzolino andrebbe dicendo loro di potersi iscrivere a qualsiasi altra organizzazione sindacale eccetto che alla Fisascat" "Lo so dove va a scuola tuo figlio", come avvenivano le intimidazioni al Policlinico Le indagini della digos, che hanno portato all'arresto di 2 persone per estorsione, iniziate dopo la denuncia dell'allora direttore generale. Dopo alcune irregolarità stava avviando tutte le procedure per interrompere il rapporto con la ditta di pulizia Euroservice "Lo so dove va a scuola tuo figlio", come avvenivano le intimidazioni ... 1 Si erano aggiudicati l'appalto per i servizi di pulizia al Policlinico e pur di "onorare" il contratto avrebbero fatto di tutto. Le indagini della Digos, che hanno portato all'arresto di Marco Tuzzolino e Dario Anzalone per estorsione e turbamento di servizio pubblico, sono partite a seguito della denuncia fatta dall'ingegnere Mario La Rocca, allora direttore generale pro tempore della struttura ospedaliera. Da quando la ditta calabrese "Euroservice srl" era entrata nell'ospedale si erano verificati numerosi episodi di minacce e violenza, tanto che Tuzzolino, referente nel capoluogo dell'azienda, sarebbe arrivato a dire ad un dipendente: "Viri ca sacciu runni va a scola to figghiu". (VIDEO) Durante l'espletamento dei servizi della Euroservice, erano state fatte numerose contestazioni sulle prestazioni rese, al termine delle quali il personale sanitario del Policlinico doveva firmare un foglio con una dichiarazione di conformità, dove veniva espresso anche un voto di gradimento. Fra un problema e l'altro la direzione aveva creato una commissione di verifica sui servizi, e da allora arrivarono nuove intimidazioni: dal danneggiamento di alcune auto dei funzionari all'incendio di un container, passando per l'irruzione durante una riunione durante la quale La Rocca è stato aggredito verbalmente da alcuni lavoratori della Euroservice, capeggiati dallo stesso Tuzzolino. Quest'ultimo, in quella occasione, aveva fatto presente a La Rocca che in ballo ci fossero in ballo 130 lavoratori, nessuno dei quali andava considerato "fannullone". Secondo lui corridoi e corsie venivano puliti a regolare d'arte, quindi dietro la rescissione del contratto ci sarebbero state "manovre poco chiare per favorire un'altra azienda". La struttura ospedaliera, infatti, a fronte di tutte le irregolarità riscontrate durante l'anno (a partire dall'agosto 2011) aveva diffidato la ditta calabrese, avviando così tutte le procedure per interrompere il rapporto. Ma questo fece sì che si intensificassero gli episodi di aggressione, arrivando addirittura a non permettere il regolare svolgimento dei servizi di pulizia. Ed è per questo che i due sono finiti in carcere, per turbamento del servizio pubblico ed estorsione. Tuzzolino era il referente siciliano della ditta appaltatrice, mentre Anzalone era semplicemente un dipendente che lo aveva "spalleggiato" in varie circostanze. "In un caso - spiega il funzionario di polizia Giuseppe De Blasi - Tuzzolino avrebbe detto al caposala del reparto di neonatologia che non avrebbero mandato nessuno a pulire", provocando gravi carenze igienico-sanitarie. "INTRECCI" SINDACALI - Per portare a segno il proprio disegno criminale gli arrestati sarebbero riusciti a "convincere" circa cento lavoratori ad abbandonare la Fisascat Cisl per affiliarsi ad altri sindacati di categoria, così da garantire maggior controllo su di loro. In caso contrario, dalla Euroservice li avrebbero tartassati in vari modi: spezzettando l'orario di lavoro ai tanti lavoratori pendolari o minacciando di licenziarli. "Così facendo - spiega De Blasi - nella Fisascat sarebbero rimasti solo tre lavoratori, causando così un danno di circa 2 mila euro per gli affiliati persi". Ma dalla polizia assicurano: "Nel periodo in cui si sono verificati i fatti non sono state riscontrate carenze igieniche tali da creare preoccupazione nei pazienti ricoverati". _______________________________________________________________________________ Palermo: intimidazioni ed estorsioni al Policlinico, 2 arresti Con l’accusa di estorsione, la Digos della Polizia ha arrestato due palermitani. In carcere sono finiti Marco Tuzzolino di 35 anni e Dario Anzalone, anch’egli di 35 anni. Era stato l’ex direttore generale del Policlinico di Palermo a presentare nel 2012 una denuncia alla Polizia che riguardava una serie di episodi criminali di varia natura che si erano verificati all’interno dell’ospedale, a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto di pulizia e sanificazione da parte della ditta calabrese “Euroservices S.R.L.”, finalizzati, tra l’altro, a mettere costantemente sotto pressione e minaccia i vertici dell’azienda stessa. In particolare, mirati accertamenti investigativi, hanno consentito di acclarare l’esistenza di uomini che, “attraverso una serie di condotte criminali, concretizzatisi in estorsioni ed interruzioni di pubblico servizio, hanno gravemente turbato le attività medicoospedaliere, generando un clima di costante intimidazione durato per oltre due anni, a partire dalla fine del 2011 sino al 2013, finalizzato ad evitare la rescissione del contratto di appalto di pulizia e sanificazione da parte della Direzione Sanitaria del Policlinico, nei confronti della Euroservices a seguito di una serie di gravi carenze riscontrate dall’azienda sanitaria nell’espletamento del servizio stesso”, spiegano gli inquirenti. Marco Tuzzolino e’ stato individuato quale autore delle condotte criminose in qualita’ di ‘referente’ per il Policlinico della ditta Euroservices, aggiudicataria, mediante un forte ribasso d’asta, dell’appalto di pulizia e sanificazione del nosocomio per il periodo intercorrente tra il primo settembre 2011 ed il primo settembre 2012. Le indagini hanno consentito di acclarare che tuzzolino, pregiudicato, titolare occulto di uno dei bar più noti della zona del Policlinico, “rappresentava la longa manus della Euroservices per garantire la prosecuzione del rapporto contrattuale tra la stessa e l’azienda ospedaliera universitaria”. Un incarico che sarebbe stato conferito dopo che l’azienda ospedaliera aveva manifestato l’intenzione di voler rescindere il contratto di appalto con la stessa società, a seguito di una serie di inadempienze che avevano causato gravi carenze igienico sanitarie nell’ambito dei singoli reparti, come più volte segnalato dai Capi Sala e dagli stessi Medici Primari. Tuzzolino “avvalendosi della sua indole violenta, propensa a risolvere ogni controversia con arroganza e prevaricazione, ha così cercato di condizionare con l’intimidazione l’operato del management del Policlinico, ricorrendo in più occasioni alla violenza fisica e verbale, pur di raggiungere i suoi scopi”, dicono ancora gli investigatori. E’ in questo contesto che si inseriscono i primi fatti delittuosi allo stato contestati all’arrestato, quali le minacce rivolte al capo sala del reparto di chirurgia vascolare o quelle indirizzate al capo sala del reparto di terapia intensiva neonatale. Fatti entrambi che si sono verificati durante il servizio degli operatori sanitari che cagionavano il turbamento della regolarità del servizio pubblico e finalizzati ad ottenere con prevaricazione una dichiarazione di avvenuta e soddisfacente esecuzione dei lavori di pulizia svolti. Ancor più gravi sono risultati, a seguito di verifica nell’ambito delle indagini, gli interventi di pulizia e sanificazione negati al tecnico della camera iperbarica e del personale del reparto di chirurgia clinica respiratoria, sempre al fine di assicurare un profitto alla ditta Euroservices, limitando il più possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio appaltato. Vengono contestati, inoltre, a Tuzzolino episodi di estorsione, commessi congiuntamente al correo Anzalone, subiti da numerosi dipendenti della stessa società Euroservices, che, mediante minaccia di licenziamento, di spostamento di reparto o di applicazione del cosiddetto orario spezzato di lavoro in violazione del C.C.N.L. di categoria, sono stati costretti a chiedere la disdetta dell’iscrizione ad un sindacato di categoria maggiormente rappresentativo all’interno della citata azienda, per favorirne il transito forzato ad altro sindacato. In questa circostanza, peraltro, e’ stato cagionato un danno di circa duemila euro., che registrava un calo di iscritti di lavoratori delle pulizie da 113 a sole 8 unità. “Tutto ciò al fine di mantenere un illegale controllo continuo sui singoli lavoratori che venivano ricattati al fine di coinvolgerli nell’opera di occultamento delle irregolarità nell’esecuzione del servizio di pulizia, così come evidenziate e contestate dalla Direzione del Policlinico – dicono gli inquirenti – Le risultanze investigative fin qui emerse, hanno disvelato uno spaccato del clima di illegalità diffusa registratosi durante l’espletamento di una delle attività più importanti per un’azienda ospedaliera, quale quella della sanificazione dei reparti che, se carente, può causare gravi pericoli di infezione ai danni degli stessi pazienti ricoverati”. Due arresti per minacce contro il Policlinico di Palermo Due arresti a Palermo nell’ambito dell’appalto con una ditta di pulizie che i vertici del Policlinico avrebbero voluto rescindere per inadempienza. Sarebbero stati minacciati e intimiditi dai dipendenti della Euroservice srlmere di sorveglianza dell ‘azienda sanitaria Policlinico di Palermo hanno immortalato solo alcuni minuti di una situazione che andava avanti da troppo tempo, testimoniando di come per diverso tempo i vertici dell’azienda sanitaria palermitana, sarebbero stati minacciati e tenuti sotto pressione per non fare rescindere il contratto di pulizia e sanificazione dei locali. All’alba gli agenti della Digos hanno arrestato Marco Tuzzolino e Dario Anzalone, entrambi di 35 anni, dopo lunghe indagini coordinate dal sostituto procuratore Siro De Flammineis. Sono accusati di minacce, estorsione e interruzione di pubblico servizio. La vicenda ruota attorno all’appalto aggiudicato alla ditta calabrese Euroservice srl, società che aveva presentato un forte ribasso ma che non avrebbe garantito il servizio previsto dal capitolato d’appalto. I vertici aziendali avevano proposto la rescissione del contratto e a quel punto sarebbero entrati in azione Tuzzolino e Anzalone che avrebbero creato un clima di costante intimidazione durato oltre due anni, a partire dalla fine del 2011. La denuncia, nel 2012, è stata presentata dal direttore generale dell’azienda sanitaria. Sarebbe stato Tuzzolino, ritenuto dagli agenti della Digos titolare occulto di un bar nella zona del Policlinico, a minacciare i dipendenti dell’ospedale per ottenere attestazioni positive sulla pulizia dei locali. L’appalto prevedeva standard che non venivano rispettati. Per proseguire nel servizio, nonostante livelli di pulizia non soddisfacenti, Tuzzolino avrebbe minacciato il capo sala del reparto di chirurgia vascolare e quello del reparto di terapia intensiva neonatale. Tuzzolino, secondo gli inquirenti, con violenza avrebbe negato gli interventi di pulizia e sanificazione al tecnico della camera iperbarica e al personale del reparto di chirurgia clinica respiratoria. Tutto per garantire il massimo profitto alla Euroservices, limitando il più possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio. A Tuzzolino e Anzalone viene contestato il reato di estorsione. Dietro minacce, i due hanno imposto ai propri dipendenti la disdetta dell’iscrizione a un sindacato rappresentativo, per favorire il transito verso un’altra sigla: le iscrizioni passarono da 113 ad 8, creando alla sigla sindacale anche il mancato introito di duemila euro. ed estorsioni al Policlinico, 2 arresti aggio 2014 10:00 | Con il reato di estorsione, la Digos della Polizia ha arrestato due palermitani. In carcere sono finiti Marco Tuzzolino di 35 anni e Dario Anzalone, anch’egli di 35 anni. Era stato l’ex direttore generale del Policlinico di Palermo a presentare nel 2012 una denuncia alla Polizia che riguardava una serie di episodi criminali di varia natura che si erano verificati all’interno dell’ospedale, a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto di pulizia e sanificazione da parte della ditta calabrese “Euroservices S.R.L.”, finalizzati, tra l’altro, a mettere costantemente sotto pressione e minaccia i vertici dell’azienda stessa. In particolare, mirati accertamenti investigativi, hanno consentito di acclarare l’esistenza di uomini che, “attraverso una serie di condotte criminali, concretizzatisi in estorsioni ed interruzioni di pubblico servizio, hanno gravemente turbato le attività medico-ospedaliere, generando un clima di costante intimidazione durato per oltre due anni, a partire dalla fine del 2011 sino al 2013, finalizzato ad evitare la rescissione del contratto di appalto di pulizia e sanificazione da parte della Direzione Sanitaria del Policlinico, nei confronti della Euroservices a seguito di una serie di gravi carenze riscontrate dall’azienda sanitaria nell’espletamento del servizio stesso”, spiegano gli inquirenti. Marco Tuzzolino e’ stato individuato quale autore delle condotte criminose in qualita’ di ‘referente’ per il Policlinico della ditta Euroservices, aggiudicataria, mediante un forte ribasso d’asta, dell’appalto di pulizia e sanificazione del nosocomio per il periodo intercorrente tra il primo settembre 2011 ed il primo settembre 2012. Le indagini hanno consentito di acclarare che tuzzolino, pregiudicato, titolare occulto di uno dei bar più noti della zona del Policlinico, “rappresentava la longa manus della Euroservices per garantire la prosecuzione del rapporto contrattuale tra la stessa e l’azienda ospedaliera universitaria”. Un incarico che sarebbe stato conferito dopo che l’azienda ospedaliera aveva manifestato l’intenzione di voler rescindere il contratto di appalto con la stessa società, a seguito di una serie di inadempienze che avevano causato gravi carenze igienico sanitarie nell’ambito dei singoli reparti, come più volte segnalato dai Capi Sala e dagli stessi Medici Primari. Tuzzolino “avvalendosi della sua indole violenta, propensa a risolvere ogni controversia con arroganza e prevaricazione, ha così cercato di condizionare con l’intimidazione l’operato del management del Policlinico, ricorrendo in più occasioni alla violenza fisica e verbale, pur di raggiungere i suoi scopi”, dicono ancora gli investigatori. E’ in questo contesto che si inseriscono i primi fatti delittuosi allo stato contestati all’arrestato, quali le minacce rivolte al capo sala del reparto di chirurgia vascolare o quelle indirizzate al capo sala del reparto di terapia intensiva neonatale. Fatti entrambi che si sono verificati durante il servizio degli operatori sanitari che cagionavano il turbamento della regolarità del servizio pubblico e finalizzati ad ottenere con prevaricazione una dichiarazione di avvenuta e soddisfacente esecuzione dei lavori di pulizia svolti. Ancor più gravi sono risultati, a seguito di verifica nell’ambito delle indagini, gli interventi di pulizia e sanificazione negati al tecnico della camera iperbarica e del personale del reparto di chirurgia clinica respiratoria, sempre al fine di assicurare un profitto alla ditta Euroservices, limitando il più possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio appaltato. Vengono contestati, inoltre, a Tuzzolino episodi di estorsione, commessi congiuntamente al correo Anzalone, subiti da numerosi dipendenti della stessa società Euroservices, che, mediante minaccia di licenziamento, di spostamento di reparto o di applicazione del cosiddetto orario spezzato di lavoro in violazione del C.C.N.L. di categoria, sono stati costretti a chiedere la disdetta dell’iscrizione ad un sindacato di categoria maggiormente rappresentativo all’interno della citata azienda, per favorirne il transito forzato ad altro sindacato. In questa circostanza, peraltro, e’ stato cagionato un danno di circa duemila euro., che registrava un calo di iscritti di lavoratori delle pulizie da 113 a sole 8 unità. “Tutto ciò al fine di mantenere un illegale controllo continuo sui singoli lavoratori che venivano ricattati al fine di coinvolgerli nell’opera di occultamento delle irregolarità nell’esecuzione del servizio di pulizia, così come evidenziate e contestate dalla Direzione del Policlinico – dicono gli inquirenti – Le risultanze investigative fin qui emerse, hanno disvelato uno spaccato del clima di illegalità diffusa registratosi durante l’espletamento di una delle attività più importanti per un’azienda ospedaliera, quale quella della sanificazione dei reparti che, se carente, può causare gravi pericoli di infezione ai danni degli stessi pazienti ricoverati”.