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PALERMO, L'INCHIESTA SUL POLICLINICO
"Cambiai sindacato per non perdere il lavoro"
I dipendenti della Euroservices srl sarebbero stati ricattati da Marco Tuzzolino e Dario Anzalone
e costretti a transitare dal sindacato Fisascat Cisl ad un altro. "Io non cambiai e fui sottoposta
ad un orario disumano", ha raccontato una donna agli inquirenti. MINACCE ED ESTORSIONI AL
POLICLINICO: L'INCHIESTA
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PALERMO - Una raffica di intimidazioni, minacce e vessazioni quelle che i dipendenti della
Euroservices srl avrebbero subito da Marco Tuzzolino e Dario Anzalone, 35 anni entrambi, finiti
in manette oggi con le accuse di interruzione di pubblico servizio ed estorsione al Policlinico di
Palermo. Ad incastrarli, dopo la denuncia da parte dei vertici aziendali, le dichiarazioni fornite
agli inquirenti dagli stessi lavoratori, costretti a transitare da un sindacato all'altro, pena il
servizio ad orario "spezzato" o addirittura il licenziamento. Eloquente l'interrogatorio di una
delle dipendenti, una donna residente a Castelvetrano costretta a partire da casa all'alba per
essere al lavoro alle 7,30. Dopo un'ora e venti il suo turno terminava e ricominciava alle 14. Si
tratta di una delle testimonianze che ha permesso agli inquirenti di accertare perché al
sindacato Fisascat Cisl si fossero verificate più di cento cancellazioni nel giro di pochi mesi:
"Ricordo che Dario Anzalone mi invitò a cancellarmi dal sindacato a cui ero iscritta per evitare
di essere sottoposta ad orario di lavoro con turno spezzato. Mi disse "ti consiglio come un
fratello di cancellarti perché altrimenti Marco Tuzzolino ti sottopone ad orario spezzato. Io non
lo feci subito - proseguì la dipendente dell'Euroservice - per un mese non ho fatto nulla. Ma
ricordo che il più insistente era Anzalone che mi pressava continuamente. In un successivo
incontro con Tuzzolino venni nuovamente invitata a cancellarmi dalla Fisascat Cisl perché lui
sosteneva la tesi che meglio di lui non mi poteva tutelare nessuno".
"Io mi presi un po' di tempo - specificò la donna davanti al pm - sperando che lo dimeticasse,
ma invece dal settembre del 2011, per venti giorni, sono stata sottoposta ad orario spezzato. il
mio turno iniziava alle 7,30 per un'ora e venti minuti, poi rimontavo alle 14 e terminavo alle
15,20. In tutto questo, io che abito a Castelvetrano, devo percorrere in pullman 240 chilometri
al giorno e questo turno mi faceva partire da casa all 5,45 del mattino. Percepivo 280 euro di
stipendio mensile e pagavo 116 euro di abbonamento mensile al pullman. Poi ho effettuato la
cancellazione da Fisascat e sono tornata al mio orario continuato".
Insomma, ad una catena di episodi vandalici che avrebbero avuto come apice l'incendio di un
container in uso alla ditta estromessa per scongiurare la rescissione del contratto, si sarebbe
aggiunto un fortissimo clima di tensione e pressioni psicologiche tra i dipendenti della ditta
calabrese. A confermare ciò, un altro lavoratore. Il reparto a lui assegnato sarebbe stato
repentinamente cambiato se non avesse transitato in un altro sindacato:
"Tuzzolino mi ha convocato nel container della Euroservices e mi ha consegnato un foglio sul
quale ha preteso la mia firma. Era la disdetta dal sindacato Fisascat Cisl. Io ho firmato e da
allora non ho avuto più problemi. Quando però ho deciso di iscrivermi di nuovo con la Fisascat
Cisl - ha raccontato - lui ha ricominciato con i soprusi e quindi a cambiarmi di reparto e a
spezzarmi l'orario di lavoro. Mi disse: 'O con me o contro di me', ma io non mi sono più
cancellato dal sindacato".
La conferma delle vessazioni subite dai lavoratori della Euroservice arrivò poi da Mimma
Calabrò, segretario regionale Fisascat che, covocata dagli investigatori spiegò: "Mi è stato
riferito dai rappresentanti sindacali aziendali che gli iscritti sono stati contattati uno per uno e
messi di fronte ad un bivio: disdettare l'adesione al sindacato al fine di potere effettuare
l'orario continuato. Un atteggiamento - precisò Mimma Calabrò - che era sicuramente legato
all'impegno da noi profuso per tutelare i lavoratori. Alcuni di questi mi hanno addirittura riferito
che Tuzzolino andrebbe dicendo loro di potersi iscrivere a qualsiasi altra organizzazione
sindacale eccetto che alla Fisascat"
"Lo so dove va a scuola tuo figlio", come
avvenivano le intimidazioni al Policlinico
Le indagini della digos, che hanno portato all'arresto di 2 persone per estorsione, iniziate dopo la
denuncia dell'allora direttore generale. Dopo alcune irregolarità stava avviando tutte le procedure
per interrompere il rapporto con la ditta di pulizia Euroservice
"Lo so dove va a scuola tuo figlio", come avvenivano le intimidazioni ... 1
Si erano aggiudicati l'appalto per i servizi di pulizia al Policlinico e pur di "onorare" il contratto
avrebbero fatto di tutto. Le indagini della Digos, che hanno portato all'arresto di Marco
Tuzzolino e Dario Anzalone per estorsione e turbamento di servizio pubblico, sono partite a
seguito della denuncia fatta dall'ingegnere Mario La Rocca, allora direttore generale pro tempore
della struttura ospedaliera. Da quando la ditta calabrese "Euroservice srl" era entrata nell'ospedale
si erano verificati numerosi episodi di minacce e violenza, tanto che Tuzzolino, referente nel
capoluogo dell'azienda, sarebbe arrivato a dire ad un dipendente: "Viri ca sacciu runni va a scola
to figghiu". (VIDEO)
Durante l'espletamento dei servizi della Euroservice, erano state fatte numerose contestazioni sulle
prestazioni rese, al termine delle quali il personale sanitario del Policlinico doveva firmare un foglio
con una dichiarazione di conformità, dove veniva espresso anche un voto di gradimento. Fra un
problema e l'altro la direzione aveva creato una commissione di verifica sui servizi, e da allora
arrivarono nuove intimidazioni: dal danneggiamento di alcune auto dei funzionari all'incendio di un
container, passando per l'irruzione durante una riunione durante la quale La Rocca è stato
aggredito verbalmente da alcuni lavoratori della Euroservice, capeggiati dallo stesso Tuzzolino.
Quest'ultimo, in quella occasione, aveva fatto presente a La Rocca che in ballo ci fossero in ballo
130 lavoratori, nessuno dei quali andava considerato "fannullone". Secondo lui corridoi e corsie
venivano puliti a regolare d'arte, quindi dietro la rescissione del contratto ci sarebbero state
"manovre poco chiare per favorire un'altra azienda".
La struttura ospedaliera, infatti, a fronte di tutte le irregolarità riscontrate durante l'anno (a partire
dall'agosto 2011) aveva diffidato la ditta calabrese, avviando così tutte le procedure per
interrompere il rapporto. Ma questo fece sì che si intensificassero gli episodi di aggressione,
arrivando addirittura a non permettere il regolare svolgimento dei servizi di pulizia. Ed è per questo
che i due sono finiti in carcere, per turbamento del servizio pubblico ed estorsione. Tuzzolino era il
referente siciliano della ditta appaltatrice, mentre Anzalone era semplicemente un dipendente che
lo aveva "spalleggiato" in varie circostanze. "In un caso - spiega il funzionario di polizia Giuseppe
De Blasi - Tuzzolino avrebbe detto al caposala del reparto di neonatologia che non avrebbero
mandato nessuno a pulire", provocando gravi carenze igienico-sanitarie.
"INTRECCI" SINDACALI - Per portare a segno il proprio disegno criminale gli arrestati
sarebbero riusciti a "convincere" circa cento lavoratori ad abbandonare la Fisascat Cisl per affiliarsi
ad altri sindacati di categoria, così da garantire maggior controllo su di loro. In caso contrario, dalla
Euroservice li avrebbero tartassati in vari modi: spezzettando l'orario di lavoro ai tanti lavoratori
pendolari o minacciando di licenziarli. "Così facendo - spiega De Blasi - nella Fisascat sarebbero
rimasti solo tre lavoratori, causando così un danno di circa 2 mila euro per gli affiliati persi". Ma
dalla polizia assicurano: "Nel periodo in cui si sono verificati i fatti non sono state riscontrate
carenze igieniche tali da creare preoccupazione nei pazienti ricoverati".
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Palermo: intimidazioni ed estorsioni al Policlinico, 2 arresti
Con l’accusa di estorsione, la Digos della Polizia ha arrestato due palermitani. In carcere sono
finiti Marco Tuzzolino di 35 anni e Dario Anzalone, anch’egli di 35 anni. Era stato l’ex direttore
generale del Policlinico di Palermo a presentare nel 2012 una denuncia alla Polizia che riguardava
una serie di episodi criminali di varia natura che si erano verificati all’interno dell’ospedale, a
seguito dell’aggiudicazione dell’appalto di pulizia e sanificazione da parte della ditta calabrese
“Euroservices S.R.L.”, finalizzati, tra l’altro, a mettere costantemente sotto pressione e minaccia i
vertici dell’azienda stessa. In particolare, mirati accertamenti investigativi, hanno consentito di
acclarare l’esistenza di uomini che, “attraverso una serie di condotte criminali, concretizzatisi in
estorsioni ed interruzioni di pubblico servizio, hanno gravemente turbato le attività medicoospedaliere, generando un clima di costante intimidazione durato per oltre due anni, a partire dalla
fine del 2011 sino al 2013, finalizzato ad evitare la rescissione del contratto di appalto di pulizia e
sanificazione da parte della Direzione Sanitaria del Policlinico, nei confronti della Euroservices a
seguito di una serie di gravi carenze riscontrate dall’azienda sanitaria nell’espletamento del servizio
stesso”, spiegano gli inquirenti. Marco Tuzzolino e’ stato individuato quale autore delle condotte
criminose in qualita’ di ‘referente’ per il Policlinico della ditta Euroservices, aggiudicataria,
mediante un forte ribasso d’asta, dell’appalto di pulizia e sanificazione del nosocomio per il periodo
intercorrente tra il primo settembre 2011 ed il primo settembre 2012. Le indagini hanno consentito
di acclarare che tuzzolino, pregiudicato, titolare occulto di uno dei bar più noti della zona del
Policlinico, “rappresentava la longa manus della Euroservices per garantire la prosecuzione del
rapporto contrattuale tra la stessa e l’azienda ospedaliera universitaria”. Un incarico che sarebbe
stato conferito dopo che l’azienda ospedaliera aveva manifestato l’intenzione di voler rescindere il
contratto di appalto con la stessa società, a seguito di una serie di inadempienze che avevano
causato gravi carenze igienico sanitarie nell’ambito dei singoli reparti, come più volte segnalato dai
Capi Sala e dagli stessi Medici Primari. Tuzzolino “avvalendosi della sua indole violenta, propensa
a risolvere ogni controversia con arroganza e prevaricazione, ha così cercato di condizionare con
l’intimidazione l’operato del management del Policlinico, ricorrendo in più occasioni alla violenza
fisica e verbale, pur di raggiungere i suoi scopi”, dicono ancora gli investigatori. E’ in questo
contesto che si inseriscono i primi fatti delittuosi allo stato contestati all’arrestato, quali le minacce
rivolte al capo sala del reparto di chirurgia vascolare o quelle indirizzate al capo sala del reparto di
terapia intensiva neonatale. Fatti entrambi che si sono verificati durante il servizio degli operatori
sanitari che cagionavano il turbamento della regolarità del servizio pubblico e finalizzati ad ottenere
con prevaricazione una dichiarazione di avvenuta e soddisfacente esecuzione dei lavori di pulizia
svolti. Ancor più gravi sono risultati, a seguito di verifica nell’ambito delle indagini, gli interventi di
pulizia e sanificazione negati al tecnico della camera iperbarica e del personale del reparto di
chirurgia clinica respiratoria, sempre al fine di assicurare un profitto alla ditta Euroservices,
limitando il più possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio appaltato.
Vengono contestati, inoltre, a Tuzzolino episodi di estorsione, commessi congiuntamente al correo
Anzalone, subiti da numerosi dipendenti della stessa società Euroservices, che, mediante minaccia
di licenziamento, di spostamento di reparto o di applicazione del cosiddetto orario spezzato di
lavoro in violazione del C.C.N.L. di categoria, sono stati costretti a chiedere la disdetta
dell’iscrizione ad un sindacato di categoria maggiormente rappresentativo all’interno della citata
azienda, per favorirne il transito forzato ad altro sindacato. In questa circostanza, peraltro, e’ stato
cagionato un danno di circa duemila euro., che registrava un calo di iscritti di lavoratori delle
pulizie da 113 a sole 8 unità. “Tutto ciò al fine di mantenere un illegale controllo continuo sui
singoli lavoratori che venivano ricattati al fine di coinvolgerli nell’opera di occultamento delle
irregolarità nell’esecuzione del servizio di pulizia, così come evidenziate e contestate dalla
Direzione del Policlinico – dicono gli inquirenti – Le risultanze investigative fin qui emerse, hanno
disvelato uno spaccato del clima di illegalità diffusa registratosi durante l’espletamento di una delle
attività più importanti per un’azienda ospedaliera, quale quella della sanificazione dei reparti che, se
carente, può causare gravi pericoli di infezione ai danni degli stessi pazienti ricoverati”.
Due arresti per minacce contro il Policlinico di
Palermo
Due arresti a Palermo nell’ambito dell’appalto con una
ditta di pulizie che i vertici del Policlinico avrebbero voluto rescindere per inadempienza. Sarebbero
stati minacciati e intimiditi dai dipendenti della Euroservice srlmere di sorveglianza dell ‘azienda
sanitaria Policlinico di Palermo hanno immortalato solo alcuni minuti di una situazione che andava
avanti da troppo tempo, testimoniando di come per diverso tempo i vertici dell’azienda sanitaria
palermitana, sarebbero stati minacciati e tenuti sotto pressione per non fare rescindere il contratto di
pulizia e sanificazione dei locali. All’alba gli agenti della Digos hanno arrestato Marco Tuzzolino e
Dario Anzalone, entrambi di 35 anni, dopo lunghe indagini coordinate dal sostituto procuratore Siro
De Flammineis. Sono accusati di minacce, estorsione e interruzione di pubblico servizio. La
vicenda ruota attorno all’appalto aggiudicato alla ditta calabrese Euroservice srl, società che aveva
presentato un forte ribasso ma che non avrebbe garantito il servizio previsto dal capitolato
d’appalto. I vertici aziendali avevano proposto la rescissione del contratto e a quel punto sarebbero
entrati in azione Tuzzolino e Anzalone che avrebbero creato un clima di costante intimidazione
durato oltre due anni, a partire dalla fine del 2011. La denuncia, nel 2012, è stata presentata dal
direttore generale dell’azienda sanitaria. Sarebbe stato Tuzzolino, ritenuto dagli agenti della Digos
titolare occulto di un bar nella zona del Policlinico, a minacciare i dipendenti dell’ospedale per
ottenere attestazioni positive sulla pulizia dei locali. L’appalto prevedeva standard che non venivano
rispettati. Per proseguire nel servizio, nonostante livelli di pulizia non soddisfacenti, Tuzzolino
avrebbe minacciato il capo sala del reparto di chirurgia vascolare e quello del reparto di terapia
intensiva neonatale. Tuzzolino, secondo gli inquirenti, con violenza avrebbe negato gli interventi di
pulizia e sanificazione al tecnico della camera iperbarica e al personale del reparto di chirurgia
clinica respiratoria. Tutto per garantire il massimo profitto alla Euroservices, limitando il più
possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio. A Tuzzolino e Anzalone viene
contestato il reato di estorsione. Dietro minacce, i due hanno imposto ai propri dipendenti la
disdetta dell’iscrizione a un sindacato rappresentativo, per favorire il transito verso un’altra sigla: le
iscrizioni passarono da 113 ad 8, creando alla sigla sindacale anche il mancato introito di duemila
euro.
ed estorsioni al Policlinico, 2 arresti aggio 2014 10:00 | Con il reato di estorsione, la Digos della
Polizia ha arrestato due palermitani. In carcere sono finiti Marco Tuzzolino di 35 anni e Dario
Anzalone, anch’egli di 35 anni. Era stato l’ex direttore generale del Policlinico di Palermo a
presentare nel 2012 una denuncia alla Polizia che riguardava una serie di episodi criminali di varia
natura che si erano verificati all’interno dell’ospedale, a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto di
pulizia e sanificazione da parte della ditta calabrese “Euroservices S.R.L.”, finalizzati, tra l’altro, a
mettere costantemente sotto pressione e minaccia i vertici dell’azienda stessa. In particolare, mirati
accertamenti investigativi, hanno consentito di acclarare l’esistenza di uomini che, “attraverso una
serie di condotte criminali, concretizzatisi in estorsioni ed interruzioni di pubblico servizio, hanno
gravemente turbato le attività medico-ospedaliere, generando un clima di costante intimidazione
durato per oltre due anni, a partire dalla fine del 2011 sino al 2013, finalizzato ad evitare la
rescissione del contratto di appalto di pulizia e sanificazione da parte della Direzione Sanitaria del
Policlinico, nei confronti della Euroservices a seguito di una serie di gravi carenze riscontrate
dall’azienda sanitaria nell’espletamento del servizio stesso”, spiegano gli inquirenti. Marco
Tuzzolino e’ stato individuato quale autore delle condotte criminose in qualita’ di ‘referente’ per il
Policlinico della ditta Euroservices, aggiudicataria, mediante un forte ribasso d’asta, dell’appalto di
pulizia e sanificazione del nosocomio per il periodo intercorrente tra il primo settembre 2011 ed il
primo settembre 2012. Le indagini hanno consentito di acclarare che tuzzolino, pregiudicato,
titolare occulto di uno dei bar più noti della zona del Policlinico, “rappresentava la longa manus
della Euroservices per garantire la prosecuzione del rapporto contrattuale tra la stessa e l’azienda
ospedaliera universitaria”. Un incarico che sarebbe stato conferito dopo che l’azienda ospedaliera
aveva manifestato l’intenzione di voler rescindere il contratto di appalto con la stessa società, a
seguito di una serie di inadempienze che avevano causato gravi carenze igienico sanitarie
nell’ambito dei singoli reparti, come più volte segnalato dai Capi Sala e dagli stessi Medici Primari.
Tuzzolino “avvalendosi della sua indole violenta, propensa a risolvere ogni controversia con
arroganza e prevaricazione, ha così cercato di condizionare con l’intimidazione l’operato del
management del Policlinico, ricorrendo in più occasioni alla violenza fisica e verbale, pur di
raggiungere i suoi scopi”, dicono ancora gli investigatori. E’ in questo contesto che si inseriscono i
primi fatti delittuosi allo stato contestati all’arrestato, quali le minacce rivolte al capo sala del
reparto di chirurgia vascolare o quelle indirizzate al capo sala del reparto di terapia intensiva
neonatale. Fatti entrambi che si sono verificati durante il servizio degli operatori sanitari che
cagionavano il turbamento della regolarità del servizio pubblico e finalizzati ad ottenere con
prevaricazione una dichiarazione di avvenuta e soddisfacente esecuzione dei lavori di pulizia svolti.
Ancor più gravi sono risultati, a seguito di verifica nell’ambito delle indagini, gli interventi di
pulizia e sanificazione negati al tecnico della camera iperbarica e del personale del reparto di
chirurgia clinica respiratoria, sempre al fine di assicurare un profitto alla ditta Euroservices,
limitando il più possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio appaltato.
Vengono contestati, inoltre, a Tuzzolino episodi di estorsione, commessi congiuntamente al correo
Anzalone, subiti da numerosi dipendenti della stessa società Euroservices, che, mediante minaccia
di licenziamento, di spostamento di reparto o di applicazione del cosiddetto orario spezzato di
lavoro in violazione del C.C.N.L. di categoria, sono stati costretti a chiedere la disdetta
dell’iscrizione ad un sindacato di categoria maggiormente rappresentativo all’interno della citata
azienda, per favorirne il transito forzato ad altro sindacato. In questa circostanza, peraltro, e’ stato
cagionato un danno di circa duemila euro., che registrava un calo di iscritti di lavoratori delle
pulizie da 113 a sole 8 unità. “Tutto ciò al fine di mantenere un illegale controllo continuo sui
singoli lavoratori che venivano ricattati al fine di coinvolgerli nell’opera di occultamento delle
irregolarità nell’esecuzione del servizio di pulizia, così come evidenziate e contestate dalla
Direzione del Policlinico – dicono gli inquirenti – Le risultanze investigative fin qui emerse, hanno
disvelato uno spaccato del clima di illegalità diffusa registratosi durante l’espletamento di una delle
attività più importanti per un’azienda ospedaliera, quale quella della sanificazione dei reparti che, se
carente, può causare gravi pericoli di infezione ai danni degli stessi pazienti ricoverati”.