Scuole da accorpare, è rissa

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Scuole da accorpare, è rissa
GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE 2011
LA SICILIA
GELA .41
RIFORMA
GELMINI
FU TROVATA NEL GARAGE IN AFFITTO
La moto era rubata
ma non la ricettò
assolto rivenditore
Con le nuove norme, il rischio
è che dal prossimo anno
perdano autonomia il primo
circolo e le scuole medie
Giudici e San Francesco
Il plesso Santa
Maria di Gesù
Scuole da accorpare, è rissa
Istituti che scoppiano con oltre mille alunni e plessi troppo lontani
Il sindaco Angelo Fasulo ha affidato al
consigliere comunale e dirigente scolastico Gioacchino Pellitteri l’incarico
di discutere con i colleghi e formulare la bozza di proposta dell’amministrazione comunale di dimensionamento e razionalizzazione delle scuole gelesi del primo ciclo. Con un bacino di poco più di 10mila alunni e con
le norme introdotte dal ministro Gelmini dal prossimo anno il rischio è
che il primo circolo, la scuola media
Giudici, e la scuola media San Francesco perdano l’autonomia.
In queste settimane ci sono stati incontri parecchio infuocati tra i dirigenti scolastici nell’intento di giungere a una soluzione condivisa. Ma a
quanto pare non è così perché Pellitteri la proposta in nome e per conto
dell’ amministrazione comunale l’ha
presentata ma la stragrande maggioranza dei dirigenti non la condivide e
i loro organi collegiali l’hanno bocciata. I dirigenti pare stiano lavorando
a una controproposta. L’altro ieri il
caso è stato attenzionato per ore dalla giunta e il sindaco al termine ha riferito che “la proposta è buona. Si tratta di limare qualcosa”. Le fibrillazioni
nel mondo scolastico non cessano.
Il quadro di partenza è complesso
perché ci sono scuole che scoppiano
con oltre mille alunni, scuole che hanno plessi troppo distanti tra loro.
Questa la proposta dell’amministrazione comunale. Per il primo circolo che avrrebbe 417 alunni conside-
GIOACCHINO PELLITTERI
rando i plessi Pignatelli e Giudici andrebbe chiesta una deroga. Il secondo
circolo avrebbe i plessi Aldisio, Gioberti, Rodari con 890 alunni, il terzo i
plessi Solito, Orsi e Meli con 987 alunni, il quarto circolo i plessi Radice e
Fuentes con 795 alunni,il quinto circolo con 789 alunni nei plessi Santa Maria di Gesù, Benedettine, Recanati,
Grandi e Sciascia, il sesto si attesterebbe a 838 alunni nei plessi Capuana e
via Europa. Il settimo infine avrebbe
1014 alunni nei plessi don Dilani e
Green.
L’istituto comprensivo Quaimodo
raggiungerebbe quota 958 alunni nei
plessi Verga, Quasimodo e Salonicco,
l’istituto comprensivo Verga accorpando Cantina sociale e il plesso di
via Benedetto Croce avrebbe 787
alunni.Ed ancora la scuola media san
Frabncesco con il plesso di Albani
Roccella arriverebbe a 623 alunni, la
Mattei a 790, la Giudici con l’ aggiunta del plesso Giovanni XXII andrebbe
a quota 848 alunni e la Romagnoli
senza altri plessi a quota 835.
«La proposta tiene conto della circolare 28 del 5 ottobre 2011 - dice il
consigliere comunale e dirigente scolastico Gioacchino Pellitteri che indica iol criterio della viciniorietà delle
scuole. Nel formulare la proposta si è
pensato intanto a salvare le tre scuole a rischio di perdere l’ autonomia
cioè la Giudici, il primo circolo, la San
Francesco e la Verga ridimensionando
quelle più affollate cioè il terzo circolo, il quarto, il settimo e l’ istituto Quasimodo. Ma era necessario anche eliminare le convivenze di più scuole in
un solo plesso come succede a Cantina Sociale, Costa Zampogna via Europa ed Albani Roccella. Da cancellare
anche la concorrenza di due scuole
una accanto all’ altra. L’obiettivo finale era di formare comunque 13 scuole chiedendo la deroga òer il primo
circolo in quanto c’è l’ edificio da costruire,Va chiesta anche l’aggregazione di Butera a Gela»
Fin qui icriteri della proposta. Ma gli
altri dirigenti non ci stanno e preparano la "contromossa".
DOPO UN MALESSERE
Studenti soccorritori
per nonnina caduta
Un improvviso malessere e una pensionata è
caduta rovinosamente nello spartitraffico tra
la via Palazzi e la via Francia. Sono stati alcuni
studenti a notare la donna scivolare
rovinosamente sull’asfalto. Inizialmente gli
“studenti soccorritori” avevano pensato a un
incidente stradale. In pochi istanti a
Caposoprano, ieri intorno alle 12 c’è stato lo
scappa scappa, giovani che hanno cercato di
assistere la nonnina in attesa dell’arrivo
dell’ambulanza, e chi invece ha cercato di
bloccare qualche macchina pur di
raggiungere nel breve tempo l’ospedale.
La nonnina, di cui non si conosce l’identità,
ora si trova ricoverata in ospedale per le
ferite riportate nella caduta, ma i medici
stanno lavorando per valutare se la caduta
sia da addebitare a un malessere improvviso
avuto poco prima di battere violentemente
sull’asfalto e procurarsi traumi all’addome
ed alle spalle. Per un bel po’ la donna non ha
dato segni di vita, in ospedale inizialmente è
stata registrata come paziente sconosciuto
anche perché pare che la pensionata non
avesse con sé i documenti perché era uscita
da casa per fare piccoli acquisti, quando è
caduta stava già facendo ritorno nel suo
appartamento di Caposoprano.
L.M.
M.C.G.
Carciofeti a rischio distruzione
Contrada Borgo Manfria. Dal 19 agosto manca l’acqua che, con la diga piena, bisognerà scaricare in mare
Oltre due milioni di euro rischiano di
andare in fumo. Non si tratta di investimenti industriali, né di grandi opere, ma
i soldi degli agricoltori che hanno investito nella coltivazione di carciofi di contrada Borgo Manfria. Dal 19 agosto infatti
dall’invaso Comunelli il Consorzio di Bonifica 5 non manda acqua per l’irrigazione dei carciofeti, ai consorziati. Ieri l’ennesima protesta dinnanzi al cancello della Diga Comunelli, rimasto chiuso per
ordine dei dirigenti onde evitare ripercussioni contro gli operai che vi prestano
servizio. Un guasto a una condotta e
niente acqua per gli agricoltori. “E’ questa la novità di quest’anno – ha detto il
prof. Nunzio Cavallo – per notizie che ho
appreso al Consorzio di Bonifica da 10
anni c’è una rottura ad una tubazione
sotto la galleria della diga. Nonostante
tutto ogni anno è stata inviata l’acqua alle centraline e noi abbiamo potuto irrigare. Non si conoscono le ragione per le
quali quest’anno non ci danno acqua. Se
durante la distribuzione dovesse esserci
qualche rottura della tubazione potrebbero chiudere le valvole della condotta.
Ma di tutto questo non stanno facendo,
né interventi né programmazione”.
Sono esasperati gli agricoltori di contrada Borgo Manfria, queste settimane
sono decisive per i carciofi: ultime irrigazioni e a fine mese prenderà il via il raccolto. Intanto mentre gli imprenditori
protestano la classe politica sembra essersi dimenticata di una economia presente nella nostra città: quella agricola. “I
nostri politici – ha aggiunto Cavallo –
non stanno facendo nulla. Abbiamo
quattro parlamentari che non riescono a
risolvere i problemi della loro città, noi fino a oggi abbiamo a che fare con il Consorzio di bonifica che è proprietario dell’acqua, mentre l’invaso è dell’Arra un’agenzia fantasma nel nostro territorio.
Siamo abbandonato da coloro che noi
stessi abbiamo eletto”.
NUNZIO CAVALLO
ALCUNI OPERATORI AGRICOLI
ORAZIO VENTURA
Un’ora di irrigazione
è pagata dodici euro
Nonostante i problemi della mancata irrigazione, da agosto c’è chi non si arrende e nel
tentativo di avere l’acqua continua a pagare i 12 euro pur di avere un’ora di irrigazione. Così Orazio Ventura mostra il bollettino
di pagamento: “Come si può continuare a
lavorare in questo modo – ha detto – non
solo paghiamo il canone dei consorziati ma
versiamo le quote per un’ora di irrigazione.
L’acqua non ci viene data per il solito guasto, ma la settimana prossima prima ancora che giunga la Protezione civile per un sopralluogo saranno costretti ad aprire la diga, a mandare l’acqua a mare, anche perché
la diga non può contenere così tanta acqua”.
Uno sfogo, quello di Ventura, che è lo
specchio di una realtà: agricoltori senza acqua che viene buttata a mare perché la diga è insabbiata e i livelli sono già stati oltre-
passati e di molto. “Ogni mattina – ha aggiunto Ventura – siamo in molti a incontrarci alla centralina. Il tagliando di pagamento dell’acqua lo dobbiamo sempre mostrare, se si decidono di aprire le valvole non
ci possiamo fare trovare impreparati”.
Intanto nella zona sono pochissimi gli
imprenditori agricoli che hanno i pozzi
d’acqua nei propri appezzamenti di terreno.
E mentre l’acqua della diga andrà a finire a
mare, gli imprenditori continuano a protestare. Oggi però qualcosa dovrebbe cambiare, forse ci sarà un sopralluogo per ripristinare la tubazione rotta. Intanto i carciofi, in
particolare il violetto venduto subito dopo
la raccolta, rischiano di rimanere nei terreni e non essere piazzati nel mercato ortofrutticolo verso la grande distribuzione.
L.M.
“Non è possibile che ancora oggi – ha
aggiunto Francesco Licata, vicesegretario
della Cia e presidente del Consorzio del
Carciofo di Gela – non si riesca a trovare
di chi è la competenza per sistemare il
guasto. Non si può trascorrere una stagione in questo modo”. Un continuo via
vai di imprenditori, ieri c’era Angelo Pizzardi, imprenditore agricolo con appezzamenti di terreni in contrada Settefarine: “Sono venuto per solidarizzare con i
colleghi – ha dichiarato – non è possibile che il raccolto vada al macero”. Ogni
mattina l’appuntamento è alla centralina di contrada Piano Marina, da qui dovrebbero essere aperte le valvole per poi
portare l’acqua nelle campagne. “C’è il rischio che così facendo falliamo – ha detto Gaetano Rizzo – non possiamo garantire che il prodotto sia buono a causa
della mancanza d’acqua, rischiamo il fallimento totale”. Un anno con scarse piogge in città, così poche che non garantiscono il buon risultato del carciofo. E ieri pomeriggio un po’ di pioggia, in attesa
che gli agricoltori possano irrigare i campi con l’acqua della diga Comunelli.
L.M.
Nel garage da lui preso in affitto
viene rinvenuta moto da competizione rubata e l’affittuario finisce nei meandri della giustizia
per rispondere di ricettazione.
Un’accusa dalla quale solo ora è
uscito indenne, vistoche il giudice monocratico Luca Solaini, lo
ha mandato assolto con formula
piena.
Protagonista del caso giudiziario è stato Giuseppe Guastella,
un rivenditore di
ortofrutta che si era
sempre detto estraneo ai fatti. Per Guastella - difeso nella
sua battaglia giudiziaria dall’avv. Giovanna Cassarà - anche la Procura, alla
luce degli esiti dell’istruttoria dibattimentale,
aveva IL TRIBUNALE
chiesto al giudice di
emettere sentenza di assoluzione sì, ma con formula dubitativa.
I fatti contestati all’uomo sono
legati al rinvenimento di una
moto da competizione avvenuto
oltre un anno fa all’interno di un
garage di via Francesco Crispi:
un immobile che Guastella aveva preso in aggito da un pensionato oggi ottantottenne per custodire la merce. Al rinvenimento della moto i carabinieri rinvennero a seguito di un furto
compiuto nell’abitazione del
proprietario dell’immobile, il
pensionato Carmelo S. L’ultraottuagenraio si trovava in casa
quando la sua attenzione fu atti-
rata da una coppia di giovinastri
che, urlando dalla strada lo avvertivano del fatto che la sua
bandante di nazionalità romena
era stata investita da un’autovettura nei pressi di San Giacomo e
che versava in brutte condizioni.
Preso dallo spauracchio per le
condizioni di salute della sua
bandante, l’arzillo pensionato
non ci pensò due volte a uscire
per andare a verificare cosa fosse accaduto. Ma
giunto nei pressi di
San Giacomo, appurò che quell’allarme che gli era
stato lanciato dai
due giovani a lui,
peraltro, sconosciuti, era falso.
Tornato a casa,
trovò il suo appartamento messo a
soqquadro e si accorse dell’ammanco di 20 euro.
Durante la sua breve assenza, i
ladri vi si erano introdotti per
racimolare qualcosa. I carabinieri, giunti sul posto peri rilievi di
rito, dopo avere passato al setaccio l’abitazione "visitata",
controllarono pure i l garage al
quale si accedeva da una scala
interna. E lì trovarono la moto
risultata rubata un anno prima.
La responsabilità ricadde su
Guastella in quanto aveva la disponibilità dell’immobile. Perciò
fu denunciato per ricettazione.
Ma il giudice monocratico ora lo
ha assolto.
D.V.
«L’Aias non ricovera
mia figlia di 11 anni
diversamente abile»
Per due anni ha fatto la spola tra Gela e Val d’Erice per andare
a trovare la propria bimba diversamente abile nella struttura
in cui era ricoverata. Ma da quest’anno Pasquale Casciana,
padre di una bimba di 11 anni, non vuole più viaggiare ma all’Aias hanno “impedito il ricovero perché la bambina sarebbe
un pericolo per se e per gli altri”. Un diniego sul quale ora Casciana, attraverso una denuncia presentata ai carabinieri del
Reparto territoriale, chiede che si faccia chiarezza su eventuali responsabilità penali.
“Fino all’età di otto anni – racconta il padre – mia figlia ha effettuato la riabilitazione psicomotoria e di logopedia presso la
struttura di contrada Borgo Manfria. Una riabilitazione avvenuta fino all’età di 8 anni quando l’equipe medica ha stabilito
che mia figlia doveva essere ricoverata in una struttura specializzata individuata in quella di Val d’Erice”. A fine luglio, quando la piccola è tornata in città, i suoi genitori hanno deciso di
non proseguire con quei ricoveri ed hanno preparato la documentazione per richiedere le terapia in semi internato all’Aias, ma “non solo è stato rifiutato il ricovero – ha ricordato
il padre della bambina – ma anche il semplice trattamento nella struttura”.
Con la sua denuncia Pasquale Casciana vuole puntare la sua
attenzione sulle condizioni di assistenza per i diversamente
abili, la mancanza di strutture in provincia dove poterli ricoverare e la scarsa sensibilità delle istituzioni per un problema che
riguarda un bel po’ di famiglie costrette a spendere il proprio
tempo nell’accudire i figli con diverse abilità.
in breve
PRESIDENTE ALL’ASI
Oggi le elezioni
Oggi all’Asi si svolgono le elezioni
del presidente. Al momento
l’unico candidato è il presidente
uscente Giuseppe Pisano. In caso
di elezione - e se nel frattempo
non interverrà la riforma delle
Asi in Sicilia - il presidente
resterà in carica 5 anni.
SEGNALAZIONE
Dieci giorni senza luce
Il geometra Francesco Agati
segnala che nelle vie Berchet,
Mondi, Di Dio e Scorza che dal
corso Aldiso portano al Liceo
classico da circa dieci giorni
manca totalmente l’energia
elettrica. L’ assenza di
illuminazione pubblica sta
creando non pochi disagi a chi
vive e lavora in quella zona.
TAVOLA ROTONDA
Alunni con disabilità
Nell’ambito del corso di
formazione per docenti
promosso dall’Iiss “ Majorana “ di
Gela sul tema “Metodologie
didattiche per l’integrazione
degli alunni con disabilità,
domani dalle 16 alle 18 si
svolgerà una tavola rotonda per
affrontare la collaborazione tra
servizi scolastici e servizi
territoriali per l’integrazione
degli alunni con disabilità.
All’incontro parteciperanno i
docenti del corso, il docenteformatore, i rappresentanti delle
istituzioni locali (Comune,
Provincia e Azienda sanitaria e
delle associazioni del Terzo
settore e del volontariato.