nasce una rete tra associazioni come noi. nasce una

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nasce una rete tra associazioni come noi. nasce una
GUARIAMOLI.org : nasce una rete tra associazioni come noi.
Intervista a Daniela Cosmelli
a cura di Gaetano Cecere
L’Associazione KIM è membro costituente di una rete che aiuta le singole associazioni partecipanti nell’ottimizzazione informativa e gestionale di quelle che sono le comuni esigenze ricorrendo anche alla sinergia delle diverse competenze. E’ una nuova esperienza che arricchisce ma, intanto, incuriosisce al
punto che siamo andati a chiedere informazioni alla rappresentante della nostra associazione nella rete,
che è Daniela.
L’Associazione Kim aderisce ad una rete e il Consiglio Direttivo ha affidato a te l’incarico di tenerne
i rapporti. Com’è nato questo progetto?
L’esigenza di una rete è nata nel corso di un incontro tenutosi nel Kosovo nel febbraio del 2010, esattamente un anno fa. Da quell’incontro, organizzato dal ten. Chiolo del CIMIC e a cui avevano partecipato
ben 13 associazioni, nacque appunto il progetto GUARIAMOLI. Ci sono voluti altri incontri per dare una
vera definizione al progetto stesso. Un incontro nel maggio 2010 a Roma presso di noi dell’Associazione
Kim, un altro nell’ottobre 2010 a Trieste, presso la sede della Fondazione Luchetta e infine l’ultimo a Verona organizzato dal Castello dei sorrisi Onlus.
Quali sono le associazioni che vi partecipano?
Delle 13 associazioni presenti al primo
incontro a febbraio nel Kosovo, 6 si sono ritrovate negli incontri successivi ed
hanno dato l’avvio concreto e operativo
al progetto. Con esse ha lavorato anche
l’Ordine religioso dei Camilliani, che offrono supporto logistico qui a Roma. Sono: Associazione Ana Moise onlus di
Aosta; Il castello dei sorrisi onlus di Verona; Associazione Cosmohelp onlus di
Faenza; Famiglia dovuta di Bari; Associazione Kim onlus di Roma; FondazioDaniela (la terza da sin.) all'incontro delle associazioni di GUARIAMOLI
ne Luchetta Ota D’Angelo Hravatin onlus di Trieste; Ministri degli infermi – Religiosi Camilliani di Roma.
Hai detto che la rete si chiama GUARIAMOLI. Le avete attribuito una figura giuridica? E di cosa si
occupa?
L’abbiamo chiamata GUARIAMOLI.org ed è una rete di contatti e di cooperazione tra le varie Associazioni coinvolte. Ad oggi permette:
- la gestione coordinata del singolo caso attraverso un software condiviso tra le associazioni (realizzato
dalla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin avvalendosi delle esperienze acquisite e condivise),
utile per la presa in carico di ciascun bimbo segnalato secondo criteri di priorità/urgenza delle cure e di
struttura ospedaliera/associazione specializzata sulla patologia;
- la tempestiva spedizione di farmaci salvavita in Kosovo, attraverso l’utilizzo del primo vettore
aereo utile in partenza dal territorio italiano;
- l’organizzazione dei transfert e degli arrivi dei bimbi clinicamente più problematici, attraverso la predisposizione di supporti sanitari in volo e di ambulanza a terra per il trasporto all’ospedale. Nell’ultimo incontro svolto a Verona si è scelto di dare una configurazione giuridica a questa rete per poter partecipa
re a bandi di finanziamento europei, riservati alle Associazioni di volontariato che operano in collaborazione, che appunto fanno “rete”.
La rete può offrire anche altre forme di supporto trasversali alle singole Associazioni?
Infatti, in vista della prossima chiusura della cellula CIMIC Healt in Kosovo, la rete Guariamoli sta studiando delle soluzioni anche a seguito della difficoltà di riuscire a trovare un interlocutore valido in sostituzione dei nostri militari, che tanto ci aiutano nel rilascio dei visti e che soprattutto si fanno carico delle
spere aeree di andata e ritorno dei piccoli pazienti e delle loro mamme. Se pensiamo, per dare un’idea
problema, che ad oggi l’Associazione Kim sta sostenendo 22 casi provenienti dal Kosovo, alcuni dei
quali vanno sottoposti a controlli medici ogni tre mesi, è facile capire l’impatto negativo dal punto di vista
economico che la sospensione dei voli militari può avere sul bilancio della nostra Associazione. Questo
problema è comune a tutte le Associazioni della rete Guariamoli anche se attualmente il numero maggiore di bambini provenienti dal Kosovo lo sostiene l’Associazione Kim .
E’ un bel problema. Come pensate di risolverlo?
Guariamoli ha già organizzato, come primo passo, un incontro di due delegati con l’ambasciatore Italiano in Kosovo, previsto ora a fine di febbraio, per chiedere l’accreditamento delle Associazioni che fanno
parte di Guariamoli che consente di accelerare le pratiche per il rilascio dei visti per i piccoli pazienti.
Inoltre si cercherà nuovamente un interlocutore che ci possa aiutare nella segnalazione dei casi dei
bambini Kosovari bisognosi di cure, dopo che il tentativo fatto con la Caritas Kosovo non ha dato i risultati sperati. Esiste un’altra associazione kosovara che si è offerta di fare da tramite, ma i nostri delegati
cercheranno di capire la serietà della stessa, dal momento che la materia trattata è veramente delicata e
non si può trattare con superficialità. La rete avrà anche un’incontro con un rappresentante della forza
O.N.U. ancora presente sul territorio kosovaro.
La rete nasce quindi principalmente come soluzione di coordinamento a seguito dell’assenza dei
militari in Kosovo?
E’ vero che inizialmente Guariamoli nasce come una realtà operativa scaturita da un’esperienza comune
a sette associazioni che operano in Kosovo, come è altrettanto vero che ora la prevista mancanza a breve dell’aiuto dei militari presenti in Kosovo è un problema urgente quanto grande, Guariamoli non deve
limitarsi e non si limiterà al Kosovo. Ad esempio, attraverso internet, una dottoressa che opera in Zambia, è venuta già a conoscenza di questa rete e ci ha segnalato una piccola affetta da una grave malformazione. Questo caso è stato preso in carico dall’Associazione Kim e, una volta terminato l’iter burocratico dei visti, la bambina sarà ricoverata al Bambino Gesù.
La diffusione della rete comporterà quindi un inevitabile aumento delle richieste di interventi. Le
varie Associazioni sono pronte a rispondere?
Infatti le Associazioni devono già da ora prepararsi ad assorbire il grande numero di richieste che potenzialmente potrà arrivare una volta che questa rete sarà pubblicizzata, magari aprendo anche ad altre associazioni interessate a sostenere e a far parte di Guariamoli. Di fatto, già altre Associazioni hanno chiesto di poter fare parte di questa rete e altre lo potranno chiedere in futuro. Proprio per questo le Associazioni “fondatrici” si stanno dando un codice etico e stanno definendo i requisiti necessari per poter entrare a fare a far parte di Guariamoli.