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ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE “SANDRO PERTINI” ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO: Manutenzione e assistenza tecnica ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI: Enogastronomia e ospitalità alberghiera - Servizi Socio-sanitari ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO: Trasporti e logistica, Meccanica Meccatronica ed Energia ISTITUTO TECNICO ECONOMICO: Turismo 34074 MONFALCONE (GO) via A. Boito, 56 tel. 0481 410441 - 413339 - fax 0481 486681 C.F.: 90016920317 www.isispertini.it e-mail: [email protected], [email protected] Sede associata: 34073 Grado (GO) via Zara, 1 tel. 0431 80152 1 INDICE INDCE ..................................................................................................................................................................... 2 CHI SIAMO E DOVE OPERIAMO ......................................................................................................................... 3 ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ............................................................................................. 5 LE FINALITA’ DELL’ISTITUTO ................................................................................................................................. 10 IL CONTESTO E LE RISORSE ................................................................................................................................ 13 LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI ............................................................................................................. 15 LE RISORSE STRUTTURALI ..................................................................................................................................... 39 RAPPORTI CON L’UTENZA.................................................................................................................................. 41 IL CURRICOLO DI ISTITUTO ................................................................................................................................. 44 L’IMPOSTAZIONE DIDATTICA E LA DIDATTICA PER COMPETENZE.............................................................. 52 I SISTEMI DI VALUTAZIONE E VERIFICA ............................................................................................................. 60 LE MODALITA’ DI RECUPERO E SOSTEGNO ................................................................................................... 74 L’ACCOGLIENZA ................................................................................................................................................ 79 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ......................................................................................................................... 81 L’INTEGRAZIONE DEGLI ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI .................................................................................. 81 I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO .................................................................................................. 86 PIANO PER L’INCLUSIONE (A.S. 2016 – 2017) ................................................................................................. 88 L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI ....................................................................................................... 98 PROGETTO CTS - CTI .........................................................................................................................................104 LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL BULLISMO ........................................................................................107 L’ORIENTAMENTO .............................................................................................................................................111 L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA: .............................................................................................113 I PROGETTI ..........................................................................................................................................................113 PROGETTI TRIENNALI .........................................................................................................................................114 PROGETTI ANNUALI ..........................................................................................................................................148 ALTRI PROGETTI .................................................................................................................................................169 VERIFICA E MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA................................172 ALLEGATI: Regolamento d’Istituto, Regolamento di Disciplina Patto di Corresponsabilità 2 CHI SIAMO E DOVE OPERIAMO ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE ISIS“SANDRO PERTINI” ARRIGO BOITO 56 34074 MONFALCONE GORIZIA 0481 410441 - 0481 413339 0481 486681 www.isipmonfalcone.it [email protected] Ordine e grado della scuola: Denominazione: Via: CAP: Città: Provincia: Telefono: Fax: Web: E-mail: LE NOSTRE SEDI SEDI VIA TELEFONOE FAX tel. Monfalcone fax tel. fax 0481 410441 0481 413339 0481 486681 0481 792201 0481 413252 tel. 0431 80152 Viale Boito, 56 Monfalcone via B. Powell, 2 Grado via Zara, 1 INDIRIZZI DI STUDIO Manutenzione e assistenza tecnica Tecnico dei Trasporti e della Logistica Servizi Socio Sanitari Tecnico per il Turismo Servizi per l’Enogastronomia e ospitalità Alberghiera L’ORARIO SCOLASTICO ORARIO DELLE SEDI DI MONFALCONE MATTINA INGRESSO ore 07.50 1a ora 07.55 – 08.50 2a ora 08.50 – 09.50 3a ora 09.50 – 10.45 4a ora 10.55 – 11.50 5a ora 11.50 – 12.50 6a ora 12.50 – 13.45 3 POMERIGGIO ORARIO DELLA SEDE DI GRADO MATTINA INGRESSO ore 08.00 1a ora 08.05 – 09.00 2a ora 09.00 – 10.00 3a ora 10.00 – 10.55 4a ora 11.10 – 12.05 5a ora 12.05 – 13.05 6a ora 13.05 – 14.00 4 POMERIGGIO ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO (per la predisposizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa dal 2016 al 2019) IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTI - la Legge n. 59 del 1997, che ha introdotto l’autonomia e la dirigenza delle istituzioni scolastiche; - il DPR n.275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica; - l’art. 3 del DPR 275/1999, come novellato dall’art. 1 comma 14 della Legge 107/2015; - il D.lg. n. 165 del 2001 e ss. mm. ed integrazioni; - la Legge n.107/2015 recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, PRESO ATTO CHE - le istituzioni scolastiche devono predisporre, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente, il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa, PREMESSO - che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla Legge n.107/2015, TENUTO CONTO - delle Linee guida per gli Istituti tecnici e professionali; - del Piano Annuale d’Inclusione per l’a.s. 2015/16; - delle linee d’indirizzo fornite dal Consiglio d’Istituto nei precedenti anni scolastici; - delle risultanze del Rapporto di Autovalutazione e delle conseguenti priorità; - delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli studenti, CONSIDERATO CHE - il Collegio dei docenti èchiamato a redigere il Piano dell’offerta formativa sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente scolastico; - il Piano dell’offerta formativa triennale successivamente diviene oggetto di delibera da parte del Consiglio di Istituto; - il piano viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; - una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola, 5 EMANA ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente Atto d’indirizzo per le attività della scuola e per le scelte di gestione e di amministrazione L’Istituzione scolastica, articolata nella componente docente e dei servizi generali e amministrativi, è caratterizzata da una gestione unitaria, garantita dal Dirigente Scolastico. L’Istituto pone gli alunni al centro della propria attenzione educativa e mira a soddisfare le esigenze delle famiglie e dell’utenza attraverso: - la valorizzazione delle risorse umane, professionali e strumentali disponibili; - la collaborazione con il territorio: utenza, Amministrazione Comunale, Associazioni, Enti, Università; - la sottoscrizione di accordi di rete con altre scuole ed istituti per promuovere forme di cooperazione, informazione e formazione. Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente Piano di Miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n. 80 dovranno costituire parte integrante del Piano. Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno scolastico. Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli studenti di cui tener conto nella formulazione del Piano sono i seguenti: - incentivare le interazioni fra scuola, società e impresa; - migliorare la qualità dell’azione didattica; - curare la significatività degli apprendimenti. Il PTOF dovrà fare particolare riferimento ai seguenti obiettivi: - promuovere la continuità del processo educativo realizzando percorsi formativi che valorizzino le conoscenze e le abilità dello studente nella specificità degli interventi e del profilo culturale e professionale; - garantire il diritto dello studente ad un percorso formativo organico e completo e promuovere uno sviluppo multidimensionale della persona; - rispettare la legalità, la sostenibilità ambientale e i beni culturali e paesaggistici; - prevenire e contrastare la dispersione scolastica ed ogni forma di discriminazione; - assicurare l’inclusione scolastica e il diritto allo studio degli alunni con BES; - valorizzare l'educazione interculturale e alla pace nel rispetto delle differenze; - promuovere le competenze matematico-logiche e scientifiche; 6 - definire un sistema di orientamento; - potenziare le metodologie laboratoriali e le attività di laboratorio; - potenziare le competenze linguistiche, matematico-logiche e scientifiche; - valorizzare la scuola intesa come comunità attiva ed aperta al territorio; - prevedere qualificanti percorsi di alternanza scuola-lavoro; - promuovere conoscenze giuridiche ed economico-finanziarie; - valorizzare le competenze linguistiche e l’utilizzo della metodologia CLIL; - individuare percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione delle eccellenze; - intentare attività relative all’educazione alla salute e all’educazione all’ambientale; - attuare interventi di potenziamento e di recupero; - offrire la pratica di attività sportive tramite il gruppo sportivo scolastico; - realizzare gli interventi previsti dal protocollo di accoglienza per gli allievi diversamente abili - sviluppare le competenze digitali degli studenti; - valorizzare percorsi formativi individualizzati coinvolgendo gli alunni; - sviluppare le competenze chiave di cittadinanza attiva, europea e democratica; - promuovere spirito di iniziativa e imprenditorialità; - costituire accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici e privati; - migliorare l'azione amministrativa e didattica nell'ottica dello sviluppo delle nuove tecnologie e della dematerializzazione; - migliorare la comunicazione fra tutti gli attori; - intensificare e snellire i rapporti scuola-famiglia; - valorizzare l’autonomia scolastica; - prevedere azioni coerenti con il Piano Nazionale per la Scuola Digitale; - conferire visibilità a tutti i prodotti dell'attività didattica curriculare ed extracurriculare tramite mezzi, strategie e strumenti di divulgazione. Saranno inseriti nel POFT azioni progettuali di durata triennale, trasversali ed unificanti, che contribuiscano a caratterizzare significativamente l’Istituto. Il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano; nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di docente della classe di concorso A019 per il semiesonero del primo collaboratore del dirigente. L’individuazione del fabbisogno di posti, sia di tipo comune che di sostegno, dell’organico dell’autonomia va determinato sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente. Nell’ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste le figure del referente di plesso e del coordinatore di classe; dovrà essere realizzata l’istituzione di dipartimenti per aree disciplinari 7 nonché di dipartimenti trasversali e di indirizzo. Sarà altresì annoverata la funzione di coordinatore di dipartimento e di referente di indirizzo. Il fabbisogno di posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, funzionale all’organizzazione efficace ed efficiente dell’Istituzione scolastica, va attentamente definito in considerazione dell’estensione dell’istituto su tre plessi e su due comuni. La gestione e amministrazione deve essere improntata ai criteri di correttezza, efficacia, efficienza, economicità, imparzialità e trasparenza. Va indicato il fabbisogno di infrastrutture ed attrezzature materiali. Dovrà essere perfezionata la costituzione del comitato tecnico-scientifico di cui ai DPR 87-88/10. I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta. Sezione importante del Piano è l’inserimento di azioni di formazione, aggiornamento ed autoaggiornamento rivolte al personale docente e Ata, finalizzate alla valorizzazione delle professionalità e all’efficacia dell’azione educativa. Si prevede la partecipazione alle iniziative del PON per la Programmazione 2014-2020. L’Istituto realizza le seguenti azioni per perseguire le priorità individuate e migliorare la qualità dell’offerta formativa e la funzionale e flessibile organizzazione del lavoro di tutte le unità di personale, sia docente che ATA; - il costante monitoraggio dei processi e delle procedure in uso, finalizzato al miglioramento e al superamento delle eventuali criticità; - la valorizzazione del personale ed il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo; - la condivisione delle scelte nel rispetto delle competenze degli OO.CC. e degli spazi offerti dalla contrattazione integrativa di istituto; - l’ascolto costante e il lavoro per interpretare le esigenze dell’utenza; - la ricerca continua delle migliori modalità di comunicazione con le famiglie; - il reperimento di risorse economiche e strumentali adeguate per mantenere gli standard del servizio tramite fonti di finanziamento diverse da quelle ministeriali. La progettazione organizzativa-didattica potrà prevedere: - possibilità di rimodulazione del monte ore annuale di ciascuna disciplina; - potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari; - programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo; - garanzia dell'apertura pomeridiana della scuola e la riduzione del numero di alunni e di studenti per classe; - l’articolazione di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scuola o rimodulazione del monte orario; - possibilità di apertura nei periodi estivi; 8 - nei periodi di sospensione dell'attività didattica, l’istituto, in sinergia con gli enti locali, promuoverà attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgersi negli edifici scolastici; - orario flessibile del curricolo e delle singole discipline; - orario potenziato del curricolo delle singole discipline e delle attività con pausa didattica per recupero e/o approfondimento; - unità di insegnamento non coincidenti con l’unitàoraria di lezione. Nell’esercizio della sua discrezionalità tecnica, il Collegio Docenti è chiamato ad elaborare il Piano per il triennio che decorre dall’anno scolastico 2016-2017, al quale farà seguito la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti. Si ricorda la possibilità di revisione annuale del Piano entro il mese di ottobre e si ringrazia per la proficua e fattiva collaborazione. Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Anna Russo Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.Lgs. 39/93 OBIETTIVI E RISULTATI A DISTANZA PERSEGUITI NEL TRIENNIO Obiettivi connessi all’incarico In relazione allo specifico contesto della comunità scolastica, e al fine di migliorare costantemente la qualità del servizio, il dirigente si impegna a perseguire i seguenti obiettivi: a. Obiettivi strategici nazionali Assicurare la direzione unitaria della scuola, promuovendo la partecipazione e la collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, con particolare attenzione alla realizzazione del Piano triennale dell’offerta formativa; assicurare il funzionamento generale dell’istituzione scolastica, organizzando le attività secondo criteri di efficienza, efficacia e buon andamento dei servizi; promuovere l’autonomia didattica e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, in coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche; promuovere la cultura e la pratica della valutazione come strumento di miglioramento della scuola, anche attraverso la valorizzazione della professionalità dei docenti. b. Obiettivi legati all’ambito regionale Predisporre il monitoraggio a 1, 3, 5 anni dei percorsi dei diplomati in collaborazione con partner istituzionali e mondo del lavoro con controllo degli esiti di studio post-diploma e dei flussi occupazionali. 9 c. Obiettivi derivanti dal rapporto di autovalutazione della istituzione scolastica Risultati Scolastici La priorità è il successo formativo di ogni ragazzo. Essa si fonda sull'inclusività e sull'individualizzazione valorizzata. Risultati a distanza Dare competenze spendibili nel mondo del lavoro. Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Anna Russo Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.Lgs. 39/93 LE FINALITA’ DELL’ISTITUTO Ecco dunque gli obiettivi della scuola nel suo insieme, intesa come servizio agli utenti e risposta ai bisogni: la filosofia della scuola. Educare, formare, la persona umana, nella sua globalità e specificità Promuovere lo sviluppo, sul piano culturale ed operativo, di solide professionalità e la crescita di cittadini attivi, consapevoli dei propri diritti e doveri Realizzare percorsi formativi flessibili, finalizzati al successo formativo e rispondenti alle richieste del territorio. Realizzare lo “star bene” a scuola per tutte le sue componenti. Le finalità che la scuola nel suo insieme, come sistema, si propone, vengono perseguite mediante le fasi della programmazione e della progettazione didattica, che costituiscono i due momenti fondamentali dell’azione scolastica. 10 LA NOSTRA STORIA: GLI EVENTI SIGNIFICATIVI SEDE di MONFALCONE via BOITO, 56 Indirizzi servizi per la MANUTENZIONE e l’ASSISTENZA TECNICA e TECNICO PER LA LOGISTICA ED I TRASPORTI L ’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato “Emilio Ceriani” viene istituito a Monfalcone, nella sede di Via Boito, nell’anno scolastico 1963/64 e rimane autonomo fino all’a.s.1989/90. Attivo il solo triennio di qualifica con indirizzi di tipo elettrico, meccanico e meccanico navale. La sua origine risale, però, alla fine del 1800, quando nasceva quale Scuola di Tirocinio (con sede in via Ceriani). Nel 1930 ne veniva decretata la trasformazione in Scuola Tecnica e di Avviamento al Lavoro, che comprendeva anche una sezione per Tracciatori Navali, gestita dalla sede di Gorizia. Dal 1990/91, e fino al 1994/95 compreso, l’IPSIA “E. Ceriani” viene coordinato dell’IPSIA “L. da Vinci” di Gorizia. Attivo il solo triennio di qualifica. Nell’a.s.1995/96, anno di istituzione del “Polo Professionale” di Monfalcone, l’IPSIA di Monfalcone ne diventa sede centrale ed acquisisce, dall’anno scolastico successivo, anche il biennio post-qualifica per gli indirizzi di Nuovo Ordinamento Elettrico Elettronico e Meccanico Termico. Nell’a.s. 2010/11, a seguito della riforma della scuola superiore di 2° grado, gli indirizzi Elettrico Elettronico e Meccanico Termico confluiscono nell’indirizzo “Manutenzione ed assistenza tecnica”. Anche il nuovo indirizzo “Tecnico dei Trasporti e della Logistica” viene collocato in questa sede. Dal mese di gennaio 2011 l’Istituto viene ufficialmente intitolato I.S.I.S. “Sandro Pertini”. Dal settembre 2012, a settembre 2015 la sede di via Boito è sottoposta a lavori di manutenzione straordinaria, ed ora è nuovamente operativa. SEDE di MONFALCONE via B. Powell, 2 Indirizzi servizi SOCIO SANITARI e TECNICO DEL TURISMO Nell’a.s.1986/87 l’IPSSC “R.M. Cossar” di Gorizia apre in Monfalcone una sede coordinata. Dall’a.s.1995/96 l’IPSSC di Monfalcone entra a far parte del neo istituito “Polo Professionale” 11 di Monfalcone, con sezioni di qualifica per Assistenti d’Infanzia (di Vecchio Ordinamento - ora esaurito) e corsi completi (qualifica e post-) di Analista Contabile (V.O. - ora esaurito), Servizi Sociali ed Economico Aziendale e Turistico. Nell’a.s.2010/11, a seguito della riforma della scuola superiore di 2° grado, il corso professionale Servizi Sociali si trasforma in indirizzo “Servizi socio sanitari” e il corso professionale Turistico nell’indirizzo “Tecnico per il Turismo”. SEDE di GRADO via Zara, 1 indirizzo servizi per l’ENOGASTRONOMIA e l’OSPITALITA’ ALBERGHIERA D all’a.s.1962/63 al 1983/84 è sede coordinata dell’I.P.S.I.A. di Gorizia. Diventa autonomo nel 1984/85 quale IPSIAM “A. Vespucci” e lo rimane fino al 1993/94, con le sezioni di qualifica per Meccanico Navale e Radiotelegrafista di Bordo (di Vecchio Ordinamento - ora esauriti) e con il corso sperimentale post-qualifica di Operatore per le Telecomunicazioni Marittime. Nel 1994/95 è ancora sede coordinata dell’IPSIA di Gorizia e, dall’a.s.1995/96, entra a far parte del “Polo Professionale” di Monfalcone. Dal 1999/2000, esaurita la sezione OTM, si attiva la classe 1^ a Indirizzo Marinaro. Dal 2000/2001 è stato istituito l’Indirizzo Alberghiero, trasferito temporaneamente a Monfalcone dal 2002/2003. Presso la sede di Grado di Via Marchesini sono in corso lavori di ristrutturazione. Dall’anno scolastico 2007/2008 le classi dell’Indirizzo Marinaro sono provvisoriamente ospitate presso la sede centrale IPSIA di Via Boito e presso la sede dell’Alberghiero di Via Cosulich, entrambe a Monfalcone. Dall’a.s. 2010/11, a seguito della riforma della scuola superiore di 2° grado, il corso professionale Alberghiero si trasforma in indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”; il corso professionale Marinaro nell’indirizzo “Tecnico dei Trasporti e della Logistica”. Conseguentemente al termine dei lavori di ristrutturazione della sede di Grado, l’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” dall’a.s.2010/11 si è trasferito a Grado in via Zara n.1. 12 IL CONTESTO E LE RISORSE LA POPOLAZIONE SCOLASTICA: LO STATUS ECONOMICO E CULTURALE L a popolazione scolastica registra differenze di background a seconda degli indirizzi. L'indirizzo MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA E TECNICO DELLA LOGISTICA E TRASPORTI e quello dei SERVIZI SOCIO - SANITARI E TECNICO TURISTICO rivelano un livello medio basso, mentre l'indirizzo ENOGASTRONOMIA ED OSPITALITA'ALBERGHIERA indica una situazione di tipo medio alta. L'istituto provvede tuttavia a favorire al massimo l'indice di integrazione tra tutti gli studenti e quindi questa è certamente un'opportunità positiva dal punto di vista dell'inclusione. Gli indirizzi MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA E I SERVIZI SOCIO SANITARI presentano una più alta percentuale di studenti non italofoni ed eventualmente provenienti da zone e situazioni culturalmente ed economicamente svantaggiate. IL TERRITORIO E IL CAPITALE SOCIALE L 'istituto è il capofila provinciale per l'inclusione degli studenti svantaggiati. Nel territorio circostante si rileva un’importante vocazione operaia dovuta alla presenza dei cantieri navali di Monfalcone, ma anche di impiegati nei servizi, compresi quelli del settore turistico, vista la storica tradizione della cittadina di Grado. Ci sono già delle collaborazioni con le aziende del territorio, sia nell'uno che nell'altro dei settori appena indicati. Queste, anzi saranno destinate a potenziarsi ulteriormente consolidando ed allargando le attività di alternanza scuola - lavoro. Ovviamente, nonostante i rapporti e le collaborazioni già in essere, le opportunità non si possono estendere a tutti gli studenti per evidenti ragioni di consistenza delle competenze individuali e per il numero di occasioni offerte dalle aziende del territorio. Manca ancora un vero Comitato Tecnico - Scientifico utile ad individuare e definire precisamente i profili professionali in uscita che siano quelli effettivamente ricercati dal mercato locale del lavoro. RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI L e strutture tuttavia sono tutte facilmente raggiungibili grazie ai servizi pubblici dedicati, disponibili anche per gli allievi provenienti dai luoghi più lontani. La situazione di raggiungibilità delle sedi rimane perfettibile specie riguardo all'utenza della Bassa friulana verso la sede di Grado. 13 La disponibilità dei supporti multimediali è mediamente discreta anche perché nell'ultimo anno si sono sostituiti diversi computer, sono state installate nuove Lim, potenziando la rete wireless a seguito dell'adozione del registro elettronico. RISORSE PROFESSIONALI L a scuola registra una media stabilità dei docenti che, qualora non fossero stati a tempo indeterminato, hanno lavorato lungamente nelle nostre sedi con incarichi annuali successivi. Ora, diversi di questi hanno ottenuto l'immissione in ruolo e quindi la stabilità di cui si diceva è stata raggiunta. Le competenze professionali risultano consolidate e spesso in evoluzione, specie riguardo agli insegnanti nel pieno corso della loro carriera lavorativa. RETI DI SCUOLE P er l’ampliamento, il potenziamento e l’integrazione della presente offerta formativa l’Istituto aderisce e/o è capofila di diverse reti di scuole ed enti che collaborano per molteplici obiettivi didattico – educativi. Di seguito si indicano specificatamente le reti e gli accordi ai quali la nostra scuola ha aderito. Gestione della Segreteria Digitale. Rete degli Animatori Digitali. CTS – CTI. RE.NA.IA (rete nazionale degli istituti alberghieri). AEHT (Associazione Europea degli Istituti Alberghieri e Turistici). Rete per le attività di Alternanza Scuola – Lavoro. Rete Erasmus + - Coop 4live. Progetto di rete con l’ente Turismo FVG. Rete per il progetto di Polo per l’economia della Montagna (Collio e Carso). 14 LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI IL DIRIGENTE SCOLASTICO: DOTT. SSA ANNA RUSSO Funzioni e doveri del Dirigente Scolastico I l Dirigente Scolastico assolve alla funzione di promozione e di coordinamento delle attività di Istituto. A tal fine presiede alla gestione unitaria di detta istituzione e assicura l’esecuzione delle deliberazioni degli organi collegiali. Esercita specifiche funzioni di ordine amministrativo, con esclusione di competenze di carattere contabile, di ragioneria e di economato, che non implichino assunzione di responsabilità proprie in ambito amministrativo. Opera in un’ottica di presenza, ascolto, interesse, attenzione e disponibilità. Nel rispetto delle competenze e delle delibere degli OO. CC. della scuola: ha la rappresentanza dell’Istituto; presiede il Collegio Docenti; il Comitato per la Valutazione del servizio dei Docenti; i Consigli di Classe; la Giunta Esecutiva del Consiglio di Istituto; cura l’esecuzione delle deliberazioni prese dai predetti Organi Collegiali e dal Consiglio di Istituto; forma le classi; assegna i docenti alle classi; promuove, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, le attività didattiche, di sperimentazione e di aggiornamento nell’area didattica di sua competenza; tiene i rapporti con le autorità scolastiche e non; si occupa delle relazioni con le famiglie, in situazioni che presentano una certa complessità; cura l’applicazione delle norme giuridiche che presiedono al funzionamento della scuola. ORARIO RICEVIMENTO: Il Dirigente Scolastico riceve per appuntamento dal lunedì al sabato. LE FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA I l Collegio Docenti, in conformità a quanto previsto dall'art. 33 del CCNL Scuola 2006 - 2009, ha identificato le seguenti funzioni strumentali al Piano dell'offerta formativa e riferite alle aree di seguito indicate. Le funzioni strumentali che operano nella scuola sono le seguenti: 15 AREA DOCENTI Prof. Indelicato Lucia Autoanalisi d’Istituto, Redazione e aggiornamento del PTOF Prof. Calligaris Matteo Prof. Baldari Elvy Prof. Ballone Brunella Orientamento e rapporti con gli alunni Prof. Spanghero Michele Alternanza Scuola Lavoro e Tirocini formativi Prof. Pizzon Nevia L’ORGANICO DOCENTE Docenti in servizio A.S. 2016/2017 COGNOME NOME CLASSE DI CONCORSO AGAZZI FABIO A057 ANGELI ALESSIA ANTONELLO LICIA A017 BABICH FEDERICA A031 BACCIOCCHINI SILVIA SOSTEGNO BADER FRANCESCA BALDARI ELVY BALDASSI FABIO BALLARINI BRUNO A057 BALLON MAURIZIO C270 BALLONE BRUNELLA SOSTEGNO BARNABA TERESA A019 BENONI SOFIA RELIGIONE BERNARDI GIOVANNA BETTELLI MAURIZIO BIAGGINI ENRICO C180 BIASIOL LUCA C260 BIONDI REBECCA BORGIA VERA A017 BOSCAROL MARIA CRISTINA A050 BOSCAROL MAURIZIO BRESSAN MARIELLA 16 A546 BRIGANTE STEFANIA CALLIGARIS GIORGIO CALLIGARIS MATTEO A050 CAMPAGNA DONATELLA A036 CAMUFFO MICHELA A050 CANNATA’ ELEONORA SOSTEGNO CANTELLA GAETANA CARGNEL FRANCO CARNEGLIA PAOLA CARROZZO FRANCESCA C520 CATELAN DANIELA SOSTEGNO CHIARADIA KATIA D’ANNA FRANCA D’URZO MARIA DA RIO ANNAMARIA DAPAS ALESSANDRA A346 DARIN MAJA A060 DE FAVERI CARLA A546 DE STEFANO SILVIA DE VITTO TERESA DEBEUS ALESSANDRA DECARLI PAOLO DEGANO MATTEO DI NUCCI MARIA DIELLA EMILIA DIMATTEO DOMENICA DODINI DANIELA A346 FABRIS LORENA A546 FARFOGLIA ERIKA SOSTEGNO FELISIO RENATO FERLAN CRISTINA A050 FIORETTO ANNA A047 FIORETTO GIULIA SOSTEGNO FIUMANA FABIO FLORIS ANNA LISA FONTANA ORIETTA 17 A047 A038 A039 UFFICIO TECNICO A050 A050 FOSCARINI FABIO FURINA TERESA FUSCO ANDREA A050 GALLO LIDIA A050 GALUPPO ROBERTA A019 GEREON ALEX GERONI LUCA GIORGI ELENA A346 GIOVINAZZO GIANFRANCO A035 GRECO BARBARA A036 GUERRISI CARMELO INDELICATO LUCIA A050 INGLESE EMANUELA A047 KODERMAZ MARIAROSA A050 LA ROCCA FEDERICA LEBAN LIVIA MACUZZI BEATRICE MARCON MIRELLA SOSTEGNO MARINO CRISTINA MICHELA A047 MASSIMINO ENZO C500 MAZZOTTI GIAN PAOLO MENZOLINI PAOLA MIANI ATRA MISSIO GIACOMO MONARDO ELISA A346 MONTANARI CARLA A346 MORANDI MARILENA C450 MORELLO GIACOMO C510 MUCELLI LETIZIA A047 NATALI MARIA A047 NIGITO MARZIA OLIVO ROBERTA LUCIA ONISCHENKO LUDMYLA PAGOTTO LORELLA PAPPALARDO DONATELLA PASQUALINI ALTRAN CRISTINA 18 C240 A546 SOSTEGNO PECORARI ELISABETTA PERESSIN FEDERICA PIZZON NEVIA C450 POLESEL ELISA A013 POPAZZI FRANCESCA PREZZIA MARIANNA A050 PRINZIVALLI MARCO SOSTEGNO PUJA SIMONA PUSSINI LUIGI A020 RACCANELLO MARINA A346 RADINI GIOVANNA A040 RAPOTTI ANDREA A020 RECCHIA FRANCESCA RIEPPI GIOVANNI C320 RODIA RENATO C510 RODINIS LIVIO RELIGIONE ROPERTO MARIA GRAZIA SOSTEGNO RUGGI GIUSEPPE ALFREDO SABATINI ANTONELLA SALERNO IMMACOLATA SANZIN MICHELA A029 SANZIN SABINA A029 SCANFERLIN FEDERICA SCRINE DONELLA A346 SMAREGLIA RITA A047 SOLIDORO BARBARA A050 SORANZIO FRANCA SOSTEGNO SORRENTINO RAFFAELE C500 SPAGNUL CINZIA SPALLUTO ANGELA A050 SPANGHERO MICHELE A050 SPAZIANI MASSIMILIANO A057 TABOGA VIVIANA TOLLOI ARIANNA TONEATTI LUCA TRICHILO MICHELE 19 A017 SOSTEGNO TRONCAR DANIELA SOSTEGNO TURAZZA MARINA A019 VALENTINUZZI ANTONIA A076 VECCHIET FRANCO VERGINELLA LAURA VIOLA PAOLA ZAGO ANTONELLA SOSTEGNO L’ORGANICO DI POTENZIAMENTO Elenco Docenti in Potenziamento A.S. 2016/2017 COGNOME NOME CLASSE DI CONCORSO DE SANTI CHIARA A025 DEL BELLO DENIS A019 GEROMET FRANCESCA A061 GUERRISI CARMELO A019 MOSCHELLA CARMELO A017 ROMANO ANNALISA A346 RUBINACCIO ANDREA A019 SALERNO IMMACOLATA A019 TERRACCIANO MARIANNA A019 VERGINELLA LAURA A060 L’ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO (per l’anno Scolastico 2016 – 2017) DIRIGENTE SCOLASTICO ANNA RUSSO COLLABORATORI DEL D.S. SUPPORTO ORGANIZZATIVO AL DIRIGENTE TURAZZA MARINA SUPPORTO ORGANIZZATIVO AL DIRIGENTE SMAREGLIA RITA REFERENTI SEDE VIA B. POWELL, GALUPPO ROBERTA - MONFALCONE 20 FERLAN CRISTINA CAMPAGNA DONATELLA REFERENTI SEDE VIA BOITO - MONFALCONE BENONI SOFIA FUSCO ANDREA REFERENTI DI SEDE VIA ZARA - GRADO SCRINE DONELLA COORDINATORE CTS – CTI REFERENTE INTERCULTURA - ALUNNI STRANIERI – ALUNNI ADOTTATI GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE – GLI GRECO BARBARA COMMISSIONE INTERCULTURA REFERENTE ATTIVITÀ EDUCAZIONE ALLA SALUTE RADINI GIOVANNA REFERENTE ATTIVITÀ EDUCAZIONE AMBIENTALE VERGINELLA LAURA COORDINATORE CENTRO SPORTIVO STUDENTESCO SANZIN SABINA COORDINATORE SICUREZZA COORDINATORE ATTIVITÀ EVACUAZIONE RAPOTTI ANDREA COORDINATORE ANTINCENDIO ANIMATORE DIGITALE GIOVINAZZO GIANFRANCO REFERENTI SOSTEGNO INDIRIZZO ENOGASTRONOMIA BALLONE BRUNELLA INDIRIZZO SOCIO SANITARIO FARFOGLIA ERIKA INDIRIZZO TURISMO TRONCAR DANIELA INDIRIZZO MANUTENZIONE E TRASPORTI BACCIOCCHINI SILVIA FUNZIONI STRUMENTALI AL PTOF CALLIGARIS MATTEO AREA PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA INDELICATO LUCIA BALLONE BRUNELLA AREA ORIENTAMENTO BALDARI ELVY SPANGHERO MICHELE AREA ALTERNANZA SCUOLA LAVORO PIZZON NEVIA REFERENTI CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE GIORGI ELENA MONTANARI CARLA 21 SUPPORTO AI REFERENTI DI SEDE SEDE VIA B. POWELL – MONFALCONE DA RIO ANNA MARIA SEDE VIA ZARA – GRADO GUERRISI CARMELO GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE – GLI COORDINATORE GALUPPO ROBERTA BACCIOCCHINI SILVIA BALLONE BRUNELLA FARFOGLIA ERIKA GRECO BARBARA TRONCAR DANIELA REFERENTE DSA – BES (ALUNNI NON CERTIFICATI AI SENSI DELLA LEGGE N.104/92) GALUPPO ROBERTA REFERENTE INTERCULTURA - ALUNNI STRANIERI – ALUNNI ADOTTATI GRECO BARBARA COMMISSIONE INTERCULTURA COORDINATORE GRECO BARBARA SMAREGLIA RITA GIORGI ELENA BOSCAROL M.CRISTINA GALUPPO ROBERTA COMMISSIONE VIAGGI D'ISTRUZIONE CRISTIN FRANCO TURAZZA MARINA SMAREGLIA RITA GIOVINAZZO GIANFRANCO BALLONE BRUNELLA 22 CENTRO SPORTIVO STUDENTESCO COORDINATORE SANZIN SABINA SANZIN MICHELA LEBAN LIVIA ZAGO ANTONELLA ONISCHENKO LUDMYLA COMMISSIONE ESAMI INTEGRATIVI, D'IDONEITÀ COORDINATORE SMAREGLIA RITA BRIGANTE STEFANIA PIZZON NEVIA BOSCAROL MARIA CRISTINA TURAZZA MARINA GRADO BRIGANTE STEFANIA VIA ZARA NATALI MARIA COMMISSIONE ORARIO MONFALCONE CARGNEL FRANCO VIA B. POWELL FIORETTO ANNA MONFALCONE GIOVINAZZO GIANFRANCO VIA BOITO SMAREGLIA RITA DOCENTI IN ANNO DI PROVA DOCENTI TUTOR D’ANNA FRANCA GALUPPO ROBERTA DE VITTO TERESA TRONCAR DANIELA PUJA SIMONA SORANZIO FRANCA SPAZIANI MASSIMILIANO RADINI GIOVANNA PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE - PNSD DIRIGENTE SCOLASTICO ANNA RUSSO DSGA FRANCO CRISTIN ANIMATORE DIGITALE GIOVINAZZO GIANFRANCO TEAM INNOVAZIONE DIGITALE DE FAVERI CARLA CARGNEL FRANCO BALDARI ELVY AFFIANCATORI FLORIS ANNA LISA BIAGGINI ENRICO 23 MONARDO ELISA SALERNO IMMACOLATA BIASIOL LUCA GERONI LUCA D’URZO MARIA CALLIGARIS MATTEO MAZZOTTI GIAN PAOLO VERGINELLA LAURA PERIN FRANCA ASSISTENTI AMMINISTRATIVI OLIVO EMENUELA ASSISTENTE TECNICO TESSARIN GILBERTO REFERENTI DI INDIRIZZO SERVIZI ENOGASTRONOMIA E OSPITALITÀ ALBERGHIERA SERVIZI MANUTENZIONE ASSISTENZA TECNICA SPAZIANI MASSIMILIANO SORRENTINO RAFFAELE DAPAS ALESSANDRA BOSCAROL MARIA CRISTINA TECNICO TURISMO DE FAVERI CARLA SERVIZI SOCIO SANITARI PIZZON NEVIA REFERENTE PROGETTUALITÀ SEDE DI GRADO BARNABA TERESA REFERENTE SCUOLA AMICA SMAREGLIA RITA REFERENTI POLITICHE GIOVANILI PARI OPPORTUNITÀ SMAREGLIA RITA TURAZZA MARINA REFERENTI EDUCAZIONE LEGALITÀ, CITTADINANZA E COSTITUZIONE TURAZZA MARINA SMAREGLIA RITA 24 REFERENTE PROTEZIONE CIVILE TURAZZA MARINA REFERENTI D’ISTITUTO PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL BULLISMO E AL CYBERBULLISMO – INIZIATIVE A FAVORE DEGLI STUDENTI DELL’ISTITUTO BALLONE BRUNNELLA FERLAN CRISTINA FONTANA ORIETTA SMAREGLIA RITA TURAZZA MARINA REFERENTE EDUCAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA PECORARI ELISABETTA COMMISSIONE ELETTORALE DOCENTE GALUPPO ROBERTA DOCENTE BOSCAROL MARIA CRISTINA A.T.A. PATRONE FRANCA GENITORE LUCÀ ANTONELLA STUDENTE BERTOGNA NICHOLAS NUCLEO INTERNO DI VALUTAZIONE DIRIGENTE SCOLASTICO ANNA RUSSO INDELICATO LUCIA CALLIGARIS MATTEO GRECO BARBARA COMITATO DI VALUTAZIONE PRESIDENTE DIRIGENTE SCOLASTICO ANNA RUSSO GENITORE (PRESIDENTE C.I.) DREOSSI FULVIA DOCENTE (NOMINAC.D.) BRESSAN MARIELLA DOCENTE (NOMINAC.D.) BRIGANTE STEFANIA 25 DOCENTE (NOMINAC.I.) FIORETTO ANNA STUDENTE ZAMPA NICHOLAS ORGANO DI GARANZIA DIRIGENTE SCOLASTICO ANNA RUSSO GENITORE GAVRANOVICH MILANKA DOCENTE CALLIGARIS MATTEO STUDENTE PUGLISI ELIA 26 COORDINATORI DI CLASSE - ANNO SCOLASTICO 2016 – 2017 CLASSE COORDINATORE 1^AMT BACCIOCCHINI SILVIA 1^BMT SALERNO KATIA 2^AMT FERLAN CRISTINA 3^AMT RAPOTTI ANDREA 3^BMT SMAREGLIA RITA 4^AMT DAPAS ALESSANDRA 5^AMT BALLON MAURIZIO 5^ACDA MUCELLI LETIZIA CLASSE COORDINATORE 1^ASS MONTANARI CARLA 1^BSS FIORETTO GIULIA 2^ASS MONARDO ELISA 2^ BSS MORANDI MARILENA 3^ASS GALLO LIDIA 3^BSS FONTANA ORIETTA 4^ASS VIOLA PAOLA 4^BSS BRESSAN MARIELLA 5^ASS RADINI GIOVANNA 5^BSS MAZZOTTI GIANPAOLO 1^AET DODINI DANIELA 1^BET GERONI LUCA 2^AET SPANGHERO MICHELE 2^BET INGLESE EMANUELA 3^AET GALUPPO ROBERTA 3^BET BOSCAROL MARIA CRISTINA 4^AET PECORARI ELISABETTA 4^BET D’URZO MARIA 5^AET DE FAVERI CARLA CLASSE COORDINATORE 27 1^AEA DIELLA EMILIA 1^ BEA BRIGANTE STEFANIA 1^ CEA VERGINELLA LAURA 1^ DEA SCRINE DONELLA 2^ AEA RACCANELLO MARINA 2^ BEA BARNABA TERESA 2^ CEA NATALI MARIA 2^DEA PREZZIA MARIANNA 2^EEA CAMUFFO MICHELA 3^AEN INDELICATO LUCIA 3^ BEN SPAZIANI MASSIMILIANO 3^ASV AGAZZI FABIO 4^ AEN BALLONE BRUNELLA 4^ BEN CALLIGARIS MATTEO 4^ ASV FUSCO ANDREA 5^AEN MARINO CRISTINA 5^BEN/ASV GIORGI ELENA ORGANIGRAMMA SICUREZZA RESPONSABILE SERVIZI PREVENZIONE E PROTEZIONE GEOM. ZUCCHIATTI MASSIMO MEDICO COMPETENTE DOTT. ESPOSITO PIER LUIGI RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA SIMIONI ELENA SQUADRA EMERGENZA COORDINATORE ATTIVITÀ DI EVACUAZIONE RAPOTTI ANDREA COORDINATORE ATTIVITÀ ANTINCENDIO RAPOTTI ANDREA COORDINATORE ATTIVITÀ PRIMO SOCCORSO 28 IL PERSONALE ATA E L’AREA AMMINISTRATIVA IL PERSONALE A.T.A. Il personale è suddiviso in aree operative così individuate: AREA AMMINISTRATIVA AREA DEI SERVIZI AUSILIARI AREA TECNICA I servizi amministrativi sono suddivisi in area contabile-patrimoniale e area didattica. Dette aree sono ricoperte dagli assistenti amministrativi e dal Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi. L’area dei servizi ausiliari collaboratori scolastici; è ricoperta dai L’area tecnica è ricoperta dagli assistenti tecnici; La suddivisione tende da un lato ad ottimizzare le capacità dei singoli nell'espletare compiti specifici, dall'altro consente di razionalizzare le risorse umane lavorando in équipe anche in collaborazione fra aree diverse. AREA AMMINISTRATIVA DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI – CRISTIN FRANCO (Sovrintende e organizza i servizi amministrativi e coordina il relativo personale posto alle sue dipendenze) SOSTITUTO DEL DIRETTORE S.G.A. – PERIN FRANCA (Attività di vicariato e diretta collaborazione con il D.S.G.A. – coordinamento di settori o aree) GESTIONE DEL PERSONALE GESTIONE ALUNNI Organici Graduatorie Reclutamento Costituzione, svolgimento modificazioni, estinzione del rapporto di lavoro Visite guidate Viaggi d’istruzione Scambi culturali Corsi di formazione e aggiornamento GESTIONE FINANZIARIA E PATRIMONIALE E ATTIVITÀ NEGOZIALE Iscrizione Frequenze Esami Certificazioni Valutazioni Documentazio ni Attività sportiva Attività extracurricolari Educazione degli adulti Corsi postdiploma Bilancio Variazioni Conto Consuntivo Impegni liquidazioni e pagamenti delle spese Accertamenti riscossioni e versamenti delle Entrate Adempimenti contributivi e fiscali Progetti Europei Internazionali Cura e manutenzione del patrimonio Tenuta degli inventari Rapporti con i subconsegnatari Attività istruttoria, esecuzione e adempimenti connessi alle attività negoziali 29 AFFARI GENERALI RAPPORTO ENTI Protocollo Corrispondenza, anche elettronica Archivio Biblioteca Albo Attività connesse al funzionamento degli OO.CC. Magazzino III area Le pratiche inerenti progetti speciali e/o di particolare complessità vengono assegnate a settori o ad apposita struttura intersettoriale con specifico provvedimento. ORGANICO PERSONALE ATA 2016 – 2017 1 CRISTIN n. FRANCO Direttore Servizi Generali ed Amministrativi Dipendente Status Qualifica T.I. 1 BUCCARELLA FATIMA T. I. Assistente amministrativo 2 CERNIC NEVIA T. I. Assistente amministrativo 3 MANZUTTO ANNA MARIA T. I. Assistente amministrativo 4 OLIVO EMANUELA T. I. Assistente amministrativo 5 PATRONE FRANCA T. I. 30/36 ore Assistente amministrativo 6 PERIN FRANCA T. I. Assistente amministrativo 7 VOLPATO LORELLA T. I. 30/36 ore Assistente amministrativo 8 adeguamento SUPPLENTE DA T. D. Assistente amministrativo organico di NOMINARE 24/36 ore fatto n. Dipendente Status Qualifica 1 BRAULIN MARCO T. I. Assistente Tecnico AR01 2 LEGHISSA DENIS T. I. Assistente Tecnico AR02 3 RECCHIA FABIO T. I. Assistente Tecnico AR02 4 TESSARIN GILBERTO T. I. Assistente Tecnico AR02 5 FOGAR CINZIA T. I. Assistente Tecnico AR20 6 GIGANTI BERNARDO T. I. Assistente Tecnico AR20 T. D. 31/08/16 Assistente Tecnico AR20 T. D. 30/06/16 Assistente Tecnico AR20 SALVATORE 7 DEGRASSI 8 adeguamento SUPPLENTE DA organico LUCIANO di NOMINARE 30/36 ore fatto n. Dipendente Status Qualifica 1 BAGNO ANGELO T. I. Collaboratore scolastico 2 BERTOGNA LORENA T. I. Collaboratore scolastico 3 CHERBOCCI NADIA T. I Collaboratore scolastico 18/36V 30 4 CHERT SONIA T. I. Collaboratore scolastico 5 ERRICO MANUELA T. I. Collaboratore scolastico 30/36V 6 MAREGA DANIELA T. I. Collaboratore scolastico 7 LOSTIA GIULIA T.I. Collaboratore scolastico 30/36V 8 PAGOTTO MERI T. I. Collaboratore scolastico 9 PERIN ALESSANDRA T. I. Collaboratore scolastico T. I. Collaboratore scolastico 10 SALDICCO ROSA ANNA GIOVINA 11 SANDRI FLAVIO T. I. Collaboratore scolastico 12 SIMIONI ELENA T. I. Collaboratore scolastico 13 TERLISIO MARIA T. I. Collaboratore scolastico 14 VANON PATRIZIA T. I. Collaboratore scolastico SUPPLENTE DA NOMINARE 18 T. D. 30/06/16 Collaboratore scolastico ore SUPPLENTE 1 DA NOMINARE 6 ore T. D. 30/06/16 Collaboratore scolastico SUPPLENTE 2 DA NOMINARE 6 ore T. D. 30/06/16 Collaboratore scolastico T. D. 30/06/16 Collaboratore scolastico 15 adeguamento SUPPLENTE DA organico di NOMINARE 36 ore fatto Totale 28 posti + 1 DSGA in organico di diritto Totale 30,5 posti + 1 DSGA in organico di fatto 31 IL FABBISOGNO DI ORGANICO In questa sezione si indica il numero di posti di organico, anche in riferimento alle sezioni “L’organico dell’autonomia” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015: POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO INDIRIZZO SERVIZI SOCIALI Classe di concorso /sostegno 2016-17 CATTEDR E 2016-17 Ore residue A013 0 4 A017 1 0 A019 3 0 A025 1 0 A029 1 2 A036 2 8 A038 0 4 A040 1 4 A047 2 0 A050 3 6 A060 1 0 A061 1 0 A346 2 0 A546 1 8 AD01 1 0 AD02 5 0 2017-18 CATTEDR E 32 2017-18 Ore residue 2018-19 CATTEDR E 2018-19 Ore residue AD03 5 0 C450 1 4 Classe di concorso /sostegno 2016-17 CATTEDR E 2016-17 Ore residue A013 0 4 A017 2 0 A019 2 0 A029 1 0 A038 0 4 A039 0 22 A042 0 8 A047 2 0 A050 3 0 A060 0 0 A061 0 10 A346 2 0 A446 0 15 A546 1 9 AD03 1 0 INDIRIZZO TURISTICO 2017-18 CATTEDR E 33 2017-18 Ore residue 2018-19 CATTEDR E 2018-19 Ore residue INDIRIZZO ASSISTENZA E MANUTENZIONE Classe di concorso /sostegno 2016-17 CATTEDR E 2016-17 Ore residue A013 0 6 A019 1 0 A020 2 6 A029 0 14 A035 1 9 A038 0 6 A039 0 2 A047 1 0 A050 1 24 A060 0 6 A346 1 3 AD02 1 0 AD03 1 0 C240 0 3 C270 2 18 C320 0 14 2017-18 CATTEDRE 2017-18 Ore residue 201819CATTE DRE 2018-19 ore residue INDIRIZZO LOGISTICA E TRASPORTI Classe di concorso /sostegno 2016-17 CATTEDRE 2016-17 ore residue A019 0 2 A020 0 8 A029 0 2 34 A035 0 3 A047 0 3 A050 0 6 A056 0 4 A346 0 3 C180 0 3 C270 0 2 C320 0 5 INDIRIZZO DEI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E OSPITALITÀ ALBERGHIERA Classe di concorso /sostegno 2016-17 CATTEDRE 2016-17 ore residue A013 0 10 A017 2 0 A019 3 0 A029 1 16 A038 0 8 A047 3 4 A050 6 16 A057 2 7 A060 0 18 A346 3 0 A546 2 9 AD01 1 0 AD02 2 0 2017-18 CATTEDR E 35 2017-18 ore residue 2018-19 CATTEDRE 2018-19 ore residue AD03 4 0 C500 2 34 C510 3 4 C520 0 18 RICHIESTA DI POSTI PER IL POTENZIAMENTO Classe di concorso/ sostegno Numero docenti A017 1 Motivazione (con riferimento alle priorità strategiche e alla progettazione) Indirizzo di studio * Nella prima colonna indicare anche, se esistenti, classi di concorso affini a cui attingere in subordine in caso di mancanza di organico nella classe di concorso principale (Es. A0XX, oppure A0YY o A0ZZ). 36 POSTI PER IL POTENZIAMENTO ASSEGNATI Classe di concorso/ sostegno Numero docenti A017 1 IPS SOCIO SANITARIO A019 1 IPS SOCIO SANITARIO A025 1 IPS SOCIO SANITARIO A061 1 IPS SOCIO SANITARIO AD02 1 IPS SOCIO SANITARIO AD03 1 A019 2 A050 1 A019 1 IT. TURISMO A346 1 IT. TURISMO A019 1 C270 1 Motivazione (con riferimento alle priorità strategiche e alla progettazione) Indirizzo di studio IPS SOCIO SANITARIO IPS ENOGASTRONO MIA IPS ENOGASTRONO MIA IPS MANUTENZIONE ASSISTENZA IPS MANUTENZIONE ASSISTENZA * Nella prima colonna indicare anche, se esistenti, classi di concorso affini a cui attingere in subordine in caso di mancanza di organico nella classe di concorso principale (Es. A0XX, oppure A0YY o A0ZZ). 37 POSTI PER IL PERSONALE AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO, NEL RISPETTO DEI LIMITI E DEI PARAMETRI COME RIPORTATI NEL COMMA 14 ART. 1 LEGGE 107/2015. Tipologia Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi Assistente amministrativo Collaboratore scolastico Assistente tecnico e relativo profilo (solo scuole superiori) AR01 – area meccanica AR02 – area elettrica, elettronica AR20 – area alberghiera 38 Numero 1 7 16 8 1 3 4 LE RISORSE STRUTTURALI L e sedi dell’Istituto sono locate in prossimità dei mezzi pubblici e sono provviste di propri parcheggi. La situazione edilizia, per quanto riguarda la disponibilità di aule, laboratori, locali, accessori e palestre, è adeguata. Una delle caratteristiche degli istituti professionali è quella di svolgere parte delle attività didattiche in laboratori e reparti, per lo svolgimento di esercitazioni pratiche. Nel suo complesso l’Istituto è dotato di numerosi e specifici ambienti di lavoro. I LABORATORI SETTORE INDUSTRIA ED ARTIGIANATO, MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA Sede centrale: IPSIA di Monfalcone - Via Arrigo Boito, 56 LABORATORI Palestra Officine Elettriche 1°, 2°, 3° Reparto Torneria – Aggiustaggio – Saldatura Reparto Impianti termici + Lab. Impianti termici Pneumatica – Laboratorio Tecnologico SETTORE SERVIZI SOCIO SANITARI E COMMERCIALI, TECNICO PER IL TURISMO Sede coordinata: IPSSC di Monfalcone - Via B. Powell, 2 LABORATORI Biblioteca Palestra Laboratorio Informatica Laboratorio Metodologie Operative Laboratorio Musicale e Strumentazioni Audiovisivi 39 SETTORE ALBERGHIERO E ATTIVITA’ MARINARE, SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E TECNICO DEI TRASPORTI E DELLA LOGISTICA Sede coordinata: IPSIAM di Grado - Via Zara, Grado LABORATORI Biblioteca Alberghiero Palestra IAR Laboratorio Cucina Laboratorio Sala Bar e Bar Laboratorio Informatica IAR 40 RAPPORTI CON L’UTENZA P er una proficua crescita formativa dell’alunno/a è necessario un costante contatto tra docenti e famiglie. In questa ottica l’istituto attua le seguenti iniziative: apertura di particolari momenti della vita dell’istituto alla partecipazione dei genitori come ad esempio il Pertini Day e l’attività di orientamento, di informazione sulle attività, visite alle sedi, ecc.; colloqui individuali con le famiglie su disponibilità del docente e su appuntamento; incontri pomeridiani programmati e deliberati nel Collegio Docenti (di norma 3 volte l’anno); I docenti coordinatori possono contattare le famiglie per informarle circa specifiche situazioni didattico - disciplinari. L’insegnante coordinatore rappresenta il punto di riferimento per le famiglie. I GENITORI NEI CONFRONTI DELLA SCUOLA Accettano e stipulano il Patto di Corresponsabilità; Vengono informati sui risultati e le problematiche educative del figlio/a; Vengono ricevuti nelle ore e nei giorni stabiliti o previo appuntamento; Si aggiornano sulle problematiche educative del figlio/a; Collaborano con i docenti e gli altri operatori della scuola per migliorare la formazione del proprio figlio/a e l’attività dell’istituto in genere; Partecipano agli Organi Collegiali; Curano la puntuale partecipazione dei figli a tutte le attività didattiche programmate; Presentano le richieste di giustificazione delle assenze e dei permessi di uscita anticipata ed entrata posticipata, attenendosi al Regolamento d’Istituto. SCRUTINI E PAGELLE G li scrutini di fine quadrimestre e di fine anno sono calendarizzati all’inizio dell’anno scolastico, tenendo conto degli Esami di Stato delle classi terminali. A metà quadrimestre vengono elaborate delle note informative sugli apprendimenti in relazione ai moduli programmati nelle diverse discipline. Al termine di ogni quadrimestre vengono compilate le pagelle contenenti la valutazione disciplinare. Dall’anno scolastico 2013/2014 il documento è inviato tramite registro elettronico: al termine del primo quadrimestre, può essere prodotto in forma cartacea su diretta richiesta dell’interessato tramite coordinatore di classe; al termine dell’anno scolastico è previsto che gli insegnanti della classe consegnino alla famiglia gli esiti dello scrutinio con le indicazioni per l’eventuale recupero estivo. 41 PRIORITA’ ED ESITI SCOLASTICI IDENTITA’ STRATEGICA L a priorità è il successo formativo di ogni ragazzo. Essa si fonda sull'inclusività e sull'individualizzazione valorizzata. Diminuzione dell'abbandono scolastico, definizione e crescita dell'autostima e della coscienza di sé. Dare competenze spendibili nel mondo del lavoro. Definizione certa e declinata delle competenze in accordo con le esigenze del territorio attivo. Quelli indicati sono da ritenersi i potenziali punti di forza dell'Istituto che devono perciò essere consolidati ed attuati da tutti gli attori della scuola. I RISULTATI SCOLASTICI A ccade spesso che una maggiore selezione venga fatta nei primi anni di corso. I debiti formativi si concentrano soprattutto nelle discipline di area comune e successivamente, nella seconda parte del percorso di studi, nelle discipline caratterizzanti ma di tipo teorico. Vi sono criteri di valutazione adeguati a garantire uniformità attraverso quanto naturalmente stabilito dal PTOF. La maggior parte dei maturandi supera l'esame collocandosi nella fascia tra il 70 e l'80 quindi la motivazione e la preparazione appaiono adeguate e certamente sufficienti. Gli abbandoni scolastici avvengono raramente e comunque più spesso al compimento dell'obbligo o al compiersi della maggiore età dei ragazzi. Altrettanto spesso questi episodi coinvolgono ragazzi stranieri o figli di trasfertisti, nonostante l'intero istituto si caratterizzi per una particolare attenzione all'inclusività. L'abbandono avviene in casi rari e specifici, motivati in realtà dalle aspettative differenti tra piano di studi ed attese delle famiglie, anche perché spesso è richiesto un impegno significativo a fronte di quanto si suppone rispetto ad un professionale. Tuttavia, appena si rilevino delle difficoltà non manca l'adeguato supporto didattico, non senza la proposta di riorientamento qualora la situazione fosse davvero critica. I LIVELLI DI APPRENDIMENTO L 'istituto raggiunge risultati soddisfacenti. Gli esiti sono pressoché uniformi anche se vi è all'interno delle classi una certa disparità di livello tanto in italiano che in matematica. Tali disparità, comunque, sono in regressione. Tuttavia, i risultati migliori si notano nell'indirizzo Enogastronomia, mentre le maggiori criticità appaiono negli altri corsi 42 RISCONTRI INVALSI I l punteggio di Italiano e Matematica della scuola alle prove INVALSI è superiore a quello di scuole con background socioeconomico e culturale simile. La varianza tra classi in italiano e matematica è in linea, o di poco inferiore, a quella media, i punteggi delle classi non si discostano dalla media della scuola oppure, in alcune classi, si discostano in positivo. La quota di studenti collocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica è inferiore alla media nazionale. LE COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA L e competenze di cittadinanza vengono sviluppate e verificate costantemente dalla normale quotidianità della comunità scolastica, dopo l'esser ricordate e riportate in ogni Programmazione di classe. Ivi si riporta anche la griglia comune del voto di comportamento accanto alla adozione e certificazione delle competenze trasversali. Contemporaneamente, con frequenti attività mirate all'interno e all'esterno della scuola, si favorisce il loro consolidamento con qualsiasi forma di interazione e di coinvolgimento autonomo e responsabile. Ognuna di queste occasioni è indice di valutazione di tutte le competenze trasversali, non ultima l'esperienza di uscita sul territorio e specialmente quella di stage ed alternanza scuola lavoro. I report sugli esiti di queste esperienze servono da verifica frequentemente positiva così come le proposte di continuazione del rapporto nate tra studenti ed azienda. Ad integrazione e completamento di tutta questa didattica vi sono molti progetti che offrono varie occasioni di relazione positiva e di crescita responsabile e consapevole tra scuola, allievi e territorio. Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è buono; le competenze sociali e civiche sono adeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto delle regole). La maggior parte degli studenti raggiunge un’adeguata autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento. Non sono presenti concentrazioni anomale di comportamenti problematici in specifiche sezioni, plessi, indirizzi di scuola. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento e utilizza almeno uno strumento per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti. RISULTATI A DISTANZA ED INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO I dati statistici dimostrano che specialmente riguardo all'indirizzo professionale vi è una buona possibilità di trovare immediatamente lavoro. Da questo punto di vista è fondamentale l'opportunità di stage, tirocinio o alternanza che sboccia spesso in una proposta di assunzione da parte dell'azienda ospitante. Gli esiti ugualmente positivi in questa fase di crisi ne sono un'ulteriore dimostrazione. 43 IL CURRICOLO DI ISTITUTO (dalle Linee Guida Ministeriali) IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE (PECUP) I l secondo ciclo di istruzione e formazione ha come riferimento unitario il profilo educativo, culturale e professionale definito dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, allegato A). Esso è finalizzato a: la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni; lo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio; l’esercizio della responsabilità personale e sociale. Il Profilo sottolinea, in continuità con il primo ciclo, la dimensione trasversale ai differenti percorsi di istruzione e di formazione frequentati dallo studente, evidenziando che le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire) siano la condizione per maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi dell’ esperienza umana, sociale e professionale. Nel secondo ciclo, gli studenti sono tenuti ad assolvere al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione sino al conseguimento di un titolo di studio di durata quinquennale o almeno di una qualifica di durata triennale entro il diciottesimo anno di età. Allo scopo di garantire il più possibile che “nessuno resti escluso” e che “ognuno venga valorizzato”, il secondo ciclo è articolato nei percorsi dell’istruzione secondaria superiore (licei, istituti tecnici, istituti professionali) e nei percorsi del sistema dell’istruzione e della formazione professionale di competenza regionale, presidiati dai livelli essenziali delle prestazioni definiti a livello nazionale. In questo ambito gli studenti completano anche l’obbligo di istruzione di cui al regolamento emanato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139. I percorsi degli istituti professionali si caratterizzano per l’integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento, considerati nella loro dimensione sistemica. Nella progettazione dei percorsi assumono particolare importanza le metodologie che valorizzano, a fini orientativi e formativi, le esperienze di raccordo tra scuola e mondo del lavoro, quali visite aziendali, stage, tirocini, alternanza scuola lavoro. Tali attività permettono di sperimentare una pluralità di soluzioni didattiche per facilitare il collegamento con il territorio e personalizzare l’apprendimento mediante l’inserimento degli studenti in contesti operativi reali. 44 L’esigenza di evitare la sovrapposizione con i percorsi degli altri ordini dell’istruzione secondaria superiore ha ricondotto l’insieme delle proposte formative degli istituti professionali a due settori e sei indirizzi, che fanno riferimento a filiere produttive di rilevanza nazionale. Le discipline dell’area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali che favoriscono l’acquisizione di strumenti concettuali e di procedure funzionali a preparare ad una maggiore interazione con il mondo del lavoro e delle professioni da sviluppare nel triennio. L’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell’obbligo di istruzione consentono di arricchire la cultura di base dello studente e di accrescere il suo valore anche in termini di occupabilità. Nel successivo triennio sarà possibile articolare ulteriormente gli indirizzi in opzioni per rispondere alle esigenze di una formazione mirata a specifiche richieste del tessuto produttivo locale. I percorsi degli istituti professionali sono definiti, infine, rispetto ai percorsi dei licei, in modo da garantire uno “zoccolo comune”, caratterizzato da saperi e competenze riferiti soprattutto agli insegnamenti di lingua e letteratura italiana, lingua inglese, matematica, storia e scienze, che hanno già trovato un primo consolidamento degli aspetti comuni nelle indicazioni nazionali riguardanti l’obbligo di istruzione (D.M. n.139/07). IL SETTORE SERVIZI I l settore “Servizi” comprende quattro ampi indirizzi, riferiti ad aree produttive molto diffuse, articolate e interessate da profonda innovazione: servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, servizi socio-sanitari, servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, servizi commerciali. Gli indirizzi e le loro articolazioni, pur nella diversità delle filiere di riferimento, sono connotati da elementi comuni che riguardano, principalmente, l’evoluzione dei bisogni e le innovazioni in atto nel settore; la valorizzazione dell’ambiente e del territorio; l’ottimizzazione delle nuove tecnologie nell’erogazione e gestione dei servizi; un’ampia flessibilità per l’integrazione con i soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. I risultati di apprendimento attesi dagli studenti a conclusione dei percorsi quinquennali del settore sono coerenti con l’obiettivo di consentire al diplomato di agire con autonomia e responsabilità e di assumere ruoli operativi nei processi produttivi relativi alle citate filiere. E’ molto importante, quindi, che i curricoli siano orientati a facilitare l’acquisizione di apprendimenti più efficaci e stabili nel tempo mediante approcci fondati sull’osservazione del reale e su esperienze in contesti lavorativi, indispensabili per affrontare le problematiche professionali in una prospettiva dinamica. Le discipline di indirizzo sono presenti nel percorso, fin dal primo biennio, in funzione orientativa e concorrono a far acquisire agli studenti i saperi e le competenze relativi all’obbligo di istruzione; si sviluppano, nel secondo biennio e quinto anno, con gli approfondimenti necessari per sostenere gli studenti nelle loro successive scelte di studio e di lavoro. 45 Le competenze acquisite dagli studenti nell’intero percorso di studio sono configurate a partire dal quadro unitario definito dagli assi culturali dell’obbligo di istruzione, che ne risulta progressivamente potenziato. Le discipline di indirizzo concorrono, in particolare, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, ad educare all’imprenditorialità e consentono agli studenti di sviluppare una visione orientata al cambiamento, all’iniziativa, alla creatività, alla mobilità geografica e professionale, nonché all’assunzione di comportamenti socialmente responsabili, che li mettano in grado di organizzare il proprio progetto di vita e di lavoro. INDIRIZZO SERVIZI SOCIO - SANITARI L’ indirizzo “Socio-sanitario” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere biopsico-sociale. L’identità dell’indirizzo è caratterizzata da una visione integrata dei servizi sociali e sanitari relativi ad attività di servizio per l’inclusione sociale e per il benessere di persone e comunità nelle aree che riguardano soprattutto la mediazione familiare, l’immigrazione, le fasce sociali più deboli, le attività di animazione socio-educative e culturali e tutto il settore legato al benessere. E’ molto importante che le competenze acquisite nell’intero percorso di studio mettano in grado gli studenti di dialogare e migliorare il sistema di relazione con le diverse tipologie di utenti, di interagire con la più ampia comunità sociale, con i servizi socio-sanitari del territorio (compreso il privato sociale) e di assumere ruoli adeguati all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari. Le innovazioni in atto nell’intero comparto richiedono allo studente conoscenze scientifiche e tecniche e competenze correlate alle scienze umane e sociali, alla cultura medico-sanitaria per comprendere il mutamento sociale, il nuovo concetto di salute e benessere, le dinamiche della società multiculturale e per riconoscere le problematiche relative alle diverse tipologie di utenza al fine di contribuire ad individuare e gestire azioni a sostegno di persone e comunità con particolare attenzione alle fasce deboli. A garanzia della coerenza della formazione rispetto all’indirizzo di riferimento alcune discipline (ad esempio, Igiene e cultura medico sanitaria) sono presenti nell’indirizzo e nelle articolazioni con curvature specifiche e con un monte ore ed una collocazione temporale differenziata. SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA L ’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera. L’identità dell’indirizzo punta a sviluppare la massima sinergia tra i servizi di ospitalità e di accoglienza e i servizi enogastronomici attraverso la progettazione e l’organizzazione di eventi per valorizzare il 46 patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei prodotti enogastronomici. La qualità del servizio è strettamente congiunta all’utilizzo e all’ottimizzazione delle nuove tecnologie nell’ambito della produzione, dell’erogazione, della gestione del servizio, della comunicazione, della vendita e del marketing di settore. Per rispondere alle esigenze del settore turistico e ai fabbisogni formativi degli studenti, il profilo generale è orientato e declinato in tre distinte articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita” e “Accoglienza turistica”. A garanzia della coerenza della formazione rispetto alla filiera di riferimento e di una stretta correlazione tra le articolazioni, alcune discipline (per esempio, scienza e cultura dell’alimentazione) sono presenti - come filo conduttore - in tutte le aree di indirizzo delle articolazioni, seppure con un monte ore annuale di lezioni differenziato rispetto alla professionalità specifica sviluppata. Nell’articolazione “Enogastronomia” gli studenti acquisiscono competenze che consentono loro di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; di operare nel sistema produttivo promuovendo la tipicità delle tradizioni locali, nazionali e internazionali applicando le normative su sicurezza, trasparenza e tracciabilità; di individuare le nuove tendenze enogastronomiche. Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita” gli studenti acquisiscono competenze che li mettono in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; di interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela; di valorizzare i prodotti tipici locali, interagendo con il cliente per trasformare il momento della ristorazione e della degustazione in un evento culturale. SETTORE INDUSTRIA ED ARTIGIANATO I l settore “Industria e artigianato” comprende due ampi indirizzi riferiti rispettivamente alle produzioni industriali e artigianali e alla manutenzione e assistenza tecnica. Gli indirizzi e le loro articolazioni, pur nella diversità delle filiere di riferimento, sono connotati da elementi comuni che riguardano esigenze generali, principalmente l’adeguamento all’evoluzione dei bisogni ed alle innovazioni tecnologiche ed organizzative delle produzioni, la tutela dell’ambiente, la sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro, l’integrazione con il mondo del lavoro e con istituzioni, soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. I risultati di apprendimento attesi dagli studenti a conclusione dei percorsi quinquennali del settore sono coerenti con l’obiettivo di consentire al diplomato di agire con autonomia e responsabilità nei processi produttivi e di assumere ruoli operativi nei processi produttivi relativi alle citate filiere. Lo studente affronta, nel primo biennio, lo studio di alcune discipline obbligatorie che, anche attraverso una articolata didattica laboratoriale, favoriscono l’orientamento verso la scelta effettiva dell’indirizzo. 47 Queste discipline “Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica”, ”Scienze integrate (Fisica)” e “Scienze integrate (Chimica)”, “Tecnologie dell’informazione e della comunicazione”- comuni a tutto il settore, si caratterizzano in modo peculiare in relazione agli specifici risultati di apprendimento d’indirizzo e si complementano nella progettazione didattica. Esse costituiscono, di fatto, il nucleo contenutistico - metodologico dei successivi apprendimenti di indirizzo (nelle diverse articolazioni) che vengono gradualmente introdotti con la disciplina “Laboratori tecnologici ed esercitazioni”, le cui attività laboratoriali, in questa fase, hanno ancora funzioni prevalentemente orientative. Nel secondo biennio e nel quinto anno i risultati di apprendimento dei due indirizzi sono riferiti alle relative competenze specialistiche per tener conto dei peculiari processi produttivi dell’industria e dell’artigianato e per sostenere gli studenti nelle loro successive scelte di studio e di lavoro. Le competenze acquisite dagli studenti nell’intero percorso di studio sono configurate a partire dal quadro unitario definito dagli assi culturali dell’obbligo di istruzione, che ne risulta progressivamente potenziato. Le discipline di indirizzo concorrono, in particolare, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, ad educare all’imprenditorialità e consentono agli studenti di sviluppare una visione orientata al cambiamento, all’iniziativa, alla creatività, alla mobilità geografica e professionale, nonché all’assunzione di comportamenti socialmente responsabili, che li mettano in grado di organizzare il proprio progetto di vita e di lavoro. INDIRIZZO MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA L’ indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi. L’identità dell’indirizzo è riferita ad attività professionali di manutenzione ed assistenza tecnica che si esplicano nelle diverse filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica, etc.) attraverso l’esercizio di competenze sviluppate ed integrate secondo le esigenze proprie del mondo produttivo e lavorativo del territorio. Il percorso formativo è multifunzionale e politecnico e mira anche a sostenere le diverse filiere produttive nella fase di post-commercializzazione, in rapporto all’uso e alle funzionalità dei sistemi tecnici e tecnologici. Il ciclo produttivo dei manufatti comporta, infatti, l’offerta nei servizi di manutenzione e di assistenza tecnica di tipo decentrato, in grado di raggiungere i clienti laddove essi si trovino e di assicurare, immediatamente e nel lungo periodo, l’efficienza dei dispositivi mediante interventi efficaci. Anche per questo è molto importante che le competenze acquisite dagli studenti vengano approfondite rispetto alla struttura funzionale dei dispositivi da manutenere ed estese in considerazione delle diverse tipologie di apparati e sistemi. Il manutentore, autonomo o dipendente, agisce infatti su dispositivi tecnologici industriali e commerciali che, progettati per un uso amichevole 48 e facilitato, possono richiedere interventi specialistici di elevato livello per la loro messa a punto, manutenzione ordinaria, riparazione e dismissione. La manutenzione e l’assistenza tecnica infine comportano una specifica etica del servizio, riferita alla sicurezza dei dispositivi, al risparmio energetico e ai danni prodotti all’ambiente dall’uso e dei dispositivi tecnologici e dai loro difetti di funzionamento, dallo smaltimento dei rifiuti e dei dispositivi dismessi. Per questo è opportuno che tali atteggiamenti siano promossi fin dal primo biennio attraverso un’azione interdisciplinare e collegiale. GLI INDIRIZZI TECNICI: TURISMO E TRASPORTI E LOGISTICA I l settore economico comprende due ampi indirizzi, riferiti ad ambiti e processi essenziali per la competitività del sistema economico e produttivo del Paese, come quelli amministrativi, finanziari, commerciali e del turismo. In tutti gli indirizzi e articolazioni, i risultati di apprendimento sono definiti a partire dalle funzioni aziendali e dai processi produttivi e tengono conto dell’ evoluzione che caratterizza l’intero settore sia sul piano delle metodologie di erogazione dei servizi sia sul piano delle tecnologie di gestione, che risultano sempre più trasversali alla diverse tipologie aziendali. Essi tengono conto, in particolare, di un significativo spostamento di attenzione che riguarda l’organizzazione e il sistema informativo aziendale, la gestione delle relazioni interpersonali e degli aspetti comunicativi, i processi di internazionalizzazione. I risultati di apprendimento rispecchiano questo cambiamento delle discipline economico aziendali in senso sistemico e integrato e vanno letti nel loro insieme. Tale impostazione intende facilitare, inoltre, apprendimenti più efficaci e duraturi nel tempo, in quanto basati su un approccio che parte dall’osservazione del reale, essenziale per affrontare professionalmente le problematiche delle discipline in una prospettiva dinamica. Questo ambito di studi si caratterizza, in generale, per un'offerta formativa relativa ad un settore che ha come sfondo il mercato e affronta lo studio dei macrofenomeni economico-aziendali nazionali e internazionali, la normativa civilistica e fiscale, il sistema azienda nella sua complessità e nella sua struttura, con specifica attenzione all'utilizzo delle tecnologie e forme di comunicazione più appropriate, anche in lingua straniera. Le discipline di indirizzo sono presenti nel percorso fin dal primo biennio, in funzione orientativa e concorrono a far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento dell’obbligo di istruzione; si sviluppano nel successivo triennio con gli approfondimenti specialistici che si propongono di sostenere gli studenti nelle loro scelte professionali e di studio. Le competenze acquisite dagli studenti nell’intero corso di studi sono configurate a partire dal quadro unitario definito dagli assi culturali dell’obbligo di istruzione, che ne risulta progressivamente potenziato. In particolare, l’asse scientifico-tecnologico viene consolidato dagli apporti specialistici, 49 finalizzati a far comprendere anche la continua evoluzione delle normative e degli standard tecnici, nazionali ed internazionali, operanti a livello settoriale. Un altro aspetto di rilievo per il settore economico è costituito dall’educazione all’imprenditorialità, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, in quanto le competenze imprenditoriali sono motore dell’innovazione, della competitività e della crescita. La loro acquisizione consente agli studenti di sviluppare una visione orientata al cambiamento, all’iniziativa, alla creatività, alla mobilità geografica e professionale, nonché all’assunzione di comportamenti socialmente responsabili, che li mettono in grado di organizzare il proprio futuro professionale tenendo conto dei processi in atto. L ’indirizzo “Turismo” integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire all’innovazione e al miglioramento dell’impresa turistica. Esso intende promuovere abilità e conoscenze specifiche nel campo dell’analisi dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi aziendali con l’attenzione alla valorizzazione integrata e sostenibile del patrimonio culturale, artistico, artigianale, enogastronomico, paesaggistico ed ambientale. Particolare attenzione è rivolta alla formazione plurilinguistica. IL SETTORE TECNOLOGICO I l settore tecnologico comprende nove ampi indirizzi, riferiti alle aree tecnologiche più rappresentative del sistema economico e produttivo del Paese: Meccanica, Meccatronica ed Energia; Trasporti e Logistica; Elettronica ed Elettrotecnica; Informatica e Telecomunicazioni; Grafica e Comunicazione; Chimica, Materiali e Biotecnologie; Sistema Moda; Agraria, Agroalimentare e Agroindustria; Costruzioni, Ambiente e Territorio. Per l’approfondimento di tecnologie specifiche di indirizzo, che hanno una spiccata caratterizzazione, la maggior parte degli indirizzi prevede articolazioni. In tutti gli indirizzi e articolazioni, i risultati di apprendimento sono definiti a partire dai processi produttivi reali e tengono conto della continua evoluzione che caratterizza l’intero settore, sia sul piano delle metodologie di progettazione, organizzazione e realizzazione, sia nella scelta dei contenuti, delle tecniche di intervento e dei materiali. Il riferimento ai processi produttivi riflette, in tutti i percorsi del settore, la dinamicità propria dei contesti, con l’introduzione graduale alle tematiche dell’innovazione tecnologica e del trasferimento dei saperi dalla ricerca alla produzione. Questa impostazione facilita apprendimenti efficaci e duraturi nel tempo in quanto basati su una metodologia di studio operativa, essenziale per affrontare professionalmente le diverse problematiche delle tecnologie, l’approfondimento specialistico e gli aggiornamenti. Lo studio delle tecnologie approfondisce i contenuti tecnici specifici degli indirizzi e sviluppa gli elementi metodologici e organizzativi che, gradualmente nel quinquennio, orientano alla visione sistemica delle filiere produttive e dei relativi segmenti; viene così facilitata anche l’acquisizione di 50 competenze imprenditoriali, che attengono alla gestione dei progetti, alla gestione di processi produttivi correlati a funzioni aziendali, all’applicazione delle normative nazionali e comunitarie, particolarmente nel campo della sicurezza e della salvaguardia dell’ambiente. In particolare, nel complesso degli indirizzi, l’offerta formativa del settore tecnologico presenta un duplice livello di intervento: la contestualizzazione negli ambiti tecnici d’interesse, scelti nella varietà delle tecnologie coinvolte, e l’approfondimento degli aspetti progettuali più generali, che sono maggiormente coinvolti nel generale processo di innovazione. Le discipline di indirizzo sono presenti nel percorso fin dal primo biennio in funzione orientativa e concorrono a far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento dell’obbligo di istruzione; si sviluppano nel successivo triennio con gli approfondimenti specialistici che sosterranno gli studenti nelle loro scelte professionali e di studio. L ’indirizzo “Trasporti e Logistica” integra competenze tecniche specifiche e metodi di lavoro funzionali allo svolgimento delle attività inerenti la progettazione, la realizzazione e la manutenzione dei mezzi con competenze specifiche dell’area logistica in relazione alle modalità di gestione del traffico, all’assistenza e alle procedure di spostamento e trasporto. L’indirizzo presenta tre articolazioni: “Costruzione del mezzo”, per approfondire gli aspetti relativi alla costruzione e manutenzione del mezzo: aereo, navale e terrestre e all’acquisizione delle professionalità nel campo delle certificazioni d’idoneità all’impiego dei mezzi medesimi; “Conduzione del mezzo”, per l’approfondimento delle problematiche relative alla conduzione e all’esercizio del mezzo di trasporto: aereo, marittimo e terrestre; “Logistica”, che approfondisce gli aspetti delle problematiche relative alla gestione e al controllo degli aspetti organizzativi del trasporto e all’interrelazione fra le diverse componenti dello stesso. LA NOSTRA SITUAZIONE L a sensibilità e la formalizzazione di una didattica per competenze si sta diffondendo progressivamente La scuola ha definito alcuni aspetti del proprio curricolo rimandando per gli altri aspetti a quanto previsto nei documenti ministeriali di riferimento. La definizione dei profili di competenza per le varie discipline e anni di corso è da sviluppare in modo più approfondito una volta costituito il Comitato tecnico - scientifico. Le attività di ampliamento dell'offerta formativa sono per lo più coerenti con il progetto formativo di scuola. Ci sono referenti per la progettazione didattica e/o la valutazione degli studenti e dipartimenti disciplinari, anche se il personale interno è coinvolto in misura limitata. La progettazione didattica periodica viene condivisa da un numero limitato di docenti. I docenti fanno riferimento a criteri di valutazione comuni definiti a livello di scuola, anche se solo in alcuni casi utilizzano prove standardizzate comuni per la valutazione. La progettazione di interventi specifici a seguito della valutazione degli studenti non viene effettuata in maniera sistematica. 51 L’IMPOSTAZIONE DIDATTICA L aprogrammazione e la progettazione didattica costituiscono i due momenti fondamentali dell’azione scolastica. Gli organi collegiali deliberano preventivamente i tempi e i modi della programmazione e della progettazione. LA PROGRAMMAZIONE MODULARE E PER COMPETENZE I l nostro Istituto utilizza un’impostazione del lavoro didattico imperniato sullo sviluppo delle competenze, così come previsto dalle Linee Guida della riforma dei Nuovi Tecnici e Nuovi Professionali (D.P.R. 15/03/2010, n. 87). Competenze, capacità e conoscenze che vengono strutturate ed indicate nei moduli a seconda delle classi ed in relazione ai diversi indirizzi. L’organizzazione modulare della didattica è una vera e propria strategia formativa altamente strutturata, in cui l’organizzazione del curricolo, delle risorse, del tempo e dello spazio prevede l’impiego flessibile di argomenti unitari; moduli multidisciplinari o interdisciplinari, in cui più docenti collaborano alla costruzione di un percorso formativo ed al raggiungimento di una o più competenze comuni a più discipline, costituiscono a loro volta le Unità di Apprendimento. Il modulo è un tassello del percorso formativo compiuto in se stesso, alla fine del quale è possibile verificare se l’allievo ha raggiunto determinate conoscenze, competenze e capacità. Viene scandito e strutturato in unità didattiche, cioè unità minime di apprendimenti proposte agli alunni in uno sviluppo sequenziale. Contiene elementi relativi: a cosa gli allievi devono sapere (conoscenze), saper fare (competenze), saper essere (capacità); alle strategie da privilegiare nel processo di apprendimento/insegnamento, alle modalità di verifica delle capacità, alle competenze ed alle conoscenze, ai criteri di accettabilità, ai tempi dell’apprendimento. L’Unità di Apprendimento è una parte del percorso formativo cui concorrono più discipline, strutturato per lo sviluppo di specifiche competenze; sono moduli multidisciplinari piuttosto articolati, previsti di norma nel numero di due all’anno, e che comportano la realizzazione di un “compito di realtà” o prova di competenza in cui l’alunno è posto in una situazione concreta, reale o simulata. L’UdA contiene indicazioni relative: alle competenze, di asse/area e trasversali da sviluppare e verificare; alle discipline coinvolte ed ai relativi contenuti/conoscenze oggetto di lavoro per il raggiungimento delle competenze; ai tempi e alle modalità di verifica del livello di competenza raggiunto. 52 I SOGGETTI DELLA PROGRAMMAZIONE I Dipartimenti sono un’articolazione del Collegio Docenti e si articolano per assi culturali, aree disciplinari ed indirizzo, secondo un’organizzazione flessibile, per corrispondere alle esigenze di supporto alla programmazione didattica ed alla progettazione formativa. Il loro lavoro è coordinato da un docente, individuato dal Dirigente Scolastico. In particolare, i dipartimenti si occupano di: individuare conoscenze, abilità afferenti alle competenze in uscita nel primo biennio e nel secondo biennio e quinto anno, tenuto conto della specificità degli indirizzi; raccordare l’area d’istruzione generale e l’area d’indirizzo in funzione del profilo in uscita; definire gli standard minimi richiesti a livello di conoscenze, abilità e competenze; definire i criteri della valutazione per competenze; fornire le linee guida delle programmazioni didattiche di classe e dei singoli docenti; elaborare, proporre e strutturare moduli multidisciplinari e relative prove di competenza; concordare nuove strategie di insegnamento secondo la prospettiva della didattica laboratoriale, gli input derivati da un percorso condiviso di ricerca-azione e dall’esperienza di alternanza scuola/lavoro. Il Consiglio di classe si occupa di applicare al contesto specifico della classe le Linee Guida e le indicazioni dei dipartimenti. Più specificatamente i suoi compiti sono quelli di: individuare la situazione di partenza della classe ed accertare i prerequisiti; definire le capacità e le competenze finali della classe utilizzando il lavoro prodotto nelle riunioni di dipartimento e adattandolo al contesto; selezionare, ridefinire ed attuare i moduli multidisciplinari, le attività progettuali e di tirocinio; recepire i criteri di verifica e di valutazione adattandoli alla classe. I SOGGETTI DELLA PROGETTAZIONE L a progettazione è relativa ad ogni aspetto della vita dell’Istituto non prettamente curriculare (risorse, aggiornamento, attività extracurriculari, orientamento, visite d’istruzione, ampliamento dell’offerta formativa, ecc.), si riferisce in ogni caso all’acquisizione di capacità, competenze e conoscenze e si propone, le finalità che la scuola nel suo insieme, come sistema, intende perseguire. Prevede di la collaborazione di diverse figure: i referenti per le funzioni strumentali i responsabili di indirizzo i coordinatori di dipartimento i responsabili di sede i responsabili di laboratorio i coordinatori di classe 53 METODOLOGIA DELL’INSEGNAMENTO LA PROGRAMMAZIONE MODULARE N el nostro Istituto si attua la programmazione didattica modulare, strumento utile ed efficace nell’attività di insegnamento. Si tratta di una vera strategia formativa altamente strutturata in cui l’organizzazione del curricolo, delle risorse, del tempo e dello spazio prevede l’impiego flessibile di argomenti unitari, chiamati appunto moduli. LA DIDATTICA PER COMPETENZE I n applicazione del Decreto 22/08/2007, regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, e del D.P.R. 15/03/2010, n. 87, Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali e tecnici, l’Istituto si è organizzato in Dipartimenti al fine della programmazione didattica, della rilevazione e della certificazione delle competenze al termine del primo biennio e della programmazione per competenze nel secondo biennio e quinto anno. Queste le definizioni enunciate dall’Unione Europea con la Raccomandazione del Parlamento del 23 aprile 2008: Conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. Abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). Competenze: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. I Dipartimenti d’Istituto elaborano per ciascun indirizzo proposte di moduli multidisciplinari o UdA e di prove di competenza o “compiti di realtà” per ciascuna classe del nuovo ordinamento, che i consigli di classe deliberano di attuare. La prova multidisciplinare di competenza prevede lo svolgimento del compito a livello individuale, in coppia o in gruppo; deve mobilitare la capacità di problem solving e di riflessione; deve stimolare l’esperienza attiva dell’allievo; può essere di tipo orale, scritto o pratico e spesso è articolata in forme miste. Ad ogni modo la valutazione finale delle competenze terrà conto non solo degli esiti delle singole prove ma anche di altri elementi di valutazione riscontrati durante tutte le attività proposte agli allievi durante l’intero anno scolastico. 54 IL LAVORO DI GRUPPO P er alcune attività può essere interessante proporre delle attività strutturate attraverso il lavoro di gruppo, per accrescere l’elemento motivazionale, per rendere più consapevoli gli allievi delle attività da compiere e per creare delle situazioni eterogenee o, al contrario, omogenee per capacità e interesse all’interno dei gruppi. Il gruppo eterogeneo fa da rinforzo per gli alunni più deboli senza evidenziare le differenze di livello in forma discriminatoria come accade in una didattica individualizzata; Il gruppo omogeneo serve proprio alla didattica individualizzata per creare gruppi di rinforzo seguiti dall’insegnante e gruppi di approfondimento autogestiti dagli allievi. Nel primo tipo di lavoro di gruppo le attività possono essere tutte uguali; nel secondo, invece, devono essere necessariamente diverse. Il rischio di tale metodo è che nel gruppo eterogeneo vi siano situazioni parassitarie in cui l’attività di chi è in difficoltà sia subordinata a quella degli altri fino al punto da non indurre il necessario sforzo di riflessione personale, mentre nel gruppo omogeneo seguito dall’insegnante ci si può trovare di fronte al rifiuto da parte degli alunni individuati nella fascia dei più deboli. Un altro aspetto da tener presente è il notevole dispendio di tempo nell’applicare tale metodo. L’attività di gruppo si può svolgere anche facendo lavorare i ragazzi individualmente su parti diverse di un’esperienza, pratica o teorica, per poi far convergere i vari lavori in un unico “prodotto” assemblato e destinato a tutti. Tale sistema può essere interessante e utile per avviare nelle classi superiori del ciclo una didattica della ricerca. LA LEZIONE FRONTALE R imane comunque uno strumento indispensabile, che si accompagna a tutti gli altri metodi utilizzati: serve a presentare gli argomenti, a impartire delle consegne a trarre conclusioni, a schematizzare delle informazioni e così via. E’ da tener presente la necessità di non superare con il discorso frontale il limite dell’attenzione, variabile a seconda dell’età degli studenti, delle situazioni particolari della singola classe, della complessità dei temi trattati. IL COOPERATIVE-LEARNING N ell’apprendimento cooperativo una classe è un insieme di piccoli gruppi di studenti, relativamente permanente e composto in modo eterogeneo. L’insieme è unito per portare a termine un’attività e produrre una serie di progetti o prodotti che richiedono una responsabilità individuale nell’acquisizione delle competenze utili al raggiungimento dello scopo. Si intende per apprendimento cooperativo un insieme di tecniche di classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti. 55 E’ un metodo di apprendimento-insegnamento in cui la variabile significativa è la cooperazione tra gli studenti che presuppone la cooperazione tra docenti. IL METODO GORDON E L’ASCOLTO ATTIVO A l fine di migliorare la conduzione della classe, il controllo della disciplina e la risoluzione dei conflitti, può essere applicata la didattica elaborata da Thomas Gordon. Si tratta di una serie di metodi ispirati ad una filosofia democratica, centrata sul rispetto delle persone, che si propone si sviluppare e affinare la competenza relazionale degli insegnanti , basata sulla convinzione che, in caso di conflitto, è utile e funzionale che i soggetti coinvolti si sentano vincenti e possano collaborare tra loro in un clima di autentica partecipazione. Si tratta di massimizzare la qualità dell’esperienza scolastica riducendo al minimo il malessere delle persone. Mediante l’applicazione di precise tecniche di ascolto, di confronto e di relazione, i docenti sono in grado di esercitare una concreta ed efficace influenza sugli allievi senza far ricorso all’uso del potere come semplice imposizione, incrementando così il tempo e le energie da investire nell’area di insegnamento-apprendimento. LA DIDATTICA PER CLASSI MULTILINGUE I n queste classi all’adeguamento dei programmi di insegnamento deve seguire un adeguamento della didattica. Va posta attenzione alla trasparenza nella comunicazione e nell’organizzazione delle attività, all’integrazione dei percorsi comuni e di quelli personali (mediante l’attuazione di percorsi comuni con obiettivi stratificati), alla didattica attiva e per progetti, all’apprendimento cooperativo. Si tratta di creare un contesto multiculturale e plurietnico, come occasione di arricchimento e di maturazione nella valorizzazione della diversità, di favorire una convivenza basata sulla cooperazione e sullo scambio. E’ necessario di individuare istanze educative propositive per riconoscere e valorizzare le differenze, rimuovere pregiudizi e discriminazioni, riconoscendo nella lingua/nelle lingue un mezzo forte che può favorire o ostacolare la comprensione reciproca e i processi di sviluppo e di apprendimento dei ragazzi. LA DIDATTICA LABORATORIALE F ra le metodologie che possono consentire alla scuola di ottenere il necessario sviluppo integrato di saperi disciplinari, linguaggi, strumenti di pensiero, atteggiamenti e valori ha un particolare rilievo la realizzazione di percorsi didattici attivi e partecipati, in forma di laboratorio. La scuola, intesa come laboratorio, è luogo in cui non solo si acquisiscono e si elaborano saperi, ma anche luogo in cui si producono nuove conoscenze. Il laboratorio è da intendersi in generale come una modalità di lavoro che incoraggia la 56 sperimentazione e la progettualità, che coinvolge gli alunni nel pensare – realizzare-valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri. Attraverso la didattica di laboratorio i contenuti delle varie materie vengono avvicinati all'esperienza diretta dei ragazzi, i quali osservando, scomponendo dati e procedure, facendo ipotesi e verificandole, applicano i processi della ricerca. La didattica laboratoriale rappresenta l'approccio più idoneo alla costruzione di un sapere collaborativo e condiviso. Le attività sono accomunate da una costante metodologica: la valorizzazione della dimensione attiva dell'apprendimento e la rilevanza dell'operatività non solo pratica, ma anche mentale, finalizzate a esaltare il soggetto nella pluralità delle sue dimensioni, rendendolo attore della propria conoscenza. I GIOCHI D’AULA È una pratica operativa, utilizzata anche dalle maggiori aziende in fase di selezione del personale, che ricorre all’applicazione dei giochi in maniera sistematica e in funzione di approccio e di sviluppo a tutte le tematiche oggetto di insegnamento. Le capacità attivate e sviluppate attraverso i giochi di simulazione abbracciano tutto lo spettro delle capacità che la scuola è chiamata a favorire. Lo specifico formativo dei giochi risiede essenzialmente nel fatto che essi consentono di esperire, in via di metafora, situazioni reali anche molto complesse. Questa via metaforica all’apprendimento coinvolge a tutto tondo non solo gli aspetti cognitivi e logici dell’agire ma, proprio perché si fonda sulla simulazione, investe anche il piano emotivo, affettivo e relazionale, nonché il corpo come strumento di conoscenza, comunicazione, rapporto con l’ambiente esterno. Questa modalità si coniuga in modo ottimale con una scuola che non è più luogo di trasmissione acritica di saperi e valori consolidati, veicolati quasi esclusivamente dalla parola scritta e dai modelli comportamentali forniti dagli adulti, ma si sforza di essere un laboratorio del fare per apprendere, coinvolgendo quindi il corpo in un’operatività che produce apprendimenti. Una scuola che costruisce la rappresentazione delle conoscenze per giungere alla formulazione consapevole di concetti, principi, teorie. Con i giochi di simulazione il ruolo del corpo come strumento di apprendimento diviene globale, in quanto il soggetto vive una serie di esperienze psico-fisiche e intellettive, scindendo il sé-giocatore dal sé-osservatore, per poi “ricongiungersi” nella fase di analisi dei comportamenti che costituisce il cosiddetto debriefing. IL MESSAGGIO CINEMATOGRAFICO E AUDIOVISIVO S pesso nella routine di classe l’apprendimento è ostacolato da una serie diversa di fattori, per cui non scatta la comunicazione fra docente e alunno. Il fattore più importante da dominare è l’attenzione da parte della classe. 57 Ciò condiziona il clima della comunicazione didattica e la qualità dell’interrelazione; la soglia di attenzione si sposta continuamente in funzione del tema trattato, del metodo di lavoro, delle condizioni soggettive dello studente e delle capacità del docente di impiegare forme diverse di comunicazione. E’ facile verificare che i ragazzi risultano efficacemente coinvolti in esperienze didattiche che si servono di una pluralità di linguaggi. La ridondanza del messaggio audiovisivo e cinematografico è in grado di potenziare le capacità di ascolto dell’individuo, soprattutto in una società come la nostra in cui i soggetti sono sottoposti continuamente a sollecitazioni sensoriali e psichiche molto forti. Il messaggio audiovisivo, l’uso della lavagna luminosa, del documentario, del film, del registratore, divengono senz’altro un elemento di rimotivazione molto importante. Il linguaggio filmico, con il suo enorme potere di astrazione, si pone come tramite tra il reale e l’immaginario ed attiva negli studenti nuove strategie conoscitive e nuove potenzialità espressive. Dà l’opportunità ai ragazzi di sviluppare il loro senso critico, inteso quale attività del pensiero impegnata nell’interpretazione e nella valutazione della produzione artistica e intellettuale. Rappresenta, allo stesso tempo, uno strumento per perfezionare la loro abilità nell’elaborazione di testi, ad esempio la recensione cinematografica, che coinvolge ed attiva più registri espressivi: informativo-espressivo, descrittivo ed espressivo-emotivo. LE TECNOLOGIE INFORMATICHE L ’utilizzo dello strumento informatico rappresenta un fattore importante per favorire l’apprendimento e la comunicazione docente – alunno: fornisce un diverso codice comunicativo idoneo a potenziare la capacità di ascolto degli studenti favorendo le attitudini attentive ed il loro coinvolgimento. L’uso del laboratorio di informatica consente di svolgere una lezione con il personal computer che, grazie al collegamento in rete, può essere guidata dall’insegnante mediante un’apposita postazione collegata al server. Nello svolgimento di attività didattiche di tipo curricolare e nell’ambito delle attività di recupero e approfondimento possono essere proposti percorsi multimediali, svolgimento di esercizi, esemplificazione di analisi. La costruzione e la consultazione di ipertesti favoriscono le capacità analitiche e sintetiche dell’alunno. La navigazione in Internet stimola lo studente ad approfondire ed ampliare le proprie conoscenze e le relazioni con il mondo esterno. Nello svolgimento delle discipline professionalizzanti viene proposto l’uso di programmi specifici a carattere tecnico, a seconda dei diversi indirizzi di studio. 58 Comune a tutti gli indirizzi è la proposta di elaborazione di fogli Excel, di tabelle e grafici, la realizzazione di presentazioni, anche in relazione ad attività laboratoriali svolte, mediante MS Power Point. Al termine del ciclo quinquennale gli studenti frequentanti gli indirizzi industria e artigianato sono in grado di utilizzare il programma Autocad, realizzando disegni bidimensionali. L’opportunità di conoscere ed applicare il programma Autocad è rivolta a tutti gli studenti attraverso corsi proposti nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa. Per altri indirizzi l’utilizzo di specifici programmi informatici, rientra, in molti casi, tra le discipline curricolari. Nell’ambito dell’indirizzo turistico ed economico-aziendale le discipline tecniche concorrono, attraverso l’informatica, a costruire conoscenze e competenze relative all’Office Automation, seguendone gli sviluppi tecnologici. Le abilità acquisite consentono agli studenti di inserirsi operativamente in un ufficio informatizzato, concorrendo allo sviluppo dei processi; rappresentano requisito immediatamente spendibile per l’inserimento nel mondo del lavoro. Tutte le proposte didattiche indicate presuppongono un costante aggiornamento hardware e software (con la progressiva introduzione della LIM – Lavagna Interattiva Multimediale), un cospicuo impiego di mezzi economici e finanziari ed una formazione continua del personale. 59 LA VALUTAZIONE L a valutazione si fonda sulla premessa che qualunque forma di attività organizzata è finalizzata ed ha bisogno di essere continuamente controllata allo scopo di verificare il suo razionale procedimento ed i suoi risultati. Il presupposto della valutazione scolastica si fonda sul principio che le attività che insegnanti ed alunni compiono, nell'ambito della scuola, sono anch'esse attività organizzate e finalizzate, perciò hanno bisogno, come le altre, di essere controllate e verificate. La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale senza cui non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi ed ai fini da raggiungere durante la sua permanenza a scuola. Tra questi vi sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la capacità di trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la capacità di interagire e di tradurre le conoscenze e le abilità in razionali comportamenti (saper essere). La scuola valuta anche le competenze cosiddette trasversali che attengono, oltre che agli obiettivi cognitivi, anche agli obiettivi comportamentali riferiti cioè al comportamento sociale e relazionale. La valutazione è uno degli elementi fondamentali della programmazione didattico – educativa e può essere definita come il confronto tra gli obiettivi prefissati (ciò che si vuole ottenere dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è ottenuto dallo stesso alunno). Il processo di valutazione consta di tre momenti: L a valutazione diagnostica, svolta all’inizio dell’itinerario formativo, è finalizzata all’analisi dei bisogni e delle risorse necessarie per programmare obiettivi e contenuti del percorso didattico. Consente di rilevare il grado in cui sono posseduti dagli allievi i prerequisiti cognitivi, ma anche affettivo-motivazionali, ritenuti indispensabili per una positiva e dinamica intrapresa delle specifiche attività di istruzione previste per quel corso. Permette agli insegnanti di revisionare la programmazione didattica compiuta e di attivare quindi le procedure con le quali garantire in tutti gli allievi il possesso delle abilità-prerequisito affinché il percorso didattico possa adattarsi alle effettive esigenze del gruppo e dei singoli. L a valutazione formativa è quella che segue l'azione dell’insegnante per verificare l'efficacia delle scelte effettuate e riprogrammare gli interventi in modo conseguente. Ha lo scopo di fornire una informazione continua e dettagliata circa il modo in cui i singoli allievi accedono ad una procedura di apprendimento e quindi procedono attraverso di essa. La disponibilità di tale informazione è indispensabile se si vogliono assumere decisioni didattiche tempestive, per corrispondere alle necessità di ciascun allievo, differenziando la proposta formativa. La valutazione formativa ha lo scopo di accertare in modo analitico quali abilità ciascun allievo stia 60 acquisendo, rispetto a quali incontri difficoltà: gli insegnanti possono quindi attivare tempestivamente quegli interventi compensativi che appaiono più opportuni. L a valutazione sommativa o complessiva, finale, condotta al termine del processo didattico, ha come oggetto il risultato dell’attività di formazione e come obiettivo la certificazione della qualità della formazione. Permette di valutare i risultati in rapporto agli obiettivi didattico-educativi prefissati e di rilevare i cambiamenti intervenuti nella struttura cognitiva, negli atteggiamenti e nei comportamenti degli alunni/e. La valutazione è un processo dinamico molto complesso, il cui fine principale deve essere quello di favorire la promozione umana e sociale dell’alunno, la stima verso di sé, la sua capacità di autovalutarsi e di scoprire i punti di forza e i punti di debolezza, di autoorientare i suoi comportamenti e le sue scelte future. 61 LAVERIFICA C on il termine verifica si denota l’insieme delle operazioni di rilevazione e di misurazione dell’apprendimento promosso intenzionalmente, ovvero insegnato, oppure delle conoscenze, abilità e competenze comunque possedute. Mediante la verifica l’insegnante procede alla misurazione di un elemento (quello oggetto di prova), separandolo dagli altri. La verifica è attuata dagli insegnanti in modo informato e trasparente. Essa può avvenire in vario modo, ma deve essere piuttosto frequente. Dalle verifiche, ma anche da altri tipi di osservazione, derivano gli elementi di valutazione. La valutazione numerica delle verifiche, sia orali che scritte, è espressa in decimi, da 1 a 10. La valutazione degli alunni si basa sui voti ricavati con i criteri di seguito esposti, tenendo conto di vari ulteriori elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi. SISTEMI DI VERIFICA registrazione dell'attenzione e della partecipazione in classe colloqui guidati esperienze e prove pratiche di laboratorio prove oggettive e test di comprensione e conoscenza test a risposta multipla, vero/falso, a completamento test a risposta singola risoluzione di esercizi trattazione di saggi brevi problemi a soluzione rapida produzione di brevi paragrafi su argomenti specifici esposizione autonoma di contenuti specifici prove multidisciplinari di competenza CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO La misurazione del profitto viene effettuata attraverso una serie di prove di seguito indicate: prove orali prove strutturate e/o semistrutturate indagini in itinere con verifiche informali prove scritte discussioni orali prove pratiche questionari 62 Per le prove per le quali non si procede a misurazione attraverso l’attribuzione di un punteggio cui far corrispondere un voto in decimi, vengono utilizzati i seguenti criteri VOTO MISURAZIONE DEL PROFITTO – descrittori di livello 10 Prova eccellente: presenza ricca e sicura di tutti gli aspetti richiesti, in un quadro organico e significativo di conoscenze. Capacità espositiva chiara, coerente, efficace con spunti originali. 9 Prova ottima: presenza di tutti gli aspetti richiesti inserita in un quadro organico di conoscenze. Esposizione chiara, coerente e personale. 8 Prova buona: padronanza procedurale e presenza piena degli aspetti richiesti. Capacità espositiva chiara e coerente. 7 Prova discreta: sostanziale padronanza procedurale e presenza di quasi tutti gli aspetti richiesti. Forma linguistica generalmente corretta. 6 Prova sufficiente: sostanziale presenza degli aspetti essenziali richiesti. Capacità espositiva complessivamente adeguata pur in presenza di incertezze e scorrettezze. 5 Prova insufficiente: presenza di carenze evidenti rispetto agli aspetti fondamentali richiesti. Inadeguatezza nell’uso del lessico disciplinare. 4 Prova gravemente insufficiente: presenza dei soli aspetti elementari richiesti, in un quadro confuso e disorganico. 3 Prova del tutto insufficiente: presenza di parti molto lacunose e/o frammentarie degli aspetti richiesti. Gravi errori concettuali e/o di procedura. 2 Prova del tutto negativa: presenza di elementi isolati e scarsamente significativi. 1 Provanon svolta 63 Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo relativa al raggiungimento degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si fa riferimento alla griglia di seguito riportata. VOTO 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 VALUTAZIONE Obiettivi raggiunti in modo eccellente Costante nell’impegno, autonomo, partecipe e interessato, dimostra capacità critiche, rielaborative, analitiche e sintetiche. Usa in modo sicuro ed efficace i codici comunicativi. Raggiunge brillantemente tutti gli obiettivi proposti, apportando un contributo autonomo e personale al dialogo educativo. Obiettivi raggiunti in modo ottimo Motivato e autonomo, costante nell’impegno, mostra capacità rielaborative e di collegamento. Si esprime correttamente e usa in modo sicuro i codici comunicativi. Raggiunge con facilità gli obiettivi proposti. Obiettivi raggiunti in modo buono Costante e regolare nell’impegno, dimostra soddisfacenti competenze di base e positive capacità di analisi e sintesi. Usa in modo appropriato i vari codici comunicativi. Obiettivi raggiunti in modo discreto Piuttosto costante, raggiunge con una certa regolarità gli obiettivi prefissati. Usa in modo abbastanza appropriato i codici comunicativi. Obiettivi raggiunti in modo sufficiente Si orienta con qualche aiuto nello svolgimento delle consegne affidate raggiungendo sostanzialmente gli obiettivi minimi prefissati. L’uso dei codici comunicativi è, nel complesso, abbastanza appropriato. Obiettivi raggiunti in modo insufficiente Superficiale e discontinuo, si orienta con difficoltà, dimostra competenze lacunose pur raggiungendo talvolta gli obiettivi minimi richiesti. L’uso dei codici comunicativi è ancora incerto. Obiettivi raggiunti in modo gravemente insufficiente Incostante nell’impegno, si orienta con evidente difficoltà anche se aiutato. Le lacune, anche gravi, non gli consentono di conseguire gli obiettivi. L’uso dei codici comunicativi è inadeguato. Obiettivi raggiunti in modo del tutto insufficiente Molto discontinuo nell’impegno e nella partecipazione al dialogo educativo, non comprende le consegne e produce elaborati del tutto insoddisfacenti con gravi lacune rispetto ai contenuti ed ai concetti da acquisire. Obiettivi non raggiunti Non mostra partecipazione al dialogo educativo rifiutando le attività proposte. Obiettivi completamente non raggiunti L’alunno oppone un sistematico rifiuto all’attività svolta. 64 COMPETENZE OBBLIGO SCOLASTICO I n attuazione del decreto 22.08.2007, n. 139, regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, ai sensi dell’art. 1, comma 622 della legge 27.12.2006, n. 296, la valutazione degli allievi del biennio viene ampliata ed affiancata dalla certificazione delle competenze di base e i relativi livelli raggiunti quale risultato di un osservazione sinergica da parte dell’intero consiglio di classe, secondo il seguente modello nazionale e i relativi livelli raggiunti: COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI ASSE DEI LINGUAGGI Lingua italiana: padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi Lingua straniera Utilizzare la lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi Altri linguaggi Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario Utilizzare e produrre testi multimediali ASSE MATEMATICO Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico rappresentandole anche sotto forma grafica Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate ASSE STORICO-SOCIALE Comprendere il cambiamento e la diversità dei temi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio 65 LIVELLI Livelli relativi all’acquisizione delle competenze in ciascun asse: Livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali. Livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. Livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa produrre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli. 66 LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO L a valutazione del comportamento degli studenti risponde, in base al D.M. n.5 del 16/01/2009, alle seguenti finalità: accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile; verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica; diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri; dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10. La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità, da parte degli studenti. La valutazione del comportamento degli studenti è espressa in decimi. Si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa. La valutazione è espressa collegialmente dal Consiglio di classe ai sensi della normativa vigente e concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente. La valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi. Il 5 in condotta viene attribuito dal consiglio di classe per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, purché prima sia stata data allo studente una sanzione disciplinare. L'insufficienza in condotta deve essere motivata con un giudizio e verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale. Con riferimento all’esame di Stato il voto di comportamento concorre alla determinazione della media dei voti sia al fine dell’ammissione all’esame sia della definizione del credito scolastico della terzultima e della penultima classe. È prevista l'esclusione dall'esame finale di Stato degli studenti con un voto di comportamento inferiore a 6 decimi. 67 CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO VOTO OBIETTIVO INDICATORI Comportamento Acquisizione di una coscienza morale e civile Uso delle strutture della scuola Rispetto delle regole DESCRITTORI MOLTO CORRETTO APPROPRIATO IRREPRENSIBILE Frequenza REGOLARE Partecipazione a progetti ed attività formative COSTANTE ED ATTIVA Partecipazione al dialogo educativo e didattico SEMPRE ADEGUATA Rispetto delle consegne PUNTUALE E COSTANTE Comportamento CORRETTO Uso delle strutture della scuola APPROPRIATO Rispetto delle regole NON SEMPRE PUNTUALE E COSTANTE Frequenza NON REGOLARE Partecipazione a progetti ed attività formative REGOLARE Partecipazione al dialogo educativo e didattico DISCONTINUA Rispetto delle consegne NON SEMPRE PUNTUALE E COSTANTE Comportamento POCO CORRETTO 10/9 Partecipazione alla vita didattica Acquisizione di una coscienza morale e civile 8 Partecipazione alla vita didattica 7 Acquisizione di una coscienza morale e civile 68 È sempre corretto con i docenti, con i compagni, con il personale non docente. Rispetta gli altri e i loro diritti, nel riconoscimento delle differenze individuali. Utilizza in maniera responsabile il materiale e le strutture della scuola. Rispetta i regolamenti. Non ha a suo carico provvedimenti disciplinari. Frequenta con assiduità e rispetta gli orari. Le assenze sono giustificate con tempestività. Partecipa in modo responsabile, e propositivo alle diverse attività, garantendo affidabilità, collaborazione e pieno rispetto delle indicazioni. Segue con interesse continuo le proposte didattiche e collabora attivamente alla vita scolastica Assolve alle consegne in maniera puntuale e costante. È sempre munito del materiale necessario. È sostanzialmente corretto con i docenti, con i compagni, con il personale non docente. Rispetta gli altri e i loro diritti. Utilizza in maniera responsabile il materiale e le strutture della scuola Rispetta i regolamenti. Non ha a suo carico provvedimenti disciplinari, ma talvolta riceve richiami verbali. Frequenta con sostanziale regolarità e rispetta gli orari. Le assenze sono comunque giustificate . Partecipa in modo responsabile, anche se talvolta passivo alle attività, garantendo collaborazione e rispetto delle indicazioni. Segue con discreta partecipazione le proposte didattiche e collabora alla vita scolastica Assolve alle consegne in maniera talvolta discontinua. È solitamente munito del materiale necessario Con i docenti, con i compagni, con il personale non docente non è sempre corretto. Talvolta tiene Uso delle strutture della scuola Rispetto delle regole Partecipazione alla vita didattica Acquisizione di una coscienza morale e civile 5 Acquisizione di una coscienza morale e civile NON PUNTUALE E POCO COSTANTE Frequenza IRREGOLARE Partecipazione a progetti ed attività formative DISCONTINUA Partecipazione al dialogo educativo e didattico DISCONTINUA E SUPERFICIALE Rispetto delle consegne CARENTE Comportamento DECISAMENTE NON CORRETTO Uso delle strutture della scuola NEGLIGENTE Rispetto delle regole BIASIMEVOLE Frequenza DECISAMENTE IRREGOLARE Partecipazione a progetti ed attività formative LIMITATA Partecipazione al dialogo educativo e didattico MOLTO PASSIVA E/O ASSENTE Rispetto delle consegne INESISTENTE Comportamento DECISAMENTE SCORRETTO Uso delle strutture della scuola MOLTO NEGLIGENTE Rispetto delle regole INESISTENTE 6 Partecipazione alla vita didattica INADEGUATO 69 atteggiamenti poco rispettosi degli altri e dei loro diritti. Utilizza in modo non accurato il materiale e le strutture della scuola. Talvolta non rispetta i regolamenti. Riceve richiami verbali e/o scritti. Si rende responsabile di assenze e ritardi che non giustifica regolarmente. Partecipa ad alcune attività in maniera passiva o poco collaborativa; non è affidabile nel rispetto delle indicazioni. Segue in modo passivo e marginale l’attività; collabora raramente alla vita della classe e dell’Istituto. Molte volte non rispetta le consegne e non è munito del materiale. Con i docenti, con i compagni, con il personale non docente non è corretto. Spesso tiene atteggiamenti poco rispettosi degli altri e dei loro diritti Utilizza in modo trascurato il materiale e le strutture della scuola Viola frequentemente il regolamento. Riceve ammonizioni verbali e scritte e/o viene sanzionato con l’allontanamento dalla comunità scolastica. Si rende responsabile di assenze e ritardi strategici che non giustifica regolarmente Partecipa raramente alle attività, con scarso e discontinuo impegno, talvolta procurando disagi o contrasti. Non partecipa al dialogo educativo e spesso è fonte di disturbo delle lezioni Non rispetta le consegne e spesso non è munito del materiale scolastico. Si comporta in modo arrogante e irrispettoso nei confronti dei docenti, degli alunni e del personale della scuola. Utilizza in modo trascurato ed irresponsabile l materiale e le strutture della scuola. Viola continuamente il regolamento. Riceve ammonizioni verbali e scritte e/o viene Partecipazione alla vita didattica Frequenza DECISAMENTE IRREGOLARE Partecipazione a progetti ed attività formative SCORRETTA Partecipazione al dialogo educativo e didattico ASSENTE E/O DISCONTIUNUA Rispetto delle consegne INESISTENTE 70 sanzionato con l’allontanamento dalla comunità scolastica Si rende responsabile di assenze e ritardi strategici che non giustifica regolarmente Interferisce in maniera negativa con lo svolgimento di progetti ed attività formative. Non dimostra alcun interesse per il dialogo educativo e continuamente è fonte di disturbo delle lezioni Non rispetta le consegne e sistematicamente non è munito del materiale scolastico MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI SCRUTINI FINALI G li scrutini finali si svolgono nel rispetto della normativa nazionale relativa alla valutazione conclusiva degli alunni. Si fa riferimento, in particolare, all’O.M. n.90 del 21 maggio 2001, art.13 e seguenti, e successive modificazioni ed integrazioni. Ogni insegnante esprime la sua proposta di voto con un breve giudizio motivato che tenga conto per ogni alunno, in relazione ai criteri generali del Collegio, di: conoscenze, abilità, competenze che si evidenziano nella disciplina anche in ordine ad attività e lavori interdisciplinari impegno, partecipazione, comportamento scolastico dello studente, partecipazione ed esiti dei corsi di sostegno e/o recupero frequentati dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche elementi di valutazione relativi a tutto l’anno scolastico I Consigli di classe sulla base delle proposte di voto dei singoli insegnanti e dei parametri eventualmente individuati dal Consiglio di Classe, in collegamento con i criteri generali, devono valutare la personalità scolastica dello studente tenendo conto collegialmente di: conoscenze, abilità, competenze che si evidenziano nelle diverse aree disciplinari; raggiungimento del “livello soglia” impegno, partecipazione, comportamento scolastico dello studente, assenze che, pur di per sé non determinanti, influiscono negativamente sulla valutazione qualora non precisamente motivate e documentate; degli esiti del primo quadrimestre e del recupero delle carenze avvenuto al termine degli interventi di verifica. Sufficienza in tutte le materie In sede di scrutinio finale vengono ammessi dal Consiglio di Classe alla classe successiva gli alunni che conseguono un voto non inferiore a sei decimi : in ogni disciplina di studio nel comportamento. In presenza di insufficienze: Qualora lo studente presenti un numero limitato di insufficienze che il Consiglio ritenga recuperabili il giudizio sarà “sospeso” e rinviato. Lo studente sarà destinato al recupero nelle materie insufficienti. (O.M. n.92, 5-11-2007) Si ritiene di indicare generalmente in tre il limite massimo del numero di debiti formativi che l’alunno può contrarre nello scrutinio finale, non limitando comunque l’autonomia del C.d.C. che può decidere per il bene dello studente, caso per caso, se sia utile e formativo ripetere l’anno scolastico. 71 Parametro comune di non promozione: Se lo studente presenta un quadro di insufficienze gravi e/o diffuse nel complesso delle discipline, che non consentono al consiglio di classe di individuare le premesse per una ripresa, attraverso il recupero nei mesi estivi, al fine di un inserimento proficuo e costruttivo dello studente nell’attività scolastica successiva, il Consiglio di classe delibererà la non ammissione alla classe successiva. Parametro comune di sospensione del giudizio e di avvio al recupero estivo e alle prove di superamento del debito: difficoltà rilevate in alcuni ambiti e materie di studio, superabili attraverso impegno e sostegno. Si ritiene di indicare generalmente in tre il limite massimo del numero di debiti formativi che l’alunno può contrarre nello scrutinio finale, non limitando comunque l’autonomia del C.d.C. che può decidere per il bene dello studente, caso per caso, se sia utile e formativo ripetere l’anno scolastico. Contestualmente, il Consiglio indicherà per gli studenti “sospesi” le modalità di recupero più adatte e ne darà comunicazione alla famiglia. Sulla base delle carenze riscontrate e delle cause delle stesse, si potrà indicare il recupero attraverso un adeguato studio personale ed autonomo seguendo le indicazioni dell’insegnante, oppure tramite la frequenza dei corsi organizzati dalla scuola. Nella comunicazione alle famiglie verrà indicato anche il tipo di prova che si svolgerà al termine delle operazione di recupero. 72 ESAMI DI STATO P er gli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore si fa rinvio alla legge 10.12.1997 n. 425, al D.P.R. 23/07/1998 n.323, alla legge 11/01/2007 n.1, al D. M. n. 42 del 22/05/2007, all’O.M. n. 42 del 06/05/2011. Dall’anno scolastico 2013/14 vengono ammessi all’Esame di Stato gli alunni che, nello scrutinio finale conseguano una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi (art.2, comma 1, dell’O.M. 6 maggio 2011, n.42) Per tutti gli studenti viene formulato dal Consiglio di Classe un giudizio di ammissione che fornisce alla Commissione d’esame elementi utili di conoscenza del candidato. La valutazione sul comportamento concorre alla valutazione complessiva dello studente ed determinazione della media dei voti sia ai fine dell’ammissione all’esame sia della definizione del credito scolastico (Circ. n.46 07-05-2009 Direzione generale P.I.) Il voto di comportamento concorre, insieme alla valutazione degli apprendimenti, alla definizione dei crediti scolastici (O.M. n.40 8 aprile 2009, C.M. n.46 7 maggio 2009, C.M. n.50 20 maggio 2009). 73 PIANO PER IL RECUPERO (di insufficienze e debiti formativi) PREMESSA DIDATTICO-METODOLOGICA Principi pedagogico-didattici: Ogni intervento di recupero deve poter contare, per la sua efficacia, sulla piena partecipazione dello studente. Va valorizzata, in tutte le sue forme, la capacità autonoma di recupero degli studenti, intesa come strumento di crescita e maturazione, ma anche come capacità di progressivo adattamento alle richieste ed ai metodi che i docenti propongono. In questa crescita l’alunno non sarà abbandonato a se stesso, ma guidato dagli insegnanti. Gli interventi di recupero potranno essere di tipo contenutistico o metodologico; quelli metodologici saranno rivolti a quegli studenti che mostrino gravi carenze in questo settore principalmente nelle prime tre classi. Il recupero metodologico potrà avvenire nel corso della normale attività didattica. Gli interventi di recupero dopo il primo quadrimestre non possono comportare un eccessivo carico orario pomeridiano per lo studente; l’intervento di recupero non può infatti interferire nello studio delle altre discipline, nelle quali lo studente ha raggiunto la sufficienza e neppure nello svolgimento dei programmi del secondo quadrimestre. I corsi di recupero, nel secondo quadrimestre, inizieranno dopo il termine degli scrutini del primo quadrimestre, sulla base delle indicazioni del Consiglio di Classe. Altre forme di sostegno potranno continuare anche dopo le verifiche di fine corso e fino al termine delle lezioni. Le attività di recupero non vanno considerate disgiunte dalla normale programmazione curriculare; è pertanto opportuno che si svolgano anche durante l’orario scolastico, per consentire agli studenti, con carenze nelle varie discipline, tempi di studio adeguati alle loro necessità, così da poter, attraverso l’interazione, raggiungere gli obiettivi minimi disciplinari fissati dai singoli dipartimenti. Gli studenti che non si avvarranno del recupero in orario aggiuntivo organizzato dalla scuola, come previsto dalla legge, riceveranno tutte le informazioni per poter affrontare le prove di recupero individualmente. MODALITÀ DEL RECUPERO/SOSTEGNO S i configurano diverse modalità: Corsi di recupero su parti mirate del programma. Recupero autonomo, mediante studio domestico da parte dello studente con attività di guida allo studio da parte dei docenti nei diversi campi disciplinari. 74 Laboratorio stranieri. Recupero in itinere. Subito dopo la fine degli scrutini potranno essere avviati i corsi di recupero, che saranno svolti nei tempi e nelle modalità che saranno definite annualmente dal Collegio dei Docenti e comunicate alle famiglie al termine delle lezioni. Nell’organizzazione dei corsi si procederà abbinando gli alunni per classi parallele dello stesso prioritariamente per indirizzo. Nel caso di corsi coinvolgenti più classi è previsto un coordinamento tra il docente che tiene il corso e gli altri insegnanti interessati. I docenti della classe proporranno agli insegnanti che terranno i corsi un programma che preveda i saperi minimi richiesti, le competenze da acquisire, e daranno indicazioni sulla tipologia dell’intervento da operare. I docenti che terranno i corsi concorderanno con gli insegnanti di classe i moduli da trattare nonché le indicazioni da fornire agli studenti in relazione ai contenuti da approfondire ed alle metodologie di studio. I docenti della classe proporranno un programma che preveda i saperi minimi richiesti e le competenze da acquisire. Le prove di verifica si svolgeranno alla fine di agosto e saranno seguite dagli scrutini per il riesame dei giudizi “sospesi”. Il calendario di massima sarà affisso all’albo. Nell’organizzazione dei corsi si manterranno le caratteristiche già precedentemente espresse. Le prove di verifica saranno stilate dai docenti responsabili delle singole discipline, classe per classe, e saranno mirate a certificare il superamento delle carenze individuate. Al termine delle prove, il Consiglio di Classe valuterà nuovamente la situazione complessiva dello studente e deciderà per la promozione nel caso siano emersi elementi tali da poter garantire un proficuo inserimento nella classe successiva. In caso contrario lo studente non verrà ammesso alla classe successiva. Criteri per la realizzazione delle attività L a periodizzazione del recupero estivo viene deliberata annualmente dal Collegio dei Docenti. Le attività possono essere destinate a studenti appartenenti alla stessa classe; possono essere strutturate per classi parallele in relazione al numero degli studenti destinatari degli interventi, così come deliberato dal Collegio dei Docenti. Anche le prove finali vanno differenziate sulla base dei livelli individuati. Compiti del Consiglio di classe Individuazione delle cause delle difficoltà ricorrenti negli studenti. Individuazione di metodologie mirate al tipo di difficoltà. Individuazione delle tipologie di intervento di recupero o sostegno da realizzare per ciascuna disciplina (rinforzo disciplinare, corso di recupero, sportello, sostegno allo studio) e per gruppi di livello di alunni; 75 Proposte sull’organizzazione delle prove di verifica da realizzare al termine dei corsi di recupero. Predisposizione di una comunicazione alla famiglia per una condivisione delle responsabilità. Compiti del docente titolare dell’attività di recupero Il docente titolare del corso deve far corrispondere l’intervento alle cause delle difficoltà curando l’attuazione di una metodica mirata al tipo di difficoltà; Qualora il docente non sia interno al consiglio di classe deve raccordarsi con il docente che ha proposto il debito per ciascun alunno; Il docente conclude il corso con una relazione al consiglio di classe e con un giudizio sul profitto dello studente Gli insegnanti che terranno i corsi provvederanno a redigere il testo della prova scritta per il superamento del debito, concordandola con i docenti delle classi interessate. Nell’ipotesi in cui gli studenti siano stati destinati a recupero autonomo, sarà compito del docente che ha rilevato le lacune e proposto l’insufficienza in sede di scrutinio, provvedere a redigere la prova per i superamento del debito entro e non oltre il 30 giugno. In considerazione della specifica situazione di singoli studenti i Consigli di Classe possono proporre la somministrazione di prove equipollenti ed, eventualmente, tempi più lunghi. In ogni caso di sospensione del giudizio e di avvio al recupero estivo e alle prove di superamento del debito viene data comunicazione scritta alla famiglia e allo studente con le motivazioni delle decisioni assunte dal Consiglio, con un resoconto delle carenze dell’alunno in ogni singola disciplina e con l’indicazione degli interventi di sostegno offerti dalla scuola. Scrutini finali per gli alunni con sospensione del giudizio A l termine delle prove, il Consiglio di Classe valuterà nuovamente la situazione complessiva dello studente e deciderà per la promozione nel caso siano emersi elementi tali da poter garantire un proficuo inserimento nella classe successiva. In caso contrario lo studente non verrà ammesso alla classe successiva. La promozione/non promozione degli alunni con sospensione del giudizio viene deliberata dal Consiglio di Classe tenuto conto della situazione iniziale del singolo alunno, dei progressi raggiunti con la frequenza dei corsi di recupero desunti dal giudizio formulato dal docente che ha tenuto il corso (qualora li abbia frequentati e non abbia provveduto in proprio) e dall’esito della prova di verifica svolta. 76 IL CREDITO SCOLASTICO I L credito scolastico rappresenta un patrimonio di punti che ogni studente costruisce durante gli ultimi tre anni di corso e che contribuisce a determinare il punteggio finale dell’Esame di Stato. Ciascuno può conseguire un credito scolastico, risultante dalla somma dei punti che anno per anno vengono assegnati dal Consiglio di Classe durante gli scrutini delle classi terze, quarte e quinte, in base all’impegno e alla media dei voti finali conseguiti. Concorrono a formare il credito più elementi di valutazione: non solo quelli derivanti dalle esperienze scolastiche dello studente, ma anche quelli legati ad eventuali esperienze formative (si chiamano appunto crediti formativi) che l’alunno possa aver maturato anche al di fuori della normale attività scolastica, coerentemente con il corso cui si riferisce l’esame e debitamente documentate. Ai candidati agli Esami di Stato a conclusione dell’anno scolastico 2010/2011, si applicano le disposizioni relative al calcolo del credito scolastico previste dalla legge 11 gennaio 2007 n.1, e dal D. M. n. 42 del 22 maggio 2007. A partire dall’anno scolastico 2011/2012 si applicano le disposizioni relative al calcolo del credito scolastico previste dal D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009. In base a tali disposizioni il punteggio massimo conseguibile è di 25 punti attribuiti sulla base della tabella seguente Media dei voti M=6 6<M=7 7<M=8 8<M=9 9 < M = 10 “M” Credito scolastico (Punti) I anno II anno III anno 3-4 4-5 5-6 6-7 7-8 3-4 4-5 5-6 6-7 7-8 4-5 5-6 6-7 7-8 8-9 rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il voto di comportamento concorre, insieme alla valutazione degli apprendimenti, alla definizione dei crediti scolastici (O.M. n.40 8 aprile 2009, C.M. n.46 7 maggio 2009, C.M. n.50 20 maggio 2009). Il credito scolastico, da attribuire nell’ambito delle bande di oscillazione indicate, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l’assiduità della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi secondo gli indicatori deliberati dal Collegio dei Docenti. 77 Vengono di seguito riportati gli indicatori ed i descrittori del livello di apprezzabilità, per l’attribuzione del credito formativo, deliberati dal Collegio dei Docenti CREDITO FORMATIVO INDICATORI 1.Eventuale credito formativo DESCRITTORI DI LIVELLO DI APPREZZABILITÀ Presenza, a giudizio del Consiglio di classe, di competenze derivate da esperienze formative nel campo delle attività culturali, artistiche e ricreative, dell’ambiente del volontariato, solidarietà, sport, qualitativamente rilevanti, coerenti con gli obiettivi dell’indirizzo e integrative rispetto ai programmi scolastici. La partecipazione a tali esperienze non è valutabile quando essa abbia causato frequenti assenze dalla scuola. La documentazione relativa all’esperienza che dà luogo ai crediti formativi deve comprendere in ogni caso una attestazione proveniente dagli enti, associazioni, istituzioni presso i quali il candidato ha realizzato l’esperienza e contenere una sintetica descrizione dell’esperienza. 78 L’ACCOGLIENZA I l nostro istituto offre agli studenti delle classi prime un servizio di accoglienza che tiene conto sia dei requisiti didattici di partenza che delle caratteristiche emozionali che caratterizzano questa fase dell’adolescenza. Si ritiene che lo smarrimento degli allievi che iniziano il percorso della scuola secondaria superiore possa essere colmato nel riconoscimento di sé, del proprio luogo e ruolo, nella relazione con i coetanei e gli adulti. Da qui l’opportunità di azioni di accoglienza e di integrazione relazionale. Se il giovane percepisce di essere “accolto”, è possibile garantire un più alto grado di coinvolgimento personale e un abbassamento della soglia delle tensioni, delle paure, dell’ansia. Si tratta di costruire il presupposto per un riequilibrio culturale, un recupero e consolidamento delle abilità di base e creare le premesse per un percorso scolastico soddisfacente. Il progetto/modulo dell’accoglienza, rivolto e svolto da tutte le classi prime dell’istituto, si configura come la proposta di un itinerario strutturato per favorire lo star bene in classe e a scuola, creare benessere soggettivo e quindi relazionale e, nello stesso tempo, contenere i fenomeni di dispersione scolastica. L’attività di accoglienza, rivolta agli alunni delle classi prime, prevede la programmazione di una serie di attività che vengono di seguito definite nelle linee essenziali e successivamente attuate dai singoli Consigli di Classe dopo averle adattate alla specifica realtà di ogni gruppo. Nei primi giorni del mese di settembre gli insegnanti referenti illustrano ai docenti delle classi prime le singole attività del progetto fornendo il materiale a supporto delle singole attività proposte. Il monte ore complessivo da destinare all’accoglienza viene fissato in 33 ore. Tale monte ore viene suddiviso in più periodi, in considerazione delle caratteristiche dell’accoglienza, attività dinamica da svilupparsi nel corso dell’intero primo anno di frequenza nell’istituto. Una suddivisione di massima prevede una prima fase a settembre, nei primi 4 giorni di scuola, seguita da altre 4 ore nella seconda e terza settimana di frequenza. Seguono, di norma, 6 ore a novembre dopo la consegna dei documenti di valutazione infraquadrimestrale, 2 ore a dicembre per finire con 3 ore a febbraio, dopo gli scrutini del primo quadrimestre. Tra le iniziative in cui si articola l’accoglienza rientrano la presentazione alle classi iniziali delle caratteristiche didattiche – formative e degli obiettivi del corso di studio frequentato, una prima conoscenza della scuola e delle sue strutture, un approccio alle principali modalità di organizzazione del lavoro scolastico e ad alcune tecniche di insegnamento. E’ prevista l’illustrazione del Regolamento d’Istituto, dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse del Testo Unico della Pubblica Istruzione. Segue una riflessione sulle principali norme che disciplinano il coinvolgimento degli studenti nelle varie forme di partecipazione democratica alla vita della scuola, completate, eventualmente, da simulazioni di assemblee di classe o d’Istituto. 79 Viene presentato il Centro di Informazione e Consulenza, le iniziative di supporto didattico e motivazionale offerte agli studenti nonché le attività di orientamento e riorientamento. Gli studenti vengono informati circa le principali iniziative attivate all’interno dell’istituto nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa. Per favorire l’inserimento degli studenti neo – accolti all’interno dell’istituto vengono organizzati incontri con studenti delle classi successive. Per facilitare le persone che provengono da fuori comune è previsto un lavoro di conoscenza del territorio circostante mediante una o più uscite dirette a toccare alcuni dei più significativi luoghi della vita della collettività. Vengono organizzati degli incontri presso l’Ufficio del Lavoro anche ai fini dell’illustrazione delle modalità di espletamento del diritto – dovere all’istruzione e formazione. Per favorire l’inserimento di alunni stranieri è previsto una collaborazione con altri istituti del territorio. Per rendere possibile la conoscenza tra i nuovi alunni frequentanti sedi spesso fisicamente distanti viene, di norma, organizzata un’uscita, rivolta esclusivamente agli allievi delle classi prime, da attuarsi nei mesi di ottobre/novembre. Nel corso di una giornata dedicata alla visita di una città d’arte o di un ambiente naturalistico, gli studenti hanno la possibilità di socializzare, sviluppare e consolidare il senso di appartenenza ad un gruppo, condividere con i coetanei aspettative, ansie e motivazioni, comunicare tra loro e con i docenti al di fuori del contesto prettamente scolastico. 80 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI L a Direttiva ministeriale del 27.12.2012 “Bisogni Educativi Speciali e organizzazione per l’inclusione scolastica” e la successiva Circolare Ministeriale n.8 del 06.03.2013 hanno fornito indicazioni organizzative per i cosiddetti BES (Bisogni Educativi Speciali): la Circolare ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali” e prevede quindi l’individuazione, di strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, che possono contemplare l’estensione, anche temporanea, di strumenti compensativi e misure dispensative previste dalla Legge 170/10. Per gli alunni BES è prevista la stesura di un Piano Didattico Personalizzato redatto dal Consiglio di Classe e sottoscritto dalla famiglia. Il nostro Istituto ha un’esperienza pluriennale per l’inclusione, basata su un’attenta lettura del grado di inclusività della scuola e sull’attuazione di buone pratiche applicate non solo agli alunni con disabilità già certificati ai sensi della L.104/92, a quelli con certificazione DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), ma anche agli alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD), e gli alunni stranieri che siano nella fase iniziale o di prosecuzione dell’alfabetizzazione nella lingua italiana, dando di fatto seguito ai principi enunciati dalla Legge 53/2003 in termini di diritto alla personalizzazione dell’apprendimento. A tale scopo vengono attivati percorsi di inclusione che riguardano da un lato l’ambito dell’insegnamento curricolare e dell’organizzazione di tempi e spazi scolastici, dall’altro l’elaborazione di un progetto condiviso tra docenti, alunni, famiglie e servizi-sociosanitari sulla base del Piano Annuale per l’Inclusione approvato dagli organi collegiali. Specifici percorsi formativi vengono proposti e seguiti dai docenti impegnati in particolare nei progetti di inclusione ed integrazione. L’INTEGRAZIONE DEGLI ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI L ’Istituto è capofila del servizio CTI e CTS. Il valore e la filosofia dell’inclusione è proprio uno dei punti di forza dell’intero Isis “Pertini”. L’integrazione degli alunni diversamente abili si attua in base alla legge 104/92 ed alle successive disposizioni. Da un punto di vista procedurale la normativa di iscrizione e di frequenza degli alunni diversamente abili nelle classi della scuola secondaria superiore prevede il seguente iter: All’atto dell’iscrizione di un alunno disabile, la famiglia deve presentare l’attestazione dell’handicap rilasciata dalla competente Azienda Sanitaria; 81 L’Unità Operativa per l’Età Evolutiva e Prevenzione Handicap (U.O.E.E.P.H.) dell’A.S. è l’ente preposto – insieme ai genitori – alla presentazione della Diagnosi Funzionale dell’alunno alla scuola; Il Consiglio di Classe, l’équipe dell’A.S. ed i genitori dell’alunno portatore di handicap, esaminano la documentazione relativa ed elaborano congiuntamente un Profilo Dinamico Funzionale; All’inizio dell’anno scolastico e/o nel corso dello stesso, il Consiglio di Classe, l’équipe della A.S. ed i genitori stabiliscono gli obiettivi formativi e didattici, formalizzati nel Piano Educativo Individualizzato. In esso si può prevedere l’integrazione e l’aumento delle ore di attività laboratoriale per classi aperte, onde favorire l’acquisizione delle competenze specifiche; per il potenziamento delle capacità relazionale e per il consolidamento dell’autonomia personale. Tutto questo in base a quanto previsto dalla Legge 104/92. PREMESSA L ’alunno certificato ai sensi della legge 104/92 si trova inserito fin dal suo ingresso nell’I.S.I.S. in un contesto scolastico il cui fine ultimo tende al potenziamento delle abilità ed al superamento delle difficoltà. Tale finalità viene conseguita attraverso una filosofia educativa che considera l’alunno certificato parte e componente integrata del gruppo classe; pertanto la programmazione didattica per ogni singola classe tiene conto delle peculiarità dell’intero gruppo di studenti e non delle singole “specialità” (v. L. 285). Partendo da questi presupposti il percorso scolastico dell’allievo certificato viene monitorato durante tutto l’anno scolastico principalmente nell’ambito dei Consigli di Classe programmati per ogni singola classe, riservando alla progettazione specifica prevista dalla legge 104/92 solo un momento nella fase iniziale dell’anno scolastico e uno alla fine dell’anno, raramente e al bisogno può essere previsto un incontro intermedio. Questi incontri specifici prendono il nome di G.L.H. ITER M aggio/giugno– L’A.S. di Monfalcone convoca l’Equipe Multidisciplinare per il passaggio dell’allievo dalla scuola media di primo grado all’I.S.I.S. Pertini. In questa occasione viene anche compilata una scheda informativa relativamente a notizie di interesse scolastico, che verrà visionata dal Consiglio di Classe dell’I.S.I.S. in fase di accoglienza dei nuovi alunni delle classi prime; inoltre vengono concordati eventuali progetti di continuità che prevedono la presenza dell’insegnante di sostegno della scuola media di primo grado durante le attività scolastiche del primo mese di frequenza alla scuola superiore; Settembre/ottobre – Lettura della scheda informativa; compilazione della scheda di osservazione delle abilità scolastiche dell’alunno rilevate dai docenti che le condividono nell’ambito della prima riunione del Consiglio di Classe ordinario. 82 Novembre – Nei Consigli di classe ordinari di valutazione infraquadrimestrale, la componente docenti elabora una bozza del Piano Educativo Individualizzato sulla base della” Situazione di partenza” desunta dall’osservazione delle abilità scolastiche. Novembre/dicembre – Convocazione dei G.L.H. composti da tutti i docenti del Consiglio di Classe, i genitori dell’alunno ed eventuali altri operatori che seguono l’alunno, per la formalizzazione del Piano Educativo Individualizzato. Febbraio – Verifica del Piano Educativo Individualizzato nell’ambito degli scrutini di fine primo quadrimestre. Febbraio/marzo – eventuali riunioni G.L.H. solo per gli allievi che necessitano di una modifica del P.E.I.; Aprile– Nei Consigli di classe ordinari di valutazione infra-quadrimestrale, la componente docenti verifica il Piano Educativo Individualizzato; Maggio/giugno – In sede di scrutinio di fine secondo quadrimestre viene elaborata dal Consiglio di Classe la Relazione Finale per l’alunno certificato; - convocazione dei G.L.H. composti dai docenti del Consiglio di Classe, dai genitori ed eventuali altri operatori che seguono l’alunno per la formalizzazione della Relazione Finale e la verbalizzazione degli obiettivi da perseguire nel corso dell’anno scolastico successivo. BUONE PRATICHE NELLA PROGETTAZIONE DI TIROCINI FORMATIVI E STAGE I n considerazione dell’importanza che i tirocini formativi rivestono nel percorso scolastico di ogni allievo, in quanto costituiscono elemento fondante nella valutazione delle sue capacità e competenze al fine di un inserimento efficace nel mondo del lavoro, si ritiene necessario definire alcune buone pratiche riguardanti in particolare gli allievi certificati ai sensi della legge 104/1992. A) ALUNNI CERTIFICATI CHE SEGUONO PROGRAMMAZIONE STANDARD Classi terze, quarte e quinte di tutti gli indirizzi: Gli insegnanti del consiglio di classe procederanno all’analisi di: Competenze trasversali: grado di autonomia personale (uso mezzi pubblici, uso dell’orologio e del denaro, vincoli economici familiari, capacità organizzativa nella gestione del tempo e dei materiali, cura della persona e scelta dell’abbigliamento adeguato, rispetto delle regole e delle consegne); modalità di comunicazione (tono e volume di voce adeguati, linguaggio corretto e contestuale, capacità di ascolto e di attesa del feed-back di ritorno); modalità relazionali (rispetto delle gerarchie e dei ruoli, utilizzo di un registro adeguato e di terminologia specifica legata al contesto); mantenimento di un comportamento adeguato rispetto al contesto; capacità di riconoscere le difficoltà e di chiedere aiuto, se necessario; 83 capacità di lavorare in gruppo (disponibilità al confronto di idee e capacità di risoluzione costruttiva dei conflitti, ecc.). Competenze relative all’area professionalizzante specifica dell’indirizzo di studi. Competenze complessivamente raggiunte rispetto al proprio profilo professionale Il consiglio di classe, successivamente, pianificherà i tirocini attraverso: Attivazione di sinergie tra insegnanti dell’area professionalizzante e docenti di sostegno per favorire la scelta della sede lavorativa più adeguata rispetto alle caratteristiche specifiche dell’allievo, individuate dall’analisi delle competenze. Le considerazioni emerse verranno riportate all’insegnante coordinatore di stage della classe. In seguito si giungerà all’individuazione dell’insegnante tutor, che non necessariamente dovrà essere l’insegnante di sostegno dato che il successo formativo dell’allievo certificato compete all’intero consiglio di classe. Organizzazione dei contatti preventivi con l’ente/ditta ospitante l’allievo per presentare eventuali particolari caratteristiche comportamentali e bisogni specifici (perdita del controllo emotivo, necessità di assunzione di farmaci con determinati effetti collaterali, ecc.), pur nel rispetto della legge sulla privacy, che non consente di riferire all’ente/ditta ospitante le informazioni relative alla patologia e alla certificazione dell’allievo. L’esito del tirocinio avrà grande rilevanza nella valutazione della possibilità di conseguire il diploma finale, anche con tempi più lunghi. B) ALUNNI CERTIFICATI CON PERCORSI INDIVIDUALIZZATI CHE LA SCUOLA COSTRUISCE CON LA COLLABORAZIONE DEL SIL. Gli insegnanti del consiglio di classe procederanno all’analisi della situazione complessiva dell’allievo, tenendo particolarmente conto delle competenze trasversali e, possibilmente, dell’indirizzo di studi intrapreso per orientare il tirocinio verso un’attività da svolgere all’interno della scuola o all’esterno presso enti/ditte. Tirocinio ed ASL (Alternanza Scuola – Lavoro) interni Individuazione del luogo più appropriato, all’interno dell’Istituto, al fine di far acquisire all’allievo abilità e competenze che potrebbero essere utilizzate in un possibile tirocinio esterno progettato per gli anni successivi. Ipotesi di possibili luoghi per il tirocinio interno: Biblioteca Segreteria centrale Archivio della scuola Centralino Centro copisteria altro 84 Fasi di organizzazione del tirocinio interno: La scuola richiede la convocazione di un Equipe Multidisciplinare presso l’Azienda Sanitaria chiedendo che siano convocati anche i referenti del SIL; la riunione ha la finalità di presentare al SIL, in modo congiunto tra tutti gli enti/operatori che seguono il caso, la situazione del ragazzo diversamente abile; viene quindi valutata la proposta di una collaborazione tra SIL e scuola per un monitoraggio congiunto sul futuro tirocinio. Attivazione di contatti precedenti all’organizzazione del tirocinio/stage tra l’insegnante di sostegno e il referente del SIL per ipotizzare luogo e mansioni del tirocinio. Predisposizione e pianificazione di un progetto individualizzato concordato con il C.d.c. e successivamente con il referente del SIL tenendo conto delle capacità e competenze del ragazzo. Individuazione di un referente/responsabile inerente ai luoghi proposti Contatti operativi con il referente del luogo scelto, indispensabili per organizzare e pianificare concretamente il tirocinio/stage. Monitoraggio periodico da parte del SIL e monitoraggio costante da parte dell’insegnante di sostegno finalizzato al raggiungimento degli obiettivi concordati. Verifica del raggiungimento degli obiettivi proposti attraverso l’esecuzione autonoma delle consegne da parte dell’allievo. Predisposizione di una griglia di valutazione individualizzata in cui si accertano le competenze raggiunte durante il tirocinio /stage che andranno a far parte dei crediti formativi finali. Tirocinio /Stage ed ASL esterni La scuola richiede la convocazione di un Equipe Multidisciplinare presso l’Azienda Sanitaria chiedendo che siano convocati anche i referenti del SIL; la riunione ha la finalità di presentare al SIL, in modo congiunto tra tutti gli enti/operatori che seguono il caso, la situazione del ragazzo diversamente abile; viene quindi valutata la proposta di una collaborazione tra SIL e scuola per un monitoraggio congiunto sul futuro tirocinio. Attivazione di contatti precedenti all’organizzazione del tirocinio/stage tra l’insegnante di sostegno e il referente del SIL per ipotizzare luogo e mansioni del tirocinio sulla base delle caratteristiche e delle capacità del ragazzo e dell’indirizzo scolastico frequentato. Predisposizione e pianificazione di un progetto individualizzato concordato con il C.d.c. e successivamente con il referente del SIL tenendo conto delle capacità e abilità del ragazzo. Scelta della sede di svolgimento del tirocinio/stage tenendo conto della vicinanza della residenza e del grado di autonomia negli spostamenti dell’allievo L’insegnante coordinatore di tirocinio/stage di classe coordina i provvedimenti necessari alla stipula della convenzione tra scuola e ente/ditta accogliente. 85 Contatto tra insegnante di sostegno e il referente della sede individuata per il passaggio di informazioni inerenti alle caratteristiche e capacità dell’allievo e predisposizione di un mansionario adeguato alle abilità dell’allievo. Affiancamento dell’allievo da parte dell’insegnante di sostegno durante il periodo di tirocinio/stage, finalizzato all’osservazione dell’esecuzione corretta delle consegne (l’affiancamento verrà progressivamente “ sfumato” nel tempo al fine di favorire l’autonomia operativa del ragazzo.) Verifica del raggiungimento degli obiettivi proposti attraverso l’esecuzione autonoma delle consegne da parte dell’allievo. Predisposizione di una griglia di valutazione individualizzata in cui si accertano le competenze raggiunte durante il tirocinio /stage che andranno a far parte dei crediti formativi finali. C) ALUNNI CERTIFICATI CON PERCORSI FORTEMENTE INDIVIDUALIZZATI E NON AUTONOMI CHE RICHIEDONO LA PRESENZA COSTANTE DI UN OPERATORE Gli insegnanti del consiglio di classe procederanno alla progettazione di attività volte a recuperare/consolidare competenze relative all’autonomia personale dell’allievo. Le attività programmate saranno descritte in un progetto mirato, con caratteristiche che non si configurano in un progetto di tirocinio così come sopra descritto ai precedenti punti A) e B). Tali progetti saranno subordinati alle risorse, e comunque, in linea di massima, entro il numero di ore di sostegno e il numero di ore di intervento educativo L.41 assegnate al caso, e alle risorse finanziarie specifiche. La suddetta progettazione del consiglio di classe interessato si inserirà in un’organizzazione complessiva d’istituto per una migliore razionalizzazione degli spazi e delle risorse. I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO I l termine Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) descrive più profili neuropsicologici ad insorgenza in età evolutiva accomunati dalla presenza di una significativa difficoltà nell’acquisire e padroneggiare con facilità uno o più processi relativi alla lettura, alla scrittura e/o al calcolo. Le difficoltà determinate dai DSA non sono spiegate da difficoltà primarie nelle aree sensoriale (deficit di vista o udito non corretti), intellettiva, o neurologica, né da carenti opportunità di apprendimento. Il DSA più studiato, diffuso e rilevante è la Dislessia (o Disturbo della lettura), ma meccanismi analoghi possono interessare il calcolo (Discalculia) o la scrittura (Disturbo di Scrittura), nel senso di difficoltà di codifica ortografica (Disortografia) o nel senso di scarsa e faticosa scioltezza nella calligrafia (Disgrafia). Molto spesso tali disturbi coesistono (comorbilità) ed in ogni caso solitamente comportano un aumento significativo di sintomi depressivi e d’ansia e di un impoverimento del percorso scolastico-professionale, dal momento che si possono attivare circoli viziosi autoalimentanti 86 che conducono al disimpegno, alla disattenzione o alla sfiducia nelle proprie capacità di riuscita, bassa autostima e/o demoralizzazione, gettando le premesse per un’insicurezza psicologica ed un eventuale abbandono. La diagnosi di DSA non prevede il diritto all’insegnante di sostegno, a meno che non vi siano altre particolari condizioni in comorbilità che fanno rientrare il caso specifico nei parametri della Legge 104/92. Tuttavia, la Legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” e le Linee guida allegate al successivo Decreto Ministeriale del 12 luglio 2011forniscono chiare indicazioni in materia, con l’obiettivo di garantire un percorso di studi personalizzato che permetta allo studente di conseguire regolare diploma al termine dei 5 anni. Tali procedure sono tradotte nel nostro Istituto in un preciso protocollo di accoglienza DSA così riassumibile: al momento della segnalazione informale fornita dalla famiglia, il docente coordinatore di classe invita a produrre certificazione ufficiale ed allerta il referente d’Istituto per i DSA; non appena la Segreteria riceve la certificazione, provvede a protocollarla e a segnalarlo al referente DSA che, di concerto con il coordinatore di classe, prende contatti con la famiglia per ulteriori informazioni volte alla predisposizione di un piano di intervento adeguato; il consiglio di classe redige il PDP, Piano Didattico Personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate, che viene sottoscritto da tutti i docenti del CdC e dalla famiglia, dal referente per il DSA e dal Dirigente Scolastico; l’attuazione del PDP è sottoposta a verifica in itinere da parte del Consiglio di Classe, che eventualmente concorda con la famiglia eventuali correzioni o integrazioni; la famiglia sostiene l’alunno con DSA supportando l’azione svolta in classe ed impegnandosi a tenere aggiornata la diagnosi e a fornire al Consiglio di Classe ogni ulteriore elemento utile. Presso la Segreteria è inoltre istituita un’anagrafe scolastica contenente tutti i dati del percorso dello studente con DSA; i docenti sono tenuti ad adottare i libri di testo disponibili in versione anche digitale (come previsto dalla Legge n.133/2008 e dal successivo Decreto Ministeriale n.41, del 08/04/09); la scuola promuove iniziative di formazione ed aggiornamento per tutti i docenti in materia di DSA. 87 PIANO PER L’INCLUSIONE (A.S. 2016 – 2017) INTRODUZIONE L ’inclusione riguarda tutti gli alunni: una scuola inclusiva è una scuola che garantisce a tutti le condizioni per raggiungere il successo formativo in termini di apprendimento e di partecipazione alla vita scolastica. L’inclusione implica cambiamento, in quanto è un percorso verso la crescita degli apprendimenti di tutti gli alunni, che comincia a realizzarsi non appena ha inizio il processo per lo sviluppo della partecipazione: una scuola inclusiva è una scuola “in movimento”. PARTECIPAZIONE S ignifica apprendere insieme agli altri e collaborare attraverso esperienze di apprendimento condivise. Richiede un coinvolgimento attivo nell’apprendimento e una consapevolezza propria rispetto a come l’educazione è vissuta. Riguarda l’essere riconosciuti, accettati e apprezzati per se stessi. DEFINIZIONE DI BES E RIFERIMENTI NORMATIVI L a Direttiva ministeriale del 27.12.2012 “Bisogni Educativi Speciali e organizzazione per l’inclusione scolastica” e la successiva Circolare Ministeriale n.8 del 06.03.2013 hanno fornito indicazioni organizzative per i cosiddetti BES (Bisogni Educativi Speciali): la Circolare ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali” e prevede quindi l’individuazione, di strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, che possono contemplare l’estensione, anche temporanea, di strumenti compensativi e misure dispensative previste dalla Legge 170/10. Per gli alunni BES è prevista la stesura di un Piano Didattico Personalizzato redatto dal Consiglio di Classe e sottoscritto dalla famiglia. Il Bisogno educativo speciale (BES) introdotto prima dall’INVALSI poi dalla direttiva del 27/12/2012 e dalla CM8/2013, si configura quindi come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti un impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, degli elementi dell’inclusività, ovvero l’individualizzazione e la personalizzazione attraverso l’uso degli strumenti che già la L. 170 aveva previsto, ampliandone l’orizzonte di tutela. Quando è individuato un alunno BES nella scuola inclusiva, occorre organizzare risorse e strategie necessarie da attivare ai fini di un successo scolastico-formativo. Il riconoscimento formale da parte del consiglio di classe è il primo momento della storia “inclusiva” dell’alunno con BES diversi dalla disabilità. 88 ANALISI DEL CONTESTO SCOLASTICO E TERRITORIALE L ’ISIS “Sandro Pertini” ha un’esperienza decennale nell’introduzione e nel consolidamento di nuovi indirizzi e nella sperimentazione sempre aggiornata di metodologie ed attività che hanno raggiunto oggi un elevato grado di riconoscimento e considerazione, quale punto di riferimento per le numerose attività culturali e formative presenti sul territorio. L’Istituto tende a consolidare e potenziare un rapporto sempre più organico con le aziende e strutture del territorio, sia private sia pubbliche, attraverso l'individuazione di obiettivi comuni e di banche dati e la stipula di convenzioni tendenti a costruire un organico rapporto tra studio e lavoro. PUNTI DI FORZA L ’Istituto Pertini, inoltre, ha un’esperienza pluriennale per l’inclusione, basata su un’attenta lettura del grado d’inclusività della scuola e sull’attuazione di buone pratiche applicate non solo agli alunni con disabilità già certificati ai sensi della L.104/92, a quelli con certificazione DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), ma anche agli alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD), e gli alunni stranieri che siano nella fase iniziale o di prosecuzione dell’alfabetizzazione nella lingua italiana, dando di fatto seguito ai principi enunciati dalla Legge 53/2003 in termini di diritto alla personalizzazione dell’apprendimento. A tale scopo vengono attivati percorsi di inclusione che riguardano da un lato l’ambito dell’insegnamento curricolare e dell’organizzazione di tempi e spazi scolastici, dall’altro l’elaborazione di un progetto condiviso tra docenti, alunni, famiglie e servizi-sociosanitari. Specifici percorsi formativi sono proposti e seguiti dai docenti impegnati in particolare nei progetti di inclusione ed integrazione. Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie Didattiche per i Bisogni Educativi Speciali con decreto prot. N. 7873 dd. 28/08/2014 USR FVG TIPOLOGIE DI BES PREVALENTI NEL NOSTRO ISTITUTO PARTE I – ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ RILEVAZIONE BES PRESENTI N° Disabilità certificate (legge 104/92 art. 3 comma 1 e 3) 71 Minorati vista Minorati udito 1 Psicofisici 70 Disturbi evolutivi specifici Dsa 72 Adhd/dop 1 89 Borderline cognitivo Altro Svantaggio (indicare disagio prevalente) Socio – economico Linguistico – culturale Comportamentale – relazionale 103 Alunni stranieri Non sufficientemente alfabetizzati Sufficientemente alfabetizzati Svantaggio socio – economico Alunni i in particolari condizioni di salute Scuola in ospedale ed istruzione domiciliare Alunni con fabbisogno di somministrazione di farmaci a scuola Alunni con fabbisogno di assistenza infermieristica a scuola 1 RISORSE PROFESSIONALI NEL NOSTRO ISTITUTO RISORSE PROFESSIONALI PREVALENTEMENTE UTILIZZATE IN SI - NO SPECIFICHE INSEGNANTI DI SOSTEGNO ASSISTENTI ALLA COMUNICAZIONE FUNZIONI STRUMENTALI Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) SI SI – SI ISTITUTO SI COORDINAMENTO REFERENTI (DISABILITA’, DSA, BES) PSICOPEDAGOGISTI ED SI AFFINI (INTERNI ED ESTERNI) DOCENTI TUTOR - MENTOR ALTRO 90 COINVOLGIMENTO DOCENTI ATTRAVERSO SI - NO Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI CURRICOLARI COORDINATORI DI CLASSE E SIMILI DOCENTI CON SPECIFICA FORMAZIONE ALTRI DOCENTI Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro SI Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro SI Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro COINVOLGIMENTO PERSONALE ATA COINVOLGIMENTO FAMIGLIE RAPPORTI CON I SERVIZI SOCIO – SANITARI E TERRITORIALI E ISTITUZIONI DEPUTATE ALLA SICUREZZA. RAPPORTI CON CTS E CTI Assistenza alunni disabili SI Progetti di inclusione / laboratori integrati SI Altro Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro 91 SI SI SI SI SI Progetti territoriali integrati RAPPORTI CON PRIVATO Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole SOCIALE E VOLONTARIATO SI Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 FORMAZIONE DOCENTI SI Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro SI WORK IN PROGRESS I l nostro Istituto intende di applicare la normativa relativa ai BES facendo particolare attenzione a: coinvolgere i docenti, in particolare di materie tecniche e professionalizzanti, nell’adattamento delle loro discipline per un efficace piano di studi personalizzato; condividere l’individuazione dell’alunno che, anche in assenza di certificazione medica, presenti una situazione con disagi afferibili alla normativa Bes; facilitare un clima di classe positivo che sostenga costantemente il percorso formativo dell’allievo, che spesso arriva al nostro Istituto con un passato scolastico difficile; migliorare l’uso delle attrezzature fornite dalla scuola, che dispone tra l’altro di aule con LIM e di PC portatili con sintesi vocale dedicati ai ragazzi con Bes; accogliere allievi con una certificazione DSA, prevedendo un percorso complesso che coinvolga il metodo di studio e tutte le discipline, nel rispetto della normativa di riferimento, e nella consapevolezza che talvolta le sole misure compensative e dispensative non garantiscono automaticamente il successo formativo dell’alunno; graduare e monitorare l’impegno domestico in tutte le discipline nel rispetto delle necessità dell’allievo al fine di consolidare e perfezionare le sue conoscenze e competenze; garantire un rapporto costante e trasparente con la famiglia, coinvolgendola nella personalizzazione dell’apprendimento e nella stesura del PDP. 92 SINTESI DEI PUNTI DI CRITICITA’ RILEVATI 0 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo Altro 1 2 3 4 X X X X X X X X X X Altro = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici CRITERI CONDIVISI PER LA STESURA DEI PERCORSI PERSONALIZZATI S ia i Piani Didattici Personalizzati degli alunni con DSA, sia i percorsi personalizzati per gli alunni che ne hanno necessità -PEI- sono predisposti in formato elettronico e successivamente archiviati presso l’ufficio del Dirigente scolastico, per essere reperibili e consultabili dai docenti interessati. Il Consiglio di classe condivide la stesura dei percorsi personalizzati, dopo le prime osservazioni ad inizio anno in due momenti: consigli di classe ad ottobre (prima bozza) e consigli di classe di novembre, in cui i PDP risultano condivisi con le famiglie e poi adottati. CRITERI PER LA CONDIVISIONE CON LE FAMIGLIE PER LA STESURA DEI PERCORSI PERSONALIZZATI E COMUNICAZIONE DELLE VALUTAZIONI IN RELAZIONE AI RISULTATI RAGGIUNTI DAGLI ALLIEVI P er quanto riguarda la stesura del PEI, durante le prime settimane di lezione i docenti entrano in contatto con l’allievo, lo osservano e cercano di comprenderne difficoltà e punti di forza. In 93 occasione poi del consiglio di ottobre viene preparato, con l’ausilio del docente di sostegno, per ogni disciplina, un piano che contenga ragionati obiettivi scolastico-formativi strutturati per l’alunno. In relazione alla stesura del PDP i docenti, in presenza o meno di certificazione, devono individuare e comprendere le diverse difficoltà che l’alunno manifesta nel percorso di apprendimento scolastico, specie nel primo periodo di scuola, indicando quindi nel documento sopracitato gli adeguati strumenti compensativi e dispensativi così come previsti dalla normativa, pensati ad hoc per il ragazzo. Le valutazioni sono comunicate alle famiglie personalmente, quando necessario, oppure attraverso il registro “on line” al quale si accede con password per visualizzare i voti. Eventuali ulteriori comunicazioni sull’andamento scolastico si possono avere tramite colloqui periodici con i docenti. I PEI per alunno certificato ai sensi di legge 104/92 e i PDP personalizzati per alunni con DSA sono reperibili presso gli uffici della segreteria didattica su richiesta e con solo accesso da parte del personale autorizzato e delle famiglie, ai sensi del testo unico sulla privacy DLGS 196/03.DRO DEI PERCORSI 12 RESPONSABILITÀ VARI ATTORI DEL PROCESSO D irigente Scolastico: coordina il GLI, promuove la politica dell’inclusione, è responsabile diretto della formazione dei docenti e del personale sulle nuove normative in materia di BES; firma i documenti PEI e PDP per gli alunni con certificazione DSA ed ex L. 104/92, e accoglie le famiglie per chiarimenti su richiesta delle stesse. Referenti BES e DSA di Istituto: collabora con i consigli di classe alla stesura dei PDP, raccoglie e controlla gli stessi sia nella stesura che nei tempi di consegna, ascolta i colleghi nei singoli casi ove vi sia necessità di un supporto, incontra –se necessario- insieme al coordinatore di classe famiglie ed esperti, si occupa del controllo e archiviazione dei documenti, cura e suggerisce le pratiche didattiche da adottare nei singoli casi. Docenti e consiglio di classe: condividono e preparano PEI e PDP del caso per presentarlo alla famiglia. Sono responsabili della sua attuazione durante l’anno scolastico. Docente di sostegno: cura e prepara la redazione del PEI, a seguito della Diagnosi Funzionale, e ne segue l’attuazione in collaborazione con il Consiglio di Classe. Svolge i compiti indicati dalla legge 104/92 e cura i rapporti con la famiglia. Collegio docenti: adotta il PAI, e ne cura la sua promozione in quanto organo collegiale. Personale ATA: riceve affidamento di mansioni specifiche in caso di alunni certificati handicap, cura su richiesta del DS e al bisogno eventuali necessità di spostamento, assistenza, affidamento degli allievi con patologie o problemi di salute anche occasionali. E’ responsabile del servizio di pronto soccorso. 13 94 COLLABORAZIONI INTERISTITUZIONALI U SL: CIC (sportello dello psicologo per servizio di Counselling), collaborazione psicologi di riferimento L.104/92 Comune: educatori ALLEGATI: P EI d’Istituto per alunno certificato ai sensi di legge 104/92. PDP personalizzati per alunni con DSA. I suddetti documenti sono reperibili presso gli uffici della segreteria didattica su richiesta e con solo accesso da parte del personale autorizzato e delle famiglie, ai sensi del D. Lgs. 30 giugno 2003, n.196 - Codice in materia di protezione dei dati personali. PARTE II – OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ. ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI COINVOLTI NEL CAMBIAMENTO INCLUSIVO (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) L ’organizzazione dell’istituto prevede un’ articolazione di gruppi di lavoro finalizzati al raggiungimento della massima efficacia d’intervento così strutturati: gruppo DSA gruppo disabilità gruppo accoglienza gruppo alunni con svantaggio linguistico e/o culturale gruppo di autovalutazione gruppo di confronto su casi e strategie. POSSIBILITÀ DI STRUTTURARE PERCORSI SPECIFICI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEGLI INSEGNANTI L ’istituto propone attività di aggiornamento e formazione che formino tutti i docenti ai temi dell’educazione inclusiva e, in particolare, aiutino effettivamente a migliorare la loro capacità di attivare le metodologie dell’apprendimento cooperativo e del tutoring, anche attraverso il supporto tecnico-scientifico fornito dalla rete predisposta dal MIUR, attraverso i Centri Territoriali di Supporto (CTS) e i Centri Territoriali per l’Inclusione. ADOZIONE DI STRATEGIE DI VALUTAZIONE COERENTI CON PRASSI INCLUSIVE P er ogni alunno che presenti certificazione proveniente da studio privato accreditato o dalla USL le modalità di valutazione ritenute più adatte al singolo caso sono quelle concordate ed inserite nel PEI, e consistono, nello specifico, nell’attenersi agli obiettivi previsti per ciascuna disciplina. 95 Per gli alunni DSA le modalità di valutazione sono quelle previste dal DPR 122/09 e dalla Legge 170/10 relativa all’introduzione di strumenti compensativi e dispensativi. Si rinvia per questa parte ai singoli PDP allegati al presente piano ORGANIZZAZIONE DEI DIVERSI TIPI DI SOSTEGNO PRESENTI ALL’INTERNO DELLA SCUOLA L ’istituto prevede diverse tipologie di attività di sostegno che riguardano attività individualizzate e di piccolo gruppo, attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti), la copresenza , l’uso specifico della flessibilità oraria a seconda di specifiche necessità. MODALITÀ DI TUTELA E RISERVATEZZA DELLA PRIVACY: DISCIPLINARE INTERNO SULL’UTILIZZO DEGLI STRUMENTI ELETTRONICI 1. L’Istituto scolastico ha adottato un sistema di contenting filter e di firewall per quanto attiene la navigazione su internet e alle operazioni eseguibili, che non consente l’accesso da parte dei lavoratori a siti potenzialmente pericolosi (siti per adulti, siti di phishing, siti per peer to peer, siti di social networks) e il download di file eseguibili potenzialmente pericolosi. 2. L’Istituto scolastico ha adottato un sistema di cancellazione periodica dei log file relativi alla navigazione su Internet con frequenza settimanale. 3. L’Istituto scolastico ha reso disponibili indirizzi di posta elettronica condivisi tra più lavoratori, in ragione della loro appartenenza allo stesso ambito lavorativo. 4. L’Istituto scolastico ha reso disponibile l’accesso ai sistemi web mail dei gestori di posta elettronica, alfine di consentire al personale l’utilizzo degli account di posta privati per usi della posta elettronica non afferenti all’attività lavorativa. 5. In caso di assenza improvvisa o prolungata e per improrogabili necessità legate all’attività lavorativa, l’interessato può delegare un altro lavoratore (fiduciario) a verificare il contenuto dei messaggi ricevuti e ad inoltrare al Titolare del Trattamento quelli ritenuti rilevanti per lo svolgimento dell’attività lavorativa. Di tale attività, viene redatto apposito verbale, a cura del Titolare del Trattamento, e viene data informazione al lavoratore interessato alla prima occasione utile. 6. Gli operatori dell’Istituto scolastico sono stati regolarmente informati sul corretto uso della posta elettronica e di internet in occasione dei periodici corsi interni di formazione e aggiornamento sulla Privacy 7. Il presente Disciplinare viene aggiornato con cadenza almeno annuale, in occasione di nuove disposizioni legislative e/o modifiche al sistema interno di regolamentazione degli strumenti elettronici. 8. Copia del presente Disciplinare viene affissa all’albo d’istituto. 2) tutela della Privacy degli alunni 96 A seguito delle disposizioni in materia di Privacy DLGS196/03 l’istituto tutela ogni alunno per quanto riguarda i dati sensibili sulle condizioni di salute, la pregressa carriera scolastica, la situazione familiare e socio-economica, valutazioni e disposizioni particolari, anche in caso di provvedimenti disciplinari. Gli addetti di segreteria didattica e tutti i docenti sono incaricati del trattamento dei dati personali, e esiste nell’istituto la figura del responsabile per il trattamento dei dati personali. Si ricorda inoltre che il Consiglio di Classe è, per quanto concerne delibere afferenti a quanto sopra, legato al segreto d’ufficio. 97 L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA I l protocollo di accoglienza nasce dalla necessità di intervenire in modo sistematico e predeterminato in relazione all’inserimento degli alunni stranieri, che nel nostro Istituto, non è più un dato eccezionale ed occasionale, ma una realtà consolidata. Il protocollo, peraltro, permette l’attuazione delle indicazioni normative contenute nel DPR 394/99. Esso si propone di: Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza di alunni stranieri. Facilitare l’inserimento di ragazzi/e di altra nazionalità nel sistema scolastico-sociale. Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto. Favorire un clima di accoglienza e di attenzioni alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione. Costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture. Promuovere la comunicazione tra scuola, famiglia, territorio nell’ottica di un sistema formativo integrato. L’accoglienza degli alunni stranieri prevede le seguenti fasi: iscrizione, prima conoscenza, programmazione di percorsi didattici educativi. L’iscrizione vede coinvolti: Segreteria (è preferibile l’individuazione di un unico referente per l’inserimento degli alunni stranieri); Commissione intercultura, composta dal Dirigente Scolastico e da tre/quattro docenti; Mediatore linguistico, se necessario. La prima conoscenza vede coinvolti: Commissione intercultura, per avviare una prima conoscenza dell’alunno; Insegnante tutor individuato dal Consiglio di Classe sentita la Commissione Intercultura, per la compilazione di una scheda personale e per seguire in itinere il percorso dell’alunno; Coordinatore di classe, per organizzare la rilevazione delle competenze rispetto alla lingua italiana ed alle abilità logico matematiche. La programmazione dei percorsi educativi vede coinvolti: Insegnanti del C.d.C. Insegnante tutor Insegnante italiano L2 (se non facente parte del C.d.C.) 98 Il riferimento normativo è l’art. 45 del DPR 394/99 che stabilisce: ”I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica” salvo che il Collegio dei Docenti, sentito il parere della Commissione Intercultura, deliberi l’iscrizione ad una classe diversa. L’iscrizione va effettuata tenendo conto: 1. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica; 2. dell’accertamento delle competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno; 3. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza; 4. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. In base al DPR 394/99 spetta al Collegio dei docenti formulare proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi. La ripartizione viene effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri, fermo restando il rispetto della scelta dell’indirizzo espresso dall’alunno. LA PROGRAMMAZIONE I n base al D.P.R. 394/99, art.45: “Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati………” Tale indicazione è ribadita nelle recenti “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” pubblicate dal MIUR nel febbraio 2006 ed è stata recepita dalla Commissione Intercultura attivata nel nostro Istituto. Le modalità di adattamento dei programmi possono consistere in interventi di riduzione: i contenuti del curricolo vengono proposti agli alunni neoarrivati in forma più limitata e ridotta; sostituzione: riguarda, in particolare, l’insegnamento della lingua straniera, che può essere sostituita dalla lingua posseduta dall’alunno, se questa è una lingua comunitaria; espansione: se l’alunno straniero presenta in alcune materie competenze superiori rispetto alla classe, il suo piano di studi individualizzato registrerà le integrazioni. Spetta al Consiglio di Classe, sentito il parere della Commissione Intercultura, deliberare: Le opportune modalità di adattamento dei programmi: La formulazione di un piano personalizzato per ciascun allievo straniero; La rivisitazione della didattica e della gestione della classe; L’adattamento delle verifiche e della valutazione in itinere e sommativi. Dopo un primo periodo di osservazione il Consiglio di classe decide quali obiettivi ogni singolo alunno straniero potrà raggiungere nel corso dell’anno, tenendo conto delle singole possibilità e 99 competenze. Gli obiettivi disciplinari possono essere diversi da quelli previsti per il resto della classe. Spetta al Consiglio di Classe deliberare l’eventuale formulazione, per l’alunno straniero, di programmazioni individualizzate in alcune o in tutte le discipline. Il Consiglio di classe può valutare l’opportunità di adottare per ogni allievo interventi di rinforzo, semplificazioni dei programmi, facilitazioni nell’uso della lingua, il potenziamento di alcune discipline e l’adeguamento di altre, nonché ogni azione che metta lo studente nella condizione di esercitare il proprio effettivo diritto allo studio. Tali interventi, unitamente all’indicazione degli obiettivi minimi di apprendimento, di eventuali misure dispensative o strumenti compensativi adottati per ciascuna disciplina vengono riportati nel Piano Educativo Personalizzato (PEP) sottoscritto da tutti i docenti del Consiglio di Classe. Il Consiglio di classe, inoltre, una volta accertate le competenze e le conoscenze dell’alunno, può decidere, tenuto conto dell’età anagrafica, se far frequentare all’alunno una classe superiore rispetto a quella di iscrizione. Tale frequenza potrà essere modificata anche in corso d’anno scolastico. DIDATTICA PER CLASSI MULTILINGUE O ltre ad adattare i programmi di insegnamento, si tratta di adattare anche la didattica. Va posta attenzione alla trasparenza nella comunicazione e nell’organizzazione delle attività, all’integrazione dei percorsi comuni e di quelli personali (mediante l’attuazione di percorsi comuni con obiettivi stratificati), alla didattica attiva e per progetti, all’apprendimento cooperativo. Si tratta di creare un contesto multiculturale e plurietnico, come occasione di arricchimento e di maturazione nella valorizzazione della diversità, di favorire una convivenza basata sulla cooperazione e sullo scambio. E’ necessario di individuare istanze educative propositive per riconoscere e valorizzare le differenze, rimuovere pregiudizi e discriminazioni, riconoscendo nella lingua/nelle lingue un mezzo forte che può favorire o ostacolare la comprensione reciproca e i processi di sviluppo e di apprendimento dei ragazzi. Per gli alunni stranieri da poco arrivati nel nostro Paese vengono attivati corsi di alfabetizzazione intensiva (20 ore circa), che proseguono con i corsi di L2 attivati, a vari livelli, durante l’anno scolastico per tutti gli altri allievi stranieri. LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI D eve essere collegata al percorso di apprendimento proposto. Questo significa che anche la valutazione va adattata, perché deve tener conto dei percorsi personali degli alunni. Ai fini della valutazione è opportuno distinguere gli allievi in diverse tipologie 100 1. Alunni stranieri con necessità di alfabetizzazione in lingua italiana. Alunni che sono da poco presenti nel territorio italiano. Per loro l’obiettivo finale può coincidere con il solo raggiungimento dell’alfabetizzazione. Le verifiche e la conseguente valutazione sono adeguate agli obiettivi che si intendono far raggiungere al ragazzo e che sono contenuti nelle programmazioni disciplinari personalizzate, ove adottate dal Consiglio di classe. Tali obiettivi possono essere modificati in funzione dei progressi dell’alunno. Possono essere utilizzati enunciati del tipo: “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana” “La valutazione espressa si riferisce al piano personale di studi in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”. Nel secondo quadrimestre si può utilizzare la seconda formulazione espressa per tutte le discipline. Agli scrutini partecipano anche i docenti di laboratorio linguistico cha hanno seguito l’alunno durante l’anno. 2. Alunni stranieri che hanno superato la fase di alfabetizzazione linguistica L’impiego ed la padronanza della lingua/seconda nell’attività di studio richiede un tempo più lungo di quello necessario per l’utilizzo quotidiano della stessa lingua/seconda (che richiede un periodo di circa qualche mese – un anno) Per gli allievi stranieri, seppur alfabetizzati, permangono condizioni particolari di cui è necessario tener conto. Il Consiglio di classe può valutare l’opportunità di adottare per ogni allievo interventi di rinforzo e/o potenziamento, semplificazioni dei programmi, corsi di studio assistito, facilitazioni nell’uso della lingua … come già indicato in precedenza. I criteri generali per la valutazione degli studenti stranieri sono riportati nella tabella sottoindicata. I singoli Consigli di Classe possono modificare i predetti criteri, adattandoli alla situazione peculiare di ogni singolo alunno. Tipologia degli studenti Studenti stranieri in fase di alfabetizzazione frequentanti il corso L2 di base Modalità di valutazione In itinere Per l’ammissione alla classe successiva Comprensione della lingua orale Comprensione della lingua orale Comprende elementari consegne 101 Comprende consegne usuali Comprende discorsi relativi al quotidiano Comprensione lingua scritta Comprende testi minimi e relativi al suo quotidiano Comprensione lingua scritta Comprende un testo semplice e breve Produzione lingua orale Produzione lingua orale Si presenta, saluta,riferisce esperienze personali, quotidiane al presente, fa domande Produzione lingua scritta Compone brevi frasi di senso compiuto Sa riferire esperienze personali Sa interloquire in un dialogo Sa esprimere richieste, desideri,dubbi Sa utilizzare un vocabolario minimo disciplinare Produzione lingua scritta Scrive in modo graficamente comprensibile Produce semplici testi e rispondenti alle consegne L’Istituto fa parte dell’ex rete SAM – STRANIERI ACCOGLIENZA MEDIAZIONE, progetto di sperimentazione regionale, finalizzato ad educare alla convivenza nel rispetto delle diversità, dare effettività al diritto-dovere alla formazione scolastica, creare opportune condizioni per favorire il successo scolastico degli alunni immigrati e la loro integrazione sociale, arginare il precoce abbandono scolastico da parte degli alunni immigrati, facilitare e qualificare l’accesso e l’integrazione nel mondo del lavoro degli alunni stranieri. A partire dall’ anno scolastico 2007/2008 l’Istituto è capofila di una rete di scuole, finalizzata a sviluppare e diffondere le buone pratiche per l’inserimento e l’accoglienza di alunni immigrati nel sistema scolastico e la loro alfabetizzazione, cui partecipano l’I.C. Randaccio, l’I.C. Duca d’Aosta, l’I.C. di S. Canzian d’Isonzo. Le azioni che la rete si propone sono volte a: Promuovere ed attuare di corsi di formazione rivolti ai docenti sui temi dell’interculturalità; Promuovere ed attuare di corsi di italiano L2 e corsi di studio assistito; Supportare lo sviluppo di percorsi e la costruzione di curricoli interculturali; Incrementare i progressi negli apprendimenti degli alunni immigrati; Collaborare con scuole dell’ordine inferiore per l’accoglienza degli alunni stranieri; Svolgere attività di supporto ai Consigli di Classe. E’ stata conclusa una convenzione con il C.T.P. territoriale per favorire la prima alfabetizzazione degli alunni stranieri nonché la preparazione agli esami di scuola media inferiore di I grado per alunni stranieri non in possesso del titolo equipollente. 102 Sono stati attivati, mediante l’utilizzo di docenti interni, di corsi di alfabetizzazione, a diversi livelli, in lingua italiana e corsi di studio assistito in particolare in alcune discipline (lingua inglese, matematica …) Lo sviluppo progettuale, per la sua estensione e articolazione a livello d’Istituto e a livello di rete, prevede uno sviluppo nell’ottica della capitalizzazione delle esperienze, della documentazione e della ricerca-azione di strategie e metodologie didattiche efficaci all’integrazione. Alcuni docenti dell’Istituto hanno partecipato a corsi di specializzazione nell’insegnamento agli stranieri presso l’Università Cà Foscari di Venezia. 103 PROGETTO CTS - CTI Denominazione progetto CTS NTD per i BES: Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie Didattiche per i Bisogni Educativi Speciali - Istituito con decreto prot. N. 7873 dd. 28/08/2014 USR FVG Referenti regionali Dirigente Tecnico Ispettore dott. Luigi Torchio Dirigente Tecnico Ispettore dott.ssa Paola Floreancig - componente GLIR FVG Direttore del CTS - CTI presso l’ISIS “Sandro Pertini” di Monfalcone Dirigente scolastico dott.ssa Anna Russo Finalità Il CTS - CTI si propone di favorire il processo di inclusione degli alunni con BES mediante: organizzazione di iniziative di formazione per i docenti sui temi dell’inclusione scolastica, dei BES e delle nuove tecnologie didattiche informazione sul territorio riguardo alle risorse tecnologiche assistive disponibili servizio di consulenza su richiesta a docenti, genitori e alunni circa gli ausili, i software e le strategie utili per favorire l’inclusione scolastica individuazione e gestione del comodato d’uso di ausili particolari promozione di buone pratiche e di attività di ricerca e sperimentazione attività mirate di ricerca-azione sulle disabilità complesse sportello per la disabilità comunicativa complessa collaborazione con altri CTS provinciali In particolare, il CTS - CTI offre agli Istituti Comprensivi e agli Istituti di secondo grado aderenti all’accordo di rete i seguenti servizi, a richiesta e su appuntamento: attività di sportello; consulenza presso le scuole; possibilità di visionare attrezzature, hardware e software presenti nel centro e di richiederli in concessione in comodato d’uso; assistenza didattica per l’utilizzo efficace degli strumenti informatici in tutte le attività scolastiche considerando gli aspetti psico-pedagogici e le esigenze delle varie discipline; formazione rivolta a docenti, operatori e utenti con l’attuazione di interventi flessibili e mirati alle singole esigenze delle scuole richiedenti, soprattutto per l’utilizzo avanzato degli ausili e dei software informatici specifici in dotazione; assistenza tecnica alle scuole per risolvere problemi di funzionamento e adattamento delle tecnologie alle esigenze dei singoli utenti; 104 consulenza ai docenti o genitori di soggetti con disabilità comunicativa complessa, partendo dall’analisi dei bisogni e successiva individuazione di strumenti altamente personalizzati per la partecipazione sociale e l’inclusione scolastica. Inoltre, il CTS intende promuovere azioni per contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo con la finalità di: aumentare la consapevolezza, tra insegnanti e ragazzi, sulla presenza del bullismo nelle scuole, sia pure in misura diversa e con modalità differenti sostenere la scuola nelle emergenze, attraverso un approccio reticolare creare una modalità di lavoro che favorisca azioni di sistema, sinergia e collaborazione tra i vari soggetti istituzionali e territoriali per progettare, implementare e monitorare un comune piano d’azione contro le varie forme di prepotenze e bullismo costituire un gruppo di progetto interistituzionale permanente di riferimento per il contrasto al bullismo come supporto alle esigenze delle scuole Sede Il CTS - CTI è ubicato presso la biblioteca della sede I.P.S.S.C. in via Baden Powell n. 2 a Monfalcone. Operatori L’équipe esecutiva, costituita da tre operatori in servizio nominati dal Presidente del CTS – CTI, sarà affiancata da un esperto informatico dell’Ufficio H (servizio della Comunità Piergiorgio ONLUS di Udine nato nel 1998 e riconosciuto dalla Legge Regionale n° 41/1996 quale centro di riferimento sugli ausili per il Friuli Venezia Giulia). Una postazione dell’Ufficio H Gli operatori del CTS - CTI redigeranno apposito Regolamento. Comitato Tecnico Scientifico Il Comitato Tecnico Scientifico sarà così composto: Dirigente Scolastico (Presidente CTS - CTI); un rappresentante degli operatori del CTS - CTI; un rappresentante dell’Azienda Sanitaria; un rappresentante dell’Ente locale; un rappresentante della Calicanto Onlus Trieste un rappresentante delle Associazioni di famiglie di soggetti con disabilità un rappresentante dell’Associazione Nazionale Dislessia sede di Gorizia un rappresentante dell’Ufficio Hdella Comunità Piergiorgio ONLUS di Udine Il Comitato Tecnico Scientifico approverà il Regolamento del CTS. Beni di investimento Macchina fotografica digitale Testi specifici Videoproiettore Personal computer Scanner Tablet Ausili 105 Software Fotocopie Attrezzature Toner per stampante Sussidi Toner per fotocopiatrice Beni di consumo: Procedura di verifica e valutazione progetto Si prevede un monitoraggio in itinere e una valutazione complessiva dei risultati, attraverso l’elaborazione di indicatori utili per determinare l’efficacia del servizio complessivo offerto e l’incidenza del progetto nei processi di inclusione degli alunni con BES. 106 LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL BULLISMO Definizione del fenomeno Il bullismo rappresenta un fenomeno complesso ed articolato che può essere definito come “un abuso di potere in cui si verificano comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta; queste azioni sono reiterate nel tempo; sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli ed incapaci di difendersi (vittime)” (Buccoliero & Maggi, 2005). Documentazione e diffusione delle conoscenze Il fenomeno del bullismo si presenta mediante uno “spettro” di condotte aggressive e devianti che manifestano una capacità di evoluzione rispetto ai cambiamenti socio-culturali. Per questo la scuola si dota di canali di aggiornamento efficaci e mantiene una documentazione attenta e dettagliata dei percorsi antibullismo intrapresi nella realtà scolastica. L’Istituto favorisce e partecipa ad azioni di rete che vedano coinvolte differenti istituzioni e agenzie educative. Viene previsto un incontro informativo annuale con gli insegnanti per diffondere alcune conoscenze sul bullismo e sulle strategie educative applicabili. Sono previsti anche incontri con gli studenti, anche tramite l’intervento di testimonial o la proiezione di filmati/documentari. Riconoscimento del fenomeno La scuola promuove il riconoscimento e l’identificazione precoce dei ragazzi a rischio di vittimizzazione favorendo l’individuazione di alcuni indicatori di vittimizzazione riferiti alle forme di fragilità emotiva, comportamentale e relazionale. Inoltre viene favorita l’osservazione mirata al riconoscimento delle condotte di aggressività e bullismo anche in relazione alle diverse modalità di condotta prevaricatrice (bullismo fisico, verbale, omofobico, a sfondo razzista, elettronico …) Particolare attenzione viene prestata alle dinamiche di gruppo mediante un’osservazione mirata al contrasto di un clima ed una cultura informale improntate sull’aggressività e la prevaricazione. Monitoraggio e rilevazione del fenomeno Mediante l’osservazione mirata e costante dei comportamenti dei singoli e dei gruppi, la scuola acquisisce le basi di riferimento per conoscere, prevenire, reprimere e rieducare. Possono essere, eventualmente, somministrati questionari anonimi a campioni rappresentativi della popolazione studentesca dell’Istituto. Regolamento d’Istituto, Regolamento di Disciplina e Patto di Corresponsabilità Il Regolamento d’Istituto, quello di Disciplina ed il Patto di Corresponsabilità tra scuola e famiglia rappresentano l’emanazione del fondamentale rapporto educativo tra tutti i protagonisti dell’azione formativa. Essa è frutto di scelte educative e strategiche condivise, alla base 107 dell’alleanza educativa fondante, sottoscritta dagli operatori della scuola ed il loro dirigente scolastico, con i genitori degli studenti che la frequentano. Tutti questi documenti contengono un’elaborazione condivisa di atteggiamenti e comportamenti da intraprendere di fronte al fenomeno del bullismo, in vista di un’efficace prevenzione e contrasto ad ogni forma di prevaricazione tra gli allievi. 108 LA PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA I n considerazione della fascia d’età, della disomogenea provenienza socio-culturale e geografica, della diversa motivazione allo studio, l’utenza che mediamente frequenta l’Istituto risulta a rischio di dispersione scolastica. Per far fronte a questo fenomeno l’Istituto promuove strategie ed azioni mirate a favorire lo “star bene a scuola” ed il successo scolastico, attraverso l’aumento dell’autostima, quali basi per un inserimento positivo nella società del futuro cittadino. Il filo conduttore di questi progetti è rappresentato da un percorso che si snoda in modo temporale. In una prima fase l’attività di accoglienza mira a favorire un efficace approccio e passaggio dalla scuola secondaria inferiore e quella superiore attraverso un itinerario strutturato per favorire lo star bene a scuola attraverso la costruzione del gruppo classe, creare benessere soggettivo e relazionale, costruire il presupposto per un riequilibrio culturale. Periodicamente i Consigli di Classe verificano ed esaminano i casi che presentano elementi di criticità e deliberano l’attuazione di strategie mirate al contenimento della dispersione scolastica mediante lo sviluppo della motivazione intrinseca, l’attivazione delle risorse ed energie degli studenti, la riduzione dell’ansietà e della tensione negativa. Gli stessi Consigli di Classe curano il raccordo con i servizi territoriali e provvedono alla richiesta di un loro eventuale intervento. Per favorire l’inserimento degli alunni immigrati è stato attuato uno specifico progetto volto a facilitare un riequilibrio culturale mediante il potenziamento dei principali codici comunicativi, in particolare di quello linguistico, ed il potenziamento delle abilità di base. Mediante alcuni interventi mirati gli studenti stranieri vengono avviati alle strutture logiche e grammaticali della lingua italiana. Vengono loro forniti elementi sufficienti ad orientarsi nell’ambito dello sviluppo storico e sociologico del territorio. Tenuto conto della necessità di rafforzare le capacità dei docenti di adeguare la loro azione a situazioni complesse e mutevoli che incidono sui processi di apprendimento, di riprogettare le proprie azioni e i propri atteggiamenti negli aspetti importanti e critici del proprio lavoro, i docenti dell’Istituto seguono da alcuni anni specifiche iniziative di formazione volte ad incrementare la qualità del processo di insegnamento/apprendimento, come risulta dal paragrafo formazione docenti. Per favorire un approccio adeguato agli organi collegiali ed alle occasioni di partecipazione democratica, tenuta presente la fatica degli alunni ad attuare strategie di autocontrollo e di mediazione, è stato costituito il Comitato Studentesco con il compito prevalente di organizzare le assemblee d’istituto per ogni singolo plesso e di costituire il gruppo di riferimento per la promozione, organizzazione e verifica delle attività della scuola. Il Comitato, organizzato in modo adeguato alla situazione logistica dell’istituto, adotta un proprio regolamento. Si articola in più sottocomitati che, in ogni plesso, si riuniscono periodicamente, anche in orario curricolare, previa autorizzazione e pubblicizzazione dell’incontro mediante circolare. 109 Alle riunioni possono partecipare gli insegnanti incaricati di funzione strumentale e/o altri docenti, al fine di illustrare progetti o iniziative particolari, presentare, promuovere e monitorare le attività d’istituto e la valenza del P.T.O.F. Finalità dell’attività, che rientra nel progetto “Formazione rappresentanti degli studenti”, è quella di favorire la partecipazione attiva alla gestione democratica della scuola, sviluppare il senso di appartenenza, l’assunzione di responsabilità e la consapevolezza dei diritti e doveri degli studenti, rendere efficaci la comunicazione e la collaborazione tra studenti e docenti. 110 L’ORIENTAMENTO L a progettazione e la programmazione dell’Istituto si pongono come finalità l’orientamento inteso quale: capacità di scegliere l’indirizzo e la durata del proprio corso di studi, nonché la qualità del proprio ruolo di studente, finalizzati al successo scolastico capacità di scegliere il proprio comportamento in base alla valutazione degli scopi, delle conseguenze a breve o a lungo termine, delle aspettative rispetto alla propria scelta capacità di decidere l’attivazione delle proprie energie educative in relazione al miglior inserimento nel mondo del lavoro. Le attività di orientamento prevedono le seguenti fasi: Orientamento in entrata e in itinere, che prevede: Fase di accoglienza per le classi prime, attuata ad inizio anno scolastico, prosegue per tutto il primo anno (vedi accoglienza) Attività di prevenzione della dispersione scolastica con interventi finalizzati a potenziare “lo star bene a scuola” Strategie di recupero in caso di insuccesso per supportare con interventi mirati gli alunni in difficoltà (vedi interventi di recupero e sostegno) Interventi mirati e individualizzati attraverso il Centro di Informazione e Consulenza. Orientamento in uscita, che prevede: Interventi di esperti Visite aziendali Partecipazione a conferenze e dibattiti tematici Sportello informativo Raccordi con le Università Orientamento presso la scuola secondaria di primo grado, che prevede: Distribuzione di materiale informativo: locandine, depliant, pagina Web, sito Internet e incontri con i genitori e studenti delle classi terze presso le scuole di appartenenza; Sportello orientamento presso le sedi dell’Istituto; Pertini Day: Incontro con genitori e studenti per visitare i laboratori e le strutture dell’Istituto; Porte Aperte: sono previsti, di norma, tre appuntamenti in orario serale nei mesi di novembre, dicembre, gennaio; Visite al nostro Istituto degli studenti interessati delle classi terze della scuola secondaria di primo grado entro febbraio; 111 Presentazione del nostro Istituto agli alunni delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado e visita ai laboratori ed alle strutture della scuola (RACCORDO ISIS PERTINI -SCUOLE SECONDARIE DI PRIO GRADO) entro maggio; Partecipazione ai Saloni dell’Orientamento (Young). Il contesto nel quale si realizzano gli incontri di raccordo può mutare a seconda delle diverse tematiche caratterizzanti la progettualità annuale. L’organizzazione, l’attuazione e le finalità dell’iniziativa sono dettagliate nello specifico progetto presentato ad inizio anno dai docenti referenti. Nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto a novembre 2012 anche dal nostro Istituto conla Provincia di Gorizia, il M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia Ufficio V A.T. per la Provincia di Gorizia ed il C.O.R. - Centro Orientamento Regionale di Gorizia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, si realizzano stage di orientamento rivolti agli allievi delle classi 2^ e 3^ delle Scuole Secondarie di Primo Grado, finalizzati ad un contatto più prolungato ed efficace con la realtà scolastica. 112 L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA: I PROGETTI U nadelle finalità generali dell’Istituto è quella di porre la scuola in condizione di esprimere al meglio le proprie potenzialità educative e formative. Agli obiettivi di apprendimento e ai contenuti dettati dai programmi curricolari si affiancano, in base alle peculiari esigenze di sviluppo e di approfondimento degli allievi e della comunità scolastica, altri obiettivi e contenuti integrativi. Trova spazio e si realizza una progettazione articolata su varie tipologie, per arricchire ed ulteriormente potenziare l’azione della scuola e ampliare l’offerta formativa. La finalità è quello di sviluppare una condizione di apprendimento gratificante e responsabilizzante, di aiutare gli studenti ad affrontare criticamente i problemi della scuola e della vita. Ogni anno scolastico la progettazione viene modulata sulla base delle specifiche esigenze formative. Alcuni progetti, ampiamente trasversali, vengono riproposti con continuità e rappresentano ormai patrimonio consolidato dell’Istituto e sono descritti nel Piano dell’Offerta Formativa. L’attuazione di ulteriori specifici progetti viene deliberata annualmente dagli organi collegiali. Per l’anno scolastico 2013/14 sono approvati i progetti indicati nella tabella seguente. Le schede di progettazione sono a disposizione dell’utenza presso la segreteria dell’Istituto. L’elenco, per l’a.s. 2014/15, verrà aggiornato sulla base dell’effettiva programmazione d’inizio anno. Per l’attivazione dei progetti sono stati approvati i seguenti criteri di priorità: trasversalità dei progetti: ovvero che i contenuti dei progetti possano riguardare il maggior numero possibile di allievi e di indirizzi; equità: qualora progetti riguardino indirizzi specifici venga garantito ad ogni indirizzo l’opportunità di fruire di un ugual numero di iniziative. 113 PROGETTI TRIENNALI L’ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO L 'alternanza scuola-lavoro consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro art.4 D. Lgs. 15 aprile 2005. Destinatari Gli studenti coinvolti sono quelli iscritti al secondo biennio e al quinto anno degli istituti professionali, degli istituti tecnici. Le attività devono essere svolte nel corso del triennio, per un totale di almeno 400 ore nei tecnici e nei professionali. (L. 107/2015) Finalità Le finalità restano invariate rispetto a quanto definito dalla legge 77/2005 che l'ha istituita: a) attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, per collegare sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica; b) arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro; c) favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali; d) realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile, e) correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Si pone l'obiettivo di accrescere la motivazione allo studio e di guidare i giovani nella scoperta delle vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali, arricchendo la formazione scolastica con l'acquisizione di competenze maturate "sul campo OBIETTIVI DI INDIRIZZO O ltre agli obiettivi di indirizzo che caratterizzano i diversi percorsi scolastici e che fanno riferimento alle competenze in uscita sono stati individuati i seguenti OBIETTIVI TRASVERSALI A ssunzione di responsabilità nei confronti del proprio percorso formativo e di progettazione del proprio futuro, 114 Capacità di instaurare un dialogo e un confronto con persone esterne alla scuola, Sviluppo dell'autonomia e integrazione nella realtà sociale, Capacità di lavorare in situazioni non note utilizzando e migliorando le proprie competenze, Capacità di riconoscere e accettare la diversità come un valore e una risorsa, Assunzione di responsabilità individuale e di gruppo nei confronti di un obiettivo e/o di un compito da svolgere, Capacità di lavorare in équipe. Attività La struttura dell'alternanza presuppone la possibilità di passare in modo intermittente e reiterato dai periodi di formazione in aula a quelli di formazione nelle strutture ospitanti. Le attività possono essere svolte anche durante la sospensione delle attività didattiche Si possono realizzare anche all'estero Si possono realizzare, nella piena validità, esperienze di impresa formativa simulata. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica. Si possono coinvolgere sia l'intera classe, che gruppi di studenti, che singoli studenti. Nel percorso formativo si deve prevedere il controllo e la valutazione condivisa dei risultati di apprendimento, con particolare attenzione alla promozione dell'autonomia del giovane coerentemente con il progetto personalizzato. Nel percorso vanno inseriti corsi di formazione, per gli studenti inseriti in percorsi di alternanza, in tema di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Soggetti partner Le scuole operano attraverso apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. Le convenzioni possono essere stipulate anche con gli ordini professionali e i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale e con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. La struttura ospitante è il luogo di apprendimento in cui lo studente sviluppa nuove competenze, consolida quelle apprese a scuola e acquisisce la cultura del lavoro attraverso l'esperienza. Il dirigente scolastico individua le imprese con le quali stipulare le convenzioni per l'alternanza scuola lavoro dal registro nazionale. Registro nazionale delle imprese La legge 107 istituisce il registro nazionale delle imprese per l'alternanza con le seguenti articolazioni: un'area aperta, consultabile gratuitamente, contenente l'elenco delle imprese e degli enti pubblici 115 e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza scuola - lavoro, con i relativi dati riguardanti il numero di studenti ammissibili e i periodi in cui è possibile svolgere l'esperienza. − una (ulteriore) sezione speciale del Registro delle imprese, alla quale le imprese disponibili all'alternanza scuola lavoro hanno l'obbligo di iscriversi, con lo scopo della condivisione di ulteriori informazioni relative alle imprese: anagrafica, attività svolta, soci e altri collaboratori, fatturato, patrimonio netto, ecc. È infine prevista l'applicazione alle imprese disponibili all'alternanza scuola lavoro di alcune delle disposizioni previste dal D.L. 3/2015, relative alle Piccole e Medie Imprese (PMI) innovative L’ALTERNANZA E I PIANI DELL’OFFERTA FORMATIVA P er l'inserimento dei percorsi nel piano dell'offerta formativa è utile puntare sul ruolo del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) o del Comitato Scientifico (CS). Occorrerà pertanto: definire le competenze attese dall'esperienza di alternanza progettare con la struttura ospitante il percorso da realizzare, preparare i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, programmando lo sviluppo di quelle conoscenze necessarie per orientarsi, comprendere e trarre il massimo beneficio dal nuovo ambiente di studio; sensibilizzare e orientare gli studenti a riflettere sulle loro attese relative all'esperienza lavorativa; stimolare gli studenti all'osservazione delle dinamiche organizzative e dei rapporti tra soggetti nell'impresa o nell'ente ospitante; condividere e rielaborare in aula quanto sperimentato fuori dall'aula; documentare l'esperienza realizzata (anche attraverso l'utilizzo di ICT); disseminare i risultati dell'esperienza. In ogni caso, le attività programmate nel progetto di alternanza scuola lavoro sono esplicitate, oltre che nel Piano dell'Offerta Formativa, anche nel Patto educativo di corresponsabilità sottoscritto dallo studente e dalla famiglia all'atto dell'iscrizione Per garantire l'unitarietà del progetto rispetto alla sua attuazione a cura dei singoli Consigli di Classe, è utile che questo piano di lavoro, inserito nel Piano dell'Offerta Formativa, sia redatto a livello Dipartimentale. ATTIVITA' CHE COMPONGONO L'ALTERNANZA SCUOLA LAVORO attività di formazione in aula interventi a scuola di esperti del mondo del lavoro visite aziendali formazione sulla sicurezza simulazione d'impresa attività di laboratorio con elaborazione di project work 116 stage in azienda realizzazione di attività tecnico - professionali in collaborazione con il territorio (catering, somministrazione questionari, accompagnamento turistico, restauro, organizzazione di attività di animazione ecc.) partecipazione ad eventi, manifestazioni, ecc. in collaborazione con il mondo del lavoro CONVENZIONI E CO – PROGETTAZIONE I progetti di Alternanza Scuola‐ Lavoro nascono dall’esigenza di superare la distinzione cronologica, funzionale e logistica di tre mondi solo apparentemente lontani tra loro: la scuola, il territorio ed il lavoro. Non si tratta semplicemente di facilitare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro, ma di dare organicità e struttura a percorsi in cui l’attività didattica realizzata in aula interagisce con attività formative e lavorative, e con le esperienze vissute in contesti di lavoro, ove studenti e docenti consolidano le loro conoscenze, abilità e competenze e ne acquisiscono nuove. La co-progettazione dei percorsi formativi impegna congiuntamente scuola e mondo del lavoro tramite convenzioni. Le convenzioni regolano i rapporti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nei percorsi in alternanza, compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicurezza dei partecipanti. Per la stipula dell'accordo risulta fondamentale il ruolo del dirigente scolastico. Al termine dell'anno scolastico il dirigente stende una relazione sulle convenzioni stipulate con le imprese e i soggetti che hanno accolto gli studenti in alternanza scuola lavoro Protocolli d’intesa In considerazione dell'alto numero potenziali di partner, ed in attesa che il Registro nazionale per l'alternanza scuola lavoro assuma la piena operatività, le scuole potranno avvalersi delle collaborazioni già esistenti o attivarne di nuove in sintonia con l'offerta disponibile sul territorio. È possibile fare riferimento anche ai Protocolli di Intesa sottoscritti dal MIUR L'elenco è disponibile sul sito del MIUR all'indirizzo:http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dg-ifts/protocolli-diintesa. PROGETTAZIONE DIDATTICA (QUESTA PARTE VA DEFINITA NELLA SPECIFICITÀ DEL NOSTRO ISTITUTO) L e attività dell’Alternanza Scuola - Lavoro si orienteranno in due direzioni distinte, ma interagenti: 117 verso l’esterno per realizzare rapporti di collaborazione, attraverso protocolli di intesa su base annua o pluriennale, con aziende, enti certificatori ed esperti del territorio operanti nei settori tecnologici relativi agli indirizzi di studio verso l’interno per realizzare una struttura che supporta la costruzione di progetti coerenti con gli indirizzi di studi ed in linea con le aspettative degli allievi. Nella definizione dei percorsi di alternanza, si cercheranno rapporti di collaborazione con enti, associazione e/o esperti del mondo del lavoro e delle professioni (vedi allegato 1) che consentiranno di facilitare contatti con le aziende. I progetti verranno realizzati attraverso il coinvolgimento dei Consigli di Classe, con la definizione di uno o più tutor interni. La progettazione dell'intero percorso, sia delle attività in aula che dei periodi di permanenza nella struttura ospitante, è condivisa e approvata non solo dai docenti della scuola, dai responsabili della struttura stessa, ma anche dallo studente. Va considerata sia la dimensione curriculare, sia la dimensione esperienziale, svolta in contesti lavorativi. Le due dimensioni vanno integrate in un percorso unitario che miri allo sviluppo di competenze richieste dal profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi e spendibili nel mondo del lavoro. Tutor scolastico Il tutor interno, designato dall'istituzione scolastica svolge le seguenti funzioni: a) elabora, insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato che verrà sottoscritto dalle parti coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale); b) assiste e guida lo studente nei percorsi di alternanza e ne verifica, in collaborazione con il tutor esterno, il corretto svolgimento gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l'esperienza di alternanza scuola lavoro, rapportandosi con il tutor esterno; d) monitora le attività e affronta le eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse; e) valuta, comunica e valorizza gli obiettivi raggiunti e le competenze progressivamente sviluppate dallo studente; f) promuove l'attività di valutazione sull'efficacia e la coerenza del percorso di alternanza, da parte dello studente coinvolto; g) informa gli organi scolasti ci preposti (Dirigente Scolastico, Dipartimenti, Collegio dei docenti, Comitato Tecnico Scientifico/Comitato Scientifico) ed aggiorna il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi, anche ai fini dell'eventuale riallineamento della classe; 118 h) assiste i l Dirigente Scolastico nella redazione della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni per le attività di alternanza, evidenziandone il potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione Tutor aziendale È selezionato dalla struttura ospitante, tra soggetti che possono essere anche esterni alla stessa, assicura il raccordo tra la struttura ospitante e l'istituzione scolastica. Rappresenta la figura di riferimento dello studente all'interno dell'impresa e svolge le seguenti funzioni: a) collabora con il tutor interno alla progettazione, organizzazione e valutazione della esperienza di alternanza; b) favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo affianca e lo assiste nel percorso; c) garantisce l'informazione/formazione dello/degli studente/i sui rischi specifici aziendali, nel rispetto delle procedure interne; d) pianifica ed organizza le attività in base al progetto formativo, coordinandosi anche con altre figure professionali presenti nella struttura ospitante; e) coinvolge lo studente nel processo di valutazione dell'esperienza; f) fornisce all'istituzione scolastica gli elementi concordati per valutare le attività dello studente e l'efficacia del processo formativo MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELL’ALTERNANZA: Presentazione del progetto Formazione in aula (approfondimento dei contenuti specifici, esercitazione di particolari abilità, rielaborazione e condivisione dell’esperienza lavorativa, formazione per la Sicurezza, etc) Visite presso aziende, laboratori, enti Attività lavorativa "in azienda" Preparazione della relazione finale (report) da parte degli studenti. I RUOLI DELLA SCUOLA E DELL' AZIENDA ALL'INTERNO DEL PERCORSO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: L e figure operative sono le seguenti: Gruppo progetto formato da referenti di indirizzo coordinati dal docente referente di progetto (funzione strumentale) che lavora in stretta collaborazione con il Dirigente Scolastico. Tutor scolastici (docenti della scuola) Tutor aziendale CTS 119 Modalità di certificazione delle competenze Compilazione da parte del tutor aziendale della scheda di valutazione relativa al livello di competenza acquisito a scuola e nell'attività lavorativa, anche in termini di efficacia, rispetto delle regole dell'ambiente aziendale, rispetto dei colleghi di lavoro, sia tra pari che in considerazione del ruolo e dell’ordine gerarchico di ciascun operatore. Scheda di valutazione da compilare da parte del tutor scolastico e del tutor aziendale riguardo: rispetto della tempistica (puntualità della presenza e consegna del lavoro) rispetto delle regole ambientali correttezza nelle relazioni interpersonali disponibilità a correggere il proprio lavoro e a lavorare su proposte altrui ALLEGATO 1 PARTNER Ordini professionali (geometri, commercialisti, avvocati, periti, medici, ingegneri, architetti, biologi, geologi, ecc.) Musei Enti locali Enti pubblici (ARPA, ERSA, ecc.) Cooperative del terzo settori Università degli studi. ITS, scuole Archivio di stato Biblioteche Associazioni del territorio Associazioni del volontariato Botteghe artigiane Aziende agricole Aziende manifatturiere Aziende sanitarie locali Laboratori analisi Asili nido e servizi per minori Centri per disabili Case di riposo Agenzie di viaggio Redazioni 120 giornalistiche Associazioni sportive riconosciute CONI Confcommercio Confindustria Associazioni culturali Ristoranti Hotel Artigiani Enti e parchi Aeroporti Centri di ricerca Centri di divulgazione scientifica PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE Il nostro Istituto intende porre particolare attenzione all’interconnessione tra le dinamiche ambientali, sociali ed economiche, elaborando dei programmi di Educazione allo Sviluppo Sostenibile che coinvolgano Ambiente, Economia (consumi, povertà, nord e sud del mondo) e Società (diritti, pace, salute, diversità culturali). L’educazione allo sviluppo sostenibile tocca tutti gli aspetti della vita e i valori comuni di equità e rispetto per gli altri, per le generazioni future, per la diversità, per l’ambiente, per le risorse della Terra. Alcuni percorsi didattici già avviati nel nostro istituto e riconosciuti come particolarmente rilevanti sono: La risorsa acqua Alimentazione sostenibile Turismo sostenibile (viabilità sostenibile; conoscenza e valorizzazione del territorio e delle risorse locali) Cambiamenti climatici e riscaldamento globale Gestione dei rifiuti L’educazione allo sviluppo sostenibile viene riconosciuta come strumento fondamentale per sensibilizzare i cittadini e le comunità verso una maggiore responsabilità ed attenzione alle questioni ambientali e al buon governo del territorio. Diviene inoltre uno strumento utile per favorire un clima di socializzazione e cooperazione tra i diversi indirizzi della scuola attraverso la condivisione di obiettivi comuni, per favorire la motivazione scolastica attraverso attività pratiche e per promuovere la collaborazione tra Istituto, Enti pubblici e realtà produttive del territorio. Viene sviluppato un approccio multidisciplinare ed una didattica per competenze, la capacità di comunicazione calata in contesti specifici, che possono coinvolgere anche le lingue straniere. 121 PROGETTO BENESSERE E SVILUPPO P er aiutare gli studenti a comprendere la specificità del nostro istituto, promuovere lo “star bene a scuola”, prevenire il disagio e la dispersione scolastica sono previste una serie di attività a servizio degli alunni, svolte dai docenti dell’organico di potenziamento dell’Istituto in orario curricolare e/o extracurricolare, in relazione all’analisi socio – economico culturale in cui opera la scuola. Alcune di queste attività sono finalizzate allo sviluppo di competenze professionali attraverso specifici progetti di indirizzo che prevedono attività in orario scolastico ed extrascolastico, con la supervisione di docenti dell’Istituto con l’eventuale coinvolgimento di esperti esterni. Tali attività si esprimeranno in settori, ambiti e strategie concrete sintetizzabili nell’integrazione e nel miglioramento dell’offerta educativo – formativa che possono afferire alle seguenti iniziative specifiche: promuovere la continuità del processo educativo realizzando percorsi formativi che valorizzino le conoscenze e le abilità dello studente nella specificità degli interventi e del profilo culturale e professionale; garantire il diritto dello studente ad un percorso formativo organico e completo e promuovere uno sviluppo multidimensionale della persona; rispettare la legalità, la sostenibilità ambientale e i beni culturali e paesaggistici; prevenire e contrastare la dispersione scolastica ed ogni forma di discriminazione; assicurare l’inclusione scolastica e il diritto allo studio degli alunni con BES; valorizzare l'educazione interculturale e alla pace nel rispetto delle differenze; definire un sistema di orientamento; potenziare le metodologie laboratoriali e le attività di laboratorio; valorizzare la scuola intesa come comunità attiva ed aperta al territorio; prevedere qualificanti percorsi di alternanza scuola-lavoro; valorizzare le competenze linguistiche e l’utilizzo della metodologia CLIL; individuare percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione delle eccellenze; intentare attività relative all’educazione alla salute e all’educazione all’ambientale; attuare interventi di potenziamento e di recupero; offrire la pratica di attività sportive tramite il gruppo sportivo scolastico; realizzare gli interventi previsti dal protocollo di accoglienza per gli allievi diversamente abili sviluppare le competenze digitali degli studenti; valorizzare percorsi formativi individualizzati coinvolgendo gli alunni; sviluppare le competenze chiave di cittadinanza attiva, europea e democratica; promuovere spirito di iniziativa e imprenditorialità; costituire accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici e privati; migliorare la comunicazione fra tutti gli attori; 122 intensificare e snellire i rapporti scuola-famiglia; valorizzare l’autonomia scolastica; prevedere azioni coerenti con il Piano nazionale per la scuola digitale; conferire visibilità a tutti i prodotti dell'attività didattica curriculare ed extracurriculare tramite mezzi, strategie e strumenti di divulgazione. Il presente progetto, trasversale ed unificante che caratterizza significativamente l’Istituto e che utilizzerà l’organico di potenziamento prevede i seguenti interventi: imparare ad imparare educazione alla legalità, alla convivenza civile, cittadinanza e costituzione (anche nell’area delle discipline giuridico – economiche) prevenzione del disagio educazione alla salute ed ambiente educazione alla lettura guide turistiche avviamento all’attività sportiva progetto lingue progetto CLIL Tutte le attività sopraesposte, e che verranno di seguito meglio esplicitate e specificate, appartengono alle fondamentali urgenze di cui la nostra scuola già da tempo. La presenza e la risorsa preziosa dell’organico di potenziamento permetterà di implementare e realizzare compiutamente gli obiettivi previsti da queste medesime attività. SERVIZIO “IMPARARE AD IMPARARE” L a particolare fascia d’età in cui sono compresi gli allievi degli Istituti di Istruzione secondaria di 2° grado comporta generalmente fatica a mettere in pratica strategie personali di autocontrollo, di mediazione e di motivazione; tali situazioni di difficoltà, seppur fisiologiche se rapportate al target d’età, sono rilevabili in particolare negli allievi delle classi prime e seconde (ma estendibile anche ad altre fasce di età).Al fine di rafforzare la motivazione allo studio ed affinare la conoscenza, i vantaggi e gli svantaggi dei diversi stili cognitivi si intende promuovere un nuovo servizio quale estensione del progetto accoglienza, facilitando l’inserimento nella scuola superiore, e nell’ottica della prevenzione della dispersione scolastica. Il presupposto fondamentale che guiderà gli interventi del Servizio “Imparare ad imparare” è che imparare a studiare abbia ricadute positive sulla motivazione all’apprendimento, sul clima scolastico e sul rischio di drop-out; questo può avvenire solo se imparare a studiare significa apprendere un metodo che aiuti a risparmiare tempo evitando sforzi sterili ed improduttivi, che porti ad approfondire le ragioni e i ritmi dello studio ed insegni a far proprio il momento dell’apprendimento scolastico. 123 La questione non è, pertanto, imporre al/la ragazzo/a un metodo che egli non possieda, ma fornire gli strumenti che gli consentano di conoscere e migliorare il proprio metodo, rendendolo più efficace. Gli ambiti di intervento del servizio “Imparare ad imparare” saranno principalmente i seguenti: Organizzazione e pianificazione Adozione di strategie in relazione agli stili di apprendimento Consapevolezza degli stati emotivi e loro controllo Comunicazione e costruzione di relazioni significative in ambito scolastico ed extrascolastico EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’, ALLA CONVIVENZA CIVILE, CITTADINANZA E COSTITUZIONE L ’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Educare alla legalità significa elaborare e diffondere la cultura dei valori civili. Si tratta di una concezione che intende il diritto come espressione del patto sociale indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e questi ultimi e le istituzioni, che consente l’acquisizione di una nozione profonda dei diritti di cittadinanza, sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possano considerarsi come acquisite per sempre ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette. L’educazione alla legalità si pone non soltanto come premessa culturale indispensabile ma anche come sostegno operativo quotidiano. La scuola, come sede formativa istituzionale privilegiata, è chiamata a preparare i ragazzi alla partecipazione responsabile alla vita sociale, al riconoscimento delle regole della vita democratica. Promuovere educazione alla legalità, alla convivenza ed al rispetto per se stessi e per gli altri significa infatti promuovere la cultura del sociale escludendo la violenza, privilegiando la solidarietà, aiutando i ragazzi a “destrutturare” i valori negativi, a recuperare la stima di sé ed a sviluppare competenze sociali. Si tratta, nello stesso tempo, di educare alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente, nel rispetto delle convinzioni religiose, dei ruoli familiari e delle differenze di genere. La finalità è la formazione di cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività sempre più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale L’ambito di intervento dell’educazione alla legalità non si esaurisce tuttavia nella tematica della cittadinanza attiva ma recepisce altresì le questioni poste dal fenomeno della globalizzazione. Vengono sviluppate e si intrecciano tematiche quali la pace, l’interculturalità, il consumo critico, la tutela dell’ambiente. 124 Tali obiettivi vengono perseguiti nello svolgimento delle ordinarie attività curricolari e declinati, in via preferenziale, nell’ambito delle discipline giuridiche, delle materie letterarie e delle scienze. Inoltre, grazie all’impegno di tutti coloro che, in vari modi, sono presenti e operano sul territorio, l’Istituto formula, di anno in anno, una serie di attività mirate che abbiano valenza educativa di prevenzione tali da fornire agli studenti le chiavi di lettura dei fenomeni di devianza sociale. PREVENZIONE AL DISAGIO N ell’ambito della prevenzione al disagio, l’’Istituto collabora da tempo con l’Associazione “Da Donna a donna” (centro antiviolenza con sede a Ronchi dei Legionari), promuovendo la cultura della legalità, del rispetto e della dignità umana attraverso un approccio di genere, atto a riconoscere e prevenire la violenza intrafamiliare, nel rispetto della multiculturalità plurietnica che caratterizza il tessuto sociale del territorio. La collaborazione con detta Associazione si articola per mezzo di interventi in classe da parte delle operatrici, di concerto con i docenti, mediante la lettura del fenomeno della violenza intrafamiliare attraverso la rielaborazione di dati statistici raccolti per mezzo di tests, somministrati periodicamente agli allievi delle scuole medie di 1° e 2° grado del territorio, colloqui individuali con donne maggiorenni, riunioni di confronto e programmazione con i docenti finalizzate alla progettazione di interventi concreti di risposta alle diverse situazioni che si rilevano in itinere. EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AMBIENTE L ’Istituto promuove l’educazione alla salute quale realizzazione delle potenzialità dell’intelligenza, dell’affettività e dell’integrazione sociale dei singoli alunni, aspetto fondante della formazione della personalità dell’uomo, del “pieno sviluppo” di cui all’art.3 della Costituzione. Educare alla salute significa promuoverla attraverso la realizzazione di un clima socio-affettivo positivo, favorendo stili di vita orientati al benessere fisico, psichico e sociale. All’interno di questo quadro l’Istituto propone un repertorio di opportunità formative finalizzate a fornire una corretta informazione sulla salute e sui comportamenti da adottare per favorire e mantenere il proprio stato di benessere. Gli obiettivi dell’attività sono: diffondere la cultura della prevenzione in campo medico; informare i giovani sul corretto comportamento di salute riguardante l’affettività e la sessualità; sollecitare incontri con personale medico all’interno delle strutture pubbliche; sensibilizzare gli studenti nei confronti di temi quali le donazioni di sangue e organi; promuovere corretti stili di vita nel campo dell’alimentazione. L’attività si articola in una serie di interventi, mirati a perseguire i predetti obiettivi, rivolti agli studenti dell’istituto. 125 Vengono attuate iniziative volte a diffondere la cultura della prevenzione e sollecitare l’accesso alle strutture quali Incontri presso il Consultorio familiare dell’Ospedale di S. Polo. Intervento sul tema Traumi cranici e spinali relativi, in particolare, al rischio, per i giovani, di incidenti stradali dovuti anche all’uso di sostanze alcoliche e/o stupefacenti. Incontri presso il Centro di Salute Mentale di Monfalcone, al fine di abbattere pregiudizi nei confronti di pazienti affetti da disturbi psichici o organizzazione di iniziative, quali lunch, presso il medesimo Centro di Salute Mentale con il triplice scopo di favorire l’educazione alla solidarietà, vincere i pregiudizi nei confronti del malato di mente e attivare le competenze acquisite nel campo del servizio di ristorazione. Incontri con i sanitari responsabili del Centro Immuno – Trasfusionale dell’Ospedale S.Polo sul tema Donazione di sangue e midollo osseo. Interventi del Dipartimento per le Dipendenze-SERT-di Gorizia volti a favorire la prevenzione nei confronti dell’uso e consumo improprio di bevande alcoliche. EDUCAZIONE ALLA LETTURA L ’Istituto promuove la cultura del libro, volta ad accrescere l’amore per la lettura, strumento di sviluppo della persona umana e di offerta di pari opportunità formativa. La lettura, fondamentale strumento di autocultura, promuove nei giovani la capacità di introspezione; è in grado di potenziare il patrimonio linguistico degli studenti, sviluppa le capacità di espressione e di organizzazione del pensiero e le capacità critiche degli alunni consentendo loro di riflettere su se stessi, sui grandi valori che orientano le scelte nella società e nella vita. Attraverso la lettura si tratta di insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza in una prospettiva complessa, a superare la frammentazione delle discipline, a sviluppare la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi, di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento. Presso le sedi IPSIA, IPSSC e IPSIAM sono presenti delle Biblioteche, aperte agli studenti. Nell’incentivare l’utilizzo delle biblioteche scolastiche, la scuola intende favorire la realizzazione di comunità educative e didattiche; offrire risorse di informazione e documentazione a supporto dei processi di apprendimento; potenziare le competenze espressive e comunicative nonché lo sviluppo della creatività. Per quel che riguarda la finalità più specificamente rivolta agli alunni diversamente abili si è voluta proporre la simulazione di un ambiente lavorativo in vista della costruzione di un progetto di vita, dell’acquisizione di una visione complessiva del processo lavorativo, dell’integrazione degli alunni diversamente abili nella vita sociale, del loro successo formativo e della motivazione scolastica. Gli studenti si relazionano con figure scolastiche diverse imparando ad utilizzare diverse modalità di relazione, imparano ad organizzare i materiali e gli spazi necessari all’esecuzione di un compito, a portare a termine una consegna entro spazi e tempi definiti, a individuare problema, ad ipotizzare strategie di risoluzione e verificarle. 126 e riconoscere un ATELIER DI LETTURA AD ALTA VOCE V viene proposto da anni il progetto Atelier di lettura ad alta voce, finalizzato alla preparazione degli alunni dell’indirizzo Servizi Socio-Santitari alla conduzione di lettura rivolte a soggetti di età diverse. ll progetto si propone di formare volontari specializzati nell’animazione e nella lettura ad alta voce per operare presso i servizi rivolti alla persona, con particolare riguardo alle istituzioni pubbliche e private che ospitano bambini, anziani, diversamente abili quali biblioteche, ludoteche, case di riposo, centri diurni per disabili. È prevista l’attuazione di iniziative di formazione finalizzate a fornire agli studenti le tecniche espressive e comunicative a livello di uso della voce, della mimica, della gestualità e della postura. Si rende necessario arricchire la biblioteca scolastica con libri per bambini, adolescenti e adulti nonché con testi specialistici. GUIDE TURISTICHE SUL CARSO: PERCORSI DI PACE C on la finalità di: promuovere una cultura di rifiuto della guerra attraverso lo studio della guerra; favorire l’educazione alla legalità ed al concetto di pace fra popoli ed interpersonale; favorire l’accettazione della diversità; favorire un clima socializzante e cooperativo attraverso la condivisione di obiettivi comuni; favorire la conoscenza tra istituti diversi; favorire la motivazione scolastica attraverso attività pratiche; favorire la risoluzione dei conflitti; proporre attività finalizzate all’orientamento formativo degli studenti; proporre attività finalizzate all’orientamento informativo degli studenti delle scuole secondarie di primo grado le classi dell’indirizzo turistico attuano, da alcuni anni, un progetto che si propone come un percorso fra storia e natura nel Parco della Grande Guerra sul Carso monfalconese. Il progetto, orientato alla formazione di guide turistiche sul territorio, si sviluppa attraverso un grande laboratorio all’aperto, nella trincea a pochi metri dal centro città: un ambiente accessibile per gran parte dell’anno, ma che ha il suo culmine d’attività nelle giornate di fine anno scolastico (nei mesi d’aprile e maggio). In questi giorni, infatti, le animazioni realizzate dagli studenti sono presentate ad altri studenti delle scuole del territorio ed anche a gruppi di adulti. La manifestazione mette in scena esposizioni e laboratori interattivi. Il programma prevede il racconto della Grande Guerra attraverso la lettura di diari, lettere, pagine letterarie proprio in quei luoghi, le trincee, testimoni silenziosi di una memoria tragica che l’intervento del Comune ha restituito alla collettività. 127 L’attività si propone di combinare il piano storico con quello educativo intorno al tema cruciale della memoria che ancora trasuda dalle pietre del Carso; queste ”guide turistiche” hanno imparato ad ascoltarle con rispetto, ad interrogarle e a far parlare quei luoghi nella costruzione di una cultura di pace. L’attività, oltre che in italiano, può svolgersi in diverse lingue: inglese, francese, tedesco, albanese, serbo-croato, bengalese, spagnolo, russo e ucraino. Gli obiettivi specifici consistono nel: favorire negli alunni dell’indirizzo turistico un approccio pratico al mondo del lavoro nel settore turistico; favorire la motivazione scolastica e l’assunzione di responsabilità personale negli alunni impegnati nel progetto; favorire la capacità di comunicazione adeguandola al contesto, sia sotto l’aspetto formale (espressione in lingua italiana e possibilmente nelle lingue straniere studiate), sia sotto l’aspetto dell’espressione non verbale; favorire la capacità di risoluzione dei conflitti; favorire la “cultura della flessibilità” (di ruolo, spazio-temporale, ambientale, relazionale, ecc.); favorire l’integrazione fra le diverse discipline curricolari; favorire l’integrazione degli alunni disabili. Nell’anno scolastico 2013-2014 tale progetto è svolto in collaborazione con il FAI. AVVIAMENTO ALL’ATTIVITA’ SPORTIVA I l movimento e il gioco – momenti essenziali dell’attività motoria e dello sport – rispondono a un bisogno primario della persona e, attraverso una corretta azione interdisciplinare, contribuiscono al suo sviluppo armonico. Le attività motorie e sportive promuovono, inoltre, la cultura del rispetto dell’altro, del rispetto delle regole, sono veicolo di inclusione sociale e di contrasto alle problematiche legate al disagio giovanile. La conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono fonte di gratificazione che incentivano l’autostima dell’alunno e l’ampliamento progressivo della sua esperienza, arricchendola di stimoli sempre nuovi. L’attività motoria e sportiva, soprattutto nelle occasioni in cui fa sperimentare la vittoria o la sconfitta, contribuisce all’apprendimento della capacità di modulare e controllare le proprie emozioni. Attraverso la dimensione corporeo - motoria l’alunno esprime istanze comunicative e, a volte, manifesta disagi di varia natura che non riesce a comunicare con il linguaggio verbale. Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l’inserimento anche di alunni diversamente abili ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra.” L’attività sportiva nella scuola è finalizzata a: 128 coinvolgere tutti gli studenti favorire l’apprendimento non formale ed informale promuovere l’acquisizione di corretti stili di vita educare ad un competizione sana nel rispetto dell’avversario favorire l’acquisizione di una consapevolezza sportiva ed etica fondata sul rispetto reciproco, sulla convivenza civile, sull’educazione alla vita raggiungere il successo scolastico. La scuola ha il compito fondamentale di educare, ma poiché educare è una strategia globale, occorre attuarla con la compartecipazione delle istituzioni locali e anche delle associazioni sportive. Seguendo questa linea l’Istituto favorisce la cooperazione tra il mondo della scuola e dello sport per sviluppare modalità educative che esaltino il piacere del movimento e dello star bene insieme. Il fine condiviso è la costruzione di azioni mirate a: incoraggiare la partecipazione alle attività sportive da parte degli studenti che ancora non le praticano; sostenere e valorizza re l’impegno sportivo scolastico ed extra scolastico degli studenti; promuovere la pratica di attività sportive da parte di alunni diversamente abili; valorizzare le eccellenze; promuovere pari opportunità di partecipazione con particolare attenzione all’inclusione di alunni immigrati; favorire la crescita culturale, civile e sociale dei giovani; prevenire il disagio, la dispersione, la devianza; creare possibili soluzione per conciliare la pratica agonistica con l’impegno, la frequenza ed il successo scolastico; favorire il corretto sviluppo fisiologico, motorio, emotivo, cognitivo e socio – relazionale della persona; trarre vantaggio dai valori trasmessi attraverso lo sport per lo sviluppo delle capacità fisiche e della volontà a compiere sforzi a livello personale; valorizzare il gioco e lo sport come spazio privilegiato di apprendimento, socializzazione, integrazione. Per favorire il perseguimento dei predetti obiettivi l’Istituto promuove una serie di attività, curricolari ed extra curricolari, cui gli studenti possono aderire e che vengono attuate, compatibilmente con il numero di adesioni: Tornei d’Istituto di Pallavolo; Incontri di Calcio a 5 tra le varie sedi; Campionati studenteschi di: Calcio 5 Beach Volley Basket Atletica Leggera Corsa Campestre 129 Corso di Difesa Personale Corso di Palla tamburello Corso di Tennis Corso di Badminton Corso di Nuoto Salvamento e Voga L'Istituto partecipa al trofeo di Salvamento a Nuoto e Primo Soccorso di Lerici (SP) ed aderisce a tutte le iniziative interscolastiche di rilievo e collabora attivamente con l'associazione Onlus Calicanto per le iniziative di Sport Integrato PROGETTO LINGUE L ’Istituto attua una serie di iniziative volte a potenziare l’apprendimento delle lingue straniere, in particolare l’inglese ed il tedesco. La finalità è quella di favorire la motivazione allo studio della lingua straniera, promuovere il miglioramento della competenza comunicativa, favorire la consapevolezza della dimensione internazionale dell’apprendimento. Le strategie attuative si articolano nel Soggiorno studio in Inghilterra, nelle settimane intensive di lingua inglese e tedesca e nella preparazione alla certificazione delle competenze linguistiche da parte degli enti preposti. Soggiorno studio in paesi anglofoni o germanofoni P er potenziare le competenze e la padronanza della lingua straniera, agli alunni frequentanti prevalentemente le classi del corso turistico viene proposto un soggiorno studio che finora si è tenuto in paesi anglofoni. Obiettivi del progetto sono consolidare ed ampliare le competenze linguistico – comunicative e approfondire aspetti culturali dei paesi stranieri. Durante il soggiorno, della durata di una settimana, gli studenti delle classi terze, principalmente dell’indirizzo turistico, possono vivere un’esperienza di studio a contatto diretto con la realtà sociale e culturale di lingua inglese. La sistemazione, a coppie, presso famiglie selezionate direttamente dalla scuola frequentata, dà loro la possibilità di mettere in pratica le competenze linguistiche, di incrementare le capacità comunicative e dialogiche. Gli studenti frequentano un corso di potenziamento della lingua inglese presso una scuola di lingua inglese per complessive 15-20 lezioni tenute da docenti madrelingua. Nel corso della giornata possono condividere le abitudini e lo stile di vita del contesto locale. Hanno l’occasione di incrementare le capacità comunicative e dialogiche, di visitare il territorio, di orientarsi in una località straniera e di sperimentare sul campo le competenze acquisite. Al termine del corso a ciascun allievo viene rilasciato un diploma con la valutazione specifica per ciascuna abilità della competenza comunicativa. 130 Il progetto, nell’indirizzo turistico è inteso ad approfondire la conoscenza della lingua inglese nel settore specifico di specializzazione, grazie alla formula dell’Itinerant Teaching, attuato direttamente nei principali musei di Londra. Corsi intensivi in lingua straniera e certificazione Trinity P er stimolare e potenziare l’apprendimento delle lingue comunitarie viene proposto a tutte le classi dell’indirizzo turistico e alle classi e quarte e quinte degli altri indirizzi di studio, un corso full immersion di lingua inglese e tedesca con docenti madrelingua. Gli obiettivi riguardano il consolidamento delle conoscenze strutturali e funzionali della lingua nei diversi livelli di competenza previsti dal QCER, delle conoscenze lessicali relative alla quotidianità ed a tematiche di attualità, l’interazione in scambi dialogici in lingua inglese/tedesca con i compagni, il consolidamento e potenziamento delle abilità ricettive e produttive, specialmente a livello orale. Le attività proposte tengono conto del livello di partenza dei gruppi e mirano al potenziamento della competenza comunicativa offrendo spunti di integrazione e di approfondimento dei programmi curriculari. Dall’anno scolastico 2008/09 l’iniziativa, articolata su cinque giorni consecutivi in orario antimeridiano, ha coinvolto le classi quarte e quinte dell’indirizzo turistico che hanno potuto usufruire di una settimana intensiva di lingua inglese seguita da un analogo periodo di studio della lingua tedesca. Agli allievi del corso servizi sociali è stata proposta una settimana di potenziamento della lingua inglese. Ogni periodo comprende un pacchetto di ore in orario antimeridiano. Il progetto prevede, al termine del corso, il rilascio di un attestato di frequenza agli allievi partecipanti. Progetto C.L.I.L. – Content and language integrated learning L’ Istituto aderisce alla rete C.L.I.L. – Content and Language Integrated Learning. Il progetto propone l’uso della lingua straniera, inglese, per veicolare contenuti disciplinari. La finalità è quella di offrire agli studenti l’opportunità di migliorare la loro competenza linguistica e di apprendere lessico e fraseologia tipici di microlingue specifiche, in particolare quella scientifica e matematica. Gli studenti hanno inoltre la possibilità di apprezzare l’importanza della lingua straniera quale utile strumento di comunicazione nel campo tecnico – professionale. Negli scorsi anni scolastici docenti dell’Istituto hanno frequentato corsi di specializzazione nell’insegnamento in lingua straniera e moduli CLIL sono stati attuati in alcune classi. 131 PROGETTO ERASMUS PLUS (Coop4live 2014 – 2020) L 'ISIS Pertini di Monfalcone aderisce ad una rete interprovinciale di scuole del Friuli Venezia Giulia che ha ottenuto il finanziamento da parte dell'Agenzia Nazionale Erasmus plus - ISFOL, nell'ambito del Programma europeo Erasmus Plus, per il progetto n. 2014-1-IT01-KA102-002295- COOP4LIVE. Erasmus + è il nuovo programma di mobilità dell'Unione Europea per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020, che ha sostituito, raggruppandoli sotto un unico nome, tutti i programmi di mobilità dell'UE. Esso si basa sulla premessa che investire nell'istruzione e nella formazione è la chiave per sprigionare le potenzialità, indipendentemente dall'età o dal contesto da cui provengono i discenti. Erasmus+ mira quindi ad accrescere la qualità e la pertinenza delle qualifiche e delle competenze. Il progetto Erasmus Plus è incentrato su tre attività chiave, trasversali ai diversi settori: Key Action 1 (KA1): Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento; Key Action 2 (KA2): Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi; Key Action 3 (KA3): Sostegno alle riforme delle politiche. Nell’ambito di Key Action 1 (KA1) è prevista la Mobilità studenti, che mette a bilancio la realizzazione di 650.000 percorsi destinati a studenti dell'istruzione e della formazione tecnica e professionale ed apprendisti. Questa attività sostituisce il precedente programma Leonardo da Vinci; propone perciò per gli studenti della formazione tecnica e professionale percorsi all’estero, da realizzarsi in contesto lavorativo e che si integrano nei percorsi di formazione scolastica presso istituzioni, imprese, centri di formazione e ricerca operanti in un altro Paese dell'Unione o aderente al Programma. L’azione (che nelle varie tipologie coinvolge anche docenti, staff e formatori, studenti si istruzione superiore, e operatori giovanili ed attivi nel volontariato) mira a: Migliorare le competenze Ampliare le conoscenze e la comprensione delle politiche e delle pratiche nazionali Rafforzare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento Innescare cambiamenti nel senso della modernizzazione e internazionalizzazione delle istituzioni educative e formative Promuovere attività di mobilità per i discenti Il progetto “Coop4Live” – Conv. n. 2014-1-IT01-KA102-002295, è finanziato dal programma ERASMUS+ -Key Action 1 e promosso dall’ ISIS “Brignoli - Einaudi – Marconi”, Gradisca d’Isonzo – Staranzano, capofila di una rete interprovinciale composta da altri istituti del Friuli Venezia Giulia: ISIS “Pertini” di Monfalcone; ITG “Pertini” di Pordenone; ISIS “Tagliamento” di Spilimbergo e ITS “Volta” di Trieste. La rete conta sull’appoggio di un significativo partenariato interno composto da cooperative, Enti locali territoriali, aziende e rappresentanze delle parti sociali e degli enti economici. 132 Il progetto si focalizza sull’apprendimento, confronto e sviluppo di idee imprenditoriali cooperative e sociali e sull’attività della filiera turistica integrata da differenti professionalità. I destinatari sono studenti delle classi 4^dei seguenti corsi di studio: a) Settore economico di Istituti Tecnici (AFM, SIA, RIM e Turismo); b) settore tecnologico (Costruzioni, Ambiente e Territorio, Trasporti e Logistica, Elettronica ed Elettrotecnica, Informatica e Telecomunicazioni, Meccanica, Meccatronica ed Energia, Agraria, Agroalimentare, Agroindustria); d) Settore Servizi degli Istituti Professionali: Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; Servizi commerciali; Servizi sociosanitari. Il progetto avrà durata biennale e la sua realizzazione prevede per i partecipanti un periodo di mobilità all’estero di 5 settimane durante il periodo estivo (1 settimana di preparazione linguistica, culturale e di introduzione allo stage e 4 di stage a tempo pieno). Le borse previste per il 2015 sono 76 ed i paesi di destinazione sono: Regno Unito, Francia, Spagna e Germania, in base ai profili di appartenenza e alle lingue studiate (o dell’inglese come lingua veicolare). L’esperienza comporta un impegno a partecipare alle attività preparatorie linguistiche e pedagogiche in Italia nei mesi antecedenti la partenza, che rientrano nel finanziamento del progetto. La validazione e il riconoscimento della esperienza di mobilità si baseranno sull’utilizzo di procedure ECVET e su protocolli di intesa con i partner e ad ogni partecipante saranno rilasciati degli attestati di partecipazione e il documento Europass Mobilità. Il progetto è coordinato da Fortes Impresa sociale di Vicenza - http://www.fortes.it/ Resp.le progetto per l'ISIS Pertini: prof.ssa Carla MONTANARI 133 PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA LEGALITA’ Responsabile progetto Prof.ssa Rita Smareglia, Prof.ssa Roberta Galuppo Premessa: Il progetto triennale si prefigge lo scopo di rendere consapevole lo studente di essere parte di una società organizzata secondo regole di condotta, che sovraintendono allo svolgersi delle relazioni sociali. Ogni individuo, per realizzarsi, ha bisogno principalmente di due prese di coscienza: a) la necessità di costruire una rete di relazioni con i propri simili, ovvero di instaurare rapporti con la società civile; b) deve essere (e sentirsi) apprezzato dalla stessa società civile. Se la prima presa di coscienza riguarda soprattutto l’ambito di interessi di cui ogni individuo è portatore in senso personale (ognuno decide con chi instaurare un’amicizia, a quale gruppo/ambito culturale intende aderire – con riguardo anche alla prospettiva occupazionale lavorativa, quali hobbies o sports coltivare, ecc.), la seconda presa di coscienza implica la maturazione del senso di responsabilità. Responsabilità intesa nella volontà del soggetto di “restare” a far parte delle relazioni sociali che l’individuo ha scelto di costruire. L’obiettivo del progetto è quindi quello di presentare agli studenti argomenti sia teorici che pratici utili a vederli inseriti proficuamente nella nostra società, elemento indispensabile, come evidenziato sopra, per essere realizzati in se stessi ovvero costruire la propria personalità (propria occupazione, propria famiglia, propria indipendenza economica, propri hobbies. Finalità: Considerare le regole come elementi diversi dal dovere/imposizione (a cui spesso si è portati a sottrarsi o ad eludere) Presentare regole che si rifacciano ad ambiti del vivere sociale inerenti la cerchia di relazioni di cui possono avere esperienza gli studenti Vivere consapevolmente l’ambiente scolastico Vivere nella società nel rispetto delle regole di cittadinanza Rispettare regole disciplinari in prospettiva dell’inserimento lavorativo Obiettivi: Promuovere il rispetto del regolamento d’Istituto Prevenire fenomeni quali bullismo, cyberbullismo, cyberstalking Promuovere la lealtà nei rapporti contrattuali Favorire l’assunzione di responsabilità personale negli alunni 134 Conoscenze Distinzione fra “prepotenza/scherzo” e “prepotenza/reato” Istituzioni coinvolte nella prevenzione e nell’accertamento di responsabilità in seguito a segnalazione Violazione della privacy nei social networks Misure sanzionatorie Responsabilità civile e penale di minorenni e maggiorenni Realtà di associazionismo educativo e solidale Diritti dei lavoratori e rispetto dei regolamenti Risvolti sociali della retribuzione (le tasse) Competenze Vivere l’ambiente scolastico nel rispetto del regolamento d’Istituto Risolvere conflitti Approcciarsi correttamente in un lavoro di gruppo Capacità Adeguata modalità di comunicazione (scritta e verbale) Adeguata modalità di relazione rispetto ai diversi contesti Reperire informazioni in rete Rispettare le consegne e gli obiettivi progettati Rispettare i tempi di svolgimento degli obiettivi progettati Riconoscere eventuali difficoltà Sapere come e a chi chiedere aiuto Modalità di attuazione del servizio: All’inizio di ogni anno scolastico, dopo un periodo di monitoraggio, i Consigli di Classe rileveranno i bisogni e indicheranno quali classi e quali studenti potrebbero trarre di volta in volta beneficio dal servizio in oggetto. Si potranno così predisporre, insieme ai docenti che si occuperanno del servizio, dei programmi personali d’intervento rispetto ad eventuali criticità emergenti e lavorare collettivamente per rafforzare le competenze. Potranno essere coinvolti in interventi specifici: - Associazioni di volontariato. - Forze dell’ordine. - Psicologi. - Funzionari del centro per l’impiego. - Funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Destinatari progetto (classi e indirizzi) Tutte le classi dell’I.S.I.S. dall’a. s. 2016-17 al 2018-19 135 Durata progetto e scansione temporale Triennale; da settembre a maggio di ogni anno scolastico. Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Organico di Qualifica / profilo potenziamento; Docenti n. ore Da definire in itinere esperti esterni Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Beni di consumo Eventualmente da definire Da definire Procedura di verifica e valutazione progetto Verranno verificati gli obiettivi del progetto attraverso: - Osservazione del comportamento degli allievi da parte dei Consigli di classe; - Relazione orale e/o scritta e/o su supporto informatico da parte degli allievi sull’attività svolta. 136 PROGETTO PER LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA Responsabili progetto Sanzin Sabina Finalità: Favorire la conoscenza e la coscienza del proprio corpo; Favorire la conoscenza e la coscienza delle proprie capacità motorie Favorire la comunicazione in un contesto ambientale eterogeneo Favorire la sicurezza nelle relazioni interpersonali Obiettivi: Acquisire la capacità di sentire il proprio corpo Acquisire la capacità di comunicare attraverso il corpo Acquisire la capacità di giudicare situazioni Acquisire la capacità di decisione e risoluzione Conoscenze: Conosce il proprio corpo, riscopre i movimenti naturali, e supera gli schemi stereotipati. Competenze: Impara ad accettarsi ed apprezzarsi rafforzando un'idea positiva di se stesso. Capacità : Essere in grado di fidarsi dell'altro potenziando le proprie capacità di analisi delle varie situazioni. Destinatari del progetto Tutti gli allievi interessati dell’I.S.I.S., inclusi i diversamente abili Durata del progetto e scansione temporale Dal mese di OTTOBRE 2016 a GIUGNO 2017 Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore Personale interno: Insegnanti di Scienze motorie : LEBAN LIVIA ONISCHENKO LUDMJLA 20 ore ciascuno SANZIN MICHELA SANZIN SABINA ZAGO ANTONELLA Verifica e valutazione Dimostrazioni pratiche – test - prove strutturate 137 PROGETTO PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE Il nuovo quadro di sistema La formazione in servizio "obbligatoria, permanente e strutturale" è connessa alla funzione docente e rappresenta un fattore decisivo pe la qualificazione di ogni sistema educativo e per la crescita professionale di chi in esso opera. Lo sviluppo di un sistema di opportunità formative per i docenti e tutti gli operatori scolastici è una responsabilità pubblica prioritaria ed in questa visione si inserisce l'incremento di fondi destinati alla formazione, sia in forma di carta elettronica per i singoli docenti (v.DPCM23 settembre 2015), sia come risorse per l'organizzazione delle attività formative (art. l, comma 25 della legge l07 cit.). Mentre con la prima modalità si intende riconoscere ed incentivare la libera iniziativa dei docenti, da ricondurre comunque ad una dimensione professionale utile ad arricchire le competenze degli insegnanti e quindi la qualità dell'insegnamento, con la seconda si vogliono porre le istituzioni pubbliche (MIUR, USR, scuole e loro reti) nella condizione di progettare e attuare azioni pertinenti ed utili ai livelli del sistema educativo. Il Piano Nazionale di Formazione (comma 124 della legge 107cit.) è la sede formale degli impegni di sistema in materia di formazione in servizio, per il primo triennio 2016-2018. La sua elaborazione è in corso e sarà adottato con Decreto del Ministro. Gli attori della formazione Il MIUR, a partire dall’esercizio finanziario 2016, metterà annualmente a disposizione delle scuole, singole o associate in rete, risorse certe per accompagnare le politiche formative di istituto e di territorio. Sono in fase di predisposizione alcune linee di azione nazionali, mirate a coinvolgere un numero ampio di docenti nei seguenti temi strategici: le competenze digitali e per l'innovazione didattica e metodologica; le competenze linguistiche; l'alternanza scuola-lavoro e l'imprenditorialità; l'inclusione, la disabilità, l'integrazione, le competenze di cittadinanza globale; il potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e comprensione, alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle competenze matematiche; la valutazione. Le azioni nazionali, che arricchiscono i piani di istituto, coinvolgeranno, a partire dalla formazione di figure strategiche (come nel caso dell'inclusione e del Piano Nazionale Scuola Digitale), in 138 particolare docenti in grado di accompagnare i colleghi nei processi di ricerca didattica, formazione sul campo, innovazione in aula. La comunità professionale di ogni scuola, in particolare il collegio nelle sue diverse articolazioni tecniche, è quindi il contesto per l'elaborazione dei programmi di formazione in servizio. Tenuto conto delle priorità nazionali, le iniziative formative scaturiscono dall'analisi dei bisogni degli insegnanti, dalla lettura ed interpretazione delle esigenze dell'istituto, evidenziate dall'autovalutazione d'istituto (RAV), dai piani di miglioramento (PdM), dalle proposte di innovazione che si intendono mettere in atto. La dimensione rete di scuole, nella sua configurazione di comunità territoriale o di scopo, consente di ampliare gli stimoli culturali, di scambiare soluzioni di successo, di realizzare iniziative mirate a specifici bisogni o tipologie di docenti e di condividere azioni di sistema per massimizzare l'efficacia degli interventi formativi. Un nuovo format per le attività formative Il Piano Nazionale di Formazione, in fase di elaborazione, porrà l'enfasi sull'innovazione dei modelli di formazione. Non si tratta infatti di obbligare i docenti a frequentare per un certo numero di ore corsi di aggiornamento routinari e basati essenzialmente su conferenze, ma di impegnarli in percorsi significativi di sviluppo e ricerca professionale, che li veda soggetti attivi dei processi. Le migliori esperienze formative, da conoscere e da valorizzare, già mettono a disposizione un repertorio di metodologie innovative (laboratori, workshop, ricerca-azione, peer-review, comunità di pratiche, social networking, mappatura delle competenze, ecc.), con un equilibrato dosaggio di attività in presenza, studio personale, riflessione e documentazione, lavoro in rete, rielaborazione e rendicontazione degli apprendimenti realizzati. In coerenza con questa pluralità di modalità, il MIUR, le scuole e i responsabili delle diverse iniziative individueranno sistemi e modalità per il monitoraggio della qualità e dell'efficacia delle attività formative svolte dai docenti. In sostanza, si intende privilegiare la documentazione degli esiti della formazione. Questa prospettiva implica la progressiva costruzione di un sistema di autovalutazione della propria formazione, di validazione delle esperienze svolte, di sistemazione degli esiti verificati in un portfolio personale del docente, che si arricchisce progressivamente nel corso del triennio del piano formativo di istituto e di quello nazionale. A titolo esemplificativo, nei percorsi per la formazione dei docenti neo-assunti (DM850/2015) è già prevista la elaborazione di un portfolio in formato digitale. La formazione in servizio nel POF triennale La prospettiva triennale del POF invita ad assumere un orizzonte progettuale di respiro ampio, ma scandito anno per anno in azioni concretamente perseguibili e rendicontabili. Peraltro, già il vigente CCNL 2006-2009 impegna le istituzioni scolastiche a dotarsi di un piano di azioni formative 139 di istituto (art. 66) che possono oggi essere assunte all'interno del POF triennale. La formazione obbligatoria in servizio rappresenta certamente uno dei capitoli portanti di un ideale indice di POF, e fornisce il segnale di un investimento della comunità professionale della scuola per il mantenimento e il miglioramento di elevati standard professionali per tutti gli operatori scolastici. All'interno, la previsione di azioni formative si innesta sui bisogni formativi rilevati dai processi di autovalutazione e di miglioramento, sulla lettura dei dati di contesto (comunità, allievi, personale, contesto territoriale e sociale e bisogni educativi specifici), ma anche sulle vocazioni tipiche di ogni istituzione, sulle sue eccellenze, sulle aree di innovazione che si vogliono perseguire. Il piano di istituto dovrebbe contenere la previsione di massima- pluriennale – delle azioni formative da rivolgere, anche in forme differenziate, a: docenti neo-assunti (con impegno a far "crescere" l'attenzione ai processi interni di accoglienza e prima professionalizzazione); gruppi di miglioramento (impegnati nelle azioni conseguenti al RAV e al PdM); docenti impegnati nello sviluppo dei processi di digitalizzazione e innovazione metodologica (nel quadro delle azioni definite nel PNSD); consigli di classe, team docenti, personale comunque coinvolto nei processi di inclusione e integrazione; insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative, prefigurate dall'istituto anche relativamente alle innovazioni introdotte dalla legge l07/2015 figure sensibili impegnate ai vari livelli di responsabilità sui temi della sicurezza, prevenzione, primo soccorso, ecc. anche per far fronte agli obblighi di formazione di cui al D. lgs. 8112008. Ogni docente parteciperà alle azioni formative, deliberate dal Collegio dei Docenti nell'ambito del POF triennale, anche in una logica di sviluppo pluriennale. Articolazioni e ricadute della formazione Il piano della singola istituzione scolastica e quindi il quadro delle opportunità offerte ai docenti, può certamente comprendere iniziative formative promosse dalle reti di scuole di un territorio (o da altre modalità aggregative), in favore di particolari categorie di docenti, anche per far fronte a specifiche e mirate esigenze professionali (aree disciplinari, progetti innovativi, priorità socioculturali, ecc.). La rete può consentire economie di scala, ma soprattutto stimola un confronto culturale e di pratiche, decisivo per far crescere l'insieme delle scuole, promuovendo eccellenza ed equità. Il piano potrà altresì incentivare la propensione dei docenti a costruirsi percorsi personali di sviluppo professionale, prendendo atto della partecipazione ad azioni formative intensive e prolungate, come quelle richieste dall'introduzione di innovazioni nell'ordinamento o dalla acquisizione di competenze in vista dell'assunzione di nuove responsabilità all'interno del sistema scolastico. 140 È altresì auspicabile che in questo sistema in costruzione siano pienamente valorizzati il ruolo delle associazioni professionali e disciplinari dei docenti, la collaborazione con il sistema universitario, il contributo di enti locali, fondazioni, istituti di ricerca, l'apporto di soggetti qualificati e accreditati, pubblici e privati e delle relazioni sindacali sviluppate così come previsto dalla normativa vigente. Il piano della scuola offrirà una cornice istituzionale a queste iniziative, riconducendole ad una visione unitaria della progettualità della scuola, definendo anche le condizioni di accesso alla formazione mediante anche la scansione delle procedure previste da corrette relazioni sindacali. Le indicazioni del presente documento verranno arricchite ed implementate nella stesura del Piano Nazionale di Formazione e potranno trovare forme organizzative diverse: a livello di scuola, di reti di scuole, di snodi e/o poli formativi o come specifiche iniziative nazionali. L'attenzione deve essere rivolta soprattutto ad impostare, secondo una logica progettuale incrementale, un diverso sistema di formazione permanente utile ai docenti per la sua rilevanza culturale e le implicazioni didattiche e soprattutto per la necessaria ricaduta positiva negli esiti scolastici e formativi di studenti e studentesse. INIZIATIVE FORMATIVE PROPOSTE PER L’ANNO SCOLASTICO I n relazione all’attività di formazione e aggiornamento vengono riproposti annualmente i seguenti obiettivi prioritari, eventualmente integrati con quelli previsti dalla normativa: 1. attuazione degli obblighi contrattuali; 2. supporto ai processi di innovazione. Gli interventi sono finalizzati al potenziamento delle competenze disciplinari, psico-pedagogiche, organizzativo–relazionali e metodologico–didattiche. Le azioni di formazione e aggiornamento sono tese a favorire: la sicurezza sul lavoro (in attuazione di quanto previsto dall’art.37 del D. Lgs 81/08 e l’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 e 25/07/2012) l’applicazione della didattica per competenze e la loro certificazione rispetto all’obbligo scolastico; l’integrazione degli alunni stranieri; l’integrazione degli alunni diversamente abili; l’integrazione degli alunni con DSA; la promozione dell’orientamento, contro la dispersione scolastica e il disagio; lo sviluppo delle competenze linguistico – comunicative e metodologico – didattiche; la corretta applicazione delle disposizioni in materia di esami di Stato; il potenziamento e lo sviluppo delle competenze finalizzate all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella didattica; l’acquisizione, a scuola, di corretti stili di vita con riferimento a iniziative per: 141 il contrasto del bullismo l’educazione alla legalità, alla convivenza civile ed alla cittadinanza attiva l’educazione sportiva ad alla lotta contro la violenza nello sport ed il doping l’educazione alimentare 142 PROGETTO ANIMATORE DIGITALE Responsabili progetto Prof. Gianfranco Giovinazzo, Franco Cargnel, Laura Verginella, Carla De Faveri. Finalità ed obiettivi in conformità alla legislazione vigente ed al Piano triennale dell’Offerta Formativa dell’istituto, la finalità è quella di favorire il processo di digitalizzazione nelle scuole, nonché quello di diffondere politiche legate all'innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno al Piano nazionale per la scuola digitale sul territorio, nonché attraverso la creazione di gruppi di lavoro e il coinvolgimento di tutto il personale della scuola. Destinatari del progetto Tutti gli allievi e docenti dell’istituto Discipline coinvolte T.I.C. Durata progetto (tempo/n. ore complessivo/e) e scansione temporale Triennio 2016-2019 – 50 ore per anno per un totale di 150 ore – da settembre a giugno. Sviluppo progetto – metodologie e/o attività - fasi/scansione temporale L'animatore digitale dovrà essere promotore, nell’ambito della propria istituzione scolastica o in raccordo con altre scuole, delle seguenti azioni: ● ambienti di apprendimento per la didattica digitale integrata ● realizzazione/ampliamento di rete, connettività, accessi ●laboratori per la creatività e l’imprenditorialità ● biblioteche scolastiche come ambienti mediali ● coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici ● ammodernamento del sito internet della scuola, anche attraverso l’inserimento in evidenza delle priorità del PNSD; ● registri elettronici e archivi cloud ● acquisti e fund-raising ● sicurezza dei dati e privacy ● sperimentazione di nuove soluzioni digitali hardware e software ● orientamento per le carriere digitali ● promozione di corsi su economia digitale ●cittadinanza digitale ● educazione ai media e ai social network 143 ● e-Safety ●qualità dell’informazione, copyright e privacy azioni per colmare il divario digitale femminile ●costruzione di curricola digitali e per il digitale ● sviluppo del pensiero computazionale ● aggiornare il curricolo di tecnologia Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore 150 ore nel triennio così ripartite: Personale interno 25 ore prof. Cargnel x 3 anni, Docenti in servizio presso l’istituto tot. 75 ore; 25 ore prof. Giovinazzo x 3 anni, tot. 75 ore Personale esterno 0 ore Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Beni di consumo Memorie USB e DVD Carta, stampante, cancelleria, DVD, memorie USB Fotocamere e cineprese digitali Proiettori LIM Software per gestione/archiviazione di foto e filmati Attività di orientamento Utilizzare le competenze e risorse digitali per promuovere l’immagine dell’Istituto, attraverso la realizzazione di brevi spot con le attività più significative e caratterizzanti le 4 specializzazioni proposte dal P.T.O.F. Realizzazione di dispense ad uso di studenti e docenti di tutti i plessi. 144 PROGETTO VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Responsabili progetto Prof. Marina Turazza, Gianfranco Giovinazzo, Rita Smareglia, Brunella Ballone, DSGA Franco Cristin Finalità: in conformità alla legislazione vigente ed al Piano triennale dell’Offerta Formativa dell’istituto, la finalità principale dei viaggi d’istruzione consiste nell’integrazione della normale attività scolastica sul piano della formazione generale della personalità degli alunni. Gli obiettivi specifici, conformi al PTOF, consistono nel: favorire la motivazione allo studio delle lingue straniere, promuovere il miglioramento delle competenze comunicative, favorire la consapevolezza della dimensione internazionale dell’apprendimento mediante l’approccio con le realtà di paesi stranieri; consolidare e ampliare le competenze linguistico – comunicative delle lingue comunitarie, potenziare la loro padronanza e gli aspetti culturali dei paesi stranieri; favorire l’arricchimento culturale e relazionale degli studenti nonché il loro inserimento scolastico e sociale, attraverso esperienze di crescita della personalità, rientranti tra le attività integrative della scuola. Destinatari Alunni classi prime e seconde dell’istituto. Alunni classi terze e quarte dell’istituto. Alunni classi quinte dell’istituto. Discipline coinvolte Tutte le discipline previste dal corso degli studi. Durata del progetto Tutto il triennio di durata del Piano Triennale dell’Offerta Formativa Sviluppo progetto – metodologie e/o attività - fasi/scansione temporale Il progetto prevede la proposta di soggiorni studio, viaggi d’istruzione, visite d’istruzione in giornata e, in generale, situazioni full immersion finalizzate allo sviluppo delle competenze linguistiche – comunicative e all’arricchimento culturale degli studenti. Per le classi terze e quarte si procede mediante la proposta di un soggiorno studio in un paese di lingua anglofona, previa verifica delle abilità di base, linguistiche e comunicative, nella lingua inglese. Agli studenti delle classi terze e quarte, viene contestualmente proposto un viaggio d’integrazione culturale e della preparazione d’indirizzo in paese di lingua tedesca al fine di promuovere le competenze linguistiche della seconda lingua comunitaria. Il viaggio rappresenta inoltre un’occasione per focalizzare le complesse dinamiche storiche e sociali che caratterizzarono un’area 145 di confine, come la nostra regione, abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e culturali. Per le classi quinte viene programmata la visita ad una capitale europea, dall’elevato valore artistico, che preveda una situazione di full immersion nelle lingue comunitarie e nel contempo favorisca la consapevolezza della dimensione internazionale dell’apprendimento. Per tutte le classi il progetto prevede l’arricchimento culturale degli studenti da perseguire mediante la visita ad importanti centri artistici e proposte che consentano ai ragazzi di riflettere sulla storia della prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, di analizzare alcuni aspetti delle complesse dinamiche storiche che caratterizzarono la nostra macroarea, di avere un confronto diretto con gli spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non addirittura inimmaginabili. Per tutte le classi, prime, seconde, terze, quarte e quinte, la declinazione dei contenuti potrà aver luogo anche o principalmente (classi prime e seconde) mediante proposte di partecipazione a progetti o uscite, anche della durata di un giorno, in Italia o all’estero nella macroarea transfrontaliera, al fine di favorire la conoscenza reciproca, lo sviluppo equilibrato, la cooperazione, la tutela ambientale, del paesaggio naturale e culturale in ambito transfrontaliero. Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore Personale interno Fino a sessanta Docenti in servizio presso l’istituto Personale esterno Fino a quarantacinque Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Utilizzo hardware e software in dotazione presso l’istituto. Beni di consumo Fotocopie. Verifica e valutazione Ogni anno verrà effettuato un monitoraggio. 146 PROGETTO DI PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO GIOVANILE Le attività di volontariato, promosse da scuola, in collaborazione con le Associazione presenti sul territorio hanno le seguenti finalità: sviluppare e implementare i valori e la cultura del volontariato, quale strumento di integrazione sociale e di abbattimento delle diversità, al fine di contribuire all’integrazione ed all’inclusione sociale dei giovani; promuovere la creatività e lo spirito critico degli studenti, rafforzare il ruolo delle organizzazioni di volontariato e di terzo settore quali partner privilegiati della scuola per la sensibilizzazione, la formazione e l’educazione delle giovani generazioni alla cittadinanza attiva e corresponsabile; sostenere e promuovere attività finalizzate alla prevenzione e al superamento di tutte le forme di discriminazione e di intolleranza; promuovere percorsi di cittadinanza europea; promuovere e valorizzare comportamenti compatibili ai temi della sostenibilità ambientale, della tutela del territorio, della mobilità sostenibile. In particolare la scuola collabora con: il MO. VI attraverso il progetto “PROVE TECNICHE DI VOLONTARIATO” Con L’associazione UNODUETRECLAUN ONLUS.- l’Associazione INCONTRIAMO per sensibilizzare i giovani e avvicinarli al mondo dell’anziano con la partecipazione a momenti ricreativi presso le strutture residenziali della zona. Partecipazione al Banco alimentare. 147 PROGETTI ANNUALI PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA LEGALITA’ Responsabili progetto Prof.ssa Alessandra Dapas, Prof.ssa Rita Smareglia Premessa: Nel corso della prima parte dell’anno scolastico la classe 3amt ha evidenziato particolari difficoltà nel rispetto delle regole di comportamento in classe e a scuola in generale, sia in termini di uso e cura del materiale didattico che dei rapporti con il personale docente e non docente e fra pari. La fatica a mettere in pratica adeguate strategie di comunicazione, autocontrollo e mediazione ha portato a ripetute violazioni al regolamento di disciplina, anche gravi, e diversi studenti sono stati sanzionati dal Consiglio di Classe con periodi di sospensione dalle attività didattiche, convertiti in attività a favore della comunità scolastica. Al fine di sensibilizzare la classe alla necessità di un comportamento più responsabile e corretto, all’importanza del rispetto di norme e regole nella vita sociale, si ritiene opportuno un intervento di tipo educativo significativo e a lungo termine. Si intende agire nell’immediatezza e monitorare la situazione nel corso del corrente anno scolastico per creare i presupposti per un progetto triennale, a partire dal prossimo, che possa estendersi anche ad altre classi che dovessero eventualmente presentare le medesime esigenze. Finalità: Favorire la motivazione alla riflessione Favorire il successo formativo Favorire la collaborazione e la comunicazione tra studenti e docenti e fra pari Favorire il contenimento e il controllo dell’ansia e della rabbia Favorire l’assunzione di responsabilità Favorire il rispetto delle regole Obiettivi: Favorire la consapevolezza di sè Facilitare l’acquisizione e la rielaborazione critica individuale di comportamenti corretti Favorire l’assunzione di responsabilità personale negli alunni Migliorare le capacità espressive finalizzate alla costruzione di relazioni significative e produttive tra i pari e con i docenti Favorire la capacità di comunicazione adeguandola al contesto, sia sotto l’aspetto formale, sia sotto l’aspetto dell’espressione non verbale 148 Conoscenze Gli stati d’animo L’armonia corpo-mente Elementi e struttura della comunicazione Tecniche diversificate di comunicazione Organizzazione e pianificazione di lavori di gruppo anche su supporto informatico Competenze Collaborazione e cooperazione tra pari e con i docenti Individuazione e formulazione di obiettivi a breve e lungo termine Flessibilità relazionale Risoluzione dei conflitti Uso efficace di sussidi di studio informatici Capacità Riconoscere i bisogni Adeguata modalità di comunicazione (scritta e verbale) Adeguata modalità di relazione rispetto ai diversi contesti Reperire informazioni e materiali necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati Rispettare le consegne e gli obiettivi progettati Rispettare i tempi di svolgimento degli obiettivi progettati Riconoscere eventuali difficoltà Sapere come e a chi chiedere aiuto Modalità di attuazione del servizio: Il Consiglio di classe ritiene di poter utilizzare quale risorsa i docenti dell’organico di potenziamento, che in questa parte dell’anno scolastico offriranno un supporto relazionale durante le lezioni che più rappresentano fonte di criticità per la classe, con una modalità di affiancamento del docente curricolare. In seguito, all’inizio di ogni anno scolastico, dopo un periodo di monitoraggio, il Consiglio rileverà i nuovi8 bisogni e quali studenti potrebbero trarre di volta in volta beneficio dal servizio in oggetto. I docenti dei diversi consigli di classe insieme ai docenti che si occuperanno del servizio potranno così predisporre dei programmi personali d’intervento rispetto ad eventuali criticità emergenti e lavorare collettivamente per rafforzare le competenze e i diversi stili di apprendimento. Potrebbero essere concordati e svolti interventi specifici: - sull’atteggiamento del singolo verso il gruppo e sulla vita di classe; - sull’organizzazione del lavoro personale; - sulla consapevolezza dei propri bisogni e l’efficacia nella comunicazione degli stessi; - sull’autonomia; - sulla capacità di concentrazione; 149 - sulla capacità di autovalutazione; - sul problema dell’assunzione di responsabilità e dell’impegno. Destinatari progetto (classi e indirizzi) Classe 3^ AMT Durata progetto e scansione temporale Da gennaio a maggio 2016. Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Consiglio di classe; potenziamento; Qualifica / profilo organico eventuali di Docenti n. ore Da definire in itinere esperti esterni Beni di investimento (attrezzature,macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Eventualmente da definire Beni di consumo Da definire Procedura di verifica e valutazione progetto Verranno verificati gli obiettivi del progetto attraverso: Osservazione del comportamento degli allievi da parte del Consiglio di classe; Relazione orale e/o scritta e/o su supporto informatico da parte degli allievi sull’attività svolta. 150 PROGETTO ETWINNING: “PAESI RICCHI E PAESI POVERI DELL’UE” Responsabili progetto Prof.ssa Anna Lisa Floris Finalità: Il progetto intende promuovere una ricerca riguardante alcuni dei Paesi più ricchi e altri tra quelli più poveri appartenenti all'Unione europea, attraverso un confronto dei rispettivi PIL, consumi e welfare state. Inoltre, si intende approfondire lo studio degli strumenti e dei modi utilizzati dall'UE per contrastare tali disparità. Il nucleo fondamentale del progetto verte sull'elaborazione del concetto di ricchezza e di povertà all'interno dell'UE con l'eventuale collaborazione di docenti e di alunni di un Paese comunitario o extracomunitario. Obiettivi: Essere in grado di mettere a confronto gli Stati, per individuare somiglianze e differenze tra i diversi membri dell'UE. Avere la capacità di individuare modi e mezzi di cui si serve l'UE per contrastare tali differenze. I ragazzi devono essere in grado di elaborare un concetto di ricchezza e di povertà nella società contemporanea in cui si trovano a vivere e di reinterpretarlo attraverso l'utilizzo di fotografie, filmati e prodotti multimediali in genere. Destinatari progetto (classi e indirizzi) 2^BSS indirizzo socio-sanitario – 2^AET, 2^BET indirizzo turistico Durata progetto e scansione temporale Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore Personale interno: Anna Lisa Floris: docente di materie giuridiche ed economiche. 36 Maria D'Urzo: docente di geografia economica e di matematica 20 applicata. Personale esterno: Sabina Vecchione Gruener: ambasciatrice Etwinning. Associazioni: 10 Etwinning, comunità didattica delle scuole europee (didattica digitale 151 Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Utilizzo laboratori di informatica Beni di consumo Una risma di fogli A4 Utilizzo LIM Procedura di verifica e valutazione progetto Gli argomenti trattati fanno parte del programma curricolare delle insegnanti coinvolte quindi, le verifiche e le valutazioni relative, saranno riportate sul registro elettronico. 152 FARE MATEMATICA CON IL CUORE, LE MANI E IL CERVELLO "Matematica dei ragazzi"-“Scienza under 18” Responsabili del progetto Inglese Emanuela - Mucelli Letizia Finalità: Educare promuovendo il processo motivazionale dell’allievo, attraverso un percorso che lo renda protagonista di scoperte, intuizioni e deduzioni, un percorso cioè che si basi sulla centralità del soggetto che apprende; Favorire l’acquisizione di conoscenze disciplinari, mediante l’analisi di problematiche concrete da affrontare in esperienze laboratoriali, manuali ed informatiche, e attraverso giochi di matematica ricreativa Far maturare la capacità critica di giudizio e un atteggiamento problematico nei confronti del sapere; Saper cogliere spunti ed apprendere e rielaborare informazioni per costruire il proprio sapere e saper fare Promuovere, come competenza fondamentale interdisciplinare, l’educazione linguistica: favorire l’acquisizione dei linguaggi verbali e non, i processi di comprensione e produzione di testi di vario genere e la padronanza delle terminologie specifiche; Incrementare le competenze relazionali degli studenti all’interno delle stessa classe e tra classi diverse Obiettivi: Scoprire leggi e proprietà dei numeri, delle principali funzioni e dei relativi grafici e delle figure geometriche, affrontando situazioni problematiche tratte dalla realtà, costruendo e verificando ipotesi, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni, costruendo modelli; Potenziare l’espressione linguistica e la capacità espositiva, per poter eventualmente presentare in pubblico il proprio lavoro (in occasione per esempio degli eventi “Scienza under 18” e/o "Matematica dei ragazzi"1) 1“La matematica dei ragazzi , scambi di esperienze tra coetanei è un progetto sperimentale di didattica della matematica realizzato con cadenza biennale a partire dal 1996, dal Nucleo di Ricerca Didattica (NRD) del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Trieste http://www.nrd.units.it. Ogni membro del NRD che intende parteciparvi con una classe prepara un progetto didattico che sarà sviluppato con i propri allievi nei mesi seguenti e che deve avere la caratteristica di coinvolgere attivamente gli allievi. Il progetto viene presentato e discusso nel NRD, e il suo svolgimento viene seguito e supportato, nel corso delle riunioni periodiche del gruppo, col contributo di tutti. Il lavoro è ispirato alle metodologie didattiche dell’interazione tra pari e dell'apprendimento cooperativo. Nel corso dell’anno scolastico gli allievi partecipanti preparano la presentazione di uno o più temi di matematica ad altri ragazzi, nel corso di un meeting tra allievi di scuola primaria e secondaria che dura una giornata e mezza. 153 Destinatari progetto Ci si riserva di definire in itinere i gruppi di allievi delle classi dell’indirizzo Turistico che aderiranno alle attività del progetto, in base alle risposte degli studenti agli stimoli didattico - educativi che verranno proposti. Discipline coinvolte: Matematica e Informatica Durata del progetto (tempo/n. ore complessivo/e) e scansione temporale* Periodo: da ottobre a maggio Attività di insegnamento svolta in servizio: 25 ore curricolari in ciascuna classe coinvolta. Attività di insegnamento svolta fuori servizio da ciascuna docente: massimo 10 ore. Attività di non insegnamento (finalizzata alla progettazione, al coordinamento delle attività previste dal progetto, alla predisposizione di materiali, al monitoraggio e alla valutazione delle azioni) svolta fuori servizio: massimo 10 ore per ciascuna docente (massimo 20 ore complessive) Sviluppo progetto – metodologie e/o attività - fasi/scansione temporale Si indicano di seguito alcuni dei nuclei fondamentali e dei contenuti di massima del progetto, eventualmente da integrare e/o rielaborare in seguito alle attività di formazione e aggiornamento che verranno seguite in corso d’anno dalle docenti Inglese e Mucelli, supportate dagli incontri proposti dal CIRD dell'Università degli Studi di Trieste nell'ambito della progettazione e realizzazione della manifestazione "La matematica dei ragazzi" e dalla partecipazione alle conferenze sulla didattica della matematica promosso dal Centro Pristem- Università Bocconi in occasione del Festival della Scienza di Genova – ottobre 2015 DAI PROBLEMI DI MINIMO E MASSIMO AI GRAFICI DI FUNZIONI Problema sui rettangoli isoperimetrici Problema sui rettangoli equivalenti Problema di ottimizzazione EQUIVALENZA: Scopo della manifestazione è quello di sollecitare i ragazzi a comunicare ad altri ragazzi della stessa età, ma anche più giovani o più vecchi di loro, le loro conoscenze matematiche. Non è quindi una gara. Non si tratta di mettersi in mostra per far vedere chi è "il più bravo", né per quel che riguarda i ragazzi, né per i loro docenti. E’ invece un tentativo di sottolineare le potenzialità della matematica, sia come linguaggio universale, sia come incentivo alla collaborazione.Il meeting finora si è svolto in un edificio scolastico. L’organizzazione è, infatti, completamente diversa da quella di un convegno tra adulti: non ci sono conferenze né riunioni plenarie, ma varie attività di laboratorio di matematica che si svolgono in contemporanea, ognuna in un’aula diversa. Ogni classe di relatori riceve nell'aula ad essa assegnata le classi di visitatori, una alla volta, e lavora con loro per un tempo prefissato (circa 20-25 minuti). Maggiori informazioni e documentazione in merito si possono reperire nel sito del Nucleo di Ricerca Didattica. In particolare alle pagine web: http://www.nrd.univ.trieste.it/matrag8.htm http://www.nrd.univ.trieste.it/PUBBLICAZIONI.htm Responsabile del progetto prof. Luciana Zuccheri (Dipartimento di Matematica e Geoscienze, Università di Trieste ) 154 Dal Tangram al teorema di Pitagora. Figure diverse ma equivalenti: il trucco dei nani di Peres L’equivalenza di forme diverse: giochiamo a decomporre e a ricomporre, i pentamini. SIMILITUDINE La generalizzazione del teorema di Pitagora NUMERI Piega e spiega la matematica: origami e radicali Le docenti prevedono di introdurre gli argomenti in modo da far sì che gli studenti siano protagonisti attivi, scopritori del proprio sapere a partire da situazioni problematiche proposte, autonomi per quanto possibile nella realizzazione di percorsi di tipo laboratoriale. Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore Personale interno: docenti proponenti il progetto (Inglese e Mucelli), Si eventualmente tecnico di laboratorio veda riquadro precedente* Indicativamente Personale esterno: Università di Trieste riunioni a cadenza mensile Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Fotocopiatrice, computer, proiettore Beni di consumo Fotocopie, fogli di cartoncino e cartone, materiale per origami, pannelli di polistirolo e/o di compensato, scatole, puntine, spilli, elastici, nastri e spaghi, software di geometria dinamica Geogebra Verifica e valutazione Verifiche orali, prove di competenze, osservazioni in fase laboratoriale ed espositiva 155 Nell’ambito dello stesso Progetto: “FARE MATEMATICA CON IL CUORE” "Progetto GIOCAINVALSI” Responsabili del progetto Mucelli Letizia Finalità: Visti gli esiti negativi per il nostro Istituto relativi alle prove Invalsi degli scorsi anni, e le evidenti carenze degli studenti nella capacità di affrontare con successo test di natura matematica, dovute soprattutto alla mancanza dello sviluppo di adeguate tappe cognitive nei cicli di istruzione precedenti, ci si propone di elaborare un percorso che possa aiutare gli alunni a superare le lacune pregresse, e al contempo stimolare capacità comunicative e di elaborazione autonoma di contenuti. L'attività prevede l'ideazione di un gioco a squadre incentrato sulla risoluzione della rielaborazione di test tratti dalle prove Invalsi delle scorse edizioni, da presentare eventualmente in sede della manifestazione Scienza under 18(rientrante nelle attività del progetto ministeriale PLS attivate dall'Univ. degli Studi di Trieste), rivolgendosi a propri pari o ad alunni della terza media dei quali i nostri ragazzi assumerebbero la funzione di "tutor" guidandoli nel gioco. Obiettivi: Nel corso di tale attività ci si auspica per gli studenti: -miglioramento della capacità di ragionamento logico -superamento di lacune pregresse di natura matematica miglioramento delle capacità comunicative -miglioramento delle capacità di instaurare relazioni interpersonali positive e costruttive -acquisizione di maggiore autonomia -migliori risultati nella capacità risolutiva di quesiti di natura matematica, in particolare relativi alle prove Invalsi. Destinatari progetto 2AET indirizzo turistico Discipline coinvolte: Matematica Durata del progetto (tempo/n. ore complessivo/e) e scansione temporale* Da gennaio a maggio, circa 15 ore. 156 Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore Personale interno: docenti proponenti il progetto, eventualmente tecnico di laboratorio Mucelli Letizia (15 ore) Esperto esterno Personale esterno: Associazioni Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Fotocopiatrice, computer, proiettore Beni di consumo Fotocopie di alcuni test Invalsi, fogli di cartoncino bristol Verifica e valutazione in itinere, inserendo alcuni test invalsi nelle verifiche programmate nel corso dell'anno, e finale in sede della manifestazione Scienza Under 18. Valutazione coerente con i criteri del PTOF d'Istituto. 157 PROGETTO “INSEGNANDO SI IMPARA” "Scambio di esperienze laboratoriali in ambito matematico tra allievi coetanei” Responsabili progetto Boscarol Maria Cristina - Inglese Emanuela - Mucelli Letizia Finalità Favorire l’acquisizione di competenze sociali specifiche come: - il pensiero critico e creativo - la comunicazione efficace - la gestione dei conflitti - l’empatia - la gestione delle emozioni e dello stress - l’efficacia personale nel fronteggiare nuove situazioni, prove e sfide - l’efficacia collettiva nel realizzare obiettivi comuni Favorire l’acquisizione di conoscenze disciplinari, mediante l’analisi di problematiche concrete da affrontare in esperienze laboratoriali, manuali ed informatiche; Incentivare la capacità di attenzione, di concentrazione e di ascolto al fine di saper cogliere spunti essenziali e significativi; Motivare lo studente al confronto tra le proprie esperienze scolastiche e quelle dei propri pari, aiutarlo ad individuare analogie e differenze e a costruire il proprio modello di apprendimento; Promuovere, come competenza fondamentale interdisciplinare, l’educazione linguistica: favorire l’acquisizione dei linguaggi verbali e non, i processi di comprensione e produzione di testi di vario genere e la padronanza delle terminologie specifiche Obiettivi: Scoprire le proprietà delle coniche attraverso modelli; Con la tecnica dell’origami accrescere lo sviluppo percettivo e visivo-spaziale, imparare a procedere con gradualità secondo un progetto e una corretta gestione dell'errore, potenziare le categorie logiche della "consequenzialità"; Realizzare costruzioni geometriche con le piegature della carta (triangoli equilateri, parallelogrammi, pentagoni, ottagoni, decagoni, stelle a cinque o sei punte, rettangoli aurei e rettangoli d’argento, trisezione di un angolo qualunque) argomentando adeguatamente i passaggi effettuati, dal punto di vista geometrico ed eventualmente algebrico Lavorare sui gruppi di trasformazioni geometriche; Potenziare l’espressione linguistica e la capacità espositiva, rinforzare il linguaggio tecnico; 158 Migliorare la comprensione del profilo professionale scelto; Progettare consapevolmente un futuro lavorativo. Destinatari: 3 AET, 3 BET dell’I.S.I.S. “S. Pertini” (eventualmente con il supporto di alcuni allievi delle classi 2AET, 2BET) Classe terza dell’Indirizzo Scienze Applicate del Liceo Einstein di Cervignano del Friuli Discipline coinvolte: Matematica – Informatica - Lettere Durata del progetto e scansione temporale: Periodo: da dicembre a maggio Attività di insegnamento svolta in servizio: 12 ore curricolari in ciascuna classe terza coinvolta. Attività di insegnamento svolta fuori servizio: 15 ore complessive. Attività di non insegnamento (finalizzata alla progettazione, al coordinamento delle attività previste dal progetto, alla predisposizione di materiali, al monitoraggio e alla valutazione delle azioni) svolta fuori servizio: 30 ore Sviluppo del progetto (metodologie ed attività) Le docenti proponenti prevedono di concordare con alcuni insegnanti del Liceo Einstein di Cervignano del Friuli, in particolare con la prof.ssa Negri Stefania, un paio di incontri tra gli allievi dell’I.S.I.S Pertini, per uno scambio di esperienze tra coetanei, in cui gli alunni una volta assumeranno il ruolo di insegnanti e una volta di discenti. ("Homines dum docent discunt", Seneca, Lettere Morali a Lucilio libro I, VII) In queste occasioni gli studenti avranno modo di presentare agli ospiti il proprio indirizzo di studi e, successivamente, raccontare le proprie esperienze vissute nell’ambito delle pratiche laboratoriali di matematica, mettendo a disposizione i materiali costruiti durante i propri percorsi scolastici nella disciplina. Più precisamente: I incontro presso I.S.I.S. Pertini (presumibilmente a gennaio): una ventina circa di allievi delle classi 3AET, 3BET,2 AET, 2BET, dell’I.S.I.S. “S. Pertini” accolgono gli allievi di una terza classe del Liceo Einstein di Cervignano (indirizzo Liceo delle Scienze Applicate); si “presentano” e si “raccontano”, esponendo il lavoro di riflessione sul proprio corso di studi, sul proprio senso di identità e di appartenenza all’indirizzo prescelto, sul proprio rapporto con la matematica. Successivamente propongono le attività laboratoriali preparate lo scorso anno scolastico, con il supporto del Nucleo di Ricerca Didattica (Dipartimento di Matematica e Geoscienze-Università di Trieste), per gli eventi “La matematica dei ragazzi” e “Scienza under 18”. 159 II incontro presso I.S.I.S. Pertini (presumibilmente in aprile): le classi 3AET e 3 BET incontrano gli allievi di una terza classe del Liceo Einstein di Cervignano (indirizzo Liceo delle Scienze Applicate), che proporranno i loro lavori sulle coniche (argomento disciplinare di terza, comune ai due indirizzi di studio). IPOTESI OPERATIVA: Con l’insegnante di Lettere gli allievi affrontano il tema: NOI, “STUDENTI DEL TURISTICO” 1) Approccio oggettivo: quali sono la formazione, il quadro orario, il “profilo” dello studente in uscita (vedi per esempio sito dell’Istituto, linee guida del MIUR)? 2) Approccio soggettivo: A) Mi riconosco in questo percorso? (in termini di attitudine, preparazione, progetti postdiploma, senso di identità e di appartenenza all’indirizzo dell’Istituto) B) Quali attività ritengo che mi preparino di più all’acquisizione delle competenze richieste? C) Le mie proposte… L’insegnante di Matematica, proponendo il tema “NOI E LA MATEMATICA”, guida gli studenti, mediante la proposta di letture e di un questionario motivazionale, alla riflessione sul proprio rapporto con la matematica, al fine di far loro acquisire una maggiore consapevolezza di sé ed una conoscenza più approfondita dei propri compagni in questo ambito. Dal punto di vista più strettamente disciplinare, insieme agli allievi, riprende, integra e approfondisce il lavoro svolto nel progetto “Fare matematica con il cuore, le mani e il cervello” (a.s. 2015/16 Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) n. ore Nome / ragione sociale Qualifica / profilo Personale interno: docenti proponenti il progetto (Boscarol, Inglese e Mucelli), eventualmente tecnico di laboratorio Personale esterno: prof.ssa Stefania Negri del Liceo “Einstein” di Cervignano del Friuli Si veda “Durata progetto” 6 ore Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Beni di consumo Stampante, fotocopiatrice, computer, Fotocopie, fogli di cartoncino e cartone, proiettore materiale per origami, pannelli di polistirolo e/o di compensato, scatole, puntine, spilli, elastici, software di geometria dinamica Geogebra Verifica e valutazione Verifiche orali, prove di competenze, osservazioni in fase laboratoriale ed espositiva 160 PROGETTO “COSA CENTRA LA MATEMATICA” "Laboratorio di giochi, rompicapi e trucchi di magia” Responsabili progetto Inglese Emanuela Finalità Educare promuovendo il processo motivazionale dell’allievo, attraverso un percorso che lo renda protagonista di scoperte, intuizioni e deduzioni, un percorso cioè che si basi sulla centralità del soggetto che apprende; Favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze disciplinari, mediante l’analisi di problematiche concrete da affrontare in esperienze laboratoriali, manuali ed informatiche, e attraverso giochi di matematica ricreativa; Far maturare la capacità critica di giudizio e un atteggiamento problematico nei confronti del sapere; Saper cogliere spunti ed apprendere e rielaborare informazioni per costruire il proprio sapere e saper fare; Cogliere la dimensione storica della matematica Promuovere, come competenza fondamentale interdisciplinare, l’educazione linguistica: favorire l’acquisizione dei linguaggi verbali e non, i processi di comprensione e produzione di testi di vario genere e la padronanza delle terminologie specifiche; Incrementare le competenze relazionali degli studenti all’interno delle stessa classe e tra classi diverse Obiettivi: Scoprire alcune proprietà dei numeri attraverso l’analisi di quadrati magici, applicare il metodo induttivo, con l’ausilio di fiammiferi, per ottenere la generalizzazione di quesiti studiati dapprima in casi particolari, comprendere ed applicare formule matematiche per condurre e spiegare giochi di carte, di dadi e di spaghi, comprendere alcuni concetti chiave della geometria attraverso la costruzione e la manipolazione dei cosiddetti pentamini. Apprezzare la dimensione storica della matematica, con la scoperta di un personaggio significativo: Fra Luca Bartolomeo de Pacioli Potenziare l’espressione linguistica e la capacità espositiva Destinatari del progetto Le classi destinatarie dei progetti sono: 2 BET e 1 BET. Il numero degli allievi sarà variabile e dipenderà dalle risposte degli studenti agli stimoli didattico - educativi che verranno proposti; più precisamente al mattino le attività potranno coinvolgere tutta la classe oppure solo una parte, nel caso per 161 esempio che si renda necessaria la scelta didattica di lavorare contemporaneamente con gruppi di recupero (sul programma standard) e di approfondimento (su argomenti di matematica ricreativa, come quella prevista nel presente progetto). La definizione del gruppo di allievi che sarà idoneo a presentare le attività a “Scienza under 18” avverrà dopo la valutazione del lavoro svolto dai ragazzi anche negli incontri pomeridiani. Discipline coinvolte: Matematica e Informatica Durata del progetto e scansione temporale Periodo: da ottobre a maggio Attività di insegnamento svolta in servizio: 15 ore curricolari in ciascuna classe coinvolta. Attività di insegnamento svolta fuori servizio: 15 ore. Attività di non insegnamento (finalizzata alla progettazione, al coordinamento delle attività previste dal progetto, alla predisposizione di materiali, al monitoraggio e alla valutazione delle azioni) svolta fuori servizio: 40 ore complessive Sviluppo del progetto (metodologie ed attività) Si propone una didattica laboratoriale in orario curricolare e, con adesione volontaria da parte degli allievi, in orario extracurricolare; si prevede, a conclusione del progetto, la presentazione delle attività al pubblico di “Scienza under 18”. Si affronteranno gli argomenti in modo che gli studenti siano protagonisti attivi, scopritori del proprio sapere a partire da situazioni problematiche proposte, autonomi per quanto possibile nella realizzazione di percorsi di tipo laboratoriale. Di seguito si indicano alcuni dei nuclei fondamentali e dei contenuti di massima del progetto, eventualmente da integrare e/o rielaborare in seguito alle attività di formazione e aggiornamento seguite in corso d’anno dalla docente. I PENTAMINI I QUADRATI MAGICI I GIOCHI DI LUCA PACIOLI I MISTERI DELLA MAGIA MATEMATICA (Martin Gardner) PROBABILITA’ con dadi e spaghi 162 Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore Personale interno: docente proponenti il progetto, eventualmente Si tecnico di laboratorio Personale esterno: veda riquadro precedente* Eventuali Enti organizzatori di corsi di aggiornamento e formazione del personale docente Da definire Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Beni di consumo Stampante, fotocopiatrice, computer, Fotocopie, fogli di cartoncino e cartone, proiettore materiale per origami, pannelli di polistirolo e/o di compensato, scatole, puntine, spilli, elastici, nastri e spaghi, software di geometria Geogebra Verifica e valutazione Verifiche orali, prove di competenze, osservazioni in fase laboratoriale ed espositiva 163 dinamica PROGETTO “MUSIC IN ENGLISH” Responsabili progetto Professoresse Elisa Monardo e Federica Babich Finalità ed obiettivi Potenziare le qualità musicali di allievi ed adulti; Utilizzare come fonte di comunicazione la propria voce ed il canto; Potenziare la pronuncia in lingua inglese; Sviluppare l’intelligenza linguistica attraverso la musica; Acquisire strutture grammaticali e lessico; Venire a contatto con la lingua di ogni giorno/colloquiale; Stimolare un feedback positivo, con ricadute sulla motivazione. Destinatari del progetto Tutti gli alunni dell’istituto (su base volontaria), nonché i docenti ed il personale ATA (su base volontaria) Discipline coinvolte: Educazione musicale – inglese Durata del progetto e scansione temporale Un’ora alla settimana (si propone il giovedì pomeriggio). Sviluppo del progetto (metodologie ed attività) Costruire un repertorio corale, ricorrendo a brani appartenenti al repertorio inglese/americano. Risorse umane Le due docenti referenti del progetto. Beni di investimento Auditorium; Fotocopie. Verifica e valutazione Possibilità di uno o più spettacoli conclusivi ed in itinere. 164 PROGETTO EMPORIO DELLA SOLIDARIETA’: “CI SIAMO ANCHE NOI” Responsabili progetto Taboga Viviana Finalità ed obiettivi La conoscenza di una realtà di volontariato, di ascolto e di solidarietà presente sul territorio. La costruzione di espositori in ferro verniciato come gesto gratuito con materiale fornito dall’Emporio Alimentare di Monfalcone. Attraverso l’applicazione del Cooperative Learning i ragazzi saranno stimolati ad aiutarsi reciprocamente e si sentiranno corresponsabili della realizzazione del progetto. La proposta di un clima relazionale positivo favorirà il processo di “problem solving di gruppo” nelle attività sia di progettazione, sia laboratoriale, conseguendo l’obiettivo di studio e di costruzione degli espositori, la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti Destinatari del progetto Classe 2AMT in due tempi. I ragazzi che si avvalgono della disciplina di IRC saranno occupati anche nella progettazione, nel sopralluogo e nell’installazione presso l’Emporio della Solidarietà di via Verdi 46 Tutti gli allievi della 2AMT saranno coinvolti nella costruzione degli espositori nel laboratorio dell’IPSIA in via Boito, nonché nell’evento finale di consegna degli espositori ai responsabili dell’Emporio Discipline coinvolte: Esercitazioni pratiche – Luca Biasiol Insegnamento Religione cattolica – Viviana Taboga Durata del progetto e scansione temporale Secondo Quadrimestre per circa 40 ore Sviluppo del progetto (metodologie ed attività) 1. Visita all’Emporio Alimentare, le cui finalità sono state approfondite nell’a. s. 2015/’16 con l’IRC Mauro Casasola, per progettare le strutture (4 ore) 2. Attività di progettazione, assemblaggio degli elementi forniti dall’Emporio Alimentare e verniciatura 3. Consegna ufficiale degli espositori alla presenza dei referenti dell’Emporio e della scuola (3 ore) 4. Valutazione finale progetto (1 ora) 165 Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore Personale interno: Prof. Luca Biasiol e Prof.ssa Valeria Taboga 30 + 6 Personale esterno: Sig. Norberto Righi (Preferente Emporio della Solidarietà della Caritas diocesana di Monfalcone) 4 Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Macchine e attrezzature di laboratorio Beni di consumo Elementi in ferro, elettrodi forniti dall’Emporio ed energia elettrica 166 PROGETTO “IO AMBIENTE” Responsabili progetto SANZIN Sabina Finalità Il rapporto uomo-natura esalta i principi delle scienze motorie in quanto l’amore per la natura è un motivo ricorrente nella storia dell’educazione per superare se stessi, nella ricerca della perfezione. L’ambiente naturale con la sua vegetazione, l’aria salubre e la luce solare è fonte di numerose sollecitazioni culturali, fisiologiche e psicologiche che concorrono alla formazione globale dell’allievo. L’ambiente naturale è una fonte culturale per le cose che offre da conoscere, differenziare e imparare a rispettare. I risultati che si ottengono durante lo svolgimento delle attività outdoor si concretizzano nella vita scolastica e familiare poiché i meccanismi acquisiti possono essere adattati per il superamento delle difficoltà quotidiane. Obiettivi Conoscere il territorio che ci circonda, Comprendere, vivendola, la relazione Io-ambiente, Capire i ritmi della natura, Tonificare e potenziare le energie fisiche con il contatto ambientale, Sperimentare le capacità motorie e quelle etico - sociali., Coinvolgere gli studenti per approfondire diverse materi di studio e non solo dato che tali attività hanno in se innumerevoli obiettivi di carattere sociale e pedagogico, Sviluppare e stimolare la crescita dell’individuo che riesce, anche nel breve periodo, a conoscersi, Trovare strategie di autocontrollo, e gestione delle situazioni fino a superare i propri limiti emozionali, Sviluppo della socializzazione, rinforzo dell’autostima e stima verso gli altri, riconoscimento e rispetto dei ruoli, valorizzazione delle capacità di adattamento e superamento delle difficoltà per il raggiungimento di uno scopo Destinatari del progetto Tutti gli allievi dell’I.S.I.S. PERTINI, coinvolti a turnazione, e/o per classi e/o per interesse Discipline coinvolte: Scienze motorie e Sportive, ed altre differenziate per indirizzo Durata del progetto e scansione temporale- Sviluppo del progetto (metodologie ed attività) Da novembre a maggio per un totale di ore 140, in parte in orario curriculare 1 - 2 uscite in montagna con le “ciaspe”: località da definire - gennaio-febbraio (tutta la giornata); 1 - 2 uscite in bicicletta: (parte pista ciclabile) Monfalcone – Riserva naturale isola della Cona primavera (in mattinata allungata); 167 2 - 4 uscite in bicicletta: pista ciclabile Grado- Aquileia (in mattinata allungata); 1 - 2 uscite in bicicletta: pista ciclabile Grado- -riserva naturale isola della Cona (in mattinata allungata); 2 - 4 uscite per escursione con percorso di “nordic walking” in località da definire (tutta la mattinata); ulteriori uscite a seconda delle esigenze degli allievi e disponibilità degli Istruttori. Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…) Nome / ragione sociale Qualifica / profilo n. ore Personale interno: Insegnanti di Scienze motorie : LEBAN LIVIA ONISCHENKO LUDMJLA 140 SANZIN MICHELA SANZIN SABINA ZAGO ANTONELLA Docenti d’indirizzo interessati. Personale esterno: 40 Istruttori di “nordic walking” 40 Accompagnatori e Guide Naturalistiche Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi, servizi, ecc.) Beni di investimento Beni di consumo Noleggio: autocorriere, nordic walking, ciaspe Verifica e valutazione Dimostrazioni pratiche – test - prove strutturate 168 biciclette, bastoncini ALTRI PROGETTI PROGETTI GENERALI D’ISTITUTO REFERENTI per l’a.s. 2016/2017 PROGETTO Macroprogetto ambito Diversamente Abili: “Costruire risorse all’ISIS” Ballone/Farfoglia/Di Marzo Finanziato da Fondazione CARIGO Troncar Progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche – PTOF: progetto Teatro Campagna/Morandi Finanziato da Regione FVG Progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche – PTOF - Dimensione del plurilinguismo - valorizzazione Montanari lingue comunitarie : Progetto Lingue Finanziato da Regione FVG Progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche – PTOF Area tematica – Dispersione Scolastica Smareglia/ Campagna La gestione delle classi eterogenee – Imparare ad imparare Finanziato da regione FVG + Miur SPORT INTEGRATO in collaborazione con Associazione Sportiva Gianello Dilettantistica ASD Calicanto Onlus Polo Polisportivo Integrato Progetto prevenzione di comportamenti a rischio di bullismo e promozione del benessere degli adolescenti- Comune di Campana/Greco Monfalcone Finanziato da Enti Locali Formazione sulla sicurezza Dreossi Finanziato da MIUR Progetto S.A.M. stranieri, accoglienza, mediazione; Immigrazione Integrazione scolastica: Intercultura Greco Finanziato da regione FVG Progetto WHAT’UP (Progetto benessere a scuola) Radini Finanziato da Enti locali Progetto ORIENTAMENTO (in entrata) Raccordo ISIS/Scuole Secondarie di I Grado Baldari, Ballone, Spanghero Finanziato da fondi propri YOUng 2016 – Orientamento post – diploma Smareglia Finanziato da Enti di formazione Centro Sportivo Studentesco (corso di salvamento nuoto e voga, corso di difesa personale, tornei…) Sanzin Sabina Finanziato da MIUR Partecipazione a progetti ed eventi promossi da associazioni, aziende ed enti locali Turazza/responsabili di (Comune, Provincia, Scienza Under 18, E’ storia, Nati per Leggere, indirizzo ecc…) Finanziato da fondi propri Scuola Amica UNICEF Italia Smareglia Memobus 2017 Barnaba Erasmus + Finanziamento fondi europei Progetto Volontariato Finanziamento da fondi propri Montanari Pizzon 169 Progetto per il Corso di primo soccorso (per allievi e docenti) Finanziato da Miur Mauri/Sanzin PROGETTI SPECIFICI DI INDIRIZZO Indirizzo Enogastronomico – Alberghiero REFERENTI per l’a.s. 2016/2017 PROGETTO Attività professionalizzanti attività pratiche esterne/interne: OGGI CI PENSIAMO NOI…/uscite esterne (indirizzo enogastronomia) Finanziato da fondi propri/MIUR Concorsi professionali (indirizzo enogastronomia) Finanziato da fondi propri/MIUR Progetto DE GUSTIBUS (indirizzo enogastronomia) Finanziato da fondi Regione FVG Progetto OPEN BAR (indirizzo enogastronomia) Finanziato da fondi propri Stalking e tecniche di autodifesa. Cultura della legalità (Indirizzo enogastronomia) Finanziato da IRSS Commercio equo solidale Morello Indelicato Fioretto Giulia Indirizzo Socio Sanitario REFERENTI per l’a.s. 2016/2017 PROGETTO ASL attività pre-professionalizzanti – IMPRENDITIVITÀ E PROTAGONISMO Finanziato da MIUR Corso di primo soccorso pediatrico Finanziato da Fondi propri Progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche – POF: Laboratorio di Animazione e Lettura espressiva: lettura ad Alta Voce Finanziato da Fondazione Carigo Danzaterapia Clown terapia Progetto BESTIARIO IMMAGINATO Finanziato da Regione FVG Progetto SPECIALE NORMALITA’ Finanziato da Regione FVG Pizzon Radini Campagna / Morandi Morandi/Babich Pizzon/Morandi Pizzon Greco Indirizzo Turistico REFERENTI per l’a.s. 2016/2017 PROGETTO Macroprogetto di area ed attività professionalizzanti – PROGETTO QUADRO - Guide Turistiche, Attività congressuale ed Organizzazione eventi, Uscite Finanziato da MIUR/Regione FVG Laboratorio comunicazione efficace (Classi prime) 170 Dodini/Boscarol/De Faveri Benoni Indirizzo Manutenzione ed assistenza tecnica e Logistica e Trasporti REFERENTI per l’a.s. 2016/2017 PROGETTO Progetti Area tematica – Sviluppo delle Competenze – Progetto Autocad Finanziato da Regione Progetti Area tematica – Sviluppo delle Competenze – PROGETTO ACQUA Finanziato da Regione FVG e Provincia di Gorizia Rapotti Rapotti/Verginella ALTRI PROGETTI REFERENTI per l’a.s. 2016/2017 PROGETTO Progetto Go &learn Finanziato da Comunità Europea Progetto KE-PASS Finanziato da Comunità Europea Progetto Libri in comodato Finanziato da Regione FVG Progetto Consulta Provinciale Studenti (ambito Provinciale) Finanziato da MIUR Progetto di formazione all’estero per l’Animatore digitale (PNSD) Finanziato da MIUR Il murales dell’ISIS Pertini Dirigente Scolastico/Direttore SGA Dirigente Scolastico/Direttore SGA Dirigente Scolastico/Direttore SGA Dirigente Scolastico/Direttore SGA Dirigente Scolastico/Direttore SGA Stinco/Baldari Nota bene: La fattibilità dei progetti generali d’istituto e di quelli specifici di indirizzo è legata alla disponibilità dei finanziamenti indicati per ciascuno. La loro attuazione, inoltre, coinvolgerà anche l’organico di potenziamento. 171 VERIFICA E MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA I l Piano dell’Offerta Formativa costituisce un elemento di sintesi delle attività, dei progetti, delle programmazioni di Istituto e di indirizzo, delle risorse e dell’organizzazione della scuola. Si tratta di favorire un continuo adeguamento dell’offerta d’Istituto alle reali ed effettive esigenze delle varie componenti scolastiche e, nello stesso tempo, di curare una puntuale documentazione delle attività e delle iniziative proposte e realizzate nell’istituto. Il Piano dell’Offerta Formativa viene pertanto aggiornato ogni anno. Elementi di partenza per il PTOF preventivo per l’anno scolastico successivo, sono: le osservazioni, le proposte e le richieste raccolte mediante confronti diretti con gli alunni riuniti in assemblee di classe, d’istituto, dei rappresentanti e del comitato studentesco. il confronto diretto con i docenti i contributi pervenuti dalle varie componenti scolastiche il confronto ed i contributi delle singole funzioni strumentali, dei docenti responsabili di progetti, delle commissioni e dei gruppi di lavoro il confronto con il Dirigente Scolastico, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, con i docenti Collaboratori del D. S. ed i Responsabili di sede, con i rappresentanti delle RSU le delibere del Collegio docenti e del Consiglio d’istituto. Il confronto con le varie componenti scolastiche costituisce un utile elemento per la verifica del documento per quel che riguarda la chiarezza, la coerenza e la puntualità delle indicazioni contenute. Tutti i contributi e le osservazioni rappresentano il punto di partenza per la predisposizione del piano per l’anno successivo ed elementi fondamentali per la sua prosecuzione. Il PTOF per l’anno successivo può essere integrato dal Collegio dei Docenti entro la metà di ottobre dell’anno a cui si riferisce, per l’approvazione da parte del Collegio dei Docenti stesso. Il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto è pubblicato e disponibile per la consultazione sul sito web della scuola, all’indirizzo www.isispertini.gov.it 172