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ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE “SANDRO PERTINI”
ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO: Manutenzione e assistenza tecnica
ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI: Enogastronomia e ospitalità alberghiera - Servizi Socio-sanitari
ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO: Trasporti e logistica, Meccanica Meccatronica ed Energia
ISTITUTO TECNICO ECONOMICO: Turismo
34074 MONFALCONE (GO) via A. Boito, 56 tel. 0481 410441 - 413339 - fax 0481 486681
C.F.: 90016920317 www.isispertini.it e-mail: [email protected], [email protected]
Sede associata: 34073 Grado (GO) via Zara, 1 tel. 0431 80152
1
INDICE
INDCE ..................................................................................................................................................................... 2
CHI SIAMO E DOVE OPERIAMO ......................................................................................................................... 3
ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ............................................................................................. 5
LE FINALITA’ DELL’ISTITUTO ................................................................................................................................. 10
IL CONTESTO E LE RISORSE ................................................................................................................................ 13
LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI ............................................................................................................. 15
LE RISORSE STRUTTURALI ..................................................................................................................................... 39
RAPPORTI CON L’UTENZA.................................................................................................................................. 41
IL CURRICOLO DI ISTITUTO ................................................................................................................................. 44
L’IMPOSTAZIONE DIDATTICA E LA DIDATTICA PER COMPETENZE.............................................................. 52
I SISTEMI DI VALUTAZIONE E VERIFICA ............................................................................................................. 60
LE MODALITA’ DI RECUPERO E SOSTEGNO ................................................................................................... 74
L’ACCOGLIENZA ................................................................................................................................................ 79
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ......................................................................................................................... 81
L’INTEGRAZIONE DEGLI ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI .................................................................................. 81
I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO .................................................................................................. 86
PIANO PER L’INCLUSIONE (A.S. 2016 – 2017) ................................................................................................. 88
L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI ....................................................................................................... 98
PROGETTO CTS - CTI .........................................................................................................................................104
LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL BULLISMO ........................................................................................107
L’ORIENTAMENTO .............................................................................................................................................111
L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA: .............................................................................................113
I PROGETTI ..........................................................................................................................................................113
PROGETTI TRIENNALI .........................................................................................................................................114
PROGETTI ANNUALI ..........................................................................................................................................148
ALTRI PROGETTI .................................................................................................................................................169
VERIFICA E MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA................................172
ALLEGATI: Regolamento d’Istituto,
Regolamento di Disciplina
Patto di Corresponsabilità
2
CHI SIAMO E DOVE OPERIAMO
ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE
ISIS“SANDRO PERTINI”
ARRIGO BOITO 56
34074
MONFALCONE
GORIZIA
0481 410441 - 0481 413339
0481 486681
www.isipmonfalcone.it
[email protected]
Ordine e grado della scuola:
Denominazione:
Via:
CAP:
Città:
Provincia:
Telefono:
Fax:
Web:
E-mail:
LE NOSTRE SEDI
SEDI
VIA
TELEFONOE FAX
tel.
Monfalcone
fax
tel.
fax
0481 410441
0481 413339
0481 486681
0481 792201
0481 413252
tel.
0431 80152
Viale Boito, 56
Monfalcone
via B. Powell, 2
Grado
via Zara, 1
INDIRIZZI DI STUDIO
Manutenzione e assistenza tecnica
Tecnico dei Trasporti e della Logistica
Servizi Socio Sanitari
Tecnico per il Turismo
Servizi per l’Enogastronomia e
ospitalità Alberghiera
L’ORARIO SCOLASTICO
ORARIO DELLE SEDI DI MONFALCONE
MATTINA
INGRESSO
ore 07.50
1a ora
07.55 – 08.50
2a ora
08.50 – 09.50
3a ora
09.50 – 10.45
4a ora
10.55 – 11.50
5a ora
11.50 – 12.50
6a ora
12.50 – 13.45
3
POMERIGGIO
ORARIO DELLA SEDE DI GRADO
MATTINA
INGRESSO
ore 08.00
1a ora
08.05 – 09.00
2a ora
09.00 – 10.00
3a ora
10.00 – 10.55
4a ora
11.10 – 12.05
5a ora
12.05 – 13.05
6a ora
13.05 – 14.00
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POMERIGGIO
ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
(per la predisposizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa dal 2016 al 2019)
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTI
- la Legge n. 59 del 1997, che ha introdotto l’autonomia e la dirigenza delle istituzioni scolastiche;
- il DPR n.275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica;
- l’art. 3 del DPR 275/1999, come novellato dall’art. 1 comma 14 della Legge 107/2015;
- il D.lg. n. 165 del 2001 e ss. mm. ed integrazioni;
- la Legge n.107/2015 recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega
per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”,
PRESO ATTO CHE
- le istituzioni scolastiche devono predisporre, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico
precedente, il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa,
PREMESSO
- che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla Legge
n.107/2015,
TENUTO CONTO
- delle Linee guida per gli Istituti tecnici e professionali;
- del Piano Annuale d’Inclusione per l’a.s. 2015/16;
- delle linee d’indirizzo fornite dal Consiglio d’Istituto nei precedenti anni scolastici;
- delle risultanze del Rapporto di Autovalutazione e delle conseguenti priorità;
- delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali
ed economiche operanti nel territorio nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli
studenti,
CONSIDERATO CHE
- il Collegio dei docenti èchiamato a redigere il Piano dell’offerta formativa sulla base degli indirizzi
per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente
scolastico;
- il Piano dell’offerta formativa triennale successivamente diviene oggetto di delibera da parte del
Consiglio di Istituto;
- il piano viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico
assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;
- una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale
unico dei dati della scuola,
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EMANA
ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n.
107, il seguente
Atto d’indirizzo per le attività della scuola e per le scelte di gestione e di amministrazione
L’Istituzione scolastica, articolata nella componente docente e dei servizi generali e amministrativi,
è caratterizzata da una gestione unitaria, garantita dal Dirigente Scolastico.
L’Istituto pone gli alunni al centro della propria attenzione educativa e mira a soddisfare le esigenze
delle famiglie e dell’utenza attraverso:
- la valorizzazione delle risorse umane, professionali e strumentali disponibili;
- la collaborazione con il territorio: utenza, Amministrazione Comunale, Associazioni, Enti, Università;
- la sottoscrizione di accordi di rete con altre scuole ed istituti per promuovere forme di cooperazione,
informazione e formazione.
Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente
Piano di Miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica
28.3.2013 n. 80 dovranno costituire parte integrante del Piano.
Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati delle
rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno scolastico.
Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed
economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli
studenti di cui tener conto nella formulazione del Piano sono i seguenti:
- incentivare le interazioni fra scuola, società e impresa;
- migliorare la qualità dell’azione didattica;
- curare la significatività degli apprendimenti.
Il PTOF dovrà fare particolare riferimento ai seguenti obiettivi:
- promuovere la continuità del processo educativo realizzando percorsi formativi che valorizzino le
conoscenze e le abilità dello studente nella specificità degli interventi e del profilo culturale e
professionale;
- garantire il diritto dello studente ad un percorso formativo organico e completo e promuovere uno
sviluppo multidimensionale della persona;
- rispettare la legalità, la sostenibilità ambientale e i beni culturali e paesaggistici;
- prevenire e contrastare la dispersione scolastica ed ogni forma di discriminazione;
- assicurare l’inclusione scolastica e il diritto allo studio degli alunni con BES;
- valorizzare l'educazione interculturale e alla pace nel rispetto delle differenze;
- promuovere le competenze matematico-logiche e scientifiche;
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- definire un sistema di orientamento;
- potenziare le metodologie laboratoriali e le attività di laboratorio;
- potenziare le competenze linguistiche, matematico-logiche e scientifiche;
- valorizzare la scuola intesa come comunità attiva ed aperta al territorio;
- prevedere qualificanti percorsi di alternanza scuola-lavoro;
- promuovere conoscenze giuridiche ed economico-finanziarie;
- valorizzare le competenze linguistiche e l’utilizzo della metodologia CLIL;
- individuare percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione delle eccellenze;
- intentare attività relative all’educazione alla salute e all’educazione all’ambientale;
- attuare interventi di potenziamento e di recupero;
- offrire la pratica di attività sportive tramite il gruppo sportivo scolastico;
- realizzare gli interventi previsti dal protocollo di accoglienza per gli allievi diversamente abili
- sviluppare le competenze digitali degli studenti;
- valorizzare percorsi formativi individualizzati coinvolgendo gli alunni;
- sviluppare le competenze chiave di cittadinanza attiva, europea e democratica;
- promuovere spirito di iniziativa e imprenditorialità;
- costituire accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici e privati;
- migliorare l'azione amministrativa e didattica nell'ottica dello sviluppo delle nuove tecnologie e
della dematerializzazione;
- migliorare la comunicazione fra tutti gli attori;
- intensificare e snellire i rapporti scuola-famiglia;
- valorizzare l’autonomia scolastica;
- prevedere azioni coerenti con il Piano Nazionale per la Scuola Digitale;
- conferire visibilità a tutti i prodotti dell'attività didattica curriculare ed extracurriculare tramite mezzi,
strategie e strumenti di divulgazione.
Saranno inseriti nel POFT azioni progettuali di durata triennale, trasversali ed unificanti, che
contribuiscano a caratterizzare significativamente l’Istituto. Il fabbisogno dei posti per il
potenziamento dell’offerta formativa sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti
nel Piano; nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di
docente della classe di concorso A019 per il semiesonero del primo collaboratore del dirigente.
L’individuazione del fabbisogno di posti, sia di tipo comune che di sostegno, dell’organico
dell’autonomia va determinato sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento
anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità nonché del numero di alunni
con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse
previste a legislazione vigente.
Nell’ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste le figure del referente di plesso
e del coordinatore di classe; dovrà essere realizzata l’istituzione di dipartimenti per aree disciplinari
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nonché di dipartimenti trasversali e di indirizzo. Sarà altresì annoverata la funzione di coordinatore di
dipartimento e di referente di indirizzo.
Il fabbisogno di posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, funzionale all’organizzazione
efficace ed efficiente dell’Istituzione scolastica, va attentamente definito in considerazione
dell’estensione dell’istituto su tre plessi e su due comuni. La gestione e amministrazione deve essere
improntata ai criteri di correttezza, efficacia, efficienza, economicità, imparzialità e trasparenza.
Va indicato il fabbisogno di infrastrutture ed attrezzature materiali.
Dovrà essere perfezionata la costituzione del comitato tecnico-scientifico di cui ai DPR 87-88/10.
I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono
fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta.
Sezione importante del Piano è l’inserimento di azioni di formazione, aggiornamento ed
autoaggiornamento rivolte al personale docente e Ata, finalizzate alla valorizzazione delle
professionalità e all’efficacia dell’azione educativa.
Si prevede la partecipazione alle iniziative del PON per la Programmazione 2014-2020.
L’Istituto realizza le seguenti azioni per perseguire le priorità individuate e migliorare la qualità
dell’offerta formativa e la funzionale e flessibile organizzazione del lavoro di tutte le unità di
personale, sia docente che ATA;
- il costante monitoraggio dei processi e delle procedure in uso, finalizzato al miglioramento e al
superamento delle eventuali criticità;
- la valorizzazione del personale ed il miglioramento del clima relazionale e del benessere
organizzativo;
- la condivisione delle scelte nel rispetto delle competenze degli OO.CC. e degli spazi offerti dalla
contrattazione integrativa di istituto;
- l’ascolto costante e il lavoro per interpretare le esigenze dell’utenza;
- la ricerca continua delle migliori modalità di comunicazione con le famiglie;
- il reperimento di risorse economiche e strumentali adeguate per mantenere gli standard del servizio
tramite fonti di finanziamento diverse da quelle ministeriali.
La progettazione organizzativa-didattica potrà prevedere:
- possibilità di rimodulazione del monte ore annuale di ciascuna disciplina;
- potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari;
- programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario complessivo;
- garanzia dell'apertura pomeridiana della scuola e la riduzione del numero di alunni e di studenti
per classe;
- l’articolazione di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scuola o rimodulazione del
monte orario;
- possibilità di apertura nei periodi estivi;
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- nei periodi di sospensione dell'attività didattica, l’istituto, in sinergia con gli enti locali, promuoverà
attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgersi negli edifici scolastici;
- orario flessibile del curricolo e delle singole discipline;
- orario potenziato del curricolo delle singole discipline e delle attività con pausa didattica per
recupero e/o approfondimento; - unità di insegnamento non coincidenti con l’unitàoraria di lezione.
Nell’esercizio della sua discrezionalità tecnica, il Collegio Docenti è chiamato ad elaborare il Piano
per il triennio che decorre dall’anno scolastico 2016-2017, al quale farà seguito la rendicontazione
sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti.
Si ricorda la possibilità di revisione annuale del Piano entro il mese di ottobre e si ringrazia per la
proficua e fattiva collaborazione.
Il Dirigente Scolastico
Dott.ssa Anna Russo
Firma autografa sostituita a mezzo stampa
ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.Lgs. 39/93
OBIETTIVI E RISULTATI A DISTANZA PERSEGUITI NEL TRIENNIO
Obiettivi connessi all’incarico
In relazione allo specifico contesto della comunità scolastica, e al fine di migliorare costantemente
la qualità del servizio, il dirigente si impegna a perseguire i seguenti obiettivi:
a. Obiettivi strategici nazionali

Assicurare la direzione unitaria della scuola, promuovendo la partecipazione e la
collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, con particolare
attenzione alla realizzazione del Piano triennale dell’offerta formativa;

assicurare il funzionamento generale dell’istituzione scolastica, organizzando le attività
secondo criteri di efficienza, efficacia e buon andamento dei servizi;

promuovere l’autonomia didattica e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, in
coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni scolastiche;

promuovere la cultura e la pratica della valutazione come strumento di miglioramento della
scuola, anche attraverso la valorizzazione della professionalità dei docenti.
b. Obiettivi legati all’ambito regionale
Predisporre il monitoraggio a 1, 3, 5 anni dei percorsi dei diplomati in collaborazione con partner
istituzionali e mondo del lavoro con controllo degli esiti di studio post-diploma e dei flussi
occupazionali.
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c. Obiettivi derivanti dal rapporto di autovalutazione della istituzione scolastica
Risultati Scolastici
La priorità è il successo formativo di ogni ragazzo.
Essa si fonda sull'inclusività e sull'individualizzazione valorizzata.
Risultati a distanza
Dare competenze spendibili nel mondo del lavoro.
Il Dirigente Scolastico
Dott.ssa Anna Russo
Firma autografa sostituita a mezzo stampa
ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.Lgs. 39/93
LE FINALITA’ DELL’ISTITUTO
Ecco dunque gli obiettivi della scuola nel suo insieme, intesa come servizio agli utenti e risposta ai
bisogni: la filosofia della scuola.

Educare, formare, la persona umana, nella sua globalità e specificità

Promuovere lo sviluppo, sul piano culturale ed operativo, di solide professionalità e la crescita di
cittadini attivi, consapevoli dei propri diritti e doveri

Realizzare percorsi formativi flessibili, finalizzati al successo formativo e rispondenti alle richieste
del territorio.

Realizzare lo “star bene” a scuola per tutte le sue componenti.
Le finalità che la scuola nel suo insieme, come sistema, si propone, vengono perseguite mediante le
fasi della programmazione e della progettazione didattica, che costituiscono i due momenti
fondamentali dell’azione scolastica.
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LA NOSTRA STORIA: GLI EVENTI SIGNIFICATIVI
SEDE di MONFALCONE via BOITO, 56
Indirizzi servizi per la MANUTENZIONE e l’ASSISTENZA TECNICA e TECNICO PER LA
LOGISTICA ED I TRASPORTI
L
’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e
l’Artigianato “Emilio Ceriani” viene istituito a
Monfalcone, nella sede di Via Boito, nell’anno
scolastico 1963/64 e
rimane autonomo
fino
all’a.s.1989/90. Attivo il solo triennio di qualifica con
indirizzi di tipo elettrico, meccanico e meccanico
navale.
La sua origine risale, però, alla fine del 1800,
quando nasceva quale Scuola di Tirocinio (con sede in via Ceriani). Nel 1930 ne veniva decretata
la trasformazione in Scuola Tecnica e di Avviamento al Lavoro, che comprendeva anche una
sezione per Tracciatori Navali, gestita dalla sede di Gorizia.
Dal 1990/91, e fino al 1994/95 compreso, l’IPSIA “E. Ceriani” viene coordinato dell’IPSIA “L. da Vinci”
di Gorizia. Attivo il solo triennio di qualifica.
Nell’a.s.1995/96, anno di istituzione del “Polo Professionale” di Monfalcone, l’IPSIA di Monfalcone ne
diventa sede centrale ed acquisisce, dall’anno scolastico successivo, anche il biennio post-qualifica
per gli indirizzi di Nuovo Ordinamento Elettrico Elettronico e Meccanico Termico.
Nell’a.s. 2010/11, a seguito della riforma della scuola superiore di 2° grado, gli indirizzi Elettrico
Elettronico e Meccanico Termico confluiscono nell’indirizzo “Manutenzione ed assistenza tecnica”.
Anche il nuovo indirizzo “Tecnico dei Trasporti e della Logistica” viene collocato in questa sede.
Dal mese di gennaio 2011 l’Istituto viene ufficialmente intitolato I.S.I.S. “Sandro Pertini”.
Dal settembre 2012, a settembre 2015 la sede di via Boito è sottoposta a lavori di manutenzione
straordinaria, ed ora è nuovamente operativa.
SEDE di MONFALCONE via B. Powell, 2
Indirizzi servizi SOCIO SANITARI e TECNICO
DEL TURISMO
Nell’a.s.1986/87 l’IPSSC “R.M. Cossar” di Gorizia apre
in Monfalcone una sede coordinata.
Dall’a.s.1995/96 l’IPSSC di Monfalcone entra a far
parte
del
neo istituito
“Polo
Professionale”
11
di
Monfalcone, con sezioni di qualifica per Assistenti d’Infanzia (di Vecchio Ordinamento - ora esaurito)
e corsi completi (qualifica e post-) di Analista Contabile (V.O. - ora esaurito), Servizi Sociali ed
Economico Aziendale e Turistico.
Nell’a.s.2010/11, a seguito della riforma della scuola superiore di 2° grado, il corso professionale Servizi
Sociali si trasforma in indirizzo “Servizi socio sanitari” e il corso professionale Turistico nell’indirizzo
“Tecnico per il Turismo”.
SEDE di GRADO via Zara, 1
indirizzo servizi per l’ENOGASTRONOMIA e l’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
D
all’a.s.1962/63 al 1983/84 è sede coordinata dell’I.P.S.I.A. di Gorizia. Diventa autonomo nel
1984/85 quale IPSIAM “A. Vespucci” e
lo rimane fino al 1993/94, con le sezioni di
qualifica
per
Meccanico
Navale
e
Radiotelegrafista di Bordo (di Vecchio
Ordinamento - ora esauriti) e con il corso
sperimentale post-qualifica di Operatore
per le Telecomunicazioni Marittime.
Nel 1994/95 è ancora sede coordinata
dell’IPSIA di Gorizia e, dall’a.s.1995/96, entra
a far parte del “Polo Professionale” di
Monfalcone.
Dal 1999/2000, esaurita la sezione OTM, si attiva la classe 1^ a Indirizzo Marinaro.
Dal 2000/2001 è stato istituito l’Indirizzo Alberghiero, trasferito temporaneamente a Monfalcone dal
2002/2003.
Presso la sede di Grado di Via Marchesini sono in corso lavori di ristrutturazione. Dall’anno scolastico
2007/2008 le classi dell’Indirizzo Marinaro sono provvisoriamente ospitate presso la sede centrale IPSIA
di Via Boito e presso la sede dell’Alberghiero di Via Cosulich, entrambe a Monfalcone.
Dall’a.s. 2010/11, a seguito della riforma della scuola superiore di 2° grado, il corso professionale
Alberghiero si trasforma in indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”; il corso
professionale Marinaro nell’indirizzo “Tecnico dei Trasporti e della Logistica”.
Conseguentemente al termine dei lavori di ristrutturazione della sede di Grado, l’indirizzo “Servizi per
l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” dall’a.s.2010/11 si è trasferito a Grado in via Zara n.1.
12
IL CONTESTO E LE RISORSE
LA POPOLAZIONE SCOLASTICA: LO STATUS ECONOMICO E CULTURALE
L
a popolazione scolastica registra differenze di background a seconda degli indirizzi. L'indirizzo
MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA E TECNICO DELLA LOGISTICA E TRASPORTI e quello dei
SERVIZI SOCIO - SANITARI E TECNICO TURISTICO rivelano un livello medio basso, mentre l'indirizzo
ENOGASTRONOMIA ED OSPITALITA'ALBERGHIERA indica una situazione di tipo medio alta.
L'istituto provvede tuttavia a favorire al massimo l'indice di integrazione tra tutti gli studenti e quindi
questa è certamente un'opportunità positiva dal punto di vista dell'inclusione.
Gli indirizzi MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA E I SERVIZI SOCIO SANITARI presentano una più
alta percentuale di studenti non italofoni ed eventualmente provenienti da zone e situazioni
culturalmente ed economicamente svantaggiate.
IL TERRITORIO E IL CAPITALE SOCIALE
L
'istituto è il capofila provinciale per l'inclusione degli studenti svantaggiati. Nel territorio
circostante si rileva un’importante vocazione operaia dovuta alla presenza dei cantieri navali di
Monfalcone, ma anche di impiegati nei servizi, compresi quelli del settore turistico, vista la storica
tradizione della cittadina di Grado.
Ci sono già delle collaborazioni con le aziende del territorio, sia nell'uno che nell'altro dei settori
appena indicati. Queste, anzi saranno destinate a potenziarsi ulteriormente consolidando ed
allargando le attività di alternanza scuola - lavoro.
Ovviamente, nonostante i rapporti e le collaborazioni già in essere, le opportunità non si possono
estendere a tutti gli studenti per evidenti ragioni di consistenza delle competenze individuali e per il
numero di occasioni offerte dalle aziende del territorio.
Manca ancora un vero Comitato Tecnico - Scientifico utile ad individuare e definire precisamente i
profili professionali in uscita che siano quelli effettivamente ricercati dal mercato locale del lavoro.
RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI
L
e strutture tuttavia sono tutte facilmente raggiungibili grazie ai servizi pubblici dedicati, disponibili
anche per gli allievi provenienti dai luoghi più lontani.
La situazione di raggiungibilità delle sedi rimane perfettibile specie riguardo all'utenza della Bassa
friulana verso la sede di Grado.
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La disponibilità dei supporti multimediali è mediamente discreta anche perché nell'ultimo anno si
sono sostituiti diversi computer, sono state installate nuove Lim, potenziando la rete wireless a seguito
dell'adozione del registro elettronico.
RISORSE PROFESSIONALI
L
a scuola registra una media stabilità dei docenti che, qualora non fossero stati a tempo
indeterminato, hanno lavorato lungamente nelle nostre sedi con incarichi annuali successivi.
Ora, diversi di questi hanno ottenuto l'immissione in ruolo e quindi la stabilità di cui si diceva è stata
raggiunta.
Le competenze professionali risultano consolidate e spesso in evoluzione, specie riguardo agli
insegnanti nel pieno corso della loro carriera lavorativa.
RETI DI SCUOLE
P
er l’ampliamento, il potenziamento e l’integrazione della presente offerta formativa l’Istituto
aderisce e/o è capofila di diverse reti di scuole ed enti che collaborano per molteplici obiettivi
didattico – educativi. Di seguito si indicano specificatamente le reti e gli accordi ai quali la nostra
scuola ha aderito.

Gestione della Segreteria Digitale.

Rete degli Animatori Digitali.

CTS – CTI.

RE.NA.IA (rete nazionale degli istituti alberghieri).

AEHT (Associazione Europea degli Istituti Alberghieri e Turistici).

Rete per le attività di Alternanza Scuola – Lavoro.

Rete Erasmus + - Coop 4live.

Progetto di rete con l’ente Turismo FVG.

Rete per il progetto di Polo per l’economia della Montagna (Collio e Carso).
14
LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI
IL DIRIGENTE SCOLASTICO: DOTT. SSA ANNA RUSSO
Funzioni e doveri del Dirigente Scolastico
I
l Dirigente Scolastico assolve alla funzione di promozione e di coordinamento delle attività di
Istituto. A tal fine presiede alla gestione unitaria di detta istituzione e assicura l’esecuzione delle
deliberazioni degli organi collegiali. Esercita specifiche funzioni di ordine amministrativo, con
esclusione di competenze di carattere contabile, di ragioneria e di economato, che non implichino
assunzione di responsabilità proprie in ambito amministrativo.
Opera in un’ottica di presenza, ascolto, interesse, attenzione e disponibilità.
Nel rispetto delle competenze e delle delibere degli OO. CC. della scuola:

ha la rappresentanza dell’Istituto;

presiede il Collegio Docenti; il Comitato per la Valutazione del servizio dei Docenti; i Consigli di
Classe; la Giunta Esecutiva del Consiglio di Istituto;

cura l’esecuzione delle deliberazioni prese dai predetti Organi Collegiali e dal Consiglio di Istituto;

forma le classi;

assegna i docenti alle classi;

promuove, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, le attività didattiche, di
sperimentazione e di aggiornamento nell’area didattica di sua competenza;

tiene i rapporti con le autorità scolastiche e non;

si occupa delle relazioni con le famiglie, in situazioni che presentano una certa complessità;

cura l’applicazione delle norme giuridiche che presiedono al funzionamento della scuola.
ORARIO RICEVIMENTO: Il Dirigente Scolastico riceve per appuntamento dal lunedì al sabato.
LE FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
I
l Collegio Docenti, in conformità a quanto previsto dall'art. 33 del CCNL Scuola 2006 - 2009, ha
identificato le seguenti funzioni strumentali al Piano dell'offerta formativa e riferite alle aree di
seguito indicate.
Le funzioni strumentali che operano nella scuola sono le seguenti:
15
AREA
DOCENTI
Prof. Indelicato Lucia
Autoanalisi d’Istituto, Redazione e
aggiornamento del PTOF
Prof. Calligaris Matteo
Prof. Baldari Elvy
Prof. Ballone Brunella
Orientamento e rapporti con gli alunni
Prof. Spanghero Michele
Alternanza Scuola Lavoro e Tirocini formativi
Prof. Pizzon Nevia
L’ORGANICO DOCENTE
Docenti in servizio A.S. 2016/2017
COGNOME
NOME
CLASSE DI CONCORSO
AGAZZI
FABIO
A057
ANGELI
ALESSIA
ANTONELLO
LICIA
A017
BABICH
FEDERICA
A031
BACCIOCCHINI
SILVIA
SOSTEGNO
BADER
FRANCESCA
BALDARI
ELVY
BALDASSI
FABIO
BALLARINI
BRUNO
A057
BALLON
MAURIZIO
C270
BALLONE
BRUNELLA
SOSTEGNO
BARNABA
TERESA
A019
BENONI
SOFIA
RELIGIONE
BERNARDI
GIOVANNA
BETTELLI
MAURIZIO
BIAGGINI
ENRICO
C180
BIASIOL
LUCA
C260
BIONDI
REBECCA
BORGIA
VERA
A017
BOSCAROL
MARIA CRISTINA
A050
BOSCAROL
MAURIZIO
BRESSAN
MARIELLA
16
A546
BRIGANTE
STEFANIA
CALLIGARIS
GIORGIO
CALLIGARIS
MATTEO
A050
CAMPAGNA
DONATELLA
A036
CAMUFFO
MICHELA
A050
CANNATA’
ELEONORA
SOSTEGNO
CANTELLA
GAETANA
CARGNEL
FRANCO
CARNEGLIA
PAOLA
CARROZZO
FRANCESCA
C520
CATELAN
DANIELA
SOSTEGNO
CHIARADIA
KATIA
D’ANNA
FRANCA
D’URZO
MARIA
DA RIO
ANNAMARIA
DAPAS
ALESSANDRA
A346
DARIN
MAJA
A060
DE FAVERI
CARLA
A546
DE STEFANO
SILVIA
DE VITTO
TERESA
DEBEUS
ALESSANDRA
DECARLI
PAOLO
DEGANO
MATTEO
DI NUCCI
MARIA
DIELLA
EMILIA
DIMATTEO
DOMENICA
DODINI
DANIELA
A346
FABRIS
LORENA
A546
FARFOGLIA
ERIKA
SOSTEGNO
FELISIO
RENATO
FERLAN
CRISTINA
A050
FIORETTO
ANNA
A047
FIORETTO
GIULIA
SOSTEGNO
FIUMANA
FABIO
FLORIS
ANNA LISA
FONTANA
ORIETTA
17
A047
A038
A039
UFFICIO TECNICO
A050
A050
FOSCARINI
FABIO
FURINA
TERESA
FUSCO
ANDREA
A050
GALLO
LIDIA
A050
GALUPPO
ROBERTA
A019
GEREON
ALEX
GERONI
LUCA
GIORGI
ELENA
A346
GIOVINAZZO
GIANFRANCO
A035
GRECO
BARBARA
A036
GUERRISI
CARMELO
INDELICATO
LUCIA
A050
INGLESE
EMANUELA
A047
KODERMAZ
MARIAROSA
A050
LA ROCCA
FEDERICA
LEBAN
LIVIA
MACUZZI
BEATRICE
MARCON
MIRELLA
SOSTEGNO
MARINO
CRISTINA MICHELA
A047
MASSIMINO
ENZO
C500
MAZZOTTI
GIAN PAOLO
MENZOLINI
PAOLA
MIANI
ATRA
MISSIO
GIACOMO
MONARDO
ELISA
A346
MONTANARI
CARLA
A346
MORANDI
MARILENA
C450
MORELLO
GIACOMO
C510
MUCELLI
LETIZIA
A047
NATALI
MARIA
A047
NIGITO
MARZIA
OLIVO
ROBERTA LUCIA
ONISCHENKO
LUDMYLA
PAGOTTO
LORELLA
PAPPALARDO
DONATELLA
PASQUALINI ALTRAN
CRISTINA
18
C240
A546
SOSTEGNO
PECORARI
ELISABETTA
PERESSIN
FEDERICA
PIZZON
NEVIA
C450
POLESEL
ELISA
A013
POPAZZI
FRANCESCA
PREZZIA
MARIANNA
A050
PRINZIVALLI
MARCO
SOSTEGNO
PUJA
SIMONA
PUSSINI
LUIGI
A020
RACCANELLO
MARINA
A346
RADINI
GIOVANNA
A040
RAPOTTI
ANDREA
A020
RECCHIA
FRANCESCA
RIEPPI
GIOVANNI
C320
RODIA
RENATO
C510
RODINIS
LIVIO
RELIGIONE
ROPERTO
MARIA GRAZIA
SOSTEGNO
RUGGI
GIUSEPPE ALFREDO
SABATINI
ANTONELLA
SALERNO
IMMACOLATA
SANZIN
MICHELA
A029
SANZIN
SABINA
A029
SCANFERLIN
FEDERICA
SCRINE
DONELLA
A346
SMAREGLIA
RITA
A047
SOLIDORO
BARBARA
A050
SORANZIO
FRANCA
SOSTEGNO
SORRENTINO
RAFFAELE
C500
SPAGNUL
CINZIA
SPALLUTO
ANGELA
A050
SPANGHERO
MICHELE
A050
SPAZIANI
MASSIMILIANO
A057
TABOGA
VIVIANA
TOLLOI
ARIANNA
TONEATTI
LUCA
TRICHILO
MICHELE
19
A017
SOSTEGNO
TRONCAR
DANIELA
SOSTEGNO
TURAZZA
MARINA
A019
VALENTINUZZI
ANTONIA
A076
VECCHIET
FRANCO
VERGINELLA
LAURA
VIOLA
PAOLA
ZAGO
ANTONELLA
SOSTEGNO
L’ORGANICO DI POTENZIAMENTO
Elenco Docenti in Potenziamento A.S. 2016/2017
COGNOME
NOME
CLASSE DI CONCORSO
DE SANTI
CHIARA
A025
DEL BELLO
DENIS
A019
GEROMET
FRANCESCA
A061
GUERRISI
CARMELO
A019
MOSCHELLA
CARMELO
A017
ROMANO
ANNALISA
A346
RUBINACCIO
ANDREA
A019
SALERNO
IMMACOLATA
A019
TERRACCIANO
MARIANNA
A019
VERGINELLA
LAURA
A060
L’ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO
(per l’anno Scolastico 2016 – 2017)
DIRIGENTE SCOLASTICO
ANNA RUSSO
COLLABORATORI DEL D.S.
SUPPORTO ORGANIZZATIVO AL DIRIGENTE
TURAZZA MARINA
SUPPORTO ORGANIZZATIVO AL DIRIGENTE
SMAREGLIA RITA
REFERENTI SEDE VIA B. POWELL,
GALUPPO ROBERTA
- MONFALCONE
20
FERLAN CRISTINA
CAMPAGNA DONATELLA
REFERENTI SEDE VIA BOITO - MONFALCONE
BENONI SOFIA
FUSCO ANDREA
REFERENTI DI SEDE VIA ZARA - GRADO
SCRINE DONELLA
COORDINATORE CTS – CTI
REFERENTE INTERCULTURA - ALUNNI STRANIERI – ALUNNI ADOTTATI
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE – GLI
GRECO BARBARA
COMMISSIONE INTERCULTURA
REFERENTE ATTIVITÀ EDUCAZIONE ALLA SALUTE
RADINI GIOVANNA
REFERENTE ATTIVITÀ EDUCAZIONE AMBIENTALE
VERGINELLA LAURA
COORDINATORE CENTRO SPORTIVO STUDENTESCO
SANZIN SABINA
COORDINATORE SICUREZZA
COORDINATORE ATTIVITÀ EVACUAZIONE
RAPOTTI ANDREA
COORDINATORE ANTINCENDIO
ANIMATORE DIGITALE
GIOVINAZZO GIANFRANCO
REFERENTI SOSTEGNO
INDIRIZZO ENOGASTRONOMIA
BALLONE BRUNELLA
INDIRIZZO SOCIO SANITARIO
FARFOGLIA ERIKA
INDIRIZZO TURISMO
TRONCAR DANIELA
INDIRIZZO MANUTENZIONE E TRASPORTI
BACCIOCCHINI SILVIA
FUNZIONI STRUMENTALI AL PTOF
CALLIGARIS MATTEO
AREA PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA
INDELICATO LUCIA
BALLONE BRUNELLA
AREA ORIENTAMENTO
BALDARI ELVY
SPANGHERO MICHELE
AREA ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
PIZZON NEVIA
REFERENTI CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE
GIORGI ELENA
MONTANARI CARLA
21
SUPPORTO AI REFERENTI DI SEDE
SEDE VIA B. POWELL – MONFALCONE
DA RIO ANNA MARIA
SEDE VIA ZARA – GRADO
GUERRISI CARMELO
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE – GLI
COORDINATORE
GALUPPO ROBERTA
BACCIOCCHINI SILVIA
BALLONE BRUNELLA
FARFOGLIA ERIKA
GRECO BARBARA
TRONCAR DANIELA
REFERENTE DSA – BES (ALUNNI NON CERTIFICATI AI SENSI DELLA LEGGE N.104/92)
GALUPPO ROBERTA
REFERENTE INTERCULTURA - ALUNNI STRANIERI – ALUNNI ADOTTATI
GRECO BARBARA
COMMISSIONE INTERCULTURA
COORDINATORE
GRECO BARBARA
SMAREGLIA RITA
GIORGI ELENA
BOSCAROL M.CRISTINA
GALUPPO ROBERTA
COMMISSIONE VIAGGI D'ISTRUZIONE
CRISTIN FRANCO
TURAZZA MARINA
SMAREGLIA RITA
GIOVINAZZO GIANFRANCO
BALLONE BRUNELLA
22
CENTRO SPORTIVO STUDENTESCO
COORDINATORE
SANZIN SABINA
SANZIN MICHELA
LEBAN LIVIA
ZAGO ANTONELLA
ONISCHENKO LUDMYLA
COMMISSIONE ESAMI INTEGRATIVI, D'IDONEITÀ
COORDINATORE
SMAREGLIA RITA
BRIGANTE STEFANIA
PIZZON NEVIA
BOSCAROL MARIA CRISTINA
TURAZZA MARINA
GRADO BRIGANTE STEFANIA
VIA ZARA NATALI MARIA
COMMISSIONE ORARIO
MONFALCONE CARGNEL FRANCO
VIA B. POWELL FIORETTO ANNA
MONFALCONE GIOVINAZZO GIANFRANCO
VIA BOITO SMAREGLIA RITA
DOCENTI IN ANNO DI PROVA
DOCENTI TUTOR
D’ANNA FRANCA
GALUPPO ROBERTA
DE VITTO TERESA
TRONCAR DANIELA
PUJA SIMONA
SORANZIO FRANCA
SPAZIANI MASSIMILIANO
RADINI GIOVANNA
PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE - PNSD
DIRIGENTE SCOLASTICO
ANNA RUSSO
DSGA
FRANCO CRISTIN
ANIMATORE DIGITALE
GIOVINAZZO GIANFRANCO
TEAM INNOVAZIONE DIGITALE
DE FAVERI CARLA
CARGNEL FRANCO
BALDARI ELVY
AFFIANCATORI
FLORIS ANNA LISA
BIAGGINI ENRICO
23
MONARDO ELISA
SALERNO IMMACOLATA
BIASIOL LUCA
GERONI LUCA
D’URZO MARIA
CALLIGARIS MATTEO
MAZZOTTI GIAN PAOLO
VERGINELLA LAURA
PERIN FRANCA
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
OLIVO EMENUELA
ASSISTENTE TECNICO
TESSARIN GILBERTO
REFERENTI DI INDIRIZZO
SERVIZI ENOGASTRONOMIA E OSPITALITÀ ALBERGHIERA
SERVIZI MANUTENZIONE ASSISTENZA TECNICA
SPAZIANI MASSIMILIANO
SORRENTINO RAFFAELE
DAPAS ALESSANDRA
BOSCAROL MARIA CRISTINA
TECNICO TURISMO
DE FAVERI CARLA
SERVIZI SOCIO SANITARI
PIZZON NEVIA
REFERENTE PROGETTUALITÀ SEDE DI GRADO
BARNABA TERESA
REFERENTE SCUOLA AMICA
SMAREGLIA RITA
REFERENTI POLITICHE GIOVANILI PARI OPPORTUNITÀ
SMAREGLIA RITA
TURAZZA MARINA
REFERENTI EDUCAZIONE LEGALITÀ, CITTADINANZA E COSTITUZIONE
TURAZZA MARINA
SMAREGLIA RITA
24
REFERENTE PROTEZIONE CIVILE
TURAZZA MARINA
REFERENTI D’ISTITUTO PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL
BULLISMO E AL CYBERBULLISMO
– INIZIATIVE A FAVORE DEGLI
STUDENTI DELL’ISTITUTO
BALLONE BRUNNELLA
FERLAN CRISTINA
FONTANA ORIETTA
SMAREGLIA RITA
TURAZZA MARINA
REFERENTE EDUCAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA
PECORARI ELISABETTA
COMMISSIONE ELETTORALE
DOCENTE
GALUPPO ROBERTA
DOCENTE
BOSCAROL MARIA CRISTINA
A.T.A.
PATRONE FRANCA
GENITORE
LUCÀ ANTONELLA
STUDENTE
BERTOGNA NICHOLAS
NUCLEO INTERNO DI VALUTAZIONE
DIRIGENTE SCOLASTICO
ANNA RUSSO
INDELICATO LUCIA
CALLIGARIS MATTEO
GRECO BARBARA
COMITATO DI VALUTAZIONE
PRESIDENTE DIRIGENTE SCOLASTICO
ANNA RUSSO
GENITORE (PRESIDENTE C.I.)
DREOSSI FULVIA
DOCENTE (NOMINAC.D.)
BRESSAN MARIELLA
DOCENTE (NOMINAC.D.)
BRIGANTE STEFANIA
25
DOCENTE (NOMINAC.I.)
FIORETTO ANNA
STUDENTE
ZAMPA NICHOLAS
ORGANO DI GARANZIA
DIRIGENTE SCOLASTICO
ANNA RUSSO
GENITORE
GAVRANOVICH MILANKA
DOCENTE
CALLIGARIS MATTEO
STUDENTE
PUGLISI ELIA
26
COORDINATORI DI CLASSE - ANNO SCOLASTICO 2016 – 2017
CLASSE
COORDINATORE
1^AMT
BACCIOCCHINI SILVIA
1^BMT
SALERNO KATIA
2^AMT
FERLAN CRISTINA
3^AMT
RAPOTTI ANDREA
3^BMT
SMAREGLIA RITA
4^AMT
DAPAS ALESSANDRA
5^AMT
BALLON MAURIZIO
5^ACDA
MUCELLI LETIZIA
CLASSE
COORDINATORE
1^ASS
MONTANARI CARLA
1^BSS
FIORETTO GIULIA
2^ASS
MONARDO ELISA
2^ BSS
MORANDI MARILENA
3^ASS
GALLO LIDIA
3^BSS
FONTANA ORIETTA
4^ASS
VIOLA PAOLA
4^BSS
BRESSAN MARIELLA
5^ASS
RADINI GIOVANNA
5^BSS
MAZZOTTI GIANPAOLO
1^AET
DODINI DANIELA
1^BET
GERONI LUCA
2^AET
SPANGHERO MICHELE
2^BET
INGLESE EMANUELA
3^AET
GALUPPO ROBERTA
3^BET
BOSCAROL MARIA CRISTINA
4^AET
PECORARI ELISABETTA
4^BET
D’URZO MARIA
5^AET
DE FAVERI CARLA
CLASSE
COORDINATORE
27
1^AEA
DIELLA EMILIA
1^ BEA
BRIGANTE STEFANIA
1^ CEA
VERGINELLA LAURA
1^ DEA
SCRINE DONELLA
2^ AEA
RACCANELLO MARINA
2^ BEA
BARNABA TERESA
2^ CEA
NATALI MARIA
2^DEA
PREZZIA MARIANNA
2^EEA
CAMUFFO MICHELA
3^AEN
INDELICATO LUCIA
3^ BEN
SPAZIANI MASSIMILIANO
3^ASV
AGAZZI FABIO
4^ AEN
BALLONE BRUNELLA
4^ BEN
CALLIGARIS MATTEO
4^ ASV
FUSCO ANDREA
5^AEN
MARINO CRISTINA
5^BEN/ASV
GIORGI ELENA
ORGANIGRAMMA SICUREZZA
RESPONSABILE SERVIZI PREVENZIONE E PROTEZIONE
GEOM. ZUCCHIATTI MASSIMO
MEDICO COMPETENTE
DOTT. ESPOSITO PIER LUIGI
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
SIMIONI ELENA
SQUADRA EMERGENZA
COORDINATORE ATTIVITÀ DI EVACUAZIONE
RAPOTTI ANDREA
COORDINATORE ATTIVITÀ ANTINCENDIO
RAPOTTI ANDREA
COORDINATORE ATTIVITÀ PRIMO SOCCORSO
28
IL PERSONALE ATA E L’AREA AMMINISTRATIVA
IL PERSONALE A.T.A.
Il personale è suddiviso in aree operative così individuate:
AREA AMMINISTRATIVA
AREA DEI SERVIZI
AUSILIARI
AREA TECNICA
I servizi amministrativi sono suddivisi in area
contabile-patrimoniale e area didattica. Dette aree
sono ricoperte dagli assistenti amministrativi e dal
Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi.
L’area dei servizi ausiliari
collaboratori scolastici;
è
ricoperta
dai
L’area tecnica è ricoperta dagli assistenti tecnici;
La suddivisione tende da un lato ad ottimizzare le capacità dei singoli nell'espletare compiti specifici,
dall'altro consente di razionalizzare le risorse umane lavorando in équipe anche in collaborazione fra
aree diverse.
AREA AMMINISTRATIVA
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI – CRISTIN FRANCO
(Sovrintende e organizza i servizi amministrativi
e coordina il relativo personale posto alle sue dipendenze)
SOSTITUTO DEL DIRETTORE S.G.A. – PERIN FRANCA
(Attività di vicariato e diretta collaborazione con il D.S.G.A. – coordinamento di settori o aree)
GESTIONE DEL
PERSONALE








GESTIONE ALUNNI
Organici
Graduatorie
Reclutamento
Costituzione,
svolgimento
modificazioni,
estinzione del
rapporto di lavoro
Visite guidate
Viaggi
d’istruzione
Scambi culturali






Corsi di
formazione e
aggiornamento


GESTIONE FINANZIARIA
E PATRIMONIALE
E ATTIVITÀ NEGOZIALE
Iscrizione

Frequenze
Esami

Certificazioni
Valutazioni
Documentazio 
ni
Attività sportiva




Attività
extracurricolari
Educazione
degli adulti
Corsi postdiploma




Bilancio Variazioni
Conto Consuntivo
Impegni liquidazioni e
pagamenti delle
spese
Accertamenti
riscossioni e
versamenti delle
Entrate
Adempimenti
contributivi e fiscali
Progetti Europei
Internazionali
Cura e manutenzione
del patrimonio
Tenuta degli inventari
Rapporti con i subconsegnatari
Attività istruttoria,
esecuzione e
adempimenti
connessi alle attività
negoziali
29
AFFARI GENERALI
RAPPORTO ENTI








Protocollo
Corrispondenza,
anche elettronica
Archivio
Biblioteca
Albo
Attività connesse
al funzionamento
degli OO.CC.
Magazzino
III area
Le pratiche inerenti progetti speciali e/o di particolare complessità vengono assegnate a
settori o ad apposita struttura intersettoriale con specifico provvedimento.
ORGANICO PERSONALE ATA 2016 – 2017
1
CRISTIN
n.
FRANCO
Direttore Servizi Generali ed Amministrativi
Dipendente
Status
Qualifica
T.I.
1
BUCCARELLA
FATIMA
T. I.
Assistente amministrativo
2
CERNIC
NEVIA
T. I.
Assistente amministrativo
3
MANZUTTO
ANNA MARIA
T. I.
Assistente amministrativo
4
OLIVO
EMANUELA
T. I.
Assistente amministrativo
5
PATRONE
FRANCA
T. I. 30/36 ore
Assistente amministrativo
6
PERIN
FRANCA
T. I.
Assistente amministrativo
7
VOLPATO
LORELLA
T. I. 30/36 ore
Assistente amministrativo
8
adeguamento SUPPLENTE DA
T. D.
Assistente amministrativo
organico di
NOMINARE
24/36 ore
fatto
n.
Dipendente
Status
Qualifica
1
BRAULIN
MARCO
T. I.
Assistente Tecnico AR01
2
LEGHISSA
DENIS
T. I.
Assistente Tecnico AR02
3
RECCHIA
FABIO
T. I.
Assistente Tecnico AR02
4
TESSARIN
GILBERTO
T. I.
Assistente Tecnico AR02
5
FOGAR
CINZIA
T. I.
Assistente Tecnico AR20
6
GIGANTI
BERNARDO
T. I.
Assistente Tecnico AR20
T. D. 31/08/16
Assistente Tecnico AR20
T. D. 30/06/16
Assistente Tecnico AR20
SALVATORE
7
DEGRASSI
8
adeguamento SUPPLENTE DA
organico
LUCIANO
di NOMINARE
30/36 ore
fatto
n.
Dipendente
Status
Qualifica
1
BAGNO
ANGELO
T. I.
Collaboratore scolastico
2
BERTOGNA
LORENA
T. I.
Collaboratore scolastico
3
CHERBOCCI
NADIA
T. I
Collaboratore scolastico
18/36V
30
4
CHERT
SONIA
T. I.
Collaboratore scolastico
5
ERRICO
MANUELA
T. I.
Collaboratore scolastico
30/36V
6
MAREGA
DANIELA
T. I.
Collaboratore scolastico
7
LOSTIA
GIULIA
T.I.
Collaboratore scolastico
30/36V
8
PAGOTTO
MERI
T. I.
Collaboratore scolastico
9
PERIN
ALESSANDRA
T. I.
Collaboratore scolastico
T. I.
Collaboratore scolastico
10 SALDICCO
ROSA
ANNA
GIOVINA
11 SANDRI
FLAVIO
T. I.
Collaboratore scolastico
12 SIMIONI
ELENA
T. I.
Collaboratore scolastico
13 TERLISIO
MARIA
T. I.
Collaboratore scolastico
14 VANON
PATRIZIA
T. I.
Collaboratore scolastico
SUPPLENTE
DA
NOMINARE
18 T. D. 30/06/16
Collaboratore scolastico
ore
SUPPLENTE 1
DA NOMINARE 6 ore
T. D. 30/06/16
Collaboratore scolastico
SUPPLENTE 2
DA NOMINARE 6 ore
T. D. 30/06/16
Collaboratore scolastico
T. D. 30/06/16
Collaboratore scolastico
15 adeguamento SUPPLENTE DA
organico
di NOMINARE
36 ore
fatto
Totale
28 posti
+ 1 DSGA in organico di diritto
Totale
30,5 posti
+ 1 DSGA in organico di fatto
31
IL FABBISOGNO DI ORGANICO
In questa sezione si indica il numero di posti di organico, anche in riferimento alle sezioni “L’organico
dell’autonomia” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del
11.12.2015:
POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO
INDIRIZZO SERVIZI SOCIALI
Classe di
concorso
/sostegno
2016-17
CATTEDR
E
2016-17
Ore
residue
A013
0
4
A017
1
0
A019
3
0
A025
1
0
A029
1
2
A036
2
8
A038
0
4
A040
1
4
A047
2
0
A050
3
6
A060
1
0
A061
1
0
A346
2
0
A546
1
8
AD01
1
0
AD02
5
0
2017-18
CATTEDR
E
32
2017-18
Ore
residue
2018-19
CATTEDR
E
2018-19
Ore
residue
AD03
5
0
C450
1
4
Classe di
concorso
/sostegno
2016-17
CATTEDR
E
2016-17
Ore
residue
A013
0
4
A017
2
0
A019
2
0
A029
1
0
A038
0
4
A039
0
22
A042
0
8
A047
2
0
A050
3
0
A060
0
0
A061
0
10
A346
2
0
A446
0
15
A546
1
9
AD03
1
0
INDIRIZZO TURISTICO
2017-18
CATTEDR
E
33
2017-18
Ore
residue
2018-19
CATTEDR
E
2018-19
Ore
residue
INDIRIZZO ASSISTENZA E MANUTENZIONE
Classe di
concorso
/sostegno
2016-17
CATTEDR
E
2016-17
Ore
residue
A013
0
6
A019
1
0
A020
2
6
A029
0
14
A035
1
9
A038
0
6
A039
0
2
A047
1
0
A050
1
24
A060
0
6
A346
1
3
AD02
1
0
AD03
1
0
C240
0
3
C270
2
18
C320
0
14
2017-18
CATTEDRE
2017-18
Ore
residue
201819CATTE
DRE
2018-19
ore
residue
INDIRIZZO LOGISTICA E TRASPORTI
Classe di concorso
/sostegno
2016-17
CATTEDRE
2016-17
ore residue
A019
0
2
A020
0
8
A029
0
2
34
A035
0
3
A047
0
3
A050
0
6
A056
0
4
A346
0
3
C180
0
3
C270
0
2
C320
0
5
INDIRIZZO DEI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E OSPITALITÀ ALBERGHIERA
Classe di
concorso
/sostegno
2016-17
CATTEDRE
2016-17
ore
residue
A013
0
10
A017
2
0
A019
3
0
A029
1
16
A038
0
8
A047
3
4
A050
6
16
A057
2
7
A060
0
18
A346
3
0
A546
2
9
AD01
1
0
AD02
2
0
2017-18
CATTEDR
E
35
2017-18
ore
residue
2018-19
CATTEDRE
2018-19
ore
residue
AD03
4
0
C500
2
34
C510
3
4
C520
0
18
RICHIESTA DI POSTI PER IL POTENZIAMENTO
Classe di
concorso/
sostegno
Numero
docenti
A017
1
Motivazione
(con riferimento alle priorità strategiche
e alla progettazione)
Indirizzo di
studio
* Nella prima colonna indicare anche, se esistenti, classi di concorso affini a cui attingere in subordine
in caso di mancanza di organico nella classe di concorso principale (Es. A0XX, oppure A0YY o A0ZZ).
36
POSTI PER IL POTENZIAMENTO ASSEGNATI
Classe di
concorso/
sostegno
Numero
docenti
A017
1
IPS SOCIO
SANITARIO
A019
1
IPS SOCIO
SANITARIO
A025
1
IPS SOCIO
SANITARIO
A061
1
IPS SOCIO
SANITARIO
AD02
1
IPS SOCIO
SANITARIO
AD03
1
A019
2
A050
1
A019
1
IT. TURISMO
A346
1
IT. TURISMO
A019
1
C270
1
Motivazione
(con
riferimento
alle
priorità
strategiche e alla progettazione)
Indirizzo di
studio
IPS SOCIO
SANITARIO
IPS
ENOGASTRONO
MIA
IPS
ENOGASTRONO
MIA
IPS
MANUTENZIONE
ASSISTENZA
IPS
MANUTENZIONE
ASSISTENZA
* Nella prima colonna indicare anche, se esistenti, classi di concorso affini a cui attingere in subordine
in caso di mancanza di organico nella classe di concorso principale (Es. A0XX, oppure A0YY o A0ZZ).
37
POSTI PER IL PERSONALE AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO, NEL RISPETTO DEI LIMITI E DEI PARAMETRI COME
RIPORTATI NEL COMMA 14 ART. 1 LEGGE 107/2015.
Tipologia
Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi
Assistente amministrativo
Collaboratore scolastico
Assistente tecnico e relativo profilo
(solo scuole superiori)
AR01 – area meccanica
AR02 – area elettrica, elettronica
AR20 – area alberghiera
38
Numero
1
7
16
8
1
3
4
LE RISORSE STRUTTURALI
L
e sedi dell’Istituto sono locate in prossimità dei mezzi pubblici e sono provviste di propri parcheggi.
La situazione edilizia, per quanto riguarda la disponibilità di aule, laboratori, locali, accessori e
palestre, è adeguata.
Una delle caratteristiche degli istituti professionali è quella di svolgere parte delle attività didattiche
in laboratori e reparti, per lo svolgimento di esercitazioni pratiche. Nel suo complesso l’Istituto è
dotato di numerosi e specifici ambienti di lavoro.
I LABORATORI
SETTORE INDUSTRIA ED ARTIGIANATO, MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA
Sede centrale: IPSIA di Monfalcone - Via Arrigo Boito, 56
LABORATORI
Palestra
Officine Elettriche 1°, 2°, 3°
Reparto Torneria – Aggiustaggio – Saldatura
Reparto Impianti termici + Lab. Impianti termici
Pneumatica – Laboratorio Tecnologico
SETTORE SERVIZI SOCIO SANITARI E COMMERCIALI, TECNICO PER IL TURISMO
Sede coordinata: IPSSC di Monfalcone - Via B. Powell, 2
LABORATORI
Biblioteca
Palestra
Laboratorio Informatica
Laboratorio Metodologie Operative
Laboratorio Musicale e Strumentazioni Audiovisivi
39
SETTORE ALBERGHIERO E ATTIVITA’ MARINARE, SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E
TECNICO DEI TRASPORTI E DELLA LOGISTICA
Sede coordinata: IPSIAM di Grado - Via Zara, Grado
LABORATORI
Biblioteca Alberghiero
Palestra IAR
Laboratorio Cucina
Laboratorio Sala Bar e Bar
Laboratorio Informatica IAR
40
RAPPORTI CON L’UTENZA
P
er una proficua crescita formativa dell’alunno/a è necessario un costante contatto tra docenti
e famiglie.
In questa ottica l’istituto attua le seguenti iniziative:

apertura di particolari momenti della vita dell’istituto alla partecipazione dei genitori come ad
esempio il Pertini Day e l’attività di orientamento, di informazione sulle attività, visite alle sedi,
ecc.;

colloqui individuali con le famiglie su disponibilità del docente e su appuntamento;

incontri pomeridiani programmati e deliberati nel Collegio Docenti (di norma 3 volte l’anno);
I docenti coordinatori possono contattare le famiglie per informarle circa specifiche situazioni
didattico - disciplinari. L’insegnante coordinatore rappresenta il punto di riferimento per le famiglie.
I GENITORI NEI CONFRONTI DELLA SCUOLA

Accettano e stipulano il Patto di Corresponsabilità;

Vengono informati sui risultati e le problematiche educative del figlio/a;

Vengono ricevuti nelle ore e nei giorni stabiliti o previo appuntamento;

Si aggiornano sulle problematiche educative del figlio/a;

Collaborano con i docenti e gli altri operatori della scuola per migliorare la formazione del
proprio figlio/a e l’attività dell’istituto in genere;

Partecipano agli Organi Collegiali;

Curano la puntuale partecipazione dei figli a tutte le attività didattiche programmate;

Presentano le richieste di giustificazione delle assenze e dei permessi di uscita anticipata ed
entrata posticipata, attenendosi al Regolamento d’Istituto.
SCRUTINI E PAGELLE
G
li scrutini di fine quadrimestre e di fine anno sono calendarizzati all’inizio dell’anno scolastico,
tenendo conto degli Esami di Stato delle classi terminali.
A metà quadrimestre vengono elaborate delle note informative sugli apprendimenti in relazione ai
moduli programmati nelle diverse discipline.
Al termine di ogni quadrimestre vengono compilate le pagelle contenenti la valutazione disciplinare.
Dall’anno scolastico 2013/2014 il documento è inviato tramite registro elettronico: al termine del
primo quadrimestre, può essere prodotto in forma cartacea su diretta richiesta dell’interessato
tramite coordinatore di classe; al termine dell’anno scolastico è previsto che gli insegnanti della
classe consegnino alla famiglia gli esiti dello scrutinio con le indicazioni per l’eventuale recupero
estivo.
41
PRIORITA’ ED ESITI SCOLASTICI
IDENTITA’ STRATEGICA
L
a priorità è il successo formativo di ogni
ragazzo. Essa si
fonda sull'inclusività e
sull'individualizzazione valorizzata.
Diminuzione dell'abbandono scolastico, definizione e crescita dell'autostima e della coscienza di sé.
Dare competenze spendibili nel mondo del lavoro.
Definizione certa e declinata delle competenze in accordo con le esigenze del territorio attivo.
Quelli indicati sono da ritenersi i potenziali punti di forza dell'Istituto che devono perciò essere
consolidati ed attuati da tutti gli attori della scuola.
I RISULTATI SCOLASTICI
A
ccade spesso che una maggiore selezione venga fatta nei primi anni di corso. I debiti formativi
si concentrano soprattutto nelle discipline di area comune e successivamente, nella seconda
parte del percorso di studi, nelle discipline caratterizzanti ma di tipo teorico.
Vi sono criteri di valutazione adeguati a garantire uniformità attraverso quanto naturalmente stabilito
dal PTOF.
La maggior parte dei maturandi supera l'esame collocandosi nella fascia tra il 70 e l'80 quindi la
motivazione e la preparazione appaiono adeguate e certamente sufficienti.
Gli abbandoni scolastici avvengono raramente e comunque più spesso al compimento dell'obbligo
o al compiersi della maggiore età dei ragazzi. Altrettanto spesso questi episodi coinvolgono ragazzi
stranieri o figli di trasfertisti, nonostante l'intero istituto si caratterizzi per una particolare attenzione
all'inclusività.
L'abbandono avviene in casi rari e specifici, motivati in realtà dalle aspettative differenti tra piano di
studi ed attese delle famiglie, anche perché spesso è richiesto un impegno significativo a fronte di
quanto si suppone rispetto ad un professionale. Tuttavia, appena si rilevino delle difficoltà non
manca l'adeguato supporto didattico, non senza la proposta di riorientamento qualora la situazione
fosse davvero critica.
I LIVELLI DI APPRENDIMENTO
L
'istituto raggiunge risultati soddisfacenti. Gli esiti sono pressoché uniformi anche se vi è all'interno
delle classi una certa disparità di livello tanto in italiano che in matematica. Tali disparità,
comunque, sono in regressione.
Tuttavia, i risultati migliori si notano nell'indirizzo Enogastronomia, mentre le maggiori criticità
appaiono negli altri corsi
42
RISCONTRI INVALSI
I
l punteggio di Italiano e Matematica della scuola alle prove INVALSI è superiore a quello di scuole
con background socioeconomico e culturale simile. La varianza tra classi in italiano e matematica
è in linea, o di poco inferiore, a quella media, i punteggi delle classi non si discostano dalla media
della scuola oppure, in alcune classi, si discostano in positivo. La quota di studenti collocata nei livelli
1 e 2 in italiano e in matematica è inferiore alla media nazionale.
LE COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA
L
e competenze di cittadinanza vengono sviluppate e verificate costantemente dalla normale
quotidianità della comunità scolastica, dopo l'esser ricordate e riportate in ogni Programmazione
di classe. Ivi si riporta anche la griglia comune del voto di comportamento accanto alla adozione e
certificazione delle competenze trasversali. Contemporaneamente, con frequenti attività mirate
all'interno e all'esterno della scuola, si favorisce il loro consolidamento con qualsiasi forma di
interazione e di coinvolgimento autonomo e responsabile.
Ognuna di queste occasioni è indice di valutazione di tutte le competenze trasversali, non ultima
l'esperienza di uscita sul territorio e specialmente quella di stage ed alternanza scuola lavoro.
I report sugli esiti di queste esperienze servono da verifica frequentemente positiva così come le
proposte di continuazione del rapporto nate tra studenti ed azienda.
Ad integrazione e completamento di tutta questa didattica vi sono molti progetti che offrono varie
occasioni di relazione positiva e di crescita responsabile e consapevole tra scuola, allievi e territorio.
Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è buono; le competenze
sociali e civiche sono adeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto
delle
regole).
La
maggior
parte
degli
studenti
raggiunge
un’adeguata
autonomia
nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento. Non sono presenti
concentrazioni anomale di comportamenti problematici in specifiche sezioni, plessi, indirizzi di
scuola. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento e utilizza almeno uno
strumento per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.
RISULTATI A DISTANZA ED INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO
I
dati statistici dimostrano che specialmente riguardo all'indirizzo professionale vi è una buona
possibilità di trovare immediatamente lavoro. Da questo punto di vista è fondamentale
l'opportunità di stage, tirocinio o alternanza che sboccia spesso in una proposta di assunzione da
parte dell'azienda ospitante. Gli esiti ugualmente positivi in questa fase di crisi ne sono un'ulteriore
dimostrazione.
43
IL CURRICOLO DI ISTITUTO
(dalle Linee Guida Ministeriali)
IL PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE (PECUP)
I
l secondo ciclo di istruzione e formazione ha come riferimento unitario il profilo educativo, culturale
e professionale definito dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, allegato A).
Esso è finalizzato a:

la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità
dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni;

lo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio;

l’esercizio della responsabilità personale e sociale.
Il Profilo sottolinea, in continuità con il primo ciclo, la dimensione trasversale ai differenti percorsi di
istruzione e di formazione frequentati dallo studente, evidenziando che le conoscenze disciplinari e
interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle
azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire) siano la condizione per maturare le
competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di
se stesso in tutti i campi dell’ esperienza umana, sociale e professionale.
Nel secondo ciclo, gli studenti sono tenuti ad assolvere al diritto-dovere all’istruzione e alla
formazione sino al conseguimento di un titolo di studio di durata quinquennale o almeno di una
qualifica di durata triennale entro il diciottesimo anno di età. Allo scopo di garantire il più possibile
che “nessuno resti escluso” e che “ognuno venga valorizzato”, il secondo ciclo è articolato nei
percorsi dell’istruzione secondaria superiore (licei, istituti tecnici, istituti professionali) e nei percorsi del
sistema dell’istruzione e della formazione professionale di competenza regionale, presidiati dai livelli
essenziali delle prestazioni definiti a livello nazionale. In questo ambito gli studenti completano anche
l’obbligo di istruzione di cui al regolamento emanato con decreto del Ministro della pubblica
istruzione 22 agosto 2007, n. 139.
I percorsi degli istituti professionali si caratterizzano per l’integrazione tra una solida base di istruzione
generale e la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze
necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento,
considerati nella loro dimensione sistemica.
Nella progettazione dei percorsi assumono particolare importanza le metodologie che valorizzano,
a fini orientativi e formativi, le esperienze di raccordo tra scuola e mondo del lavoro, quali visite
aziendali, stage, tirocini, alternanza scuola lavoro. Tali attività permettono di sperimentare una
pluralità di soluzioni didattiche per facilitare il collegamento con il territorio e personalizzare
l’apprendimento mediante l’inserimento degli studenti in contesti operativi reali.
44
L’esigenza di evitare la sovrapposizione con i percorsi degli altri ordini dell’istruzione secondaria
superiore ha ricondotto l’insieme delle proposte formative degli istituti professionali a due settori e sei
indirizzi, che fanno riferimento a filiere produttive di rilevanza nazionale.
Le discipline dell’area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su
metodologie laboratoriali che favoriscono l’acquisizione di strumenti concettuali e di procedure
funzionali a preparare ad una maggiore interazione con il mondo del lavoro e delle professioni da
sviluppare nel triennio. L’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza previste a
conclusione dell’obbligo di istruzione consentono di arricchire la cultura di base dello studente e di
accrescere il suo valore anche in termini di occupabilità.
Nel successivo triennio sarà possibile articolare ulteriormente gli indirizzi in opzioni per rispondere alle
esigenze di una formazione mirata a specifiche richieste del tessuto produttivo locale.
I percorsi degli istituti professionali sono definiti, infine, rispetto ai percorsi dei licei, in modo da
garantire uno “zoccolo comune”, caratterizzato da saperi e competenze riferiti soprattutto agli
insegnamenti di lingua e letteratura italiana, lingua inglese, matematica, storia e scienze, che hanno
già trovato un primo consolidamento degli aspetti comuni nelle indicazioni nazionali riguardanti
l’obbligo di istruzione (D.M. n.139/07).
IL SETTORE SERVIZI
I
l settore “Servizi” comprende quattro ampi indirizzi, riferiti ad aree produttive molto diffuse,
articolate e interessate da profonda innovazione: servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, servizi
socio-sanitari, servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, servizi commerciali.
Gli indirizzi e le loro articolazioni, pur nella diversità delle filiere di riferimento, sono connotati da
elementi comuni che riguardano, principalmente, l’evoluzione dei bisogni e le innovazioni in atto nel
settore; la valorizzazione dell’ambiente e del territorio; l’ottimizzazione delle nuove tecnologie
nell’erogazione e gestione dei servizi; un’ampia flessibilità per l’integrazione con i soggetti pubblici e
privati operanti sul territorio.
I risultati di apprendimento attesi dagli studenti a conclusione dei percorsi quinquennali del settore
sono coerenti con l’obiettivo di consentire al diplomato di agire con autonomia e responsabilità e
di assumere ruoli operativi nei processi produttivi relativi alle citate filiere. E’ molto importante, quindi,
che i curricoli siano orientati a facilitare l’acquisizione di apprendimenti più efficaci e stabili nel
tempo mediante approcci fondati sull’osservazione del reale e su esperienze in contesti lavorativi,
indispensabili per affrontare le problematiche professionali in una prospettiva dinamica.
Le discipline di indirizzo sono presenti nel percorso, fin dal primo biennio, in funzione orientativa e
concorrono a far acquisire agli studenti i saperi e le competenze relativi all’obbligo di istruzione; si
sviluppano, nel secondo biennio e quinto anno, con gli approfondimenti necessari per sostenere gli
studenti nelle loro successive scelte di studio e di lavoro.
45
Le competenze acquisite dagli studenti nell’intero percorso di studio sono configurate a partire dal
quadro unitario definito dagli assi culturali dell’obbligo di istruzione, che ne risulta progressivamente
potenziato. Le discipline di indirizzo concorrono, in particolare, in linea con le indicazioni dell’Unione
europea, ad educare all’imprenditorialità e consentono agli studenti di sviluppare una visione
orientata al cambiamento, all’iniziativa, alla creatività, alla mobilità geografica e professionale,
nonché all’assunzione di comportamenti socialmente responsabili, che li mettano in grado di
organizzare il proprio progetto di vita e di lavoro.
INDIRIZZO SERVIZI SOCIO - SANITARI
L’
indirizzo “Socio-sanitario” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso
quinquennale, le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle
esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere biopsico-sociale.
L’identità dell’indirizzo è caratterizzata da una visione integrata dei servizi sociali e sanitari relativi ad
attività di servizio per l’inclusione sociale e per il benessere di persone e comunità nelle aree che
riguardano soprattutto la mediazione familiare, l’immigrazione, le fasce sociali più deboli, le attività
di animazione socio-educative e culturali e tutto il settore legato al benessere.
E’ molto importante che le competenze acquisite nell’intero percorso di studio mettano in grado gli
studenti di dialogare e migliorare il sistema di relazione con le diverse tipologie di utenti, di interagire
con la più ampia comunità sociale, con i servizi socio-sanitari del territorio (compreso il privato
sociale) e di assumere ruoli adeguati all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari.
Le innovazioni in atto nell’intero comparto richiedono allo studente conoscenze scientifiche e
tecniche e competenze correlate alle scienze umane e sociali, alla cultura medico-sanitaria per
comprendere il mutamento sociale, il nuovo concetto di salute e benessere, le dinamiche della
società multiculturale e per riconoscere le problematiche relative alle diverse tipologie di utenza al
fine di contribuire ad individuare e gestire azioni a sostegno di persone e comunità con particolare
attenzione alle fasce deboli.
A garanzia della coerenza della formazione rispetto all’indirizzo di riferimento alcune discipline (ad
esempio, Igiene e cultura medico sanitaria) sono presenti nell’indirizzo e nelle articolazioni con
curvature specifiche e con un monte ore ed una collocazione temporale differenziata.
SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA
L
’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” ha lo scopo di far acquisire allo
studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze tecniche, economiche e
normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera.
L’identità dell’indirizzo punta a sviluppare la massima sinergia tra i servizi di ospitalità e di accoglienza
e i servizi enogastronomici attraverso la progettazione e l’organizzazione di eventi per valorizzare il
46
patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei prodotti
enogastronomici. La qualità del servizio è strettamente congiunta all’utilizzo e all’ottimizzazione delle
nuove tecnologie nell’ambito della produzione, dell’erogazione, della gestione del servizio, della
comunicazione, della vendita e del marketing di settore.
Per rispondere alle esigenze del settore turistico e ai fabbisogni formativi degli studenti, il profilo
generale è orientato e declinato in tre distinte articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di
vendita” e “Accoglienza turistica”. A garanzia della coerenza della formazione rispetto alla filiera di
riferimento e di una stretta correlazione tra le articolazioni, alcune discipline (per esempio, scienza e
cultura dell’alimentazione) sono presenti - come filo conduttore - in tutte le aree di indirizzo delle
articolazioni, seppure con un monte ore annuale di lezioni differenziato rispetto alla professionalità
specifica sviluppata.
Nell’articolazione “Enogastronomia” gli studenti acquisiscono competenze che consentono loro di
intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei
prodotti enogastronomici; di operare nel sistema produttivo promuovendo la tipicità delle tradizioni
locali, nazionali e internazionali applicando le normative su sicurezza, trasparenza e tracciabilità; di
individuare le nuove tendenze enogastronomiche.
Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita” gli studenti acquisiscono competenze che li mettono
in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione,
organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; di interpretare lo sviluppo
delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei
mercati e della clientela; di valorizzare i prodotti tipici locali, interagendo con il cliente per
trasformare il momento della ristorazione e della degustazione in un evento culturale.
SETTORE INDUSTRIA ED ARTIGIANATO
I
l settore “Industria e artigianato” comprende due ampi indirizzi riferiti rispettivamente alle produzioni
industriali e artigianali e alla manutenzione e assistenza tecnica.
Gli indirizzi e le loro articolazioni, pur nella diversità delle filiere di riferimento, sono connotati da
elementi comuni che riguardano esigenze generali, principalmente l’adeguamento all’evoluzione
dei bisogni ed alle innovazioni tecnologiche ed organizzative delle produzioni, la tutela
dell’ambiente, la sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro, l’integrazione con il mondo del lavoro e con
istituzioni, soggetti pubblici e privati operanti sul territorio.
I risultati di apprendimento attesi dagli studenti a conclusione dei percorsi quinquennali del settore
sono coerenti con l’obiettivo di consentire al diplomato di agire con autonomia e responsabilità nei
processi produttivi e di assumere ruoli operativi nei processi produttivi relativi alle citate filiere.
Lo studente affronta, nel primo biennio, lo studio di alcune discipline obbligatorie che, anche
attraverso una articolata didattica laboratoriale, favoriscono l’orientamento verso la scelta effettiva
dell’indirizzo.
47
Queste discipline “Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica”, ”Scienze integrate (Fisica)”
e “Scienze integrate (Chimica)”, “Tecnologie dell’informazione e della comunicazione”- comuni a
tutto il settore, si caratterizzano in modo peculiare in relazione agli specifici risultati di apprendimento
d’indirizzo e si complementano nella progettazione didattica. Esse costituiscono, di fatto, il nucleo
contenutistico - metodologico dei successivi apprendimenti di indirizzo (nelle diverse articolazioni)
che vengono gradualmente introdotti con la disciplina “Laboratori tecnologici ed esercitazioni”, le
cui attività laboratoriali, in questa fase, hanno ancora funzioni prevalentemente orientative.
Nel secondo biennio e nel quinto anno i risultati di apprendimento dei due indirizzi sono riferiti alle
relative competenze specialistiche per tener conto dei peculiari processi produttivi dell’industria e
dell’artigianato e per sostenere gli studenti nelle loro successive scelte di studio e di lavoro.
Le competenze acquisite dagli studenti nell’intero percorso di studio sono configurate a partire dal
quadro unitario definito dagli assi culturali dell’obbligo di istruzione, che ne risulta progressivamente
potenziato. Le discipline di indirizzo concorrono, in particolare, in linea con le indicazioni dell’Unione
europea, ad educare all’imprenditorialità e consentono agli studenti di sviluppare una visione
orientata al cambiamento, all’iniziativa, alla creatività, alla mobilità geografica e professionale,
nonché all’assunzione di comportamenti socialmente responsabili, che li mettano in grado di
organizzare il proprio progetto di vita e di lavoro.
INDIRIZZO MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA
L’
indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a
conclusione del percorso quinquennale, competenze per gestire, organizzare ed effettuare
interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo
relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici, anche marittimi.
L’identità dell’indirizzo è riferita ad attività professionali di manutenzione ed assistenza tecnica che si
esplicano nelle diverse filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica,
termotecnica, etc.) attraverso l’esercizio di competenze sviluppate ed integrate secondo le
esigenze proprie del mondo produttivo e lavorativo del territorio.
Il percorso formativo è multifunzionale e politecnico e mira anche a sostenere le diverse filiere
produttive nella fase di post-commercializzazione, in rapporto all’uso e alle funzionalità dei sistemi
tecnici e tecnologici. Il ciclo produttivo dei manufatti comporta, infatti, l’offerta nei servizi di
manutenzione e di assistenza tecnica di tipo decentrato, in grado di raggiungere i clienti laddove
essi si trovino e di assicurare, immediatamente e nel lungo periodo, l’efficienza dei dispositivi
mediante interventi efficaci.
Anche per questo è molto importante che le competenze acquisite dagli studenti vengano
approfondite rispetto alla struttura funzionale dei dispositivi da manutenere ed estese in
considerazione delle diverse tipologie di apparati e sistemi. Il manutentore, autonomo o dipendente,
agisce infatti su dispositivi tecnologici industriali e commerciali che, progettati per un uso amichevole
48
e facilitato, possono richiedere interventi specialistici di elevato livello per la loro messa a punto,
manutenzione ordinaria, riparazione e dismissione.
La manutenzione e l’assistenza tecnica infine comportano una specifica etica del servizio, riferita
alla sicurezza dei dispositivi, al risparmio energetico e ai danni prodotti all’ambiente dall’uso e dei
dispositivi tecnologici e dai loro difetti di funzionamento, dallo smaltimento dei rifiuti e dei dispositivi
dismessi. Per questo è opportuno che tali atteggiamenti siano promossi fin dal primo biennio
attraverso un’azione interdisciplinare e collegiale.
GLI INDIRIZZI TECNICI: TURISMO E TRASPORTI E LOGISTICA
I
l settore economico comprende due ampi indirizzi, riferiti ad ambiti e processi essenziali per la
competitività del sistema economico e produttivo del Paese, come quelli amministrativi, finanziari,
commerciali e del turismo.
In tutti gli indirizzi e articolazioni, i risultati di apprendimento sono definiti a partire dalle funzioni
aziendali e dai processi produttivi e tengono conto dell’ evoluzione che caratterizza l’intero settore
sia sul piano delle metodologie di erogazione dei servizi sia sul piano delle tecnologie di gestione,
che risultano sempre più trasversali alla diverse tipologie aziendali. Essi tengono conto, in particolare,
di un significativo spostamento di attenzione che riguarda l’organizzazione e il sistema informativo
aziendale, la gestione delle relazioni interpersonali e degli aspetti comunicativi, i processi di
internazionalizzazione.
I risultati di apprendimento rispecchiano questo cambiamento delle discipline economico aziendali
in senso sistemico e integrato e vanno letti nel loro insieme. Tale impostazione intende facilitare,
inoltre, apprendimenti più efficaci e duraturi nel tempo, in quanto basati su un approccio che parte
dall’osservazione del reale, essenziale per affrontare professionalmente le problematiche delle
discipline in una prospettiva dinamica.
Questo ambito di studi si caratterizza, in generale, per un'offerta formativa relativa ad un settore che
ha come sfondo il mercato e affronta lo studio dei macrofenomeni economico-aziendali nazionali
e internazionali, la normativa civilistica e fiscale, il sistema azienda nella sua complessità e nella sua
struttura, con specifica attenzione all'utilizzo delle tecnologie e forme di comunicazione più
appropriate, anche in lingua straniera.
Le discipline di indirizzo sono presenti nel percorso fin dal primo biennio, in funzione orientativa e
concorrono a far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento dell’obbligo di istruzione; si
sviluppano nel successivo triennio con gli approfondimenti specialistici che si propongono di
sostenere gli studenti nelle loro scelte professionali e di studio.
Le competenze acquisite dagli studenti nell’intero corso di studi sono configurate a partire dal
quadro unitario definito dagli assi culturali dell’obbligo di istruzione, che ne risulta progressivamente
potenziato. In particolare, l’asse scientifico-tecnologico viene consolidato dagli apporti specialistici,
49
finalizzati a far comprendere anche la continua evoluzione delle normative e degli standard tecnici,
nazionali ed internazionali, operanti a livello settoriale.
Un altro aspetto di rilievo per il settore economico è costituito dall’educazione all’imprenditorialità,
in linea con le indicazioni dell’Unione europea, in quanto le competenze imprenditoriali sono motore
dell’innovazione, della competitività e della crescita. La loro acquisizione consente agli studenti di
sviluppare una visione orientata al cambiamento, all’iniziativa, alla creatività, alla mobilità
geografica e professionale, nonché all’assunzione di comportamenti socialmente responsabili, che
li mettono in grado di organizzare il proprio futuro professionale tenendo conto dei processi in atto.
L
’indirizzo “Turismo” integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle
linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire
all’innovazione e al miglioramento dell’impresa turistica. Esso intende promuovere abilità e
conoscenze specifiche nel campo dell’analisi dei macrofenomeni economici nazionali ed
internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi aziendali con l’attenzione alla
valorizzazione
integrata
e
sostenibile
del
patrimonio
culturale,
artistico,
artigianale,
enogastronomico, paesaggistico ed ambientale. Particolare attenzione è rivolta alla formazione
plurilinguistica.
IL SETTORE TECNOLOGICO
I
l settore tecnologico comprende nove ampi indirizzi, riferiti alle aree tecnologiche più
rappresentative del sistema economico e produttivo del Paese: Meccanica, Meccatronica ed
Energia; Trasporti e Logistica; Elettronica ed Elettrotecnica; Informatica e Telecomunicazioni; Grafica
e Comunicazione; Chimica, Materiali e Biotecnologie; Sistema Moda; Agraria, Agroalimentare e
Agroindustria; Costruzioni, Ambiente e Territorio. Per l’approfondimento di tecnologie specifiche di
indirizzo, che hanno una spiccata caratterizzazione, la maggior parte degli indirizzi prevede
articolazioni.
In tutti gli indirizzi e articolazioni, i risultati di apprendimento sono definiti a partire dai processi
produttivi reali e tengono conto della continua evoluzione che caratterizza l’intero settore, sia sul
piano delle metodologie di progettazione, organizzazione e realizzazione, sia nella scelta dei
contenuti, delle tecniche di intervento e dei materiali. Il riferimento ai processi produttivi riflette, in
tutti i percorsi del settore, la dinamicità propria dei contesti, con l’introduzione graduale alle
tematiche dell’innovazione tecnologica e del trasferimento dei saperi dalla ricerca alla produzione.
Questa impostazione facilita apprendimenti efficaci e duraturi nel tempo in quanto basati su una
metodologia di studio operativa, essenziale per affrontare professionalmente le diverse
problematiche delle tecnologie, l’approfondimento specialistico e gli aggiornamenti.
Lo studio delle tecnologie approfondisce i contenuti tecnici specifici degli indirizzi e sviluppa gli
elementi metodologici e organizzativi che, gradualmente nel quinquennio, orientano alla visione
sistemica delle filiere produttive e dei relativi segmenti; viene così facilitata anche l’acquisizione di
50
competenze imprenditoriali, che attengono alla gestione dei progetti, alla gestione di processi
produttivi correlati a funzioni aziendali, all’applicazione delle normative nazionali e comunitarie,
particolarmente nel campo della sicurezza e della salvaguardia dell’ambiente.
In particolare, nel complesso degli indirizzi, l’offerta formativa del settore tecnologico presenta un
duplice livello di intervento: la contestualizzazione negli ambiti tecnici d’interesse, scelti nella varietà
delle tecnologie coinvolte, e l’approfondimento degli aspetti progettuali più generali, che sono
maggiormente coinvolti nel generale processo di innovazione.
Le discipline di indirizzo sono presenti nel percorso fin dal primo biennio in funzione orientativa e
concorrono a far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento dell’obbligo di istruzione; si
sviluppano nel successivo triennio con gli approfondimenti specialistici che sosterranno gli studenti
nelle loro scelte professionali e di studio.
L
’indirizzo “Trasporti e Logistica” integra competenze tecniche specifiche e metodi di lavoro
funzionali allo svolgimento delle attività inerenti la progettazione, la realizzazione e la
manutenzione dei mezzi con competenze specifiche dell’area logistica in relazione alle modalità di
gestione del traffico, all’assistenza e alle procedure di spostamento e trasporto. L’indirizzo presenta
tre articolazioni:

“Costruzione del mezzo”, per approfondire gli aspetti relativi alla costruzione e manutenzione
del mezzo: aereo, navale e terrestre e all’acquisizione delle professionalità nel campo delle
certificazioni d’idoneità all’impiego dei mezzi medesimi;

“Conduzione del mezzo”, per l’approfondimento delle problematiche relative alla
conduzione e all’esercizio del mezzo di trasporto: aereo, marittimo e terrestre;

“Logistica”, che approfondisce gli aspetti delle problematiche relative alla gestione e al
controllo degli aspetti organizzativi del trasporto e all’interrelazione fra le diverse componenti
dello stesso.
LA NOSTRA SITUAZIONE
L
a sensibilità e la formalizzazione di una didattica per competenze si sta diffondendo
progressivamente La scuola ha definito alcuni aspetti del proprio curricolo rimandando per gli
altri aspetti a quanto previsto nei documenti ministeriali di riferimento. La definizione dei profili di
competenza per le varie discipline e anni di corso è da sviluppare in modo più approfondito una
volta costituito il Comitato tecnico - scientifico. Le attività di ampliamento dell'offerta formativa sono
per lo più coerenti con il progetto formativo di scuola.
Ci sono referenti per la progettazione didattica e/o la valutazione degli studenti e dipartimenti
disciplinari, anche se il personale interno è coinvolto in misura limitata. La progettazione didattica
periodica viene condivisa da un numero limitato di docenti. I docenti fanno riferimento a criteri di
valutazione comuni definiti a livello di scuola, anche se solo in alcuni casi utilizzano prove
standardizzate comuni per la valutazione. La progettazione di interventi specifici a seguito della
valutazione degli studenti non viene effettuata in maniera sistematica.
51
L’IMPOSTAZIONE DIDATTICA
L
aprogrammazione e la progettazione didattica costituiscono i due momenti fondamentali
dell’azione scolastica. Gli organi collegiali deliberano preventivamente i tempi e i modi della
programmazione e della progettazione.
LA PROGRAMMAZIONE MODULARE E PER COMPETENZE
I
l nostro Istituto utilizza un’impostazione del lavoro didattico imperniato sullo sviluppo delle
competenze, così come previsto dalle Linee Guida della riforma dei Nuovi Tecnici e Nuovi
Professionali (D.P.R. 15/03/2010, n. 87). Competenze, capacità e conoscenze che vengono
strutturate ed indicate nei moduli a seconda delle classi ed in relazione ai diversi indirizzi.
L’organizzazione modulare della didattica è una vera e propria strategia formativa altamente
strutturata, in cui l’organizzazione del curricolo, delle risorse, del tempo e dello spazio prevede
l’impiego flessibile di argomenti unitari; moduli multidisciplinari o interdisciplinari, in cui più docenti
collaborano alla costruzione di un percorso formativo ed al raggiungimento di una o più
competenze comuni a più discipline, costituiscono a loro volta le Unità di Apprendimento.
Il modulo è un tassello del percorso formativo compiuto in se stesso, alla fine del quale è possibile
verificare se l’allievo ha raggiunto determinate conoscenze, competenze e capacità. Viene
scandito e strutturato in unità didattiche, cioè unità minime di apprendimenti proposte agli alunni in
uno sviluppo sequenziale.
Contiene elementi relativi:

a cosa gli allievi devono sapere (conoscenze), saper fare (competenze), saper essere
(capacità);

alle strategie da privilegiare nel processo di apprendimento/insegnamento, alle modalità di
verifica delle capacità, alle competenze ed alle conoscenze, ai criteri di accettabilità, ai
tempi dell’apprendimento.
L’Unità di Apprendimento è una parte del percorso formativo cui concorrono più discipline,
strutturato per lo sviluppo di specifiche competenze; sono moduli multidisciplinari piuttosto articolati,
previsti di norma nel numero di due all’anno, e che comportano la realizzazione di un “compito di
realtà” o prova di competenza in cui l’alunno è posto in una situazione concreta, reale o simulata.
L’UdA contiene indicazioni relative:

alle competenze, di asse/area e trasversali da sviluppare e verificare;

alle discipline coinvolte ed ai relativi contenuti/conoscenze oggetto di lavoro per il
raggiungimento delle competenze;

ai tempi e alle modalità di verifica del livello di competenza raggiunto.
52
I SOGGETTI DELLA PROGRAMMAZIONE
I
Dipartimenti sono un’articolazione del Collegio Docenti e si articolano per assi culturali, aree
disciplinari ed indirizzo, secondo un’organizzazione flessibile, per corrispondere alle esigenze di
supporto alla programmazione didattica ed alla progettazione formativa. Il loro lavoro è coordinato
da un docente, individuato dal Dirigente Scolastico.
In particolare, i dipartimenti si occupano di:
individuare conoscenze, abilità afferenti alle competenze in uscita nel primo biennio e nel

secondo biennio e quinto anno, tenuto conto della specificità degli indirizzi;

raccordare l’area d’istruzione generale e l’area d’indirizzo in funzione del profilo in uscita;

definire gli standard minimi richiesti a livello di conoscenze, abilità e competenze;

definire i criteri della valutazione per competenze;

fornire le linee guida delle programmazioni didattiche di classe e dei singoli docenti;

elaborare, proporre e strutturare moduli multidisciplinari e relative prove di competenza;

concordare nuove strategie di insegnamento secondo la prospettiva della didattica
laboratoriale, gli input derivati da un percorso condiviso di ricerca-azione e dall’esperienza di
alternanza scuola/lavoro.
Il Consiglio di classe si occupa di applicare al contesto specifico della classe le Linee Guida e le
indicazioni dei dipartimenti. Più specificatamente i suoi compiti sono quelli di:
 individuare la situazione di partenza della classe ed accertare i prerequisiti;
 definire le capacità e le competenze finali della classe utilizzando il lavoro prodotto nelle riunioni
di dipartimento e adattandolo al contesto;
 selezionare, ridefinire ed attuare i moduli multidisciplinari, le attività progettuali e di tirocinio;
 recepire i criteri di verifica e di valutazione adattandoli alla classe.
I SOGGETTI DELLA PROGETTAZIONE
L
a progettazione è relativa ad ogni aspetto della vita dell’Istituto non prettamente curriculare
(risorse, aggiornamento, attività extracurriculari, orientamento, visite d’istruzione, ampliamento
dell’offerta formativa, ecc.), si riferisce in ogni caso all’acquisizione di capacità, competenze e
conoscenze e si propone, le finalità che la scuola nel suo insieme, come sistema, intende perseguire.
Prevede di la collaborazione di diverse figure:

i referenti per le funzioni strumentali

i responsabili di indirizzo

i coordinatori di dipartimento

i responsabili di sede

i responsabili di laboratorio

i coordinatori di classe
53
METODOLOGIA DELL’INSEGNAMENTO
LA PROGRAMMAZIONE MODULARE
N
el nostro Istituto si attua la programmazione didattica modulare, strumento utile ed efficace
nell’attività di insegnamento.
Si tratta di una vera strategia formativa altamente strutturata in cui l’organizzazione del curricolo,
delle risorse, del tempo e dello spazio prevede l’impiego flessibile di argomenti unitari, chiamati
appunto moduli.
LA DIDATTICA PER COMPETENZE
I
n applicazione del Decreto 22/08/2007, regolamento recante norme in materia di adempimento
dell’obbligo di istruzione, e del D.P.R. 15/03/2010, n. 87, Linee guida per il passaggio al nuovo
ordinamento degli istituti professionali e tecnici, l’Istituto si è organizzato in Dipartimenti al fine della
programmazione didattica, della rilevazione e della certificazione delle competenze al termine del
primo biennio e della programmazione per competenze nel secondo biennio e quinto anno.
Queste le definizioni enunciate dall’Unione Europea con la Raccomandazione del Parlamento del
23 aprile 2008:
Conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le
conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro;
le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.
Abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e usare know-how per portare a termine
compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo
e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
Competenze: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali,
sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o
personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.
I Dipartimenti d’Istituto elaborano per ciascun indirizzo proposte di moduli multidisciplinari o UdA e di
prove di competenza o “compiti di realtà” per ciascuna classe del nuovo ordinamento, che i consigli
di classe deliberano di attuare. La prova multidisciplinare di competenza prevede lo svolgimento
del compito a livello individuale, in coppia o in gruppo; deve mobilitare la capacità di problem
solving e di riflessione; deve stimolare l’esperienza attiva dell’allievo; può essere di tipo orale, scritto
o pratico e spesso è articolata in forme miste.
Ad ogni modo la valutazione finale delle competenze terrà conto non solo degli esiti delle singole
prove ma anche di altri elementi di valutazione riscontrati durante tutte le attività proposte agli allievi
durante l’intero anno scolastico.
54
IL LAVORO DI GRUPPO
P
er alcune attività può essere interessante proporre delle attività strutturate attraverso il lavoro di
gruppo, per accrescere l’elemento motivazionale, per rendere più consapevoli gli allievi delle
attività da compiere e per creare delle situazioni eterogenee o, al contrario, omogenee per
capacità e interesse all’interno dei gruppi.
Il gruppo eterogeneo fa da rinforzo per gli alunni più deboli senza evidenziare le differenze di livello
in forma discriminatoria come accade in una didattica individualizzata;
Il gruppo omogeneo serve proprio alla didattica individualizzata per creare gruppi di rinforzo seguiti
dall’insegnante e gruppi di approfondimento autogestiti dagli allievi.
Nel primo tipo di lavoro di gruppo le attività possono essere tutte uguali; nel secondo, invece, devono
essere necessariamente diverse. Il rischio di tale metodo è che nel gruppo eterogeneo vi siano
situazioni parassitarie in cui l’attività di chi è in difficoltà sia subordinata a quella degli altri fino al
punto da non indurre il necessario sforzo di riflessione personale, mentre nel gruppo omogeneo
seguito dall’insegnante ci si può trovare di fronte al rifiuto da parte degli alunni individuati nella fascia
dei più deboli. Un altro aspetto da tener presente è il notevole dispendio di tempo nell’applicare
tale metodo. L’attività di gruppo si può svolgere anche facendo lavorare i ragazzi individualmente
su parti diverse di un’esperienza, pratica o teorica, per poi far convergere i vari lavori in un unico
“prodotto” assemblato e destinato a tutti. Tale sistema può essere interessante e utile per avviare
nelle classi superiori del ciclo una didattica della ricerca.
LA LEZIONE FRONTALE
R
imane comunque uno strumento indispensabile, che si accompagna a tutti gli altri metodi
utilizzati: serve a presentare gli argomenti, a impartire delle consegne a trarre conclusioni, a
schematizzare delle informazioni e così via.
E’ da tener presente la necessità di non superare con il discorso frontale il limite dell’attenzione,
variabile a seconda dell’età degli studenti, delle situazioni particolari della singola classe, della
complessità dei temi trattati.
IL COOPERATIVE-LEARNING
N
ell’apprendimento cooperativo una classe è un insieme di piccoli gruppi di studenti,
relativamente permanente e composto in modo eterogeneo. L’insieme è unito per portare a
termine un’attività e produrre una serie di progetti o prodotti che richiedono una responsabilità
individuale nell’acquisizione delle competenze utili al raggiungimento dello scopo.
Si intende per apprendimento cooperativo un insieme di tecniche di classe nelle quali gli studenti
lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati
conseguiti.
55
E’ un metodo di apprendimento-insegnamento in cui la variabile significativa è la cooperazione tra
gli studenti che presuppone la cooperazione tra docenti.
IL METODO GORDON E L’ASCOLTO ATTIVO
A
l fine di migliorare la conduzione della classe, il controllo della disciplina e la risoluzione dei
conflitti, può essere applicata la didattica elaborata da Thomas Gordon.
Si tratta di una serie di metodi ispirati ad una filosofia democratica, centrata sul rispetto delle
persone, che si propone si sviluppare e affinare la competenza relazionale degli insegnanti , basata
sulla convinzione che, in caso di conflitto, è utile e funzionale che i soggetti coinvolti si sentano
vincenti e possano collaborare tra loro in un clima di autentica partecipazione. Si tratta di
massimizzare la qualità dell’esperienza scolastica riducendo al minimo il malessere delle persone.
Mediante l’applicazione di precise tecniche di ascolto, di confronto e di relazione, i docenti sono in
grado di esercitare una concreta ed efficace influenza sugli allievi senza far ricorso all’uso del potere
come semplice imposizione, incrementando così il tempo e le energie da investire nell’area di
insegnamento-apprendimento.
LA DIDATTICA PER CLASSI MULTILINGUE
I
n queste classi all’adeguamento dei programmi di insegnamento deve seguire un adeguamento
della didattica.
Va posta attenzione alla trasparenza nella comunicazione e nell’organizzazione delle attività,
all’integrazione dei percorsi comuni e di quelli personali (mediante l’attuazione di percorsi comuni
con obiettivi stratificati), alla didattica attiva e per progetti, all’apprendimento cooperativo.
Si tratta di creare un contesto multiculturale e plurietnico, come occasione di arricchimento e di
maturazione nella valorizzazione della diversità, di favorire una convivenza basata sulla
cooperazione e sullo scambio. E’ necessario di individuare istanze educative propositive per
riconoscere e valorizzare le differenze, rimuovere pregiudizi e discriminazioni, riconoscendo nella
lingua/nelle lingue un mezzo forte che può favorire o ostacolare la comprensione reciproca e i
processi di sviluppo e di apprendimento dei ragazzi.
LA DIDATTICA LABORATORIALE
F
ra le metodologie che possono consentire alla scuola di ottenere il necessario sviluppo
integrato di saperi disciplinari, linguaggi, strumenti di pensiero, atteggiamenti e valori ha un
particolare rilievo la realizzazione di percorsi didattici attivi e partecipati, in forma di laboratorio.
La scuola, intesa come laboratorio, è luogo in cui non solo si acquisiscono e si elaborano saperi, ma
anche luogo in cui si producono nuove conoscenze.
Il laboratorio è da intendersi in generale come una modalità di lavoro che incoraggia la
56
sperimentazione e la progettualità, che coinvolge gli alunni nel pensare – realizzare-valutare attività
vissute in modo condiviso e partecipato con altri.
Attraverso la didattica di laboratorio i contenuti delle varie materie vengono avvicinati all'esperienza
diretta dei ragazzi, i quali osservando, scomponendo dati e procedure, facendo ipotesi e
verificandole, applicano i processi della ricerca.
La didattica laboratoriale rappresenta l'approccio più idoneo alla costruzione di un sapere
collaborativo e condiviso. Le attività sono accomunate da una costante metodologica: la
valorizzazione della dimensione attiva dell'apprendimento e la rilevanza dell'operatività non solo
pratica, ma anche mentale, finalizzate a esaltare il soggetto nella pluralità delle sue dimensioni,
rendendolo attore della propria conoscenza.
I GIOCHI D’AULA
È
una pratica operativa, utilizzata anche dalle maggiori aziende in fase di selezione del personale,
che ricorre all’applicazione dei giochi in maniera sistematica e in funzione di approccio e di
sviluppo a tutte le tematiche oggetto di insegnamento. Le capacità attivate e sviluppate attraverso
i giochi di simulazione abbracciano tutto lo spettro delle capacità che la scuola è chiamata a
favorire.
Lo specifico formativo dei giochi risiede essenzialmente nel fatto che essi consentono di esperire, in
via di metafora, situazioni reali anche molto complesse. Questa via metaforica all’apprendimento
coinvolge a tutto tondo non solo gli aspetti cognitivi e logici dell’agire ma, proprio perché si fonda
sulla simulazione, investe anche il piano emotivo, affettivo e relazionale, nonché il corpo come
strumento di conoscenza, comunicazione, rapporto con l’ambiente esterno. Questa modalità si
coniuga in modo ottimale con una scuola che non è più luogo di trasmissione acritica di saperi e
valori consolidati, veicolati quasi esclusivamente dalla parola scritta e dai modelli comportamentali
forniti dagli adulti, ma si sforza di essere un laboratorio del fare per apprendere, coinvolgendo quindi
il corpo in un’operatività che produce apprendimenti. Una scuola che costruisce la
rappresentazione delle conoscenze per giungere alla formulazione consapevole di concetti,
principi, teorie. Con i giochi di simulazione il ruolo del corpo come strumento di apprendimento
diviene globale, in quanto il soggetto vive una serie di esperienze psico-fisiche e intellettive,
scindendo il sé-giocatore dal sé-osservatore, per poi “ricongiungersi” nella fase di analisi dei
comportamenti che costituisce il cosiddetto debriefing.
IL MESSAGGIO CINEMATOGRAFICO E AUDIOVISIVO
S
pesso nella routine di classe l’apprendimento è ostacolato da una serie diversa di fattori, per cui
non scatta la comunicazione fra docente e alunno. Il fattore più importante da dominare è
l’attenzione da parte della classe.
57
Ciò condiziona il clima della comunicazione didattica e la qualità dell’interrelazione; la soglia di
attenzione si sposta continuamente in funzione del tema trattato, del metodo di lavoro, delle
condizioni soggettive dello studente e delle capacità del docente di impiegare forme diverse di
comunicazione.
E’ facile verificare che i ragazzi risultano efficacemente coinvolti in esperienze didattiche che si
servono di una pluralità di linguaggi.
La ridondanza del messaggio audiovisivo e cinematografico è in grado di potenziare le capacità di
ascolto dell’individuo, soprattutto in una società come la nostra in cui i soggetti sono sottoposti
continuamente a sollecitazioni sensoriali e psichiche molto forti. Il messaggio audiovisivo, l’uso della
lavagna luminosa, del documentario, del film, del registratore, divengono senz’altro un elemento di
rimotivazione molto importante.
Il linguaggio filmico, con il suo enorme potere di astrazione, si pone come tramite tra il reale e
l’immaginario ed attiva negli studenti nuove strategie conoscitive e nuove potenzialità espressive.
Dà l’opportunità ai ragazzi di sviluppare il loro senso critico, inteso quale attività del pensiero
impegnata nell’interpretazione e nella valutazione della produzione artistica e intellettuale.
Rappresenta, allo stesso tempo, uno strumento per perfezionare la loro abilità nell’elaborazione di
testi, ad esempio la recensione cinematografica, che coinvolge ed attiva più registri espressivi:
informativo-espressivo, descrittivo ed espressivo-emotivo.
LE TECNOLOGIE INFORMATICHE
L
’utilizzo
dello
strumento
informatico
rappresenta
un
fattore
importante
per
favorire
l’apprendimento e la comunicazione docente – alunno: fornisce un diverso codice comunicativo
idoneo a potenziare la capacità di ascolto degli studenti favorendo le attitudini attentive ed il loro
coinvolgimento.
L’uso del laboratorio di informatica consente di svolgere una lezione con il personal computer che,
grazie al collegamento in rete, può essere guidata dall’insegnante mediante un’apposita
postazione collegata al server.
Nello svolgimento di attività didattiche di tipo curricolare e nell’ambito delle attività di recupero e
approfondimento
possono
essere
proposti
percorsi
multimediali,
svolgimento
di
esercizi,
esemplificazione di analisi.
La costruzione e la consultazione di ipertesti favoriscono le capacità analitiche e sintetiche
dell’alunno.
La navigazione in Internet stimola lo studente ad approfondire ed ampliare le proprie conoscenze e
le relazioni con il mondo esterno.
Nello svolgimento delle discipline professionalizzanti viene proposto l’uso di programmi specifici a
carattere tecnico, a seconda dei diversi indirizzi di studio.
58
Comune a tutti gli indirizzi è la proposta di elaborazione di fogli Excel, di tabelle e grafici, la
realizzazione di presentazioni, anche in relazione ad attività laboratoriali svolte, mediante MS Power
Point.
Al termine del ciclo quinquennale gli studenti frequentanti gli indirizzi industria e artigianato sono in
grado di utilizzare il programma Autocad, realizzando disegni bidimensionali. L’opportunità di
conoscere ed applicare il programma Autocad è rivolta a tutti gli studenti attraverso corsi proposti
nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa.
Per altri indirizzi l’utilizzo di specifici programmi informatici, rientra, in molti casi, tra le discipline
curricolari.
Nell’ambito dell’indirizzo turistico ed economico-aziendale le discipline tecniche concorrono,
attraverso l’informatica, a costruire conoscenze e competenze relative all’Office Automation,
seguendone gli sviluppi tecnologici. Le abilità acquisite consentono agli studenti di inserirsi
operativamente in un ufficio informatizzato, concorrendo allo sviluppo dei processi; rappresentano
requisito immediatamente spendibile per l’inserimento nel mondo del lavoro.
Tutte le proposte didattiche indicate presuppongono un costante aggiornamento hardware e
software (con la progressiva introduzione della LIM – Lavagna Interattiva Multimediale), un cospicuo
impiego di mezzi economici e finanziari ed una formazione continua del personale.
59
LA VALUTAZIONE
L
a valutazione si fonda sulla premessa che qualunque forma di attività organizzata è finalizzata
ed ha bisogno di essere continuamente controllata allo scopo di verificare il suo razionale
procedimento ed i suoi risultati. Il presupposto della valutazione scolastica si fonda sul principio che
le attività che insegnanti ed alunni compiono, nell'ambito della scuola, sono anch'esse attività
organizzate e finalizzate, perciò hanno bisogno, come le altre, di essere controllate e verificate.
La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale senza cui non si potrebbero seguire i
progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi ed ai fini da raggiungere durante la sua permanenza a
scuola. Tra questi vi sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la
capacità di trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la capacità di interagire e di
tradurre le conoscenze e le abilità in razionali comportamenti (saper essere).
La scuola valuta anche le competenze cosiddette trasversali che attengono, oltre che agli obiettivi
cognitivi, anche agli obiettivi comportamentali riferiti cioè al comportamento sociale e relazionale.
La valutazione è uno degli elementi fondamentali della programmazione didattico – educativa e
può essere definita come il confronto tra gli obiettivi prefissati (ciò che si vuole ottenere dall’alunno)
ed i risultati conseguiti (ciò che si è ottenuto dallo stesso alunno).
Il processo di valutazione consta di tre momenti:
L
a valutazione diagnostica, svolta all’inizio dell’itinerario formativo, è finalizzata all’analisi dei
bisogni e delle risorse necessarie per programmare obiettivi e contenuti del percorso didattico.
Consente di rilevare il grado in cui sono posseduti dagli allievi i prerequisiti cognitivi, ma anche
affettivo-motivazionali, ritenuti indispensabili per una positiva e dinamica intrapresa delle specifiche
attività di istruzione previste per quel corso.
Permette agli insegnanti di revisionare la programmazione didattica compiuta e di attivare quindi le
procedure con le quali garantire in tutti gli allievi il possesso delle abilità-prerequisito affinché il
percorso didattico possa adattarsi alle effettive esigenze del gruppo e dei singoli.
L
a valutazione formativa è quella che segue l'azione dell’insegnante per verificare l'efficacia delle
scelte effettuate e riprogrammare gli interventi in modo conseguente.
Ha lo scopo di fornire una informazione continua e dettagliata circa il modo in cui i singoli allievi
accedono ad una procedura di apprendimento e quindi procedono attraverso di essa. La
disponibilità di tale informazione è indispensabile se si vogliono assumere decisioni didattiche
tempestive, per corrispondere alle necessità di ciascun allievo, differenziando la proposta formativa.
La valutazione formativa ha lo scopo di accertare in modo analitico quali abilità ciascun allievo stia
60
acquisendo,
rispetto
a
quali
incontri
difficoltà:
gli
insegnanti
possono
quindi
attivare
tempestivamente quegli interventi compensativi che appaiono più opportuni.
L
a valutazione sommativa o complessiva, finale, condotta al termine del processo didattico, ha
come oggetto il risultato dell’attività di formazione e come obiettivo la certificazione della qualità
della formazione.
Permette di valutare i risultati in rapporto agli obiettivi didattico-educativi prefissati e di rilevare i
cambiamenti intervenuti nella struttura cognitiva, negli atteggiamenti e nei comportamenti degli
alunni/e.
La valutazione è un processo dinamico molto complesso, il cui fine principale deve essere quello di
favorire la promozione umana e sociale dell’alunno, la stima verso di sé, la sua capacità di
autovalutarsi e di scoprire i punti di forza e i punti di debolezza, di autoorientare i suoi comportamenti
e le sue scelte future.
61
LAVERIFICA
C
on il termine verifica si denota l’insieme delle operazioni di rilevazione e di misurazione
dell’apprendimento promosso intenzionalmente, ovvero insegnato, oppure delle conoscenze,
abilità e competenze comunque possedute. Mediante la verifica l’insegnante procede alla
misurazione di un elemento (quello oggetto di prova), separandolo dagli altri.
La verifica è attuata dagli insegnanti in modo informato e trasparente.
Essa può avvenire in vario modo, ma deve essere piuttosto frequente.
Dalle verifiche, ma anche da altri tipi di osservazione, derivano gli elementi di valutazione.
La valutazione numerica delle verifiche, sia orali che scritte, è espressa in decimi, da 1 a 10.
La valutazione degli alunni si basa sui voti ricavati con i criteri di seguito esposti, tenendo conto di vari
ulteriori elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi.
SISTEMI DI VERIFICA

registrazione dell'attenzione e della partecipazione in classe

colloqui guidati

esperienze e prove pratiche di laboratorio

prove oggettive e test di comprensione e conoscenza

test a risposta multipla, vero/falso, a completamento

test a risposta singola

risoluzione di esercizi

trattazione di saggi brevi

problemi a soluzione rapida

produzione di brevi paragrafi su argomenti specifici

esposizione autonoma di contenuti specifici

prove multidisciplinari di competenza
CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
La misurazione del profitto viene effettuata attraverso una serie di prove di seguito indicate:

prove orali

prove strutturate e/o semistrutturate

indagini in itinere con verifiche informali

prove scritte

discussioni orali

prove pratiche

questionari
62
Per le prove per le quali non si procede a misurazione attraverso l’attribuzione di un punteggio cui
far corrispondere un voto in decimi, vengono utilizzati i seguenti criteri
VOTO
MISURAZIONE DEL PROFITTO – descrittori di livello
10
Prova eccellente: presenza ricca e sicura di tutti gli aspetti richiesti, in un quadro
organico e significativo di conoscenze. Capacità espositiva chiara, coerente,
efficace con spunti originali.
9
Prova ottima: presenza di tutti gli aspetti richiesti inserita in un quadro organico di
conoscenze. Esposizione chiara, coerente e personale.
8
Prova buona: padronanza procedurale e presenza piena degli aspetti richiesti.
Capacità espositiva chiara e coerente.
7
Prova discreta: sostanziale padronanza procedurale e presenza di quasi tutti gli
aspetti richiesti. Forma linguistica generalmente corretta.
6
Prova sufficiente: sostanziale presenza degli aspetti essenziali richiesti. Capacità
espositiva complessivamente adeguata pur in presenza di incertezze e
scorrettezze.
5
Prova insufficiente: presenza di carenze evidenti rispetto agli aspetti fondamentali
richiesti. Inadeguatezza nell’uso del lessico disciplinare.
4
Prova gravemente insufficiente: presenza dei soli aspetti elementari richiesti, in un
quadro confuso e disorganico.
3
Prova del tutto insufficiente: presenza di parti molto lacunose e/o frammentarie
degli aspetti richiesti. Gravi errori concettuali e/o di procedura.
2
Prova del tutto negativa: presenza di elementi isolati e scarsamente significativi.
1
Provanon svolta
63
Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo relativa al
raggiungimento degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si fa riferimento alla griglia di seguito
riportata.
VOTO
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
VALUTAZIONE
Obiettivi raggiunti in modo eccellente
Costante nell’impegno, autonomo, partecipe e interessato, dimostra capacità
critiche, rielaborative, analitiche e sintetiche. Usa in modo sicuro ed efficace i codici
comunicativi. Raggiunge brillantemente tutti gli obiettivi proposti, apportando un
contributo autonomo e personale al dialogo educativo.
Obiettivi raggiunti in modo ottimo
Motivato e autonomo, costante nell’impegno, mostra capacità rielaborative e di
collegamento. Si esprime correttamente e usa in modo sicuro i codici comunicativi.
Raggiunge con facilità gli obiettivi proposti.
Obiettivi raggiunti in modo buono
Costante e regolare nell’impegno, dimostra soddisfacenti competenze di base e
positive capacità di analisi e sintesi. Usa in modo appropriato i vari codici
comunicativi.
Obiettivi raggiunti in modo discreto
Piuttosto costante, raggiunge con una certa regolarità gli obiettivi prefissati. Usa in
modo abbastanza appropriato i codici comunicativi.
Obiettivi raggiunti in modo sufficiente
Si orienta con qualche aiuto nello svolgimento delle consegne affidate raggiungendo
sostanzialmente gli obiettivi minimi prefissati. L’uso dei codici comunicativi è, nel
complesso, abbastanza appropriato.
Obiettivi raggiunti in modo insufficiente
Superficiale e discontinuo, si orienta con difficoltà, dimostra competenze lacunose pur
raggiungendo talvolta gli obiettivi minimi richiesti. L’uso dei codici comunicativi è
ancora incerto.
Obiettivi raggiunti in modo gravemente insufficiente
Incostante nell’impegno, si orienta con evidente difficoltà anche se aiutato. Le
lacune, anche gravi, non gli consentono di conseguire gli obiettivi. L’uso dei codici
comunicativi è inadeguato.
Obiettivi raggiunti in modo del tutto insufficiente
Molto discontinuo nell’impegno e nella partecipazione al dialogo educativo, non
comprende le consegne e produce elaborati del tutto insoddisfacenti con gravi
lacune rispetto ai contenuti ed ai concetti da acquisire.
Obiettivi non raggiunti
Non mostra partecipazione al dialogo educativo rifiutando le attività proposte.
Obiettivi completamente non raggiunti
L’alunno oppone un sistematico rifiuto all’attività svolta.
64
COMPETENZE OBBLIGO SCOLASTICO
I
n attuazione del decreto 22.08.2007, n. 139, regolamento recante norme in materia di
adempimento dell’obbligo di istruzione, ai sensi dell’art. 1, comma 622 della legge 27.12.2006, n.
296, la valutazione degli allievi del biennio viene ampliata ed affiancata dalla certificazione delle
competenze di base e i relativi livelli raggiunti quale risultato di un osservazione sinergica da parte
dell’intero consiglio di classe, secondo il seguente modello nazionale e i relativi livelli raggiunti:
COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI
ASSE DEI LINGUAGGI
Lingua italiana:
 padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire
l’interazione comunicativa verbale in vari contesti
 leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo
 produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Lingua straniera
 Utilizzare la lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
Altri linguaggi
 Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio
artistico e letterario
 Utilizzare e produrre testi multimediali
ASSE MATEMATICO
 Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico
rappresentandole anche sotto forma grafica
 Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni
 Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
 Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi
anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli
strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo
informatico
ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
 Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e
artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità
 Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle
trasformazioni di energia a partire dall’esperienza
 Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto
culturale e sociale in cui vengono applicate
ASSE STORICO-SOCIALE
 Comprendere il cambiamento e la diversità dei temi storici in una dimensione
diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica
attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali
 Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco
riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della
collettività e dell’ambiente
 Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi
nel tessuto produttivo del proprio territorio
65
LIVELLI
Livelli relativi all’acquisizione delle competenze in ciascun asse:
Livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere
conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali.
Livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie
scelte consapevoli mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
Livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note
mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa produrre e sostenere le proprie
opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli.
66
LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
L
a valutazione del comportamento degli studenti risponde, in base al D.M. n.5 del 16/01/2009, alle
seguenti finalità:

accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento
alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;

verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di
ciascuna istituzione scolastica;

diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità
scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e
al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento
dei diritti e delle libertà degli altri;

dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10.
La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare
o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui
personalità, da parte degli studenti.
La valutazione del comportamento degli studenti è espressa in decimi. Si riferisce a tutto il periodo
di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere
educativo posti in essere al di fuori di essa.
La valutazione è espressa collegialmente dal Consiglio di classe ai sensi della normativa vigente e
concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello
studente.
La valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente
in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno
di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi.
Il 5 in condotta viene attribuito dal consiglio di classe per gravi violazioni dei doveri degli studenti
definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, purché prima sia stata data allo studente una
sanzione disciplinare. L'insufficienza in condotta deve essere motivata con un giudizio e verbalizzata
in sede di scrutinio intermedio e finale.
Con riferimento all’esame di Stato il voto di comportamento concorre alla determinazione della
media dei voti sia al fine dell’ammissione all’esame sia della definizione del credito scolastico della
terzultima e della penultima classe. È prevista l'esclusione dall'esame finale di Stato degli studenti
con un voto di comportamento inferiore a 6 decimi.
67
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO
VOTO
OBIETTIVO
INDICATORI
Comportamento
Acquisizione di
una coscienza
morale e civile
Uso delle strutture
della scuola
Rispetto delle
regole
DESCRITTORI
MOLTO
CORRETTO
APPROPRIATO
IRREPRENSIBILE
Frequenza
REGOLARE
Partecipazione a
progetti ed attività
formative
COSTANTE ED
ATTIVA
Partecipazione al
dialogo educativo
e didattico
SEMPRE
ADEGUATA
Rispetto delle
consegne
PUNTUALE E
COSTANTE
Comportamento
CORRETTO
Uso delle strutture
della scuola
APPROPRIATO
Rispetto delle
regole
NON SEMPRE
PUNTUALE E
COSTANTE
Frequenza
NON REGOLARE
Partecipazione a
progetti ed attività
formative
REGOLARE
Partecipazione al
dialogo educativo
e didattico
DISCONTINUA
Rispetto delle
consegne
NON SEMPRE
PUNTUALE E
COSTANTE
Comportamento
POCO CORRETTO
10/9
Partecipazione
alla
vita
didattica
Acquisizione di
una coscienza
morale e civile
8
Partecipazione
alla vita
didattica
7
Acquisizione di
una coscienza
morale e civile
68
È sempre corretto con i docenti,
con i compagni, con il personale
non docente. Rispetta gli altri e i
loro diritti, nel riconoscimento delle
differenze individuali.
Utilizza in maniera responsabile il
materiale e le strutture della scuola.
Rispetta i regolamenti. Non ha a suo
carico provvedimenti disciplinari.
Frequenta con assiduità e rispetta
gli orari. Le assenze sono giustificate
con tempestività.
Partecipa in modo responsabile, e
propositivo alle diverse attività,
garantendo affidabilità,
collaborazione e pieno rispetto
delle indicazioni.
Segue con interesse continuo le
proposte didattiche e collabora
attivamente alla vita scolastica
Assolve alle consegne in maniera
puntuale e costante. È sempre
munito del materiale necessario.
È sostanzialmente corretto con i
docenti, con i compagni, con il
personale non docente. Rispetta gli
altri e i loro diritti.
Utilizza in maniera responsabile il
materiale e le strutture della scuola
Rispetta i regolamenti. Non ha a suo
carico provvedimenti disciplinari,
ma talvolta riceve richiami verbali.
Frequenta con sostanziale
regolarità e rispetta gli orari. Le
assenze sono comunque giustificate
.
Partecipa in modo responsabile,
anche se talvolta passivo alle
attività, garantendo collaborazione
e rispetto delle indicazioni.
Segue con discreta partecipazione
le proposte didattiche e collabora
alla vita scolastica
Assolve alle consegne in maniera
talvolta discontinua. È solitamente
munito del materiale necessario
Con i docenti, con i compagni, con
il personale non docente non è
sempre corretto. Talvolta tiene
Uso delle strutture
della scuola
Rispetto delle
regole
Partecipazione
alla
vita
didattica
Acquisizione di
una coscienza
morale e civile
5
Acquisizione di
una coscienza
morale e civile
NON PUNTUALE E
POCO COSTANTE
Frequenza
IRREGOLARE
Partecipazione a
progetti ed attività
formative
DISCONTINUA
Partecipazione al
dialogo educativo
e didattico
DISCONTINUA E
SUPERFICIALE
Rispetto delle
consegne
CARENTE
Comportamento
DECISAMENTE
NON CORRETTO
Uso delle strutture
della scuola
NEGLIGENTE
Rispetto delle
regole
BIASIMEVOLE
Frequenza
DECISAMENTE
IRREGOLARE
Partecipazione a
progetti ed attività
formative
LIMITATA
Partecipazione al
dialogo educativo
e didattico
MOLTO PASSIVA
E/O ASSENTE
Rispetto delle
consegne
INESISTENTE
Comportamento
DECISAMENTE
SCORRETTO
Uso delle strutture
della scuola
MOLTO
NEGLIGENTE
Rispetto delle
regole
INESISTENTE
6
Partecipazione
alla
vita
didattica
INADEGUATO
69
atteggiamenti poco rispettosi degli
altri e dei loro diritti.
Utilizza in modo non accurato il
materiale e le strutture della scuola.
Talvolta non rispetta i regolamenti.
Riceve richiami verbali e/o scritti.
Si rende responsabile di assenze e
ritardi che non giustifica
regolarmente.
Partecipa ad alcune attività in
maniera passiva o poco
collaborativa; non è affidabile nel
rispetto delle indicazioni.
Segue in modo passivo e marginale
l’attività; collabora raramente alla
vita della classe e dell’Istituto.
Molte volte non rispetta le
consegne e non è munito del
materiale.
Con i docenti, con i compagni, con
il personale non docente non è
corretto. Spesso tiene
atteggiamenti poco rispettosi degli
altri e dei loro diritti
Utilizza in modo trascurato il
materiale e le strutture della scuola
Viola frequentemente il
regolamento. Riceve ammonizioni
verbali e scritte e/o viene
sanzionato con l’allontanamento
dalla comunità scolastica.
Si rende responsabile di assenze e
ritardi strategici che non giustifica
regolarmente
Partecipa raramente alle attività,
con scarso e discontinuo impegno,
talvolta procurando disagi o
contrasti.
Non partecipa al dialogo educativo
e spesso è fonte di disturbo delle
lezioni
Non rispetta le consegne e spesso
non è munito del materiale
scolastico.
Si comporta in modo arrogante e
irrispettoso nei confronti dei
docenti, degli alunni e del
personale della scuola.
Utilizza in modo trascurato ed
irresponsabile l materiale e le
strutture della scuola.
Viola continuamente il
regolamento. Riceve ammonizioni
verbali e scritte e/o viene
Partecipazione
alla
vita
didattica
Frequenza
DECISAMENTE
IRREGOLARE
Partecipazione a
progetti ed attività
formative
SCORRETTA
Partecipazione al
dialogo educativo
e didattico
ASSENTE E/O
DISCONTIUNUA
Rispetto delle
consegne
INESISTENTE
70
sanzionato con l’allontanamento
dalla comunità scolastica
Si rende responsabile di assenze e
ritardi strategici che non giustifica
regolarmente
Interferisce in maniera negativa con
lo svolgimento di progetti ed attività
formative.
Non dimostra alcun interesse per il
dialogo educativo e
continuamente è fonte di disturbo
delle lezioni
Non rispetta le consegne e
sistematicamente non è munito del
materiale scolastico
MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI SCRUTINI FINALI
G
li scrutini finali si svolgono nel rispetto della normativa nazionale relativa alla valutazione
conclusiva degli alunni. Si fa riferimento, in particolare, all’O.M. n.90 del 21 maggio 2001, art.13
e seguenti, e successive modificazioni ed integrazioni.
Ogni insegnante esprime la sua proposta di voto con un breve giudizio motivato che tenga conto
per ogni alunno, in relazione ai criteri generali del Collegio, di:

conoscenze, abilità, competenze che si evidenziano nella disciplina anche in ordine ad
attività e lavori interdisciplinari

impegno, partecipazione, comportamento scolastico dello studente, partecipazione ed esiti
dei corsi di sostegno e/o recupero frequentati

dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche

elementi di valutazione relativi a tutto l’anno scolastico
I Consigli di classe sulla base delle proposte di voto dei singoli insegnanti e dei parametri
eventualmente individuati dal Consiglio di Classe, in collegamento con i criteri generali, devono
valutare la personalità scolastica dello studente tenendo conto collegialmente di:

conoscenze, abilità, competenze che si evidenziano nelle diverse aree disciplinari;

raggiungimento del “livello soglia”

impegno, partecipazione, comportamento scolastico dello studente, assenze che, pur di per
sé non determinanti, influiscono negativamente sulla valutazione qualora non precisamente
motivate e documentate;

degli esiti del primo quadrimestre e del recupero delle carenze avvenuto al termine degli
interventi di verifica.
Sufficienza in tutte le materie
In sede di scrutinio finale vengono ammessi dal Consiglio di Classe alla classe successiva gli alunni
che conseguono un voto non inferiore a sei decimi :

in ogni disciplina di studio

nel comportamento.
In presenza di insufficienze:
Qualora lo studente presenti un numero limitato di insufficienze che il Consiglio ritenga recuperabili il
giudizio sarà “sospeso” e rinviato. Lo studente sarà destinato al recupero nelle materie insufficienti.
(O.M. n.92, 5-11-2007)
Si ritiene di indicare generalmente in tre il limite massimo del numero di debiti formativi che l’alunno
può contrarre nello scrutinio finale, non limitando comunque l’autonomia del C.d.C. che può
decidere per il bene dello studente, caso per caso, se sia utile e formativo ripetere l’anno scolastico.
71
Parametro comune di non promozione:
Se lo studente presenta un quadro di insufficienze gravi e/o diffuse nel complesso delle discipline,
che non consentono al consiglio di classe di individuare le premesse per una ripresa, attraverso il
recupero nei mesi estivi, al fine di un inserimento proficuo e costruttivo dello studente nell’attività
scolastica successiva, il Consiglio di classe delibererà la non ammissione alla classe successiva.
Parametro comune di sospensione del giudizio e di avvio al recupero estivo e alle prove di
superamento del debito:

difficoltà rilevate in alcuni ambiti e materie di studio, superabili attraverso impegno e sostegno.
Si ritiene di indicare generalmente in tre il limite massimo del numero di debiti formativi che l’alunno
può contrarre nello scrutinio finale, non limitando comunque l’autonomia del C.d.C. che può
decidere per il bene dello studente, caso per caso, se sia utile e formativo ripetere l’anno scolastico.
Contestualmente, il Consiglio indicherà per gli studenti “sospesi” le modalità di recupero più adatte
e ne darà comunicazione alla famiglia. Sulla base delle carenze riscontrate e delle cause delle
stesse, si potrà indicare il recupero attraverso un adeguato studio personale ed autonomo seguendo
le indicazioni dell’insegnante, oppure tramite la frequenza dei corsi organizzati dalla scuola. Nella
comunicazione alle famiglie verrà indicato anche il tipo di prova che si svolgerà al termine delle
operazione di recupero.
72
ESAMI DI STATO
P
er gli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore si fa rinvio alla
legge 10.12.1997 n. 425, al D.P.R. 23/07/1998 n.323, alla legge 11/01/2007 n.1, al D. M. n. 42 del
22/05/2007, all’O.M. n. 42 del 06/05/2011.
Dall’anno scolastico 2013/14 vengono ammessi all’Esame di Stato gli alunni che, nello scrutinio finale
conseguano una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e un voto di
comportamento non inferiore a sei decimi (art.2, comma 1, dell’O.M. 6 maggio 2011, n.42)
Per tutti gli studenti viene formulato dal Consiglio di Classe un giudizio di ammissione che fornisce alla
Commissione d’esame elementi utili di conoscenza del candidato.
La valutazione sul comportamento concorre alla valutazione complessiva dello studente ed
determinazione della media dei voti sia ai fine dell’ammissione all’esame sia della definizione del
credito scolastico (Circ. n.46 07-05-2009 Direzione generale P.I.)
Il voto di comportamento concorre, insieme alla valutazione degli apprendimenti, alla definizione
dei crediti scolastici (O.M. n.40 8 aprile 2009, C.M. n.46 7 maggio 2009, C.M. n.50 20 maggio 2009).
73
PIANO PER IL RECUPERO
(di insufficienze e debiti formativi)
PREMESSA DIDATTICO-METODOLOGICA
Principi pedagogico-didattici:

Ogni intervento di recupero deve poter contare, per la sua efficacia, sulla piena
partecipazione dello studente.

Va valorizzata, in tutte le sue forme, la capacità autonoma di recupero degli studenti, intesa
come strumento di crescita e maturazione, ma anche come capacità di progressivo
adattamento alle richieste ed ai metodi che i docenti propongono. In questa crescita l’alunno
non sarà abbandonato a se stesso, ma guidato dagli insegnanti.

Gli interventi di recupero potranno essere di tipo contenutistico o metodologico; quelli
metodologici saranno rivolti a quegli studenti che mostrino gravi carenze in questo settore
principalmente nelle prime tre classi. Il recupero metodologico potrà avvenire nel corso della
normale attività didattica.

Gli interventi di recupero dopo il primo quadrimestre non possono comportare un eccessivo
carico orario pomeridiano per lo studente; l’intervento di recupero non può infatti interferire
nello studio delle altre discipline, nelle quali lo studente ha raggiunto la sufficienza e neppure
nello svolgimento dei programmi del secondo quadrimestre.

I corsi di recupero, nel secondo quadrimestre, inizieranno dopo il termine degli scrutini del primo
quadrimestre, sulla base delle indicazioni del Consiglio di Classe. Altre forme di sostegno
potranno continuare anche dopo le verifiche di fine corso e fino al termine delle lezioni.

Le attività di recupero non vanno considerate disgiunte dalla normale programmazione
curriculare; è pertanto opportuno che si svolgano anche durante l’orario scolastico, per
consentire agli studenti, con carenze nelle varie discipline, tempi di studio adeguati alle loro
necessità, così da poter, attraverso l’interazione, raggiungere gli obiettivi minimi disciplinari
fissati dai singoli dipartimenti.

Gli studenti che non si avvarranno del recupero in orario aggiuntivo organizzato dalla scuola,
come
previsto dalla legge, riceveranno tutte le informazioni per poter affrontare le prove di
recupero individualmente.
MODALITÀ DEL RECUPERO/SOSTEGNO
S
i configurano diverse modalità:

Corsi di recupero su parti mirate del programma.

Recupero autonomo, mediante studio domestico da parte dello studente con attività di guida
allo studio da parte dei docenti nei diversi campi disciplinari.
74

Laboratorio stranieri.

Recupero in itinere.
Subito dopo la fine degli scrutini potranno essere avviati i corsi di recupero, che saranno svolti nei
tempi e nelle modalità che saranno definite annualmente dal Collegio dei Docenti e comunicate
alle famiglie al termine delle lezioni.
Nell’organizzazione dei corsi si procederà abbinando gli alunni per classi parallele dello stesso
prioritariamente per indirizzo. Nel caso di corsi coinvolgenti più classi è previsto un coordinamento
tra il docente che tiene il corso e gli altri insegnanti interessati.
I docenti della classe proporranno agli insegnanti che terranno i corsi un programma che preveda i
saperi minimi richiesti, le competenze da acquisire, e daranno indicazioni sulla tipologia
dell’intervento da operare.
I docenti che terranno i corsi concorderanno con gli insegnanti di classe i moduli da trattare nonché
le indicazioni da fornire agli studenti in relazione ai contenuti da approfondire ed alle metodologie
di studio. I docenti della classe proporranno un programma che preveda i saperi minimi richiesti e le
competenze da acquisire.
Le prove di verifica si svolgeranno alla fine di agosto e saranno seguite dagli scrutini per il riesame
dei giudizi “sospesi”. Il calendario di massima sarà affisso all’albo. Nell’organizzazione dei corsi si
manterranno le caratteristiche già precedentemente espresse.
Le prove di verifica saranno stilate dai docenti responsabili delle singole discipline, classe per classe,
e saranno mirate a certificare il superamento delle carenze individuate.
Al termine delle prove, il Consiglio di Classe valuterà nuovamente la situazione complessiva dello
studente e deciderà per la promozione nel caso siano emersi elementi tali da poter garantire un
proficuo inserimento nella classe successiva. In caso contrario lo studente non verrà ammesso alla
classe successiva.
Criteri per la realizzazione delle attività
L
a periodizzazione del recupero estivo viene deliberata annualmente dal Collegio dei Docenti.
Le attività possono essere destinate a studenti appartenenti alla stessa classe; possono essere
strutturate per classi parallele in relazione al numero degli studenti destinatari degli interventi, così
come deliberato dal Collegio dei Docenti.
Anche le prove finali vanno differenziate sulla base dei livelli individuati.
Compiti del Consiglio di classe

Individuazione delle cause delle difficoltà ricorrenti negli studenti.

Individuazione di metodologie mirate al tipo di difficoltà.

Individuazione delle tipologie di intervento di recupero o sostegno da realizzare per
ciascuna disciplina (rinforzo disciplinare, corso di recupero, sportello, sostegno allo studio) e
per gruppi di livello di alunni;
75

Proposte sull’organizzazione delle prove di verifica da realizzare al termine dei corsi di
recupero.

Predisposizione di una comunicazione alla famiglia per una condivisione delle
responsabilità.
Compiti del docente titolare dell’attività di recupero

Il docente titolare del corso deve far corrispondere l’intervento alle cause delle difficoltà
curando l’attuazione di una metodica mirata al tipo di difficoltà;

Qualora il docente non sia interno al consiglio di classe deve raccordarsi con il docente
che ha proposto il debito per ciascun alunno;

Il docente conclude il corso con una relazione al consiglio di classe e con un giudizio sul
profitto dello studente

Gli insegnanti che terranno i corsi provvederanno a redigere il testo della prova scritta per il
superamento del debito, concordandola con i docenti delle classi interessate. Nell’ipotesi in
cui gli studenti siano stati destinati a recupero autonomo, sarà compito del docente che ha
rilevato le lacune e proposto l’insufficienza in sede di scrutinio, provvedere a redigere la
prova per i superamento del debito entro e non oltre il 30 giugno. In considerazione della
specifica situazione di singoli studenti i Consigli di Classe possono proporre la somministrazione
di prove equipollenti ed, eventualmente, tempi più lunghi.
In ogni caso di sospensione del giudizio e di avvio al recupero estivo e alle prove di superamento
del debito viene data comunicazione scritta alla famiglia e allo studente con le motivazioni delle
decisioni assunte dal Consiglio, con un resoconto delle carenze dell’alunno in ogni singola disciplina
e con l’indicazione degli interventi di sostegno offerti dalla scuola.
Scrutini finali per gli alunni con sospensione del giudizio
A
l termine delle prove, il Consiglio di Classe valuterà nuovamente la situazione complessiva dello
studente e deciderà per la promozione nel caso siano emersi elementi tali da poter garantire
un proficuo inserimento nella classe successiva. In caso contrario lo studente non verrà ammesso
alla classe successiva.
La promozione/non promozione degli alunni con sospensione del giudizio viene deliberata dal
Consiglio di Classe tenuto conto della situazione iniziale del singolo alunno, dei progressi raggiunti
con la frequenza dei corsi di recupero desunti dal giudizio formulato dal docente che ha tenuto il
corso (qualora li abbia frequentati e non abbia provveduto in proprio) e dall’esito della prova di
verifica svolta.
76
IL CREDITO SCOLASTICO
I
L credito scolastico rappresenta un patrimonio di punti che ogni studente costruisce durante gli
ultimi tre anni di corso e che contribuisce a determinare il punteggio finale dell’Esame di Stato.
Ciascuno può conseguire un credito scolastico, risultante dalla somma dei punti che anno per anno
vengono assegnati dal Consiglio di Classe durante gli scrutini delle classi terze, quarte e quinte, in
base all’impegno e alla media dei voti finali conseguiti.
Concorrono a formare il credito più elementi di valutazione: non solo quelli derivanti dalle esperienze
scolastiche dello studente, ma anche quelli legati ad eventuali esperienze formative (si chiamano
appunto crediti formativi) che l’alunno possa aver maturato anche al di fuori della normale attività
scolastica, coerentemente con il corso cui si riferisce l’esame e debitamente documentate.
Ai candidati agli Esami di Stato a conclusione dell’anno scolastico 2010/2011, si applicano le
disposizioni relative al calcolo del credito scolastico previste dalla legge 11 gennaio 2007 n.1, e dal
D. M. n. 42 del 22 maggio 2007.
A partire dall’anno scolastico 2011/2012 si applicano le disposizioni relative al calcolo del credito
scolastico previste dal D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009.
In base a tali disposizioni il punteggio massimo conseguibile è di 25 punti attribuiti sulla base della
tabella seguente
Media dei voti
M=6
6<M=7
7<M=8
8<M=9
9 < M = 10
“M”
Credito scolastico (Punti)
I anno
II anno
III anno
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
4-5
5-6
6-7
7-8
8-9
rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico.
Il voto di comportamento concorre, insieme alla valutazione degli apprendimenti, alla definizione
dei crediti scolastici (O.M. n.40 8 aprile 2009, C.M. n.46 7 maggio 2009, C.M. n.50 20 maggio 2009).
Il credito scolastico, da attribuire nell’ambito delle bande di oscillazione indicate, va espresso in
numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l’assiduità della
frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività
complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi secondo gli indicatori deliberati dal
Collegio dei Docenti.
77
Vengono di seguito riportati gli indicatori ed i descrittori del livello di apprezzabilità, per l’attribuzione
del credito formativo, deliberati dal Collegio dei Docenti
CREDITO FORMATIVO
INDICATORI
1.Eventuale credito
formativo
DESCRITTORI DI LIVELLO DI APPREZZABILITÀ
Presenza, a giudizio del Consiglio di classe, di competenze
derivate da esperienze formative nel campo delle attività
culturali, artistiche e ricreative, dell’ambiente del
volontariato, solidarietà, sport, qualitativamente rilevanti,
coerenti con gli obiettivi dell’indirizzo e integrative rispetto ai
programmi scolastici.
La partecipazione a tali esperienze non è valutabile quando
essa abbia causato frequenti assenze dalla scuola.
La documentazione relativa all’esperienza che dà luogo ai
crediti formativi deve comprendere in ogni caso una
attestazione proveniente dagli enti, associazioni, istituzioni
presso i quali il candidato ha realizzato l’esperienza e
contenere una sintetica descrizione dell’esperienza.
78
L’ACCOGLIENZA
I
l nostro istituto offre agli studenti delle classi prime un servizio di accoglienza che tiene conto sia dei
requisiti didattici di partenza che delle caratteristiche emozionali che caratterizzano questa fase
dell’adolescenza.
Si ritiene che lo smarrimento degli allievi che iniziano il percorso della scuola secondaria superiore
possa essere colmato nel riconoscimento di sé, del proprio luogo e ruolo, nella relazione con i
coetanei e gli adulti. Da qui l’opportunità di azioni di accoglienza e di integrazione relazionale.
Se il giovane percepisce di essere “accolto”, è possibile garantire un più alto grado di
coinvolgimento personale e un abbassamento della soglia delle tensioni, delle paure, dell’ansia.
Si tratta di costruire il presupposto per un riequilibrio culturale, un recupero e consolidamento delle
abilità di base e creare le premesse per un percorso scolastico soddisfacente.
Il progetto/modulo dell’accoglienza, rivolto e svolto da tutte le classi prime dell’istituto, si configura
come la proposta di un itinerario strutturato per favorire lo star bene in classe e a scuola, creare
benessere soggettivo e quindi relazionale e, nello stesso tempo, contenere i fenomeni di dispersione
scolastica.
L’attività di accoglienza, rivolta agli alunni delle classi prime, prevede la programmazione di una
serie di attività che vengono di seguito definite nelle linee essenziali e successivamente attuate dai
singoli Consigli di Classe dopo averle adattate alla specifica realtà di ogni gruppo.
Nei primi giorni del mese di settembre gli insegnanti referenti illustrano ai docenti delle classi prime le
singole attività del progetto fornendo il materiale a supporto delle singole attività proposte.
Il monte ore complessivo da destinare all’accoglienza viene fissato in 33 ore. Tale monte ore viene
suddiviso in più periodi, in considerazione delle caratteristiche dell’accoglienza, attività dinamica da
svilupparsi nel corso dell’intero primo anno di frequenza nell’istituto.
Una suddivisione di massima prevede una prima fase a settembre, nei primi 4 giorni di scuola, seguita
da altre 4 ore nella seconda e terza settimana di frequenza. Seguono, di norma, 6 ore a novembre
dopo la consegna dei documenti di valutazione infraquadrimestrale, 2 ore a dicembre per finire con
3 ore a febbraio, dopo gli scrutini del primo quadrimestre.
Tra le iniziative in cui si articola l’accoglienza rientrano la presentazione alle classi iniziali delle
caratteristiche didattiche – formative e degli obiettivi del corso di studio frequentato, una prima
conoscenza della scuola e delle sue strutture, un approccio alle principali modalità di organizzazione
del lavoro scolastico e ad alcune tecniche di insegnamento.
E’ prevista l’illustrazione del Regolamento d’Istituto, dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse
del Testo Unico della Pubblica Istruzione. Segue una riflessione sulle principali norme che disciplinano
il coinvolgimento degli studenti nelle varie forme di partecipazione democratica alla vita della
scuola, completate, eventualmente, da simulazioni di assemblee di classe o d’Istituto.
79
Viene presentato il Centro di Informazione e Consulenza, le iniziative di supporto didattico e
motivazionale offerte agli studenti nonché le attività di orientamento e riorientamento.
Gli studenti vengono informati circa le principali iniziative attivate all’interno dell’istituto nell’ambito
dell’ampliamento dell’offerta formativa.
Per favorire l’inserimento degli studenti neo – accolti all’interno dell’istituto vengono organizzati
incontri con studenti delle classi successive.
Per facilitare le persone che provengono da fuori comune è previsto un lavoro di conoscenza del
territorio circostante mediante una o più uscite dirette a toccare alcuni dei più significativi luoghi
della vita della collettività. Vengono organizzati degli incontri presso l’Ufficio del Lavoro anche ai fini
dell’illustrazione delle modalità di espletamento del diritto – dovere all’istruzione e formazione.
Per favorire l’inserimento di alunni stranieri è previsto una collaborazione con altri istituti del territorio.
Per rendere possibile la conoscenza tra i nuovi alunni frequentanti sedi spesso fisicamente distanti
viene, di norma, organizzata un’uscita, rivolta esclusivamente agli allievi delle classi prime, da attuarsi
nei mesi di ottobre/novembre. Nel corso di una giornata dedicata alla visita di una città d’arte o di
un ambiente naturalistico, gli studenti hanno la possibilità di socializzare, sviluppare e consolidare il
senso di appartenenza ad un gruppo, condividere con i coetanei aspettative, ansie e motivazioni,
comunicare tra loro e con i docenti al di fuori del contesto prettamente scolastico.
80
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
L
a Direttiva ministeriale del 27.12.2012 “Bisogni Educativi Speciali e organizzazione per l’inclusione
scolastica” e la successiva Circolare Ministeriale n.8 del 06.03.2013 hanno fornito indicazioni
organizzative per i cosiddetti BES (Bisogni Educativi Speciali): la Circolare ricorda che “ogni alunno,
con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali” e prevede
quindi l’individuazione, di strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, che
possono contemplare l’estensione, anche temporanea, di strumenti compensativi e misure
dispensative previste dalla Legge 170/10. Per gli alunni BES è prevista la stesura di un Piano Didattico
Personalizzato redatto dal Consiglio di Classe e sottoscritto dalla famiglia.
Il nostro Istituto ha un’esperienza pluriennale per l’inclusione, basata su un’attenta lettura del grado
di inclusività della scuola e sull’attuazione di buone pratiche applicate non solo agli alunni con
disabilità già certificati ai sensi della L.104/92, a quelli con certificazione DSA (Disturbi Specifici
dell’Apprendimento), ma anche agli alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività
(ADHD), e gli alunni stranieri che siano nella fase iniziale o di prosecuzione dell’alfabetizzazione nella
lingua italiana, dando di fatto seguito ai principi enunciati dalla Legge 53/2003 in termini di diritto
alla personalizzazione dell’apprendimento.
A tale scopo vengono attivati percorsi di inclusione che riguardano da un lato l’ambito
dell’insegnamento curricolare e dell’organizzazione di tempi e spazi scolastici, dall’altro
l’elaborazione di un progetto condiviso tra docenti, alunni, famiglie e servizi-sociosanitari sulla base
del Piano Annuale per l’Inclusione approvato dagli organi collegiali.
Specifici percorsi formativi vengono proposti e seguiti dai docenti impegnati in particolare nei
progetti di inclusione ed integrazione.
L’INTEGRAZIONE DEGLI ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI
L
’Istituto è capofila del servizio CTI e CTS. Il valore e la filosofia dell’inclusione è proprio uno dei
punti di forza dell’intero Isis “Pertini”.
L’integrazione degli alunni diversamente abili si attua in base alla legge 104/92 ed alle successive
disposizioni.
Da un punto di vista procedurale la normativa di iscrizione e di frequenza degli alunni diversamente
abili nelle classi della scuola secondaria superiore prevede il seguente iter:

All’atto dell’iscrizione di un alunno disabile, la famiglia deve presentare l’attestazione
dell’handicap rilasciata dalla competente Azienda Sanitaria;
81

L’Unità Operativa per l’Età Evolutiva e Prevenzione Handicap (U.O.E.E.P.H.) dell’A.S. è l’ente
preposto – insieme ai genitori – alla presentazione della Diagnosi Funzionale dell’alunno alla
scuola;

Il Consiglio di Classe, l’équipe dell’A.S. ed i genitori dell’alunno portatore di handicap, esaminano
la documentazione relativa ed elaborano congiuntamente un Profilo Dinamico Funzionale;

All’inizio dell’anno scolastico e/o nel corso dello stesso, il Consiglio di Classe, l’équipe della A.S.
ed i genitori stabiliscono gli obiettivi formativi e didattici, formalizzati nel Piano Educativo
Individualizzato. In esso si può prevedere l’integrazione e l’aumento delle ore di attività
laboratoriale per classi aperte, onde favorire l’acquisizione delle competenze specifiche; per il
potenziamento delle capacità relazionale e per il consolidamento dell’autonomia personale.
Tutto questo in base a quanto previsto dalla Legge 104/92.
PREMESSA
L
’alunno certificato ai sensi della legge 104/92 si trova inserito fin dal suo ingresso nell’I.S.I.S. in un
contesto scolastico il cui fine ultimo tende al potenziamento delle abilità ed al superamento delle
difficoltà. Tale finalità viene conseguita attraverso una filosofia educativa che considera l’alunno
certificato parte e componente integrata del gruppo classe; pertanto la programmazione didattica
per ogni singola classe tiene conto delle peculiarità dell’intero gruppo di studenti e non delle singole
“specialità” (v. L. 285).
Partendo da questi presupposti il percorso scolastico dell’allievo certificato viene monitorato
durante tutto l’anno scolastico principalmente nell’ambito dei Consigli di Classe programmati per
ogni singola classe, riservando alla progettazione specifica prevista dalla legge 104/92 solo un
momento nella fase iniziale dell’anno scolastico e uno alla fine dell’anno, raramente e al bisogno
può essere previsto un incontro intermedio. Questi incontri specifici prendono il nome di G.L.H.
ITER
M
aggio/giugno– L’A.S. di Monfalcone convoca l’Equipe Multidisciplinare per il passaggio
dell’allievo dalla scuola media di primo grado all’I.S.I.S. Pertini. In questa occasione viene
anche compilata una scheda informativa relativamente a notizie di interesse scolastico, che verrà
visionata dal Consiglio di Classe dell’I.S.I.S. in fase di accoglienza dei nuovi alunni delle classi prime;
inoltre vengono concordati eventuali progetti di continuità che prevedono la presenza
dell’insegnante di sostegno della scuola media di primo grado durante le attività scolastiche del
primo mese di frequenza alla scuola superiore;
Settembre/ottobre – Lettura della scheda informativa; compilazione della scheda di osservazione
delle abilità scolastiche dell’alunno rilevate dai docenti che le condividono nell’ambito della prima
riunione del Consiglio di Classe ordinario.
82
Novembre – Nei Consigli di classe ordinari di valutazione infraquadrimestrale, la componente
docenti elabora una bozza del Piano Educativo Individualizzato sulla base della” Situazione di
partenza” desunta dall’osservazione delle abilità scolastiche.
Novembre/dicembre – Convocazione dei G.L.H. composti da tutti i docenti del Consiglio di Classe, i
genitori dell’alunno ed eventuali altri operatori che seguono l’alunno, per la formalizzazione del
Piano Educativo Individualizzato.
Febbraio – Verifica del Piano Educativo Individualizzato nell’ambito degli scrutini di fine primo
quadrimestre.
Febbraio/marzo – eventuali riunioni G.L.H. solo per gli allievi che necessitano di una modifica del
P.E.I.;
Aprile– Nei Consigli di classe ordinari di valutazione infra-quadrimestrale, la componente docenti
verifica il Piano Educativo Individualizzato;
Maggio/giugno – In sede di scrutinio di fine secondo quadrimestre viene elaborata dal Consiglio di
Classe la Relazione Finale per l’alunno certificato;
- convocazione dei G.L.H. composti dai docenti del Consiglio di Classe, dai genitori ed eventuali altri
operatori che seguono l’alunno per la formalizzazione della Relazione Finale e la verbalizzazione
degli obiettivi da perseguire nel corso dell’anno scolastico successivo.
BUONE PRATICHE NELLA PROGETTAZIONE DI TIROCINI FORMATIVI E STAGE
I
n considerazione dell’importanza che i tirocini formativi rivestono nel percorso scolastico di ogni
allievo, in quanto costituiscono elemento fondante nella valutazione delle sue capacità e
competenze al fine di un inserimento efficace nel mondo del lavoro, si ritiene necessario definire
alcune buone pratiche riguardanti in particolare gli allievi certificati ai sensi della legge 104/1992.
A) ALUNNI CERTIFICATI CHE SEGUONO PROGRAMMAZIONE STANDARD
Classi terze, quarte e quinte di tutti gli indirizzi:
Gli insegnanti del consiglio di classe procederanno all’analisi di:
Competenze trasversali:
 grado di autonomia personale (uso mezzi pubblici, uso dell’orologio e del denaro, vincoli
economici familiari, capacità organizzativa nella gestione del tempo e dei materiali, cura della
persona e scelta dell’abbigliamento adeguato, rispetto delle regole e delle consegne);
 modalità di comunicazione (tono e volume di voce adeguati, linguaggio corretto e contestuale,
capacità di ascolto e di attesa del feed-back di ritorno);
 modalità relazionali (rispetto delle gerarchie e dei ruoli, utilizzo di un registro adeguato e di
terminologia specifica legata al contesto);
 mantenimento di un comportamento adeguato rispetto al contesto;
 capacità di riconoscere le difficoltà e di chiedere aiuto, se necessario;
83
 capacità di lavorare in gruppo (disponibilità al confronto di idee e capacità di risoluzione
costruttiva dei conflitti, ecc.).
Competenze relative all’area professionalizzante specifica dell’indirizzo di studi.
Competenze complessivamente raggiunte rispetto al proprio profilo professionale
Il consiglio di classe, successivamente, pianificherà i tirocini attraverso:
 Attivazione di sinergie tra insegnanti dell’area professionalizzante e docenti di sostegno per
favorire la scelta della sede lavorativa più adeguata rispetto alle caratteristiche specifiche
dell’allievo, individuate dall’analisi delle competenze. Le considerazioni emerse verranno
riportate all’insegnante coordinatore di stage della classe. In seguito si giungerà all’individuazione
dell’insegnante tutor, che non necessariamente dovrà essere l’insegnante di sostegno dato che
il successo formativo dell’allievo certificato compete all’intero consiglio di classe.
 Organizzazione dei contatti preventivi con l’ente/ditta ospitante l’allievo per presentare eventuali
particolari caratteristiche comportamentali e bisogni specifici (perdita del controllo emotivo,
necessità di assunzione di farmaci con determinati effetti collaterali, ecc.), pur nel rispetto della
legge sulla privacy, che non consente di riferire all’ente/ditta ospitante le informazioni relative alla
patologia e alla certificazione dell’allievo.
L’esito del tirocinio avrà grande rilevanza nella valutazione della possibilità di conseguire il diploma
finale, anche con tempi più lunghi.
B)
ALUNNI CERTIFICATI CON PERCORSI INDIVIDUALIZZATI CHE LA SCUOLA COSTRUISCE CON LA
COLLABORAZIONE DEL SIL.
Gli insegnanti del consiglio di classe procederanno all’analisi della situazione complessiva
dell’allievo, tenendo particolarmente conto delle competenze trasversali e, possibilmente,
dell’indirizzo di studi intrapreso per orientare il tirocinio verso un’attività da svolgere all’interno della
scuola o all’esterno presso enti/ditte.
Tirocinio ed ASL (Alternanza Scuola – Lavoro) interni
Individuazione del luogo più appropriato, all’interno dell’Istituto, al fine di far acquisire all’allievo
abilità e competenze che potrebbero essere utilizzate in un possibile tirocinio esterno progettato per
gli anni successivi.
Ipotesi di possibili luoghi per il tirocinio interno:

Biblioteca

Segreteria centrale

Archivio della scuola

Centralino

Centro copisteria

altro
84
Fasi di organizzazione del tirocinio interno:
 La scuola richiede la convocazione di un Equipe Multidisciplinare presso l’Azienda Sanitaria
chiedendo che siano convocati anche i referenti del SIL; la riunione ha la finalità di presentare al
SIL, in modo congiunto tra tutti gli enti/operatori che seguono il caso, la situazione del ragazzo
diversamente abile; viene quindi valutata la proposta di una collaborazione tra SIL e scuola per
un monitoraggio congiunto sul futuro tirocinio.
 Attivazione di contatti precedenti all’organizzazione del tirocinio/stage tra l’insegnante di
sostegno e il referente del SIL per ipotizzare luogo e mansioni del tirocinio.
 Predisposizione e pianificazione di un progetto individualizzato concordato con il C.d.c. e
successivamente con il referente del SIL tenendo conto delle capacità e competenze del
ragazzo.
 Individuazione di un referente/responsabile inerente ai luoghi proposti
 Contatti operativi con il referente del luogo scelto, indispensabili per organizzare e pianificare
concretamente il tirocinio/stage.
 Monitoraggio periodico da parte del SIL e monitoraggio costante da parte dell’insegnante di
sostegno finalizzato al raggiungimento degli obiettivi concordati.
 Verifica del raggiungimento degli obiettivi proposti attraverso l’esecuzione autonoma delle
consegne da parte dell’allievo.
 Predisposizione di una griglia di valutazione individualizzata in cui si accertano le competenze
raggiunte durante il tirocinio /stage che andranno a far parte dei crediti formativi finali.
Tirocinio /Stage ed ASL esterni
 La scuola richiede la convocazione di un Equipe Multidisciplinare presso l’Azienda Sanitaria
chiedendo che siano convocati anche i referenti del SIL; la riunione ha la finalità di presentare al
SIL, in modo congiunto tra tutti gli enti/operatori che seguono il caso, la situazione del ragazzo
diversamente abile; viene quindi valutata la proposta di una collaborazione tra SIL e scuola per
un monitoraggio congiunto sul futuro tirocinio.
 Attivazione di contatti precedenti all’organizzazione del tirocinio/stage tra l’insegnante di
sostegno e il referente del SIL per ipotizzare luogo e mansioni del tirocinio sulla base delle
caratteristiche e delle capacità del ragazzo e dell’indirizzo scolastico frequentato.
 Predisposizione e pianificazione di un progetto individualizzato concordato con il C.d.c. e
successivamente con il referente del SIL tenendo conto delle capacità e abilità del ragazzo.
 Scelta della sede di svolgimento del tirocinio/stage tenendo conto della vicinanza della residenza
e del grado di autonomia negli spostamenti dell’allievo
 L’insegnante coordinatore di tirocinio/stage di classe coordina i provvedimenti necessari alla
stipula della convenzione tra scuola e ente/ditta accogliente.
85
 Contatto tra insegnante di sostegno e il referente della sede individuata per il passaggio di
informazioni inerenti alle caratteristiche e capacità dell’allievo e predisposizione di un
mansionario adeguato alle abilità dell’allievo.
 Affiancamento dell’allievo da parte dell’insegnante di sostegno durante il periodo di
tirocinio/stage,
finalizzato
all’osservazione
dell’esecuzione
corretta
delle
consegne
(l’affiancamento verrà progressivamente “ sfumato” nel tempo al fine di favorire l’autonomia
operativa del ragazzo.)
 Verifica del raggiungimento degli obiettivi proposti attraverso l’esecuzione autonoma delle
consegne da parte dell’allievo.
 Predisposizione di una griglia di valutazione individualizzata in cui si accertano le competenze
raggiunte durante il tirocinio /stage che andranno a far parte dei crediti formativi finali.
C) ALUNNI CERTIFICATI CON PERCORSI FORTEMENTE INDIVIDUALIZZATI E NON AUTONOMI CHE
RICHIEDONO LA PRESENZA COSTANTE DI UN OPERATORE
Gli insegnanti del consiglio di classe procederanno alla progettazione di attività volte a
recuperare/consolidare competenze relative all’autonomia personale dell’allievo.
Le attività programmate saranno descritte in un progetto mirato, con caratteristiche che non si
configurano in un progetto di tirocinio così come sopra descritto ai precedenti punti A) e B).
Tali progetti saranno subordinati alle risorse, e comunque, in linea di massima, entro il numero di ore
di sostegno e il numero di ore di intervento educativo L.41 assegnate al caso, e alle risorse finanziarie
specifiche.
La suddetta progettazione del consiglio di classe interessato si inserirà in un’organizzazione
complessiva d’istituto per una migliore razionalizzazione degli spazi e delle risorse.
I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
I
l termine Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) descrive più profili neuropsicologici ad
insorgenza in età evolutiva accomunati dalla presenza di una significativa difficoltà nell’acquisire
e padroneggiare con facilità uno o più processi relativi alla lettura, alla scrittura e/o al calcolo. Le
difficoltà determinate dai DSA non sono spiegate da difficoltà primarie nelle aree sensoriale (deficit
di vista o udito non corretti), intellettiva, o neurologica, né da carenti opportunità di apprendimento.
Il DSA più studiato, diffuso e rilevante è la Dislessia (o Disturbo della lettura), ma meccanismi analoghi
possono interessare il calcolo (Discalculia) o la scrittura (Disturbo di Scrittura), nel senso di difficoltà
di codifica ortografica (Disortografia) o nel senso di scarsa e faticosa scioltezza nella calligrafia
(Disgrafia). Molto spesso tali disturbi coesistono (comorbilità) ed in ogni caso solitamente
comportano un aumento significativo di sintomi depressivi e d’ansia e di un impoverimento del
percorso scolastico-professionale, dal momento che si possono attivare circoli viziosi autoalimentanti
86
che conducono al disimpegno, alla disattenzione o alla sfiducia nelle proprie capacità di riuscita,
bassa autostima e/o demoralizzazione, gettando le premesse per un’insicurezza psicologica ed un
eventuale abbandono.
La diagnosi di DSA non prevede il diritto all’insegnante di sostegno, a meno che non vi siano altre
particolari condizioni in comorbilità che fanno rientrare il caso specifico nei parametri della Legge
104/92.
Tuttavia, la Legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante “Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico” e le Linee guida allegate al successivo Decreto Ministeriale del
12 luglio 2011forniscono chiare indicazioni in materia, con l’obiettivo di garantire un percorso di studi
personalizzato che permetta allo studente di conseguire regolare diploma al termine dei 5 anni.
Tali procedure sono tradotte nel nostro Istituto in un preciso protocollo di accoglienza DSA così
riassumibile:

al momento della segnalazione informale fornita dalla famiglia, il docente coordinatore di
classe invita a produrre certificazione ufficiale ed allerta il referente d’Istituto per i DSA;

non appena la Segreteria riceve la certificazione, provvede a protocollarla e a segnalarlo al
referente DSA che, di concerto con il coordinatore di classe, prende contatti con la famiglia
per ulteriori informazioni volte alla predisposizione di un piano di intervento adeguato;

il consiglio di classe redige il PDP,
Piano Didattico Personalizzato, con l’indicazione degli
strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate, che viene sottoscritto da tutti i
docenti del CdC e dalla famiglia, dal referente per il DSA e dal Dirigente Scolastico;

l’attuazione del PDP è sottoposta a verifica in itinere da parte del Consiglio di Classe, che
eventualmente concorda con la famiglia eventuali correzioni o integrazioni;

la famiglia sostiene l’alunno con DSA supportando l’azione svolta in classe ed impegnandosi a
tenere aggiornata la diagnosi e a fornire al Consiglio di Classe ogni ulteriore elemento utile.
Presso la Segreteria è inoltre istituita un’anagrafe scolastica contenente tutti i dati del percorso
dello studente con DSA; i docenti sono tenuti ad adottare i libri di testo disponibili in versione anche
digitale (come previsto dalla Legge n.133/2008 e dal successivo Decreto Ministeriale n.41, del
08/04/09); la scuola promuove iniziative di formazione ed aggiornamento per tutti i docenti in
materia di DSA.
87
PIANO PER L’INCLUSIONE (A.S. 2016 – 2017)
INTRODUZIONE
L
’inclusione riguarda tutti gli alunni: una scuola inclusiva è una scuola che garantisce a tutti le
condizioni per raggiungere il successo formativo in termini di apprendimento e di partecipazione
alla vita scolastica.
L’inclusione implica cambiamento, in quanto è un percorso verso la crescita degli apprendimenti di
tutti gli alunni, che comincia a realizzarsi non appena ha inizio il processo per lo sviluppo della
partecipazione: una scuola inclusiva è una scuola “in movimento”.
PARTECIPAZIONE
S
ignifica apprendere insieme agli altri e collaborare attraverso esperienze di apprendimento
condivise.
Richiede un coinvolgimento attivo nell’apprendimento e una consapevolezza propria rispetto a
come l’educazione è vissuta.
Riguarda l’essere riconosciuti, accettati e apprezzati per se stessi.
DEFINIZIONE DI BES E RIFERIMENTI NORMATIVI
L
a Direttiva ministeriale del 27.12.2012 “Bisogni Educativi Speciali e organizzazione per l’inclusione
scolastica” e la successiva Circolare Ministeriale n.8 del 06.03.2013 hanno fornito indicazioni
organizzative per i cosiddetti BES (Bisogni Educativi Speciali): la Circolare ricorda che “ogni alunno,
con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali” e prevede
quindi l’individuazione, di strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, che
possono contemplare l’estensione, anche temporanea, di strumenti compensativi e misure
dispensative previste dalla Legge 170/10. Per gli alunni BES è prevista la stesura di un Piano Didattico
Personalizzato redatto dal Consiglio di Classe e sottoscritto dalla famiglia.
Il Bisogno educativo speciale (BES) introdotto prima dall’INVALSI poi dalla direttiva del 27/12/2012 e
dalla CM8/2013, si configura quindi come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni
richiedenti un impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, degli elementi dell’inclusività,
ovvero l’individualizzazione e la personalizzazione attraverso l’uso degli strumenti che già la L. 170
aveva previsto, ampliandone l’orizzonte di tutela.
Quando è individuato un alunno BES nella scuola inclusiva, occorre organizzare risorse e strategie
necessarie da attivare ai fini di un successo scolastico-formativo.
Il riconoscimento formale da parte del consiglio di classe è il primo momento della storia “inclusiva”
dell’alunno con BES diversi dalla disabilità.
88
ANALISI DEL CONTESTO SCOLASTICO E TERRITORIALE
L
’ISIS “Sandro Pertini” ha un’esperienza decennale nell’introduzione e nel consolidamento di nuovi
indirizzi e nella sperimentazione sempre aggiornata di metodologie ed attività che hanno
raggiunto oggi un elevato grado di riconoscimento e considerazione, quale punto di riferimento per
le numerose attività culturali e formative presenti sul territorio.
L’Istituto tende a consolidare e potenziare un rapporto sempre più organico con le aziende e
strutture del territorio, sia private sia pubbliche, attraverso l'individuazione di obiettivi comuni e di
banche dati e la stipula di convenzioni tendenti a costruire un organico rapporto tra studio e lavoro.
PUNTI DI FORZA
L
’Istituto Pertini, inoltre, ha un’esperienza pluriennale per l’inclusione, basata su un’attenta lettura
del grado d’inclusività della scuola e sull’attuazione di buone pratiche applicate non solo agli
alunni con disabilità già certificati ai sensi della L.104/92, a quelli con certificazione DSA (Disturbi
Specifici dell’Apprendimento), ma anche agli alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e
dell’iperattività (ADHD), e gli alunni stranieri che siano nella fase iniziale o di prosecuzione
dell’alfabetizzazione nella lingua italiana, dando di fatto seguito ai principi enunciati dalla Legge
53/2003 in termini di diritto alla personalizzazione dell’apprendimento.
A tale scopo vengono attivati percorsi di inclusione che riguardano da un lato l’ambito
dell’insegnamento curricolare e dell’organizzazione di tempi e spazi scolastici, dall’altro
l’elaborazione di un progetto condiviso tra docenti, alunni, famiglie e servizi-sociosanitari.
Specifici percorsi formativi sono proposti e seguiti dai docenti impegnati in particolare nei progetti di
inclusione ed integrazione.
Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie Didattiche per i Bisogni Educativi Speciali con
decreto prot. N. 7873 dd. 28/08/2014 USR FVG
TIPOLOGIE DI BES PREVALENTI NEL NOSTRO ISTITUTO
PARTE I – ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ
RILEVAZIONE BES PRESENTI
N°
Disabilità certificate (legge 104/92 art. 3 comma 1 e 3)
71
Minorati vista
Minorati udito
1
Psicofisici
70
Disturbi evolutivi specifici
Dsa
72
Adhd/dop
1
89
Borderline cognitivo
Altro
Svantaggio (indicare disagio prevalente)
Socio – economico
Linguistico – culturale
Comportamentale – relazionale
103
Alunni stranieri
Non sufficientemente alfabetizzati
Sufficientemente alfabetizzati
Svantaggio socio – economico
Alunni i in particolari condizioni di salute
Scuola in ospedale ed istruzione domiciliare
Alunni con fabbisogno di somministrazione di farmaci a scuola
Alunni con fabbisogno di assistenza infermieristica a scuola
1
RISORSE PROFESSIONALI NEL NOSTRO ISTITUTO
RISORSE PROFESSIONALI
PREVALENTEMENTE UTILIZZATE IN
SI - NO
SPECIFICHE
INSEGNANTI DI SOSTEGNO
ASSISTENTI ALLA COMUNICAZIONE
FUNZIONI
STRUMENTALI
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Attività
laboratoriali
integrate
(classi aperte, laboratori protetti,
ecc.)
SI
SI
–
SI
ISTITUTO
SI
COORDINAMENTO
REFERENTI
(DISABILITA’, DSA, BES)
PSICOPEDAGOGISTI
ED
SI
AFFINI (INTERNI ED ESTERNI)
DOCENTI TUTOR - MENTOR
ALTRO
90
COINVOLGIMENTO DOCENTI
ATTRAVERSO
SI - NO
Partecipazione a GLI
SI
Rapporti con famiglie
SI
CURRICOLARI
COORDINATORI DI CLASSE E
SIMILI
DOCENTI CON SPECIFICA
FORMAZIONE
ALTRI DOCENTI
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente
tematica inclusiva
Altro
SI
Partecipazione a GLI
SI
Rapporti con famiglie
SI
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente
tematica inclusiva
Altro
SI
Partecipazione a GLI
SI
Rapporti con famiglie
SI
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a prevalente
tematica inclusiva
Altro
COINVOLGIMENTO
PERSONALE ATA
COINVOLGIMENTO
FAMIGLIE
RAPPORTI CON I SERVIZI
SOCIO – SANITARI E
TERRITORIALI E ISTITUZIONI
DEPUTATE ALLA SICUREZZA.
RAPPORTI CON CTS E CTI
Assistenza alunni disabili
SI
Progetti di inclusione / laboratori integrati
SI
Altro
Informazione /formazione su genitorialità
e psicopedagogia dell’età evolutiva
Coinvolgimento in progetti di inclusione
Coinvolgimento in attività di promozione
della comunità educante
Altro
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati sulla disabilità
Accordi di programma / protocolli di
intesa formalizzati su disagio e simili
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità
Procedure condivise di intervento su
disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola
scuola
Rapporti con CTS / CTI
Altro
91
SI
SI
SI
SI
SI
Progetti territoriali integrati
RAPPORTI CON PRIVATO
Progetti integrati a livello di singola
scuola
Progetti a livello di reti di scuole
SOCIALE E VOLONTARIATO
SI
Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe
Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva
Didattica interculturale / italiano L2
FORMAZIONE DOCENTI
SI
Psicologia e psicopatologia dell’età
evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche
disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
Altro
SI
WORK IN PROGRESS
I
l nostro Istituto intende di applicare la normativa relativa ai BES facendo particolare attenzione a:

coinvolgere
i
docenti,
in
particolare
di
materie
tecniche
e
professionalizzanti,
nell’adattamento delle loro discipline per un efficace piano di studi personalizzato;

condividere l’individuazione dell’alunno che, anche in assenza di certificazione medica,
presenti una situazione con disagi afferibili alla normativa Bes;

facilitare un clima di classe positivo che sostenga costantemente il percorso formativo
dell’allievo, che spesso arriva al nostro Istituto con un passato scolastico difficile;

migliorare l’uso delle attrezzature fornite dalla scuola, che dispone tra l’altro di aule con LIM
e di PC portatili con sintesi vocale dedicati ai ragazzi con Bes;

accogliere allievi con una certificazione DSA, prevedendo un percorso complesso che
coinvolga il metodo di studio e tutte le discipline, nel rispetto della normativa di riferimento,
e nella consapevolezza che talvolta le sole misure compensative e dispensative non
garantiscono automaticamente il successo formativo dell’alunno;

graduare e monitorare l’impegno domestico in tutte le discipline nel rispetto delle necessità
dell’allievo al fine di consolidare e perfezionare le sue conoscenze e competenze;

garantire un rapporto costante e trasparente con la famiglia, coinvolgendola nella
personalizzazione dell’apprendimento e nella stesura del PDP.
92
SINTESI DEI PUNTI DI CRITICITA’ RILEVATI
0
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel
cambiamento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione
e aggiornamento degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con
prassi inclusive
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti
all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti
all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi
esistenti
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare
supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla
promozione di percorsi formativi inclusivi
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive
utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che
scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo
Altro
1
2
3
4
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Altro
= 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4
moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione
del grado di inclusività dei sistemi scolastici
CRITERI CONDIVISI PER LA STESURA DEI PERCORSI PERSONALIZZATI
S
ia i Piani Didattici Personalizzati degli alunni con DSA, sia i percorsi personalizzati per gli alunni che
ne hanno necessità -PEI- sono predisposti in formato elettronico e successivamente archiviati
presso l’ufficio del Dirigente scolastico, per essere reperibili e consultabili dai docenti interessati. Il
Consiglio di classe condivide la stesura dei percorsi personalizzati, dopo le prime osservazioni ad inizio
anno in due momenti: consigli di classe ad ottobre (prima bozza) e consigli di classe di novembre, in
cui i PDP risultano condivisi con le famiglie e poi adottati.
CRITERI PER LA CONDIVISIONE CON LE FAMIGLIE PER LA STESURA DEI PERCORSI
PERSONALIZZATI E COMUNICAZIONE DELLE VALUTAZIONI IN RELAZIONE AI RISULTATI
RAGGIUNTI DAGLI ALLIEVI
P
er quanto riguarda la stesura del PEI, durante le prime settimane di lezione i docenti entrano in
contatto con l’allievo, lo osservano e cercano di comprenderne difficoltà e punti di forza. In
93
occasione poi del consiglio di ottobre viene preparato, con l’ausilio del docente di sostegno, per
ogni disciplina, un piano che contenga ragionati obiettivi scolastico-formativi strutturati per l’alunno.
In relazione alla stesura del PDP i docenti, in presenza o meno di certificazione, devono individuare
e comprendere le diverse difficoltà che l’alunno manifesta nel percorso di apprendimento
scolastico, specie nel primo periodo di scuola, indicando quindi nel documento sopracitato gli
adeguati strumenti compensativi e dispensativi così come previsti dalla normativa, pensati ad hoc
per il ragazzo.
Le valutazioni sono comunicate alle famiglie personalmente, quando necessario, oppure attraverso
il registro “on line” al quale si accede con password per visualizzare i voti. Eventuali ulteriori
comunicazioni sull’andamento scolastico si possono avere tramite colloqui periodici con i docenti.
I PEI per alunno certificato ai sensi di legge 104/92 e i PDP personalizzati per alunni con DSA sono
reperibili presso gli uffici della segreteria didattica su richiesta e con solo accesso da parte del
personale autorizzato e delle famiglie, ai sensi del testo unico sulla privacy DLGS 196/03.DRO DEI
PERCORSI 12
RESPONSABILITÀ VARI ATTORI DEL PROCESSO
D
irigente Scolastico: coordina il GLI, promuove la politica dell’inclusione, è responsabile diretto
della formazione dei docenti e del personale sulle nuove normative in materia di BES; firma i
documenti PEI e PDP per gli alunni con certificazione DSA ed ex L. 104/92, e accoglie le famiglie per
chiarimenti su richiesta delle stesse.
Referenti BES e DSA di Istituto: collabora con i consigli di classe alla stesura dei PDP, raccoglie e
controlla gli stessi sia nella stesura che nei tempi di consegna, ascolta i colleghi nei singoli casi ove vi
sia necessità di un supporto, incontra –se necessario- insieme al coordinatore di classe famiglie ed
esperti, si occupa del controllo e archiviazione dei documenti, cura e suggerisce le pratiche
didattiche da adottare nei singoli casi.
Docenti e consiglio di classe: condividono e preparano PEI e PDP del caso per presentarlo alla
famiglia. Sono responsabili della sua attuazione durante l’anno scolastico.
Docente di sostegno: cura e prepara la redazione del PEI, a seguito della Diagnosi Funzionale, e ne
segue l’attuazione in collaborazione con il Consiglio di Classe. Svolge i compiti indicati dalla legge
104/92 e cura i rapporti con la famiglia.
Collegio docenti: adotta il PAI, e ne cura la sua promozione in quanto organo collegiale.
Personale ATA: riceve affidamento di mansioni specifiche in caso di alunni certificati handicap, cura
su richiesta del DS e al bisogno eventuali necessità di spostamento, assistenza, affidamento degli
allievi con patologie o problemi di salute anche occasionali. E’ responsabile del servizio di pronto
soccorso. 13
94
COLLABORAZIONI INTERISTITUZIONALI
U
SL: CIC (sportello dello psicologo per servizio di Counselling), collaborazione psicologi di
riferimento L.104/92
Comune: educatori
ALLEGATI:
P
EI d’Istituto per alunno certificato ai sensi di legge 104/92.
PDP personalizzati per alunni con DSA.
I suddetti documenti sono reperibili presso gli uffici della segreteria didattica su richiesta e con solo
accesso da parte del personale autorizzato e delle famiglie, ai sensi del D. Lgs. 30 giugno 2003, n.196
- Codice in materia di protezione dei dati personali.
PARTE II – OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ.
ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI COINVOLTI NEL CAMBIAMENTO INCLUSIVO
(chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
L
’organizzazione dell’istituto prevede un’ articolazione di gruppi di lavoro finalizzati al
raggiungimento della massima efficacia d’intervento così strutturati:

gruppo DSA

gruppo disabilità

gruppo accoglienza

gruppo alunni con svantaggio linguistico e/o culturale

gruppo di autovalutazione

gruppo di confronto su casi e strategie.
POSSIBILITÀ
DI
STRUTTURARE
PERCORSI
SPECIFICI
DI
FORMAZIONE
E
AGGIORNAMENTO DEGLI INSEGNANTI
L
’istituto propone attività di aggiornamento e formazione che formino tutti i docenti ai temi
dell’educazione inclusiva e, in particolare, aiutino effettivamente a migliorare la loro capacità di
attivare le metodologie dell’apprendimento cooperativo e del tutoring, anche attraverso il supporto
tecnico-scientifico fornito dalla rete predisposta dal MIUR, attraverso i Centri Territoriali di Supporto
(CTS) e i Centri Territoriali per l’Inclusione.
ADOZIONE DI STRATEGIE DI VALUTAZIONE COERENTI CON PRASSI INCLUSIVE
P
er ogni alunno che presenti certificazione proveniente da studio privato accreditato o dalla USL
le modalità di valutazione ritenute più adatte al singolo caso sono quelle concordate ed inserite
nel PEI, e consistono, nello specifico, nell’attenersi agli obiettivi previsti per ciascuna disciplina.
95
Per gli alunni DSA le modalità di valutazione sono quelle previste dal DPR 122/09 e dalla Legge 170/10
relativa all’introduzione di strumenti compensativi e dispensativi. Si rinvia per questa parte ai singoli
PDP allegati al presente piano
ORGANIZZAZIONE DEI DIVERSI TIPI DI SOSTEGNO PRESENTI ALL’INTERNO DELLA
SCUOLA
L
’istituto prevede diverse tipologie di attività di sostegno che riguardano attività individualizzate e
di piccolo gruppo, attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti), la copresenza
, l’uso specifico della flessibilità oraria a seconda di specifiche necessità.
MODALITÀ DI TUTELA E RISERVATEZZA DELLA PRIVACY:
DISCIPLINARE INTERNO SULL’UTILIZZO DEGLI STRUMENTI ELETTRONICI
1. L’Istituto scolastico ha adottato un sistema di contenting filter e di firewall per quanto attiene la
navigazione su internet e alle operazioni eseguibili, che non consente l’accesso da parte dei
lavoratori a siti potenzialmente pericolosi (siti per adulti, siti di phishing, siti per peer to peer, siti di
social networks) e il download di file eseguibili potenzialmente pericolosi.
2. L’Istituto scolastico ha adottato un sistema di cancellazione periodica dei log file relativi alla
navigazione su Internet con frequenza settimanale.
3. L’Istituto scolastico ha reso disponibili indirizzi di posta elettronica condivisi tra più lavoratori, in
ragione della loro appartenenza allo stesso ambito lavorativo.
4. L’Istituto scolastico ha reso disponibile l’accesso ai sistemi web mail dei gestori di posta elettronica,
alfine di consentire al personale l’utilizzo degli account di posta privati per usi della posta elettronica
non afferenti all’attività lavorativa.
5. In caso di assenza improvvisa o prolungata e per improrogabili necessità legate all’attività
lavorativa, l’interessato può delegare un altro lavoratore (fiduciario) a verificare il contenuto dei
messaggi ricevuti e ad inoltrare al Titolare del Trattamento quelli ritenuti rilevanti per lo svolgimento
dell’attività lavorativa. Di tale attività, viene redatto apposito verbale, a cura del Titolare del
Trattamento, e viene data informazione al lavoratore interessato alla prima occasione utile.
6. Gli operatori dell’Istituto scolastico sono stati regolarmente informati sul corretto uso della posta
elettronica e di internet in occasione dei periodici corsi interni di formazione e aggiornamento sulla
Privacy
7. Il presente Disciplinare viene aggiornato con cadenza almeno annuale, in occasione di nuove
disposizioni legislative e/o modifiche al sistema interno di regolamentazione degli strumenti
elettronici.
8. Copia del presente Disciplinare viene affissa all’albo d’istituto.
2) tutela della Privacy degli alunni
96
A seguito delle disposizioni in materia di Privacy DLGS196/03 l’istituto tutela ogni alunno per quanto
riguarda i dati sensibili sulle condizioni di salute, la pregressa carriera scolastica, la situazione familiare
e socio-economica, valutazioni e disposizioni particolari, anche in caso di provvedimenti disciplinari.
Gli addetti di segreteria didattica e tutti i docenti sono incaricati del trattamento dei dati personali,
e esiste nell’istituto la figura del responsabile per il trattamento dei dati personali.
Si ricorda inoltre che il Consiglio di Classe è, per quanto concerne delibere afferenti a quanto sopra,
legato al segreto d’ufficio.
97
L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI
IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
I
l protocollo di accoglienza nasce dalla necessità di intervenire in modo sistematico e
predeterminato in relazione all’inserimento degli alunni stranieri, che nel nostro Istituto, non è più
un dato eccezionale ed occasionale, ma una realtà consolidata.
Il protocollo, peraltro, permette l’attuazione delle indicazioni normative contenute nel DPR 394/99.
Esso si propone di:

Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza di alunni stranieri.

Facilitare l’inserimento di ragazzi/e di altra nazionalità nel sistema scolastico-sociale.

Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto.

Favorire un clima di accoglienza e di attenzioni alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali
ostacoli alla piena integrazione.

Costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture.

Promuovere la comunicazione tra scuola, famiglia, territorio nell’ottica di un sistema formativo
integrato.
L’accoglienza degli alunni stranieri prevede le seguenti fasi: iscrizione, prima conoscenza,
programmazione di percorsi didattici educativi.
L’iscrizione vede coinvolti:

Segreteria (è preferibile l’individuazione di un unico referente per l’inserimento degli alunni
stranieri);

Commissione intercultura, composta dal Dirigente Scolastico e da tre/quattro docenti;

Mediatore linguistico, se necessario.
La prima conoscenza vede coinvolti:

Commissione intercultura, per avviare una prima conoscenza dell’alunno;

Insegnante tutor individuato dal Consiglio di Classe sentita la Commissione Intercultura, per la
compilazione di una scheda personale e per seguire in itinere il percorso dell’alunno;

Coordinatore di classe, per organizzare la rilevazione delle competenze rispetto alla lingua
italiana ed alle abilità logico matematiche.
La programmazione dei percorsi educativi vede coinvolti:

Insegnanti del C.d.C.

Insegnante tutor

Insegnante italiano L2 (se non facente parte del C.d.C.)
98
Il riferimento normativo è l’art. 45 del DPR 394/99 che stabilisce: ”I minori stranieri soggetti all’obbligo
scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica” salvo che il Collegio dei
Docenti, sentito il parere della Commissione Intercultura, deliberi l’iscrizione ad una classe diversa.
L’iscrizione va effettuata tenendo conto:
1.
dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare
l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella
corrispondente all’età anagrafica;
2.
dell’accertamento delle competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;
3.
del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza;
4.
del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno.
In base al DPR 394/99 spetta al Collegio dei docenti formulare proposte per la ripartizione degli alunni
stranieri nelle classi.
La ripartizione viene effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante
la presenza di alunni stranieri, fermo restando il rispetto della scelta dell’indirizzo espresso dall’alunno.
LA PROGRAMMAZIONE
I
n base al D.P.R. 394/99, art.45: “Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza
dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo
possono essere adottati specifici interventi individualizzati………”
Tale indicazione è ribadita nelle recenti “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni
stranieri” pubblicate dal MIUR nel febbraio 2006 ed è stata recepita dalla Commissione Intercultura
attivata nel nostro Istituto.
Le modalità di adattamento dei programmi possono consistere in interventi di

riduzione: i contenuti del curricolo vengono proposti agli alunni neoarrivati in forma più
limitata e ridotta;

sostituzione: riguarda, in particolare, l’insegnamento della lingua straniera, che può essere
sostituita dalla lingua posseduta dall’alunno, se questa è una lingua comunitaria;

espansione: se l’alunno straniero presenta in alcune materie competenze superiori rispetto
alla classe, il suo piano di studi individualizzato registrerà le integrazioni.
Spetta al Consiglio di Classe, sentito il parere della Commissione Intercultura, deliberare:

Le opportune modalità di adattamento dei programmi:

La formulazione di un piano personalizzato per ciascun allievo straniero;

La rivisitazione della didattica e della gestione della classe;

L’adattamento delle verifiche e della valutazione in itinere e sommativi.
Dopo un primo periodo di osservazione il Consiglio di classe decide quali obiettivi ogni singolo alunno
straniero potrà raggiungere nel corso dell’anno, tenendo conto delle singole possibilità e
99
competenze. Gli obiettivi disciplinari possono essere diversi da quelli previsti per il resto della classe.
Spetta al Consiglio di Classe deliberare l’eventuale formulazione, per l’alunno straniero, di
programmazioni individualizzate in alcune o in tutte le discipline.
Il Consiglio di classe può valutare l’opportunità di adottare per ogni allievo interventi di rinforzo,
semplificazioni dei programmi, facilitazioni nell’uso della lingua, il potenziamento di alcune discipline
e l’adeguamento di altre, nonché ogni azione che metta lo studente nella condizione di esercitare
il proprio effettivo diritto allo studio. Tali interventi, unitamente all’indicazione degli obiettivi minimi di
apprendimento, di eventuali misure dispensative o strumenti compensativi adottati per ciascuna
disciplina vengono riportati nel Piano Educativo Personalizzato (PEP) sottoscritto da tutti i docenti del
Consiglio di Classe.
Il Consiglio di classe, inoltre, una volta accertate le competenze e le conoscenze dell’alunno, può
decidere, tenuto conto dell’età anagrafica, se far frequentare all’alunno una classe superiore
rispetto a quella di iscrizione. Tale frequenza potrà essere modificata anche in corso d’anno
scolastico.
DIDATTICA PER CLASSI MULTILINGUE
O
ltre ad adattare i programmi di insegnamento, si tratta di adattare anche la didattica.
Va posta attenzione alla trasparenza nella comunicazione e nell’organizzazione delle attività,
all’integrazione dei percorsi comuni e di quelli personali (mediante l’attuazione di percorsi comuni
con obiettivi stratificati), alla didattica attiva e per progetti, all’apprendimento cooperativo.
Si tratta di creare un contesto multiculturale e plurietnico, come occasione di arricchimento e di
maturazione nella valorizzazione della diversità, di favorire una convivenza basata sulla
cooperazione e sullo scambio. E’ necessario di individuare istanze educative propositive per
riconoscere e valorizzare le differenze, rimuovere pregiudizi e discriminazioni, riconoscendo nella
lingua/nelle lingue un mezzo forte che può favorire o ostacolare la comprensione reciproca e i
processi di sviluppo e di apprendimento dei ragazzi.
Per gli alunni stranieri da poco arrivati nel nostro Paese vengono attivati corsi di alfabetizzazione
intensiva (20 ore circa), che proseguono con i corsi di L2 attivati, a vari livelli, durante l’anno
scolastico per tutti gli altri allievi stranieri.
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
D
eve essere collegata al percorso di apprendimento proposto.
Questo significa che anche la valutazione va adattata, perché deve tener conto dei percorsi
personali degli alunni.
Ai fini della valutazione è opportuno distinguere gli allievi in diverse tipologie
100
1. Alunni stranieri con necessità di alfabetizzazione in lingua italiana.
Alunni che sono da poco presenti nel territorio italiano. Per loro l’obiettivo finale può coincidere con
il solo raggiungimento dell’alfabetizzazione.
Le verifiche e la conseguente valutazione sono adeguate agli obiettivi che si intendono far
raggiungere al ragazzo e che sono contenuti nelle programmazioni disciplinari personalizzate, ove
adottate dal Consiglio di classe. Tali obiettivi possono essere modificati in funzione dei progressi
dell’alunno.
Possono essere utilizzati enunciati del tipo:

“La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di
alfabetizzazione in lingua italiana”

“La valutazione espressa si riferisce al piano personale di studi in quanto l’alunno si trova nella
fase di alfabetizzazione in lingua italiana”.
Nel secondo quadrimestre si può utilizzare la seconda formulazione espressa per tutte le discipline.
Agli scrutini partecipano anche i docenti di laboratorio linguistico cha hanno seguito l’alunno
durante l’anno.
2. Alunni stranieri che hanno superato la fase di alfabetizzazione linguistica
L’impiego ed la padronanza della lingua/seconda nell’attività di studio richiede un tempo più lungo
di quello necessario per l’utilizzo quotidiano della stessa lingua/seconda (che richiede un periodo di
circa qualche mese – un anno)
Per gli allievi stranieri, seppur alfabetizzati, permangono condizioni particolari di cui è necessario
tener conto.
Il Consiglio di classe può valutare l’opportunità di adottare per ogni allievo interventi di rinforzo e/o
potenziamento, semplificazioni dei programmi, corsi di studio assistito, facilitazioni nell’uso della
lingua … come già indicato in precedenza.
I criteri generali per la valutazione degli studenti stranieri sono riportati nella tabella sottoindicata.
I singoli Consigli di Classe possono modificare i predetti criteri, adattandoli alla situazione peculiare
di ogni singolo alunno.
Tipologia degli
studenti
Studenti stranieri in
fase di
alfabetizzazione
frequentanti il corso
L2 di base
Modalità di valutazione
In itinere
Per l’ammissione alla classe
successiva
Comprensione della lingua
orale
Comprensione della lingua
orale

Comprende
elementari consegne


101
Comprende
consegne usuali
Comprende discorsi
relativi al quotidiano
Comprensione lingua scritta

Comprende testi
minimi e relativi al suo
quotidiano
Comprensione lingua scritta

Comprende un testo
semplice e breve
Produzione lingua orale
Produzione lingua orale

Si presenta,
saluta,riferisce
esperienze personali,
quotidiane al
presente, fa
domande




Produzione lingua scritta

Compone brevi frasi
di senso compiuto
Sa riferire esperienze
personali
Sa interloquire in un
dialogo
Sa esprimere
richieste,
desideri,dubbi
Sa utilizzare un
vocabolario minimo
disciplinare
Produzione lingua scritta


Scrive in modo
graficamente
comprensibile
Produce semplici testi
e rispondenti alle
consegne
L’Istituto fa parte dell’ex rete SAM – STRANIERI ACCOGLIENZA MEDIAZIONE, progetto di
sperimentazione regionale, finalizzato ad educare alla convivenza nel rispetto delle diversità, dare
effettività al diritto-dovere alla formazione scolastica, creare opportune condizioni per favorire il
successo scolastico degli alunni immigrati e la loro integrazione sociale, arginare il precoce
abbandono scolastico da parte degli alunni immigrati, facilitare e qualificare l’accesso e
l’integrazione nel mondo del lavoro degli alunni stranieri.
A partire dall’ anno scolastico 2007/2008 l’Istituto è capofila di una rete di scuole, finalizzata a
sviluppare e diffondere le buone pratiche per l’inserimento e l’accoglienza di alunni immigrati nel
sistema scolastico e la loro alfabetizzazione, cui partecipano l’I.C. Randaccio, l’I.C. Duca d’Aosta,
l’I.C. di S. Canzian d’Isonzo.
Le azioni che la rete si propone sono volte a:
 Promuovere ed attuare di corsi di formazione rivolti ai docenti sui temi dell’interculturalità;
 Promuovere ed attuare di corsi di italiano L2 e corsi di studio assistito;
 Supportare lo sviluppo di percorsi e la costruzione di curricoli interculturali;
 Incrementare i progressi negli apprendimenti degli alunni immigrati;
 Collaborare con scuole dell’ordine inferiore per l’accoglienza degli alunni stranieri;
 Svolgere attività di supporto ai Consigli di Classe.
E’ stata conclusa una convenzione con il C.T.P. territoriale per favorire la prima alfabetizzazione degli
alunni stranieri nonché la preparazione agli esami di scuola media inferiore di I grado per alunni
stranieri non in possesso del titolo equipollente.
102
Sono stati attivati, mediante l’utilizzo di docenti interni, di corsi di alfabetizzazione, a diversi livelli, in
lingua italiana e corsi di studio assistito in particolare in alcune discipline (lingua inglese, matematica
…)
Lo sviluppo progettuale, per la sua estensione e articolazione a livello d’Istituto e a livello di rete,
prevede uno sviluppo nell’ottica della capitalizzazione delle esperienze, della documentazione e
della ricerca-azione di strategie e metodologie didattiche efficaci all’integrazione.
Alcuni docenti dell’Istituto hanno partecipato a corsi di specializzazione nell’insegnamento agli
stranieri presso l’Università Cà Foscari di Venezia.
103
PROGETTO CTS - CTI
Denominazione progetto
CTS NTD per i BES: Centro Territoriale di Supporto Nuove Tecnologie Didattiche per i Bisogni Educativi
Speciali - Istituito con decreto prot. N. 7873 dd. 28/08/2014 USR FVG
Referenti regionali
Dirigente Tecnico Ispettore dott. Luigi Torchio
Dirigente Tecnico Ispettore dott.ssa Paola Floreancig - componente GLIR FVG
Direttore del CTS - CTI presso l’ISIS “Sandro Pertini” di Monfalcone
Dirigente scolastico dott.ssa Anna Russo
Finalità
Il CTS - CTI si propone di favorire il processo di inclusione degli alunni con BES mediante:

organizzazione di iniziative di formazione per i docenti sui temi dell’inclusione scolastica, dei
BES e delle nuove tecnologie didattiche

informazione sul territorio riguardo alle risorse tecnologiche assistive disponibili

servizio di consulenza su richiesta a docenti, genitori e alunni circa gli ausili, i software e le
strategie utili per favorire l’inclusione scolastica

individuazione e gestione del comodato d’uso di ausili particolari

promozione di buone pratiche e di attività di ricerca e sperimentazione

attività mirate di ricerca-azione sulle disabilità complesse

sportello per la disabilità comunicativa complessa

collaborazione con altri CTS provinciali
In particolare, il CTS - CTI offre agli Istituti Comprensivi e agli Istituti di secondo grado aderenti
all’accordo di rete i seguenti servizi, a richiesta e su appuntamento:

attività di sportello;

consulenza presso le scuole;

possibilità di visionare attrezzature, hardware e software presenti nel centro e di richiederli in
concessione in comodato d’uso;

assistenza didattica per l’utilizzo efficace degli strumenti informatici in tutte le attività
scolastiche considerando gli aspetti psico-pedagogici e le esigenze delle varie discipline;

formazione rivolta a docenti, operatori e utenti con l’attuazione di interventi flessibili e mirati
alle singole esigenze delle scuole richiedenti, soprattutto per l’utilizzo avanzato degli ausili e
dei software informatici specifici in dotazione;

assistenza tecnica alle scuole per risolvere problemi di funzionamento e adattamento delle
tecnologie alle esigenze dei singoli utenti;
104

consulenza ai docenti o genitori di soggetti con disabilità comunicativa complessa,
partendo dall’analisi dei bisogni e successiva individuazione di strumenti altamente
personalizzati per la partecipazione sociale e l’inclusione scolastica.
Inoltre, il CTS intende promuovere azioni per contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo
con la finalità di:

aumentare la consapevolezza, tra insegnanti e ragazzi, sulla presenza del bullismo nelle
scuole, sia pure in misura diversa e con modalità differenti

sostenere la scuola nelle emergenze, attraverso un approccio reticolare

creare una modalità di lavoro che favorisca azioni di sistema, sinergia e collaborazione tra i
vari soggetti istituzionali e territoriali per progettare, implementare e monitorare un comune
piano d’azione contro le varie forme di prepotenze e bullismo

costituire un gruppo di progetto interistituzionale permanente di riferimento per il contrasto al
bullismo come supporto alle esigenze delle scuole
Sede
Il CTS - CTI è ubicato presso la biblioteca della sede I.P.S.S.C. in via Baden Powell n. 2 a Monfalcone.
Operatori
L’équipe esecutiva, costituita da tre operatori in servizio nominati dal Presidente del CTS – CTI, sarà
affiancata da un esperto informatico dell’Ufficio H (servizio della Comunità Piergiorgio ONLUS di
Udine nato nel 1998 e riconosciuto dalla Legge Regionale n° 41/1996 quale centro di riferimento sugli
ausili per il Friuli Venezia Giulia). Una postazione dell’Ufficio H
Gli operatori del CTS - CTI redigeranno apposito Regolamento.
Comitato Tecnico Scientifico
Il Comitato Tecnico Scientifico sarà così composto:

Dirigente Scolastico (Presidente CTS - CTI);

un rappresentante degli operatori del CTS - CTI;

un rappresentante dell’Azienda Sanitaria;

un rappresentante dell’Ente locale;

un rappresentante della Calicanto Onlus Trieste

un rappresentante delle Associazioni di famiglie di soggetti con disabilità

un rappresentante dell’Associazione Nazionale Dislessia sede di Gorizia

un rappresentante dell’Ufficio Hdella Comunità Piergiorgio ONLUS di Udine
Il Comitato Tecnico Scientifico approverà il Regolamento del CTS.
Beni di investimento

Macchina fotografica digitale

Testi specifici

Videoproiettore

Personal computer

Scanner

Tablet

Ausili
105

Software

Fotocopie

Attrezzature

Toner per stampante

Sussidi

Toner per fotocopiatrice
Beni di consumo:
Procedura di verifica e valutazione progetto
Si prevede un monitoraggio in itinere e una valutazione complessiva dei risultati, attraverso
l’elaborazione di indicatori utili per determinare l’efficacia del servizio complessivo offerto e
l’incidenza del progetto nei processi di inclusione degli alunni con BES.
106
LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL BULLISMO
Definizione del fenomeno
Il bullismo rappresenta un fenomeno complesso ed articolato che può essere definito come “un
abuso di potere in cui si verificano comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta; queste azioni
sono reiterate nel tempo; sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in
posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli ed incapaci di difendersi (vittime)” (Buccoliero
& Maggi, 2005).
Documentazione e diffusione delle conoscenze
Il fenomeno del bullismo si presenta mediante uno “spettro” di condotte aggressive e devianti che
manifestano una capacità di evoluzione rispetto ai cambiamenti socio-culturali. Per questo la scuola
si dota di canali di aggiornamento efficaci e mantiene una documentazione attenta e dettagliata
dei percorsi antibullismo intrapresi nella realtà scolastica.
L’Istituto favorisce e partecipa ad azioni di rete che vedano coinvolte differenti istituzioni e agenzie
educative.
Viene previsto un incontro informativo annuale con gli insegnanti per diffondere alcune conoscenze
sul bullismo e sulle strategie educative applicabili.
Sono previsti anche incontri con gli studenti, anche tramite l’intervento di testimonial o la proiezione
di filmati/documentari.
Riconoscimento del fenomeno
La scuola promuove il riconoscimento e l’identificazione precoce dei ragazzi a rischio di
vittimizzazione favorendo l’individuazione di alcuni indicatori di vittimizzazione riferiti alle forme di
fragilità emotiva, comportamentale e relazionale.
Inoltre viene favorita l’osservazione mirata al riconoscimento delle condotte di aggressività e
bullismo anche in relazione alle diverse modalità di condotta prevaricatrice (bullismo fisico, verbale,
omofobico, a sfondo razzista, elettronico …)
Particolare attenzione viene prestata alle dinamiche di gruppo mediante un’osservazione mirata al
contrasto di un clima ed una cultura informale improntate sull’aggressività e la prevaricazione.
Monitoraggio e rilevazione del fenomeno
Mediante l’osservazione mirata e costante dei comportamenti dei singoli e dei gruppi, la scuola
acquisisce le basi di riferimento per conoscere, prevenire, reprimere e rieducare.
Possono essere, eventualmente, somministrati questionari anonimi a campioni rappresentativi della
popolazione studentesca dell’Istituto.
Regolamento d’Istituto, Regolamento di Disciplina e Patto di Corresponsabilità
Il Regolamento d’Istituto, quello di Disciplina ed il Patto di Corresponsabilità tra scuola e famiglia
rappresentano l’emanazione del fondamentale rapporto educativo tra tutti i protagonisti
dell’azione formativa. Essa è frutto di scelte educative e strategiche condivise, alla base
107
dell’alleanza educativa fondante, sottoscritta dagli operatori della scuola ed il loro dirigente
scolastico, con i genitori degli studenti che la frequentano.
Tutti questi documenti contengono un’elaborazione condivisa di atteggiamenti e comportamenti
da intraprendere di fronte al fenomeno del bullismo, in vista di un’efficace prevenzione e contrasto
ad ogni forma di prevaricazione tra gli allievi.
108
LA PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA
I
n considerazione della fascia d’età, della disomogenea provenienza socio-culturale e geografica,
della diversa motivazione allo studio, l’utenza che mediamente frequenta l’Istituto risulta a rischio
di dispersione scolastica.
Per far fronte a questo fenomeno l’Istituto promuove strategie ed azioni mirate a favorire lo “star
bene a scuola” ed il successo scolastico, attraverso l’aumento dell’autostima, quali basi per un
inserimento positivo nella società del futuro cittadino.
Il filo conduttore di questi progetti è rappresentato da un percorso che si snoda in modo temporale.
In una prima fase l’attività di accoglienza mira a favorire un efficace approccio e passaggio dalla
scuola secondaria inferiore e quella superiore attraverso un itinerario strutturato per favorire lo star
bene a scuola attraverso la costruzione del gruppo classe, creare benessere soggettivo e
relazionale, costruire il presupposto per un riequilibrio culturale.
Periodicamente i Consigli di Classe verificano ed esaminano i casi che presentano elementi di
criticità e deliberano l’attuazione di strategie mirate al contenimento della dispersione scolastica
mediante lo sviluppo della motivazione intrinseca, l’attivazione delle risorse ed energie degli studenti,
la riduzione dell’ansietà e della tensione negativa. Gli stessi Consigli di Classe curano il raccordo con
i servizi territoriali e provvedono alla richiesta di un loro eventuale intervento.
Per favorire l’inserimento degli alunni immigrati è stato attuato uno specifico progetto volto a
facilitare un riequilibrio culturale mediante il potenziamento dei principali codici comunicativi, in
particolare di quello linguistico, ed il potenziamento delle abilità di base.
Mediante alcuni interventi mirati gli studenti stranieri vengono avviati alle strutture logiche e
grammaticali della lingua italiana. Vengono loro forniti elementi sufficienti ad orientarsi nell’ambito
dello sviluppo storico e sociologico del territorio.
Tenuto conto della necessità di rafforzare le capacità dei docenti di adeguare la loro azione a
situazioni complesse e mutevoli che incidono sui processi di apprendimento, di riprogettare le proprie
azioni e i propri atteggiamenti negli aspetti importanti e critici del proprio lavoro, i docenti dell’Istituto
seguono da alcuni anni specifiche iniziative di formazione volte ad incrementare la qualità del
processo di insegnamento/apprendimento, come risulta dal paragrafo formazione docenti.
Per favorire un approccio adeguato agli organi collegiali ed alle occasioni di partecipazione
democratica, tenuta presente la fatica degli alunni ad attuare strategie di autocontrollo e di
mediazione, è stato costituito il Comitato Studentesco con il compito prevalente di organizzare le
assemblee d’istituto per ogni singolo plesso e di costituire il gruppo di riferimento per la promozione,
organizzazione e verifica delle attività della scuola. Il Comitato, organizzato in modo adeguato alla
situazione logistica dell’istituto, adotta un proprio regolamento. Si articola in più sottocomitati che, in
ogni plesso, si riuniscono periodicamente, anche in orario curricolare, previa autorizzazione e
pubblicizzazione dell’incontro mediante circolare.
109
Alle riunioni possono partecipare gli insegnanti incaricati di funzione strumentale e/o altri docenti, al
fine di illustrare progetti o iniziative particolari, presentare, promuovere e monitorare le attività
d’istituto e la valenza del P.T.O.F. Finalità dell’attività, che rientra nel progetto “Formazione
rappresentanti degli studenti”, è quella di favorire la partecipazione attiva alla gestione
democratica della scuola, sviluppare il senso di appartenenza, l’assunzione di responsabilità e la
consapevolezza dei diritti e doveri degli studenti, rendere efficaci la comunicazione e la
collaborazione tra studenti e docenti.
110
L’ORIENTAMENTO
L

a progettazione e la programmazione dell’Istituto si pongono come finalità l’orientamento inteso
quale:
capacità di scegliere l’indirizzo e la durata del proprio corso di studi, nonché la qualità del proprio
ruolo di studente, finalizzati al successo scolastico

capacità di scegliere il proprio comportamento in base alla valutazione degli scopi, delle
conseguenze a breve o a lungo termine, delle aspettative rispetto alla propria scelta

capacità di decidere l’attivazione delle proprie energie educative in relazione al miglior
inserimento nel mondo del lavoro.
Le attività di orientamento prevedono le seguenti fasi:
Orientamento in entrata e in itinere, che prevede:

Fase di accoglienza per le classi prime, attuata ad inizio anno scolastico, prosegue per tutto il
primo anno (vedi accoglienza)

Attività di prevenzione della dispersione scolastica con interventi finalizzati a potenziare “lo star
bene a scuola”

Strategie di recupero in caso di insuccesso per supportare con interventi mirati gli alunni in
difficoltà (vedi interventi di recupero e sostegno)

Interventi mirati e individualizzati attraverso il Centro di Informazione e Consulenza.
Orientamento in uscita, che prevede:

Interventi di esperti

Visite aziendali

Partecipazione a conferenze e dibattiti tematici

Sportello informativo

Raccordi con le Università
Orientamento presso la scuola secondaria di primo grado, che prevede:

Distribuzione di materiale informativo: locandine, depliant, pagina Web, sito Internet e incontri
con i genitori e studenti delle classi terze presso le scuole di appartenenza;

Sportello orientamento presso le sedi dell’Istituto;

Pertini Day: Incontro con genitori e studenti per visitare i laboratori e le strutture dell’Istituto;

Porte Aperte: sono previsti, di norma, tre appuntamenti in orario serale nei mesi di novembre,
dicembre, gennaio;

Visite al nostro Istituto degli studenti interessati delle classi terze della scuola secondaria di primo
grado entro febbraio;
111

Presentazione del nostro Istituto agli alunni delle classi seconde della scuola secondaria di primo
grado e visita ai laboratori ed alle strutture della scuola (RACCORDO ISIS PERTINI -SCUOLE
SECONDARIE DI PRIO GRADO) entro maggio;

Partecipazione ai Saloni dell’Orientamento (Young).
Il contesto nel quale si realizzano gli incontri di raccordo può mutare a seconda delle diverse
tematiche caratterizzanti la progettualità annuale. L’organizzazione, l’attuazione e le finalità
dell’iniziativa sono dettagliate nello specifico progetto presentato ad inizio anno dai docenti
referenti.
Nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto a novembre 2012 anche dal nostro Istituto conla
Provincia di Gorizia, il M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia Ufficio V A.T. per
la Provincia di Gorizia ed il C.O.R. - Centro Orientamento Regionale di Gorizia della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia, si realizzano stage di orientamento rivolti agli allievi delle classi 2^ e
3^ delle Scuole Secondarie di Primo Grado, finalizzati ad un contatto più prolungato ed efficace
con la realtà scolastica.
112
L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA:
I PROGETTI
U
nadelle finalità generali dell’Istituto è quella di porre la scuola in condizione di esprimere al
meglio le proprie potenzialità educative e formative.
Agli obiettivi di apprendimento e ai contenuti dettati dai programmi curricolari si affiancano, in base
alle peculiari esigenze di sviluppo e di approfondimento degli allievi e della comunità scolastica, altri
obiettivi e contenuti integrativi.
Trova spazio e si realizza una progettazione articolata su varie tipologie, per arricchire ed
ulteriormente potenziare l’azione della scuola e ampliare l’offerta formativa.
La finalità è quello di sviluppare una condizione di apprendimento gratificante e responsabilizzante,
di aiutare gli studenti ad affrontare criticamente i problemi della scuola e della vita.
Ogni anno scolastico la progettazione viene modulata sulla base delle specifiche esigenze
formative.
Alcuni progetti, ampiamente trasversali, vengono riproposti con continuità e rappresentano ormai
patrimonio consolidato dell’Istituto e sono descritti nel Piano dell’Offerta Formativa.
L’attuazione di ulteriori specifici progetti viene deliberata annualmente dagli organi collegiali.
Per l’anno scolastico 2013/14 sono approvati i progetti indicati nella tabella seguente. Le schede di
progettazione sono a disposizione dell’utenza presso la segreteria dell’Istituto.
L’elenco, per l’a.s. 2014/15, verrà aggiornato sulla base dell’effettiva programmazione d’inizio anno.
Per l’attivazione dei progetti sono stati approvati i seguenti criteri di priorità:

trasversalità dei progetti: ovvero che i contenuti dei progetti possano riguardare il maggior
numero possibile di allievi e di indirizzi;

equità: qualora progetti riguardino indirizzi specifici venga garantito ad ogni indirizzo
l’opportunità di fruire di un ugual numero di iniziative.
113
PROGETTI TRIENNALI
L’ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO
L
'alternanza scuola-lavoro consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e
valutati, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica, sulla base di apposite convenzioni con
le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio,
industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore,
disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non
costituiscono rapporto individuale di lavoro art.4 D. Lgs. 15 aprile 2005.
Destinatari
Gli studenti coinvolti sono quelli iscritti al secondo biennio e al quinto anno degli istituti professionali,
degli istituti tecnici. Le attività devono essere svolte nel corso del triennio, per un totale di almeno 400
ore nei tecnici e nei professionali. (L. 107/2015)
Finalità
Le finalità restano invariate rispetto a quanto definito dalla legge 77/2005 che l'ha istituita:
a) attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo,
rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, per collegare sistematicamente la formazione in aula
con l'esperienza pratica;
b) arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di
competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
c) favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di
apprendimento individuali;
d) realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del
lavoro e la società civile,
e) correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
Si pone l'obiettivo di accrescere la motivazione allo studio e di guidare i giovani nella scoperta delle
vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali, arricchendo la
formazione scolastica con l'acquisizione di competenze maturate "sul campo
OBIETTIVI DI INDIRIZZO
O
ltre agli obiettivi di indirizzo che caratterizzano i diversi percorsi scolastici e che fanno
riferimento alle competenze in uscita sono stati individuati i seguenti
OBIETTIVI TRASVERSALI
A
ssunzione di responsabilità nei confronti del proprio percorso formativo e di progettazione del
proprio futuro,
114
Capacità di instaurare un dialogo e un confronto con persone esterne alla scuola,
Sviluppo dell'autonomia e integrazione nella realtà sociale,
Capacità di lavorare in situazioni non note utilizzando e migliorando le proprie competenze,
Capacità di riconoscere e accettare la diversità come un valore e una risorsa,
Assunzione di responsabilità individuale e di gruppo nei confronti di un obiettivo e/o di un compito
da svolgere,
Capacità di lavorare in équipe.
Attività
La struttura dell'alternanza presuppone la possibilità di passare in modo intermittente e reiterato dai
periodi di formazione in aula a quelli di formazione nelle strutture ospitanti.
Le attività possono essere svolte anche durante la sospensione delle attività didattiche
Si possono realizzare anche all'estero
Si possono realizzare, nella piena validità, esperienze di impresa formativa simulata.
I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità
dell'istituzione scolastica.
Si possono coinvolgere sia l'intera classe, che gruppi di studenti, che singoli studenti.
Nel percorso formativo si deve prevedere il controllo e la valutazione condivisa dei risultati di
apprendimento, con particolare attenzione alla promozione dell'autonomia del giovane
coerentemente con il progetto personalizzato.
Nel percorso vanno inseriti corsi di formazione, per gli studenti inseriti in percorsi di alternanza, in tema
di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Soggetti partner
Le scuole operano attraverso apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di
rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti
pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di
apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro. Le
convenzioni possono essere stipulate anche con gli ordini professionali e i musei e gli altri istituti
pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali,
nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale e con enti di promozione
sportiva riconosciuti dal CONI.
La struttura ospitante è il luogo di apprendimento in cui lo studente sviluppa nuove competenze,
consolida quelle apprese a scuola e acquisisce la cultura del lavoro attraverso l'esperienza.
Il dirigente scolastico individua le imprese con le quali stipulare le convenzioni per l'alternanza scuola
lavoro dal registro nazionale.
Registro nazionale delle imprese
La legge 107 istituisce il registro nazionale delle imprese per l'alternanza con le seguenti articolazioni:
un'area aperta, consultabile gratuitamente, contenente l'elenco delle imprese e degli enti pubblici
115
e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza scuola - lavoro, con i relativi dati riguardanti il
numero di studenti ammissibili e i periodi in cui è possibile svolgere l'esperienza.
− una (ulteriore) sezione speciale del Registro delle imprese, alla quale le imprese disponibili
all'alternanza scuola lavoro hanno l'obbligo di iscriversi, con lo scopo della condivisione di ulteriori
informazioni relative alle imprese: anagrafica, attività svolta, soci e altri collaboratori, fatturato,
patrimonio netto, ecc.
È infine prevista l'applicazione alle imprese disponibili all'alternanza scuola lavoro di alcune delle
disposizioni previste dal D.L. 3/2015, relative alle Piccole e Medie Imprese (PMI) innovative
L’ALTERNANZA E I PIANI DELL’OFFERTA FORMATIVA
P
er l'inserimento dei percorsi nel piano dell'offerta formativa è utile puntare sul ruolo del Comitato
Tecnico Scientifico (CTS) o del Comitato Scientifico (CS). Occorrerà pertanto:

definire le competenze attese dall'esperienza di alternanza

progettare con la struttura ospitante il percorso da realizzare,

preparare i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, programmando lo
sviluppo di quelle conoscenze necessarie per orientarsi, comprendere e trarre il massimo
beneficio dal nuovo ambiente di studio;

sensibilizzare e orientare gli studenti a riflettere sulle loro attese relative all'esperienza
lavorativa;

stimolare gli studenti all'osservazione delle dinamiche organizzative e dei rapporti tra soggetti
nell'impresa o nell'ente ospitante;

condividere e rielaborare in aula quanto sperimentato fuori dall'aula;

documentare l'esperienza realizzata (anche attraverso l'utilizzo di ICT);

disseminare i risultati dell'esperienza.
In ogni caso, le attività programmate nel progetto di alternanza scuola lavoro sono esplicitate, oltre
che nel Piano dell'Offerta Formativa, anche nel Patto educativo di corresponsabilità sottoscritto
dallo studente e dalla famiglia all'atto dell'iscrizione Per garantire l'unitarietà del progetto rispetto
alla sua attuazione a cura dei singoli Consigli di Classe, è utile che questo piano di lavoro, inserito nel
Piano dell'Offerta Formativa, sia redatto a livello Dipartimentale.
ATTIVITA' CHE COMPONGONO L'ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

attività di formazione in aula

interventi a scuola di esperti del mondo del lavoro

visite aziendali

formazione sulla sicurezza

simulazione d'impresa

attività di laboratorio con elaborazione di project work
116

stage in azienda

realizzazione di attività tecnico - professionali in collaborazione con il territorio (catering,
somministrazione questionari, accompagnamento turistico, restauro, organizzazione di
attività di animazione ecc.)

partecipazione ad eventi, manifestazioni, ecc. in collaborazione con il mondo del lavoro
CONVENZIONI E CO – PROGETTAZIONE
I
progetti di Alternanza Scuola‐ Lavoro nascono dall’esigenza di superare la distinzione
cronologica, funzionale e logistica di tre mondi solo apparentemente lontani tra loro: la scuola, il
territorio ed il lavoro.
Non si tratta semplicemente di facilitare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro, ma di dare
organicità e struttura a percorsi in cui l’attività didattica realizzata in aula interagisce con attività
formative e lavorative, e con le esperienze vissute in contesti di lavoro, ove studenti e docenti
consolidano le loro conoscenze, abilità e competenze e ne acquisiscono nuove.
La co-progettazione dei percorsi formativi impegna congiuntamente scuola e mondo del lavoro
tramite convenzioni.
Le convenzioni regolano i rapporti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nei percorsi in
alternanza, compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicurezza dei partecipanti.
Per la stipula dell'accordo risulta fondamentale il ruolo del dirigente scolastico.
Al termine dell'anno scolastico il dirigente stende una relazione sulle convenzioni stipulate con le
imprese e i soggetti che hanno accolto gli studenti in alternanza scuola lavoro
Protocolli d’intesa
In considerazione dell'alto numero potenziali di partner, ed in attesa che il Registro nazionale per
l'alternanza scuola lavoro assuma la piena operatività, le scuole potranno avvalersi delle
collaborazioni già esistenti o attivarne di nuove in sintonia con l'offerta disponibile sul territorio.
È possibile fare riferimento anche ai Protocolli di Intesa sottoscritti dal MIUR L'elenco è disponibile sul
sito del MIUR all'indirizzo:http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dg-ifts/protocolli-diintesa.
PROGETTAZIONE DIDATTICA (QUESTA PARTE VA DEFINITA NELLA SPECIFICITÀ DEL
NOSTRO ISTITUTO)
L
e attività dell’Alternanza Scuola - Lavoro si orienteranno in due direzioni distinte, ma interagenti:
117
 verso l’esterno per realizzare rapporti di collaborazione, attraverso protocolli di intesa su base
annua o pluriennale, con aziende, enti certificatori ed esperti del territorio operanti nei settori
tecnologici relativi agli indirizzi di studio

verso l’interno per realizzare una struttura che supporta la costruzione di progetti coerenti con
gli indirizzi di studi ed in linea con le aspettative degli allievi.
Nella definizione dei percorsi di alternanza, si cercheranno rapporti di collaborazione con enti,
associazione e/o esperti del mondo del lavoro e delle professioni (vedi allegato 1) che consentiranno
di facilitare contatti con le aziende.
I progetti verranno realizzati attraverso il coinvolgimento dei Consigli di Classe, con la definizione di
uno o più tutor interni.
La progettazione dell'intero percorso, sia delle attività in aula che dei periodi di permanenza nella
struttura ospitante, è condivisa e approvata non solo dai docenti della scuola, dai responsabili della
struttura stessa, ma anche dallo studente.
Va considerata sia la dimensione curriculare, sia la dimensione esperienziale, svolta in contesti
lavorativi.
Le due dimensioni vanno integrate in un percorso unitario che miri allo sviluppo di competenze
richieste dal profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi e spendibili nel mondo del
lavoro.
Tutor scolastico
Il tutor interno, designato dall'istituzione scolastica svolge le seguenti funzioni:
a) elabora, insieme al tutor esterno, il percorso formativo personalizzato che verrà sottoscritto dalle
parti coinvolte (scuola, struttura ospitante, studente/soggetti esercenti la potestà genitoriale);
b) assiste e guida lo studente nei percorsi di alternanza e ne verifica, in collaborazione con il tutor
esterno, il corretto svolgimento gestisce le relazioni con il contesto in cui si sviluppa l'esperienza di
alternanza scuola lavoro, rapportandosi con il tutor esterno;
d) monitora le attività e affronta le eventuali criticità che dovessero emergere dalle stesse;
e) valuta, comunica e valorizza gli obiettivi raggiunti e le competenze progressivamente sviluppate
dallo studente;
f) promuove l'attività di valutazione sull'efficacia e la coerenza del percorso di alternanza, da parte
dello studente coinvolto;
g) informa gli organi scolasti ci preposti (Dirigente Scolastico, Dipartimenti, Collegio dei docenti,
Comitato Tecnico Scientifico/Comitato Scientifico) ed aggiorna il Consiglio di classe sullo
svolgimento dei percorsi, anche ai fini dell'eventuale riallineamento della classe;
118
h) assiste i l Dirigente Scolastico nella redazione della scheda di valutazione sulle strutture con le quali
sono state stipulate le convenzioni per le attività di alternanza, evidenziandone il potenziale
formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione
Tutor aziendale
È selezionato dalla struttura ospitante, tra soggetti che possono essere anche esterni alla stessa,
assicura il raccordo tra la struttura ospitante e l'istituzione scolastica.
Rappresenta la figura di riferimento dello studente all'interno dell'impresa e svolge le seguenti
funzioni:
a) collabora con il tutor interno alla progettazione, organizzazione e valutazione della esperienza di
alternanza;
b) favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo affianca e lo assiste nel percorso;
c) garantisce l'informazione/formazione dello/degli studente/i sui rischi specifici aziendali, nel rispetto
delle procedure interne;
d) pianifica ed organizza le attività in base al progetto formativo, coordinandosi anche con altre
figure professionali presenti nella struttura ospitante;
e) coinvolge lo studente nel processo di valutazione dell'esperienza;
f) fornisce all'istituzione scolastica gli elementi concordati per valutare le attività dello studente e
l'efficacia del processo formativo
MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELL’ALTERNANZA:

Presentazione del progetto

Formazione in aula (approfondimento dei contenuti specifici, esercitazione di particolari
abilità, rielaborazione e condivisione dell’esperienza lavorativa, formazione per la Sicurezza,
etc)

Visite presso aziende, laboratori, enti

Attività lavorativa "in azienda"

Preparazione della relazione finale (report) da parte degli studenti.
I RUOLI DELLA SCUOLA E DELL' AZIENDA ALL'INTERNO DEL PERCORSO DI ALTERNANZA
SCUOLA-LAVORO:
L
e figure operative sono le seguenti:

Gruppo progetto formato da referenti di indirizzo coordinati dal docente referente di progetto
(funzione strumentale) che lavora in stretta collaborazione con il Dirigente Scolastico. Tutor
scolastici (docenti della scuola) Tutor aziendale CTS
119
Modalità di certificazione delle competenze
Compilazione da parte del tutor aziendale della scheda di valutazione relativa al livello di
competenza acquisito a scuola e nell'attività lavorativa, anche in termini di efficacia, rispetto delle
regole dell'ambiente aziendale, rispetto dei colleghi di lavoro, sia tra pari che in considerazione del
ruolo e dell’ordine gerarchico di ciascun operatore.
Scheda di valutazione da compilare da parte del tutor scolastico e del tutor aziendale riguardo:

rispetto della tempistica (puntualità della presenza e consegna del lavoro)

rispetto delle regole ambientali correttezza nelle relazioni interpersonali

disponibilità a correggere il proprio lavoro e a lavorare su proposte altrui
ALLEGATO 1
PARTNER








Ordini professionali
(geometri,
commercialisti,
avvocati, periti,
medici, ingegneri,
architetti, biologi,
geologi, ecc.)
Musei
Enti locali
Enti pubblici (ARPA,
ERSA, ecc.)
Cooperative del
terzo settori
Università degli studi.
ITS, scuole
Archivio di stato
Biblioteche












Associazioni del
territorio
Associazioni del
volontariato
Botteghe artigiane
Aziende agricole
Aziende
manifatturiere
Aziende sanitarie
locali
Laboratori analisi
Asili nido e servizi per
minori
Centri per disabili
Case di riposo
Agenzie di viaggio
Redazioni
120











giornalistiche
Associazioni sportive
riconosciute CONI
Confcommercio
Confindustria
Associazioni culturali
Ristoranti
Hotel
Artigiani
Enti e parchi
Aeroporti
Centri di ricerca
Centri di
divulgazione
scientifica
PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE
Il nostro Istituto intende porre particolare attenzione all’interconnessione tra le dinamiche ambientali,
sociali ed economiche, elaborando dei programmi di Educazione allo Sviluppo Sostenibile che
coinvolgano Ambiente, Economia (consumi, povertà, nord e sud del mondo) e Società (diritti, pace,
salute, diversità culturali). L’educazione allo sviluppo sostenibile tocca tutti gli aspetti della vita e i
valori comuni di equità e rispetto per gli altri, per le generazioni future, per la diversità, per l’ambiente,
per le risorse della Terra.
Alcuni percorsi didattici già avviati nel nostro istituto e riconosciuti come particolarmente rilevanti
sono:

La risorsa acqua

Alimentazione sostenibile

Turismo sostenibile (viabilità sostenibile; conoscenza e valorizzazione del territorio e delle
risorse locali)

Cambiamenti climatici e riscaldamento globale

Gestione dei rifiuti
L’educazione allo sviluppo sostenibile viene riconosciuta come strumento fondamentale per
sensibilizzare i cittadini e le comunità verso una maggiore responsabilità ed attenzione alle questioni
ambientali e al buon governo del territorio. Diviene inoltre uno strumento utile per favorire un clima
di socializzazione e cooperazione tra i diversi indirizzi della scuola attraverso la condivisione di obiettivi
comuni, per favorire la motivazione scolastica attraverso attività pratiche e per promuovere la
collaborazione tra Istituto, Enti pubblici e realtà produttive del territorio. Viene sviluppato un
approccio multidisciplinare ed una didattica per competenze, la capacità di comunicazione calata
in contesti specifici, che possono coinvolgere anche le lingue straniere.
121
PROGETTO BENESSERE E SVILUPPO
P
er aiutare gli studenti a comprendere la specificità del nostro istituto, promuovere lo “star bene
a scuola”, prevenire il disagio e la dispersione scolastica sono previste una serie di attività a
servizio degli alunni, svolte dai docenti dell’organico di potenziamento dell’Istituto in orario
curricolare e/o extracurricolare, in relazione all’analisi socio – economico culturale in cui opera la
scuola.
Alcune di queste attività sono finalizzate allo sviluppo di competenze professionali attraverso specifici
progetti di indirizzo che prevedono attività in orario scolastico ed extrascolastico, con la supervisione
di docenti dell’Istituto con l’eventuale coinvolgimento di esperti esterni.
Tali attività si esprimeranno in settori, ambiti e strategie concrete sintetizzabili nell’integrazione e nel
miglioramento dell’offerta educativo – formativa che possono afferire alle seguenti iniziative
specifiche:

promuovere la continuità del processo educativo realizzando percorsi formativi che
valorizzino le conoscenze e le abilità dello studente nella specificità degli interventi e del
profilo culturale e professionale;

garantire il diritto dello studente ad un percorso formativo organico e completo e
promuovere uno sviluppo multidimensionale della persona;

rispettare la legalità, la sostenibilità ambientale e i beni culturali e paesaggistici;

prevenire e contrastare la dispersione scolastica ed ogni forma di discriminazione;

assicurare l’inclusione scolastica e il diritto allo studio degli alunni con BES;

valorizzare l'educazione interculturale e alla pace nel rispetto delle differenze;

definire un sistema di orientamento;

potenziare le metodologie laboratoriali e le attività di laboratorio;

valorizzare la scuola intesa come comunità attiva ed aperta al territorio;

prevedere qualificanti percorsi di alternanza scuola-lavoro;

valorizzare le competenze linguistiche e l’utilizzo della metodologia CLIL;

individuare percorsi funzionali alla premialità e alla valorizzazione delle eccellenze;

intentare attività relative all’educazione alla salute e all’educazione all’ambientale;

attuare interventi di potenziamento e di recupero;

offrire la pratica di attività sportive tramite il gruppo sportivo scolastico;

realizzare gli interventi previsti dal protocollo di accoglienza per gli allievi diversamente abili

sviluppare le competenze digitali degli studenti;

valorizzare percorsi formativi individualizzati coinvolgendo gli alunni;

sviluppare le competenze chiave di cittadinanza attiva, europea e democratica;

promuovere spirito di iniziativa e imprenditorialità;

costituire accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici e privati;

migliorare la comunicazione fra tutti gli attori;
122

intensificare e snellire i rapporti scuola-famiglia;

valorizzare l’autonomia scolastica;

prevedere azioni coerenti con il Piano nazionale per la scuola digitale;

conferire visibilità a tutti i prodotti dell'attività didattica curriculare ed extracurriculare tramite
mezzi, strategie e strumenti di divulgazione.
Il presente progetto, trasversale ed unificante che caratterizza significativamente l’Istituto e che
utilizzerà l’organico di potenziamento prevede i seguenti interventi:

imparare ad imparare

educazione alla legalità, alla convivenza civile, cittadinanza e costituzione (anche nell’area
delle discipline giuridico – economiche)

prevenzione del disagio

educazione alla salute ed ambiente

educazione alla lettura

guide turistiche

avviamento all’attività sportiva

progetto lingue

progetto CLIL
Tutte le attività sopraesposte, e che verranno di seguito meglio esplicitate e specificate,
appartengono alle fondamentali urgenze di cui la nostra scuola già da tempo. La presenza e la
risorsa preziosa dell’organico di potenziamento permetterà di implementare e realizzare
compiutamente gli obiettivi previsti da queste medesime attività.
SERVIZIO “IMPARARE AD IMPARARE”
L
a particolare fascia d’età in cui sono compresi gli allievi degli Istituti di Istruzione secondaria di 2°
grado comporta generalmente fatica a mettere in pratica strategie personali di autocontrollo,
di mediazione e di motivazione; tali situazioni di difficoltà, seppur fisiologiche se rapportate al target
d’età, sono rilevabili in particolare negli allievi delle classi prime e seconde (ma estendibile anche
ad altre fasce di età).Al fine di rafforzare la motivazione allo studio ed affinare la conoscenza, i
vantaggi e gli svantaggi dei diversi stili cognitivi si intende promuovere un nuovo servizio quale
estensione del progetto accoglienza, facilitando l’inserimento nella scuola superiore, e nell’ottica
della prevenzione della dispersione scolastica.
Il presupposto fondamentale che guiderà gli interventi del Servizio “Imparare ad imparare” è che
imparare a studiare abbia ricadute positive sulla motivazione all’apprendimento, sul clima scolastico
e sul rischio di drop-out; questo può avvenire solo se imparare a studiare significa apprendere un
metodo che aiuti a risparmiare tempo evitando sforzi sterili ed improduttivi, che porti ad approfondire
le ragioni e i ritmi dello studio ed insegni a far proprio il momento dell’apprendimento scolastico.
123
La questione non è, pertanto, imporre al/la ragazzo/a un metodo che egli non possieda, ma fornire
gli strumenti che gli consentano di conoscere e migliorare il proprio metodo, rendendolo più
efficace.
Gli ambiti di intervento del servizio “Imparare ad imparare” saranno principalmente i seguenti:

Organizzazione e pianificazione

Adozione di strategie in relazione agli stili di apprendimento

Consapevolezza degli stati emotivi e loro controllo

Comunicazione e costruzione di relazioni significative in ambito scolastico ed extrascolastico
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’, ALLA CONVIVENZA CIVILE, CITTADINANZA E
COSTITUZIONE
L
’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i
valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza.
Educare alla legalità significa elaborare e diffondere la cultura dei valori civili. Si tratta di una
concezione che intende il diritto come espressione del patto sociale indispensabile per costruire
relazioni consapevoli tra i cittadini e questi ultimi e le istituzioni, che consente l’acquisizione di una
nozione profonda dei diritti di cittadinanza, sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità,
libertà, solidarietà, sicurezza, non possano considerarsi come acquisite per sempre ma vanno
perseguite, volute e, una volta conquistate, protette.
L’educazione alla legalità si pone non soltanto come premessa culturale indispensabile ma anche
come sostegno operativo quotidiano.
La scuola, come sede formativa istituzionale privilegiata, è chiamata a preparare i ragazzi alla
partecipazione responsabile alla vita sociale, al riconoscimento delle regole della vita democratica.
Promuovere educazione alla legalità, alla convivenza ed al rispetto per se stessi e per gli altri significa
infatti promuovere la cultura del sociale escludendo la violenza, privilegiando la solidarietà,
aiutando i ragazzi a “destrutturare” i valori negativi, a recuperare la stima di sé ed a sviluppare
competenze sociali.
Si tratta, nello stesso tempo, di educare alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse
identità e radici culturali di ogni studente, nel rispetto delle convinzioni religiose, dei ruoli familiari e
delle differenze di genere. La finalità è la formazione di cittadini in grado di partecipare
consapevolmente alla costruzione di collettività sempre più ampie e composite, siano esse quella
nazionale, quella europea, quella mondiale
L’ambito di intervento dell’educazione alla legalità non si esaurisce tuttavia nella tematica della
cittadinanza attiva ma recepisce altresì le questioni poste dal fenomeno della globalizzazione.
Vengono sviluppate e si intrecciano tematiche quali la pace, l’interculturalità, il consumo critico, la
tutela dell’ambiente.
124
Tali obiettivi vengono perseguiti nello svolgimento delle ordinarie attività curricolari e declinati, in via
preferenziale, nell’ambito delle discipline giuridiche, delle materie letterarie e delle scienze.
Inoltre, grazie all’impegno di tutti coloro che, in vari modi, sono presenti e operano sul territorio,
l’Istituto formula, di anno in anno, una serie di attività mirate che abbiano valenza educativa di
prevenzione tali da fornire agli studenti le chiavi di lettura dei fenomeni di devianza sociale.
PREVENZIONE AL DISAGIO
N
ell’ambito della prevenzione al disagio, l’’Istituto collabora da tempo con l’Associazione “Da
Donna a donna” (centro antiviolenza con sede a Ronchi dei Legionari), promuovendo la
cultura della legalità, del rispetto e della dignità umana attraverso un approccio di genere, atto a
riconoscere e prevenire la violenza intrafamiliare, nel rispetto della multiculturalità plurietnica che
caratterizza il tessuto sociale del territorio.
La collaborazione con detta Associazione si articola per mezzo di interventi in classe da parte delle
operatrici, di concerto con i docenti, mediante la lettura del fenomeno della violenza intrafamiliare
attraverso la rielaborazione di dati statistici raccolti per mezzo di tests, somministrati periodicamente
agli allievi delle scuole medie di 1° e 2° grado del territorio, colloqui individuali con donne
maggiorenni, riunioni di confronto e programmazione con i docenti finalizzate alla progettazione di
interventi concreti di risposta alle diverse situazioni che si rilevano in itinere.
EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AMBIENTE
L
’Istituto promuove l’educazione alla salute quale realizzazione delle potenzialità dell’intelligenza,
dell’affettività e dell’integrazione sociale dei singoli alunni, aspetto fondante della formazione
della personalità dell’uomo, del “pieno sviluppo” di cui all’art.3 della Costituzione.
Educare alla salute significa promuoverla attraverso la realizzazione di un clima socio-affettivo
positivo, favorendo stili di vita orientati al benessere fisico, psichico e sociale.
All’interno di questo quadro l’Istituto propone un repertorio di opportunità formative finalizzate a
fornire una corretta informazione sulla salute e sui comportamenti da adottare per favorire e
mantenere il proprio stato di benessere.
Gli obiettivi dell’attività sono:

diffondere la cultura della prevenzione in campo medico;

informare i giovani sul corretto comportamento di salute riguardante l’affettività e la
sessualità;

sollecitare incontri con personale medico all’interno delle strutture pubbliche;

sensibilizzare gli studenti nei confronti di temi quali le donazioni di sangue e organi;

promuovere corretti stili di vita nel campo dell’alimentazione.
L’attività si articola in una serie di interventi, mirati a perseguire i predetti obiettivi, rivolti agli studenti
dell’istituto.
125
Vengono attuate iniziative volte a diffondere la cultura della prevenzione e sollecitare l’accesso alle
strutture quali

Incontri presso il Consultorio familiare dell’Ospedale di S. Polo.

Intervento sul tema Traumi cranici e spinali relativi, in particolare, al rischio, per i giovani, di
incidenti stradali dovuti anche all’uso di sostanze alcoliche e/o stupefacenti.

Incontri presso il Centro di Salute Mentale di Monfalcone, al fine di abbattere pregiudizi nei
confronti di pazienti affetti da disturbi psichici o organizzazione di iniziative, quali lunch, presso
il medesimo Centro di Salute Mentale con il triplice scopo di favorire l’educazione alla
solidarietà, vincere i pregiudizi nei confronti del malato di mente e attivare le competenze
acquisite nel campo del servizio di ristorazione.

Incontri con i sanitari responsabili del Centro Immuno – Trasfusionale dell’Ospedale S.Polo sul
tema Donazione di sangue e midollo osseo.

Interventi del Dipartimento per le Dipendenze-SERT-di Gorizia volti a favorire la prevenzione nei
confronti dell’uso e consumo improprio di bevande alcoliche.
EDUCAZIONE ALLA LETTURA
L
’Istituto promuove la cultura del libro, volta ad accrescere l’amore per la lettura, strumento di
sviluppo della persona umana e di offerta di pari opportunità formativa.
La lettura, fondamentale strumento di autocultura, promuove nei giovani la capacità di
introspezione; è in grado di potenziare il patrimonio linguistico degli studenti, sviluppa le capacità di
espressione e di organizzazione del pensiero e le capacità critiche degli alunni consentendo loro di
riflettere su se stessi, sui grandi valori che orientano le scelte nella società e nella vita.
Attraverso la lettura si tratta di insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza in una
prospettiva complessa, a superare la frammentazione delle discipline, a sviluppare la capacità di
cogliere gli aspetti essenziali dei problemi, di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento.
Presso le sedi IPSIA, IPSSC e IPSIAM sono presenti delle Biblioteche, aperte agli studenti.
Nell’incentivare l’utilizzo delle biblioteche scolastiche, la scuola intende favorire la realizzazione di
comunità educative e didattiche; offrire risorse di informazione e documentazione a supporto dei
processi di apprendimento; potenziare le competenze espressive e comunicative nonché lo
sviluppo della creatività.
Per quel che riguarda la finalità più specificamente rivolta agli alunni diversamente abili si è voluta
proporre la simulazione di un ambiente lavorativo in vista della costruzione di un progetto di vita,
dell’acquisizione di una visione complessiva del processo lavorativo, dell’integrazione degli alunni
diversamente abili nella vita sociale, del loro successo formativo e della motivazione scolastica.
Gli studenti si relazionano con figure scolastiche diverse imparando ad utilizzare diverse modalità di
relazione, imparano ad organizzare i materiali e gli spazi necessari all’esecuzione di un compito, a
portare a termine una consegna entro spazi e tempi definiti, a individuare
problema, ad ipotizzare strategie di risoluzione e verificarle.
126
e riconoscere un
ATELIER DI LETTURA AD ALTA VOCE
V
viene proposto da anni il progetto Atelier di lettura ad alta voce, finalizzato alla preparazione
degli alunni dell’indirizzo Servizi Socio-Santitari alla conduzione di lettura rivolte a soggetti di età
diverse.
ll progetto si propone di formare volontari specializzati nell’animazione e nella lettura ad alta voce
per operare presso i servizi rivolti alla persona, con particolare riguardo alle istituzioni pubbliche e
private che ospitano bambini, anziani, diversamente abili quali biblioteche, ludoteche, case di
riposo, centri diurni per disabili.
È prevista l’attuazione di iniziative di formazione finalizzate a fornire agli studenti le tecniche
espressive e comunicative a livello di uso della voce, della mimica, della gestualità e della postura.
Si rende necessario arricchire la biblioteca scolastica con libri per bambini, adolescenti e adulti
nonché con testi specialistici.
GUIDE TURISTICHE SUL CARSO: PERCORSI DI PACE
C
on la finalità di:

promuovere una cultura di rifiuto della guerra attraverso lo studio della guerra;

favorire l’educazione alla legalità ed al concetto di pace fra popoli ed interpersonale;

favorire l’accettazione della diversità;

favorire un clima socializzante e cooperativo attraverso la condivisione di obiettivi comuni;

favorire la conoscenza tra istituti diversi; favorire la motivazione scolastica attraverso attività
pratiche;

favorire la risoluzione dei conflitti;

proporre attività finalizzate all’orientamento formativo degli studenti;

proporre attività finalizzate all’orientamento informativo degli studenti delle scuole secondarie
di primo grado
le classi dell’indirizzo turistico attuano, da alcuni anni, un progetto che si propone come un percorso
fra storia e natura nel Parco della Grande Guerra sul Carso monfalconese.
Il progetto, orientato alla formazione di guide turistiche sul territorio, si sviluppa attraverso un grande
laboratorio all’aperto, nella trincea a pochi metri dal centro città: un ambiente accessibile per gran
parte dell’anno, ma che ha il suo culmine d’attività nelle giornate di fine anno scolastico (nei mesi
d’aprile e maggio). In questi giorni, infatti, le animazioni realizzate dagli studenti sono presentate ad
altri studenti delle scuole del territorio ed anche a gruppi di adulti.
La manifestazione mette in scena esposizioni e laboratori interattivi. Il programma prevede il
racconto della Grande Guerra attraverso la lettura di diari, lettere, pagine letterarie proprio in quei
luoghi, le trincee, testimoni silenziosi di una memoria tragica che l’intervento del Comune ha
restituito alla collettività.
127
L’attività si propone di combinare il piano storico con quello educativo intorno al tema cruciale della
memoria che ancora trasuda dalle pietre del Carso; queste ”guide turistiche” hanno imparato ad
ascoltarle con rispetto, ad interrogarle e a far parlare quei luoghi nella costruzione di una cultura di
pace.
L’attività, oltre che in italiano, può svolgersi in diverse lingue: inglese, francese, tedesco, albanese,
serbo-croato, bengalese, spagnolo, russo e ucraino.
Gli obiettivi specifici consistono nel:

favorire negli alunni dell’indirizzo turistico un approccio pratico al mondo del lavoro nel
settore turistico;

favorire la motivazione scolastica e l’assunzione di responsabilità personale negli alunni
impegnati nel progetto;

favorire la capacità di comunicazione adeguandola al contesto, sia sotto l’aspetto formale
(espressione in lingua italiana e possibilmente nelle lingue straniere studiate), sia sotto
l’aspetto dell’espressione non verbale;

favorire la capacità di risoluzione dei conflitti;

favorire la “cultura della flessibilità” (di ruolo, spazio-temporale, ambientale, relazionale,
ecc.);

favorire l’integrazione fra le diverse discipline curricolari;

favorire l’integrazione degli alunni disabili.
Nell’anno scolastico 2013-2014 tale progetto è svolto in collaborazione con il FAI.
AVVIAMENTO ALL’ATTIVITA’ SPORTIVA
I
l movimento e il gioco – momenti essenziali dell’attività motoria e dello sport – rispondono a un
bisogno primario della persona e, attraverso una corretta azione interdisciplinare, contribuiscono
al suo sviluppo armonico. Le attività motorie e sportive promuovono, inoltre, la cultura del rispetto
dell’altro, del rispetto delle regole, sono veicolo di inclusione sociale e di contrasto alle
problematiche legate al disagio giovanile.
La conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono
fonte di gratificazione che incentivano l’autostima dell’alunno e l’ampliamento progressivo della
sua esperienza, arricchendola di stimoli sempre nuovi. L’attività motoria e sportiva, soprattutto nelle
occasioni in cui fa sperimentare la vittoria o la sconfitta, contribuisce all’apprendimento della
capacità di modulare e controllare le proprie emozioni. Attraverso la dimensione corporeo - motoria
l’alunno esprime istanze comunicative e, a volte, manifesta disagi di varia natura che non riesce a
comunicare con il linguaggio verbale. Partecipare alle attività motorie e sportive significa
condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l’inserimento anche di alunni
diversamente abili ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra.”
L’attività sportiva nella scuola è finalizzata a:
128

coinvolgere tutti gli studenti

favorire l’apprendimento non formale ed informale

promuovere l’acquisizione di corretti stili di vita

educare ad un competizione sana nel rispetto dell’avversario

favorire l’acquisizione di una consapevolezza sportiva ed etica fondata sul rispetto
reciproco, sulla convivenza civile, sull’educazione alla vita

raggiungere il successo scolastico.
La scuola ha il compito fondamentale di educare, ma poiché educare è una strategia globale,
occorre attuarla con la compartecipazione delle istituzioni locali e anche delle associazioni sportive.
Seguendo questa linea l’Istituto favorisce la cooperazione tra il mondo della scuola e dello sport per
sviluppare modalità educative che esaltino il piacere del movimento e dello star bene insieme.
Il fine condiviso è la costruzione di azioni mirate a:

incoraggiare la partecipazione alle attività sportive da parte degli studenti che ancora non
le praticano;

sostenere e valorizza re l’impegno sportivo scolastico ed extra scolastico degli studenti;

promuovere la pratica di attività sportive da parte di alunni diversamente abili;

valorizzare le eccellenze;

promuovere pari opportunità di partecipazione con particolare attenzione all’inclusione di
alunni immigrati;

favorire la crescita culturale, civile e sociale dei giovani;

prevenire il disagio, la dispersione, la devianza;

creare possibili soluzione per conciliare la pratica agonistica con l’impegno, la frequenza ed
il successo scolastico;

favorire il corretto sviluppo fisiologico, motorio, emotivo, cognitivo e socio – relazionale della
persona;

trarre vantaggio dai valori trasmessi attraverso lo sport per lo sviluppo delle capacità fisiche
e della volontà a compiere sforzi a livello personale;

valorizzare il gioco e lo sport come spazio privilegiato di apprendimento, socializzazione,
integrazione.
Per favorire il perseguimento dei predetti obiettivi l’Istituto promuove una serie di attività, curricolari
ed extra curricolari, cui gli studenti possono aderire e che vengono attuate, compatibilmente con il
numero di adesioni:
 Tornei d’Istituto di Pallavolo;
 Incontri di Calcio a 5 tra le varie sedi;
 Campionati studenteschi di: Calcio 5

Beach Volley

Basket

Atletica Leggera

Corsa Campestre
129
 Corso di Difesa Personale
 Corso di Palla tamburello
 Corso di Tennis
 Corso di Badminton
 Corso di Nuoto Salvamento e Voga
L'Istituto partecipa al trofeo di Salvamento a Nuoto e Primo Soccorso di Lerici (SP) ed aderisce a tutte
le iniziative interscolastiche di rilievo e collabora attivamente con l'associazione Onlus Calicanto per
le iniziative di Sport Integrato
PROGETTO LINGUE
L
’Istituto attua una serie di iniziative volte a potenziare l’apprendimento delle lingue straniere, in
particolare l’inglese ed il tedesco.
La finalità è quella di favorire la motivazione allo studio della lingua straniera, promuovere il
miglioramento della competenza comunicativa, favorire la consapevolezza della dimensione
internazionale dell’apprendimento.
Le strategie attuative si articolano nel Soggiorno studio in Inghilterra, nelle settimane intensive di
lingua inglese e tedesca e nella preparazione alla certificazione delle competenze linguistiche da
parte degli enti preposti.
Soggiorno studio in paesi anglofoni o germanofoni
P
er potenziare le competenze e la padronanza della lingua straniera, agli alunni frequentanti
prevalentemente le classi del corso turistico viene proposto un soggiorno studio che finora si è
tenuto in paesi anglofoni.
Obiettivi del progetto sono consolidare ed ampliare le competenze linguistico – comunicative e
approfondire aspetti culturali dei paesi stranieri.
Durante il soggiorno, della durata di una settimana, gli studenti delle classi terze, principalmente
dell’indirizzo turistico, possono vivere un’esperienza di studio a contatto diretto con la realtà sociale
e culturale di lingua inglese. La sistemazione, a coppie, presso famiglie selezionate direttamente
dalla scuola frequentata, dà loro la possibilità di mettere in pratica le competenze linguistiche, di
incrementare le capacità comunicative e dialogiche.
Gli studenti frequentano un corso di potenziamento della lingua inglese presso una scuola di lingua
inglese per complessive 15-20 lezioni tenute da docenti madrelingua. Nel corso della giornata
possono condividere le abitudini e lo stile di vita del contesto locale. Hanno l’occasione di
incrementare le capacità comunicative e dialogiche, di visitare il territorio, di orientarsi in una località
straniera e di sperimentare sul campo le competenze acquisite.
Al termine del corso a ciascun allievo viene rilasciato un diploma con la valutazione specifica per
ciascuna abilità della competenza comunicativa.
130
Il progetto, nell’indirizzo turistico è inteso ad approfondire la conoscenza della lingua inglese nel
settore specifico di specializzazione, grazie alla formula dell’Itinerant Teaching, attuato direttamente
nei principali musei di Londra.
Corsi intensivi in lingua straniera e certificazione Trinity
P
er stimolare e potenziare l’apprendimento delle lingue comunitarie viene proposto a tutte le
classi dell’indirizzo turistico e alle classi e quarte e quinte degli altri indirizzi di studio, un corso full
immersion di lingua inglese e tedesca con docenti madrelingua.
Gli obiettivi riguardano il consolidamento delle conoscenze strutturali e funzionali della lingua nei
diversi livelli di competenza previsti dal QCER, delle conoscenze lessicali relative alla quotidianità ed
a tematiche di attualità, l’interazione in scambi dialogici in lingua inglese/tedesca con i compagni,
il consolidamento e potenziamento delle abilità ricettive e produttive, specialmente a livello orale.
Le attività proposte tengono conto del livello di partenza dei gruppi e mirano al potenziamento della
competenza comunicativa offrendo spunti di integrazione e di approfondimento dei programmi
curriculari.
Dall’anno scolastico 2008/09 l’iniziativa, articolata su cinque giorni consecutivi in orario
antimeridiano, ha coinvolto le classi quarte e quinte dell’indirizzo turistico che hanno potuto usufruire
di una settimana intensiva di lingua inglese seguita da un analogo periodo di studio della lingua
tedesca. Agli allievi del corso servizi sociali è stata proposta una settimana di potenziamento della
lingua inglese. Ogni periodo comprende un pacchetto di ore in orario antimeridiano.
Il progetto prevede, al termine del corso, il rilascio di un attestato di frequenza agli allievi
partecipanti.
Progetto C.L.I.L. – Content and language integrated learning
L’
Istituto aderisce alla rete C.L.I.L. – Content and Language Integrated Learning. Il progetto
propone l’uso della lingua straniera, inglese, per veicolare contenuti disciplinari. La finalità è
quella di offrire agli studenti l’opportunità di migliorare la loro competenza linguistica e di
apprendere lessico e fraseologia tipici di microlingue specifiche, in particolare quella scientifica e
matematica. Gli studenti hanno inoltre la possibilità di apprezzare l’importanza della lingua straniera
quale utile strumento di comunicazione nel campo tecnico – professionale.
Negli scorsi anni scolastici docenti dell’Istituto hanno frequentato corsi di specializzazione
nell’insegnamento in lingua straniera e moduli CLIL sono stati attuati in alcune classi.
131
PROGETTO ERASMUS PLUS
(Coop4live 2014 – 2020)
L
'ISIS Pertini di Monfalcone aderisce ad una rete interprovinciale di scuole del Friuli Venezia Giulia
che ha ottenuto il finanziamento da parte dell'Agenzia Nazionale Erasmus plus - ISFOL, nell'ambito
del Programma europeo Erasmus Plus, per il progetto n. 2014-1-IT01-KA102-002295- COOP4LIVE.
Erasmus + è il nuovo programma di mobilità dell'Unione Europea per l'istruzione, la formazione, la
gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020, che ha sostituito, raggruppandoli sotto un unico nome,
tutti i programmi di mobilità dell'UE.
Esso si basa sulla premessa che investire nell'istruzione e nella formazione è la chiave per sprigionare
le potenzialità, indipendentemente dall'età o dal contesto da cui provengono i discenti. Erasmus+
mira quindi ad accrescere la qualità e la pertinenza delle qualifiche e delle competenze.
Il progetto Erasmus Plus è incentrato su tre attività chiave, trasversali ai diversi settori:

Key Action 1 (KA1): Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento;

Key Action 2 (KA2): Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi;

Key Action 3 (KA3): Sostegno alle riforme delle politiche.
Nell’ambito di Key Action 1 (KA1) è prevista la Mobilità studenti, che mette a bilancio la realizzazione
di 650.000 percorsi destinati a studenti dell'istruzione e della formazione tecnica e professionale ed
apprendisti.
Questa attività sostituisce il precedente programma Leonardo da Vinci; propone perciò per gli
studenti della formazione tecnica e professionale percorsi all’estero, da realizzarsi in contesto
lavorativo e che si integrano nei percorsi di formazione scolastica presso istituzioni, imprese, centri di
formazione e ricerca operanti in un altro Paese dell'Unione o aderente al Programma.
L’azione (che nelle varie tipologie coinvolge anche docenti, staff e formatori, studenti si istruzione
superiore, e operatori giovanili ed attivi nel volontariato) mira a:

Migliorare le competenze

Ampliare le conoscenze e la comprensione delle politiche e delle pratiche nazionali

Rafforzare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento

Innescare cambiamenti nel senso della modernizzazione e internazionalizzazione delle
istituzioni educative e formative

Promuovere attività di mobilità per i discenti
Il progetto “Coop4Live” – Conv. n. 2014-1-IT01-KA102-002295, è finanziato dal programma ERASMUS+
-Key Action 1 e promosso dall’ ISIS “Brignoli - Einaudi – Marconi”, Gradisca d’Isonzo – Staranzano,
capofila di una rete interprovinciale composta da altri istituti del Friuli Venezia Giulia: ISIS “Pertini” di
Monfalcone; ITG “Pertini” di Pordenone; ISIS “Tagliamento” di Spilimbergo e ITS “Volta” di Trieste. La
rete conta sull’appoggio di un significativo partenariato interno composto da cooperative, Enti locali
territoriali, aziende e rappresentanze delle parti sociali e degli enti economici.
132
Il progetto si focalizza sull’apprendimento, confronto e sviluppo di idee imprenditoriali cooperative
e sociali e sull’attività della filiera turistica integrata da differenti professionalità.
I destinatari sono studenti delle classi 4^dei seguenti corsi di studio: a) Settore economico di Istituti
Tecnici (AFM, SIA, RIM e Turismo); b) settore tecnologico (Costruzioni, Ambiente e Territorio, Trasporti
e
Logistica, Elettronica
ed
Elettrotecnica, Informatica
e
Telecomunicazioni, Meccanica,
Meccatronica ed Energia, Agraria, Agroalimentare, Agroindustria); d) Settore Servizi degli Istituti
Professionali: Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; Servizi commerciali; Servizi
sociosanitari.
Il progetto avrà durata biennale e la sua realizzazione prevede per i partecipanti un periodo di
mobilità all’estero di 5 settimane durante il periodo estivo (1 settimana di preparazione linguistica,
culturale e di introduzione allo stage e 4 di stage a tempo pieno).
Le borse previste per il 2015 sono 76 ed i paesi di destinazione sono: Regno Unito, Francia, Spagna
e Germania, in base ai profili di appartenenza e alle lingue studiate (o dell’inglese come lingua
veicolare).
L’esperienza comporta un impegno a partecipare alle attività preparatorie linguistiche e
pedagogiche in Italia nei mesi antecedenti la partenza, che rientrano nel finanziamento del
progetto. La validazione e il riconoscimento della esperienza di mobilità si baseranno sull’utilizzo di
procedure ECVET e su protocolli di intesa con i partner e ad ogni partecipante saranno rilasciati degli
attestati di partecipazione e il documento Europass Mobilità.
Il progetto è coordinato da Fortes Impresa sociale di Vicenza - http://www.fortes.it/
Resp.le progetto per l'ISIS Pertini: prof.ssa Carla MONTANARI
133
PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA LEGALITA’
Responsabile progetto
Prof.ssa Rita Smareglia, Prof.ssa Roberta Galuppo
Premessa:
Il progetto triennale si prefigge lo scopo di rendere consapevole lo studente di essere parte di una
società organizzata secondo regole di condotta, che sovraintendono allo svolgersi delle relazioni
sociali.
Ogni individuo, per realizzarsi, ha bisogno principalmente di due prese di coscienza: a) la necessità
di costruire una rete di relazioni con i propri simili, ovvero di instaurare rapporti con la società civile;
b) deve essere (e sentirsi) apprezzato dalla stessa società civile.
Se la prima presa di coscienza riguarda soprattutto l’ambito di interessi di cui ogni individuo è
portatore in senso personale (ognuno decide con chi instaurare un’amicizia, a quale gruppo/ambito
culturale intende aderire – con riguardo anche alla prospettiva occupazionale lavorativa, quali
hobbies o sports coltivare, ecc.), la seconda presa di coscienza implica la maturazione del senso di
responsabilità. Responsabilità intesa nella volontà del soggetto di “restare” a far parte delle relazioni
sociali che l’individuo ha scelto di costruire.
L’obiettivo del progetto è quindi quello di presentare agli studenti argomenti sia teorici che pratici
utili a vederli inseriti proficuamente nella nostra società, elemento indispensabile, come evidenziato
sopra, per essere realizzati in se stessi ovvero costruire la propria personalità (propria occupazione,
propria famiglia, propria indipendenza economica, propri hobbies.
Finalità:

Considerare le regole come elementi diversi dal dovere/imposizione (a cui spesso si è portati a
sottrarsi o ad eludere)

Presentare regole che si rifacciano ad ambiti del vivere sociale inerenti la cerchia di relazioni di
cui possono avere esperienza gli studenti

Vivere consapevolmente l’ambiente scolastico

Vivere nella società nel rispetto delle regole di cittadinanza

Rispettare regole disciplinari in prospettiva dell’inserimento lavorativo
Obiettivi:

Promuovere il rispetto del regolamento d’Istituto

Prevenire fenomeni quali bullismo, cyberbullismo, cyberstalking

Promuovere la lealtà nei rapporti contrattuali

Favorire l’assunzione di responsabilità personale negli alunni
134
Conoscenze

Distinzione fra “prepotenza/scherzo” e “prepotenza/reato”

Istituzioni coinvolte nella prevenzione e nell’accertamento di responsabilità in seguito a
segnalazione

Violazione della privacy nei social networks

Misure sanzionatorie

Responsabilità civile e penale di minorenni e maggiorenni

Realtà di associazionismo educativo e solidale

Diritti dei lavoratori e rispetto dei regolamenti

Risvolti sociali della retribuzione (le tasse)
Competenze

Vivere l’ambiente scolastico nel rispetto del regolamento d’Istituto

Risolvere conflitti

Approcciarsi correttamente in un lavoro di gruppo
Capacità

Adeguata modalità di comunicazione (scritta e verbale)

Adeguata modalità di relazione rispetto ai diversi contesti

Reperire informazioni in rete

Rispettare le consegne e gli obiettivi progettati

Rispettare i tempi di svolgimento degli obiettivi progettati

Riconoscere eventuali difficoltà

Sapere come e a chi chiedere aiuto
Modalità di attuazione del servizio:
All’inizio di ogni anno scolastico, dopo un periodo di monitoraggio, i Consigli di Classe rileveranno i
bisogni e indicheranno quali classi e quali studenti potrebbero trarre di volta in volta beneficio dal
servizio in oggetto.
Si potranno così predisporre, insieme ai docenti che si occuperanno del servizio, dei programmi
personali d’intervento rispetto ad eventuali criticità emergenti e lavorare collettivamente per
rafforzare le competenze.
Potranno essere coinvolti in interventi specifici:
-
Associazioni di volontariato.
-
Forze dell’ordine.
-
Psicologi.
-
Funzionari del centro per l’impiego.
-
Funzionari dell’Agenzia delle Entrate.
Destinatari progetto (classi e indirizzi)
Tutte le classi dell’I.S.I.S. dall’a. s. 2016-17 al 2018-19
135
Durata progetto e scansione temporale
Triennale; da settembre a maggio di ogni anno scolastico.
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni,
associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale
Organico
di
Qualifica / profilo
potenziamento; Docenti
n. ore
Da definire in itinere
esperti esterni
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria,
software, noleggi, servizi, ecc.)
Beni di investimento
Beni di consumo
Eventualmente da definire
Da definire
Procedura di verifica e valutazione progetto
Verranno verificati gli obiettivi del progetto attraverso:
-
Osservazione del comportamento degli allievi da parte dei Consigli di classe;
-
Relazione orale e/o scritta e/o su supporto informatico da parte degli allievi sull’attività
svolta.
136
PROGETTO PER LA PROMOZIONE DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA
Responsabili progetto
Sanzin Sabina
Finalità:

Favorire la conoscenza e la coscienza del proprio corpo;

Favorire la conoscenza e la coscienza delle proprie capacità motorie

Favorire la comunicazione in un contesto ambientale eterogeneo

Favorire la sicurezza nelle relazioni interpersonali
Obiettivi:

Acquisire la capacità di sentire il proprio corpo

Acquisire la capacità di comunicare attraverso il corpo

Acquisire la capacità di giudicare situazioni

Acquisire la capacità di decisione e risoluzione
Conoscenze:
Conosce il proprio corpo, riscopre i movimenti naturali, e supera gli schemi stereotipati.
Competenze:
Impara ad accettarsi ed apprezzarsi rafforzando un'idea positiva di se stesso.
Capacità :
Essere in grado di fidarsi dell'altro potenziando le proprie capacità di analisi delle varie situazioni.
Destinatari del progetto
Tutti gli allievi interessati dell’I.S.I.S., inclusi i diversamente abili
Durata del progetto e scansione temporale
Dal mese di OTTOBRE 2016 a GIUGNO 2017
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni,
enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
Personale interno:
Insegnanti di Scienze motorie :
LEBAN LIVIA
ONISCHENKO LUDMJLA
20 ore ciascuno
SANZIN MICHELA
SANZIN SABINA
ZAGO ANTONELLA
Verifica e valutazione
Dimostrazioni pratiche – test - prove strutturate
137
PROGETTO PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE
Il nuovo quadro di sistema
La formazione in servizio "obbligatoria, permanente e strutturale" è connessa alla funzione docente
e rappresenta un fattore decisivo pe la qualificazione di ogni sistema educativo e per la crescita
professionale di chi in esso opera.
Lo sviluppo di un sistema di opportunità formative per i docenti e tutti gli operatori scolastici è una
responsabilità pubblica prioritaria ed in questa visione si inserisce l'incremento di fondi destinati
alla formazione, sia in forma di carta elettronica per i singoli docenti (v.DPCM23 settembre 2015),
sia come risorse per l'organizzazione delle attività formative (art. l, comma 25 della legge l07
cit.).
Mentre con la prima modalità si intende riconoscere ed incentivare la libera iniziativa dei docenti,
da ricondurre comunque ad una dimensione professionale utile ad arricchire le competenze degli
insegnanti e quindi la qualità dell'insegnamento, con la seconda si vogliono porre le istituzioni
pubbliche (MIUR, USR, scuole e loro reti) nella condizione di progettare e attuare azioni pertinenti
ed utili ai livelli del sistema educativo.
Il Piano Nazionale di Formazione (comma 124 della legge 107cit.) è la sede formale degli impegni
di sistema in materia di formazione in servizio, per il primo triennio 2016-2018. La sua elaborazione è
in corso e sarà adottato con Decreto del Ministro.
Gli attori della formazione
Il MIUR, a partire dall’esercizio finanziario 2016, metterà annualmente a disposizione delle scuole,
singole o associate in rete, risorse certe per accompagnare le politiche formative di istituto e di
territorio. Sono in fase di predisposizione alcune linee di azione nazionali, mirate a coinvolgere un
numero ampio di docenti nei seguenti temi strategici:

le competenze digitali e per l'innovazione didattica e metodologica;

le competenze linguistiche;

l'alternanza scuola-lavoro e l'imprenditorialità;

l'inclusione, la disabilità, l'integrazione, le competenze di cittadinanza globale;

il potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e
comprensione, alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle competenze
matematiche;

la valutazione.
Le azioni nazionali, che arricchiscono i piani di istituto, coinvolgeranno, a partire dalla formazione
di figure strategiche (come nel caso dell'inclusione e del Piano Nazionale Scuola Digitale), in
138
particolare docenti in grado di accompagnare i colleghi nei processi di ricerca didattica,
formazione sul campo, innovazione in aula.
La comunità professionale di ogni scuola, in particolare il collegio nelle sue diverse articolazioni
tecniche, è quindi il contesto per l'elaborazione dei programmi di formazione in servizio. Tenuto
conto delle priorità nazionali, le iniziative formative scaturiscono dall'analisi dei bisogni degli
insegnanti,
dalla
lettura
ed
interpretazione
delle
esigenze
dell'istituto,
evidenziate
dall'autovalutazione d'istituto (RAV), dai piani di miglioramento (PdM), dalle proposte di
innovazione che si intendono mettere in atto.
La dimensione rete di scuole, nella sua configurazione di comunità territoriale o di scopo, consente
di ampliare gli stimoli culturali, di scambiare soluzioni di successo, di realizzare iniziative mirate a
specifici bisogni o tipologie di docenti e di condividere azioni di sistema per massimizzare
l'efficacia degli interventi formativi.
Un nuovo format per le attività formative
Il Piano Nazionale di Formazione, in fase di elaborazione, porrà l'enfasi sull'innovazione dei modelli
di formazione. Non si tratta infatti di obbligare i docenti a frequentare per un certo numero di ore
corsi di aggiornamento routinari e basati essenzialmente su conferenze, ma di impegnarli in
percorsi significativi di sviluppo e ricerca professionale, che li veda soggetti attivi dei processi.
Le migliori esperienze formative, da conoscere e da valorizzare, già mettono a disposizione un
repertorio di metodologie innovative (laboratori, workshop, ricerca-azione, peer-review, comunità
di pratiche, social networking, mappatura delle competenze, ecc.), con un equilibrato dosaggio
di attività in presenza, studio personale, riflessione e documentazione, lavoro in rete, rielaborazione
e rendicontazione degli apprendimenti realizzati.
In coerenza con questa pluralità di modalità, il MIUR, le scuole e i responsabili delle diverse iniziative
individueranno sistemi e modalità per il monitoraggio della qualità e dell'efficacia delle attività
formative svolte dai docenti. In sostanza, si intende privilegiare la documentazione degli esiti della
formazione. Questa prospettiva implica la progressiva costruzione di un sistema di autovalutazione
della propria formazione, di validazione delle esperienze svolte, di sistemazione degli esiti verificati
in un portfolio personale del docente, che si arricchisce progressivamente nel corso del triennio del
piano formativo di istituto e di quello nazionale. A titolo esemplificativo, nei percorsi per la
formazione dei docenti neo-assunti (DM850/2015) è già prevista la elaborazione di un portfolio in
formato digitale.
La formazione in servizio nel POF triennale
La prospettiva triennale del POF invita ad assumere un orizzonte progettuale di respiro ampio, ma
scandito anno per anno in azioni concretamente perseguibili e rendicontabili. Peraltro, già il
vigente CCNL 2006-2009 impegna le istituzioni scolastiche a dotarsi di un piano di azioni formative
139
di istituto (art. 66) che possono oggi essere assunte all'interno del POF triennale. La formazione
obbligatoria in servizio rappresenta certamente uno dei capitoli portanti di un ideale indice di POF,
e fornisce il segnale di un investimento della comunità professionale della scuola per il
mantenimento e il miglioramento di elevati standard professionali per tutti gli operatori scolastici.
All'interno, la previsione di azioni formative si innesta sui bisogni formativi rilevati dai processi di
autovalutazione e di miglioramento, sulla lettura dei dati di contesto (comunità, allievi, personale,
contesto territoriale e sociale e bisogni educativi specifici), ma anche sulle vocazioni tipiche di
ogni istituzione, sulle sue eccellenze, sulle aree di innovazione che si vogliono perseguire.
Il piano di istituto dovrebbe contenere la previsione di massima- pluriennale – delle azioni formative
da rivolgere, anche in forme differenziate, a:

docenti neo-assunti (con impegno a far "crescere" l'attenzione ai processi interni di
accoglienza e prima professionalizzazione);

gruppi di miglioramento (impegnati nelle azioni conseguenti al RAV e al PdM);

docenti
impegnati
nello
sviluppo
dei
processi
di
digitalizzazione
e
innovazione
metodologica (nel quadro delle azioni definite nel PNSD);

consigli di classe, team docenti, personale comunque coinvolto nei processi di inclusione e
integrazione;

insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative, prefigurate dall'istituto
anche relativamente alle innovazioni introdotte dalla legge l07/2015

figure sensibili impegnate ai vari livelli di responsabilità sui temi della sicurezza, prevenzione,
primo soccorso, ecc. anche per far fronte agli obblighi di formazione di cui al D. lgs. 8112008.
Ogni docente parteciperà alle azioni formative, deliberate dal Collegio dei Docenti nell'ambito
del POF triennale, anche in una logica di sviluppo pluriennale.
Articolazioni e ricadute della formazione
Il piano della singola istituzione scolastica e quindi il quadro delle opportunità offerte ai docenti,
può certamente comprendere iniziative formative promosse dalle reti di scuole di un territorio (o
da altre modalità aggregative), in favore di particolari categorie di docenti, anche per far fronte
a specifiche e mirate esigenze professionali (aree disciplinari, progetti innovativi, priorità socioculturali, ecc.). La rete può consentire economie di scala, ma soprattutto stimola un confronto
culturale e di pratiche, decisivo per far crescere l'insieme delle scuole, promuovendo eccellenza
ed equità.
Il piano potrà altresì incentivare la propensione dei docenti a costruirsi percorsi personali di sviluppo
professionale, prendendo atto della partecipazione ad azioni formative intensive e prolungate,
come quelle richieste dall'introduzione di innovazioni nell'ordinamento o dalla acquisizione di
competenze in vista dell'assunzione di nuove responsabilità all'interno del sistema scolastico.
140
È altresì auspicabile che in questo sistema in costruzione siano pienamente valorizzati il ruolo delle
associazioni professionali e disciplinari dei docenti, la collaborazione con il sistema universitario, il
contributo di enti locali, fondazioni, istituti di ricerca, l'apporto di soggetti qualificati e accreditati,
pubblici e privati e delle relazioni sindacali sviluppate così come previsto dalla normativa vigente.
Il piano della scuola offrirà una cornice istituzionale a queste iniziative, riconducendole ad una
visione unitaria della progettualità della scuola, definendo anche le condizioni di accesso alla
formazione mediante anche la scansione delle procedure previste da corrette relazioni sindacali.
Le indicazioni del presente documento verranno arricchite ed implementate nella stesura del
Piano Nazionale di Formazione e potranno trovare forme organizzative diverse: a livello di scuola,
di reti di scuole, di snodi e/o poli formativi o come specifiche iniziative nazionali.
L'attenzione deve essere rivolta soprattutto ad impostare, secondo una logica progettuale
incrementale, un diverso sistema di formazione permanente utile ai docenti per la sua rilevanza
culturale e le implicazioni didattiche e soprattutto per la necessaria ricaduta positiva negli esiti
scolastici e formativi di studenti e studentesse.
INIZIATIVE FORMATIVE PROPOSTE PER L’ANNO SCOLASTICO
I
n relazione all’attività di formazione e aggiornamento vengono riproposti annualmente i seguenti
obiettivi prioritari, eventualmente integrati con quelli previsti dalla normativa:
1. attuazione degli obblighi contrattuali;
2. supporto ai processi di innovazione.
Gli interventi sono finalizzati al potenziamento delle competenze disciplinari, psico-pedagogiche,
organizzativo–relazionali e metodologico–didattiche.
Le azioni di formazione e aggiornamento sono tese a favorire:

la sicurezza sul lavoro (in attuazione di quanto previsto dall’art.37 del D. Lgs 81/08 e l’Accordo
Stato Regioni del 21/12/2011 e 25/07/2012)

l’applicazione della didattica per competenze e la loro certificazione rispetto all’obbligo
scolastico;

l’integrazione degli alunni stranieri;

l’integrazione degli alunni diversamente abili;

l’integrazione degli alunni con DSA;

la promozione dell’orientamento, contro la dispersione scolastica e il disagio;

lo sviluppo delle competenze linguistico – comunicative e metodologico – didattiche;

la corretta applicazione delle disposizioni in materia di esami di Stato;

il potenziamento e lo sviluppo delle competenze finalizzate all’utilizzo delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione nella didattica;

l’acquisizione, a scuola, di corretti stili di vita con riferimento a iniziative per:
141

il contrasto del bullismo

l’educazione alla legalità, alla convivenza civile ed alla cittadinanza attiva

l’educazione sportiva ad alla lotta contro la violenza nello sport ed il doping

l’educazione alimentare
142
PROGETTO ANIMATORE DIGITALE
Responsabili progetto
Prof. Gianfranco Giovinazzo, Franco Cargnel, Laura Verginella, Carla De Faveri.
Finalità ed obiettivi
in conformità alla legislazione vigente ed al Piano triennale dell’Offerta Formativa dell’istituto, la
finalità è quella di favorire il processo di digitalizzazione nelle scuole, nonché quello di diffondere
politiche legate all'innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno al
Piano nazionale per la scuola digitale sul territorio, nonché attraverso la creazione di gruppi di lavoro
e il coinvolgimento di tutto il personale della scuola.
Destinatari del progetto
Tutti gli allievi e docenti dell’istituto
Discipline coinvolte
T.I.C.
Durata progetto (tempo/n. ore complessivo/e) e scansione temporale
Triennio 2016-2019 – 50 ore per anno per un totale di 150 ore – da settembre a giugno.
Sviluppo progetto – metodologie e/o attività - fasi/scansione temporale
L'animatore digitale dovrà essere promotore, nell’ambito della propria istituzione scolastica o in
raccordo con altre scuole, delle seguenti azioni:
● ambienti di apprendimento per la didattica digitale integrata
● realizzazione/ampliamento di rete, connettività, accessi
●laboratori per la creatività e l’imprenditorialità
● biblioteche scolastiche come ambienti mediali
● coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici
● ammodernamento del sito internet della scuola, anche attraverso l’inserimento in evidenza delle
priorità del PNSD;
● registri elettronici e archivi cloud
● acquisti e fund-raising
● sicurezza dei dati e privacy
● sperimentazione di nuove soluzioni digitali hardware e software
● orientamento per le carriere digitali
● promozione di corsi su economia digitale
●cittadinanza digitale
● educazione ai media e ai social network
143
● e-Safety
●qualità dell’informazione, copyright e privacy
azioni per colmare il divario digitale femminile
●costruzione di curricola digitali e per il digitale
● sviluppo del pensiero computazionale
● aggiornare il curricolo di tecnologia
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
150
ore
nel
triennio così
ripartite:
Personale interno
25 ore prof. Cargnel x 3 anni,
Docenti in servizio presso l’istituto
tot. 75 ore;
25 ore prof. Giovinazzo x 3
anni, tot. 75 ore
Personale esterno
0 ore
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Beni di consumo
Memorie USB e DVD
Carta, stampante, cancelleria, DVD, memorie USB
Fotocamere e cineprese digitali
Proiettori
LIM
Software per gestione/archiviazione di foto e
filmati
Attività di orientamento
Utilizzare le competenze e risorse digitali per promuovere l’immagine dell’Istituto, attraverso la
realizzazione di brevi spot con le attività più significative e caratterizzanti le 4 specializzazioni proposte
dal P.T.O.F.
Realizzazione di dispense ad uso di studenti e docenti di tutti i plessi.
144
PROGETTO VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
Responsabili progetto
Prof. Marina Turazza, Gianfranco Giovinazzo, Rita Smareglia, Brunella Ballone,
DSGA Franco Cristin
Finalità: in conformità alla legislazione vigente ed al Piano triennale dell’Offerta Formativa
dell’istituto, la finalità principale dei viaggi d’istruzione consiste nell’integrazione della normale
attività scolastica sul piano della formazione generale della personalità degli alunni.
Gli obiettivi specifici, conformi al PTOF, consistono nel:

favorire la motivazione allo studio delle lingue straniere, promuovere il miglioramento
delle competenze comunicative, favorire la consapevolezza della dimensione
internazionale dell’apprendimento mediante l’approccio con le realtà di paesi stranieri;

consolidare e ampliare le competenze linguistico – comunicative delle lingue
comunitarie, potenziare la loro padronanza e gli aspetti culturali dei paesi stranieri;

favorire l’arricchimento culturale e relazionale degli studenti nonché il loro inserimento
scolastico e sociale, attraverso esperienze di crescita della personalità, rientranti tra le
attività integrative della scuola.
Destinatari
Alunni classi prime e seconde dell’istituto.
Alunni classi terze e quarte dell’istituto.
Alunni classi quinte dell’istituto.
Discipline coinvolte
Tutte le discipline previste dal corso degli studi.
Durata del progetto
Tutto il triennio di durata del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Sviluppo progetto – metodologie e/o attività - fasi/scansione temporale
Il progetto prevede la proposta di soggiorni studio, viaggi d’istruzione, visite d’istruzione in giornata
e, in generale, situazioni full immersion finalizzate allo sviluppo delle competenze linguistiche –
comunicative e all’arricchimento culturale degli studenti.
Per le classi terze e quarte si procede mediante la proposta di un soggiorno studio in un paese di
lingua anglofona, previa verifica delle abilità di base, linguistiche e comunicative, nella lingua
inglese.
Agli studenti delle classi terze e quarte, viene contestualmente proposto un viaggio d’integrazione
culturale e della preparazione d’indirizzo in paese di lingua tedesca al fine di promuovere le
competenze linguistiche della seconda lingua comunitaria. Il viaggio rappresenta inoltre
un’occasione per focalizzare le complesse dinamiche storiche e sociali che caratterizzarono un’area
145
di confine, come la nostra regione, abitata da diverse comunità nazionali, linguistiche, religiose e
culturali.
Per le classi quinte viene programmata la visita ad una capitale europea, dall’elevato valore
artistico, che preveda una situazione di full immersion nelle lingue comunitarie e nel contempo
favorisca la consapevolezza della dimensione internazionale dell’apprendimento.
Per tutte le classi il progetto prevede l’arricchimento culturale degli studenti da perseguire mediante
la visita ad importanti centri artistici e proposte che consentano ai ragazzi di riflettere sulla storia della
prima metà del Novecento a livello europeo e italiano, di analizzare alcuni aspetti delle complesse
dinamiche storiche che caratterizzarono la nostra macroarea, di avere un confronto diretto con gli
spazi che furono al centro di eventi che ormai possono apparire lontani e incomprensibili, se non
addirittura inimmaginabili.
Per tutte le classi, prime, seconde, terze, quarte e quinte, la declinazione dei contenuti potrà aver
luogo anche o principalmente (classi prime e seconde) mediante proposte di partecipazione a
progetti o uscite, anche della durata di un giorno, in Italia o all’estero nella macroarea
transfrontaliera, al fine di favorire la conoscenza reciproca, lo sviluppo equilibrato, la cooperazione,
la tutela ambientale, del paesaggio naturale e culturale in ambito transfrontaliero.
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
Personale interno
Fino a sessanta
Docenti in servizio presso l’istituto
Personale esterno
Fino a quarantacinque
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Utilizzo hardware e software in dotazione
presso l’istituto.
Beni di consumo
Fotocopie.
Verifica e valutazione
Ogni anno verrà effettuato un monitoraggio.
146
PROGETTO DI PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO GIOVANILE
Le attività di volontariato, promosse da scuola, in collaborazione con le Associazione presenti sul
territorio hanno le seguenti finalità:

sviluppare e implementare i valori e la cultura del volontariato, quale strumento di
integrazione sociale e di abbattimento delle diversità, al fine di contribuire
all’integrazione ed all’inclusione sociale dei giovani;

promuovere la creatività e lo spirito critico degli studenti,

rafforzare il ruolo delle organizzazioni di volontariato e di terzo settore quali partner
privilegiati della scuola per la sensibilizzazione, la formazione e l’educazione delle
giovani generazioni alla cittadinanza attiva e corresponsabile;

sostenere e promuovere attività finalizzate alla prevenzione e al superamento di tutte
le forme di discriminazione e di intolleranza;

promuovere percorsi di cittadinanza europea;

promuovere e valorizzare comportamenti compatibili ai temi della sostenibilità
ambientale, della tutela del territorio, della mobilità sostenibile.
In particolare la scuola collabora con:

il MO. VI attraverso il progetto “PROVE TECNICHE DI VOLONTARIATO”

Con L’associazione UNODUETRECLAUN ONLUS.-

l’Associazione INCONTRIAMO per sensibilizzare i giovani e avvicinarli al mondo
dell’anziano con la partecipazione a momenti ricreativi presso le strutture residenziali
della zona.

Partecipazione al Banco alimentare.
147
PROGETTI ANNUALI
PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA LEGALITA’
Responsabili progetto
Prof.ssa Alessandra Dapas, Prof.ssa Rita Smareglia
Premessa:
Nel corso della prima parte dell’anno scolastico la classe 3amt ha evidenziato particolari difficoltà
nel rispetto delle regole di comportamento in classe e a scuola in generale, sia in termini di uso e
cura del materiale didattico che dei rapporti con il personale docente e non docente e fra pari.
La fatica a mettere in pratica adeguate strategie di comunicazione, autocontrollo e mediazione ha
portato a ripetute violazioni al regolamento di disciplina, anche gravi, e diversi studenti sono stati
sanzionati dal Consiglio di Classe con periodi di sospensione dalle attività didattiche, convertiti in
attività a favore della comunità scolastica.
Al fine di sensibilizzare la classe alla necessità di un comportamento più responsabile e corretto,
all’importanza del rispetto di norme e regole nella vita sociale, si ritiene opportuno un intervento di
tipo educativo significativo e a lungo termine.
Si intende agire nell’immediatezza e monitorare la situazione nel corso del corrente anno scolastico
per creare i presupposti per un progetto triennale, a partire dal prossimo, che possa estendersi anche
ad altre classi che dovessero eventualmente presentare le medesime esigenze.
Finalità:

Favorire la motivazione alla riflessione

Favorire il successo formativo

Favorire la collaborazione e la comunicazione tra studenti e docenti e fra pari

Favorire il contenimento e il controllo dell’ansia e della rabbia

Favorire l’assunzione di responsabilità

Favorire il rispetto delle regole
Obiettivi:

Favorire la consapevolezza di sè

Facilitare l’acquisizione e la rielaborazione critica individuale di comportamenti corretti

Favorire l’assunzione di responsabilità personale negli alunni

Migliorare le capacità espressive finalizzate alla costruzione di relazioni significative e produttive
tra i pari e con i docenti

Favorire la capacità di comunicazione adeguandola al contesto, sia sotto l’aspetto formale, sia
sotto l’aspetto dell’espressione non verbale
148
Conoscenze

Gli stati d’animo

L’armonia corpo-mente

Elementi e struttura della comunicazione

Tecniche diversificate di comunicazione

Organizzazione e pianificazione di lavori di gruppo anche su supporto informatico
Competenze

Collaborazione e cooperazione tra pari e con i docenti

Individuazione e formulazione di obiettivi a breve e lungo termine

Flessibilità relazionale

Risoluzione dei conflitti

Uso efficace di sussidi di studio informatici
Capacità

Riconoscere i bisogni

Adeguata modalità di comunicazione (scritta e verbale)

Adeguata modalità di relazione rispetto ai diversi contesti

Reperire informazioni e materiali necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati

Rispettare le consegne e gli obiettivi progettati

Rispettare i tempi di svolgimento degli obiettivi progettati

Riconoscere eventuali difficoltà

Sapere come e a chi chiedere aiuto
Modalità di attuazione del servizio:
Il Consiglio di classe ritiene di poter utilizzare quale risorsa i docenti dell’organico di potenziamento,
che in questa parte dell’anno scolastico offriranno un supporto relazionale durante le lezioni che più
rappresentano fonte di criticità per la classe, con una modalità di affiancamento del docente
curricolare.
In seguito, all’inizio di ogni anno scolastico, dopo un periodo di monitoraggio, il Consiglio rileverà i
nuovi8 bisogni e quali studenti potrebbero trarre di volta in volta beneficio dal servizio in oggetto.
I docenti dei diversi consigli di classe insieme ai docenti che si occuperanno del servizio potranno
così predisporre dei programmi personali d’intervento rispetto ad eventuali criticità emergenti e
lavorare collettivamente per rafforzare le competenze e i diversi stili di apprendimento.
Potrebbero essere concordati e svolti interventi specifici:
-
sull’atteggiamento del singolo verso il gruppo e sulla vita di classe;
-
sull’organizzazione del lavoro personale;
-
sulla consapevolezza dei propri bisogni e l’efficacia nella comunicazione degli stessi;
-
sull’autonomia;
-
sulla capacità di concentrazione;
149
-
sulla capacità di autovalutazione;
-
sul problema dell’assunzione di responsabilità e dell’impegno.
Destinatari progetto (classi e indirizzi)
Classe 3^ AMT
Durata progetto e scansione temporale
Da gennaio a maggio 2016.
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale
Consiglio
di
classe;
potenziamento;
Qualifica / profilo
organico
eventuali
di Docenti
n. ore
Da definire in itinere
esperti
esterni
Beni di investimento (attrezzature,macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
 Eventualmente da definire
Beni di consumo

Da definire
Procedura di verifica e valutazione progetto
Verranno verificati gli obiettivi del progetto attraverso:

Osservazione del comportamento degli allievi da parte del Consiglio di classe;

Relazione orale e/o scritta e/o su supporto informatico da parte degli allievi sull’attività svolta.
150
PROGETTO ETWINNING: “PAESI RICCHI E PAESI POVERI DELL’UE”
Responsabili progetto
Prof.ssa Anna Lisa Floris
Finalità:
Il progetto intende promuovere una ricerca riguardante alcuni dei Paesi più ricchi e altri tra quelli più
poveri appartenenti all'Unione europea, attraverso un confronto dei rispettivi PIL, consumi e welfare
state. Inoltre, si intende approfondire lo studio degli strumenti e dei modi utilizzati dall'UE per
contrastare tali disparità.
Il nucleo fondamentale del progetto verte sull'elaborazione del concetto di ricchezza e di povertà
all'interno dell'UE con l'eventuale collaborazione di docenti e di alunni di un Paese comunitario o
extracomunitario.
Obiettivi:

Essere in grado di mettere a confronto gli Stati, per individuare somiglianze e differenze tra i
diversi membri dell'UE.

Avere la capacità di individuare modi e mezzi di cui si serve l'UE per contrastare tali differenze.
I ragazzi devono essere in grado di elaborare un concetto di ricchezza e di povertà nella società
contemporanea in cui si trovano a vivere e di reinterpretarlo attraverso l'utilizzo di fotografie, filmati
e prodotti multimediali in genere.
Destinatari progetto (classi e indirizzi)
2^BSS indirizzo socio-sanitario – 2^AET, 2^BET indirizzo turistico
Durata progetto e scansione temporale
Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
Personale interno: Anna Lisa Floris: docente di materie giuridiche ed
economiche.
36
Maria D'Urzo: docente di geografia economica e di matematica
20
applicata.
Personale esterno:
Sabina Vecchione Gruener: ambasciatrice Etwinning.
Associazioni:
10
Etwinning, comunità didattica delle scuole europee (didattica
digitale
151
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Utilizzo laboratori di informatica
Beni di consumo
Una risma di fogli A4
Utilizzo LIM
Procedura di verifica e valutazione progetto
Gli argomenti trattati fanno parte del programma curricolare delle insegnanti coinvolte quindi, le
verifiche e le valutazioni relative, saranno riportate sul registro elettronico.
152
FARE MATEMATICA CON IL CUORE, LE MANI E IL CERVELLO
"Matematica dei ragazzi"-“Scienza under 18”
Responsabili del progetto
Inglese Emanuela - Mucelli Letizia
Finalità:

Educare promuovendo il processo motivazionale dell’allievo, attraverso un percorso che lo
renda protagonista di scoperte, intuizioni e deduzioni, un percorso cioè che si basi sulla
centralità del soggetto che apprende;

Favorire l’acquisizione di conoscenze disciplinari, mediante l’analisi di problematiche
concrete da affrontare in esperienze laboratoriali, manuali ed informatiche, e attraverso
giochi di matematica ricreativa

Far maturare la capacità critica di giudizio e un atteggiamento problematico nei confronti
del sapere;

Saper cogliere spunti ed apprendere e rielaborare informazioni per costruire il proprio
sapere e saper fare

Promuovere, come competenza fondamentale interdisciplinare, l’educazione linguistica:
favorire l’acquisizione dei linguaggi verbali e non, i processi di comprensione e produzione
di testi di vario genere e la padronanza delle terminologie specifiche;

Incrementare le competenze relazionali degli studenti all’interno delle stessa classe e tra
classi diverse
Obiettivi:

Scoprire leggi e proprietà dei numeri, delle principali funzioni e dei relativi grafici e delle figure
geometriche, affrontando situazioni problematiche tratte dalla realtà, costruendo e
verificando ipotesi, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni, costruendo
modelli;

Potenziare l’espressione linguistica e la capacità espositiva, per poter eventualmente
presentare in pubblico il proprio lavoro (in occasione per esempio degli eventi “Scienza
under 18” e/o "Matematica dei ragazzi"1)
1“La
matematica dei ragazzi , scambi di esperienze tra coetanei è un progetto sperimentale di didattica della matematica realizzato
con cadenza biennale a partire dal 1996, dal Nucleo di Ricerca Didattica (NRD) del Dipartimento di Matematica e Informatica
dell’Università di Trieste http://www.nrd.units.it. Ogni membro del NRD che intende parteciparvi con una classe prepara un progetto
didattico che sarà sviluppato con i propri allievi nei mesi seguenti e che deve avere la caratteristica di coinvolgere attivamente gli allievi.
Il progetto viene presentato e discusso nel NRD, e il suo svolgimento viene seguito e supportato, nel corso delle riunioni periodiche del
gruppo, col contributo di tutti. Il lavoro è ispirato alle metodologie didattiche dell’interazione tra pari e dell'apprendimento cooperativo. Nel
corso dell’anno scolastico gli allievi partecipanti preparano la presentazione di uno o più temi di matematica ad altri ragazzi, nel corso di
un meeting tra allievi di scuola primaria e secondaria che dura una giornata e mezza.
153
Destinatari progetto
Ci si riserva di definire in itinere i gruppi di allievi delle classi dell’indirizzo Turistico che aderiranno alle
attività del progetto, in base alle risposte degli studenti agli stimoli didattico - educativi che verranno
proposti.
Discipline coinvolte:
Matematica e Informatica
Durata del progetto (tempo/n. ore complessivo/e) e scansione temporale*
Periodo: da ottobre a maggio
Attività di insegnamento svolta in servizio: 25 ore curricolari in ciascuna classe coinvolta.
Attività di insegnamento svolta fuori servizio da ciascuna docente: massimo 10 ore.
Attività di non insegnamento (finalizzata alla progettazione, al coordinamento delle attività previste
dal progetto, alla predisposizione di materiali, al monitoraggio e alla valutazione delle azioni) svolta
fuori servizio: massimo 10 ore per ciascuna docente (massimo 20 ore complessive)
Sviluppo progetto – metodologie e/o attività - fasi/scansione temporale
Si indicano di seguito alcuni dei nuclei fondamentali e dei contenuti di massima del progetto,
eventualmente da integrare e/o rielaborare in seguito alle attività di formazione e aggiornamento
che verranno seguite in corso d’anno dalle docenti Inglese e Mucelli, supportate dagli incontri
proposti dal CIRD dell'Università degli Studi di Trieste nell'ambito della progettazione e realizzazione
della manifestazione "La matematica dei ragazzi" e dalla partecipazione alle conferenze sulla
didattica della matematica promosso dal Centro Pristem- Università Bocconi in occasione del
Festival della Scienza di Genova – ottobre 2015
DAI PROBLEMI DI MINIMO E MASSIMO AI GRAFICI DI FUNZIONI
Problema sui rettangoli isoperimetrici
Problema sui rettangoli equivalenti
Problema di ottimizzazione
EQUIVALENZA:
Scopo della manifestazione è quello di sollecitare i ragazzi a comunicare ad altri ragazzi della stessa età, ma anche più giovani o più
vecchi di loro, le loro conoscenze matematiche. Non è quindi una gara. Non si tratta di mettersi in mostra per far vedere chi è "il più bravo",
né per quel che riguarda i ragazzi, né per i loro docenti. E’ invece un tentativo di sottolineare le potenzialità della matematica, sia come
linguaggio universale, sia come incentivo alla collaborazione.Il meeting finora si è svolto in un edificio scolastico. L’organizzazione è,
infatti, completamente diversa da quella di un convegno tra adulti: non ci sono conferenze né riunioni plenarie, ma varie attività di
laboratorio di matematica che si svolgono in contemporanea, ognuna in un’aula diversa. Ogni classe di relatori riceve nell'aula ad essa
assegnata le classi di visitatori, una alla volta, e lavora con loro per un tempo prefissato (circa 20-25 minuti).
Maggiori informazioni e documentazione in merito si possono reperire nel sito del Nucleo di Ricerca Didattica. In particolare alle pagine
web:
http://www.nrd.univ.trieste.it/matrag8.htm
http://www.nrd.univ.trieste.it/PUBBLICAZIONI.htm
Responsabile del progetto prof. Luciana Zuccheri
(Dipartimento di Matematica e Geoscienze, Università di Trieste )
154
Dal Tangram al teorema di Pitagora.
Figure diverse ma equivalenti: il trucco dei nani di Peres
L’equivalenza di forme diverse: giochiamo a decomporre e a ricomporre, i pentamini.
SIMILITUDINE
La generalizzazione del teorema di Pitagora
NUMERI
Piega e spiega la matematica: origami e radicali
Le docenti prevedono di introdurre gli argomenti in modo da far sì che gli studenti siano protagonisti
attivi, scopritori del proprio sapere a partire da situazioni problematiche proposte, autonomi per
quanto possibile nella realizzazione di percorsi di tipo laboratoriale.
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
Personale interno: docenti proponenti il progetto (Inglese e Mucelli), Si
eventualmente tecnico di laboratorio
veda
riquadro
precedente*
Indicativamente
Personale esterno: Università di Trieste
riunioni
a
cadenza mensile
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Fotocopiatrice, computer, proiettore
Beni di consumo
Fotocopie, fogli di cartoncino e cartone, materiale
per origami, pannelli di polistirolo e/o di
compensato, scatole, puntine, spilli, elastici, nastri e
spaghi, software di geometria dinamica Geogebra
Verifica e valutazione
Verifiche orali, prove di competenze, osservazioni in fase laboratoriale ed espositiva
155
Nell’ambito dello stesso Progetto:
“FARE MATEMATICA CON IL CUORE”
"Progetto GIOCAINVALSI”
Responsabili del progetto
Mucelli Letizia
Finalità:
Visti gli esiti negativi per il nostro Istituto relativi alle prove Invalsi degli scorsi anni, e le evidenti carenze
degli studenti nella capacità di affrontare con successo test di natura matematica, dovute
soprattutto alla mancanza dello sviluppo di adeguate tappe cognitive nei cicli di istruzione
precedenti, ci si propone di elaborare un percorso che possa aiutare gli alunni a superare le lacune
pregresse, e al contempo stimolare capacità comunicative e di elaborazione autonoma di
contenuti. L'attività prevede l'ideazione di un gioco a squadre incentrato sulla risoluzione della
rielaborazione di test tratti dalle prove Invalsi delle scorse edizioni, da presentare eventualmente in
sede della manifestazione Scienza under 18(rientrante nelle attività del progetto ministeriale PLS
attivate dall'Univ. degli Studi di Trieste), rivolgendosi a propri pari o ad alunni della terza media dei
quali i nostri ragazzi assumerebbero la funzione di "tutor" guidandoli nel gioco.
Obiettivi:

Nel corso di tale attività ci si auspica per gli studenti:

-miglioramento della capacità di ragionamento logico

-superamento di lacune pregresse di natura matematica

miglioramento delle capacità comunicative

-miglioramento delle capacità di instaurare relazioni interpersonali positive e costruttive

-acquisizione di maggiore autonomia

-migliori risultati nella capacità risolutiva di quesiti di natura matematica, in particolare relativi
alle prove Invalsi.
Destinatari progetto
2AET indirizzo turistico
Discipline coinvolte:
Matematica
Durata del progetto (tempo/n. ore complessivo/e) e scansione temporale*
Da gennaio a maggio, circa 15 ore.
156
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
Personale interno: docenti proponenti il progetto, eventualmente
tecnico di laboratorio
Mucelli Letizia (15 ore)
Esperto esterno
Personale esterno:
Associazioni
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Fotocopiatrice, computer, proiettore
Beni di consumo
Fotocopie di alcuni test Invalsi, fogli di cartoncino
bristol
Verifica e valutazione
in itinere, inserendo alcuni test invalsi nelle verifiche programmate nel corso dell'anno, e finale in sede
della manifestazione Scienza Under 18.
Valutazione coerente con i criteri del PTOF d'Istituto.
157
PROGETTO “INSEGNANDO SI IMPARA”
"Scambio di esperienze laboratoriali in ambito matematico
tra allievi coetanei”
Responsabili progetto
Boscarol Maria Cristina - Inglese Emanuela - Mucelli Letizia
Finalità


Favorire l’acquisizione di competenze sociali specifiche come:
-
il pensiero critico e creativo
-
la comunicazione efficace
-
la gestione dei conflitti
-
l’empatia
-
la gestione delle emozioni e dello stress
-
l’efficacia personale nel fronteggiare nuove situazioni, prove e sfide
-
l’efficacia collettiva nel realizzare obiettivi comuni
Favorire l’acquisizione di conoscenze disciplinari, mediante l’analisi di problematiche
concrete da affrontare in esperienze laboratoriali, manuali ed informatiche;

Incentivare la capacità di attenzione, di concentrazione e di ascolto al fine di saper
cogliere spunti essenziali e significativi;

Motivare lo studente al confronto tra le proprie esperienze scolastiche e quelle dei propri
pari, aiutarlo ad individuare analogie e differenze e a costruire il proprio modello di
apprendimento;

Promuovere, come competenza fondamentale interdisciplinare, l’educazione linguistica:
favorire l’acquisizione dei linguaggi verbali e non, i processi di comprensione e produzione
di testi di vario genere e la padronanza delle terminologie specifiche
Obiettivi:
 Scoprire le proprietà delle coniche attraverso modelli;
 Con la tecnica dell’origami accrescere lo sviluppo percettivo e visivo-spaziale, imparare a
procedere con gradualità secondo un progetto e una corretta gestione dell'errore, potenziare
le categorie logiche della "consequenzialità";
 Realizzare costruzioni geometriche con le piegature della carta (triangoli equilateri,
parallelogrammi, pentagoni, ottagoni, decagoni, stelle a cinque o sei punte, rettangoli aurei e
rettangoli d’argento, trisezione di un angolo qualunque) argomentando adeguatamente i
passaggi effettuati, dal punto di vista geometrico ed eventualmente algebrico
 Lavorare sui gruppi di trasformazioni geometriche;
 Potenziare l’espressione linguistica e la capacità espositiva, rinforzare il linguaggio tecnico;
158
 Migliorare la comprensione del profilo professionale scelto;
 Progettare consapevolmente un futuro lavorativo.
Destinatari:
3 AET, 3 BET dell’I.S.I.S. “S. Pertini” (eventualmente con il supporto di alcuni allievi delle classi 2AET,
2BET)
Classe terza dell’Indirizzo Scienze Applicate del Liceo Einstein di Cervignano del Friuli
Discipline coinvolte:
Matematica – Informatica - Lettere
Durata del progetto e scansione temporale:
Periodo: da dicembre a maggio
Attività di insegnamento svolta in servizio: 12 ore curricolari in ciascuna classe terza coinvolta.
Attività di insegnamento svolta fuori servizio: 15 ore complessive.
Attività di non insegnamento (finalizzata alla progettazione, al coordinamento delle attività previste
dal progetto, alla predisposizione di materiali, al monitoraggio e alla valutazione delle azioni) svolta
fuori servizio: 30 ore
Sviluppo del progetto (metodologie ed attività)
Le docenti proponenti prevedono di concordare con alcuni insegnanti del Liceo Einstein di
Cervignano del Friuli, in particolare con la prof.ssa Negri Stefania, un paio di incontri tra gli allievi
dell’I.S.I.S Pertini, per uno scambio di esperienze tra coetanei, in cui gli alunni una volta assumeranno
il ruolo di insegnanti e una volta di discenti.
("Homines dum docent discunt", Seneca, Lettere Morali a Lucilio libro I, VII)
In queste occasioni gli studenti avranno modo di presentare agli ospiti il proprio indirizzo di studi e,
successivamente, raccontare le proprie esperienze vissute nell’ambito delle pratiche laboratoriali di
matematica, mettendo a disposizione i materiali costruiti durante i propri percorsi scolastici nella
disciplina. Più precisamente:
I incontro presso I.S.I.S. Pertini (presumibilmente a gennaio): una ventina circa di allievi delle classi
3AET, 3BET,2 AET, 2BET, dell’I.S.I.S. “S. Pertini” accolgono gli allievi di una terza classe del Liceo Einstein
di Cervignano (indirizzo Liceo delle Scienze Applicate); si “presentano” e si “raccontano”,
esponendo il lavoro di riflessione sul proprio corso di studi, sul proprio senso di identità e di
appartenenza all’indirizzo prescelto, sul proprio rapporto con la matematica. Successivamente
propongono le attività laboratoriali preparate lo scorso anno scolastico, con il supporto del Nucleo
di Ricerca Didattica (Dipartimento di Matematica e Geoscienze-Università di Trieste), per gli eventi
“La matematica dei ragazzi” e “Scienza under 18”.
159
II incontro presso I.S.I.S. Pertini (presumibilmente in aprile): le classi 3AET e 3 BET incontrano gli allievi di
una terza classe del Liceo Einstein di Cervignano (indirizzo Liceo delle Scienze Applicate), che
proporranno i loro lavori sulle coniche (argomento disciplinare di terza, comune ai due indirizzi di
studio).
IPOTESI OPERATIVA:
Con l’insegnante di Lettere gli allievi affrontano il tema: NOI, “STUDENTI DEL TURISTICO”
1) Approccio oggettivo:
quali sono la formazione, il quadro orario, il “profilo” dello studente in uscita (vedi per esempio
sito dell’Istituto, linee guida del MIUR)?
2) Approccio soggettivo:
A) Mi riconosco in questo percorso? (in termini di attitudine, preparazione, progetti postdiploma, senso di identità e di appartenenza all’indirizzo dell’Istituto)
B) Quali attività ritengo che mi preparino di più all’acquisizione delle competenze richieste?
C) Le mie proposte…
L’insegnante di Matematica, proponendo il tema “NOI E LA MATEMATICA”, guida gli studenti,
mediante la proposta di letture e di un questionario motivazionale, alla riflessione sul proprio rapporto
con la matematica, al fine di far loro acquisire una maggiore consapevolezza di sé ed una
conoscenza più approfondita dei propri compagni in questo ambito. Dal punto di vista più
strettamente disciplinare, insieme agli allievi, riprende, integra e approfondisce il lavoro svolto nel
progetto “Fare matematica con il cuore, le mani e il cervello” (a.s. 2015/16
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
n. ore
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
Personale interno: docenti proponenti il progetto (Boscarol, Inglese e
Mucelli), eventualmente tecnico di laboratorio
Personale esterno: prof.ssa Stefania Negri del Liceo “Einstein” di
Cervignano del Friuli
Si veda “Durata progetto”
6 ore
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Beni di consumo
Stampante, fotocopiatrice, computer,
Fotocopie,
fogli
di
cartoncino
e
cartone,
proiettore
materiale per origami, pannelli di polistirolo e/o di
compensato, scatole, puntine, spilli, elastici,
software di geometria dinamica Geogebra
Verifica e valutazione
Verifiche orali, prove di competenze, osservazioni in fase laboratoriale ed espositiva
160
PROGETTO “COSA CENTRA LA MATEMATICA”
"Laboratorio di giochi, rompicapi e trucchi di magia”
Responsabili progetto
Inglese Emanuela
Finalità

Educare promuovendo il processo motivazionale dell’allievo, attraverso un percorso che lo
renda protagonista di scoperte, intuizioni e deduzioni, un percorso cioè che si basi sulla centralità
del soggetto che apprende;

Favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze disciplinari, mediante l’analisi di
problematiche concrete da affrontare in esperienze laboratoriali, manuali ed informatiche, e
attraverso giochi di matematica ricreativa;

Far maturare la capacità critica di giudizio e un atteggiamento problematico nei confronti del
sapere;

Saper cogliere spunti ed apprendere e rielaborare informazioni per costruire il proprio sapere e
saper fare;

Cogliere la dimensione storica della matematica

Promuovere, come competenza fondamentale interdisciplinare, l’educazione linguistica:
favorire l’acquisizione dei linguaggi verbali e non, i processi di comprensione e produzione di testi
di vario genere e la padronanza delle terminologie specifiche;

Incrementare le competenze relazionali degli studenti all’interno delle stessa classe e tra classi
diverse
Obiettivi:

Scoprire alcune proprietà dei numeri attraverso l’analisi di quadrati magici, applicare il
metodo induttivo, con l’ausilio di fiammiferi, per ottenere la generalizzazione di quesiti studiati
dapprima in casi particolari, comprendere ed applicare formule matematiche per condurre
e spiegare giochi di carte, di dadi e di spaghi, comprendere alcuni concetti chiave della
geometria attraverso la costruzione e la manipolazione dei cosiddetti pentamini.

Apprezzare la dimensione storica della matematica, con la scoperta di un personaggio
significativo: Fra Luca Bartolomeo de Pacioli

Potenziare l’espressione linguistica e la capacità espositiva
Destinatari del progetto
Le classi destinatarie dei progetti sono: 2 BET e 1 BET. Il numero degli allievi sarà variabile e dipenderà
dalle risposte degli studenti agli stimoli didattico - educativi che verranno proposti; più precisamente
al mattino le attività potranno coinvolgere tutta la classe oppure solo una parte, nel caso per
161
esempio che si renda necessaria la scelta didattica di lavorare contemporaneamente con gruppi
di recupero (sul programma standard) e di approfondimento (su argomenti di matematica
ricreativa, come quella prevista nel presente progetto).
La definizione del gruppo di allievi che sarà idoneo a presentare le attività a “Scienza under 18”
avverrà dopo la valutazione del lavoro svolto dai ragazzi anche negli incontri pomeridiani.
Discipline coinvolte:
Matematica e Informatica
Durata del progetto e scansione temporale
Periodo: da ottobre a maggio
Attività di insegnamento svolta in servizio: 15 ore curricolari in ciascuna classe coinvolta.
Attività di insegnamento svolta fuori servizio: 15 ore.
Attività di non insegnamento (finalizzata alla progettazione, al coordinamento delle attività previste
dal progetto, alla predisposizione di materiali, al monitoraggio e alla valutazione delle azioni) svolta
fuori servizio: 40 ore complessive
Sviluppo del progetto (metodologie ed attività)
Si propone una didattica laboratoriale in orario curricolare e, con adesione volontaria da parte degli
allievi, in orario extracurricolare; si prevede, a conclusione del progetto, la presentazione delle
attività al pubblico di “Scienza under 18”.
Si affronteranno gli argomenti in modo che gli studenti siano protagonisti attivi, scopritori del proprio
sapere a partire da situazioni problematiche proposte, autonomi per quanto possibile nella
realizzazione di percorsi di tipo laboratoriale.
Di seguito si indicano alcuni dei nuclei fondamentali e dei contenuti di massima del progetto,
eventualmente da integrare e/o rielaborare in seguito alle attività di formazione e aggiornamento
seguite in corso d’anno dalla docente.
I PENTAMINI
I QUADRATI MAGICI
I GIOCHI DI LUCA PACIOLI
I MISTERI DELLA MAGIA MATEMATICA (Martin Gardner)
PROBABILITA’ con dadi e spaghi
162
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
Personale interno: docente proponenti il progetto, eventualmente Si
tecnico di laboratorio
Personale
esterno:
veda
riquadro
precedente*
Eventuali
Enti
organizzatori
di
corsi
di
aggiornamento e formazione del personale docente
Da definire
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Beni di consumo
Stampante, fotocopiatrice, computer,
Fotocopie,
fogli
di
cartoncino
e
cartone,
proiettore
materiale per origami, pannelli di polistirolo e/o di
compensato, scatole, puntine, spilli, elastici, nastri
e
spaghi,
software
di
geometria
Geogebra
Verifica e valutazione
Verifiche orali, prove di competenze, osservazioni in fase laboratoriale ed espositiva
163
dinamica
PROGETTO “MUSIC IN ENGLISH”
Responsabili progetto
Professoresse Elisa Monardo e Federica Babich
Finalità ed obiettivi

Potenziare le qualità musicali di allievi ed adulti;

Utilizzare come fonte di comunicazione la propria voce ed il canto;

Potenziare la pronuncia in lingua inglese;

Sviluppare l’intelligenza linguistica attraverso la musica;

Acquisire strutture grammaticali e lessico;

Venire a contatto con la lingua di ogni giorno/colloquiale;

Stimolare un feedback positivo, con ricadute sulla motivazione.
Destinatari del progetto
Tutti gli alunni dell’istituto (su base volontaria), nonché i docenti ed il personale ATA (su base
volontaria)
Discipline coinvolte:
Educazione musicale – inglese
Durata del progetto e scansione temporale
Un’ora alla settimana (si propone il giovedì pomeriggio).
Sviluppo del progetto (metodologie ed attività)
Costruire un repertorio corale, ricorrendo a brani appartenenti al repertorio inglese/americano.
Risorse umane
Le due docenti referenti del progetto.
Beni di investimento

Auditorium;

Fotocopie.
Verifica e valutazione
Possibilità di uno o più spettacoli conclusivi ed in itinere.
164
PROGETTO EMPORIO DELLA SOLIDARIETA’:
“CI SIAMO ANCHE NOI”
Responsabili progetto
Taboga Viviana
Finalità ed obiettivi
La conoscenza di una realtà di volontariato, di ascolto e di solidarietà presente sul territorio.
La costruzione di espositori in ferro verniciato come gesto gratuito con materiale fornito dall’Emporio
Alimentare di Monfalcone.
Attraverso l’applicazione del Cooperative Learning i ragazzi saranno stimolati ad aiutarsi
reciprocamente e si sentiranno corresponsabili della realizzazione del progetto. La proposta di un
clima relazionale positivo favorirà il processo di “problem solving di gruppo” nelle attività sia di
progettazione, sia laboratoriale, conseguendo l’obiettivo di studio e di costruzione degli espositori,
la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti
Destinatari del progetto
Classe 2AMT in due tempi.
I ragazzi che si avvalgono della disciplina di IRC saranno occupati anche nella progettazione, nel
sopralluogo e nell’installazione presso l’Emporio della Solidarietà di via Verdi 46
Tutti gli allievi della 2AMT saranno coinvolti nella costruzione degli espositori nel laboratorio dell’IPSIA
in via Boito, nonché nell’evento finale di consegna degli espositori ai responsabili dell’Emporio
Discipline coinvolte:
Esercitazioni pratiche – Luca Biasiol
Insegnamento Religione cattolica – Viviana Taboga
Durata del progetto e scansione temporale
Secondo Quadrimestre per circa 40 ore
Sviluppo del progetto (metodologie ed attività)
1. Visita all’Emporio Alimentare, le cui finalità sono state approfondite nell’a. s. 2015/’16 con
l’IRC Mauro Casasola, per progettare le strutture (4 ore)
2. Attività di progettazione, assemblaggio degli elementi forniti dall’Emporio Alimentare e
verniciatura
3. Consegna ufficiale degli espositori alla presenza dei referenti dell’Emporio e della scuola (3
ore)
4. Valutazione finale progetto (1 ora)
165
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
Personale interno: Prof. Luca Biasiol e Prof.ssa Valeria Taboga
30 + 6
Personale esterno: Sig. Norberto Righi (Preferente Emporio della
Solidarietà della Caritas diocesana di Monfalcone)
4
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Macchine e attrezzature di laboratorio
Beni di consumo
Elementi in ferro, elettrodi forniti dall’Emporio
ed energia elettrica
166
PROGETTO “IO AMBIENTE”
Responsabili progetto
SANZIN Sabina
Finalità
Il rapporto uomo-natura esalta i principi delle scienze motorie in quanto l’amore per la natura è un
motivo ricorrente nella storia dell’educazione per superare se stessi, nella ricerca della perfezione.
L’ambiente naturale con la sua vegetazione, l’aria salubre e la luce solare è fonte di numerose
sollecitazioni culturali, fisiologiche e psicologiche che concorrono alla formazione globale
dell’allievo.
L’ambiente naturale è una fonte culturale per le cose che offre da conoscere, differenziare e
imparare a rispettare.
I risultati che si ottengono durante lo svolgimento delle attività outdoor si concretizzano nella vita
scolastica e familiare poiché i meccanismi acquisiti possono essere adattati per il superamento delle
difficoltà quotidiane.
Obiettivi
Conoscere il territorio che ci circonda,
Comprendere, vivendola, la relazione Io-ambiente,
Capire i ritmi della natura,
Tonificare e potenziare le energie fisiche con il contatto ambientale,
Sperimentare le capacità motorie e quelle etico - sociali.,
Coinvolgere gli studenti per approfondire diverse materi di studio e non solo dato che tali attività
hanno in se innumerevoli obiettivi di carattere sociale e pedagogico,
Sviluppare e stimolare la crescita dell’individuo che riesce, anche nel breve periodo, a conoscersi,
Trovare strategie di autocontrollo, e gestione delle situazioni fino a superare i propri limiti emozionali,
Sviluppo della socializzazione, rinforzo dell’autostima e stima verso gli altri, riconoscimento e rispetto
dei ruoli, valorizzazione delle capacità di adattamento e superamento delle difficoltà per il
raggiungimento di uno scopo
Destinatari del progetto
Tutti gli allievi dell’I.S.I.S. PERTINI, coinvolti a turnazione, e/o per classi e/o per interesse
Discipline coinvolte:
Scienze motorie e Sportive, ed altre differenziate per indirizzo
Durata del progetto e scansione temporale- Sviluppo del progetto (metodologie ed attività)
Da novembre a maggio per un totale di ore 140, in parte in orario curriculare
1 - 2 uscite in montagna con le “ciaspe”: località da definire - gennaio-febbraio (tutta la giornata);
1 - 2 uscite in bicicletta: (parte pista ciclabile) Monfalcone – Riserva naturale isola della Cona
primavera (in mattinata allungata);
167
2 - 4 uscite in bicicletta: pista ciclabile Grado- Aquileia (in mattinata allungata);
1 - 2 uscite in bicicletta: pista ciclabile Grado- -riserva naturale isola della Cona (in mattinata
allungata);
2 - 4 uscite per escursione con percorso di “nordic walking” in località da definire (tutta la mattinata);
ulteriori uscite a seconda delle esigenze degli allievi e disponibilità degli Istruttori.
Risorse umane (personale impegnato: docenti interni, esperti esterni, associazioni, enti…)
Nome / ragione sociale Qualifica / profilo
n. ore
Personale interno:
Insegnanti di Scienze motorie :
LEBAN LIVIA
ONISCHENKO LUDMJLA
140
SANZIN MICHELA
SANZIN SABINA
ZAGO ANTONELLA
Docenti d’indirizzo interessati.
Personale esterno:
40
Istruttori di “nordic walking”
40
Accompagnatori e Guide Naturalistiche
Beni di investimento (attrezzature, macchine, ecc.) e di consumo (cancelleria, software, noleggi,
servizi, ecc.)
Beni di investimento
Beni di consumo
Noleggio:
autocorriere,
nordic walking, ciaspe
Verifica e valutazione
Dimostrazioni pratiche – test - prove strutturate
168
biciclette,
bastoncini
ALTRI PROGETTI
PROGETTI GENERALI D’ISTITUTO
REFERENTI
per l’a.s. 2016/2017
PROGETTO
Macroprogetto ambito Diversamente Abili: “Costruire risorse all’ISIS” Ballone/Farfoglia/Di Marzo
Finanziato da Fondazione CARIGO
Troncar
Progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa delle istituzioni
scolastiche – PTOF: progetto Teatro
Campagna/Morandi
Finanziato da Regione FVG
Progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa delle istituzioni
scolastiche – PTOF - Dimensione del plurilinguismo - valorizzazione
Montanari
lingue comunitarie : Progetto Lingue
Finanziato da Regione FVG
Progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa delle istituzioni
scolastiche – PTOF Area tematica – Dispersione Scolastica
Smareglia/ Campagna
La gestione delle classi eterogenee – Imparare ad imparare
Finanziato da regione FVG + Miur
SPORT INTEGRATO in collaborazione con Associazione Sportiva
Gianello
Dilettantistica ASD Calicanto Onlus Polo Polisportivo Integrato
Progetto prevenzione di comportamenti a rischio di bullismo e
promozione del benessere degli adolescenti- Comune di
Campana/Greco
Monfalcone
Finanziato da Enti Locali
Formazione sulla sicurezza
Dreossi
Finanziato da MIUR
Progetto S.A.M. stranieri, accoglienza, mediazione;
Immigrazione Integrazione scolastica: Intercultura
Greco
Finanziato da regione FVG
Progetto WHAT’UP (Progetto benessere a scuola)
Radini
Finanziato da Enti locali
Progetto ORIENTAMENTO (in entrata) Raccordo ISIS/Scuole
Secondarie di I Grado
Baldari, Ballone, Spanghero
Finanziato da fondi propri
YOUng 2016 – Orientamento post – diploma
Smareglia
Finanziato da Enti di formazione
Centro Sportivo Studentesco (corso di salvamento nuoto e voga,
corso di difesa personale, tornei…)
Sanzin Sabina
Finanziato da MIUR
Partecipazione a progetti ed eventi promossi da associazioni,
aziende ed enti locali
Turazza/responsabili di
(Comune, Provincia, Scienza Under 18, E’ storia, Nati per Leggere,
indirizzo
ecc…)
Finanziato da fondi propri
Scuola Amica UNICEF Italia
Smareglia
Memobus 2017
Barnaba
Erasmus +
Finanziamento fondi europei
Progetto Volontariato
Finanziamento da fondi propri
Montanari
Pizzon
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Progetto per il Corso di primo soccorso (per allievi e docenti)
Finanziato da Miur
Mauri/Sanzin
PROGETTI SPECIFICI DI INDIRIZZO
Indirizzo Enogastronomico – Alberghiero
REFERENTI
per l’a.s. 2016/2017
PROGETTO
Attività professionalizzanti attività pratiche esterne/interne: OGGI CI
PENSIAMO NOI…/uscite esterne (indirizzo enogastronomia)
Finanziato da fondi propri/MIUR
Concorsi professionali (indirizzo enogastronomia)
Finanziato da fondi propri/MIUR
Progetto DE GUSTIBUS (indirizzo enogastronomia)
Finanziato da fondi Regione FVG
Progetto OPEN BAR (indirizzo enogastronomia)
Finanziato da fondi propri
Stalking e tecniche di autodifesa. Cultura della legalità (Indirizzo
enogastronomia)
Finanziato da IRSS
Commercio equo solidale
Morello
Indelicato
Fioretto Giulia
Indirizzo Socio Sanitario
REFERENTI
per l’a.s. 2016/2017
PROGETTO
ASL
attività
pre-professionalizzanti
–
IMPRENDITIVITÀ
E
PROTAGONISMO
Finanziato da MIUR
Corso di primo soccorso pediatrico
Finanziato da Fondi propri
Progetti per l’arricchimento dell’offerta formativa delle istituzioni
scolastiche – POF: Laboratorio di Animazione e Lettura espressiva:
lettura ad Alta Voce
Finanziato da Fondazione Carigo
Danzaterapia
Clown terapia
Progetto BESTIARIO IMMAGINATO
Finanziato da Regione FVG
Progetto SPECIALE NORMALITA’
Finanziato da Regione FVG
Pizzon
Radini
Campagna / Morandi
Morandi/Babich
Pizzon/Morandi
Pizzon
Greco
Indirizzo Turistico
REFERENTI
per l’a.s. 2016/2017
PROGETTO
Macroprogetto di area ed attività professionalizzanti – PROGETTO
QUADRO - Guide Turistiche, Attività congressuale ed Organizzazione
eventi, Uscite
Finanziato da MIUR/Regione FVG
Laboratorio comunicazione efficace (Classi prime)
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Dodini/Boscarol/De
Faveri
Benoni
Indirizzo Manutenzione ed assistenza tecnica e Logistica e Trasporti
REFERENTI
per l’a.s. 2016/2017
PROGETTO
Progetti Area tematica – Sviluppo delle Competenze – Progetto
Autocad
Finanziato da Regione
Progetti Area tematica – Sviluppo delle Competenze – PROGETTO
ACQUA
Finanziato da Regione FVG e Provincia di Gorizia
Rapotti
Rapotti/Verginella
ALTRI PROGETTI
REFERENTI
per l’a.s. 2016/2017
PROGETTO
Progetto Go &learn
Finanziato da Comunità Europea
Progetto KE-PASS
Finanziato da Comunità Europea
Progetto Libri in comodato
Finanziato da Regione FVG
Progetto Consulta Provinciale Studenti (ambito Provinciale)
Finanziato da MIUR
Progetto di formazione all’estero per l’Animatore digitale (PNSD)
Finanziato da MIUR
Il murales dell’ISIS Pertini
Dirigente
Scolastico/Direttore SGA
Dirigente
Scolastico/Direttore SGA
Dirigente
Scolastico/Direttore SGA
Dirigente
Scolastico/Direttore SGA
Dirigente
Scolastico/Direttore SGA
Stinco/Baldari
Nota bene:
La fattibilità dei progetti generali d’istituto e di quelli specifici di indirizzo è legata alla disponibilità dei
finanziamenti indicati per ciascuno. La loro attuazione, inoltre, coinvolgerà anche l’organico di
potenziamento.
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VERIFICA E MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE
DELL’OFFERTA FORMATIVA
I
l Piano dell’Offerta Formativa costituisce un elemento di sintesi delle attività, dei progetti, delle
programmazioni di Istituto e di indirizzo, delle risorse e dell’organizzazione della scuola.
Si tratta di favorire un continuo adeguamento dell’offerta d’Istituto alle reali ed effettive esigenze
delle varie componenti scolastiche e, nello stesso tempo, di curare una puntuale documentazione
delle attività e delle iniziative proposte e realizzate nell’istituto.
Il Piano dell’Offerta Formativa viene pertanto aggiornato ogni anno.
Elementi di partenza per il PTOF preventivo per l’anno scolastico successivo, sono:

le osservazioni, le proposte e le richieste raccolte mediante confronti diretti con gli alunni riuniti in
assemblee di classe, d’istituto, dei rappresentanti e del comitato studentesco.

il confronto diretto con i docenti

i contributi pervenuti dalle varie componenti scolastiche

il confronto ed i contributi delle singole funzioni strumentali, dei docenti responsabili di progetti,
delle commissioni e dei gruppi di lavoro

il confronto con il Dirigente Scolastico, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, con i
docenti Collaboratori del D. S. ed i Responsabili di sede, con i rappresentanti delle RSU

le delibere del Collegio docenti e del Consiglio d’istituto.
Il confronto con le varie componenti scolastiche costituisce un utile elemento per la verifica del
documento per quel che riguarda la chiarezza, la coerenza e la puntualità delle indicazioni
contenute.
Tutti i contributi e le osservazioni rappresentano il punto di partenza per la predisposizione del piano
per l’anno successivo ed elementi fondamentali per la sua prosecuzione.
Il PTOF per l’anno successivo può essere integrato dal Collegio dei Docenti entro la metà di ottobre
dell’anno a cui si riferisce, per l’approvazione da parte del Collegio dei Docenti stesso.
Il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto è pubblicato e disponibile per la consultazione sul sito web
della scuola, all’indirizzo www.isispertini.gov.it
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