IL BAMBINO E ADOLESCENTE CON MALATTIA CRONICA A

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IL BAMBINO E ADOLESCENTE CON MALATTIA CRONICA A
IL BAMBINO E ADOLESCENTE CON
MALATTIA CRONICA A SCUOLA
Circa un terzo della giornata di un adolescente viene trascorsa a scuola, per cui la
presa in carico da parte del personale scolastico del bambino o ragazzo con
malattia cronica gioca un ruolo determinante nella gestione quotidiana della
patologia stessa.
ALLERGIA ALIMENTARE
• Certificazione chiara/dettagliata/completa di documentazione
allegata che attesti la diagnosi di allergia (redatta dal pediatra
specialista o di libera scelta)
• È necessario conoscere:
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Tempi d’insorgenza
Durata della reazione
Gravità della reazione
Durata/gravità del contatto con l’alimento allergizzante
• Non esiste un quadro clinico patognomonico di allergia alimentare:
• Può coinvolgere più organi e apparati
• Sintomi di gravità variabile
• Tempi d’insorgenza e durata differenti
ANAFILASSI
Grave reazione allergica, immediata, sistemica, che interessa
almeno due organi o apparati – cutaneo, gastrointestinale,
respiratorio, cardiovascolare, neurologico – in rapida
sequenza, potenzialmente letale.
Può insorgere in un lasso di tempo che varia da pochi minuti
ad un massimo di due ore dall’ingestione/contatto/inalazione
di particelle allergeniche.
• I soggetti a rischio di anafilassi devono sempre avere a disposizione:
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Adrenalina (fiala 1 ml intramuscolo o in penna autoiniettabile)
Antistaminico endovena o intramuscolo
Corticosteroidi endovena o intramuscolo
Salbutamolo (Ventolin, Broncovaleas)
• Cibi più frequentemente in causa:
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Proteine del latte vaccino
Uovo
Grano
Frutta secca con guscio
Arachide
Pesce
Crostacei e molluschi
Attivare misure preventive atte ad evitare l’assunzione o il contatto
accidentale del bambino con l’alimento allergizzante
Formazione del personale scolastico  consente di monitorare i
momenti di maggior rischio di contatto con l’allergene e di prevenire
le reazioni allergiche gravi.
La mensa è il luogo e il momento di maggiore rischio di contatto con
l’allergene  diverse fasi e diversi luoghi e mezzi di preparazione degli
alimenti.
ASMA ALLERGICO
• Importanza di una sana qualità dell’aria come priorità nella
prevenzione e riduzione delle patologie respiratorie nei bambini.
• L’inquinamento atmosferico nel suo complesso (ESTERNO e INTERNO
delle abitazioni e degli edifici dove soggiorna il bambino) è
riconosciuto come fattore in grado di influire negativamente sulla
salute di chi è affetto da asma bronchiale.
(V conferenza intergovernativa sul tema Ambiente e Salute organizzata
dalla WHO/Europa-2010)
• Queste misure possono:
• Attenuare i sintomi allergici
• Evitare il peggioramento delle manifestazioni cliniche
• Prevenire crisi d’asma acuto anche gravi (arresto cardiorespiratorio)
• Il DS è tenuto a garantire l’assoluto rispetto delle norme
igieniche ed ambientali indispensabili ad evitare agli alunni
l’induzione di un attacco acuto d’asma.
• ATTENZIONE!  ATTIVITA’ FISICA
• Sintomi che devono far sospettare l’asma bronchiale:
• Tosse
• Respiro sibilante (Wheezing)
• Senso di oppressione toracica
 durante e/o subito dopo l’attività fisica
• Non deve essere preclusa la possibilità di praticare attività sportiva a
scuola, purché la sintomatologia sia controllata da un programma
terapeutico di fondo
Inalazione di farmaci broncodilatatori (es. ventolin) 15 minuti prima
dell’attività sportiva
Trattamento di fondo (cronico) con antileucotrieni
L’INSEGNANTE DI EDUCAZIONE FISICA DEVE
Accertare che prima dell’inizio dell’attività sia stato
praticato il trattamento antiasmatico prescritto dal medico
nel piano terapeutico
(il piano terapeutico deve essere allegato alla certificazione
medica presentata alla scuola all’inizio dell’anno scolastico)
DIABETE MELLITO
• Non solo
• Misurazione della glicemia
• Somministrazione di insulina
• L’inserimento del bambino in una comunità scolastica deve avvenire
• Senza sensazioni di «diversità»
• Senza creare allarmismo negli operatori scolastici
• Senza gravare i genitori di eccessive richieste di assistenza
• PIANO ASSISTENZIALE «PERSONALIZZATO»
• Collaborazione integrata medico-famiglia-scuola
• Deve rendere l’esperienza scolastica del bambino/adolescente con diabete il
più possibile sovrapponibile a quella dei suoi compagni.
• La gestione scolastica del diabete NON PUO’ prescindere da:
• Monitoraggi glicemici
• Iniezioni insuliniche
• Correzione di eventuali ipoglicemie
(zucchero, bevande zuccherate, glucosata, glucagone)
• Spuntini
• Controllo dell’alimentazione e dei livelli di attività fisica
• Alcuni studi hanno riportato la frequente inadeguatezza del personale
scolastico nella gestione del bambino/adolescente con diabete:
• La somministrazione di insulina durante la permanenza a scuola è spesso demandata
al bambino che si inietta il farmaco autonomamente o sotto supervisione di un
genitore accorso appositamente per la gestione del pranzo.
Raccomandazioni Ministeriali (CM2312/2005, 25 Novembre 2005) per la
gestione del bambino con malattia cronica in ambito scolastico:
Possibilità di individuare personale interno alla scuola adeguatamente
formato per assumere tale compito.
In alternativa, il Servizio Sanitario Regionale mette a disposizione della scuola
un’infermiera specializzata durante alcuni orari definiti*.
*non garantito però in tutte le regioni (la gestione della terapia insulinica rimane spesso a
carico della famiglia)
EPILESSIA
• Conoscere per non temere
• Crisi epilettiche focali
• Crisi epilettiche generalizzate (Cosa fare?)
FARMACI A SCUOLA
• Novembre 2005: i ministeri della Pubblica Istruzione e della Salute
hanno emanato congiuntamente le «Linee Guida per la definizione
degli interventi finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di
somministrazione di farmaci in orario scolastico».
• Prevedono per la somministrazione di farmaci in orario scolastico:
• Autorizzazioni specifiche rilasciate dal competente servizio ASL
• L’affidamento di tale compito al personale scolastico volontario.
• NB: quanto sopraddetto è applicabile solo nell’ipotesi in cui la
somministrazione non debba «richiedere il possesso di cognizioni
specialistiche di tipo sanitario, né l’esercizio di discrezionalità tecniche
da parte dell’adulto».
• Art. 4 (modalità d’intervento):
 La somministrazione di farmaci in orario scolastico deve essere formalmente
richiesta dai genitori degli alunni o dal tutore genitoriale sulla base di
certificazione medica di malattia in cui vengano specificati i farmaci da
assumere
(conservazione, modo e tempi di somministrazione, posologia)
 A seguito di tale richiesta il Dirigente Scolastico è tenuto a:
• Verificare la disponibilità e la competenza del personale docente e non
docente operante nell’istituto
• Garantire la somministrazione dei farmaci
• Se si ritenga necessario ricorrere a personale sanitario infermieristico.