Nel ricordare i 17 anni dalla caduta il muro del Berlino, credo che
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Nel ricordare i 17 anni dalla caduta il muro del Berlino, credo che
17 ANNI FA CADEVA IL MURO DI BERLINO Nel ricordare i 17 anni dalla caduta il muro del Berlino, credo che sia opportuno fare alcune riflessioni e dare a queste considerazioni concretezza. Il giorno della caduta del muro di Berlino ho pensato che fosse l’inizio di un percorso nuovo, culturale, politico e religioso e che, attraverso una politica comune europea, si riuscisse ad esportare nel mondo la solidarietà che crea libertà. Le barriere culturali, politiche e fisiche rispondono alla sola logica dell’egoismo ed alla conservazione di privilegi, tutto questo quindi, in profonda contraddizione con la riconosciuta interdipendenza tra uomo e uomo, tra nazione e nazione, tra continente e continente. Nulla a che fare con la politica della globalizzazione, che ribadisce che l’uomo più povero della terra condiziona e condizionerà la sicurezza e la vita dell’uomo più ricco. È anacronistico che a fronte dell’abbattimento di un solo muro, oggi, in paesi democratici, si costruiscano tanti altri muri, ridando così forza a quegli egoismi e a quei privilegi. Per realizzare in tutto il mondo un modello nuovo di governo, tutti i cittadini debbono partecipare a quelle regole comuni che sono il pilastro di ogni forma democratica. A noi il compito di passare alle nuove generazioni, ai popoli della terra, i valori fondanti di una autentica democrazia, contribuendo a realizzare una politica nuova, volta a far cadere i muri che oggi ancora restano e quelli che si costruiscono. Mi auguro che queste considerazioni siano finalmente, per noi e per tutti coloro che governano, il viatico di una concreta azione politica.