DIARIO CENTRO-AMERICANO pubblicato il 21 novembre 2015 4

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DIARIO CENTRO-AMERICANO pubblicato il 21 novembre 2015 4
DIARIO CENTRO-AMERICANO
pubblicato il 21 novembre 2015
4 settembre
la pavimentazione per la produzione di blocchi
Non è molto usata qui in Nicaragua la pavimentazione con colate
di cemento pronto portato dai camion. I pochi camion sono
carissimi. Quindi tutto a mano...
Sono orgoglioso di Mariel, il migliore in tutto. E' allegro, non l'ho mai visto
irritato; è maltrattato dalla moglie. E' tanto disordinato quanto capace.
Potrebbe avere un'azienda tutta sua. Ma è timidissimo per i traumi subuti
durante la guerriglia in Guatemala. I militari fecero saltare l'ambasciata di
Spagna, dove un gruppo di campesinos reclamavano i loro diritti con i ricchi.
Sua papà era tra loro. La mamma venne derubata di tutto e violentata. II
ragazzino aveva quasi 13 anni quando venne da me per imparare un mestiere.
In realtà cercava un papà. E credo di averlo fatto bene.
Per qualsiasi problema tecnico trova sempre una solzuione, ma non per i suoi
strumenti di lavoro che lascia ovunque. E' l'unico che sa trovare soluzioni
quando si tratta di funzionalità. Ha una memoria formidabile, eccetto per i suoi
strumenti.
II terreno da cementare è abbastanza grande, ma bisogna pensare
all'economia. In pochi secondi mi dice con esattezza quanti camion ci sabbia e
"piedrin" ci vogliono e quanti sacchi di cemento. Difficilraente si sbaglia. Per
quanto riguarda i livelli è perfetto. Sa tutto di idraulica, falegnameria, saldatura,
elettricità, muratura, meccanica. Lo chiamano da tutte le parti, persino per
mettere l'aria condizionata in enormi trattori europei comprati da un riccone,
che non gli pago i 3000 dollari pattuiti. La moglie gli sottrae costosi strumenti di
lavoro per rivenderli a favore della sua famiglia. Ha costruito case lussuose; la
sua è una catapcchia. E' un puro e un povero secondo il Vangelo. Sa sorridere
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sempre. Non interviene mai se non glielo dico. lo gli indico i mille difetti di
altri ed egli trova in un secondo la soluzione.
Per un lungo tempo si è assentato. Troviamo rubinetti, tubature, bagni,
macchinari, perdite, luci, pavimenti poco funzionanti. Salta pranzi e cene pur di
farmi contento. Gli basta un sorriso mio. Certo, viene pagato più del giusto. E'
felice quando lo invito a mangiare con me. Chiacchiera a non finire, ma
allegramente.
Da parte mia, sono già intervenuto, mentre lui lavora per il pavimento, a
mettere a posto il "gallinero", parecchie luci e serrature, la cucina, l'entrata
all'azienda, la sistemazione del bellissimo porticato-salotto, due importanti
gradini troppo alti, la gabbia ampia dei pappagalli, il canile (abbiamo quattro
cani "muy bravos" per la notte, contro i tanti ladruncoli!); la tana dei cuyos
(porcellini d'India, gustosissimi da mangiare!); le varie reti contro le zanzare già
consunte dal tempo; il giardino davanti alla casa; il cammino d'accesso al
bananeto, ecc... Al più presto, quando Mariel avrà tempo, metterò a posto la
lavanderia e le grondaie, ormai bucherellate dopo tanti anni. Ho insegnato a
piantare i banani, anche se qui il terreno è del tutto inadatto per essi. Ovunque
vedo banani, ma caschi molto pochi. I banani producono bene solo nei terreni
sabbiosi, rari in Nicaragua. II terreno migliore l'ho incontrato in Congo; il
peggiore nel Sud Sudan.
Ho chiesto agli operai di lasciare il loro banco di lavoro pulito e ordinato. Zoila è
tanto dolce e pacifica che ha paura di esigerlo. Ieri mi hanno ascoltato
volentieri. In compenso compro bottiglioni da tre litri di coca-cola e così
lavorano con più impegno. Tre litri per un euro e cinquanta!
Vorrei che riportassero l'impegno all'ordine nella loro casa. Ma sarebbe un
salto troppo lungo per le loro gambe, per la cultura latino-americana che ama
più la compagnia che la mania dell'ordine e della pulizia. "Manana" lo faranno,
cioè mai!
Però i ricchi sono impeccabili, grazie a una severità tracontante con la servitù, a
disposizione 24 ore su 24! Bene o male non lo so, ma stiamo lavorando
facendo capolavori in legno per tanti ricchi. Siamo riconosciuti come i migliori
falegnami del Nicaragua. Ma gli operai non si lamentano. Basta loro una
casetta umile, ma con una buona moglie, tanti figlioletti attorno e un "rico (una
sola "c": vuol dire saporito) "gallo pinto": riso con abbondanti piccoli fagioli
rossi e una salsa pesantuccia per me. II pastone ha il colore dei loro galli da
combattimento, aggressivi al massimo. I combattimenti sono proibiti, ma tutti
ci vanno. E a scommesse. Zoila ne aveva due, sempre rinchiusi in gabbia.
Meglio, le ho detto, galli normali con varie galline e tante uova. Così si è già
fatto. Al vendere il primo, è scappato di mano da un ardito operaio che l'ha
tolto dalla gabbia: mi è saltato addosso all'altezza degli occhi. Me la sono cavata
a calci e all'intervento di un pastore belga, libero in quel momento.
Se trovo qualche altra cosa poco funzionale, sicuro che non posso fare a meno
di evidenziarla per facilitare il lavoro, il passaggio, l'uso. Perchè loro non se ne
rendono conto? E' questione di cultura. Se la prendono con calma in tutto,
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senza tanta ossessione "italiana" e il nostro ossessionante impegno
perfezionistico. Conosco donne italiane seriamente ossessive per la pulizia in
casa e l ' ordine. Avrebbero bisogno di una cura urgente di qualche mese in
Nicaragua, per incominciare a rilassarsi e lasciar correre. Vero Elisabetta,
Cristiana, Emy, Rosetta, Lucia?.....
Credo che questo tema non lo tcccherò più, altrimenti rivelo che anch'io sono
ossessionato italiano alla ricerca di bicchieri che vorremmo comprare già pieni
di vino o acqua minerale... o perlomeno già sterilizzati dal supermercato!
Meglio una casa perfettina, un alloggio da museo, o una bella famiglia, una
compagnia allegra, magari ascoltando la "lora" simpatico pappagallo che canta
e chiama i figli di Zoila tutto il giorno? Meno male che la "lora" di notte dorme!
In compenso una stupenda gattina nera gira dappertutto e cerca carezze da noi
e persino dai quattro cani di buona razza.
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