Termoformatura e robotica: così le facciate architettoniche

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Termoformatura e robotica: così le facciate architettoniche
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architettoniche prendono forma
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I robot sono nati per aiutare l’uomo nelle mansioni di routine. Indexlab li addestra alle
operazioni non‐standard per ampliare i nostri orizzonti. Evento live a Mecspe
di Redazione | 25 febbraio 2016 in Come si fa, webTV · 0 Commenti
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«Più che un progetto, free‐pixel è l’espressione della contaminazione tra
architettura e arte programmata». Così Pierpaolo Ruttico, professore presso
il Politecnico di Milano e fondatore di Indexlab descrive l’installazione
interattiva che esporrà a Mecspe, presso la “Piazza della “Progettazione e del
design, allestita in collaborazione con Materioteca e TMP, l’associazione
italiana dei Tecnici delle Materie Plastiche.
«Si tratta di una composizione di pannelli termoformati che compongono
spazialità complesse», continua Pierpaolo Ruttico. «Alla base del progetto c’è
la volontà di conferire alle facciate architettoniche la percezione del
movimento, per realizzare sistemi di rivestimento innovativi, capaci di
esaltare l’espressività dell’involucro edilizio e offrire un contributo originale
al campo di applicazione emergente delle facciate mediatiche».
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Robot ed edilizia
L’aspetto di innovazione che la robotica può offrire all’architettura, dunque,
è la produzione seriale di elementi non‐standard e al contempo personalizzati
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(la cosiddetta mass‐customization), mediante tecniche di lavorazione e
assemblaggio automatizzate. «Il robot industriale, per sua natura flessibile e
adattabile, può eseguire operazioni non ripetitive utilizzando diversi utensili
(chiamati “end‐effector”)» continua Ruttico «può gestire compiti con estrema
precisione e velocità e, grazie ai suoi sei o più gradi di libertà, permette
lavorazioni e manipolazioni complesse e articolate, di tipo sia additivo sia
sottrattivo».
Nuovi orizzonti
Le sperimentazioni condotte sfruttando le prestazioni dei robot e al contempo
esplorando le caratteristiche dei differenti materiali, generano un nuovo
modo di concepire i processi e aprono nuovi metodi di progettazione, dove la
forma non è arbitraria ma legata al metodo di produzione. Il focus, dunque,
non è tanto concepire forme “a priori”, ma definire delle regole che,
mediante algoritmi, governano processi costruttivi operati da robot.
Ma tutto questo come si traduce in realtà? «Per esempio, è possibile utilizzare
il robot per assemblare strutture e rivestimenti a forma libera tramite
posizionamento, sempre robotico, di pannelli piani differenziati a fissaggio
adattabile», continua. «Oppure, si possono generare processi di produzione
robotica di stampi termoformati riconfigurabili».
Termoformatura e calcolo
Uno degli esempi più felici della sinergia tra calcolo computazionale, robotica
e termoformatura sviluppati da Indexlab è appunto Free Pixel, un pannello che
rappresenta un fascio di pixel programmati secondo un processo bitmap, che
ne determina la variazione continua e sistematica degli elementi. Fedeli
compagni del progetto un robot ABB e la termoformatrice 686 di Formech, una
macchina di medie dimensioni, caratterizzata da un’area utile per la
formatura a vuoto di 646 x 620 millimetri. «Veloce e versatile, impiega
riscaldatori al quarzo che forniscono efficienza energetica e profili termici
accurati», conclude Pierpaolo Ruttico.
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