UNA SOSPETTA LESIONE SPLENICA G.Straforini, F

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UNA SOSPETTA LESIONE SPLENICA G.Straforini, F
UNA SOSPETTA LESIONE SPLENICA
G.Straforini, F.Pallotti, M.R.Badalamenti, C.Serra
Dipartimento di Malattie dell’Apparato Digerente e Medicina Interna
Policlinico S.Orsola Malpighi, Padiglione n.5 -Università di Bologna
Via Massarenti,9 40138
Bologna, Italia
Caso clinico
Nel dicembre 2011 un uomo di 75 anni veniva ricoverato presso il nostro ospedale per una
rivalutazione della malattia oncologica. Nel 2007 era stata effettuata la diagnosi di linfoma
linfoplasmocitico, in remissione dopo trattamento chemioterapico; in agosto 2010 era stato
effettuato un intervento di emicolectomia destra per adenocarcinoma moderatamente differenziato
del ceco (pT3,N1c,MX,G2); in giugno 2011 erano state riscontrate alla PT-TC, come unica
localizzazione della malattia oncologica, due lesioni metastatiche epatiche successivamente trattate
con procedura percutanea di termoablazione con radiofrequenza. Il paziente si presentava alla
nostra osservazione asintomatico e senza anamnesi di trauma o dolore addominale.
All’esame ecografico completato con iniezione di mezzo di contrasto SonoVue (CEUS) veniva
riscontrata una recidiva di malattia a carico dei noduli epatici trattati per via percutanea e, a livello
del polo superiore della milza, una formazione disomogenea di 8,5 x 8 cm, in parte fluida ed in
parte organizzata (Fig. 1 e Video 1). All’indagine color-Doppler la lesione non mostrava segnali
vascolari (Fig. 2 e Video 2) e dopo somministrazione di mezzo di contrasto si evidenziava la
completa assenza di enhancement con aspetto anecogeno in tutte le fasi vascolari (Fig. 3 e Video 3).
La diagnosi differenziale per le caratteristiche ecografiche, color-Doppler e CEUS si poneva tra
metastasi necrotizzata, recidiva di linfoma o ematoma. Esaminando la documentazione del paziente
abbiamo riscontrato la presenza di una cisti semplice del polo superiore della milza delle stesse
dimensioni e nella stessa sede della nuova lesione. Questo dato, associato alla completa assenza di
vascolarizzazione allo studio color Doppler e alla CEUS, ha suggerito infine la diagnosi di cisti
complicata da emorragia.
Discussione
All’ecografia B-mode le metastasi spleniche possono avere caratteristiche variabili; possono
presentarsi ipo o isoecogene, occasionalmente con alone periferico o necrosi centrale. Le cisti
spleniche appaiono anecogene, di dimensioni variabili, con margini regolari. Il linfoma splenico è
più comunemente ipoecogeno, di dimensioni variabili, con margini arrotondati e talora con aspetto
disomogeneo. In particolare, il linfoma linfoplasmocitico con infiltrazione splenica generalmente
non determina lesioni focali, ma splenomegalia. L’ematoma della milza è prevalentemente
ipoecogeno, può avere dimensioni variabili con margini irregolari e, se presente, la porzione fluida
appare anecogena con echi mobili al suo interno.
Un recente studio riguardante il pattern delle lesioni spleniche all’ ecografia con mezzo di contrasto
di seconda generazione ha dimostrato che le metastasi spleniche possono presentare lieve
enhancement, omogeneo o disomogeneo, o assenza di enhancement in fase arteriosa con rapido
wash out in fase tardiva nell’80% dei casi.
Nel linfoma si può evidenziare disomogeneo
enhancement o assenza di enhancement in fase arteriosa con rapido wash out in fase portale-tardiva
(1). Le lesioni traumatiche della milza mostrano un aspetto ipo o anecogeno in tutte le fasi
vascolari.
L’incidenza delle metastasi spleniche secondarie alle neoplasie colo-rettali è molto bassa; più
frequentemente tali lesioni originano da neoplasie di mammella, polmone, ovaio e dal melanoma.
Sono stati descritti solo pochi casi di metastasi spleniche secondarie a neoplasie del colon destro e
soltanto un caso a neoplasia del ceco (2). Il riscontro di una massa splenica in assenza di un’
anamnesi positiva per tumore maligno suggerisce una lesione primitiva (linfoma, ematoma, ecc.),
mentre una anamnesi di malattia oncologica pone il dubbio diagnostico di lesione secondaria (3).
In questo caso, l’ecografia B-mode non fornisce sufficienti elementi per la diagnosi a causa delle
caratteristiche atipiche della lesione. La completa assenza di vascolarizzazione al color Doppler e
alla CEUS riduce la probabilità di metastasi o linfoma, mentre rimane incerta la diagnosi di
metastasi necrotizzata. La presenza di una nota cisti splenica e l’assenza di un recente trauma
suggerisce la diagnosi di complicanza emorragica della cisti.
Referenze
1- Xiaoling Yu, Jie Yu, Ping Liang, Fangyi Liu. Real-time contrast-enhanced ultrasound in
diagnosing of focal spleen lesions. Eur J Radiol. 2011 Jan 25. [Epub ahead of print]
2- Abi Saad GS, Hussein M, El-Saghir NS, Termos S, Sharara AI, Shamseddine A. Isolated splenic
metastasis from colorectal cancer. Int J Clin Oncol. 2011;16:306-313.
3- Compérat E, Bardier-Dupas A, Camparo P, Capron F, Charlotte F. Splenic metastases:
clinicopathologic presentation, differential diagnosis, and pathogenesis. Arch Pathol Lab Med.
2007;131:965-969.
Figure
Figura 1 e Video 1.
Formazione disomogenea del polo superiore della milza in parte fluida ed in parte organizzata (tra i
cursori).
Figura 2 e Video 2.
Completa assenza di vascolarizzazione all’interno della massa al color Doppler.
Figura 3 e Video 3.
Completa assenza di vascolarizzazione all’interno della massa in tutte le fasi vascolari alla CEUS.
Autore corrispondente:
Dr.ssa Carla Serra
Dipartimento di Malattie dell’Apparato Digerente e Medicina Interna
Policlinico S.Orsola Malpighi, Padiglione n.5 -Università di Bologna
Via Massarenti,9 40138
Bologna, Italia
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