VADEMECUM SULLA PEDICULOSI CHE COS`E` LA PEDICULOSI

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VADEMECUM SULLA PEDICULOSI CHE COS`E` LA PEDICULOSI
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VADEMECUM SULLA PEDICULOSI
CHE COS’E’ LA PEDICULOSI?
La pediculosi è un’infestazione del cuoio capelluto causata da piccoli parassiti, lunghi 1­4 mm, di colorito
grigio­biancastro, chiamati “pidocchi”. Questi si riproducono attraverso le uova dette “lendini”, che
aderiscono al capello (utile distinzione dalla forfora che invece cade facilmente via dal capello). Il
pidocchio si nutre di sangue ed ha bisogno di una temperatura costante di 35°C­36°C, per cui sopravvive
pochissimo nell’ambiente.
COME SI PRESENTA E COME SI MANIFESTA?
Il pidocchio, poiché ha un colorito grigiastro, si mimetizza spesso con il colore dei capelli, e si localizza in
particolari zone del capo quali la nuca e dietro le orecchie. Ad un esame attento, tra i capelli si notano le
lendini, che si presentano come puntini bianchi o marrone scuro traslucidi. L’unico sintomo che il
pidocchio può causare è il prurito.
COME SI CONTAGIA?
Il contagio può avvenire sia per contratto diretto con il passaggio del pidocchio da una testa all’altra, sia
per contatto indiretto attraverso oggetti personali o biancheria (pettini, berretti, spazzole, asciugamani,
federe ecc…)
TRATTAMENTO
E’ assolutamente scorretto l’uso a scopo preventivo dei prodotti utilizzati nel trattamento per l’eliminazione
dei pidocchi: si tratta di una pratica inutile.
In commercio sono disponibili numerosi prodotti.
Il prodotto di prima scelta è attualmente la Permetrina 1%, disponibile in crema, che va applicata dopo
lo shampoo e risciacquata dopo dieci minuti. Ripetere l’applicazione sette­dieci giorni dopo la prima.
Trattamento di seconda scelta è il Malathion 0,5%; si tratta di un insetticida organo fosforico, disponibile
sotto forma di lozione o gel da applicare sulla capigliatura asciutta per dieci minuti, seguita da un lavaggio
con un normale shampoo. In commercio sono disponibili le Piretrine, di origine vegetale. Queste sono
controindicate negli allergici al crisantemo, proprio perché estratte da quest’ultimo.
Risulta efficace dopo il trattamento effettuare un risciacquo con acqua ed aceto (100 gr. In un litro di acqua
calda) applicando poi, per 15­30 minuti, un asciugamano bagnato con la stessa soluzione.
L’aceto grazie al ph acido discioglie la sostanza adesiva che fissa le lendini al capello.
Le lendini vanno tolte sfilandole dai capelli con le dita, una per una come perle dal filo.
Le lendini sono molto adese al capello quindi bisogna esercitare un certo sforzo.
Il trattamento può fallire essenzialmente per tre ragioni:
● Uso improprio o incompleto del prodotto: mancata ripetizione del trattamento dopo 8­10 giorni,
uso di una quantità insufficiente a determinare un contatto con l’intero cuoio capelluto e/o con i
capelli in tutta la loro estensione;
● Resistenza ai prodotti;
● Mancata asportazione di tutte le lendini.
MISURE PREVENTIVE
● Si consiglia vivamente ai genitori di ispezionare almeno con cadenza settimanale, il capo
dei propri figli, specialmente dietro la nuca e dietro le orecchie, anche se non vi è prurito.
● Evitare lo scambio d’oggetti personali (pettini, spazzole, berretti, fermagli, cuffie ecc..)
Qualora la diagnosi di pediculosi sia confermata, è necessario anche in ambito familiare adottare misure
preventive:
● Tutti i conviventi devono essere controllati e trattati con i relativi prodotti, qualora
fossero positivi;
● E’ opportuno procedere al trattamento degli oggetti personali nel modo seguente:
Spazzole e pettini: immersione per dieci minuti in acqua calda ad almeno 54°C in cui diluire
Eventualmente il prodotto indicato per il trattamento.
Biancheria: lavaggi a caldo (60°C) in lavatrice o a secco; altrettanto efficace è la conservazione
di tali materiali in sacchi di plastica per 10 giorni.
Si ricorda che in base alla circolare ministeriale n. 4 del 13 Marzo 1998 qualora la terapia venga eseguita
scrupolosamente, il bambino può essere riammesso a scuola “il giorno dopo il primo trattamento, poiché il
rischio di trasmissione è ridotto dalla terapia. L’avvenuto trattamento può essere certificato dal medico
curante o dichiarato per iscritto da uno dei genitori/tutori”. In presenza di più recidive la scuola ha
comunque la facoltà di richiedere la certificazione del medico curante per la riammissione scolastica dei
bambini con infestazione.