Displasia del gomito nel cane
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Displasia del gomito nel cane
Close window to return to IVIS in collaborazione con RICHIESTO ACCREDITAMENTO SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA SOCIETÀ FEDERATA ANMVI organizzato da certificata ISO 9001:2000 INFORMATION SCIVAC Secretary Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 Cremona Tel. (0039) 0372-403504 - Fax (0039) 0372-457091 [email protected] www.scivac.it Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC Displasia del gomito nel cane: a che punto siamo? Kurt Schulz DVM, MS Dipl ACVS, Davis, California, USA L’osteoartrite (OA) del gomito è il terzo problema ortopedico in ordine di frequenza fra quelli che colpiscono i cani sportivi, dopo le affezioni dell’anca e del ginocchio. Il nostro riconoscimento di questa condizione e la nostra conoscenza delle sue variazioni sono aumentati grazie all’ampio uso dell’artroscopia; tuttavia, la nostra comprensione delle sue cause e dei relativi trattamenti è ancora limitata. Caso 1 la congruenza sulle radiografie del gomito, andando alla ricerca di difetti radioulnari a scalino e di incongruenza omero-ulnare. Wind ha descritto in un piccolo numero di cani questa incongruenza radiografica correlata ad una radioulnare (RUI – radio-ulnar incongruence) macroscopica di circa 2 mm; tuttavia, uno studio più recente ha dimostrato un’elevata mancanza di precisione nell’identificazione della RUI inferiore a 2,5 mm. Pool ha recentemente commentato in una ricerca non pubblicata l’identificazione macroscopica della RUI nei cani immaturi, che si è risolta al momento della maturità scheletrica. Per determinare la congruenza del gomito, ed in particolare la RUI, può essere utile la TC. Recenti studi hanno sviluppato metodi per la determinazione dell’incongruenza radioulnare e sono attualmente nella fase delle prove cliniche. Lo sviluppo di questa tecnica può contribuire a stabilire quando siano indicate le osteotomie correttive. “Jake” è un Labrador di 8 mesi che da 4 settimane presenta una zoppia bilaterale degli arti anteriori. Si osserva una lieve tumefazione ed un moderato dolore alla manipolazione delle articolazioni del gomito. Le radiografie evidenziano sclerosi dell’incisura ulnare distale e smussamento della regione coronoidea. Gli aspetti controversi di questo caso sono i seguenti: È possibile giudicare l’incongruenza sulle radiografie? Esiste un’indicazione per la TC? L’incongruenza può essere giudicata mediante TC? L’artroscopia è giustificata ed è superiore all’artrotomia? La sola rimozione del frammento ha un qualsiasi valore? È possibile giudicare l’incongruenza mediante artroscopia? Esiste un’indicazione per l’osteotomia radiale o ulnare? Come possiamo formulare una prognosi per il proprietario? Gli enti che effettuano le registrazioni dei dati ortopedici e molti radiologici e TC di una lieve displasia del gomito. chirurghi ortopedici cercano di giudicare Radiografia di una lieve displasia del gomito. Lieve FCP. Incongruenza e FCP. Moderata OA del gomito. Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC L’artroscopia sta progressivamente rimpiazzando l’artrotomia come metodo d’elezione per la valutazione del gomito del cane. Questa tecnica è basata su una presunta minore invasività, un miglioramento della visualizzazione e della manipolazione e la domanda da parte del pubblico. Dal momento che il principale indicatore prognostico è probabilmente l’OA, dovranno essere condotti nuovi studi che considerino la gravità di quest’ultima nella valutazione della revisione chirurgica dell’articolazione del gomito. L’artroscopia può anche venire utilizzata per valutare la RUI, benché nessuno studio abbia preso in esame questo metodo. Nei casi di frammentazione del processo coronoideo (FCP), sono state raccomandate le osteotomie radiali ed ulnari in sostituzione o in aggiunta alla revisione chirurgica dell’articolazione. Come giustificazione, sono state indicate: una sospetta causa di RUI, una RUI diagnosticata radiograficamente, le ipotesi secondo le quali l’osteotomia ulnare permette la rotazione del processo coronoideo in modo da diminuire il carico, le ipotesi per cui l’osteotomia ulnare consente l’abbassamento ulnare per diminuire il carico. L’uso dell’allungamento radiale o dell’accorciamento ulnare sarebbe indicato se la RUI potesse essere diagnosticata definitivamente, ma queste tecniche possono in realtà aumentare il carico coronoideo in altre situazioni. Formulare dei pronostici per i proprietari di cani con affezioni del gomito resta difficile. Le radiografie sono state a lungo utilizzate per valutare la malattia ed emettere la prognosi, ma recenti esperienze con l’artroscopia hanno dimostrato che può esistere una grave OA in presenza di lievi alterazioni radiografiche e gravi alterazioni radiografiche possono venire identificate in casi caratterizzati soltanto da frammentazione e lievi anomalie della cartilagine. È uno di quei classici casi in cui più sapete e meno capite. Le controversie relative a questo caso sono: possiamo determinare preventivamente l’entità della OA sulla base delle radiografie? La terapia medica può riportare questo cane alla piena funzionalità? Se la OA è significativa, l’artroscopia ha qualche valore aggiuntivo? Presumendo che la OA sia significativa, esiste un qualsiasi valore per la TC? Presumendo che la OA sia significativa, esiste un qualsiasi valore per le osteotomie radiali o ulnari? Presumendo che la OA sia significativa, esiste un qualsiasi valore per l’osteotomia omerale? Quali sono gli aspetti meccanici di questo stadio della malattia? Quando è indicata la sostituzione del gomito? Come è indicato più sopra, recenti esperienze e pubblicazioni sostengono l’opinione secondo la quale le radiografie sono relativamente scadenti come metodo per prevedere la gravità dell’osteoartrite del gomito del cane. Il clinico può farsi un’idea generale della gravità basandosi sui riscontri alla palpazione associati ai quadri radiografici, ma è ancora difficile formulare delle previsioni. L’efficacia del trattamento medico in questi casi è variabile e dipende dagli scopi che il cliente si prefigge e dal carattere del cane. La funzione dell’artroscopia in questi casi è principalmente diagnostica. I trattamenti terapeutici comprendono la rimozione del frammento e la terapia topica dell’OA. Entrambi questi interventi sono caratterizzati da un’invasi- Collasso articolare con OA del comparto mediale. Caso 2 Lea è un rottweiler di 3 anni in buono stato di forma con un’anamnesi che riferisce una zoppia dell’arto anteriore destro che dura da parecchi mesi. Sono presenti un moderato ispessimento dell’articolazione del gomito destro, una lieve riduzione dell’escursione del movimento ed un’atrofia muscolare. Il cane ha iniziato a manifestare la zoppia dopo un breve periodo di lavoro ed è stato temporaneamente ritirato dall’attività. Le radiografie dimostrano una moderata OA del gomito destro con significativo smussamento del processo coronoideo. I riscontri artroscopici sono rappresentati da perdita di cartilagine a tutto spessore nel comparto mediale dell’articolazione del gomito, come illustrato nella figura. Sostituzione totale del gomito. Osteotomia omerale per la OA monocompartimentale. Close window to return to IVIS 50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC vità minima per il cane e sono probabilmente da attuare, ma i dati attuali suggeriscono che è improbabile che abbiano un effetto imponente sull’esito clinico e sul trattamento dell’OA. La rimozione del frammento può essere di qualche utilità per ridurre l’ulteriore consumo della cartilagine e per eliminare una fonte di dolore, anche se è probabile che le sensazioni algiche derivanti da una grave OA siano superiori a quelle dovute alla sola presenza del frammento. I trattamenti topici dell’OA, come la microfrattura e l’artroplastica per abrasione, possono contribuire al reclutamento di cellule staminali pluripotenti dal midollo osseo e possono, in associazione con l’integrazione nutrizionale (glucosamina/ condroitina) e con la fisioterapia, spingere il tessuto in via di guarigione verso la formazione di una cartilagine di tipo ialino piuttosto che in direzione della fibrocartilagine o del tessuto fibroso; tuttavia, è logico presumere che l’ambiente meccanico ostile della displasia del gomito inibisca qualsiasi ragionevole guarigione di queste lesioni; in altre parole, al fine di ottenere una guarigione favorevole delle gravi lesioni cartilaginee nelle affezioni displasiche come la displasia del gomito del cane, è necessario controllare le forze meccaniche che attraversano l’articolazione. Tenendo presente questo fatto, la microfrattura può essere superiore all’artroplastica per abrasione in quanto non contribuirebbe ad un’ulteriore collasso del comparto mediale del gomito. La TC non risulta di grande valore in questi casi, in particolare se si prevede il ricorso all’artroscopia. Questa tecnica di diagnostica per immagini non può dimostrare la condizione della cartilagine articolare; la MRI potrebbe farlo, ma lo spessore della cartilagine del cane la rende abbastanza poco pratica. La TC può venire utilizzata per valutare la congruenza articolare al fine di stabilire le osteotomie correttive come descritto più sopra; tuttavia, le alterazioni degenerative dell’osso dovute ad una grave OA possono rendere molto difficile l’interpretazione. Anche in questo caso, se è possibile dimostrare l’incongruenza sottostante può risultare indicata la correzione mediante osteotomia radiale o ulnare. Nella grave OA, tuttavia, ci sono probabilmente delle alterazioni biomeccaniche aggiuntive quali il potenziale collasso del comparto mediale associato alla perdita di cartilagine in questo comparto. Può darsi che si riesca a dimostrare questo collasso con le radiografie standard o quelle riprese in posizione forzata dell’articolazione del gomito come si fa per il ginocchio dell’uomo. Se il gomito del cane è simile al ginocchio umano, la OA monocompartimentale e la perdita di cartilagine conducono al varismo ed aumentano ulteriormente i carichi distruttivi su questa porzione dell’articolazione. In questa situazione, le procedure chirurgiche come le osteotomie ulnari o radiali possono effettivamente determinare un ulteriore aumento delle forze del comparto mediale. Al contrario, le osteotomie omerali sono state studiate per la loro potenziale capacità di ridurre i carichi nel comparto mediale e diminuire il dolore della OA. Questa procedura si basa sul fatto che il paziente abbia un comparto laterale relativamente sano nell’articolazione del gomito. Nei casi di grave affezione cartilaginea bicompartimentale possono essere indicate altre procedure come la sostituzione dell’articolazione o l’artrodesi. Indirizzo per la corrispondenza: Kurt Schulz - University of California, Davis E-mail: [email protected] This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee