Wind Power Romania: uno sguardo sul vento che tira dall`Europa

Transcript

Wind Power Romania: uno sguardo sul vento che tira dall`Europa
Wind Power Romania: uno sguardo sul vento che tira dall’Europa dell’Est.
Scritto da Francesco Campus
Nelle prime settimane di febbraio, insolite e anche suggestive nevicate hanno stupito nel bene e
nel male la cittadinanza di Roma. Tra le cause del gelo correnti fredde di origine siberiana.
Se vogliamo vedere con uno sguardo internazionale i cambiamenti climatici, è forse opportuno
anche osservare senza frontiere le contromisure che con energia ed energie differenti si stanno
prendendo nei diversi paesi.
Dal 17 al 18 gennaio, ad esempio, il vento dell’Europa dell’Est ha mostrato un'altra prospettiva
da cui guardare la “globalizzazione climatica”. Si è tenuta infatti a Bucharest la seconda
edizione della più grande conferenza annuale sull’energia eolica della Romania.
L’evento si è svolto all’hotel Marriot ed è stato ottimamente organizzato dalla “Green Power
Conferences”, e con il forte e lodevole supporto della Romanian Wind Energy Association
(Asociatia Romana pentru Energie Eoliana). Il “Wind Power Romania” ha visto partecipare molti
tra i protagonisti del mercato eolico romeno e internazionale.
1/4
Wind Power Romania: uno sguardo sul vento che tira dall’Europa dell’Est.
Scritto da Francesco Campus
In un ambiente popolato da imprese e professionisti di diversi paesi europei ed extraeuropei si è
delineato un quadro complesso, ma affascinante e promettente sulle basi di un presente già
emergente e di un potenziale solido. Gli interventi hanno spaziato dalle descrizioni dello stato
dell’arte energetico ed eolico in Romania, alle novità legislative, alle differenti caratteristiche
fonti di energia già sfruttate e potenzialmente adottabili nelle varie zone del paese.
Oltre a questo, la conferenza ha offerto numerose opportunità di costruire una rete di nuovi
contatti, facilitando la crescita del settore stesso e trasformando – per molti partecipanti - i
momenti di relax e le pause caffè, in momenti di stimolante lavoro. Sviluppatori, investitori,
fornitori di tecnologia e di servizi, legali, consulenti e manager sembrano cercarsi come in un
antico foro romano.
Come sempre al fascino delle tecnologie pulite si associano anche le complicate leggi e i
sistemi incentivanti che portano con sé meccanismi di non immediata comprensione e di non
facile prevedibilità. La legislazione in materia ha vissuto diverse fasi dal 2008 ad oggi,
attraverso l’interazione con Bruxelles, che ha portato dopo una lunga gestazione,
all’emanazione di leggi che hanno consentito un maggiore slancio del settore.
L’analisi del sistema dei certificati verdi, emessi in misura diversa a seconda della tecnologia
utilizzata (solare, idroelettrica, eolica etc.) e con tempistiche programmate, è solo uno degli
aspetti che attirano l’attenzione degli operatori. Secondo le stime del Dipartimento Energia del
Ministero dell’ Economia, del Commercio e degli Affari Ambientali, la crescita di installazioni
eoliche continuerà a lungo, mentre già oggi rappresenta una percentuale ragguardevole nel
panorama delle rinnovabili romene.
E considerata la complessità dei processi tecnico-economico- autorizzativi
dei progetti e degli impianti eolici, si deve tener presente che per circa 1000 MW installati (982
MW al 31 dicembre 2011), moltissimi progetti mancheranno, come spesso succede, di alcuni
tasselli per avere l’autorizzazione finale, o saranno carenti in alcune parti legali o tecnico –
economiche, nell’accuratezza dei diritti reali sui terreni, nell’affidabilità dei dati del vento (che si
ripercuote nella difficoltà di finanziamento) e non vedranno la luce; molti altri invece si
trasformeranno in impianti allacciati e produttivi, grazie alla costanza e alla diligenza di
numerosi professionisti ed aziende. Una sorta di selezione naturale avvolge il mondo dello
sviluppo, a volte con risvolti molto faticosi per chi lavora in quest’ambiente.
La potenza eolica complessivamente installata in Romania, è ovviamente inferiore rispetto
all’Italia, che ha una potenza eolica installata di circa 6.737 MW, e anche numeri buoni di
“nuovo installato” (950 MW nel solo 2011). In Italia, però l’attività di sviluppo eolico è iniziata
prima e si è mossa in altro contesto, date anche le grandi differenze storiche, demografiche,
industriali ed economiche tra i due paesi; oggi la tenuta numerica del ritmo delle nuove
installazioni italiane rispetto al 2010 (nonostante il sorpasso francese), è dovuta sia al
2/4
Wind Power Romania: uno sguardo sul vento che tira dall’Europa dell’Est.
Scritto da Francesco Campus
dinamismo delle imprese che alla conclusione di iter autorizzativi lunghi diversi anni, cioè alla
realizzazione di progetti iniziati negli anni precedenti.
La classifica mondiale odierna della potenza complessiva eolica installata trova al comando la
Cina, seguono gli USA, poi Germania, Spagna, India, Francia, Italia e UK. La Romania è oggi in
una fase di forte slancio.
Se teniamo in considerazione che la Romania è una nazione di circa 22 milioni di abitanti,
quindi con bassa densità di popolazione, e che il potenziale potrà ancora regalare forti sviluppi,
c’è da convenire che l’eolico ha preso piede in tempi relativamente brevi e c’è altra energia
pulita in cantiere. Il potenziale installabile è stato secondo alcune fonti valutato tra i 9,2 e i 12,6
GW. Il target è per il 2020 di almeno 4.000 MW. Le capacità di produzione energetica del paese
sono tali che si stanno studiando progetti di esportazione dell’energia verso la Turchia.
E’ davvero ragguardevole il balzo in avanti delle nuove installazioni eoliche romene: il numero
dei MW installati da fine 2010 (462 MW) a fine 2011 (982 MW), si è più che raddoppiato. La
Romania, d’altro canto si è posto come obbiettivo per il 2020 di raggiungere il 24% del consumo
di energia da fonti rinnovabili.
Le difficoltà degli sviluppi dei progetti sono anche qui notevoli: identificazione del sito idoneo,
studi geotecnici, studi di fattibilità, acquisto o ottenimento dei diritti reali sui terreni, analisi dei
vincoli, difficoltà di ottenere la connessione in zone già troppo battute (tra cui le più ventose
ovviamente), terreni dall’orografia complessa, strade d’accesso da costruire in zone in cui è
difficile operare, accettabilità sociale degli impianti, eventuale turbativa di flussi migratori
dell’avifauna, e anche ovviamente permessi dell’aviazione civile, difficoltà nei finanziamenti,
rispetto delle scadenze, attenzioni all’inserimento ambientale, costi di costruzione delle
infrastrutture elettriche e via discorrendo.
Un capitolo a parte meriterebbe dunque, l’ottenimento dei permessi da ottenere (circa 85), che
vanno da quelli per installare gli anemometri a quelli per costruire il parco eolico vero e proprio,
e passano per i certificati che attestano lo stato archeologico dell’area interessata, per l’analisi e
gli eventuali cambiamenti ai vari piani urbanistici (PUG, PUZ, PUD), il passaggio da zona
agricola a zona non agricola, conferenze dei servizi su aspetti ambientali, procedure di rispetto
3/4
Wind Power Romania: uno sguardo sul vento che tira dall’Europa dell’Est.
Scritto da Francesco Campus
dell’impatto ambientale etc. La soluzione di connessione alla rete presenta a sua volta altre
criticità ed è anch’essa, come si suol dire “time consuming”. Eppure la Romania da questo
punto di vista presenta una tempistica di autorizzazione migliore di tanti altri paesi europei .
Giganti della progettazione, della costruzione, società professioniste della misurazione del
vento, instancabili trouble shooters dei meandri burocratici ed autorizzativi, grandi compagnie
produttrici di turbine e aziende attive nel settore delle opere civili e dei lavori elettrici, sono solo
alcuni tra i tanti operatori del settore, agguerriti pionieri in quella terra così come in altre. E tutti
stiamo indirettamente raccogliendo il frutto del loro lavoro, sotto forma di minori emissioni
inquinanti. Le statistiche mostrano come nel secolo in corso l’Unione Europea stia aumentando
la quota delle nuove installazioni di fotovoltaico, gas e vento per soddisfare l’aumento della
domanda energetica.
A tutte le imprese e a tutte le persone che si battono in questo difficile mondo dell’eolico, con
indiretti benefici per noi tutti, e in tutto il mondo “senza frontiere”, auguriamo un grande “in
bocca al lupo”.
4/4