IMPIANTO DI STOCCAGGIO GAS A SAN BENEDETTO DEL TRONTO

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IMPIANTO DI STOCCAGGIO GAS A SAN BENEDETTO DEL TRONTO
IMPIANTO DI STOCCAGGIO GAS
A SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Il progetto d'impianto prevede di perforare 6 pozzi per depositare metano prelevato dalla rete nazionale. Verrà
sfruttato il sito attualmente occupato dalla già presente centrale di estrazione gas ed una nuova area agricola
di 10.000 metri quadri. L'area è compresa tra la strada Salaria, la linea ferroviaria S. Benedetto - Ascoli e
l'autostrada A14 immediatamente adiacente.
Il progetto è stato presentato dalla italiana Gas Plus in collaborazione con la multinazionale Gaz de France
International/Acea, la spagnola Gas Natural e Sorgenia.
CARATTERISTICHE (i dati tecnici provengoni dai documenti ufficiali forniti da Gas Plus)
1) La capacità del deposito è di 522 milioni di metri cubi, distribuiti su 15,07 Km quadrati (da estendere fino a
85 Km quadrati), la portata massima di iniezione ed estrazione è di 5,9 milioni di metri cubi al giorno.
2) Dal 1 aprile al 31 ottobre il gas verrebbe prelevato dalla rete nazionale, filtrato ed iniettato a forte pressione
(297 bar) nei pozzi tramite motori elettrici a turbina.
3) Dal 1 novembre al 31 marzo il gas verrebbe estratto dai pozzi, depressurizzato, rigenerato, depurato delle
impurità accumulate del sottosuolo (acqua, idrocarburi pesanti ed impurità) e poi reimmesso nella rete
nazionale.
4) L'area d'intervento è posta a 200 metri dalle abitazioni del quartiere Salaria, a 300 metri dagli edifici del
quartiere Agraria e a 70 metri dalla casa di un vicino agricoltore.
INQUINAMENTO E RISCHI PER LA SICUREZZA
1) La rigenerazione del metano estratto tramite caldaia ad olio costituisce la principale fonte di emissioni di
agenti inquinanti: ogni inverno verrebbero riscaldati fino a 230 gradi i 522 milioni di metri cubi di gas estratti.
La caldaia è alimentata con parte del metano estratto e produce nell'arco dell'anno 7 tonnellate di NOx (gas
bruno di odore acre e pungente), 2,8 tonnellate. di anidride carbonica e 63 kg. di polveri sottili PM10 e tutto
questo si aggiungerebbe all’inquinamento già esistente.
I NOx (ossidi d'azoto e biossido d'azoto) in presenza dell'umidità atmosferica e luce solare si
trasformano in acido nitrico, responsabile delle pioggie acide con danno alle culture e l’ambiente,
inoltre i NOx liberano radicali liberi in grande quantità.
2) Il fosso collettore, le cui acque sono utilizzate per l'irrigazione degli orti e i campi del quartiere Agraria e
che più a valle costituisce il limite nord della Riserva Naturale Sentina, è adiacente all'area nord dell'impianto,
dove sorgerebbero i 6 pozzi e la vasca di raccolta dei fluidi reflui di perforazione altamente inquinanti
(isoparaffina sintetica a bassa tossicità, polimeri e soda caustica).
3) La stima dei rifiuti acquosi prodotti è di circa 9.700 tonnellate all'anno, sarebbero necessari oltre 300
prelievi con autobotti di taglia molto grande (30 tonnellate), quindi più di 3 autobotti al giorno nei 105 giorni
lavorativi tra novembre e marzo. E' evidente l'aumento del traffico pesante della città, già sottoposta ad un
grave inquinamento da automezzi.
La stima calcolata da noi mediante i dati 2009 dell'impianto di Cellino Attanasio.
4) Il 23 dicembre 2010 a Ripalta Guerina (Cremona) nell'impianto di stoccaggio c'è stato un incidente
provocato dal ghiaccio formatosi dentro una tubatura: le testimonianze e i giornali parlano di un enorme boato
ed una nube alta 6 metri, larga almeno 50, all'altezza di 5 metri da terra.
5) La zona è classificata come “Alta vulnerabilità degli acquiferi” e “Medio rischio esondazione”, ma
sappiamo per esperienza diretta (alluvioni del 1976, del 1992 e di martedì 1 marzo 2011), che è invece ad alto
rischio. Ogni successiva alluvione disperderebbe in tutta la zona e nel mare i materiali contaminanti presenti
nell'impianto ed esporrebbe la città a rischio d'incidente.
6) Vanno aggiunti:
•
la sicura svalutazione degli immobili e delle attività commerciali
•
l'impatto negativo sull'immagine turistica sambenedettese e sul valore ambientale della Riserva
Naturale Sentina
•
la presenza molesta della “candela”, ovvero la torre di 30 metri per lo scarico dei gas, accesa 365
giorni. Sarà visibile dai quartieri Agraria e Salaria, dai passeggeri della linea ferroviaria
S.Benedetto - Ascoli, dalla strada Salaria e dagli automobilisti dell''autostrada.
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