punti di vista - Private Banking

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punti di vista - Private Banking
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[UniCredit & l’Arte ]
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PUNTI DI VISTA
progetto Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
a cura di Walter Guadagnini
Punti di Vista
Progetto Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea Napoli
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Il Progetto UniCredit e l'Arte, dedicato dal Gruppo ai linguaggi della contemporaneità e alla valorizzazione delle giovani
risorse creative, si distingue fin dall’avvio per l'attenzione nei confronti del lavoro svolto dalle gallerie private nell'opera
di promozione e diffusione dell'arte nel nostro paese. Un sistema artistico sano presume che tutti i suoi attori operino,
ognuno secondo le proprie specificità, di concerto, e che ad ognuno venga riconosciuta l'importanza del proprio ruolo
all'interno del sistema. Per questo motivo, UniCredit non solo ha privilegiato come modalità d'acquisto delle opere che
entrano a far parte della sua collezione l'acquisizione delle stesse attraverso le gallerie di riferimento degli artisti, ma ha
dato il via - insieme all'Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea e a UniCredit Private Banking a un progetto espositivo che trova a Napoli la sua prima concretizzazione. Un progetto che vede il coinvolgimento
diretto delle gallerie nella concezione e presentazione di una mostra nella filiale UniCredit Private Banking di via Crispi.
Una scelta assolutamente innovativa, nella quale alla galleria viene riconosciuto appieno un ruolo non solo mercantile,
ma anche culturale, di formazione del gusto.
Il primo appuntamento è con la mostra ideata e formulata dalla Galleria Umberto Di Marino, uno spazio che in pochi anni
di vita ha saputo crearsi una solida reputazione, attraverso un lavoro concentrato proprio sulla nuova generazione dell'arte
italiana, con una particolare attenzione nei confronti di autori legati al territorio e, allo stesso tempo, già presenti sulla
scena internazionale. La proposta si caratterizza per la varietà dei mezzi espressivi privilegiati dagli autori: Alberto Di
Fabio opera nell'ambito della pittura, Vedovamazzei prediligono una pratica installativa all'interno della quale convivono
pittura, disegno e scultura, Francesco Jodice opera nell'ambito della fotografia e del video.
Tre diverse specificità tecniche, dunque, a evidenziare una delle caratteristiche salienti dell'arte contemporanea, vale
a dire l'estrema varietà dei mezzi adottati dagli artisti, in una nuova concezione artistica che vede ormai definitivamente
superate le barriere tra le singole discipline, almeno sul piano del riconoscimento della loro importanza e della possibilità
di esprimersi con qualsiasi mezzo, sempre salvaguardando la qualità delle proposte.
Anche da un punto di vista delle poetiche gli artisti rappresentano bene le diverse tendenze presenti oggi sulla scena.
Di Fabio opera in un ambito apparentemente astratto, anche se l'origine delle forme che appaiono nei suoi lavori è
quanto mai concreta, quella delle forme naturali ingrandite e rielaborate sino a rendersi irriconoscibili.
Vedovamazzei prediligono invece un contatto diretto con le cose, con gli oggetti e con le icone del mondo, che vengono
rimessi in gioco attraverso un lavoro di appropriazione individuale, in vista della creazione di spazi e figure nuove e
sorprendenti. Francesco Jodice infine parte da una forte impostazione documentaria del paesaggio e dei luoghi della
contemporaneità, visti sempre con il filtro della presenza umana, in un confronto costante con alcuni dei temi cruciali
della riflessione contemporanea sull'architettura, sullo spazio urbano, in una serie di immagini che mantengono al
contempo uno straordinario fascino visuale.
Tre proposte, tre modi di fare e concepire l'opera d'arte, tre modi di guardare al mondo e di restituirlo agli spettatori
sotto nuove, sorprendenti forme.
Walter Guadagnini
Presidente della Commissione Scientifica
UniCredit & l’Arte
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Con l’evento di Napoli prende avvio la fattiva collaborazione tra UniCredit Private Banking e l’Associazione Nazionale Gallerie
d’Arte Moderna e Contemporanea.
Questo primo appuntamento è l’eloquente dimostrazione di come i tempi siano ormai maturi, anche in Italia, per promuovere
a favore dell’arte del tempo presente un’azione sinergica tra sistema bancario e rete dei soggetti che operano nell’economia
culturale del Paese. Il progetto è nato da una condivisa riflessione sulla necessità di rispondere al desiderio sempre più
diffuso del pubblico di avvicinare e conoscere le espressioni artistiche del mondo contemporaneo, e vedrà il susseguirsi, nelle
più prestigiose sedi italiane di UniCredit, di una serie di manifestazioni che porteranno l’arte a diretto contatto con gli
operatori economici ma anche con la gente comune, in un ambiente, quello della banca, che proprio con queste presenze
potrà diventare il luogo di nuove, interessanti scoperte.
Le proposte spazieranno in tutti i campi della sperimentazione artistica e proporranno al pubblico la molteplice gamma della
creatività contemporanea, dalle più tradizionali pittura e scultura, alla fotografia, alla videoarte, alle installazioni.
Il trasloco dell’arte dalle sedi normalmente deputate alla sua valorizzazione agli spazi fino a oggi considerati perlomeno
inconsueti della banca, permetterà di raggiungere due importanti obiettivi, da un lato quello di garantire alla ricerca
contemporanea una nuova popolarità, di cui essa fortemente necessita a causa della inveterata separazione tra cultura
umanistica e cultura scientifica, che soprattutto a partire dalla seconda metà del ‘900 ha creato un profondo solco tra questi
campi del sapere, dall’altro lato quello di condividere con un nuovo pubblico - che speriamo conquistato dall’“invasione” dei
luoghi della finanza - la passione per l’arte e di promuovere, soprattutto tra i giovani, quello spirito collezionistico di cui il
nostro Paese è stato, grazie alle illuminate generazioni imprenditoriali del passato, un limpido esempio.
Si può dunque, con giustificato ottimismo, riconoscere nell’importante collaborazione stretta con UniCredit il definitivo
superamento, a favore di un nuovo e produttivo rapporto, del pregiudizio di incompatibilità tra arte ed economia, secondo lo
stereotipo che ha impedito per anni la creazione di un concreto dialogo tra economia d’impresa e sistema dell’arte.
È un’azione concertata che da oggi si gioca con la consapevole certezza delle rispettive differenze ma anche di una
complementarietà sul terreno non neutro, ma sicuramente pacifico, della Cultura.
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Massimo Di Carlo
Presidente dell’Associazione Nazionale
Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
Vedovamazzei
Maristella Scala, 1964; Simeone Crispino, 1962. Vivono e lavorano a Milano.
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PUNTI DI VISTA
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Maristella Scala e Simeone Crispino si sono incontrati negli anni Ottanta al Liceo Artistico di Napoli e hanno proseguito
insieme gli studi presso l’Accademia di Belle Arti. Espongono col nome di Vedovamazzei dal 2 gennaio del 1991
affermandosi tra gli artisti più interessanti del panorama contemporaneo italiano. Il loro lavoro, di difficile ascrizione a
movimenti o etichette artistiche, si sviluppa grazie all’impiego di tecniche e mezzi disparati come la fotografia, il video,
l’installazione ambientale, la pittura, il disegno, la scultura oggettuale all’insegna dell’abbattimento di ogni convenzione
linguistica dell’arte. Fulcro della loro ricerca è dare vita in ogni progetto realizzato all’infinito immaginario che appartiene
all’universo umano e portare a una riflessione sui differenti aspetti della vita quotidiana dietro le apparenze degli
oggetti. Sin dagli inizi degli anni novanta la coppia comincia un’intensa attività artistica esponendo in gallerie come
Studio Guenzani di Milano, Magazzino d’Arte Moderna di Roma, e partecipando ad importanti progetti artistici e
mostre collettive come Campo ’95 alle Corderie di Venezia nel 1995 (poi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e
Konstmuseum, Malmo), XIV Quadriennale alla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma, fino ad esporre in prestigiosi
musei italiani come la Gamec di Bergamo (2001 e 2005), il Castello di Rivoli (2000), la GAM Torino (2004), il PAN e il
MADRE a Napoli (entrambi 2006) e stranieri come S.M.A.K. di Gent (2000). Nel 2007 inaugurano con l’installazione
dal titolo Raphael the Western all’Uccelliera della Galleria Borghese, il progetto espositivo “Committenze Contemporanee”
promosso dal DARC e realizzato da UniCredit.
Vedovamazzei
Maristella Scala, 1964; Simeone Crispino, 1962. They live and work in Milan.
Maristella Scala and Simeone Crispino first met in the 1980s when they were students at the Liceo Artistico in Naples,
and they later continued their studies together at the Academy of Fine Arts. They have been exhibiting their works
under the name of “Vedovamazzei” since January 2, 1991, and in the short time since, they have established themselves
as two of the most interesting artists in contemporary Italian art. Their work, difficult to ascribe to specific artistic
movements or labels, has developed and expanded through their use of disparate techniques and media, including
photography, video, environmental installation art, painting, drawing, and object sculpture, all with the aim of breaking
down linguistic conventions in art. Behind their innovativeness is the desire to infuse in each and every project they
create with the infinite imagery that belongs to the human universe and stimulate us to reflect upon the different
aspects of daily life behind the mere appearance of objects. Scala and Crispino’s artistic activity has been intense since
the early 1990s, exhibiting in galleries such as Milan’s Studio Guenzani and Rome’s Magazzino d’Arte Moderna, taking
part in major art projects and group shows such as Campo ’95 at the Corderie in Venice in 1995 (then at the Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo and Konstmuseum in Malmo) and the XIV Quadriennale at Rome’s National Gallery of Modern
Art, and exhibiting in such prestigious Italian museums as the Gamec in Bergamo (in 2001 and 2005), Castello di Rivoli
(2000), the GAM in Turin (2004), the PAN and the MADRE in Naples (both in 2006), as well as renowned museums
abroad, such as the S.M.A.K. in Gent (2000). In 2007, their installation at the Galleria Borghese’s Uccelleria, entitled
“Raphael the Western”, inaugurated the “Contemporary Commissions” project promoted by the DARC and organised
by UniCredit.
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Vedovamazzei
Young gay 3
2007
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
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Vedovamazzei
We don’t live here anymore
2006
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
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Vedovamazzei
Untitled
2007
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
Francesco Jodice
Napoli, 1967. Vive e lavora a Milano.
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PUNTI DI VISTA
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Laureato in Architettura, Francesco Jodice comincia a lavorare con la fotografia a partire dal 1995. Dopo un periodo
impegnato nelle attività di architetto e di cartoonist, concentra la propria ricerca sulla fotografia, il video, la scrittura e
la creazione di mappe. La sua indagine è rivolta all’analisi dei nuovi rapporti fra il comportamento sociale e il paesaggio
urbano in diversi ambiti geografici. Dà vita a progetti come What We Want (1997), un atlante sul comportamento
urbano e sociale attraverso cinquanta metropoli nel mondo, The Secret Traces (1998), ricerca fotografica basata su
pedinamenti di persone qualsiasi colte nei loro percorsi quotidiani – presente nel 2002 anche alla Triennale di Milano, The
Gift (2003), cortometraggio realizzato insieme a Sebastiano Jodice.
Tra le mostre personali più significative si ricordano The Crandell Case tenuta alla galleria torinese Photo & Contemporary
(2003), What We Want alla Galleria Marta Cervera a Madrid (2003) e Private Investigations alla Galleria Mudima Due
di Berlino (2004). E' membro fondatore di “Multiplicity”, un network internazionale di architetti e artisti che sviluppa
ricerche intersettoriali sui processi di trasformazione della condizione urbana e del comportamento sociale: nell’ambito
di questa attività ha esposto, tra gli altri, il progetto Solid Sea alla XI edizione di Documenta (2002) e Tokyo Voids, a
Tokyo nel 2002. Gli editori Skira e Thames & Hudson hanno pubblicato nel 2004 il suo lavoro completo What We Want,
già esposto al Museo Pecci di Prato nel 2001. Nel 2006 partecipa alla Biennale di São Paulo con il video Citytellers.
Francesco Jodice
Naples, 1967. Lives and works in Milan.
After graduating in Architecture, Francesco Jodice started working with photography in 1995. After a period of time spent
working as an architect and cartoonist, he began to concentrate more on photography, video, writing and the creation
of maps. His research focuses on an analysis of the new relationships between social behaviour and urban landscape
in various geographical contexts. He has undertaken projects such as What We Want (1997), an atlas of urban, social
behaviour told through an analysis of 50 world cities; The Secret Traces (1998), a photographic research based on
stalking ordinary people as they go about their day to day activities (also featured in 2002 at the Milan Triennial); The
Gift (2003), a short film made together with Sebastiano Jodice. His most important one-man shows include The
Crandell Case held at the Galleria Photo & Contemporary (2003); What We Want at the Galleria Marta Cervera in
Madrid (2003); and Private Investigations at the Mudima Due gallery in Berlin (2004). He is the founding member of
“Multiplicity”, an international network of architects and artists developing interdisciplinary research projects on the
transformation processes of the urban environment and social behaviour. As part of this organisation, he exhibited the
project Solid Sea at the 11th Documenta (2002) and Tokyo Voids, in Tokyo in 2002. In 2004, the publishers Skira and
Thames & Hudson published the complete contents of What We Want, as exhibited at the Museo Pecci in Prato in 2001.
He has been invited at São Paulo Biennial in 2006 where he showed the video Citytellers.
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Francesco Jodice
Cartoline dagli altri spazi #12
1996
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
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Francesco Jodice
What We Want Phi Phi Ley R18
2003
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
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Francesco Jodice
What We Want Montevideo 06B
2001
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
Alberto Di Fabio
Avezzano, 1966. Vive e lavora tra Roma e New York
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PUNTI DI VISTA
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La formazione artistica di Alberto Di Fabio si svolge presso le Accademie di Belle Arti di Roma, dove si iscrive dopo il
liceo artistico nel 1984, e di Urbino, dove frequenta un corso di incisione. La sua particolare propensione per lo studio
della Natura si manifesta presto attraverso una pittura figurativa con soggetti naturalistici come catene montuose e
paesaggi caratterizzati da un forte senso di riflessione intimista. La sua ricerca artistica si sviluppa successivamente
focalizzandosi sulla conformazione chimica e geologica della montagna rivelando sempre più chiaramente una
tensione a cogliere l’energia vitale della materia; questo aspetto, insieme a un’attenzione acuta per l’architettura della
composizione, si esprime nella sua fase più matura attraverso uno stile astratto con cui rielabora forme organiche,
legate all’origine della vita, come le cellule, i neuroni, il DNA, in grandi tele e disegni su carte cinesi dai colori vibranti
e accesi di grande impatto sensoriale, in bilico tra macro e microcosmo, ordine e caos. La sua ricca attività espositiva
inizia nel 1989 a Roma con la mostra alla Galleria Bonomo. Seguono numerose altre mostre tra cui ricordiamo le
principali personali: Rupertinum, Salisburgo (1996), Briggs Robinson Gallery, New York (2002), Galerie Steinle, Monaco
(2005), Gagosian Gallery a Londra (2007 e 2002) e anche a Los Angeles (2004). Tra le numerose collettive in spazi
pubblici e privati si citano le più recenti “FuoriUso 2002, Ferrotel”, Pescara (2002), “Anteprima”, Palazzo Reale, Napoli,
nell’ambito della XIV Quadriennale di Roma del 2004, “The Season - Volume tre: modulazioni di memorie”, Galleria Pack,
Milano (2005), “Napoli presente”, PAN, Napoli (2005).
Alberto Di Fabio
Avezzano, 1966. Lives and works in Rome and New York.
Alberto di Fabio started his artistic education at the Academy of Fine Arts both in Rome, where he enrolled after
completing the Liceo Artistico in 1984, and in Urbino, where he took a course in engraving.
His particular propensity to study nature manifested itself early in his work through his figurative paintings, with
naturalistic subjects such as mountain chains and landscapes characterised by a strong sense of intimist reflection.
His art subsequently developed to focus on the chemical and geological structure of the mountain, which increasingly
revealed the artist’s desire to capture the life force of the material itself. This aspect, together with his careful attention
to the architecture of the composition, is expressed in his more mature phase through an abstract style he uses to
rework organic shapes tied to the origin of life - cells, neurons, DNA - in large canvases and drawings on Chinese
cards, all done in bright, vivid colours with a powerful sensorial impact, on the edge between macro and microcosm,
order and chaos.
Di Fabio began exhibiting in 1989, in Rome, with a show at the Galleria Bonomo. Among the numerous other exhibits
that followed, we list here only his main personal shows: Rupertinum, Salzburg (1996), Briggs Robinson Gallery, New
York (2002), Galerie Steinle, Munich (2005), Gagosian Gallery in London (2007 and 2002) and Los Angeles (2004). The
numerous group shows held in both public and private spaces include “FuoriUso 2002, Ferrotel”, Pescara (2002);
“Anteprima”, Palazzo Reale, Naples, as part of the XIV Quadriennale in Roma in 2004; “The Season - Volume three:
modulazioni di memorie”, Galleria Pack, Milan (2005), “Napoli presente”, PAN, Naples (2005).
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Alberto Di Fabio
Untitled
2006
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
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Alberto Di Fabio
Biosfera
1997
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
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Alberto Di Fabio
Senza titolo
2006
Courtesy Galleria Umberto Di Marino
Arte Contemporanea, Napoli
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Contatti
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10121 Torino
www.unicreditprivate.it
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(dall'estero +39 02 33408963) saremo lieti di rispondere alle
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