Valutazione e proposte sul Documento
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Valutazione e proposte sul Documento
CITTA’ DI SANTARCANGELO DI ROMAGNA Servizio di Staff al Sindaco e alla Giunta Piazza Ganganelli, 1 47822 - Santarcangelo di Romagna (RN) Tel. 0541/356233 – Fax 0541/623578 e-mail: [email protected] VALUTAZIONI E PROPOSTE SUL DOCUMENTO PRELIMINARE DEL P.T.C.P. PREMESSA Le valutazioni e proposte sul documento preliminare del P.T.C.P. trovano coerenza e sviluppo nella delibera di Consiglio Comunale del 24 marzo 2006 con cui si è approvato il “Documento politico-programmatico elaborato sulle linee di indirizzo del nuovo P.T.C.P.”. Seguendo lo schema espositivo del “Documento preliminare del nuovo P.T.C.P.” relativo a “2 - Obiettivi specifici, politiche e azioni per il sistema territoriale” sono stati individuati, al momento, temi e argomenti, che meritano un approfondimento e un confronto anche ad un livello di lettura cartografica più di dettaglio per capire il passaggio dalle enunciazioni e principi (condivisibili) alla traduzione in atti. MOBILITA’ 1) Valutiamo positivamente la rete viaria principale con particolare riferimento alla: ¾ Variante alla S.S. n. 9 Emilia, se pure segnaliamo l’esigenza e l’urgenza del coordinamento con la pianificazione della provincia di Forlì-Cesena; ¾ Variante alla S.S. n. 16 in quanto non utilizza la Via Tolemaide (Santarcangelo mare) quale asse viario per accedere alla complanare; ¾ complanare alla A14. 2) La Tolemaide, che è l’asse portante del collegamento dell’entroterra con il mare (Torre Pedrera) merita di essere messa in sicurezza con un percorso ciclopedonale, da studiare e proporre nel P.T.C.P.. 3) Relativamente alla prosecuzione della “strada di gronda”, condividiamo lo sviluppo progettuale dell’ipotesi n. 3, predisposta dall’Ufficio Viabilità della Provincia che ha ottenuto espressione di parere favorevole da parte della Giunta Provinciale. Osserviamo che tale previsione deve trovare coerenza e compatibilità con le previsioni del P.T.C.P. e le prescrizioni del P.A.I.. 4) La S.P. 13 Provinciale Uso pare non essere considerata una strada di rilievo. Riteniamo si debba riconsiderare tale valutazione, tenuto conto che questa strada svolge una funzione unica di collegamento con il sistema delle cave, della discarica e C:\Documents and Settings\capacci\Impostazioni locali\Temporary Internet Files\Content.IE5\R1T0ANCG\santarcangelo[1].doc Pagina 1 di 6 più in generale con insediamenti produttivi dei vari Comuni della Valle dell’Uso presenti ed in via di realizzazione. La provinciale Uso attraversa di fatto il capoluogo di Santarcangelo e la frazione di Stradone. Necessita ripensare una Variante in prossimità del Capoluogo e rendere coerente con le previsioni del P.T.C.P. e del P.A.I. la prevista Variante in località Stradone. Più in generale va meglio rappresentata l’intera rete stradale a confine con la Provincia di Forlì-Cesena con i collegamenti ai territori di confine, anche in considerazione delle previsioni urbanistiche dei comuni di Savignano e S.Mauro collocate nelle immediate vicinanze del territorio di Santarcangelo. 5) E’ necessario che la “strada di gronda” trovi una sua prosecuzione in direzione Fiera baipassando la zona industriale di Santarcangelo e la frazione di S. Giustina di Rimini (lato Marecchia) senza utilizzare l’attuale S.S. n. 9 Emilia non in grado di smaltire il carico viabilistico che sopporta. Considerato che interessati a tale strada sono i Comuni di Santarcangelo e di Rimini, è bene che tale previsione venga inserita nel P.T.C.P.. 6) La soluzione di sistemazione con rotatoria dell’incrocio fra la S.P. 258 Marecchiese e la S.P. 49 Trasversale Marecchia in frazione di S. Martino dei Mulini è una soluzione che non affronta il tema di un nucleo abitato diviso in quattro parti dell’attuale sistema viario. Pur condividendo la soluzione di razionalizzazione e messa in sicurezza, chiediamo che il P.T.C.P. dia una soluzione di lungo respiro alla frazione, trovando valide alternative. 7) Sul trasporto locale il P.T.C.P. dovrebbe favorire il potenziamento di linee circolari che colleghino fiera, distretto nord e centri residenziali limitrofi e che tali circolari abbiano punti di collegamento con linee veloci di trasferimento verso altri poli o distretti e con la stazione ferroviaria di Santarcangelo. 8) In considerazione degli insediamenti produttivi dell’area di Rimini nord e dell’importanza sempre maggiore che riveste la città di Santarcangelo, è necessario prevedere il potenziamento del trasporto su ferrovia che fa capo alla stazione ferroviaria. RECUPERO DEGLI EQUILIBRI AMBIENTALI 1) Le prescrizioni del P.A.I. vanno confrontate con le previsioni del P.T.C.P. e del P.R.G. in quanto alcune ne impediscono l’attuazione. Si chiede di attivare percorsi politico-amministrativi tesi a creare coerenza tra gli strumenti sovraordinati quale appunto il P.A.I., il P.T.C.P. e i P.R.G.. 2) P.A.E.- Santarcangelo ha fatto una scelta netta! Considerare conclusa l’attività estrattiva sul proprio territorio. Il P.I.A.E. prevede ancora aree e quantitativi estraibili di ghiaia ed argilla. C:\Documents and Settings\capacci\Impostazioni locali\Temporary Internet Files\Content.IE5\R1T0ANCG\santarcangelo[1].doc Pagina 2 di 6 Si chiede che il P.T.C.P. sia coerente con la scelta del Comune, non recependo le indicazioni del P.I.A.E. ma formulandone di nuove. 3) Le aree ex sedi di cava di materiale ghiaioso con le relative pertinenze demaniali meritano la possibilità di poter intervenire per il loro recupero, valorizzazione ed uso. Nella fattispecie sul Marecchia si evidenzia come l’attività di golf in Comune di Verucchio confinante con i laghi in sponda destra di Santarcangelo, possa trovare in questi, forme di integrazione e valorizzazione. L’intera sponda destra del Marecchia, in questo tratto, può diventare un’area che merita di ospitare una delle funzioni di eccellenza individuate dal PTCP. 4) Vi è la necessità di riconoscere con specifiche normative, strutture e funzioni consolidate lungo il Marecchia e l’Uso, quali: Volo ultraleggero – Mutoid (Marecchia) Tiro a Segno Nazionale (Uso). 5) Sugli insediamenti industriali presenti lungo il Marecchia (ex frantoi ed altro) disciplinati tutti dall’art. 22, varrebbe la pena definire quali strutture è bene non rimangano, quali possano essere consolidate e quali siano da delocalizzare, anche tenuto conto delle previsioni della strada di gronda che segna un lungo tratto della sponda sinistra. 6) Riteniamo che il fiume Uso e le aree circostanti, nel tratto che attraversa la città, debbano essere considerati parco urbano con regole specifiche che consentano la collocazione di funzioni di eccellenza relative al sistema museale ed al ricettivo di alta qualità e specializzazione e l’utilizzo come parco della città. 7) Necessitano norme specifiche, che vadano oltre la semplice manutenzione, per i fabbricati esistenti che ricadono in aree esondabili, sopratutto per quelli che fanno parte di ghetti o frazioni. 8) Facendo riferimento alla Relazione Generale al Piano Provinciale di gestione dei Rifiuti Urbani e speciali, in particolare al Punto 3.6 “LA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO DEI RIFIUTI” così come giustificato da altri studi fin qui eseguiti dalla provincia (P.T.P.C. ….. e P.P.G.R.) si deduce che l’area della ex Cava di Ciola non è idonea da destinare a stoccaggio definitivo di rifiuti. Questa Amministrazione non si è mai sottratta alla discussione su come ripristinare la ex Cava di Ciola, dal punto di vista ambientale con particolare attenzione al recupero sotto il profilo geomorfologico e di regimentazione delle acque, tanto che la previsione della discarica di Ciola Corniale è presente all’interno del P.R.G. del Comune. I presupposti erano chiari: C:\Documents and Settings\capacci\Impostazioni locali\Temporary Internet Files\Content.IE5\R1T0ANCG\santarcangelo[1].doc Pagina 3 di 6 ¾ L’operazione doveva servire al ripristino di una ex cava di tufo con il “solo” trasporto in sito di materiali terrosi idonei al fine di ricostituire un profilo atto alle lavorazioni agricole; ¾ non si dovevano in alcun modo allocare in quell’area impianti di selezione dei rifiuti andando così di fatto ad individuare, per un numero imprecisato ma notevole di anni, una attività industriale e commerciale; ¾ non si doveva in alcun modo aumentare l’area di cava esistente; ¾ doveva essere risolto, in modo efficace, rispettoso dell’ambiente e delle attività esistenti, il problema della viabilità di accesso all’area della ex cava. Per tutti questi motivi si chiede che l’area della ex Cava di Ciola in Comune di Santarcangelo non venga classificata quale possibile sito da destinare alla collocazione di una discarica per inerti. IL PAESAGGIO E’ UNA RISORSA 1. condividiamo l’idea del paesaggio come risorsa strategica, anche per le relazioni a piccola scala. Il territorio comunale è attraversato da due corsi d’acqua importanti (Uso e Marecchia) ed è caratterizzato dalla presenza di alcuni rilievi collinari che perimetrano la pianura (Ciola, Montalbano, lo stesso colle dove sorge il borgo medioevale); è anche caratterizzato da una ampia rete di insediamenti umani consolidati. Sarà fondamentale quindi la perimetrazione che verrà data al sistema dei vincoli paesaggistico-ambientali esistenti, per consentire la riqualificazione dei margini dell’urbanizzato, sia al capoluogo che alle aree delle frazioni. 2. la perimetrazione e la normativa relativa alla zona collinare dovranno tenere conto delle forti differenze in termini di consistenza edilizia e di frazionamento poderale che esistono tra le aree collocate in sponda sinistra e destra del Marecchia. SISTEMA INSEDIATIVO 1) Il precedente P.T.C.P. individuava ambiti per l’organizzazione urbanistica degli insediamenti che il nostro piano regolatore ha ridotto sensibilmente. Ora, nell’affrontare il P.S.C., c’è la necessità di calibrare meglio i limiti della zona urbana e delle frazioni con leggeri scostamenti rispetto all’attuale previsione del P.T.C.P., che ha ripreso i limiti del PRG vigente, per tenere conto delle esigenze in termini di servizi (scuole, cimiteri, caserma, museo, ospedale, centro anziani, impianti sportivi, parchi, ecc.), adeguati al rango assegnato alla Città di Santarcangelo ed agli interventi di perequazione che all’interno del PSC saranno necessari. Ci si riserva di fornire un dettaglio delle suesposte considerazioni. 2) Prevedere un disegno unitario delle frazioni di confine fra Comuni, non come sommatoria di P.R.G. ma con regole unitarie, anche in relazione al rango che dovranno assumere. C:\Documents and Settings\capacci\Impostazioni locali\Temporary Internet Files\Content.IE5\R1T0ANCG\santarcangelo[1].doc Pagina 4 di 6 E’ importante ragionare unitariamente sulle frazioni di confine, anche nella valutazione della gamma minima dei servizi di base, in quanto dotate di una loro unica identità al di là dei confini amministrativi; tale identità deve ripercuotersi anche sui servizi che devono essere valutati in una logica di servizi comuni (scuole, impianti sportivi, ecc.). FUNZIONI DI ECCELLENZA 1) Registriamo la presenza a confine con Santarcangelo di funzioni importanti che sono: ¾ Fiera; ¾ poli specializzati per la logistica (Rimini Nord); ¾ ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale (ambito Valmarecchia) che hanno una importantissima ricaduta sul territorio di Santarcangelo. Ciò significa, in termini di impatto sui servizi che la città deve offrire e sulla maggiore qualificazione degli stessi. Servizi quali il sistema della mobilità, viabilità, ospedale, scuole, rete commerciale devono trovare un dimensionamento coerente con le previsioni collocate nell’intera area. 2) Oltre che la grande distribuzione vanno valorizzate le aree di insediamento storico e le piccole attività in esse presenti che garantiscono livelli di qualità non riscontrabili nella grande distribuzione uniti alla funzione sociale e turistica. In questo senso il P.T.C.P. non può solo recepire le attese ed aspettative dei singoli comuni, ma deve prevedere norme che favoriscano il ruolo dei PVC (Piano di Valorizzazione Commerciale) magari prevedendo premi urbanistici a quei progetti che si collocano nell'ottica dello sviluppo integrato delle attività presenti in aree urbane da riqualificare, anche individuando dei veri e propri «centri commerciali naturali» da «tutelare» e prevedendo norme specifiche sulle riconversioni immobiliari rispetto alle loro destinazioni d'uso. 3) Necessita una verifica del piano commerciale del 2000 in considerazione delle mutate condizioni in essere che si sono determinate e ciò solo relativamente ed attività già esistenti o presenti P.R.G.. È necessario a nostro parere un ulteriore approfondimento rispetto al quadro conoscitivo, anche in relazione alla riconfigurazione di alcune previsioni urbanistiche sia residenziali che produttive collocate nell’area di Rimini Nord. 4) E’ importante sicuramente consolidare e qualificare le funzioni di eccellenza così come indicato nel documento preliminare ma crediamo sia giusto dare dignità di eccellenza a quelle attività che hanno connotato l’identità di un luogo. Fra questi la cultura a Santarcangelo con il Museo Etnografico può avere il rango di Polo di un parco a tema per arricchire la filiera dei parchi tematici della riviera romagnola. Così come funzione di eccellenza va data al “Festival Internazionale del Teatro in Piazza” nei luoghi dove si svolge e negli spazi che utilizza. C:\Documents and Settings\capacci\Impostazioni locali\Temporary Internet Files\Content.IE5\R1T0ANCG\santarcangelo[1].doc Pagina 5 di 6 5) La centralità riconosciuta al turismo quale economia trainante per l'intera provincia va in qualche modo riequilibrata facendo sì che vengano valorizzate le tipicità e le peculiarità dell'intero entroterra, avendo a mente una più ampia territorialità che ricomprenda almeno il Montefeltro e le vicine aree del Rubicone nell'ambito di un sistema di sviluppo coordinato ed omogeneo. 6) Rimanendo in ambito turistico il futuro dello stesso è l’identità locale che è qualità di vita. La modalità per trovare nuovi spazi di sviluppo non è quella di continuare a lavorare sulla direttrice costiera, ma affermare una rete organica sull’intero territorio. IL TERRITORIO RURALE 1) La zona agricola del territorio santarcangiolese vede la presenza di immobili che non hanno più funzioni di supporto all’attività agricola. Si tratta di residenze a tutti gli effetti sulle quali non è possibile, di fatto, intervenire con la normativa con cui si interviene in zona agricola. Fermo restando la tutela di detta zona è bene individuare ambiti in cui si riconosca questa presenza senza ovviamente aumento di superficie edificata. In questo modo si regolarizza anche una condizione legata ai tributi (I.C.I., TARSU, ecc.) e alle opere di urbanizzazione. 2) La nostra zona agricola ha ereditato diversi capannoni a suo tempo utilizzati per allevamenti industriali (polli, bovini) ora dismessi, fatiscenti o usati a vario titolo per usi diversi dall’agricolo. Servono regole per trasferire e accorpare (anche in zona agricola) questi volumi. Regole di perequazione con relativi obblighi di standard e relative opere di urbanizzazione. L’ASSESSORE ALL’URBANISTICA Irianna Mondani C:\Documents and Settings\capacci\Impostazioni locali\Temporary Internet Files\Content.IE5\R1T0ANCG\santarcangelo[1].doc Pagina 6 di 6 IL SINDACO Mauro Vannoni