I Viaggi della Jeep (Racconto)

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I Viaggi della Jeep (Racconto)
http://www.jeepgeneration.it/old_site_jg/association/jeepin3.html
I Viaggi della Jeep (Racconto)
1 Portogallo
Posso dire di aver desiderato a lungo la mia macchina, la Jeep in generale innanzitutto, e a maggior ragione quella che
possiedo attualmente, un Wrangler 2.5 .In gioventù mi pareva un tradimento a quei begli occhioni rotondi dei CJ. Desideravo
quella in modo particolare, perchè era di un amico che non aveva nessuna intenzione di venderla, salvo una leggera tentazione
di Chevvy Z10 5.7 (brrrr...), che comunque non trovava.
Dopo aver girato tutta l Italia e oltre per 4 mesi, decisi che sarebbe stato molto più semplice trovare un Blazer in buone
condizioni che un altro Wrangler (perchè per quello ormai avevo deciso colla testa e col cuore) come lo volevo io, cioè in
buone condizioni, munito di hard-top, poco fuoristrada e bello come il sole! Una volta possessore del mio gioiello, allora nero
pastello e munito di scritta Wrangler sui lati del cofano, è stata mia cura munirlo di pneumatici maggiorati e preparami per le
vacanze estive, perchè l uso fondamentale della mia macchina è quello di assecondare la mia passione per l aria aperta e per
tutte le attività e gli sport ad essa connessi. Così, complici un mazzo di cartine stradali, l attrezzatura da campeggio, canne da
pesca e un cassone in alluminio impermeabilizzato e bloccato da un sicuro lucchetto, è iniziato il progetto "Portogallo".
A tutt oggi è il percorso più lungo mai fatto in Jeep in territorio europeo di cui io abbia conoscenza, per lo meno per quanto
riguarda la percorrenza stradale
Parte, codesto viaggio, di
un "Europe Tour" che mi dovrà portare a toccare i quattro spigoli più estremi di un ideale rombo contenente il nostro vecchio
continente. Per inciso, tre li ho già toccati, mi manca il Nord, e questi "road-book", mi si perdoni l espressione rubata al
fuoristrada ma mai così correttamente utilizzata, di ciò vogliono essere nuda cronaca.
.
Per ritornare al viaggio in questione, sono partito in una calda notte di luglio. Con tre settimane di ferie davanti e la speranza
che la notte di guida mi avrebbe portato più in là possibile, almeno ai confini spagnoli, per porre più strada possibile dietro alle
spalle, data la percorrenza che mi aspettava: il mio fedele PC indicava 5.071 Km in andata e 2.100 Km al ritorno, senza tener
conto dell utilizzo sul posto.
La Francia è terra dal clima mite e le strade sono scorrevoli anche in piena estate, e di certo non mi spaventa una coda al
casello vissuta su un auto che come massima copertura issa un bikini color tabacco. La partenza notturna mi ha dato la
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possibilità di godermi una fresca mattinata in Camargue, complice un primo percorso in statale. La notte non ve la racconto,
perchè a parte autogrill e disquisizioni sulla bassa qualità dei caffè ingurgitati, non saprei di che narrarvi. L obiettivo numero 1
era di passare la notte successiva in Costa Brava, scegliendo fra le località meno frequentate per priorità di urgenza
assegnata al riposo notturno. Purtroppo, poco prima di Perpignan accade il primo inconveniente: voltmetro a terra,
temperatura dell acqua in netto aumento, pressione dell olio che fa le bizze, tutto in meno di un Amen. All autogrill ELF francese
c è l officina, e sia io che il meccanico optiamo per un semplicistico cambio di batteria. Come si sa, spesso la via più semplice
non è quella giusta, e quella è stata la mia sorte!
L illusione creata da una carica completa mi porta in Costa Brava come pianificato. Un bel campeggio, La Balena Alegre, una
bella piazzola, e un bel temporalone estivo, che aiuta a non creare problemi di ombra e serve a testare l impermeabilità della
mia cassa posteriore, che supera la prova abbastanza indenne. Purtroppo alla partenza del mattino la batteria è di nuovo a
terra e a quel punto ci serve un meccanico o meglio un elettrauto. Scampato a un nugolo di avvoltoi in carro attrezzi, trovo un
paesino in cui, secondo il casellante, dovrebbe esserci un meccanico "Cherokee" (sic! Lui e i suoi compaesani lo chiamavano
così). La Jeep si arena di fronte all officina dopo una penosa ricerca giunta a buon fine con due ricariche rapide della batterie
e la scorta della gentilissima Guardia Civil locale. Sembrava una pubblicità dell Estathè! Il meccanico mi avvisa che se non
trova il pezzo (ipotesi più probabilistica) dovrà ordinarlo a Madrid, 2 giorni di tempo! Breve tragedia e preghiere al meccanico,
che, dopo una mezz oretta di lavoro, scappa dall officina con un pezzo in mano. Erano Lit. 110.000 di regolatore di tensione,
pezzi DELCO, cioè comuni alla Opel, e questo onestuomo, che poteva benissimo spacciarmi l alternatore per morto, mi
restituisce la macchina con un sorriso! Salutato il paesino, che ormai seguiva con trepidazione le mie sorti, riparto lancia in
resta: Valencia e Granada scorrono in una breve visita turistica, destinazione Marbella.
Che dire? E stata la prima grossa delusione del viaggio. Rimini un pò più inglese, ma classe zero. Certo, a Puerto Banus ci
sono le Rolls, i VIP, ma Portofino, la Grecia, Bonifacio in Corsica hanno tutta un altra classe. A Marbella, meritato riposo
notturno in albergo, perchè troppo esausto per cercare un campeggio e montare la tenda, e al mattino di buon ora, partenza
per Gibilterra. signori, che spettacolo! Dalle colline digradanti in mare, sbuchi all improvviso su questo enorme, ciclopico masso
che sembra posato lì per sbaglio da chissà quale ciclope. Non ti puoi sbagliare: è la Rocca, ed è un mondo a parte. Quando il
Generalissimo F.Franco ha sbarrato gli Inglesi in quel loro ultimo possedimento sul Mediterraneo, certo non pensava che si
sarebbe dovuto aspettare l arrivo del volo da Londra per attraversare la strada, ne che in questo strano posto si creasse
questa civiltà da fumetti, in parte spagnola, in parte inglese, ma comunque fiera della sua identità di Gibraltar come nessuno
delle popolazioni che ho incontrato nei miei viaggi. La Rocca è scavata anche dentro per sfruttare lo spazio, e vale la pena
visitarla per intero. Parto a malincuore, specialmente dopo aver scoperto che un buon numero di abitanti porta ancora oggi
cognomi tipicamente liguri (tipo Sciaccaluga, Parodi etc. ). Tarifa mi sfila sulla sinistra, e la spiaggia mitica dei Pirates mi
induce a una nuotata in un mare fantastico!
Per inciso, sulla Statale subito usciti da Tarifa, c è una pizzeria italiana, gente di Milano: grande pizza, e un discreto caffè. L
arrivo in Portogallo avviene di notte: esausto, non conoscendo la pericolosità del luogo, prendo due ore di sonno in un grosso
parcheggio. Mi sveglia l alba, e nel primo bar che trovo aperto sulla strada ho il piacere di sentire le prime parole in
portoghese. Tanto musicale è la loro lingua, tanto sono gentili e disponibili loro, e soprattutto fanno l unico vero caffè che si
possa fregiare di tal nome fuori d Italia. Nero, forte, profumato: ci voleva, ad uno stanco viaggiatore.
L arrivo ufficiale è di quelli che non si scordano: nella piazza del paese, un gruppo di coetanei appena tornati da una notte
brava dedicano una standing ovation a quella Jeep che arriva da così lontano! Albufeira, Faro, Lagos: paesini incantevoli con
grande varietà di spiagge e un sacco di turismo nord europeo, che porta vita, soldi, e non devasta come invece troppo spesso
facciamo noi Italiani. Qui si può girare dappertutto, anche in fuoristrada: spiagge, falesie, colline: le 4WD le inizio a sfruttare
solo adesso dopo 5.000 Km. , ma valeva la pena aspettare: qui il mio Wrangler, denudato di bikini, portiere e a parabrezza
abbassato, è veramente a casa sua: non una nuvola dal temporale in Costa Brava. Se non avessi guidato io fino a qua, potrei
pensare di essere finito in California, e in effetti il clima è quello: 350 gg almeno di sole all anno, il clima più temperato d
Europa, siamo in Paradiso!
Purtroppo, il tempo scorre veloce, la settimana pianificata è passata ed è tempo di preparasi al ritorno: il piano prevede una
puntata a Lisbona, e poi tirata unica fino in Costa Brava, attraversando la Spagna. Lisbona è meravigliosa, quasi irreale colle
sue costruzioni medioevali immerse nel Tago, il suo ponte in stile Brooklyn, la statua del Cristo giganteggiante sulla città, ma
anche le favelas, le centinaia di storpi e accattoni per strada, spacciatori di qualsiasi cosa ad ogni angolo, e traffico da
metropoli statunitense! Non è terreno per il Wrangler, quindi sosta brevissima e via per la Sierra, di notte. Il viaggio di ritorno,
complici tre lattine di Red Bull, ottimo contro i colpi di sonno, scorre fresco e veloce. 18 ore bastano a riportarmi in Costa
Brava, e ormai il ritorno è prossimo!
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Totale Km : 7.700, ben
più del previsto. La macchina si è ben comportata, e ,credetemi, non fa venir mal di schiena, ed è piacevolissimo viaggiare a
una certa altezza dal suolo, da anche la possibilità di vedere molti più particolari che sfuggirebbero, aldilà dei muretti, dei cigli
delle strade. Purtroppo non siamo in California, ma l estate si presta comunque a cercare percorsi che ti facciano scordare
non solo l hard top, ma anche bikini e cappottine varie. Al prossimo percorso, e ricordate: solo su una Jeep!! °|||||°
By Marco (Giaguaro)
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