L`ANFFAS di PAVIA - Anffas Pavia Onlus
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L`ANFFAS di PAVIA - Anffas Pavia Onlus
Per il Centro Servizi Volontariato della Provincia di Pavia è motivo di grande soddisfazione compartecipare a ricordare il 40° anniversario dell’ANFFAS di Pavia. Va a tutti i soci, alle volontarie, ai volontari, alle operatrici ed agli operatori dell’Associazione un forte e sentito ringraziamento da parte di tutta la nostra comunità. Affrontare quotidianamente, con grande passione ed impegno situazioni di disagio così complicate, che colpiscono le persone con disabilità e di conseguenza i loro familiari, è motivo di grande apprezzamento. In un mondo nel quale sempre più avanza uno sconsiderato consumismo, una ossessionante ricerca a prevalere e ad apparire, saper realizzare invece opportunità ed azioni che mettono al centro la persona e la sua dignità, attraverso una concreta solidarietà finalizzata all’affermazione dei diritti individuali e collettivi, diventa sempre più difficile e quindi apprezzabile. L’impegno quotidiano per rendere concreti i principi di inclusione sociale, di pari opportunità e di non discriminazione delle persone con disabilità intellettiva e relazionale è un valore insito nell’azione dell’ANFFAS, alla quale la comunità pavese deve grande riconoscenza. Gianpietro Viazzoli Presidente del Centro Servizi Volontariato C’è su tutto il territorio nazionale, e anche nella nostra città, una realtà straordinaria come l’ANFFAS, fatta di persone, di idee, di passione ed entusiasmo, che ormai da quarant’anni porta avanti, con quella particolare sensibilità che solo chi vive da vicino un problema possiede, la tutela delle persone con disabilità. Se non avesse operato questa associazione sul territorio del Pavese, non ci sarebbe forse quel sistema integrato di interventi e servizi sociali per persone con disabilità intellettiva e relazionale che oggi sono un vanto della nostra comunità locale. Questi ultimi anni, in particolare, hanno visto l’ANFFAS significativamente impegnata sul fronte della qualità della vita nel disagio, con un percorso, certamente in salita, che ha tenuto conto anche della “Cultura dei Diritti” e tra questi, in primis, dei diritti di partecipazione, pari opportunità e non discriminazione della persona disabile. Non sono lontani gli anni, infatti, in cui le persone con disabilità si trovavano in una situazione di totale esclusione dal contesto della società, quasi fossero invisibili, senza modo di esprimersi e di “esserci”. Se tutto ciò appartiene al passato, molto, tuttavia resta ancora da fare per promuovere e valorizzare le capacità delle persone con disabilità. Non bastano, infatti, le leggi, i servizi sociali, il supporto meramente economico se, alla base, non vi è, radicata e vitale, la cultura del diritto alla diversità, laddove la diversità dev’essere considerata, ma prima di tutto sentita, non solo come fonte di possibili problematicità, ma anche come “risorsa”. In questo contesto l’ANFFAS gioca un ruolo di primissimo piano, capace com’è di promuovere l’integrazione delle persone con disabilità, privilegiando la logica dello sviluppo del concetto di “presa in carico globale”, che presuppone la concretizzazione di un “Progetto di Vita” del disabile. Il ruolo del Comune, a sua volta, non può più prescindere da questa connotazione ed è necessario che anche la risposta sociale dell’Ente Locale sia in tal senso adeguata, approntando interventi il più possibile capaci di elaborare professionalmente, e in rete con le altre realtà operanti, “Progetti di Vita”. Piera Capitelli Sindaco di Pavia Ringrazio l’ANFFAS di Pavia per avermi dato voce su questa pubblicazione che rappresenta una tappa del cammino del suo impegno. Vorrei qui sottolineare un concetto che come amministratore pubblico mi è caro, soprattutto, quando mi trovo di fronte ad una problematica particolarmente complessa quale è quella che riguarda i disabili. E cioè che di fronte alla complessità non ci si può nascondere dietro le facili scorciatoie degli ideologismi, né si possono semplificare le situazioni riducendone la portata ed i protagonisti. Sono qui in gioco i problemi delle persone e le loro risoluzioni, i loro destini. Perciò è necessario dotarsi di una bussola per orientarsi dentro questa complessità. Sono personalmente convinto che la qualità dei servizi sia la bussola buona. E questo è stato lo strumento di cui l’ANFFAS si è servita per la sua azione, dimostrando che è possibile superare l’ansia che paralizza, la paura che toglie la capacità di pensare e la voglia di provvedere. La realistica presa di coscienza dei problemi e degli strumenti possibili per potervi far fronte ha generato interventi di lavoro in diverse direzioni, con un’attenzione particolare alla personalizzazione dei percorsi, all’articolazione dei servizi, qualificando l’operato dell’ANFFAS come un’avanguardia, un laboratorio di politiche, di servizi alla persona di qualità. Lo scarso clamore con cui questo impegno è stato portato non può quindi a sua volta che generare maggior attenzione e quindi maggiore rispetto da parte di chi, nelle istituzioni, è chiamato a riconoscere, incoraggiare, valorizzare, le esperienze più significative, gli esempi di profondo amore ai problemi di integrazione dei diversamente abili. Vittorio Braga Assessore alle Politiche socio educative della Provincia di Pavia E’ dal lontano 1965 che l’Anffas di Pavia ha iniziato la sua laboriosa attività di sostegno, in tutte le fasi della vita, alle persone disabili ed alle loro famiglie. Nel corso di questi 40 anni ha agito al fine di promuovere e costruire strutture di tipo formativo, ricreativo, assistenziale e residenziale volte a dare risposte concrete ai molteplici e complessi bisogni, espressi e non, che venivano con molta sensibilità letti nelle diverse situazioni delle famiglie. Abbiamo assistito all’instaurarsi ed al consolidamento di rapporti con altre Associazioni ed Enti operanti nel settore della disabilità, con Comuni e con la medesima ASL. Rapporti che hanno portato a differenti forme di sostegno, non solo per l’attuazione dei servizi, ma anche a collaborazioni volte al consolidamento di attività già avviate o alla programmazione e realizzazione di nuove strutture sia diurne che residenziali in grado di dare, ancora una volta con concretezza, risposte adeguate ai bisogni emergenti dalla realtà circostante. L’Anffas di Pavia offre una vasta gamma di servizi: 1) attività di ascolto e di informazione per consentire la partecipazione alla rete dei servizi per l’handicap presenti sul territorio e per essere di supporto nell’intricato campo della legislazione; 2) servizio di assistenza alla persona, attività del tempo libero e vacanze estive; 3) servizi di formazione all’autonomia (tramite la Sant’Agostino Cooperativa Sociale); 4) Comunità Alloggio per l’accoglienza di persone disabili il cui contesto familiare non è più in grado di dare le risposte necessarie. In quest’ottica di proficua interazione l’ASL ha sostenuto le iniziative proposte ed avvalendosi degli strumenti legislativi a sua disposizione ha concorso alla loro realizzazione. Anche recentemente, alla luce della nuova organizzazione che la Regione Lombardia ha predisposto per tutte le strutture a favore di soggetti disabili, l’ASL ha condiviso con l’Anffas lo sforzo compiuto per l’adeguamento delle tre Comunità Alloggio e per il loro accreditamento regionale come Comunità Socio Sanitarie. Credo che il premio “Don Enzo Boschetti”, recentemente assegnato alle famiglie dell’Anffas e alla Presidente Carla Torselli, sia il miglior riconoscimento all’attività svolta, alla vivace energia espressa anche nei momenti in cui forse lo scoramento avrebbe potuto prendere il sopravvento. Giancarlo Iannello Direttore Sociale ASL Una comunità si costruisce partendo da quanti la compongono, conoscendo chi la abita, entrando in dialogo con le realtà in essa contenute. Sembra una cosa semplice, ma non è così! Costruire relazioni e dialogo significa essere presenti, attenti a cogliere il disagio, capaci di farsene interpreti ma – soprattutto – partire da una condivisione ideale. L’ANFFAS è, dalla sua fondazione, tutto questo. Essere fedeli al proprio mandato, che è quello di accompagnare – con il cuore e con la concretezza – la famiglia, è un impegno che ogni giorno chiede un’alta disponibilità, un percepire ed un tradurre ansie e bisogni. Dare voce alla famiglia, al disabile, chiede di sapere diventare soggetto attivo, presente, capace di esporre ma, soprattutto, di dialogare e di progettare. Ecco allora l’azione delle e con le Istituzioni per far maturare e ampliare la comunità nel suo sguardo ma anche nei suoi servizi. Oggi c’è maggiore sensibilità, più concretezza, più risposte. A ciò una comunità giunge quando c’è stato il lavoro quotidiano e tenace, capace di superare le delusioni, forte perché serve una causa grande ed importante che è la vita del disabile. In questo 2005 quanto si vede attorno a noi è il frutto di quei volontari e lavoratori, che rappresentando il cuore di tante famiglie, hanno consentito a questa nostra comunità di essere attenta e matura e di offrire risposte ampie. Consentitemi di dire: grazie ANFFAS per aver operato con quotidiana operosità, perché al centro di ogni ragionamento avete posto il cuore di tante persone. Ed è per questo che siete indispensabili. Avete costruito una comunità, mi siete stati Maestri nel farci e farmi imparare che un sorriso o una mano stretta è il sentirsi partecipe del gioioso canto della VITA, fatta di strade in salita e di una sofferenza che ognuno si porta dentro. Un tempo lungo quarant’anni è solo l’introduzione nello spazio – senza tempo – della speranza e della determinazione che, nella nostra comunità, viva sempre il CUORE che batte, sprigiona energia e consente movimento e concretezza. Così come l’ANFFAS mi ha insegnato ed ha operato in tutto questo tempo. Sergio Contrini Presidente Azienda di Servizi alla Persona Carissime famiglie dell’Anffas, abbiamo voluto ricordare i vostri 40 anni di accoglienza e di amore per i vostri figli, donando alla vostra presidentessa Carla Torselli il Premio Don Enzo Boschetti, per la capacità che avete dimostrato di servire il fratello nel modo più autentico, tessendo relazioni che potranno garantire un dopo anche a tutti i ragazzi che la Vostra Associazione accoglie. Siamo contenti che in questi anni sia con Don Boschetti, che vi stimava molto, sia dopo, le nostre frequentazioni hanno consolidato prassi di attenzione al sociale e di strategie educative e di inserimento nei meandri della realtà al punto da arricchirci reciprocamente e con gusto, confrontandoci e unendo le forze per riuscire a rendere la nostra provincia più attenta alle persone con disabilità. Mi piacerebbe con voi celebrare in ogni accoglienza lo Spirito dei primi momenti in cui non c’era nulla se non l’amore per i nostri ragazzi e la passione per creare occasioni e spazi di accoglienza dignitosa. Oggi siamo contenti che chi viene a Pavia trova una città più accogliente e se è vero che molto è stato fatto da tanti la storia del vostro impegno è un esempio che ci sprona a migliorare sempre. Sentiteci con voi desiderosi di celebrazioni e di continue fantasie di carità vissute, perché solo chi ha in casa una situazione difficile sente di poter donare oltre al proprio sacrificio anche una educazione da diffondere contro ogni emarginazione. Don Franco Tassone Responsabile Comunità Casa del Giovane - Pavia L’ANFFAS di PAVIA Premessa L’Anffas, la prima associazione italiana per la disabilità intellettiva, è stata fondata a Roma il 28 marzo 1958 da un gruppo di genitori. Nel dicembre 1964 è stato conferito all’associazione il riconoscimento della personalità giuridica con decreto del Presidente della Repubblica. Oggi, dopo quasi mezzo secolo, l’Anffas rappresenta una delle maggiori associazioni a tutela delle persone con disabilità intellettiva ed è presente capillarmente su tutto il territorio nazionale. Essa persegue finalità di solidarietà sociale, di assistenza, di attività socio-sanitaria, di formazione e soprattutto di tutela dei diritti civili a favore di persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie. Essa si propone obiettivi concreti in termini di inclusione sociale, pari opportunità e non discriminazione, auspicando la presa in carico globale e continuativa della persona con disabilità e la definizione del loro progetto di vita individuale. Nel febbraio 2000 l’Anffas si è qualificata come Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) e nel novembre 2000 l’Associazione, ha attuato una profonda modifica statutaria, trasformando la struttura associativa in una federazione di autonome associazioni locali. L’Anffas stabilisce rapporti con gli organi governativi e legislativi nazionali, incentiva la ricerca, la prevenzione e la riabilitazione, favorisce l’integrazione scolastica e l’inserimento nel mondo del lavoro, pubblica e diffonde informazioni che trattano la disabilità intellettiva e relazionale. Nel febbraio 2003 nasce l’Anffas Regione Lombardia costituita da 31 associazioni locali distribuite sul territorio lombardo, che essa coordina e a favore delle quali svolge attività di informazione e formazione. L’associazione regionale organizza iniziative culturali sui temi della disabilità e sostiene il progetto globale di vita delle persone disabili. E’ impegnata in particolare a confrontarsi con la Regione Lombardia, con l’ufficio scolastico Regionale e con il mondo dell’associazionismo sui contenuti delle proposte in campo legislativo, normativo e deliberativo. Dall’ 8.12.1965 al 27.01.1979: nascita dell’Anffas e periodo di presidenza di Mariuccia Maltagliati Belloni La sezione Anffas di Pavia si costituisce l’8 dicembre 1965 presso la scuola elementare De Amicis in Via Scopoli, ad iniziativa di 24 soci fondatori guidati da Mariuccia Maltagliati Belloni. Gli obiettivi dichiarati sono: il miglioramento delle scuole differenziali, l’apertura di un laboratorio-scuola per ragazzi handicappati in età post-scolare, la costruzione di rapporti con gli Enti Locali. Viene eletta Presidente Mariuccia Maltagliati Belloni, alla quale si affianca un Consiglio direttivo di 4 membri ed un Collegio di Revisori dei conti di 3 membri. La sede è in Piazza Botta al n° 6, presso l’Orfanotrofio maschile, dove il 10.12.1966 viene inaugurato un laboratorio-scuola frequentato da una quindicina di ragazzi con handicap intellettivo. La prima insegnante è Giuseppina Palelli Marchiafava affiancata da Rodolfo Maldarelli. Il sostegno economico è offerto dall’Amministrazione Provinciale e dal Comune di Pavia. Nel 1970 la sede è trasferita in locali più idonei, in Via Lotario 5, presso l’Istituto Sordomuti, dove viene avviato anche un corso di legatoria, sovvenzionato dal Ministero del Lavoro. Istruttore tecnico è Luigi Boldizzoni. Maestra di cucito è Annamaria Tambella. Costante è il rapporto con gli Enti Locali che sostengono l’iniziativa. Nel 1971 sorgono le Sezioni di Broni - Stradella, Voghera e Vigevano. Durante l’estate inizia l’esperienza di un soggiorno in montagna a Cavalese per una quindicina di ragazzi accompagnati da tre assistenti e alcuni genitori. Viene assunta l’assistente sociale e segretaria Marisa Battistini, il cui compito è di ascoltare le esigenze delle famiglie e di assisterle in relazione a quanto previsto dalla Legge 118/71, per poter ottenere l’assegno mensile o la pensione di inabilità. Nell’autunno dello stesso anno viene avviato dall’Anffas un centro occupazionale per handicappati gravi ospitato presso la Scuola Speciale di Via Acerbi. Nel 1972, a richiesta dell’Anffas, l’Amministrazione Provinciale, Presidente è Celestino Poma, costruisce un prefabbricato su terreno di proprietà Comunale in Viale Sardegna 80/B che diviene sede dell’Anffas e di un Centro di lavoro protetto, dove vengono avviati anche i corsi di meccanico generico e di confezionista ricamatrice, finanziati dalla Regione Lombardia. Gli insegnanti sono Franco Martinelli e Palmira Carelli. Le vacanze estive per 20 ragazzi accompagnati da cinque operatori e alcuni genitori si svolgono a Marana di Crespadoro (VI) in una bella struttura di proprietà dei Frati Agostiniani che verrà messa a disposizione ogni estate fino all’anno 1993. Padre Giovanni Scanavino, allora Priore della Comunità di San Pietro in Ciel D’Oro, offre il Suo prezioso sostegno e quello di altri frati o novizi, tra i quali vanno ricordati Padre Vincenzo, Padre Pierluigi e Padre Gianfranco. Nel 1973 si aggiunge il corso regionale di cartonaggio e viene assunta come segretaria Claudia Villani. Nel 1974 in una riunione presso il Comune di Pavia, alla presenza dell’Assessore all’Istruzione Prof. Giovanni Vaccari e del rappresentante della Regione Lombardia, Terragni, si decide la cessione della gestione dei 5 corsi professionali al Comune di Pavia a partire dal 1° ottobre. In accordo con l’Anffas l’anno successivo si stipula una convenzione fra Amministrazione Provinciale e Comune di Pavia per la gestione di un Centro Socio Educativo, presso la sede di Viale Sardegna per i disabili che non sono in grado di frequentare i corsi di formazione professionale. Nel 1976 il Comune di Pavia, su sollecitazione dell’Anffas, avvia l’esperienza del tirocinio di lavoro esterno per una ventina di ragazzi che hanno terminato i Corsi di formazione professionale. I Padri Agostiniani mettono a disposizione due saloni e sei locali in Piazza San Pietro in Ciel D’Oro ed il 3 novembre viene inaugurato il Centro Socio-Ricreativo, dove possono intrattenersi alcuni ragazzi, soprattutto il sabato e la domenica, seguiti da volontari. Nel 1977 inizia una forte azione di sensibilizzazione della Comunità Locale sulla necessità dell’integrazione lavorativa delle persone disabili attraverso incontri con le Amministrazioni Locali, con i Comitati di Quartiere, con i Consigli di fabbrica, con le Associazioni di categoria. Come primo risultato sei ragazzi vengono assunti da imprese private e pubbliche e ventisette ragazzi vengono avviati al tirocinio lavorativo. Si formano anche gruppi di lavoro interni all’associazione sui temi della scuola, dell’evoluzione del Centro Socio Educativo e della necessità di avviare una Casa Famiglia. In quegli anni l’Anffas si impegna a fondo per l’inserimento dei ragazzi handicappati nella scuola di tutti come previsto dalla L. 517/77. Importante è anche il rapporto instaurato con il Prof. Giovanni Lanzi, Primario della Clinica di Neuropsichiatria Infantile della Fondazione “C. Mondino” e con l’Ispettore scolastico Dino Reolon che tanto ha fatto per l’integrazione degli alunni disabili nella scuola. Nel 1978 viene allestita in Piazza San Pietro in Ciel D’Oro nell’appartamento dato in affitto dai Padri Agostiniani, la prima Casa Famiglia che all’inizio ospita tre utenti privi di sostegno familiare. I soci per realizzare questo obiettivo si assumono oneri economici e prestano lavoro volontario a fianco del personale retribuito. Nel periodo che va dall’ 8.12.1965 al 26.01.1979 la Presidenza di Mariuccia Maltagliati Belloni viene riconfermata in varie elezioni e dura quindi ininterrottamente per oltre 13 anni; al suo fianco è sempre presente come Segretario-Tesoriere Ettore Scuri; come Consiglieri si alternano in periodi diversi: Giuseppe Danisi, Lucia Della Bassa Marchiselli, Antonietta Gervasi Sfondrini, Sergio Raja, Romano Migliavacca, Luigi Da Piaggi, Davide Fedegari, Giuseppe Vecchio, Archimede Tacconi, Edilio Pasotti, Palma Gobetti, Renato Spadini, Wanda Mo. Come Revisori dei conti sono eletti nei vari Collegi che si susseguono: Carlo Casali, Guglielmo Pelli, Romano Migliavacca, Davide Fedegari, Renato Spadini, Sandro Grosso, Gianfranco Sarmenti. Questa breve descrizione ci fa intendere quale sia stato il grande lavoro svolto nei primi 13 anni di vita della Sezione Anffas di Pavia per dare dignità e tutela alle persone con disabilità intellettiva, supportandone le famiglie e aiutandole ad uscire dall’ isolamento. Risulta poi chiaro come a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta si passi da una tutela di natura privata ad una pubblica, con oneri a carico dello Stato sulla base di una nuova normativa in materia di “sicurezza sociale”, nel rispetto anche dell’art. 38 della Costituzione che al primo comma recita “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento ed all’assistenza sociale”. Importante la promulgazione della Legge n. 118 del 30 marzo 1971 che reca nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili, tra cui sono compresi i disabili intellettivi e relazionali. L’integrazione scolastica nella scuola di tutti diventa realtà (L. 517/77) e vengono chiuse le scuole speciali. Viene promulgata la Legge 833 di Riforma Sanitaria, approvata il 23.12.1978, che istituisce il servizio sanitario nazionale, in attuazione della Costituzione (art. 32-37 e 38) e la L. 180/78 che porta alla chiusura dei manicomi. Pina Marchiafava, Rodolfo Maldarelli e Luigi Boldizzoni con i ragazzi del corso di legatoria Dal 27.01.1979 al 15.04.1989: periodo di presidenza di Wanda Castiglioni Mo Nell’Assemblea del 27 gennaio 1979 viene eletta Presidente Wanda Castiglioni Mo e viene rinnovato il Consiglio direttivo. La Presidente, a nome dei soci, ringrazia Mariuccia Belloni per l’intenso impegno profuso nei 13 anni precedenti e per le importanti realizzazioni. Un grande sforzo è dato per la gestione della Casa Famiglia di San Pietro in Ciel D’Oro, ed in particolare un impegno quotidiano è fornito da Rosanna Scuri, affiancata da un Comitato pro Casa-Famiglia. Il nuovo Consiglio direttivo stipula un contratto con la Cooperativa Aldia, che fornisce personale qualificato per la gestione della struttura. Per il finanziamento delle attività dell’Anffas si organizza la “pesca di beneficenza” per la festa di Santa Rita nei locali di Piazza San Pietro in Ciel D’Oro e la “lotteria di Natale”, che si ripeteranno poi per numerosi anni. Continuano i rapporti con l’Anffas Nazionale tramite la nomina di due soci delegati a presenziare all’Assemblea Nazionale annuale e la partecipazione al Comitato Regionale Lombardo. Attività ormai consolidate sono: l’organizzazione della vacanza estiva a Marana di Crespadoro, la partecipazione al Comitato di gestione del Centro Socio-Educativo di Viale Sardegna e del Centro di formazione professionale, che sono nati dal laboratorio protetto dell’Anffas e le attività di sensibilizzazione sui temi che interessano le persone con disabilità intellettiva (scuola – lavoro – tempo libero). Oltre al lavoro dei soci volontari, ci si avvale della collaborazione della segretaria Lina Ramaioli. Nel 1980 viene approvata dal Parlamento la Legge 18 dal titolo “Indennità di accompagnamento agli invalidi civili totalmente inabili”. L’Anffas informa le famiglie interessate e le assiste per le pratiche necessarie. Nel giugno 1980 si tiene a Palazzo Bottigella una mostra-mercato di quadri offerti da pittori vari che vengono venduti per raccogliere fondi per la Casa-Famiglia. Si organizza una gita sociale che si ripete nel tempo almeno una volta all’anno per migliorare la conoscenza fra i soci. Il Rotary Club contribuisce all’acquisto di un pulmino per l’Anffas. Il 1981 è proclamato “anno internazionale della persona handicappata”, e anche a Pavia si tengono presso i quartieri, presso le scuole, le radio locali e Tele Montepenice, varie iniziative sulle problematiche dell’handicap. Il 4 giugno al Broletto si organizza una cerimonia di premiazione di tre cittadini benemeriti che poi si ripeterà negli anni a venire. La raccolta fondi del 1981 dà buoni risultati ed è molto capillare. Una festa a Santa Cristina si tiene in agosto su iniziativa del Sindaco Cesare Fiori, che verrà ripetuta per molti anni. L’Anffas propone al Comune di istituire un secondo CSE poiché “Il Naviglio” è completo ed è individuata come sede una palazzina del “Torchietto” dove iniziano i lavori di adeguamento per allestire il Centro. All’assemblea del 26 settembre 1981 si discute la proposta del Consiglio direttivo di costituire una cooperativa mista, che viene quindi fondata da un gruppo di soci Anffas il 17.12.1981 presso lo Studio del Notaio Trotta; viene approvato il relativo Statuto e nasce la Coopertiva Sant’Agostino. Primo Presidente è Gianfranco Sarmenti. Attraverso una raccolta fondi e l’autofinanziamento dei soci la Cooperativa nel 1982 acquista una casetta indipendente in Viale Sicilia n° 69 che viene ceduta per un modico affitto all’Anffas come sede di una seconda Casa-Famiglia. Il Rotary Pavia Minerva offre un aiuto per la ristrutturazione che è seguita dall’Ing. Del Bo. L’Associazione Commercianti aiuta l’Anffas per l’acquisto degli arredi e così il 4 dicembre 1982 viene inaugurata la Casa-Famiglia di Viale Sicilia, in parte gestita con personale volontario ed in parte con operatori forniti dalla Cooperativa Girotondo. E’ un altro importante traguardo raggiunto. Il 13 febbraio 1982 era stata rieletta Presidente Wanda Mo e rinnovato il Consiglio direttivo ed il Collegio dei Revisori. Nel 1983 il Comune di Pavia mette a disposizione dell’Anffas un immobile in Via Spallanzani e l’Ing. Del Bo ne segue i lavori di ristrutturazione. Nello stesso anno nel campo dell’inserimento lavorativo le assunzioni di persone con disabilità intellettiva raggiungono il numero di 28 in totale: 11 negli Enti pubblici e 17 in aziende private. Il numero dei ragazzi in tirocinio è giunto a 40. Il Comune di Pavia istituisce il Servizio di Inserimento Lavorativo per persone Handicappate (SILH). I Centri Socio Educativi si sono qualificati ed ampliati con la nascita del CSE Torchietto e del CSE di Sant’Alessio, migliorando così la rete dei servizi. Il numero di volontari è cresciuto (sono circa 40) e collaborano alle attività del Centro Socio-Ricreativo in Piazza San Pietro in Ciel D’Oro. A marzo 1984 si apre la terza Casa Famiglia di Via Spallanzani la cui gestione viene affidata alla Cooperativa Girotondo, con cui collaborano volontari ed obiettori di coscienza. Il Comune avvia il CPL (Centro di Preinserimento Lavorativo) che gestisce i tirocini esterni per coloro che hanno una invalidità fino a 2/3. Il 16.03.1985 vengono rinnovate le cariche sociali e viene riconfermata Presidente Wanda Mo, che è pure eletta nel Consiglio nazionale dell’Anffas. Un rappresentante Anffas entra nel GLIP (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale) per seguire l’integrazione scolastica. Il Rotaract offre la possibilità di un ciclo di ippoterapia per alcuni ragazzi disabili. Nel 1986 la Cooperativa Girotondo che gestisce due Case-Famiglia (Via Spallanzani e Viale Sicilia) cessa l’attività e l’Anffas assume direttamente il personale. Cresce così il lavoro amministrativo e comincia a porsi la necessità di consolidare le competenze necessarie a gestire questa delicata attività. Il 1987 è un anno assai impegnativo per la gestione delle Case-Famiglia dove si evidenzia che non è possibile farsi carico dei casi gravi, per cui è necessario trovare altre soluzioni. All’assemblea del 26 marzo 1988 viene riconfermata la Presidente Wanda Mo e rinnovato il Consiglio direttivo, nonché il Collegio dei Revisori. La Concessionaria Fiat di Pavia regala una “Tipo” all’Anffas per le sue necessità. Il 07.03.1989 la Presidente Wanda Mo annuncia al Consiglio direttivo che le è stato proposto di far parte con Don Enzo Boschetti del Comitato di gestione dell’USSL 77 come rappresentanti del Volontariato e di conseguenza presenta le sue dimissioni da Presidente Anffas e accetta il nuovo incarico. Nel decennio di Presidenza Mo i Consiglieri che si sono susseguiti nei vari Consigli direttivi sono stati: Ettore Scuri, Mariuccia Belloni, Lidia Morandi, Gianfranco Sarmenti, Giuseppe Vecchio, Primo Anfossi, Emanuele Vitaloni, Luisa Sali, Sandro Grosso, Renato Spadini, Silvana Grignani, Umberto Bruno, Carla Torselli, Anna Ramaioli, Mirella Podda, Claudia Ferrarotti, Adelia Savio. I Revisori dei Conti sono stati: Archimede Tacconi, Edilio Pasotti, Sandro Grosso, Bruno Ferrari, Primo Anfossi. Questi dieci anni sono stati intensi e produttivi. L’Anffas è riuscita a farsi conoscere all’esterno, ad allacciare rapporti con le Autorità locali, con i Comuni, con i quartieri, con i Clubs e le Associazioni di categoria, con le altre associazioni di volontariato, anche tramite la nascita della Consulta Comunale del Volontariato di cui Wanda Mo diventa Presidente. E’stato tutto un fervore di attività e di partecipazione. Si è allargata la rete dei servizi sia pubblici che privati. A livello legislativo sono state approvate leggi importanti per il sostegno alle persone disabili quali la Legge 18/80 “Indennità di accompagnamento agli invalidi civili totalmente inabili”. Si va delineando un sistema di welfare più moderno. Wanda Mo con alcune mamme e Wanda Mo con alcune mamme e ragazzi dell’Anffas e ragazzi dell’Anffas Wanda Mo con il Vescovo di Pavia Mons. Giovanni Volta in visita alla sede Anffas Dal 15.04.1989 al 14.04.1994: periodo di presidenza di Renato Spadini Nell’assemblea del 15.04.1989 vengono accettate le dimissioni di Wanda Mo, alla quale vengono rivolti dalla Presidente dell’assemblea, Carla Torselli, sinceri ringraziamenti per l’impegno, la dedizione e l’intelligente opera svolta negli ultimi dieci anni a favore dell’Associazione. E’ quindi eletto Presidente Renato Spadini, che accetta l’impegnativo incarico. Egli si impegna nella riorganizzazione dell’attività dell’ufficio, in particolare nella reimpostazione della contabilità e nella stesura del bilancio. Viene acquistato un computer e vengono informatizzate la raccolta dei dati e la contabilità. Vengono decisi alcuni lavori di adeguamento nelle tre Case-Famiglia e viene ampliata la Casa di Via Spallanzani con l’acquisizione dell’appartamento al piano terra dato all’Anffas in comodato dal Comune di Pavia. L’Anffas ha suoi rappresentanti nei vari organismi di partecipazione (Consulta del Volontariato, Comitato di Coordinamento per i problemi dell’handicap, Comitato Regionale Anffas, Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale per l’integrazione scolastica, Comitati di gestione dei CSE e del Centro di Formazione Professionale Comunale). Vengono stabiliti due turni di vacanza: uno a Marana, dove sono presenti i coniugi Cavalloni come Rappresentanti Anffas; uno a Carisolo dove sarà Responsabile la segretaria Lina Ramaioli. Il Consiglio sensibilizza i parenti degli ospiti delle Case Famiglia ed i soci in genere affinché avviino la procedura per l’interdizione o inabilitazione dei loro congiunti disabili. Viene incaricata la Dott.ssa Marta Mori, neuropsichiatra, per una sua presenza nelle tre Case Famiglia ogni due settimane. Nel 1990 i soci regolarmente iscritti risultano 173. Ad ogni Casa Famiglia viene assegnata una socia Responsabile che riferisca al Presidente e si stabilisce di tenere una riunione fra le Responsabili che una volta al mese si incontrano con la Dott.ssa Mori. Si prende contatto con il Presidente del Policlinico San Matteo e con il Direttore Sanitario per il problema odontoiatrico delle persone handicappate e si trova la collaborazione del Primario Prof. Cesare Brusotti. Si delibera l’acquisto di un pulmino Fiat “Talento” e di alcuni mobili per completare l’arredo delle Case Famiglia. Nel 1991 attraverso una trattativa sindacale vengono ridefiniti i rapporti e le retribuzioni del personale e lo Studio Nebbiolo assume gratuitamente il compito della compilazione delle buste paga. Viene installato l’ascensore in Via Spallanzani e viene trasferita la sede dell’Anffas in Via Spallanzani 11 nei locali lasciati liberi dalla Croce Rossa. Viene nominato un rappresentante Anffas a far parte della Commissione handicap costituita dall’ordine dei Medici, mentre il prof. Renato Garibaldi viene designato come rappresentante Anffas nella commissione medica dell’ASL per l’accertamento dell’handicap. Nel gennaio 1992 il Presidente Spadini chiede un incontro con il Consiglio di Amministrazione delle II.AA.RR per esaminare con loro la situazione dell’IPAB Convitto Pavese, di cui si effettua una pura gestione patrimoniale, onde verificare la possibilità che si assuma l’onere di creare un servizio residenziale per handicappati gravi. Durante un incontro interlocutorio, a cui presenziano anche alcuni Consiglieri dell’ USSL 77 e l’assessore Comunale Sergio Contrini, si evidenzia la necessità della modifica dello statuto dell’IPAB Convitto Pavese affinché possa farsi carico di tale problema. Per aiutare il CSE di Sant’Alessio l’Anffas risponde positivamente alla richiesta di trasportare per conto dei relativi Comuni, alcuni utenti disabili sia all’andata che al ritorno dal Centro Socio Educativo. Nell’ottobre 1992 l’Anffas assume una qualificata segretaria a tempo pieno: la Dott.ssa Maria Faccioli. Nel gennaio 1993 si pone il problema dell’inadeguatezza della sede di Viale Sicilia, rilevata dal Servizio di Vigilanza dell’USSL 77. Di conseguenza è necessario cercare una nuova sistemazione per quella Casa Famiglia. Continua anche il rapporto con le II.AA.RR per la realizzazione da parte loro di un Centro Residenziale per gravi e, dopo un incontro con il Presidente Dott. Carlo Chiriaco ed i Dirigenti Dott. Rosa e Dott. Niutta che si impegnano formalmente, si istituisce una Commissione paritetica a cui partecipano come rappresentanti designati dall’Anffas: Mariuccia Belloni, Clemente Ferrario e Adriano Sacchi. Nel frattempo il Consiglio di Amministrazione cambia la denominazione Convitto Pavese in Centro Polivalente Gerolamo Emiliani ed individua nella località Torchietto il luogo dove può sorgere il Centro Residenziale. Carla Torselli, che è anche Presidente del Distretto Scolastico, è incaricata di seguire i problemi dell’integrazione scolastica insieme a Wanda Mo, che è rappresentante Anffas nel GLIP (Gruppo di lavoro interistituzionale istituito presso il Provveditorato agli Studi). Vista la risposta negativa delle II.AA.RR circa la messa a disposizione di un appartamento in cui trasferire la Casa Famiglia di Viale Sicilia, ci si rivolge al Comune che (nelle persone degli Assessori Carbone, Pagani e Rigone) propone di mettere a disposizione come residenza la Cascina Loghetto, che però richiede una pesante ristrutturazione. All’ordine del giorno dell’Assemblea del 16.04.1994, oltre all’approvazione del Bilancio Consuntivo c’è il rinnovo delle cariche sociali, ma Renato Spadini dichiara che non intende più presentarsi come candidato alla Presidenza, per motivi familiari, mentre è disponibile a restare membro del Consiglio direttivo. Hanno fatto parte del Consiglio direttivo nel quinquennio 1989-1994: Mariuccia Belloni, Claudia Ferrarotti, Mirella Podda, Giuseppe Vecchio, Lidia Morandi, Ester Ravasini, Rosanna Mascherpa, Sabina Riganti, Carla Torselli, Davide Fedegari, Sandro Grosso, Silvana Grignani e Umberto Bruno. I Revisori sono stati: Ettore Scuri, Primo Anfossi, Graziella Grandi, Archimede Tacconi, Sandro Grosso. Nel periodo di presidenza Spadini l’Associazione ha fatto un salto di qualità sul piano dell’organizzazione interna, dell’amministrazione, della gestione dei servizi, della promozione di nuove risposte ai bisogni emergenti con il coinvolgimento delle istituzioni locali. L’Anffas ha trovato una sede più adeguata in centro città ed ha acquisito una qualificata segretaria cui sono state assegnate nuove competenze. A livello legislativo il 05.02.1992 il Parlamento approva la “Legge-quadro n° 104 per l’assistenza, l’integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate”. Questa è considerata un’ importante legge dalle associazioni di famigliari di persone disabili, seppure con evidenti limiti di copertura finanziaria. Renato Spadini con Dino Reolon, Giancarlo Mazza, Vittorio Poma e Ferruccio Quaroni ad un convegno Anffas presso la Sala dell’Annunciata Lidia Morandi Spadini e altri genitori presenti alla manifestazione presso la Sala dell’Annunciata Dal 14.04.1994 al 2005: periodo di presidenza di Carla Torselli Il giorno 14 aprile 1994 l’Assemblea dei soci Anffas elegge Presidente Carla Torselli unitamente al nuovo Consiglio direttivo ed al Collegio dei Revisori dei conti. Vice Presidente è designata Mariuccia Belloni e Segretario-Tesoriere Renato Spadini. I Responsabili delle Case Famiglia sono Archimede Tacconi, Rosanna Mascherpa e Angela Abbiati. Umberto Bruno è incaricato di tenere i rapporti con il gruppo volontari. Wanda Mo è rappresentante Anffas nella Consulta del Volontariato, nel Distretto Scolastico e nel GLIP. Nella Commissione paritetica nata presso le II.AA.RR. per avviare la realizzazione del CRH sono nominati: Mariuccia Belloni, Adriano Sacchi e Sabina Riganti. Gianfranco Sarmenti rappresenta la Sezione Anffas di Pavia nel Comitato Regionale Lombardo Anffas. Uno dei primi atti del nuovo Consiglio direttivo è l’incontro con una rappresentanza dei volontari per chiarire le loro responsabilità, il loro modo di operare e il loro grado di autonomia. Essi si impegnano nel supporto al Centro Socio Ricreativo e nelle uscite domenicali con i ragazzi disabili. La Dott.ssa Annapia Verri dell’Istituto Neurologico Mondino collabora con l’Anffas e supporta un gruppo di genitori che si riuniscono periodicamente per approfondire problematiche inerenti la disabilità. Per le vacanze estive si individua una Casa-Vacanze a Isola di Madesimo e per tre anni consecutivi si utilizzerà in agosto questa struttura, avendo come soci Responsabili Silvana e Francesco Cavalloni, con la collaborazione di operatori e volontari. L’Anffas pone all’ASL il problema di aprire un CSE in un paese del basso pavese, trovando collaborazione in merito per cui si inizia a cercare una sede idonea. Dal settembre 1994 il Consiglio direttivo designa la Dott.ssa Marina Balestra, pedagogista, alla supervisione delle équipes delle tre Case Famiglia. Nell’autunno 1994 l’Anffas Nazionale avendo a lungo lavorato in collaborazione con le delegazioni di CGIL - CISL e UIL, adotta un contratto collettivo nazionale di lavoro per tutti i dipendenti Anffas, che viene gradualmente applicato nelle varie sezioni che gestiscono servizi per disabili. I soci nel 1994 risultano essere 171. Nel 1995 la Sezione di Pavia festeggia i suoi 30 anni di vita con varie iniziative e riceve dal Comune di Pavia la benemerenza di San Siro per l’impegno svolto a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. L’Anffas sollecita il Comune di Pavia ad avviare, a completamento dell’esistente CPL (Centro Preinserimento Lavorativo), il Servizio di Formazione all’Autonomia per disabili (SFAD), che la Regione Lombardia ha recentemente previsto, ed esso l’anno dopo è effettivamente attivato. Continuano i rapporti con gli amministratori delle II.AA.RR. che adottano il nuovo statuto e ricevono un finanziamento regionale per la costruzione del CRH Gerolamo Emiliani. L’attività del Consiglio direttivo è intensa sia sul piano della formazione, che della gestione dei servizi e dei rapporti con gli Enti. L’associazione avvia un piccolo servizio sperimentale chiamato Centro Formativo Occupazionale (CFO), presso i locali di Piazza San Pietro in Ciel D’Oro, per i disabili adulti medio-lievi che non frequentano i CSE. I soci iscritti alla Sezione di Pavia nel 1995 risultano 225: un significativo aumento rispetto all’anno precedente. Il nuovo Priore Padre Gianfranco Brembilla ribadisce la volontà da parte della Comunità Agostiniana di continuare a sostenere l’Anffas. Vengono aggiornati i regolamenti delle Case Famiglia, delle vacanze e del GVA (Gruppo Volontari Anffas), che si è riorganizzato dando un importante contributo per la gestione del tempo libero dei ragazzi e per le vacanze estive. Nel 1996 il Comune di Pavia assegna in affitto all’Anffas un appartamento in Via Scala 12/A, che opportunamente ristrutturato dall’associazione potrà accogliere gli ospiti della casa di Viale Sicilia, non più idonea. Il 15.03.1997 viene rinnovato il Consiglio direttivo e quello dei Revisori dei conti e viene riconfermata Presidente Carla Torselli. Nel corso dell’anno l’opera di promozione dell’Anffas registra importanti risultati concreti: la posa della prima pietra del CRH Gerolamo Emiliani, la creazione di un nuovo CSE a Belgioioso gestito dall’ASL su delega dei Comuni, la decisione da parte del Comune di Pavia di ristrutturare la Cascina Loghetto, con l’accensione di un mutuo. Nel corso dell’anno 1997 è aperta la Comunità di Via Scala 12/A i cui arredi vengono in parte regalati dall’Inner Wheel Club. L’associazione assume part-time come coordinatore dei servizi alla persona il Dott. Marco Bollani. La Cooperativa Sant’Agostino vende la villetta di Viale Sicilia, d’accordo con l’Anffas. Viene acquistato un nuovo computer e vengono adeguati gli arredi delle Case Famiglia. Si fanno piccoli lavori di adeguamento per il CSR. Le vacanze estive per circa 50 persone con disabilità vengono trascorse a Castione della Presolana (BG), presso una bella Casa-Vacanze dell’Istituto San Celso di Milano, dove si andrà per due settimane in agosto anche negli anni a venire. Si formano due nuovi gruppi di genitori con problemi omogenei (figli disabili con pluriminorazioni il primo e affetti da autismo il secondo) che si incontrano per approfondire argomenti specifici e individuare nuove soluzioni ai loro problemi. Il 1° gennaio 1998 viene applicato ai dipendenti di Anffas Pavia il CCNL Anffas e ciò comporta un riconoscimento agli operatori ma anche un notevole aggravio di spesa. Nell’assemblea del 21 marzo 1998 Mariuccia Belloni, fondatrice dell’Anffas pavese, viene acclamata Presidente onoraria per il costante impegno profuso. Il Comune di Pavia, su sollecitazione dell’Anffas, assume quattro persone disabili part-time e l’assemblea dà atto all’Ente dell’impegno continuo a favore dei disabili a vari livelli: offrendo servizi di qualità come i tre CSE, lo SFAD, i corsi di formazione professionale. Nel corso dell’anno anche l’ASL assume part-time un disabile intellettivo che frequentava da anni un tirocinio formativo. Il 28 novembre su iniziativa del socio Antonio Malaterra si tiene uno spettacolo di arte varia presso il Cinema Castello, in occasione del quarantennale dell’Anffas Nazionale, fondata nel 1958. L’ASL costituisce i rispettivi Comitati di gestione per i CSE “Il Tiglio” di Sant’Alessio ed “Il Giardino” di Belgioioso ed è chiamato a farne parte un rappresentante Anffas. I soci Anffas nel 1998 sono 237. Il Bilancio Consuntivo del 1998, per la prima volta, presenta un disavanzo soprattutto a causa dell’aumento di spesa per il personale. Si decide di conseguenza di impegnarsi in modo particolare in una attività di raccolta fondi onde ricostituire una riserva. L’incarico di responsabile di questa attività viene assegnato alla Vice-Presidente Angela Bergamaschi Astori. Nel 1999 l’associazione si impegna in un’opera di sensibilizzazione dei soci con figli maggiorenni circa la necessità di prendere in considerazione gli art. 414 e 415 del C.C. riguardanti le procedure di interdizione o inabilitazione dei figli disabili onde dare loro una tutela giuridica. L’avv. Clemente Ferrario illustra in un’assemblea dei soci i termini del problema e l’associazione fornisce assistenza alle famiglie che vogliono intraprendere iniziative in merito. L’assistente sociale volontaria, Antonia Benasso, dà avvio ad una serie di appuntamenti per incontrare ogni socio e compilare una scheda di aggiornamento dei dati onde conoscere meglio le varie situazioni familiari ed i bisogni esistenti. A fine luglio 1999 ha termine la convenzione per il trasporto di alcuni utenti del CSE “Il Tiglio” da casa al Centro e viceversa. Da settembre se ne faranno carico direttamente i Comuni di residenza. Il Consiglio direttivo si incontra con il Consiglio di Amministrazione della Sant’Agostino Cooperativa Sociale (che nel corso dell’anno ha cambiato lo Statuto adeguandosi alla L. 381/91) per concordare il passaggio alla Cooperativa del servizio diurno (SFA e CSR) a partire dal 3 gennaio 2000. Su indicazione del Comitato Regionale Anffas si istituisce il coordinamento fra le cinque Sezioni provinciali. “Personaggio dell’anno 1999” è proclamato il Gruppo Volontari Anffas Pavia che raccoglie ben 15.001 voti nel referendum organizzato dalla “Provincia Pavese”. In pieno spirito di collaborazione con le II.AA.RR., per preparare la futura gestione del CRH l’Anffas partecipa, attraverso la designazione del Dott. Marco Bollani, al gruppo di lavoro istituito dall’Ente e formato da esperti dell’Istituto Neurologico Mondino, dell’ASL e delle II.AA.RR. Il 25.03.2000 Carla Torselli viene riconfermata Presidente e viene rinnovato il Consiglio direttivo e quello dei Revisori dei conti. Viene avviata una sperimentazione di assistenza domiciliare per 14 disabili gravissimi sulla base di un progetto finanziato dall’ASL attraverso la L.162/98. Nell’assemblea nazionale del 25 e 26 novembre 2000 viene approvato il nuovo Statuto che prevede l’autonomia giuridica, patrimoniale e gestionale delle singole associazioni che andranno a costituirsi per sostituire le preesistenti sezioni. Dopo l’approvazione definitiva dello Statuto si darà l’avvio a questo grande cambiamento per cui l’Anffas non sarà più un ente con un’unica personalità giuridica, ma diventerà una federazione di associazioni autonome. Il 12 aprile 2001 viene inaugurato il CRH Gerolamo Emiliani, che gradualmente accoglierà ospiti, in parte provenienti dalle relative famiglie e in parte da istituti di riabilitazione situati fuori provincia, favorendo il riavvicinamento alle famiglie. I Pii Istituti di Belgioioso si impegnano a costruire un nuovo CSE di 30 posti e a gestirlo direttamente assorbendo l’attuale CSE che è gestito dall’ASL e situato in una sede inadeguata. In questo modo la rete dei servizi si allarga e riesce a coprire le esigenze via via emergenti dal territorio. Il Consiglio direttivo decide di partecipare al bando della Fondazione Cariplo per ottenere un finanziamento volto a sostenere i costi per arredare ed avviare l’attività della Cascina Loghetto, che il Comune di Pavia è disponibile ad affittare all’Anffas. Il progetto è approvato per cui vengono garantite le risorse per sostenere buona parte delle spese. Nel contempo il Presidente del Lions Pavia Host, Dott. Romolo De Filippi, richiede all’Anffas una relazione programmatica ed un preventivo di spesa per contribuire all’allestimento della Cascina Loghetto onde inviarlo alla Fondazione Lions Club International. Con questa partnership la copertura delle spese per avviare la nuova Comunità Alloggio è assicurata. Nel contempo vengono indicate da Anffas onlus le procedure per l’avvio delle nuove associazioni autonome previste dallo Statuto in vigore. Un Comitato promotore convoca un’assemblea di 16 soci fondatori che costituiscono la nuova associazione il giorno 21 gennaio 2002. Viene eletta Presidente Carla Torselli che guida un Consiglio direttivo di sette membri. Vengono registrati l’Atto Costitutivo e lo Statuto. Nel giugno 2002 vengono trasferiti gli ospiti della Comunità Alloggio sita in Piazza San Pietro in Ciel D’Oro nella nuova Comunità denominata Cascina Loghetto, sita in Via Mussini 23 a Pavia. Anche il Centro Diurno, gestito dalla Sant’Agostino Cooperativa Sociale, viene trasferito in Via Mussini 23, al piano terra. A dicembre su delega del Consiglio Direttivo, la Presidente firma l’accordo di programma del Piano di Zona del Distretto di Pavia (12 Comuni), avendo già partecipato ai lavori del Tavolo Tecnico. Nel corso dell’anno 2002 Anffas Pavia onlus aderisce alla Associazione Temporanea di Scopo per la gestione, nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Equal, del progetto l’Equalità, che finanzia lo studio di modelli innovativi per l’inserimento o il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate. Capofila del progetto è la Casa del Giovane. Sempre nel 2002 si prospetta la possibilità che Anffas Pavia possa avere assegnato dal Comune di Pavia un appartamento in affitto, adeguato alle sue esigenze ed ai nuovi standard regionali, per trasferirvi la Comunità Alloggio di Via Spallanzani, che lascerebbe lo stabile indicato con il n° 7. Il Consiglio direttivo considera la proposta conveniente. Nel 2003 inizia una raccolta fondi fra soci ed amici che, unitamente all’eredità di Valeria Scuri Albertini, permetterà di mettere insieme il patrimonio di € 52.000,00, che è il minimo necessario per chiedere alla Regione Lombardia il riconoscimento giuridico. Il 29 marzo l’assemblea autorizza la Presidente Carla Torselli ad accettare la donazione modale del ramo d’azienda, ed il 31 marzo ella si reca a Roma presso la Sede Nazionale dove con atto notarile viene effettuata la cessione del ramo d’azienda ad Anffas Pavia onlus. A quel punto cessa definitivamente di esistere la sezione Anffas di Pavia e tutti i servizi e i beni passano all’Associazione “Anffas Pavia onlus”. Il 12 aprile è convocata l’Assemblea Straordinaria per approvare, alla presenza del Notaio Dott.ssa Paola Rognoni, le modifiche statutarie (come concordate con la Sezione giuridica della Regione Lombardia), le deliberazioni inerenti la richiesta di riconoscimento di personalità giuridica da indirizzare al Presidente della Regione e la delega alla Presidente a presentare la relativa domanda. Con la DPGR n° 9833 del 17.06.2003 Anffas Pavia onlus è iscritta nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche al n° 1575. Il 7 giugno si tiene alla Cascina Loghetto la cerimonia, alla presenza dei Rappresentanti dei Lions Clubs della Provincia, durante la quale viene scoperta una targa ricordo inviata, tramite il Governatore, dalla Lions International Foundation. Viene acquistato un pulmino Fiat Scudo per la nuova Comunità con un parziale finanziamento della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia. Dopo aver concluso una serie di lavori di finitura necessari alla Cascina Loghetto, essa viene formalmente inaugurata il 18 ottobre alla presenza del Vescovo di Pavia Mons. Giovanni Volta e di numerose Autorità e viene apposta una targa che riconosce alla Fondazione Cariplo di aver cofinanziato il progetto. Anffas Pavia onlus, quale persona giuridica, diventa socia della Sant’Agostino Cooperativa Sociale, acquisendo 5 quote e indica Vittorio Gobetti quale suo rappresentante. La Fondazione Banca del Monte di Lombardia dona all’Anffas un Fiat Doblò. Il 24 maggio 2004 il Consiglio Comunale approva la permuta degli appartamenti di Via Maggi e Via Spallanzani, cui seguirà il parere favorevole della Sopraintendenza alle Belle Arti. Il Notaio Antonio Trotta dona all’Anffas un congruo contributo per l’acquisto dei mobili e la Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia approva un progetto per completare le attrezzature di “Casa Silvana”, dove la Comunità di Via Spallanzani si trasferisce verso la fine dell’anno. Dopo aver sistemato le ultime cose essa viene inaugurata il 12 marzo 2005 quando il Vescovo di Pavia Mons. Giovanni Giudici porta la Sua benedizione alla presenza di Autorità, di soci Anffas e degli ospiti. Il 7 maggio, nell’ambito della Festa di primavera, la Casa del Giovane assegna il premio Don Enzo Boschetti alle famiglie Anffas quale riconoscimento del loro impegno a favore delle persone con disabilità. Esso viene consegnato alla Presidente Carla Torselli dal Vescovo Mons. Giovanni Giudici, alla presenza di Don Franco Tassone, di numerose Autorità e di tanta gente presente alla cerimonia di inaugurazione del “Centro Educativo Don Enzo Boschetti”. L’ 11 giugno l’Anffas di Pavia ricorda il suo quarantennale con un convegno, che vede la presenza del Presidente Nazionale Roberto Speziale: il prof. Carlo Mario Mozzanica parla di “Antropologia della disabilità e sistema dei servizi in Lombardia” ed il dott. Pietro Modini aggiorna i presenti sullo stato dell’integrazione scolastica. Al termine una targa ricordo viene consegnata ai soci fondatori ed agli ex-presidenti. La Regione definisce la nuova unità d’offerta Comunità Alloggio Socio-Sanitaria per persone con disabilità (CSS) e l’Anffas chiede l’accreditamento delle tre Comunità Alloggio. Esse, a distanza rispettivamente di 20 anni dalla loro nascita, sono state completamente rinnovate, adeguate agli standard regionali e rese più accoglienti per gli ospiti. Il personale dipendente si compone di 19 unità. I soci sono 280. Oltre al servizio residenziale, l’associazione fornisce una possibilità di vacanze estive in agosto per circa 50 persone disabili, un servizio di assistenza domiciliare per 8 handicappati gravi (progetto L. 162/98), uno sportello di ascolto e informazione per i soci e colloqui programmati con una assistente sociale volontaria, attività di tempo libero sostenute dai Volontari (GVA), gruppi di mutuo-aiuto e di formazione per genitori e inoltre la gestione di un Servizio di Formazione all’autonomia (SFA) e Socio-ricreativo da parte della Sant’Agostino Cooperativa Sociale, promossa da soci Anffas. La difesa dei diritti delle persone con disabilità per rendere concreti i principi di non discriminazione e pari opportunità costituisce un dovere primario per l’associazione ed è perseguito con costanza e determinazione. Obiettivi concreti da perseguire sono il progetto globale di vita e la corretta presa in carico delle persone con disabilità. I Consiglieri eletti nei Consigli direttivi a partire dal 1994 sono: Angela Abbiati Bassi, Umberto Bruno, Mariuccia Belloni Maltagliati, Gianni Pietra, Renato Spadini, Sabina Sacchi Riganti, Angela Bergamaschi Astori, Claudia Silvano Ferrarotti, Alberto Ferrarotti, Ester Zarantonello Ravasini, Antonia Maffi Benasso, Giovanni Castini, Alessandra Bianchi Bencivenni, Maristella Tarini Bruno, Giovanni Marche. I Revisori dei conti che si sono succeduti dal 1994 ad oggi sono: Ettore Scuri, Graziella Grandi, Archimede Tacconi, Adriano Sacchi, Angelo Bisoni, Giovanni Grignani. In questo ultimo decennio il quadro legislativo del settore socio-sanitario è profondamente cambiato. E’ stata approvata la Legge 162/98 concernente misure di sostegno in favore di persone con handicap grave, la Legge 68/99 sull’ inserimento lavorativo mirato. Inoltre la “legge quadro n° 328/2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” conferisce autorevolezza al sistema delle politiche sociali, affiancando il welfare delle persone e delle famiglie al welfare della sanità e della previdenza. La Legge 6/2004 introduce la figura dell’Amministratore di sostegno. La Legge 3/2001, con la modifica del titolo V della Costituzione, trasferisce alle Regioni piena responsabilità legislativa in materia di Sanità e Assistenza e inserisce il principio di sussidiarietà istituzionale e sociale. La Regione Lombardia emana diversi provvedimenti normativi importanti: in particolare la legge n° 31 del 1997, sul riordino del sistema sanitario regionale, la legge n° 23 del 1999 sulle politiche regionali per la famiglia, la legge n° 34 del 2004 sulle politiche regionali per i minori ed il Piano Socio Sanitario 2002-2004. Inoltre negli anni 2002, 2003 e 2004 numerose delibere di giunta regionale prevedono la definizione delle nuove unità d’offerta per anziani e disabili. 9 Dicembre 1995: Carla Torselli ha appena ritirato la Benemerenza di San Siro attribuita dal Comune di Pavia all’Anffas 7 Maggio 2005: La “Casa del Giovane” consegna il premio “Don Enzo Boschetti “ a Carla Torselli e alle famiglie dell’Anffas 12 Marzo 2005: Inaugurazione della Comunità Alloggio “Casa Silvana” Via Felice Maggi 6 Pavia Quelli descritti sono i primi quarant’anni dell’Anffas di Pavia che ci auguriamo possa continuare ad essere presente in modo attivo ed attento a fianco delle persone con disabilità e delle loro famiglie, in rete con tutti gli altri soggetti istituzionali ed associativi presenti nella nostra comunità.