Lo sviluppo in Africa tra privatizzazioni e dighe

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Lo sviluppo in Africa tra privatizzazioni e dighe
Lo sviluppo in Africa tra
privatizzazioni e dighe
A cura di:
Cristina Sossan – Comitato italiano contratto mondiale sull’acqua
Cristina Sossan
ISPI - 25 marzo 2009
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Politiche per lo sviluppo dei servizi idrici
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Politiche della BM verso i paesi del sud che hanno proposto privatizzazione
dei servizi – idrici, come soluzione ai problemi dello sviluppo e della
mancanza di accesso all’acqua
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Accanto alle promesse di cancellazione del debito, la spinta per
liberalizzazione delle risorse e la successiva proposta di privatizzazione di
alcuni servizi, sono state tra azioni principali che hanno favorito l’ingresso
dei privati nel mercato dell’acqua delle più grandi città Africane
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Principali attori delle privatizzazione del servizio idrico sono stati:
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Banca mondiale
Fondo monetario internazionale
Aziende multinazionali di gestione dei servizi tra cui, Saur, Suez, Veolia, RWE,
Recentemente l’Unione Europea e la banca europea degli investimenti
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Idee a confronto
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Il settore privato può arrivare dove manca il finanziamento pubblico, ribadito
al 3° forum mondiale sull’acqua di Kyoto dal rapporto Camdessus
“Financing water for all”
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Il settore privato può evitare le trappole della corruzione, può garantire
maggiori investimenti in nuove connessioni – che sono l’obiettivo principale
per aumentare l’accesso alla risorsa –
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La costruzione di dighe potrà favorire lo sviluppo locale e nazionale dei
paesi
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Dove si privatizza e tipi di contratto
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La privatizzazione del servizio – casi e
risultati
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I risultati della privatizzazione del servizio – effettuata quasi sempre in zone
urbane e non rurali dove il mancato accesso è maggiore – sono molto vari
in Africa
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Effetti parzialmente positivi solo nei casi di forte controllo e regolazione
esterna e indipendente del servizio (Durban - SA)
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Effetti negativi laddove il privato non è sottoposto ad un forte controllo
pubblico e indipendente
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Oggi molti esponenti di FMI e BM riconoscono che non c’è evidenza che il
modello PPP proposto, sia più efficiente del pubblico
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Le dighe per lo sviluppo
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Per 30 anni BM e del FMI hanno portato avanti anche investimenti nella
costruzione delle dighe
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Coinvolgimento di molte imprese europee di costruzione: tedesche, francesi
e italiane per grandi progetti in Etiopia e Lesotho
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Ad esse si affiancano oggi gli investimenti cinesi e sudafricani in questo
settore
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Le critiche si fanno intense dagli anni 80 e dopo un periodo di pausa in
queste costruzioni da parte della BM, oggi si sta ricominciando a pianificare
nuovi sbarramenti
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Quali resistenze alle dighe
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Impatti negativi:
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Sociali – spostamento di grandi masse di popolazione in territori non adeguati e
non simili a quelli di provenienza. Cambiamento nello stile di vita e metodi di
sopravvivenza per le popolazioni.
Aumento delle malattie ed epidemie legate alle acque stagnanti in alcuni
territori, o alle cattive condizioni dei nuovi insediamenti in cui veniva
trasferita la popolazione.
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Ambientali – molto spesso mancano valutazioni di impatto ambientale, e di
valutazione a lungo termine sulla perdita di biodiversità negli ambienti che
vengono sommersi dalle dighe
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Economici – spesso si fanno valutazioni errate sui benefici che arriveranno alla
popolazione nello sfruttamento dell’energia prodotta dalle dighe, e oltre a questo
anche i costi per gli Stati diventano molto più alti delle previsioni nel caso in cui
l’energia prodotta rimanga invenduta
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Alcuni casi vecchi e nuovi
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Uganda – Bujagali, critiche fatte dall’organo di controllo esterno alla BM –
Inspection panel – che mette in risalto gli aspetti negativi della costruzione
della diga alle fonti del Nilo bianco.
Problemi per la sparizione di uno dei luoghi più belli e ricchi di biodiversità nel
paese, distruzione dell’attività turistica della zona, inadeguatezza della
gestione degli sfollati dall’area che dovrebbero essere 6800 persone,
aumento dei costi dal 2000 di 300 milioni di di dollari, allagamento di una
delle aree più fertili della regione e cambiamenti nelle attività di pesca e
sussistenza della popolazione
Problemi connessi anche alle valutazioni troppo ottimistiche sulla produzione
di energia derivante dai flussi di acqua. Essi potrebbero infatti cambiare
velocemente a causa dei cambiamenti climatici e quindi potrebbe essere
meno l’acqua nell’invaso e l’energia prodotta. L’accordo vuole però che
l’Uganda compri una determinata quantità di energia anche se la diga non
potrà produrla… rischiando così di aumentare il suo debito a fronte di
mancati introiti
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Congo - Inga I e Inga II: anni 80 inizio delle costruzioni che dovevano
portare all’aumento di distribuzione di energia e oggi ancora il 90% della
popolazione non ne ha accesso, poiché gran parte di essa viene esportata
e utilizzata per l’estrazione mineraria in Congo e nei paesi vicini
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Il progetto stimato in un costo di 140 milioni di dollari dopo l’allungarsi dei
tempi di costruzione lievita 460 milioni di dollari.
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Il progetto viene sovrastimato nei costi ma sottostimata la perdita di energia
delle canalizzazioni di trasmissione … 1800 km e un costo finale di 850
milioni di dollari. Dighe inaugurate nell’82 e mai utilizzate pienamente sono
oggi in fase di riabilitazione. Manca nel paese infatti una rete di
distribuzione a bassa intensità che garantisca l’accesso alla popolazione
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Nonostante ciò si pensa alla realizzazione di altri due nuovi mega impianti
Inga III e Grand Inga che dovrebbero produrre energia per altri paesi nord
africani e fore anche Europei
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Segnaliamo il Lesotho highlands water project e la diga Gilgel Gibe in
Etiopia
Il Sudan: Merowe dam
La diga conosciuta anche come il progetto Merowe multi purpose hydro
project è il più grande progetto del nord Sudan. Situata sul fiume Nilo
all’altezza della 4° cataratta dove il fiume si divide in altri piccoli corsi d’acqua
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Obiettivo della diga: fornire elettricità
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Costo totale: 1200 milioni di dollari
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Maggiori investitori:
‰ China international water&electric Corp.
‰ China national water and resources hydropower engineering
corp
‰ Lahmayer International – Germania
‰ Alstom – Francia – generatori e costr
‰ Harbin power enginnering company, Jilin province transimssion
ans Substation projest company – Cina
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Diffusione dell’elettricità: dal 30 al 90% di elettricità nel paese
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Impatto della diga di Merowe
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L’impatto sulla popolazione: circa 70,000 persone abitano l’area,
principalmente contadini che perdono le loro terre
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La compensazione per lo spostamento sarà: nuove case, terre e maggiori
comfort secondo gli ufficiali governativi
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I risultati fino ad ora non sono stati così convincenti …
‰ Le terre sono poco redditizie perché terreno poco fertile
‰ Acqua e servizi igienici non saranno dati gratuitamente come prima ma
dovranno essere pagati
‰ Compensazioni per prodotti agricoli poiché meno redditizi di quelli che si
coltivavano prima … (palm tree)
‰ Tra le persone già trasferite – l’indice di povertà sembra essere cresciuto
moltissimo per la mancanza capacità dei contadini di coltivare
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Lo special rapporteur delle Nazioni Unite – Kothari – lo scorso anno ha
confermato che non c’è stato uno studio indipendente sul progetto diga e
che il livello dell’acqua nella diga è salito senza che la popolazione fosse
avvertita.
Molte delle persone sfollate sono state lasciate in condizioni precarie, senza
cibo e acqua in alcuni casi.
Altro problema è quello delle popolazioni nomadi che vivono
nell’area, la cui vita è strettamente legata a quella delle popolazioni
stanziali.
I nomadi non sono proprietari terrieri e non riceveranno quindi
compensazione per la mancanza di terra e nemmeno per la perdita del
legame culturale e simbolico con la popolazione stanziale.
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Per fonti e informazioni
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Fonti:
www.crbm.org,
www.world-psi.org
www.polarisinstitute.org
www.internationalrivers.org
www.campagnasudan.it
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Informazioni:
[email protected]
[email protected]
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