rom: perché per noi sono l`“uomo nero”?

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rom: perché per noi sono l`“uomo nero”?
ROM: PERCHÉ PER NOI
SONO L’“UOMO NERO”?
««
Siamo l’unico paese in Europa che li tiene nei campi, li riteniamo colpevoli di
ogni crimine, abbiamo paura di loro.
Quanto è responsabile l’informazione di tutto questo?
di Maurizio Ermisino
Le belve della Caffarella». «L’uomo
dal naso schiacciato e le dita mozzate». «Faccia da pugile». «Il viso con
i lineamenti da pugile, gli occhi stretti, pochi
capelli». Il pugno nello stomaco arriva a mezzogiorno, durante l’appuntamento romano di
NewsROM, prima di una serie di giornate di
sensibilizzazione per giornalisti sul mondo
Rom, Sinti e Camminanti, che si è svolta il 23
marzo (le altre saranno a Milano il 12 maggio
e a Napoli il 16 giugno). È un video sullo stupro della Caffarella, che ci racconta come
sono stati dipinti dai tg i due presunti colpevoli, poi scagionati, vittime di un processo
sommario mediatico dai toni che denotavano
razzismo, prevenzione e compiacenza nei
confronti di un clima che si era creato in seguito a questo episodio. E che si respira da
molto tempo. Il Rom è l’Uomo Nero della
nostra Repubblica fondata sulla paura, il
Roberto Natale,
Presidente della Federazione nazionale
della Stampa italiana
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capro espiatorio che ci ricorda terribilmente
altri capri espiatori creati ad arte nel secolo
scorso.
lo sostiene. L’Italia è un paese di persone anziane, che per definizione sono fragili e
hanno paura. E c’è chi la cavalca».
La strumentalizzazione politica
La strumentalizzazione della
della cronaca è il fattore più evidente.
cronaca
E quello su cui si può incidere di
Ma perché in Italia abbiamo così
meno, perché non c’è dialogo. Ma il
paura dei Rom? Quante responproblema è molto più sottile. «Io
sabilità ha il mondo dell’infornon mi preoccupo di quelli che in
mazione? «La responsabilità
questa campagna ci stanno da
non ce l’abbiamo tutta noi»
militanti della xenofobia», prerisponde Roberto Nacisa Roberto Natale. «Mi preoctale, Presidente della Fecupa il razzismo inconsapevole:
derazione nazionale della
chi fa campagna senza renderStampa italiana. «Ci sono
sene conto, chi va a rimorstate nella vita sociale e pochio di razzisti e xenofobi
litica di questi anni campasenza accorgersene e penDijana
Pavlovic,
gne politico-mediatiche e
sando di fare nuda cronaca.
attrice e vicepresidente della
un clima che rischia di di- Federazione Rom & Sinti Insieme Quei colleghi che non si
ventare senso comune e
accorgono che, se uno
che ha toccato varie parti
stupro compiuto da un
del mondo politico. È una speculazione sulla italiano su una rumena lo tratti su un colonpaura. Ma il fatto che ci siano responsabilità nino e lo stupro compiuto da un rumeno su
politico-istituzionali notevoli, non può essere un italiana lo metti in prima pagina, stai faper noi giornalisti l’alibi per dire
cendo informazione razzista.
non è colpa nostra. Le campaSpesso si tratta di colleghi in
La stampa dipende
gne politico-mediatiche hanno
buona fede, ma non è un’attedalla politica:
bisogno dei media: troppo
nuante. Non possiamo manegdevi recitare
spesso siamo andati a rimorgiare parole e immagini in
il tuo ruolo,
maniera così inconsapevole».
chio». Sulle campagne mediatise poi cambi giornale
che create ad arte è d’accordo.
cambi anche
Leggerezza e pregiudizio
«La stampa dipende dalla polipunto di vista
Dove non c’è una campagna
tica: devi recitare il tuo ruolo, se
mediatica mirata c’è la leggepoi cambi giornale cambi anche
rezza, il sottile pregiudizio, la dipunto di vista. Un giornalista ci
ha detto che siamo ladri per dna, e so per sinformazione. Paolo Ciani, responsabile
certo che lui non ci crede. Lo dice perché in per Rom e Sinti della Comunità di Sant’Egiquesto modo fa carriera, per piacere al diret- dio, ci ha ricordato un episodio emblematico.
tore, per dare una mano alla parte politica che «Ai tempi del decreto sui campi Rom e della
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proposta sulle impronte digitali per i bambini, cui riceviamo le notizie: il questore ci dice
Magdi Allam ha pensato bene di scrivere un “era lui, è stato identificato”, e noi lo odiamo
articolo in difesa di Maroni. Solo che all’in- immediatamente, noi giornalisti e la pubblica
terno di questo articolo parlava di 150mila opinione. E questo clima ci fa fare degli erRom, di cui 70mila cittadini italiani, e si chierori. Non criminalizzerei tutta la catedeva come gli avessero concesso la cittadigoria: ognuno di noi ha le proprie
nanza. Peccato che quelli stessero qui dal
sensibilità, anche politiche, ma
1500».
purtroppo i pregiudizi sono duri
La politica è solo una delle cause dei
a morire».
toni sbagliati con cui è trattato questo
tema. «Da un lato si tratta un proRicominciamo dalla forblema culturale: i giornalisti vimazione
vono e respirano l’aria di tutti,
Come si può porre un
e in una società intessuta di
freno a questa pericolosa deantigitanismo i giornalisti
riva, a liberarci di pregiudizi
raccolgono tutto questo»
ed errori? «L’unico modo
chiarisce Ciani. «Dall’altro
per uscirne è la formac’è il problema di non cozione: ragionare insieme
Maria Soave,
noscere una piccola realtà
tra giornalisti e coloro che
giornalista del Tg1
che ha una sua compleslavorano su questi temi e
sità. Prendiamo il discorso
capire dov’è che sbaRom-romeni: una è un’etnia, l’altra una citta- gliamo, quali sono le parole da usare» ridinanza. La domanda “è rom o romeno?” de- sponde Roberto Natale. «Parlo di me: mi
nota un’ignoranza di fondo. E la stessa cosa ritengo sensibile, eppure solo stamattina ho
è il discorso della cittadinanza: pensare a loro appreso che il popolo Rom non gradisce afsempre come stranieri, per cui anche i Rom fatto essere chiamato popolo nomade. I
italiani sono considerati stradanni rischia di farli anche chi
nieri». Del clima in cui lavopur animato da buone intenOgnuno di noi
rano oggi i giornalisti parla
zioni non ha gli strumenti culha le proprie
turali e professionali».
anche Maria Soave, giornalisensibilità,
«All’inizio del nostro lavoro
sta del Tg1 che ha moderato la
anche politiche,
sulla Carta di Roma, Laura
conferenza. «Tanto è anche
ma purtroppo
Boldrini, dell’Alto Commissafrutto del clima», ci ha spiei pregiudizi
riato Onu per i Rifugiati, ci
gato. «Abbiamo paura: nel mosono duri a morire
chiese: ma perché voi giornalimento in cui ci toccano valori
sti usate immigrato, extracocome l’integrità del corpo, in
cui vediamo una ragazzina violentata, un po’ munitario, rifugiato, clandestino e richiedente
la tentazione di eccedere c’è. Non è una scu- asilo, cinque parole diverse, come se fossero
sante, però si deve pensare anche al modo in sinonimi?» aggiunge Natale. «Da quella doProspettive
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manda è nata la Carta di Roma, perché dorate» spiega Maria Soave. «Noi possiamo
quando usiamo male le parole trasmetagire raccontando la realtà con la sua rictiamo connotazioni negative, colchezza a chi fa questo mestiere: a NewsRom
tiviamo il razzismo, pur non
ci sono anche molti studenti, aspiranti
volendolo. Non so chi abbia tigiornalisti. Noi possiamo fare quetolato il primo speciale del Tg1
sto: formazione, racdopo i disordini in Nord Africa
conto. E stare attenti
“emergenza clandestini”:
quando ci capita di
saprà quel collega che chi
fare un pezzo in vearriva in Italia può eslocità a non usare più
sere un rifugiato?».
certi termini». Infor«Il discorso deve
marsi, e anche conopassare dalle scuole»
scere. «I giornalisti
aggiunge Ciani. «Non
dovrebbero andare
solo le scuole di giorin un campo, senza la
nalismo, ma tutte le
telecamera e il miPaolo Ciani,
scuole: abbiamo sugcrofono,
e passare
Responsabile per Rom e Sinti
gerito di iniziare a
mezza giornata con
della Comunità di Sant’Egidio
parlare del Porrajqueste persone», sugmos, lo sterminio dei
gerisce Dijana PaRom durante il Nazismo, e del fatto che esi- vlovic. «Forse questo potrebbe cambiare le
stano Rom e Sinti di cittadinanza italiana. Si cose. Tutti parlano di Rom in televisione, ai
può pensare a un discorso rispetto alle re- convegni, ma quanti ne conoscono uno?»
sponsabilità, a quella diffamazione così senDobbiamo stare attenti alle parole. Perché
tita dai potenti e così poco
possono fare malissimo.
rivendicata dalle persone
«Sono generalmente di picDicono che
semplici: chi scrive certe
cola statura e di pelle scura».
sono
dediti al furto e,
cose dovrebbe risponderne.
«Non amano l’acqua».
se
ostacolati,
violenti”.
E poi c’è il problema della
«Puzzano». «Parlano lingue
Sono parole tratte
a noi incomprensibili, forse
provvisorietà, della scarsa
da
una
relazione
antichi dialetti». «Usano i
professionalizzazione di chi
del governo americano
bambini per chiedere l’elescrive: non si può essere tutsugli immigrati italiani
mosina». «Dicono che sono
tologi, e nel momento in cui
negli
Stati
Uniti
nel
1912
dediti al furto e, se ostacoti dicono di scrivere un
lati, violenti». Sono parole
pezzo su questo piccolo
tratte da una relazione del
mondo tu non hai il tempo,
la cultura e gli strumenti per trattarlo in ma- governo americano sugli immigrati italiani
negli Stati Uniti nel 1912. Che effetto vi fa esniera corretta».
«Purtroppo i giornalisti vivono in gabbie sere trattati così? ■
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