1 mese in 10 immagini

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1 mese in 10 immagini
1 mese
in 10 immagini
Giugno 2012
Ogni mese, con «1 mese in 10 immagini » SYZ Asset Management propone una carrellata sull’attività
economica mondiale. E poiché un’immagine vale più di mille parole, ogni mese presentiamo 10 grafici che
illustrano i fatti determinanti dell’attualità economica e finanziaria dell’ultimo mese, corredati da un breve
commento sulla loro interpretazione.
Pubblicazione del team Ricerche e Analisi – SYZ Asset Management - Tel. +41 (0)58 799 10 00 - [email protected]
Autore: Adrien Pichoud
Il documento si basa su grafici elaborati con i dati raccolti nel mese di maggio 2012.
Index
1.
Eurozona – Gli elettori greci schiudono il vaso di Pandora
2.
Eurozona – Caduta dell’attività in maggio
3.
Eurozona – Bisogna agire…
4.
Stati Uniti – Immobiliare: la buona sorpresa del 2012?
5.
Stati Uniti – Sguardi rivolti al 2013
6.
Australia – Allentamento delle condizioni monetarie
7.
India – Rupia ai minimi
8.
Cina – Rilanciare il credito per stabilizzare la crescita
9.
Materie prime – Il calo dei prezzi, uno stabilizzatore automatico
10.
Tassi d’interesse – Benvenuti in Giappone
1. Eurozona – Gli elettori greci schiudono il vaso di Pandora
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•
•
Dopo la schiarita all’inizio dell’anno, da marzo
il sentiment sul debito dell’Europa periferica
ha iniziato a peggiorare. Le difficoltà della
Spagna nell’attuare i piani di riduzione del
deficit e nel gestire la situazione delle banche
hanno provocato la risalita dei tassi
d’interesse dei paesi del sud Europa.
Ma il 6 maggio la tensione è salita. Mentre
l’impatto dell’elezione di François Hollande in
Francia
è
stato
limitato,
le
elezioni
parlamentari in Grecia hanno provocato
un’onda d’urto.
Il parlamento non essendo riuscito a formare
una maggioranza in grado di governare,
nuove elezioni sono state indette per il 17
giugno.
L’avanzata dei partiti contrari all’applicazione
degli accordi conclusi con l’UE e il FMI ha reso
concreta la possibilità che la Grecia esca
dall’Unione monetaria. Una nuova tappa della
crisi dei debiti sovrani, che ha riacceso i timori
di contagio e spinto i tassi a 10 anni spagnoli
versi i picchi di novembre 2011.
TASSO A 10 ANNI IN FRANCIA, ITALIA E SPAGNA NEL 2012
7.50
6 maggio
7.00
6.50
6.00
5.50
5.00
4.50
4.00
3.50
3.00
2.50
2.00
JAN
SPAIN 10Y RATE
ITALY 10Y RAT E
F RANCE 10Y RAT E
F EB
MAR
APR
MAY
Source: T homson Reuters Datastream
Il presente documento è rilasciato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione d’investimento,
un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della
redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o
indirette derivanti dall’uso delle informazioni fornite in questo documento.
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2. Eurozona – Caduta dell’attività in maggio
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•
Di male in peggio… La situazione economica
della zona euro da un anno continua a
peggiorare e il breve rimbalzo a cavallo tra il
2011e il 2012 è stato di breve durata.
Gli
indici
PMI
di
maggio
sull’attività
nell’industria manifatturiera hanno perso
ancora quota scendendo ai minimi dalla metà
del 2009. Nettamente sotto quota 50,
segnalano una forte contrazione dell’attività
nel settore più ciclico.
Il fenomeno non riguarda solo le economie già
indebolite dal risanamento dei conti pubblici.
Sono colpite anche Francia e Germania, una
tendenza che si conferma in maggio con il
nuovo
peggioramento
del
sentiment
economico.
Dal generale peggioramento è nato il dibattito
sul « patto per la crescita », da affiancare al
fiscal compact. Ma il tempo stringe…
INDICI PMI MANIFATTURIERI NELL’EUROZONA
65
60
55
50
45
40
35
30
2006
2007
Euro area
2008
2009
G ermany
2010
2011
France
2012
So urc e: B lo o m berg
3. Eurozona – Bisogna agire…
•
•
•
L’attuale debolezza dell’attività in Europa è
ampiamente riconducibile al risanamento dei
conti pubblici che soffoca la domanda interna.
Il problema è che la crescita è così debole che
i tagli al bilancio e gli aumenti delle tasse non
bastano per raggiungere gli obiettivi di
riduzione dei deficit.
Le ultime stime della Commissione europea
illustrano il fenomeno. Dopo il -0.3% nel
2012, il PIL della zona euro crescerà solo
dell’1% nel 2013.
Nell’attuale
contesto,
molti
paesi
non
riusciranno a rispettare l’obiettivo del 3% di
deficit entro il 2013. E non solo i paesi
dell’Europa periferica! Sono toccati anche
Francia e Paesi Bassi. Questi paesi dovranno
compiere nuovi sforzi, ma un piano europeo di
sostegno faciliterebbe il processo…
STIME DI CRESCITA E SUL DEFICIT NEL 2013 (COMMISSIONE
EUROPEA)
2
0
ITA
-2
GER
FIN
AUT
BEL
-4
POR
FRA
NET
-6
SPA
2013 European Commission forecasts
IRE
-8
GRE
-10
Public deficit (% of GDP)
GDP (YoY % )
So urc e: Euro pean C o m m is s io n, SYZ A M
4. Stati Uniti – Immobiliare: la buona sorpresa del 2012?
•
•
•
Dall’autunno 2011, il mercato immobiliare
statunitense sta dando segnali di risveglio che
sembrano indicare che la lunga fase di
correzione dopo lo scoppio della bolla sta
lasciando il posto a una graduale ripresa
dell’attività.
L’offerta in eccesso sul mercato è in fase di
riassorbimento dopo l’arresto quasi totale
delle costruzioni di alloggi nuovi per quasi tre
anni. Gli stock di invenduti sono tornati a
livelli relativamente bassi. La maggiore
domanda legata allo sviluppo demografico, ai
tassi d’interesse bassi e al migliorato morale
delle
famiglie
grazie
al
calo
della
disoccupazione si traduce con una ripresa
dell’attività.
Recentemente, le aperture di nuovi cantieri, le
vendite di alloggi esistenti e l’indice di attività
dei promotori immobiliari sono risaliti ai livelli
più alti dal 2008. In parallelo, le rate in
sofferenza sui mutui ipotecari hanno mostrato
calo.
MUTUI IMMOBILIARI IN SOFFERENZA (IN % DEL TOTALE) E
ATTIVITÀ EDILE (INVERTITO)
0
11
10
10
9
8
20
7
30
6
40
5
50
60
4
70
80
3
91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09
US - DELI NQ UENCY RAT E O N RESL MT G LO ANS
US - NAHB HO ME BUI LDERS CO NF IDENCE INDEX (I NVERT ED)(R.H. SCALE)
10
11
Source: T homson Reut ers Dat ast ream
Il presente documento è rilasciato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione d’investimento,
un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della
redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o
indirette derivanti dall’uso delle informazioni fornite in questo documento.
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5. Stati Uniti – Sguardi rivolti al 2013
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La relativa buona saluta dell’economia
statunitense deve molto alla politica di
bilancio. Mentre l’Europa si è imposta una
rigorosa cura di austerità, gli Stati Uniti hanno
scelto di mantenere un deficit pesante
(ancora al 7.5% nel 2012) preferendo
stimolare la ripresa della crescita (in attesa di
superare lo scoglio delle presidenziali…).
Ma nel 2013 saranno costretti ad iniziare a
smantellare le varie misure di sostegno
introdotte negli ultimi anni.
Secondo il Congressional Budget Office
(organismo
bipartisan),
se
le
misure
straordinarie che scadono a fine anno non
saranno rinnovate, la crescita rallenterà a
+0.5%. Viceversa, se saranno integralmente
rinnovate, potrebbe superare il 4%. La
soluzione si troverà di sicuro a méta strada,
ma sembra assodato che l’inasprimento della
politica di bilancio peserà sulla crescita.
VARIAZIONE DEL PIL E DEFICIT PUBBLICO (IN % DEL PIL)
6%
12%
4%
8%
2%
4%
0%
0%
-2%
-4%
Ex te nsion of a ll curre nt policy m e a sure s
-4%
-8%
Ex piry of curre nt policy m e a sure s by the
e nd of 2012 a s curre ntly sche dule d
-6%
-12%
1990
1995
2000
2005
2010
Real annual GDP grow th (LHS)
Public balance (% of GDP, RHS)
So urce: C B O, SYZ A M
6. Australia – Allentamento delle condizioni monetarie
•
•
•
L’economia australiana subisce da diversi mesi
le
ripercussioni
dell’appiattimento
della
crescita nelle economie emergenti. Infatti,
l’Asia è il destinatario di circa l’l’80% delle
sue esportazioni, in prevalenza di materie
prime. La maggior parte degli indicatori di
attività mostra una flessione: occupazione,
costruzione, produzione manifatturiera…
Questo rallentamento si manifesta in parallelo
con la fase di inasprimento della politica
monetaria della banca centrale, avviata nel
2009 per contenere la bolla del mercato
immobiliare. Dall’autunno 2011, di fronte al
rallentamento dell’attività, la Reserve Bank of
Australia ha invertito la rotta con due tagli dei
tassi, seguiti da un nuovo allentamento
all’inizio di maggio 2012.
I tagli dei tassi, l’indebolimento della dinamica
di crescita, l’incertezza delle prospettive di
crescita mondiale e la bilancia delle partite
correnti tuttora deficitaria contribuiscono a
indebolire la moneta.
TASSO DI RIFERIMENTO DELLA RESERVE BANK OF AUSTRALIA E
ANDAMENTO ANNUALE DELL’OCCUPAZIONE (%)
8. 00
5. 50
7. 50
5
7. 00
4
6. 50
6. 00
3
5. 50
5. 00
2
4. 50
4. 00
1
3. 50
3. 00
0
2. 50
-0. 50
94
95
96
97
98
99
00
01
AUS - RBA CASH RAT E T ARG ET
AUS - EMPLO YMENT YoY(R. H. SCALE)
02
03
04
05
06
07
08
09
10
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Source: T homson Reut ers Dat ast ream
7. India – Rupia ai minimi
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Come la maggior parte delle economie
emergenti, l’India registra da un anno una
sensibile decelerazione della crescita. Nel 1°
trimestre 2012, il PIL è cresciuto del 5.3% su
12 mesi (contro il +9.2% di un anno fa), un
tasso più debole di quello registrato al culmine
della crisi del 2008/09.
In parallelo, l’aumento dei prezzi del petrolio
dal 2010 ha scavato il deficit della bilancia
delle partite correnti. L’inflazione resta alta,
gonfiata dai prezzi dell’energia e delle materie
prime, ma a fine anno la banca centrale –
schiacciata fra l’incudine e il martello
(inflazione e rallentamento dell’attività) - ha
interrotto la manovra di rialzo.
Questi elementi impattano negativamente la
moneta. La loro somma ha spinto la rupia al
suo livello storico più basso (-25% contro il
dollaro da luglio 2011).
BILANCIA DELLE PARTITE CORRENTI (% DEL PIL E RUPIA
INDIANA CONTRO IL DOLLARO
34
3
35
2
40
1
0
45
-1
-2
50
-3
-4
55
58
-5
97
98
99
00
01
02
I ND - CA balance (% of G DP)
USD / I NR (I NVERT ED)(R. H. SCALE)
03
04
05
06
07
08
09
10
11
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Source: T homson Reut ers Dat ast ream
Il presente documento è rilasciato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione d’investimento,
un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della
redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o
indirette derivanti dall’uso delle informazioni fornite in questo documento.
1 mese in
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8. Cina – Rilanciare il credito per stabilizzare la crescita
•
•
Le
ultime
statistiche
confermano
il
rallentamento della crescita cinese. La
produzione industriale si riduce e avanza al
ritmo più debole degli ultimi 10 anni, esclusa
la crisi a fine 2008/inizio 2009. Gli
investimenti diretti esteri sono diminuiti per
l’anno, come i profitti dell’industria. E l’indice
PMI manifatturiero é appena superiore a 50.
E’ vero che la debole domanda delle economie
sviluppate incide sull’attività, ma è vero anche
che l’inasprimento della politica monetaria fra
il 2010 e la metà del 2011 ha contribuito al
rallentamento, limitando l’espansione del
credito (come dimostra la diminuita velocità di
circolazione della moneta).
Per stabilizzare la crescita del PIL intorno al
7.5%-8% (obiettivo ufficiale per il 2012),
sarebbe necessario un allentamento della
politica monetaria, al fine di rilanciare il
credito, quindi l’attività.
PRODUZIONE INDUSTRIALE (VARIAZIONE ANNUA) E VELOCITÀ’ DI
CIRCOLAZIONE DELLA MONETA
22
15
20
10
18
5
16
14
0
12
-5
10
-10
8
6
-15
00
01
02
03
04
05
06
CH - I NDUST RIAL PRO DUCT I O N (3MMAV % YoY)
CH - MO NEY VELO CI T Y (M1-M2 % YoY)(R. H.SCALE)
07
08
09
10
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Source: T homson Reut ers Dat ast ream
9. Materie prime – Calo dei prezzi, uno stabilizzatore automatico
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Sulle prospettive della crescita mondiale si
stanno addensando delle ombre: perdita di
slancio negli Stati Uniti, peggioramento della
recessione in Europa, flessione dell’attività in
Cina…
Da due mesi, i prezzi dell’energia e delle
materie prime hanno subito una sensibile
correzione. L’indice CRB dei metalli di base è
sceso del 7%, ed è ai minimi da settembre
2010. Il prezzo del petrolio è diminuito di oltre
il 20%, con il Brent tornato a quota
USD 100/barile.
La diminuzione dei prezzi è un sintomo
abbastanza
chiaro
del
rallentamento
dell’attività, ma funge anche da stabilizzatore
automatico. Con il calo dei prezzi dell’energia,
le famiglie, su scala mondiale, recuperano una
porzione del loro potere d’acquisto. E
l’inflazione rallenta, il che lascia più margine
alle banche centrali per allentare ancora le
politiche monetarie…
PETROLIO (BRENT) E INDICE CRB DEI METALLI DI BASE
160
800
140
700
120
600
100
500
80
60
400
40
300
20
250
2008
2009
2010
Brent oil price (USD/ bbl)
CRB Spot Index Raw Industrials - PRI CE I NDEX(R. H.SCALE)
2011
2012
Source: T homson Reut ers Dat astream
10. Tassi d’interesse – Benvenuti in Giappone
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Le similitudini fra il Giappone degli anni 1990,
l’Europa e gli Stati Uniti di oggi hanno
alimentato i paragoni e gli accostamenti fra le
economie
« post
scoppio
della
bolla
creditizia ». La somiglianza è palese almeno
su un punto: il livello dei tassi di interesse a
lungo termine.
I tassi tedeschi e americani, che si erano
stabilizzati intorno al 2% tra la fine dell’estate
2011 a marzo scorso, sono fortemente
diminuiti in primavera: sotto l’1.50% per il
tasso a 10 anni USA, sotto l’1.20% per quello
della Germania. Non sono più molto lontani
dallo 0.82% dei tassi giapponesi! In quanto a
quelli svizzeri, si avvicinano allo 0.50%...
Timori per la crescita, assenza di tensioni
inflazionistiche (tranne quelle legate ai prezzi
dell’energia) e politiche monetarie iper
accomodanti sono i fattori che « giustificano »
questa particolare situazione.
TASSO DI STATO A 10 ANNI PER USA, GERMANIA, SVIZZERA E GIAPPONE
4. 00
3. 50
3. 00
2. 50
2. 00
1. 50
1. 00
0. 50
0
J
F
M
A
M
J
US T REASURY 10Y RAT E
G ERMAN BUND 10Y RAT E
SW I T Z ERLAND G O VT 10Y RAT E
J
A
S
O
N
D
J
F
JAPAN JG B 10Y RAT E
M
A
M
Source: T homson Reut ers Dat ast ream
Il presente documento è rilasciato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione d’investimento,
un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della
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