Il grande Nord e il festival del Naadam dal 29 Giugno

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Il grande Nord e il festival del Naadam dal 29 Giugno
Il grande Nord e il festival del Naadam
dal 29 Giugno al 14 luglio 2013
N.B.: chi desidera partecipare al viaggio deve segnalarcelo al più presto per le difficoltà di
prenotazione dei voli per Ulaanbataar.
Ogni anno tra l’11 e il 12 luglio si svolge il festival del Naadam, che dal 1921 ha assunto la forma
di una celebrazione dell’indipendenza della Mongolia; in questa ricorrenza si possono ammirare i
contesti tradizionali di lotta, corsa dei cavalli e tiro con l’arco. A Ulaanbaatar le rappresentazioni si
svolgono in un grande stadio e oggi sono organizzate come un fenomeno di massa, ma vi sono dei
Naadam in altre località che spesso risultano più veri e meno imbrigliati dai tempi televisivi e dalle
esigenze del turismo. Questo ci ha portato a costruire un viaggio che includa la partecipazione ad un
Naadam genuino, in mezzo alle steppe sconfinate, dove per avvicinare i lottatori o i cavalli non sia
necessario possedere un pass e dove ci si possa sedere di fianco ad un gruppo di anziani e scambiare
con loro del tabacco da fiuto. Il viaggio unisce la voglia di scoprire angoli nuovi e aspetti inediti
della Mongolia con luoghi famosi impossibili da ignorare, come i monasteri di Amarbayansgalant e
di Erdene Zuu. Si spazia dalle bellezze paesaggistiche e naturali del lago Khubsugul giungendo fino
al parco di Khustai, dove sarà possibile osservare il takhi, il cavallo selvaggio mongolo, e, novità di
quest’anno, si esplora la zona termale di Galt, ricca di piante curative e particolari formazioni
rocciose. Si avrà così una visione d’insieme completa della variegata realtà di questo vasto paese,
giungendo a conoscere almeno un poco la Mongolia.
L’itinerario segue un ampio anello che inizia portando a Nord ed a Ovest di Ulaanbaatar fino al lago
Khubsugul per poi scendere verso sud est fino ad alla zona montuosa dei monti Khangai; da qui si
torna verso est rientrando poi alla capitale passando da Kharakhorin. E’ un percorso di circa 2500
chilometri, attraverso i diversi ambienti naturali della Mongolia. Sono previste delle escursioni a
piedi che seguono sentieri non impegnativi della durata massima di mezza giornata.
Una nota sull’accompagnatore italiano e sulla nostra organizzazione in Mongolia
Alfredo Savino si è laureato in Storia Medioevale con una tesi sul frate francescano Giovanni da
Pian di Carpine che nel 1245 andò in Mongolia in veste di legato pontificio; si è dedicato alla
diffusione della cultura e della storia mongola in Italia per conto dell'associazione culturale
Soyombo attraverso mostre etnografiche e conferenze. Ha iniziato l’esplorazione fisica del paese
nel 1998 vagabondando per due mesi e mezzo nelle regioni dell'ovest e, due anni dopo, nella parte
orientale. Nel 2006 è stato invitato al congresso internazionale dei mongolisti a Ulaanbataar per
esporre la sua tesi in occasione delle celebrazioni svoltesi per l'ottocentenario della fondazione
dell'impero mongolo. Alfredo è costantemente attivo nello studio della cultura mongola e dal 2006
collabora con Amitaba per creare dei percorsi che consentano un vero incontro con la magia del
mondo che lui ama; attualmente risiede ad Ulaanbaatar dove è docente di italiano presso
l’università.
Alfredo è contattabile via email: [email protected]; telefonicamente: al numero mongolo
+97695141436, con skype gengiskhaan, o al numero italiano 0810092452 con costo a tariffa
nazionale, attivo quando è accesso skype.
I nostri viaggi in Mongolia dall’inizio del 2010 vengono organizzati tramite la cooperativa Sain
Sanaa (il cui nome in mongolo significa ‘buona idea’), che è stata appositamente fondata con il
nostro supporto aggregando un gruppo di persone mongole guidate da Alfredo Savino, che cura
attentamente la qualità dei servizi offerti. In questa cooperativa ogni socio mette a disposizione le
proprie conoscenze ed abilità per tracciare itinerari sempre nuovi e poco battuti, che consentano ai
viaggiatori di entrare in contatto con la Mongolia più vera, fuori dai circuiti turistici classici. Le
finalità della cooperativa sono in sintesi le seguenti: ridistribuire gli utili ricavati dai viaggi
ugualmente fra i soci (siano essi guide, autisti o cuochi, stranieri o mongoli); non portare fuori dal
Paese i ricavati del turismo; pagare i non soci locali che collaborano alla realizzazione dei viaggi in
modo equo; favorire le piccole realtà imprenditoriali locali; cogliere l’opportunità del soggiorno in
Mongolia per generare un mezzo concreto d’aiuto; favorire progetti d’aiuto, destinando alle
iniziative di sostegno una parte dei ricavi della cooperativa; aiutare gli studenti mongoli meritevoli
che studiano l’italiano ad avere delle esperienze formative; soggiornare nei monasteri di campagna
con lo scopo di fornire un aiuto a queste piccole realtà locali dando nel contempo ai viaggiatori la
possibilità di conoscere più approfonditamente un aspetto fondamentale della cultura mongola.
Amitaba in Mongolia sostiene anche le attività di Asral ONG, come indicato nel nostro sito (vedi
pagina).
Modalità del viaggio
Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste
tracciate dal passaggio di altri veicoli; le uniche parti asfaltate sono nei pressi della capitale. La
velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona, si tengono medie di circa 50 km/h con alcuni
tratti anche più veloci o più lenti in relazione all’irregolarità del terreno. Il percorso complessivo
previsto è di 2800 chilometri con le tappe di spostamento mediamente di circa 250 chilometri.
Fuori da Ulaanbaatar si alloggia 3 notti in tenda, una nel monastero di Shank e 6 nelle gher: le
tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi, forniti di letti con lenzuola e
asciugamani. In questi campi si trovano anche servizi e docce con acqua calda, la cucina proposta è
semplice ma sostanziosa e anche vegetariana. I campi mobili vengono allestiti con tende di tipo
europeo a due posti e si dispone di una tenda comune dove mangiare; cucina e allestimento delle
parti comuni sono curati dal nostro personale mentre le tende individuali vengono montate dai
partecipanti, se necessario con l’aiuto degli assistenti. Viene fornita tutta l’attrezzatura necessaria
dall’organizzazione, ad eccezione del sacco a pelo e del cuscino.
Un viaggio in Mongolia richiede quindi un certo spirito d’avventura: per chi ama viaggiare ed è
disposto ad affrontare qualche disagio, attraversare la Mongolia è una grandiosa esperienza
d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale
stupendo.
Clima e attrezzatura
Il clima in Luglio è mediamente piuttosto secco, le temperature previste sono tra i 15 e i 30 gradi,
con possibili punte minime notturne di 5 gradi. E’ necessario disporre di un sacco a pelo, che abbia
un gradiente di minimo termico di -5 gradi; Alfredo Savino può procurarlo sia a noleggio (€ 25),
fornendo anche un sacco lenzuolo da utilizzare all’interno dello stesso, che acquistandolo a € 50.
Prevedere un abbigliamento che possa resistere ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri
possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Per le
escursioni a piedi è utile avere un proprio zaino con cui portare l’occorrente per la giornata. Si tenga
presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie.
Alcuni cenni generali e storici
(Per maggiori dettagli, si veda anche la sezione “Mongolia” in “Viaggi e Paesi” del sito di
Amitaba)
La Mongolia è vasta quasi cinque volte l’Italia e la maggior parte del territorio è situata a quote
piuttosto elevate, con un’altezza media di circa 1600 metri e poche aree coltivabili. La popolazione
di circa 2,4 milioni si disperde con una densità di solo 1,3 abitanti per chilometro quadrato; la
matrice culturale dei mongoli è tipicamente nomadica e nei contenuti abbina tratti di sciamanesimo
alla sofisticazione del buddismo tibetano. L’ambiente naturale presenta quattro aree principali: a
nord il territorio della taiga, dei grandi laghi e delle foreste di conifere, a ovest i monti dell'Altai, dal
centro ad est le steppe e la regione degli altopiani, mentre il sud è il regno del deserto del Gobi.
Le origini della Mongolia secondo le fonti storiche si individuano nella presenza di tribù di stirpe
unna a partire dal V secolo e di stirpe turca dal VII secolo. Nel XII secolo la figura mitica di Gengis
Khan porta all’unificazione territoriale e sono di questo periodo le più antiche testimonianze
documentate. La massima espansione dell’impero mongolo giunse al Mar Giallo ad est ed alla piana
del Danubio ad ovest, grazie alla capacità combattiva degli indomabili guerrieri nomadi mongoli,
abilissimi cavalieri che seppero adottare strategie razionali ed equipaggiamenti efficienti.
L’occupazione sovietica nel secolo scorso è stata devastante, sia per il tentativo di rendere
sedentaria una popolazione storicamente nomadica, sia per la furibonda repressione culturale: al
tempo dell’instaurazione del regime sovietico nel 1921 circa 100.000 monaci vivevano in 700
monasteri, ma nei decenni successivi le cerimonie furono dichiarate fuorilegge ed i luoghi di culto
furono inizialmente chiusi e poi quasi tutti distrutti. Furono risparmiati solo alcuni dei monasteri
principali ed oggi in tutta la Mongolia se ne contano solo una ventina. La libertà di culto è stata
reintrodotta solo dal 1990 e da allora l’antico legame con il buddismo tibetano si va rinsaldando;
sono attivi anche missionari cristiani appartenenti in maggioranza a chiese minori nordamericane a
caccia di conversioni.
Oggi la Mongolia è indipendente ma drammaticamente priva di risorse; si trovano alcuni
insediamenti urbani industrializzati fondati durante l’impero sovietico del dopoguerra dove si
trovano strutture educative e sanitarie. Il sostentamento della popolazione nomadica è costituito
dall’allevamento di animali quali cammelli, yak, cavalli, pecore e capre; la maggioranza dei nomadi
vive nelle gher, le tipiche tende mongole.
PROGRAMMA DEL VIAGGIO
Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici
PROGRAMMA DEL VIAGGIO
Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici.
1°g. Sabato 29 Giugno, partenza dall’Italia Per raggiungere Ulaanbaatar il volo più comodo è
della Aeroflot, ma vi sono anche opzioni diverse; nel programma si considera l’utilizzo di
questo collegamento, ma Amitaba può verificare anche le possibilità offerte dalle altre
compagnie. Con Aeroflot la partenza è da Milano Malpensa per Mosca alle 12.20 con arrivo
alle 17.40; il volo transcontinentale da Mosca per Ulaanbaatar parte alle 20.00 (orari da
confermare).
2°g. 30/6 Arrivo a Ulaanbaatar Arrivo alle ore 6.10, trasferimento e sistemazione presso l’hotel
Sant Asar (3*). Incontro con la guida e presentazione del programma di viaggio. Visita del
monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia costruito circa 300 anni fa,
ascesa alla collina Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama sulla città e delle colline
circostanti e si trova una enorme statua di Buddha, e visita del Museo di Bogd Khan, il
palazzo invernale dell’ultimo imperatore-lama.
3°g. 1/7 Ulaanbaatar – Monastero di Amarbayasgalant
Partenza per Darkhan, situata a nord di Ulaanbaatar. Poco prima di entrare in città si devia
verso ovest arrivando al monastero di Amarbayasgalant, uno dei più belli ed importanti della
Mongolia. Ci si accomoda in un campo gher situato a pochi chilometri dal sito.
4°g. 2/7 Monastero di Amarbayasgalant – Urantogoo – Khutag Undur.
Visita del monastero costruito nel 1737 e dedicato a Zanabazar, il primo imperatore-lama,
scienziato e grande scultore, la cui salma venne traslata qui nel 1779. Escursione nei dintorni
del monastero fino alla montagna degli otto stupa e visita del cimitero degli unni – il
‘Khirgisuur’. Dopo le visite si prosegue verso ovest transitando da Erdenet, la città delle
miniere di rame e, dopo aver superato Bulgan, si monta il primo campo del viaggio a Khutag
Undur nelle vicinanze del parco di Uraantogoo, famoso per i suoi vulcani spenti.
Pernottamento in tenda.
5°g. 3/7 Unit – Lago Erkhel Nuur
Si prosegue verso nord in direzione del lago Khubsugul, dove si pone il secondo ed ultimo
campo nei pressi del lago Erkhel. Questa zona oltre ad essere ricca di avifauna conserva molte
preziose testimonianze del neolitico, con delle stele cervo tra le più alte e meglio conservate
della Mongolia. Pernottamento in tenda.
6°g. 4/7 Lago Erkhel Nuur – Parco Nazionale del Lago Khubsugul
Oggi si entra nel Parco Nazionale del lago Khubsugul, uno dei più profondi specchi di acqua
dolce dell'Asia Centrale (262 mt) ed annoverato tra i luoghi più incantevoli della Mongolia,
dove si trascorre la giornata godendo della natura del luogo. Ci si accomoda in un campo
gher, dove si sosta per due notti.
7°g. 5/7 Lago Khubsugul: escursione ai Monti Saridag Escursione nelle vicinanze del lago
Khubsugul alla catena montuosa di Saridag che raggiunge i 2500 metri di altezza e da cui si
gode un bellissimo panorama delle montagne che la compongono. Le jeep portano non
lontano dal punto più alto, che si raggiunge a piedi. Ritornati al campo gher c’è la possibilità
di noleggiare dei cavalli.
8°g. 6/7 Lago Khubsugul – Lago Zuun nuur Spostamento verso il lago Zuun Nuur. Questo
piccolo lago, incastonato tra le montagne ricoperte di lariceti, è ricco di una variopinta
avifauna. Accampamento al lago.
9°g. 7/7 Lago Zuun – Lago Terkhiin Tsagaan Nuur
Trasferimento verso il lago di Terkhiin Tsagaan, circondato da crateri di vulcani spenti, il più
giovane’ dei quali è il Khorgo. La strada si dipana tra monti e vallate, e dal punto più alto del
percorso si può godere un panorama d'inimmaginabile bellezza. Pernottamento in campo gher
per due notti.
10°g. 8 /7 Lago Terkhiin Tsagaan Nuur Visita del vulcano Khorgo, dove in pochi minuti di
cammino si raggiunge la sommità del cratere e scendendo si arriva alle grotte di Shar Nokhoi
(trad.: cane giallo) e di ghiaccio. Si prosegue l’esplorazione con una passeggiata attorno al
lago e si rientra al campo gher.
11°g. 9/7 Lago Terkhiin Tsagaan Nuur – Terme di Tsenkher
Si prosegue per la zona termale di Tsenkher, dove le acque raggiungono temperature tra i 60
e gli 80 gradi, ottime per rilassarsi: si può fare il bagno nelle terme e si possono provare il
massaggio e le cure tradizionali mongole. Pernottamento in gher camp.
12°g. 10/7 Terme di Tsenkher – Tsetserleg (Giornata del Naadam) Partenza per Tsetserleg, il
cui nome significa “giardino”, un appellativo meritato in quanto è una delle cittadine più
graziose di tutta la Mongolia. Si assiste alla festa di Naadam, vedendo da vicino le tre gare
“virili”: la corsa dei cavalli, la lotta tradizionale ed il tiro con l’arco. Tsetserleg è il capoluogo
della provincia dove si producono i migliori prodotti caseari della Mongolia: si potrà così
approfittarne per assaggiare piatti tipici e bevande tradizionali, mischiandosi fra la gente e
partecipando con loro a questa giornata. Pernottamento in un hotel locale.
13°g. 11/7 Tsetserleg – Kharkhorin – Monastero di Shankh Al mattino si parte presto arrivando
a Kharkhorin, l’antica capitale dell’Impero Mongolo di Gengis Khan, dove sono rimaste 2
delle 4 tartarughe di pietra che originariamente segnavano i confini della città. Visita al
monastero-museo di Erdene Zuu, costruito sui ruderi di Kharkhorin. Dopo la visita dell’antica
capitale si raggiunge il monastero di Shank, situato a 30 km, dove saremo graditi ospiti.
Shank è un piccolo e antico monastero che un tempo custodiva la bandiera di Gengis Khan; si
trascorre con i monaci parte della giornata e si pernotta nella nuova foresteria adiacente. La
sistemazione sarà un po' spartana, in camerate, ma è anche l’occasione per dare un contributo
concreto a questa piccola comunità monastica.
14°g. 12/7 Monastero di Shankh – Ulaanbaatar
Ultimo giorno di viaggio lungo le piste mongole, in questo caso, viaggieremo su una delle
poche strade asfaltate, arrivo ad Ulaanbaatar e nel tardo pomeriggio si assiste ad uno
spettacolo folcloristico di musica, danza e canti tradizionali della Mongolia, ascoltando le
dolci melodie del morin khuur, il leggendario strumento mongolo.
15°g. 13/7 Ulaanbaatar Visita al Museo-Monastero di Choijin Lama, uno dei pochi rimasti intatti
che conserva le maschere originali utilizzate nelle danze rituali e splendide sculture di
Zanabazar. Si avrà del tempo a disposizione per gli acquisti; chi è interessato potrà recarsi al
mercato locale di Naraan Tuul. 16°g. Domenica14 luglio, partenza per l’Italia Per chi è
giunto con Aeroflot, la partenza da Ulaanbataar è alle 7.35 con arrivo a Mosca alle 10.15;
partenza per Milano Malpensa alle 12.00 con arrivo alle 13.50 (orari da confermare).