Profonda...Mente
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Profonda...Mente
NOTA DELL’AUTORE Ho dedicato molti anni della mia vita ad informarmi, accettando in buona fede quanto mi veniva proposto, un po‟ per pigrizia un po‟ per insicurezza. Mi dicevo: “ Se il tale afferma questa cosa ed è un esperto, io, che non lo sono, non ho ragioni per non credere a quanto dice”. Proseguendo gli approfondimenti in vari campi ho iniziato ad avere dei dubbi ed ho scoperto che venivano sostenute tesi palesemente inconsistenti, qualche volta per incompetenza, qualche volta con intenzioni banalmente manipolatorie. Tesi cui, talvolta, veniva aggiunto il termine “scientifico”, a sostegno della presunta inconfutabilità. Ed allora ho iniziato delle ricerche per conto mio, in controtendenza. Ricerche che furono decisamente difficili, ma che mi davano un‟ ebbrezza da esploratore. Se molta cultura era conformista, un‟altra grande parte era popolata da ciarlatani, che con le loro idee, palesemente sciocche, in pratica spingevano a rientrare nel branco culturale. Gli scritti di questo libro, quindi, non intendono sostenere tesi “scientifiche” particolari, ma vogliono sottoporre al lettore un altro punto di vista, una ipotesi diversa. Inoltre ho voluto inserire alcune esperienze di altri stati di coscienza 1 Mi auguro che quanto esposto aiuti ad intraprendere una propria ricerca in campo storico, filosofico, religioso, stati di coscienza differenti ecc., perché di una cosa sono sicuro: una qualsiasi piccola scoperta personale, in quanto esperienza, porta una ventata di aria fresca che è un assaggio di Libertà. E quella Libertà acquisita è un enorme patrimonio personale intoccabile. Renato Bosco 2 3 4 ...E se tu avessi dormito? E se nel sonno tu avessi sognato? E se nel sogno tu fossi entrato nel paradiso e lì avessi colto uno strano bellissimo fiore? E se al risveglio ti trovassi quel fiore in mano?... 5 1 - GIOCHI DELLA MENTE Se credo di non pensare nulla, in realtà sto pensando che credo di non pensare; ma questo è pensare! Non c‟è soluzione di continuità: la mente non lascia spazio, è tutto compatto e le immagini sono credute vere anziché proiezioni mentali. 2 - BUDDHA SAKYAMUNI “Voi siete gli artefici della vostra condizione, passata, presente, futura. La felicità e la sofferenza non dipendono dagli altri, da cause esteriori o da esseri superiori, dipendono dalla mente, dalla vostra interpretazione delle cose. Ogni problema ed ogni vostro successo sono creati da voi, dalla vostra stessa mente”. 6 3 - PLATONE “Repubblica”, parte finale - Mito di Er: Platone invece di raccontare direttamente il fatto, si affida al racconto di un guerriero che muore e ritorna a spiegare l‟aldilà agli uomini. “Per la virtù non ci sono padroni. Ciascuno è l‟autore della sua scelta, la divinità è fuori causa. Non c‟è nulla di preordinato per l‟anima, perché ognuna cambia secondo la scelta che essa fa”. 4 - GRAZIE Domandai tutto per godere la vita: mi è stata data la vita perché potessi godere di tutto. Non ho ricevuto ciò che chiedevo, ma ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno. 7 5 - PADRE NOSTRO (Interpretazione di Sai Baba) Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. Padre nostro: attraverso questo richiamo portiamo la nostra consapevolezza al padre, cioè al principio maschile. La nostra attenzione si rivolge all‟ alto , al sublime, alle energie sottili, attraverso questa forma di pensiero si attiva il 7° chakra (sopra la testa - fontanella), un‟apertura che permette l‟ingresso delle energie angeliche dell‟alto verso il basso. Attraverso questo primo gesto di intimità “ Nostro”, ovvero corpo fisico, corpo mentale, corpo spirituale iniziano a nutrirsi, a risvegliarsi. Che sei nei cieli: come siamo figli di un padre materiale siamo anche figli di un padre spirituale. Il regno dei cieli quindi è accessibile a tutti , ma non è governabile dall‟ego. 6° chakra.(terzo occhio, sulla fronte.) Sia santificato il tuo nome: santificare il sublime e le energie angeliche, significa riconoscerle ed amarle. Amare il padre significa indirettamente amare i sui figli e tutti i suoi aspetti. Con questo gesto amiamo la fonte creatrice, 8 quella che non ha nome. 5° chakra ( alla gola - espressione, manifestazione). Venga il tuo regno: materializzazione del pensiero, in questo modo si manifesta il paradiso intorno a noi e dentro di noi. Questo mantra è una calamita di positività e di liberazione. Diventiamo migliori e quindi attiriamo il meglio per noi. 4° chakra (al cuore - amore) Sia fatta la tua volontà: attraverso l‟amore si fa la volontà di Dio. 3° chakra (ombelico volontà - voglia di cambiamento). Attraverso la volontà si acquisisce l‟auto stima e la stima per gli altri, quindi amore e volontà di vivere. Come in cielo così in terra: 2° chakra ( base colonna - passione). Padre del cielo Madre terra in unione. Ogni cosa è sacra, ogni cosa fatta in amore crea l‟unità tra cielo e terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano: Con questa richiesta non chiediamo il pane per sfamarci ma chiediamo che le nostre giornate siano ricche d‟amore. Attraverso l‟amore il Padre ci dona l‟abbondanza, quindi la possibilità di dare e di ricevere amore e indirettamente anche il cibo per nutrirsi. 1° chakra (zona pelvica -forza) 2° chakra ( trasformazione di energia) 9 E rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori: Richiamo ai debiti Karmici. Attraverso il lavoro disinteressato in Dio, in abbandono, possiamo rimuovere le nostre paure e i nostri dubbi che ci portiamo da vite e vite. Nella vita abbiamo la possibilità di risolvere tutto ciò che è incompiuto, tutto ciò che è ancora in sospeso. Richiamo all‟ego individuale ed al perdono del cuore. Lavoro disinteressato per perdonare noi stessi e di conseguenza l‟ego del possesso. 3° chakra (abbandono per cambiare) 4° chakra (amore). E non ci indurre in tentazione: richiamo all‟espressione del vero essere. La tentazione di utilizzare la falsità e l‟illusione per scopi personali. La manipolazione agisce principalmente attraverso le parole. Questa forma di pensiero agisce per farci ritornare al nostro vero centro. Quando siamo centrati e bilanciati tra l‟alto ed il basso difficilmente possiamo essere soggetti alle influenze oscure. 5° chakra (pace manifesta) 4° chakra (amore) 3° chakra (potere). Ma liberaci dal male: richiamo alla vista e alla visione di ciò che è. Aver paura crea ansia e ulteriore paura. Attraverso questa ansia abbiamo difficoltà ad andare oltre le apparenze e ad avere accesso alle dimensioni più sottili. Liberare il male per poter percepire la propria luce. 7° chakra (illuminazione e purezza). 10 Amen: così sia. Sia fatta la tua volontà e non la nostra, perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Dimensioni superiori, loto dai mille petali, corona lucente…. Oltre il manifesto. 11 6 - MUMMIFICAZIONE Un giorno, un‟amica mi chiede se voglio conoscere il suo maestro che è iridologo, naturopata, omeopata ed abita a Marsiglia. Accetto e stabiliamo un appuntamento. Ci rechiamo allo studio di questa persona che mi guarda l‟iride ed elenca una serie di malattie che ho avuto in gioventù: pleurite ,difterite, encefalite ed altre. La cosa mi sorprende anche perché 30 anni fa pochissimi parlavano di certe discipline e bisognava andare a cercarle con molta pazienza, in un‟atmosfera da setta segreta. Comunque prosegue la chiacchierata con questo maestro, il quale ad un certo punto mi dice che ho “molto magnetismo”. Lo guardo stupito e gli dico che non so cosa vuol dire. Dopo diverse spiegazioni teoriche mi dice: “ adesso ti dico come mummificare la carne e poi mi racconterai i risultati”. Lo guardo stralunato perché non so neanche bene cosa significhi il termine mummificare. Con calma il maestro mi dice cosa devo fare per poter procedere nell‟esercitazione. Ascolto sempre più incredulo, poi saluto e me ne vado dicendogli che se fossi riuscito mi sarei fatto vivo. Lui mi risponde che se farò l‟esercizio non c‟è dubbio sulla riuscita, solo dovrò dirgli quanto tempo ho impiegato. Passano due mesi in cui continuamente penso all‟esperimento: “lo faccio, non lo faccio, è possibile, sono tutte sciocchezze, voleva prendermi in giro ecc.” Alla fine vado da un macellaio, compro una 12 fetta di carne, la taglio in due, ne metto un pezzo sul tavolo e sull‟altro opero come mi era stato insegnato. Ogni tanto sbircio le due fettine. Dopo circa mezz‟ora quella sul tavolo non dà segni di modificazioni mentre l‟altra comincia ad avere i bordi rinsecchiti. Sono eccitato e continuo ad operare e dopo circa tre ore la fettina in mano è secca e durissima, mummificata. Nei giorni seguenti ripeto l‟esercizio sempre con lo stesso risultato. Da lì in avanti sono nate montagne di domande, ma soprattutto ho preso coscienza, per la prima volta, che non finisco dove finisce il mio corpo fisico. Certamente sarò sempre grato a questo maestro per avermi aperto porte tanto stupende ed insolite. ……e l‟avventura continua……… 7 - FANTASIE DI COLPA Siamo artefici della nostra vita e quindi delle punizioni che ci autoinfliggiamo. I castighi stessi sono credenze che applichiamo a noi stessi per autopunirci. La storia racconta che un monaco tibetano , che per disattenzione uccise una formica, fu punito con la morte del figlio che cadendo da cavallo si ruppe la testa. 13 Chi se non il monaco ha deciso di punirsi? E poi, sarà stata proprio la morte di una formica la causa della morte del figlio, oppure è da considerarsi una congettura abusiva? Per una presunta colpa il monaco stesso ha ritenuto di doversi punire in modo così atroce, ma in ciò c‟è un collegamento di causa/effetto del tutto arbitrario. Ci possono essere decine di altre cause per spiegare la morte del figlio e che non hanno nulla a che fare con l‟espiazione di una colpa del padre. E‟ stata una sua percezione. Il destino non è scritto. Possiamo uscirne se usciamo dal processo causa/effetto delle apparenze. Questa è la grande possibilità di scelta dell‟uomo, la sua via d‟uscita! Ma rimanendo legati alle scelte fatte nel passato, resteremo purtroppo altrettanto legati agli stessi effetti! Presupponiamo di sapere quale effetto avrà una certa causa, ma questo, nella insondabile varietà del mondo, non è corretto. Noi “interpretiamo” che la Realtà o Dio o la Vita possano premiare o punire due persone per un‟azione identica, o meglio ognuno dei due ” interpreterà” in maniera diversa un fatto che gli succede: vivendo con colpa una certa situazione, penserà che gli venga comminata una pena . Ma quella stessa situazione potrebbe essere interpretata come un dono per crescere, anziché come una punizione. Questo vuol dire che la legge di causalità esiste, ma è insondabile dalla mente umana, che per sua stessa natura restringe le deduzioni al proprio vissuto. 14 8 - SCIENZA OCCIDENTALE La scienza occidentale si basa sul principio di causalità e ripetitività degli esperimenti e questa è considerata una verità assoluta. Ma la fisica moderna ha dimostrato, scuotendone le fondamenta, che quelle che chiamiamo leggi della natura non sono altro che verità statistiche. Quando Heisenberg ha detto: “Nel momento in cui lo scienziato osserva un esperimento, per ciò stesso lo condiziona”, ha espresso, con la sua teoria dell‟ indeterminazione, una realtà che afferma: “Nulla ha un uguale”. Riteniamo valida ed identica una prova, solo per convenzione. Se lasciamo che la natura faccia da sé, fuori dai laboratori vediamo che ogni processo subisce interferenze parziali o totali e quindi un esperimento che si conformi in tutto e per tutto a leggi specifiche, rappresenta in sostanza un‟eccezione”. Il principio di indeterminazione cancella il determinismo meccanicistico che aveva dato una struttura sistematica a tutto il mondo. Con tale principio si cancellano la certezza delle leggi e del loro controllo sulla natura. Una cultura che ha tanta necessità di controllo denuncia il suo forte bisogno di sicurezza e questo bisogno parla della incapacità di gestire la paura. La soluzione risulta essere sempre quella di eliminare lo stimolo “destabilizzante”. Non si riesce a dare spazio all‟intuito, che poi è ciò che sta alla base dei processi creativi provenienti dall‟inconscio. Ricacciare indietro la spinta religiosa ha rotto l‟equilibrio conscio/inconscio. Aver privilegiato il razionale ha tolto alla vita il 15 senso di mistero, di irrazionale portandoci ad un grande sviluppo tecnologico, ma lasciandoci orfani di una grande parte di noi stessi. La nostra cultura è vincente nel raggiungere progetti specifici e finalizzati ma è grossolana e maldestra nella percezione dell‟interezza. La mentalità orientale preferisce, al contrario, cogliere il moto continuo della vita. Ciò che in Oriente è considerato del massimo interesse nella ricerca, in Occidente viene chiamato semplicemente “coincidenza”. Se siamo arrivati ad un certo punto della vita, per cui ad esempio, in un certo preciso momento lanciamo una moneta, questo lancio rappresenta “la summa” e non poteva essere fatto nient‟altro che quello; quindi quell‟atto racchiude “ il tutto dell‟individuo”. La configurazione che gli eventi assumono al momento del lancio e dell‟osservazione, sono più importanti delle ragioni e delle leggi che stanno dietro al fatto. Accettare il moto continuo di modificazione della realtà, è più importante che ricercare le leggi che quella stessa realtà pretendono di cristallizzare. 16 9 - TRATTAMENTO DEL DOLORE Chiudere gli occhi e dire dove si individua il dolore. Immaginare di passeggiare ed entrare in un cinema. Sedersi in prima fila e sullo schermo, proiettato, individuare il luogo del dolore (testa, mano, piede, stomaco, ecc). Associare al dolore un colore. Ruotare il luogo del dolore di profilo con il colore suo stesso. Fermare l‟immagine proiettata sullo schermo e sebbene fisicamente ancora in prima fila, il proprio “io” vola in sala regia e guarda l‟immagine da lontano. L‟oggetto del dolore, colorato, viene diviso in quattro parti uguali come petali di un fiore, il dolore si solleva ed al di sotto di esso sentire aria fresca che circola. Il dolore colorato ridiscende al posto di prima. Il dolore è andato via? Se si , va bene. Se no, chiedere dov‟è (in genere affermazione “so che c‟è ma non so dove sia”) Richiudere i quattro spicchi e tagliare il luogo del dolore orizzontalmente. Lasciare uscire il dolore come un blob che trabocca. Il blob si ingrandisce fino al limite dello schermo ed oltre (attendere un minuto). Con la mano destra stringere il polso sinistro con progressione e lentamente per un minuto. Concentrarsi sul polso e lasciare lentamente la presa. Tutto è finito ed il dolore non c‟è più. 17 10 - CANTO ALLA VITA di Pablo Neruda Lentamente muore chi diventa schiavo dell‟abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore ai vestiti, chi non parla a chi non conosce. Lentamente muore chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco ed i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all‟errore ed ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l‟incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette, almeno una volta nella vita, di sfuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l‟amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. 18 Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l‟ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità! 19 11 - STORIA DI GESU’ BAMBINO Maggio 1950 Sono nell‟atrio della scuola in attesa della mia prima confessione, preludio della Prima Comunione. Mi è stato spiegato a lungo, che tutte le cattive azioni che compio, feriscono il “Cuore di Gesù” e quanto devo impegnarmi per non fargli dispiacere e quanto è contento se faccio dei “fioretti”. Mi è stato dato un piccolo quaderno affinché prenda nota di tutti i peccati che commetto e di cosa mi impegno a fare per correggermi. La direttrice, che è un‟ottima organizzatrice, ci fa fare un sacco di prove circa l‟alzarci e l‟inginocchiarci in chiesa, prove con i vestiti “da Prima Comunione”… Tutto deve avere uno svolgimento perfetto. Da un sacerdote ci viene raccontato e spiegato tutto sui Sacramenti, ma nulla ci viene detto, né tanto meno chiesto sugli stati d‟animo e sui sentimenti che si provano durante questa cerimonia indubbiamente importante. Tutto è esteriorità, tutto è esteticamente perfetto, ma del significato profondo, non si parla. Forse gli adulti pensano che i piccoli non siano in grado di capire… Io, come diversi miei compagni di catechismo, sono più preoccupato che felice. Preoccupato di non “mordere Gesù”, prima di ingerire l‟ostia, preoccupato di non “fargli sanguinare il Cuore”, preoccupato di non aver fatto abbastanza “fioretti”, preoccupato, preoccupato, preoccupato… Oberato di pesi! 20 Oggi, a distanza di tanti anni, mi rendo conto di quanto fossi pulito, semplice, puro e di come la vita non mi avesse ancora riempito di cicatrici. Riprendiamo il racconto: Sono nell‟atrio della Scuola, in attesa, seduto su una panchetta assieme ad altri bambini e sto ripassando mentalmente tutti i terribili peccati commessi, per non dimenticare di dirli al Confessore. Improvvisamente alzo gli occhi verso il soffitto e Lo vedo! Vedo un viso, avvolto in una luce dorata che fluttua a mezz‟aria e mi sorride! Sono stupito! Sbatto le palpebre,… ma è ancora lì ed allora sorrido anch‟io di rimando. Per la prima volta nella mia vita, avviene quello che oggi potrei definire un dialogo mentale: mi tranquillizza, mi infonde pace. 21 12 - NUMERI ZERO è l‟affermazione di una cosa che dice di sé che “è un non esserci”. Si afferma negandosi. E‟ un paradosso logico: dice di sé che non è, ma se non è come fa a dire di sé? UNO non ha valore in quanto tale, perché per poter valere, deve esserci una relazione con ALTRO. TUTTO è UNO! Se UNO è, è” il tutto” ed ” il tutto” non si può misurare. Deve esserci il DUE perché ci sia la differenziazione e l‟individuazione. 13 - ADAMO E ISRAELE UMANO: ADHAM : HUMUS = Terra AD AHAM radice sanscrita = creta “ “ = io, uomo ADHAM : in ebraico significa: Il punto che si manifesta nella forma. Non ha niente a che fare con l‟immagine che è data come primo uomo abitante della terra. 22 ADHAM produce/crea, con la sua volontà, l‟ALTRO (Eva, base della vita, azione creativa). Quindi ADHAM, mente egoica, con la volontà, ha la forza che crea l‟ALTRO (EVA = MATER-ializzazione del pensiero.) ed inizia il processo di individuazione. RESPONSABILITA‟: RESPONS – ABILIS = capacità di risposta ad un avvenimento RES – PONS: res = cosa pons = unione, collegamento tra le cose A – BILIS: a = senza bilis = rabbia Quindi : Capacità di accettare il collegamento tra le cose in modo naturale. SINCERA: ISRAEL: SINE CERA = senza incrostazioni, pulita. ISH = uomo RAEL = portatore di luce. Israel significa quindi sia il popolo ebraico che l‟uomo singolo che cerca la luce. SATAN: in ebraico significa “ forza che si oppone, che ostruisce.” DIABILICO: Dia ballo = due mondi (Quello dell‟Uno e quello dell‟Ego), separare . Quindi questa esistenza umana , che si svolge nel mondo dell‟Ego, è per ciò stesso diabolica. Ma nel suo senso di mondo duale in opposizione all‟Uno indifferenziato. L‟accezione di malvagio è totalmente abusiva. 23 14 - CALMA E STUPORE La cosiddetta calma in realtà è il desiderio della mente di non aver nulla da fare, vuole essere lasciata in pace per non essere costretta a cambiare, ma questa è mente egoica. E lo stupore? E il piacere della scoperta? Non ha senso passare la vita in vuoti giorni ripetitivi. “Vedendo in pericolo tutte quelle realtà esterne che sempre avevano sostenuto la vita, si volsero disperati a cercare una nuova certezza cui affidarsi e la cercarono nell‟unico regno che rimaneva inviolato: il fondo dei loro cuori. Solo la disperazione porta a cambiare ed indagare dentro di sé, fuori dalla mediocrità di mete insipienti.” (Gibran Kalhil: Profeta) 24 Il 15 - COLLERA - Contattare la propria collera. Vederla crescere, cercare di localizzarla. Sono capace di esprimere la collera senza scaricarla sugli altri e senza far motivare da essa il mio comportamento? - Uscire dal proprio ruolo limitante. Sono capace di ritirare la mia energia? - Contattare altri ruoli. Sono capace di lasciar andare il fatto o l‟idea che ha nutrito la mia collera e liberarlo? - Lasciare andare l‟oggetto del proprio nutrimento e tornare alla propria centralità per uscire da un dare che toglie energia. Se non si riesce si continueranno a provocare meccanismi di abuso per poterla esternare ed incolpare qualcuno per le sue azioni. Se l‟altro si impone significa che io ho necessità di essere vittima. Se l‟altro si sente inferiore significa che io ho necessità di essere carnefice. Bisogna pertanto cancellare la colpa da tutti i protagonisti. La colpa infatti è solo un‟interpretazione e quindi in ogni azione c‟è responsabilità ma non colpa. La collera non è mai giustificata perché essendo un‟interpretazione, rappresenta solo una nostra paura. La collera è paralizzante e di solito risulta dal volere che il mondo e la gente siano diversi da come sono. 25 L‟ira è una scelta, oltre che un‟abitudine, una maniera appresa per reagire alla frustrazione. Al pari di tutte le altre emozioni, l‟ira è il risultato di un ragionamento, non qualcosa che, semplicemente ci si ritrova. Quando le cose non vanno come si vorrebbe, ci si dice che non dovrebbero andare in quel certo modo (frustrazione). Quindi scegliamo, fra le reazioni quella che ci sembra serva allo scopo. Magari aspettiamo qualche tempo per poi esplodere quando riteniamo di aver accumulato abbastanza rabbia ed abbiamo individuato la vittima su cui scaricarla. Quando scegliamo di reagire con ira ad un comportamento altrui, neghiamo a quella persona il diritto di essere come vuole. Si raggiungerà il traguardo rifiutando di considerarsi proprietari del comportamento altrui. Possiamo decidere di non conferire a idee e comportamenti altrui il potere di farci adirare. Allo stesso modo la sofferenza non serve per imparare. E‟ solo una modalità interpretativa, ma non l‟unica. E‟ opportuno lasciar andare e smettere di nutrire gli altri con sofferenza, sacrificio e manipolazione. 26 16 - CIBO Il cibo serve a nutrire il corpo invece lo usiamo per: reprimere, nutrire le emozioni, perché non sappiamo gestire le emozioni, farci del male, punirci, distrarci da cose da affrontare. Il corpo è al nostro servizio Il corpo non ha autonomia Il corpo esegue gli ordini della nostra mente Il corpo non decide nulla Esercizio Guardare se si ha fame o se si ha paura di qualcosa. Non mangiare se non si ha fame di cibo. Esempio: sto mangiando per tenermi occupato e perché non ho il coraggio di fare una telefonata. Soluzione: fare la telefonata oppure integrare la sensazione (paura) mettersi in una condizione di pace e poi fare la telefonata quando ci si sente pronti. SMETTERE DI CONTROLLARE COSA SI MANGIA PERCHE‟ IN QUESTO MODO SI DA‟ POTERE AL CIBO. 27 Sperimentare la fame di cibo e mangiare solo quando si ha fame e non perché è ora o per abitudine. Ci si può sentire in colpa nel provare piacere a mangiare, ma è facile pensare di non meritare piacere perché si è un peccatore che si fa trascinare dai sensi (gola) e deve vivere nel sacrificio (dieta). Soluzione: esplorare i cambiamenti sottili respirare con la sensazione più forte godere il più possibile del momento tutto va bene, è energia in movimento. 17 - NEMICI ……E se avessi bisogno di un nemico per scaricare la mia violenza e per autorizzarmi ad attaccare? Se ho nemici esterni a me, significa che non riesco a stare con i miei sensi di colpa quindi incolpo altri del mio stato. In realtà non ho colpe, ma ho semplicemente commesso degli errori. Tutti i miei nemici sono solo mie presunte colpe, a cui ho dato forma, proiettate all‟esterno per rendere accettabile lo stare con me stesso. La vita stessa dell‟Ego è odio e vive solo con questo fardello in contrapposizione allo spirito che è pace. 28 Siamo stati educati a non perdere, ma vincere presuppone l‟ umiliazione dell‟altro, quindi si attuano le premesse per un conflitto. Chi è polemico e astioso odia il proprio rancore che non riesce ad evitare. Ma il rancore si contrappone all‟insegnamento dell‟amore e sottolinea la incapacità a comportarsi come sarebbe giusto , cioè evidenzia l‟azione di peccatore. Chi è soprappeso odia il cibo che lo attrae ma non riesce ad evitarlo perché identifica il mangiare con il vivere e mangiare tanto significa vivere “meglio”, e il ”meglio” distrae dalla posizione di sacrificio santificante. Chi disdegna il denaro odia il bisogno che sembra spingerlo continuamente a cercarlo per darsi certezze per il futuro, legandosi a principi inconsistenti provenienti da stimoli esterni che sollecitano l‟aspetto di necessità inderogabile. 18 - GIUDIZIO Il giudizio è uno spreco di tempo e di energia. Presumiamo di sapere cosa è giusto? Cosa è meglio? Con quale competenza possiamo dare giudizi? Ciò che conta è chiedersi: a cosa mi serve il giudizio? Che cosa specchia di me? 29 Cosa rappresenta di così insopportabile di me , per cui ho bisogno di proiettarlo all‟esterno? Quando troviamo la risposta abbiamo centrato l‟obiettivo, comprendendo il dono che ci è stato fatto. (Il mio peggiore nemico è il mio miglior maestro). Se non comprendiamo, non proviamo gratitudine, quindi probabilmente non abbiamo capito il messaggio che ci è stato inviato. Pazienza! Avremo un‟altra occasione per comprendere. La meditazione senza scopo è molto difficile perché la mente non è abituata a guardare i pensieri fluttuare senza emettere immediatamente giudizio. “Non ho idee neutrali” ed il controllo dei pensieri mette in allarme la mente egoica che prima vagava incontrollata senza limiti continuamente pronta al giudizio. Il semplice sentirsi osservata crea allarme. Ma se c‟è una mente osservata significa che c‟è un osservatore. Quindi la mente egoica non è unica e totale, perché se no significherebbe che uno specchio specchia se stesso. Gurdjeff aveva nel suo gruppo di studio aveva un vecchio criticone che infastidiva gli altri. Un giorno il vecchio non venne più alle lezioni e gli altri tirarono un sospiro di sollievo. Invece Gurdjeff andò a recuperarlo e addirittura lo pagò perché tornasse. Davanti allo stupore degli allievi spiegò: “ senza di lui vicino fatichereste molto ad apprendere cosa siano la rabbia, l‟intolleranza , 30 l‟impazienza la mancanza di compassione ed il giudizio negativo. Invece con il vecchio l‟apprendimento sarà più rapido”. 19 - DUE RANE Ci sono due rane in un secchio di latte: la prima rana dice :”non ho la possibilità di farcela, meglio morire subito che soffrire a lungo.” La seconda rana dice: “non è poi così male stare qui, c‟è latte in abbondanza e non morirò di fame. Comincia a ballare tutta felice, e dopo mezz‟ora di movimento il latte caglia, si trasforma in burro e la rana si salva. 20 - FOBIE E STRANEZZE Cesare Augusto aveva paura dei temporali e voleva sempre un lume acceso di notte. Giustiniano era continuamente nelle bettole a cercare prostitute. Giulio Cesare era ossessionato dalla calvizie. Churchill faceva due bagni al giorno per sentirsi pulito. S. Agostino: “Dio dammi castità e continenza, ma non subito!” Tre miliardi di uomini vivono con 2 € al giorno, gli agricoltori europei ricevono una sovvenzione di 5 € al giorno per ogni mucca. 31 Di solito la caduta dell‟Impero romano è attribuita alle invasioni barbariche. Ma questo potrebbe essere solo il colpo di grazia ad un Impero minato al suo interno: Avvelenamento da piombo! I rifornimenti di acqua erano assicurati da condutture in piombo. I nobili bevevano in coppe di piombo per addolcire il vino quando non avevano miele. L‟intossicazione da piombo provoca: apatia, danni al cervello, grande instabilità mentale, incapacità decisionale. Gli olandesi cedettero l‟isola di Manhattan agli inglesi in cambio di un‟isola indonesiana grande produttrice di noce moscata. Gli olandesi volevano il monopolio del commercio della noce moscata, ricercatissima ai tempi perché si riteneva che i suoi effluvi proteggessero dalla peste. Veniva portata in un sacchetto legato intorno al collo e non era solo superstizione perché le molecole di isoeugenolo presenti nella noce moscata svolgono una funzione antiparassitaria naturale contribuendo ad allontanare le pulci portatrici di peste bubbonica. Intorno all‟anno mille dopo tre anni di piogge giornaliere e con tutto che marciva erano state emesse Bolle Papali che “vietavano il cannibalismo”. Le piogge torrenziali non sono conseguenza di inquinamento di auto o industrie. Nel „600 sulle Alpi non c‟erano quasi più ghiacciai ma nessuno si sognava di dare la colpa al buco dell‟ozono, semplicemente c‟era un cambiamento climatico in corso. 32 Forse in quelle epoche erano più disposti a pensare che Dio fosse arrabbiato o che stesse punendo qualcuno per qualche peccato. 21 - CREATIVITA’ Per essere creativi dobbiamo avere un‟altra struttura mentale che non sia basata sulla imitazione. Questo implica il pensiero critico che è la forma più elevata di intelligenza. In altri termini, per comprendere cos‟è il pensiero creativo, dobbiamo impostare il problema in termini critici, poiché un approccio di accettazione sarebbe solo imitativo. Dobbiamo smettere con gli imprinting di perfezione che ci sono stati inculcati da terzi. Quelli erano i loro pensieri, non i nostri, altrimenti ci comportiamo come pappagalli senza coscienza. Dobbiamo seguire la nostra via, per difficile che possa sembrare, per affrancarci come individui . L‟appartenenza ad un gruppo genera sicurezza, ma non stimolo; la strategia dell‟imitazione è fatta per ottenere consensi dai propri modelli: genitori, leaders, maestri, guru, ecc. , ma contemporaneamente deresponsabilizza. I problemi invece, ci fanno andare in fondo a noi stessi e quindi la soluzione istintiva è quella che più si avvicina al nostro essere e questo potrà dare fastidio a qualcuno ma sarà certamente una grossa conquista per noi stessi. 33 Lo sforzo è un‟attività che spinge a superare il nostro Ego attuale per adeguarsi ad uno stereotipo mentale. Quindi con lo sforzo non ci libereremo mai dall‟Ego anche se penseremo di avere superato ostacoli incredibili. Proviamo invece ad amare la bellezza e l‟intelligenza che si nasconde nelle nostre tenebre. 22 - CAMBIARE IL MONDO Pensare ad un‟idea per cambiare il mondo e metterla in atto. Cosa fa venire in mente una cosa del genere? Che è strano, faticoso, pazzesco, noioso... Possibile! Il regno del possibile è nella mente. Può sorprendere! 23 - OBIETTIVI PRIMARI E SECONDARI Mancare un obiettivo primario (lavoro, affetto, esame, simpatia, primato…) fa compensare immediatamente con un altro obiettivo, molte volte inconscio, su cui scaricare tutta l‟energia reattiva per riacquistare sicurezza (sport, casa, sottoposti…) oppure si riprova mettendo a disposizione degli altri denaro, esperienza, cultura. 34 La perdita di autostima , come mancato raggiungimento di un obiettivo, scatena un‟ampia gamma di reazioni che vanno dall‟insofferenza all‟intolleranza. Infatti il mortificato cerca di trovare conforto in stereotipi grossolani pur di ritrovare un proprio equilibrio: pettegolezzo, denigrazione, razzismo ecc. La mente è in grado di agire dietro le quinte e gli obiettivi inconsci e secondari possono giocare come invisibili burattinai. Con attenzione si può risalire all‟origine dei malumori misteriosi e sconfiggerli rivalutando le vittorie di tutti i giorni. 24 - PAURA E RABBIA Provare a gustare la paura e sentirla solo come una forma di energia che fluisce. Smettere di non volerla, tanto la paura c‟è e, più non la vogliamo, più aumenta. Sia la rabbia che la paura sono energia che assume un valenza negativa e viene sprecata in attacchi verso altri o verso se stessi. Ma se indirizziamo questa energia, con una forma di accettazione, la trasformiamo in forza positiva enorme. Come sempre, tutto avviene nella mente. In realtà è solo un modo diverso di percepire la stessa cosa. Finché questo non viene accettato potrà sembrare che la vita sia molto tesa e le paure aumenteranno. 35 La relazione tra rabbia e attacco è ovvia, ma la relazione tra rabbia e paura non è sempre così evidente. La rabbia implica sempre la proiezione della separazione che, in ultima analisi, deve essere accettata come responsabilità propria di ciascuno, anziché darne la colpa agli altri. La rabbia non può verificarsi a meno che non si creda di essere stati attaccati, che l‟attacco in risposta sia giustificato, e che non se ne sia in alcun modo responsabili. Date queste tre premesse completamente irrazionali, ne deve conseguire la conclusione altrettanto irrazionale che un fratello merita attacco anziché amore. Si attiva un processo per avere più potere, ma questo genera la paura del castigo o della ritorsione. Cosa ci si può aspettare da premesse folli se non una conclusione folle? Il modo per disfare una conclusione folle è: considerare la non sanità mentale delle premesse sulle quali si basa. “Non puoi essere attaccato, L‟attacco non ha giustificazione, e soprattutto tu sei responsabile di ciò in cui credi.” 36 25 - NON ESISTENZA INTRINSECA Le cose sono prive di intrinseca esistenza. - Ogni cosa è, se è in relazione. - Niente esiste da solo. - Tutto esiste insieme ad altro: nel rapporto, relazione, armonia, amore. Li c‟è la Realtà. - In ogni piccolo atto o cosa siamo in relazione e quindi in ogni attimo si può vedere la Realtà. Ma se vogliamo appropriarcene si ritrae perché non è proprietà (possesso che è Ego) ma libera relazione in continuo spostamento, sempre nuova. La Realtà è divenire infinito e sempre presente, non una cosa esterna, bensì io stesso come relazione armonica con tutto. Non ho trovato Dio, ma forse ho scoperto dove cercarlo. Non aver paura di non essere “solido” ed di accettare di essere continuamente flessibile perdendo la “personalità” concreta e stabile. I parametri di concretezza sono misure di un Ego educato in un certo modo e con certe credenze totalmente arbitrarie. Concentrarsi su questo aspetto è pertanto un errore che rende reale l‟errore precedente. 37 26 - EGO L‟Ego è un‟idea (infatti se lo cerco non riesco a trovarlo in quanto è un‟entità composta), non un fatto ed in quanto idea si può cambiare. Ma cambiare fa paura a chi è separato perché la separazione fu la prima esperienza di cambiamento che diede origine all‟Ego stesso. Tornare all‟Uno terrorizza l‟Ego in quanto teme in ciò il proprio annullamento, cioè la morte. La nascita stessa dell‟Ego è quindi diabolica (dia ballo) intesa come contrapposizione, separazione. La religione cristiana che ci è stata insegnata, ha usato tale termine per dare a questo mondo una valenza negativa per poter spiegare il peccato come marchio d‟infamia che può essere lavato solo con i sacramenti che sono un‟esclusiva dei sacerdoti, anziché presentarlo come errore e quindi correggibile direttamente da noi. L‟Ego è un sistema di pensiero e non un‟entità, non è buono o cattivo, è solo determinato nella sua azione. Noi pensiamo che sia “anche” buono perché così lo lasciamo vivere indisturbato nel mondo da lui stesso creato, nelle sue interpretazioni di vittima o carnefice. Ma questo è solo il suo modo di interpretare la vita separata . In realtà l‟Ego non cessa mai di essere esattamente Ego, che è uno stato d‟ansia continuo, tensione tra mondi contrapposti. L‟Ego crea il suo mondo e poi odiandolo come contrapposizione, dualità rispetto all‟Uno deve attaccare per difendersi. L‟Ego è stato fatto da noi ed ha il potere che noi siamo disposti a lasciargli. Purtroppo lo trasformiamo in idolo e lo adoriamo per paura. 38 La mente egoica pensa di vivere solo elaborando variazioni, altrimenti ha paura di non esistere, di morire, quindi si agita soltanto per dimostrarsi di essere in vita. Se faccio cominciare la pace dentro di me, smetto di lottare per dimostrare un‟esistenza fatta di contrapposizione. La mancanza di elaborazione ed il silenzio fanno smettere l‟agitarsi della mente duale e da questo nasce altro, infatti la pace del mondo inizia da me. Quando dico di voler scoprire lo sconosciuto, in realtà voglio modificare tutto e tutti usando vecchi schemi ed in tale modo mi precludo la vera scoperta che viene dall‟ascoltare il suono di tale silenzio mentale. In questo modo nasce lo stupore che è uno stato della mente privo di concettualità che afferra l‟oggetto percepito come un enigma. La causa del sorgere dello stupore è uno stato della mente tranquilla che permette di cogliere significati diversi da quelli normalmente attribuiti ai fatti ed alle cose. Lo stupore è un fattore mentale positivo che distrugge ogni attaccamento (nel senso di volersi appropriare di cose normalmente percepite) ed esalta il piacere all‟esistenza come veicolo di conoscenza. Il miracolo delle cose è che se esistono realmente non possono essere osservate secondo i normali sensi perché l'osservazione esige un‟identità che è impossibile trovare in tutto ciò che è composto, separato e per definizione diverso da me. 39 L‟Ego è solo capace di attaccare: crea un suo mondo e poi vuole distruggerlo per paura di essere attaccato a sua volta. Mi percepisco debole e circondato da nemici. Quindi devo attaccare per difendermi. Ma non c‟è niente da attaccare: mi costruisco delle immagini mentali per potermi realizzare nell‟attacco mentre dimentico che ho inventato tutto e che la percezione del mondo è una allucinazione priva di ogni fondamento, solo un incubo personale. Riconsiderare: il vizio come necessità di attenuare l‟angoscia di vivere, il rigore come spietatezza verso noi stessi per farci accettare, l‟innocenza come auto-inganno e auto-assoluzione per permetterci di intervenire su altri che riteniamo non innocenti. 27 - DIO L‟Ego mi dice di dimostrare l‟esistenza di Dio QUI. Ma QUI è un mondo costruito dall‟Ego, che nulla ha a che fare con la Realtà Vera. Blasfemo è credere che io debba impugnare la spada per tutelare un Dio che è puro amore. Se penso che vada difeso da me, evidentemente credo che sia incapace di farlo da Solo. 40 E‟ anche una auto-limitazione credere di dover avere un interlocutore mediatore, ritenendo che sia sua l‟esclusiva di dialogo con Dio. Non ha importanza credere in Dio, ma possiamo provare a perdonare il mondo allucinato che abbiamo inventato per scoprire che forse tutto ciò che sperimentiamo qui è sogno. 28 - ILLUSIONI Se hai paura, vergogna, colpa, rimpianto, ti identifichi con quelle illusioni, ti identifichi con altro diventando parte di loro, invece di essere te stesso e quindi non ti permetti di evolvere. “Soffro perché sono sensibile, speciale.” “Sono disposto a rinunciare al vantaggio di sentirmi speciale?” Star male è la scelta di non lasciar andare le cose, aggrapparsi a loro invece di lasciarle fluire. Bloccare qualsiasi cosa o pensiero per appropriarsene genera immediata paura di perderlo. Dal punto di vista dell‟illusione (accettazione di realtà dell‟Ego) la separazione (intesa come esperienza del fatto di essere un‟entità autonoma) è avvenuta e negarla sarebbe un errore, tuttavia concentrarsi sull‟errore è solo un errore ulteriore. Tutto è idea. 41 Do via idee, ma non mi impoverisco, ma anzi le rafforzo facendole diventare patrimonio di tutti. Se tutto è un mondo di idee moltiplico idee di odio o di amore che diventano poi il mondo che vivo. Dare pace ad ognuno per avere pace. Il regno del possibile è nella mente. Ogni dettaglio significa qualcosa, che a sua volta significa qualcosa che a sua volta significa qualcosa.(ad esempio un animale rappresenta un dio che significa una qualità umana). Tutto è simbolo ed interpretazione, ma allora di cosa stiamo parlando ora? Uso simboli per spiegare significati che rappresentano descrizioni di idee od oggetti!!! E questo lo chiamiamo realtà!!!! Se siamo circondati da pensieri di paura, se condividiamo idee di paura, se altri ci comunicano le loro paure, siamo costretti a pensare che la paura sia l‟unica modalità di pensiero. Se invece riusciamo ad allontanare questo schema , vediamo che immediatamente un pensiero di pace prende il sopravvento. Dura purtroppo poco perché siamo nuovamente attratti dall‟abitudine alla paura. Bisogna cercare di allontanare questi pensieri distruttivi anche se si ammantano di concetti quali la prudenza e simili. Condividere sempre schemi di paura li rafforza e li rende reali. (Pensiero causativo: crediamo nella paura e tra le tante soluzioni che la vita ci sottopone andiamo a scegliere quelle che avvalorano che tutto è terrificante, dopo di che proclamiamo quanto abbiamo sotto gli occhi: cioè tutto è paura. Ma è stata una nostra scelta!) 42 Tutto è mentale e se si sogna, nel sogno, si ha paura perché lo si vive come realtà. Quando ci si sveglia, tutto sparisce e lo si può considerare semplicemente come un messaggio dell‟inconscio da decodificare. Ma non ha importanza perché nel mare di informazioni che l‟inconscio lancia una decodificazione vale l‟altra. Il punto è che anche il cosiddetto conscio è parte del mentale che vogliamo scindere tra reale ed immaginativo, ma è la stessa cosa, lo stesso processo immaginativo che pretendiamo di catalogare in modo diverso: conscio/inconscio reale/immaginativo senza differenza altra che la mia valutazione. Ma la mia valutazione è di nuovo sogno personale senza nulla di oggettivo a sostenerla. Credere che il conscio sia realtà è un trucco dell‟Ego per farci continuare a restare nel sogno generale. Il punto è svegliarsi da questo sogno generale in cui si è totalmente immersi. I bambini sordo-ciechi comunicano con un alfabeto fatto di pressione sui polpastrelli delle mani. Gli insegnanti danno loro, ad esempio, un cubo e poi premono c+u+b+o sulle falangi. E questo è un modo chiaramente simbolico di conoscere. Mai verrebbe in mente di confondere un cubo con varie digito pressioni. Invece sempre nella ordinaria comunicazione confondiamo l‟oggetto con la parola che lo descrive o con l‟immagine che rappresenta. 43 Nella realtà non conosciamo l‟oggetto ma una sua rappresentazione che ci siamo inventati e che non ha nulla a che fare con la realtà stessa essendo una proiezione. Questo non vuol dire che la cosiddetta realtà non c‟è, ma solo che la inventiamo in modo totalmente allucinato. La mente non può mettere insieme oggetti eterogenei. Ma i simboli sono omogenei: mettiamo insieme simboli, li chiamiamo cose e su questo pensiamo di aver trovato la soluzione mettendogli un marchio di “oggettività” comune, dimenticando che sono simboli. Allora come posso conoscere? Possiamo sfuggire a questa allucinazione rinunciando ai pensieri d‟attacco. Perché l‟ego attacca,( a-taceo a privativo, non taceo essere silenzioso) sempre per primo e per sua natura. Nell‟incontro con una cosa, c‟è un attimo, una frazione di secondo, in cui la mente non ha ancora attaccato, in cui l‟oggetto è libero di parlare di se prima che la mente egoica e discorsiva lo incanali nei parametri noti della sua rete e lo renda muto e vecchio. Bisogna imparare a sentire in questa frazione per conoscere il mondo come esso è. Meditazione significa fare silenzio nella mente discorsiva. 44 29 - LAO –TSE Il fondatore della scuola taoista disse: “ Il mio destino è nelle mie mani, non in quelle del Cielo” 30 - DIVINITA’ BUDDISTE Le Divinità buddiste sono espressione di energia purissima ed incontaminata. Non possono non venire in aiuto perché sono la parte più profonda e pura di noi stessi. Dio è la mia fonte e Tara, ad esempio, è l‟aspetto di Dio/Sé con cui percepisco la compassione, protezione che è una forma di energia. Ogni cosa è, se è in relazione e niente esiste da solo. Tutto esiste insieme ad altro: nel rapporto, relazione, amore, li c‟è Dio, Verità, Realtà, ma se voglio appropriarmene, Dio, Amore, Relazione si ritrae perché non è proprietà (che è Ego) ma purezza sempre nuova. Non è vero che tutto è lotta. E‟ importante accettare ciò che avviene come un dono: questo è affidarsi, senza conflitto, alla corrente della vita. Ma normalmente non mi rendo neanche conto di quanto io pensi in modo contrapposto e medito continuamente di attaccare per piegare il mondo ai miei voleri. 45 Se affido a Tara il concetto di scarsità lo modifico in abbondanza, idem per Tsong Kapa e la chiarezza mentale e Yamantaka per l‟impermanenza e la consapevolezza. E‟ più comodo per l‟uomo antropomorfizzare questi concetti energetici e rivolgersi a divinità, ma in realtà ci si collega solo alla purezza mentale totale che, in quanto tale, ci risulterebbe inavvicinabile ed incomprensibile. I miti e gli dei non sono stupide credenze pagane, ma rappresentano archetipi mentali e loro immagini, sono quindi nel profondo dell‟ inconscio ed includono i nostri aspetti oscuri. Una pulsione naturale negata riappare come una negatività ed è paurosa e paralizzante. E‟ l‟aspetto demoniaco, diabolico, il secondo aspetto di una emozione. Lucifero è l‟angelo caduto nel senso che è l‟aspetto terrifico della conoscenza negata, tutte le divinità possono assumere l‟aspetto terrifico. 31 - DOLORE E PIACERE Il dolore è legato al divenire, qualsiasi variazione io la percepisco come perdita di una presunta pace precedente. Il piacere è quiete e quindi nel mondo del divenire lo stato di quiete non è destinato a durare, la sofferenza è continuamente presente. Quindi è evidente che percepire il divenire come sofferenza dipende solo da me. Devo percepirlo come uno stato naturale, e tenere 46 presente che la valutazione di buono cattivo dipende solo dalla mia mente. Dalla sofferenza si può guarire con la consapevolezza che tutto ciò che percepiamo è una nostra allucinazione, una forma distorta di valutare le cose, ma niente è obiettivo e certo. Tutto ciò che vedo è un‟ipotesi mentale di continuità , ma non è certezza. La candela brucia, è fatta di cera ,e quando non è più candela e si trasforma in componenti infiammabili che innescati con l‟ossigeno dell‟atmosfera bruciano, danno luce. Ma nel frattempo la candela non c‟è più, la cera non c‟è più, combustibile non c‟è più. La causa primitiva non c‟è ormai più quando si presenta l‟effetto. Quindi l‟affermazione che la candela brucia è arbitraria e convenzionale non supportata da nulla come in ogni cosa composta che continuamente diviene ed a cui attribuisco caratteri di stabilità totalmente arbitrari. Ma se le attribuzioni sono arbitrarie posso cambiarle, lasciarle andare. Le cause/effetto che presuppongo diano dolore o felicità sono personali, arbitrarie, momentanee. Se lascio andare le mie opinioni radicate e mi lascio fluttuare nella vita totalmente fiducioso dell‟armonia che tutto regge finalmente avrò lasciato l‟origine del dolore. E‟ necessario ricordare che non ha senso chiedersi perché è successa una cosa. Possono esserci mille risposte, ognuna valida. Il maestro di Rabten, in prigione, non cavillava sull‟ingiustizia della 47 sua incarcerazione ma coglieva quel periodo come un‟opportunità per meditare fuori dagli affanni quotidiani. Le giornate sono una ripetizione quasi identica di schemi comportamentali senza il benché minimo slancio creativo. Tuttavia penso di essere intelligente! Ma che differenza c‟è tra me ed uno scimpanzé? Continuamente l‟incoscienza prende il sopravvento su quei pochi attimi di consapevolezza che chiamiamo “meditazione” e che tuttavia sono inquinati da pensieri meccanici e ripetitivi, come una rete fittissima che impedisce di uscire. Attimo creativo uguale stupore. Invece siamo sempre a rivivere il passato come una cantilena incessante. L‟attimo creativo non consiste nell‟abbandonare il passato ma l‟interpretazione del passato. Se ci sono pensieri di rabbia o di paura evidentemente sono legati a concezioni del passato. Se riusciamo a lasciar andare questi schemi precostituiti ci renderemo immediatamente conto di essere in pace solo per aver abbandonato l‟Ego ed suoi riti. Purtroppo l‟Ego ha una forza grandissima e ipotizzando, nell‟abbandono dei propri schemi, la propria morte si oppone a questo abbandono perché è terrorizzato. 48 32 - IL TEMPO NON ESISTE Il tempo non scorre. Noi crediamo che scorra per via di una particolarità del nostro sistema percettivo relativa al modo in cui le cose ci appaiono: una per volta. In realtà il tempo non passa. Il tempo in sé è invariabile, semplicemente è. Sull‟orologio si misura il tempo con lo spazio tra una tacca e l‟altra. Quindi il tempo è la quarta dimensione dello spazio che misura il moto tra due cose, eventi. Ma questa è una falsa percezione in quanto presuppone che una lancetta vada da qui a là. Ma se la prima non è più lì e non ancora là, nel mezzo dove sarà? Come nel discorso del seme che diventa germoglio. Convenzionalmente siamo d‟accordo, ma se andiamo a fondo nell‟indagine, non c‟è nessun seme che cessa per diventare qualcos‟altro. Una cosa è, e basta, quindi lo scorrere del tempo da - a è una convenzione totalmente inesistente. Il tempo mantiene il sistema di pensiero dell‟Ego dandogli un falso senso di sicurezza dato che nell‟infinito il tempo abbiamo visto che non c‟è. La colpa, che è caratteristica del mondo dell‟Ego, è la preservatrice del tempo. Induce paure di rappresaglia o di abbandono e così è certa che il futuro sarà come il passato. Questa è la continuità dell‟Ego che dà un falso senso di sicurezza inducendo a credere che non si può sfuggire alle sue leggi, ma sappiamo che esse sono solo interpretazioni e quindi sostituibili. Tuttavia l‟Ego non può 49 accettare questa libertà e si opporrà ad essa in ogni possibile occasione ed in ogni modo. La via di uscita è: “Se abbiamo fatto l‟Ego con il suo potere, possiamo togliergli tutto il potere che gli abbiamo dato. Come? Dando amore dove l‟Ego cerca solo lotta ed attacco. Abbandonando il desiderio di colpa e sofferenza e sostituendolo con pace. Normalmente siamo attaccati al desiderio di fallimento e lo preferiamo alla riuscita per punirci o per punire qualcuno di qualcosa. Se Tutto è armonia e pace, vivendo nell‟attacco e nella disarmonia dimostro di essere più potente del Tutto. ATTENZIONE, PERCHE‟ LA RESPONSABILITA‟ E‟ NOSTRA. Noi dobbiamo solo capire che non c‟è colpa, perché la colpa è un trucco egoico. La difesa non è un‟azione, ma un atteggiamento mentale. Infatti la difesa fa ciò da cui vogliamo difenderci, crea muri e rafforza il problema. 33 - ESPERIMENTO DELL’UNIVERSITA’ DI GINEVRA E‟ difficile spiegare come gli infinitesimi componenti subatomici che sembrano essere senza tempo contribuiscano a costruire un mondo che nel tempo è completamente immerso. Abolito il tempo decade anche il principio di causalità. 50 Nella strana società delle particelle elementari non sempre l‟effetto segue la causa: tutto può accadere in perfetta simultaneità che corrisponde appunto a dimostrare l‟inesistenza del tempo. La luce è fatta di particelle senza massa: i fotoni. Nell‟esperimento fatto a Ginevra i fotoni possono essere riflessi dallo specchio o passare attraverso. E‟ logico aspettarsi che fotoni lanciati da due raggi laser diversi facciano talvolta cose diverse (riflesso o passaggio attraverso). Invece no! Il loro comportamento è sempre identico: o tutt‟e due passano o sono riflessi. Perché? Si mettono d‟accordo? Ma non è possibile perché secondo la relatività di Einstein le informazioni non possono viaggiare a velocità superiore alla luce. Però si comportano come se lo facessero, cioè appaiono correlati. Queste correlazioni si sono create senza che il tempo sia passato, come se il tempo non esistesse, in completa simultaneità. L‟ esperimento condotto richiederebbe uno scambio di informazioni ad una velocità di 10 milioni di volte quella della luce. Impossibile! A questo punto è diventato impossibile sfuggire alla conclusione che il tempo non esiste per i fotoni correlati, il che comporta anche il crollo del principio di causa/effetto. E diventa drammatica una contrapposizione non solo fisica ma anche filosofica: la causalità, così efficace per comprendere il nostro mondo, non può spiegare il comportamento dei fotoni. Ma una legge con un‟eccezione invalida tutta la legge. E quindi la risposta ovvia è che il tempo da noi considerato è solo una convenzione sensoriale. 51 34 - INFINITO Sono tranquillo a fare meditazione. Mi è venuto in mente di chiarire a me stesso cosa sia “Infinito”, non in senso intellettuale, ma nel suo aspetto di esperienza. Mi è stato consigliato di procedere mentalmente salendo su una rupe altissima e di guardare verso il basso ad una profondità tale che non si veda la fine e di lanciarmi nel vuoto. La paura che sorge è che per quanto la nostra mente discorsiva immagini “grande” ed un po‟ più grande del grande, è sempre una misura finita. Per diverse volte faccio per lanciarmi ma la paura di sfracellarmi mi ferma: non riesco ad immaginare “ il senza fine” ma solo il più grande del grande, che comunque finisce, ed io mi ucciderei. Finalmente mi abbandono, mi lascio andare nel vuoto nella piena fiducia di scoprire ciò che desidero:”l‟Infinito”. Dopo un primo brivido di paura, succede una cosa stupenda, un cambio di percezione, un altro livello di coscienza: infatti come in un flash tutto ciò che scorre si ferma, è, ed in quanto essere non diviene, è e basta. 52 Lo scorrere è solo una percezione della mente discorsiva mentre nella realtà infinita tutto è “fermo”, presente mentre il divenire è una scelta della nostra mente. Quella che in un primo momento sembrava una sensazione di precipitare si è trasformata in una specie di galleggiare immobile tra – infinito e + infinito. La paura scompare perché c‟è la coscienza di tutto perfetto stabile presente. Non precipito da nulla verso nulla: tutto è solo un gioco di immagini indotte e convinzioni radicate. Lasciando andare certe convinzioni tutto cambia: è la paura del lasciar andare che blocca e lasciando questa, il nuovo sorge. 53 35 - ETERNITA’- TUTTO - INFINITO - REALTA’ | ------------- Idea di separazione come propria individuazione ----------------| Stato di sogno allucinatorio da cui nasce l‟ Ego | che crea il Tempo/Spazio | che è una proiezione mentale di cui l‟Ego si dimentica di essere l‟autore. | Proietta la sua invenzione su uno schermo mentale identificandosi con un personaggio dello schermo ed ecco creato il mondo egoico di pura fantasia Quella che noi chiamiamo vita sono pensieri della mente che attraverso la proiezione rappresentano un mondo di forma che non sono la Realtà ma solo ombre. Nell‟Eternità non c‟è colpa perché c‟è tutto, senza nessuna carenza. Se c‟è colpa c‟è tempo e se c‟è tempo c‟è colpa e l‟Ego ha fatto il tempo come difesa della colpa. La colpa è matrice del tempo. Siamo colpevoli nel tempo e non colpevoli nell‟eternità. Il futuro è la proiezione della paura della ritorsione, il passato è il modo per rendere reale la colpa, ed il presente serve a ricordare il passato. Passato presente futuro non sono continui anche se noi li percepiamo tali. Prendiamo la continuità del presente, unica 54 modalità veramente possibile, e poi la spezziamo in passato presente e futuro in base ai nostri scopi che sono il dimostrare che: Il peccato è vero. La colpa è giustificata. La paura è motivata. Ci basiamo sulle esperienze passate per giudicare il presente e costruire il futuro, e questo causa l‟illusione del tempo mantenendo la colpa in una forma diversa senza cambiare il contenuto di paura. La trinità negativa dell‟Ego (peccato colpa paura) è la matrice da cui si origina la dimensione unilineare del tempo: peccato = passato (peccato che non può essere cancellato se non per intervento esterno, mentre l‟errore può essere corretto). Colpa = presente. Proietta paura = futuro. Continuiamo a perpetuare la logica della colpa attraverso l‟aspettativa della punizione. E‟ necessario uscire dall‟idea che la colpa sia reale. Vogliamo abbandonare il mondo che abbiamo costruito, e ci diciamo che dobbiamo ancora cercare. Ma cercare il nuovo con metodi vecchi ci fa restare sempre dove siamo, cioè nel vecchio sistema di pensiero e non ci apriamo a nulla anche se dichiariamo il contrario. Questa è la forza e l‟abilità dell‟Ego: cercare per non trovare. Per le religioni basate sull‟Ego far si che l‟uomo si accetti come peccatore è essenziale perché rende reale il peccato. L‟Ego, con il peccato, porta verso la paura , esigendo punizione che si teme arriverà. L‟Ego, tramite le sue leggi, vuole ciò che pensa sia reale, e non intende riconoscere in tutto ciò 55 un‟allucinazione e quindi non lascerà mai andare il peccato perché in questo modo si confronta con Dio allo stesso livello nel bisogno di vendetta. (Dio vendicatore della Bibbia). Il castigo, la morte, la sofferenza sono costruiti sulla paura ed il desiderio che sta dietro tutto ciò è quello di soffrire per espiare azioni non corrette, oppure di far soffrire altri per vendetta. Ma la vendetta crea dolore che porterà altro castigo ed altra autopunizione. 56 36 - LEGGI DELL’EGO E CORREZIONI --------------------------------------------------------------------------------------------------Legge | Significato | Ciò che sono | Ciò che vorreb- |Correzione dell‟Ego | della legge | le leggi Ego | Reale | bero sostenere --------------------------------------------------------------------------------------------------La verità | La separazione | Attacco | Essere individuo | Uguaglianza è diversa | è avvenuta e | | separato e speciale per | si crede nelle | | è attraente | ognuno |differenze | | | di noi | | | | | | | | Ognuno | Il peccato |Se pecchiamo | Non siamo | deve | non c‟è | responsabili | | speranza | e quindi ci | | | | assolviamo | | | | | | è reale peccare | Dio odia | Paura | Senso di | Dio è | Amore il Figlio | di Dio | impotenza | vendicativo | | | | Hai ciò | Credere nella | Senso di | Il possesso | Abbondanza che | scarsità | sforzo | è attraente | hai | | | | preso | | | | | | | | C‟è un | Credere negli | Dolore |Vita attraente | Relazione sostituto | idoli | | | d‟amore per | | | | l‟amore | | | | | 57 37 - GERARCHIE Facciamo gerarchie per giustificare le nostre azioni e sosteniamo qualcosa come più naturale di un‟altra: nel normale modo di pensare effettuiamo una scala di giudizi, ad esempio: alto, più alto, altissimo,… troppo alto. In quest‟ultimo termine c‟è già un giudizio negativo che autorizza ad intervenire per correggere qualcosa che riteniamo” oggettivamente“ sbagliato. Partendo dalla banale osservazione che tutti pensiamo in modo diverso, cioè “siamo liberi”, riteniamo che non ci sia una Verità Assoluta, allora il peccato diventa l‟unica realtà. Se il peccato è reale, tutti siamo peccatori, e l‟Ego si autorizza ad ergersi sopra gli altri giudicando grandi peccatori e piccoli peccatori ed elargendo assoluzioni o condanne. Da questa posizione se ne può uscire solo ricordando che il peccato non esiste perché deriva da un giudizio allucinato dell‟Ego che non ha nessuna oggettività. 38 - PREDAZIONE Il comportamento dell‟Ego continua ad essere basato su alcune convinzioni difficilissime da sradicare: 58 - Mi sento vuoto e così ho bisogno di prendere per colmare questo senso. - Ho ciò che ho preso agli altri, se non prendo non avrò nulla. - L‟Ego valuta solo ciò che prende. - Siamo attratti da ciò che non si può avere. - I sogni predatori diventano direttive su cui costruire il futuro: desiderio, invidia, preparazione, attacco, predazione [ad esempio: trovo qualcosa di attraente nell‟amico (desiderio) e penso che quella sia l‟origine della sua felicità (invidia), ed allora nel nome dell‟amicizia cerco di penetrare in lui per carpirgli il segreto (preparazione). Scoperta la cosa che mi interessa, ritengo di avere esaurito la funzione (attacco), di avere carpito ciò che dà felicità (predazione)]. Potere, denaro, libertà, sicurezza ecc. Se ritengo che qualcuno abbia troppo di una di queste“qualità”, giudico che diventi vizio e quindi sono autorizzato a prendere per riequilibrare il senso di giustizia e di ripartizione secondo parametri personali, ma che io eleggo ad universali. Quindi prendo per calmare la voracità dell‟altro (negativa) e per avere io un poco per sopravvivere (positivo), innescando autoassoluzione. 59 il processo di In questo processo predatorio richiediamo la “morte” degli altri: economica, sentimentale, educativa, professionale, culturale, ecc. molto probabilmente dicendo che lo facciamo per mogli, figli, famiglia, amici ed in tal modo distinguendoci come buoni. Secondo le leggi dell‟Ego se ho ciò che ho preso, ed ho avuto successo, sono diventato un Ego, ed allora non solo Dio esiste, ma anch‟io. Quindi esiste un sostituto a Dio. In verità l‟Ego continua a comportarsi da predatore anche quando professa amore: soddisfare i bisogni cosicché l‟altro ricambi. alimentare bisogni per tenerlo al laccio. compiacere un altro per ottenere gratitudine (ricatto amoroso). Qual è la ragione per cui voglio credere alle leggi dell‟Ego? Perché mi danno: personalità, la possibilità di giudicare tutti come peccatori. Il possesso mi tranquillizza sul mio pensiero di non essere se non ho. Invece bisogna ricordare: La mia mente egoica è preoccupata da pensieri del passato. I miei pensieri non significano nulla perchè sono una conseguenza allucinatoria . Io sono turbato da qualcosa che in realtà non c‟è. Io vedo solo il passato riproiettato. Io non vedo nulla com‟è adesso. 60 I miei pensieri senza significato mostrano un mondo senza significato. Un mondo senza significato genera paura. I miei pensieri sono immagini che ho fatto io. I miei pensieri d‟attacco sono bisogni di espellere colpe presunte. 39 - NASCITA DI GESU’ Se la sacralità del matrimonio toglie ogni “peccato” al congiungimento carnale, per quale ragione avrebbe dovuto essere in colpa Maria per aver concepito un figlio secondo la natura? Forse la Chiesa ha voluto dare natali misteriosi per avvicinare Gesù ad alcuni grandi personaggi. Anche Buddha Sakyamuni e Zaratustra sono nati da donna e la loro nascita è stata anticipata da profezie e fatti prodigiosi, ma non c‟è stato nessun rinnegare la loro “umanità”. E se il mistero della Immacolata Concezione rientrasse nei pensieri sessuofobici che facevano temere il sesso come forza enorme ed incontrollabile? Era più facile esorcizzarlo, demonizzandolo. Il comandamento “non commettere atti impuri” ha perso il suo significato originale di atto univoco , senza tentennamenti, e quindi puro in una mente non duale, per assumere il concetto sessuofobico di“ non fornicare”. 61 Ma la trascendenza del Cristo non sta nella sublimazione di una nascita misteriosamente concepita, ma nella consapevolezza totale della propria vita. Forse con la nascita di Gesù si voleva significare che era nato un uomo libero dalla carne come un Rimpoce che viene sulla terra volontariamente e coscientemente per aiutare gli esseri senzienti a liberarsi. In certe occasioni sembra che i Vangeli vogliano dimostrare che Gesù Cristo era un buon cristiano. 40 - PERSONA Forse per il mondo sei “solo” una persona, ma forse per qualche persona sei il mondo. Non sforzarti, le cose migliori accadono quando meno te le aspetti. Non smettere mai di sorridere, neanche quando sei triste, perché non sai se e quando qualcuno potrebbe innamorarsi di quel tuo sorriso. Un fiore è caduto. Potrà tornare sul ramo? Cerco di raccoglierlo. Ohh! Era una farfalla!!! 62 41 - FATTORI MENTALI NEGATIVI 1 – ATTACCAMENTO : genera angoscia da separazione. E‟ l‟attitudine a voler possedere un certo oggetto o essere vivente, il desiderio a non volersi separare da un oggetto che consideriamo erroneamente piacevole dal punto di vista delle sue proprie caratteristiche. Aderire ossessivamente al proprio oggetto di osservazione genera sofferenza mentale e fisica. Al contrario la mente ha una funzione latente che tende a renderla rilassata e sicura, e per realizzarla è necessario abbandonare la paura della solitudine e le strategie di attaccamento. 2 – COLLERA O AVVERSIONE : è l‟intenzione di danneggiare gli altri provocando sofferenza. La funzione dell‟odio è quella di rendere infelici noi stessi, distruggendo la pace. 3 – ORGOGLIO : porta a considerare i nostri beni e qualità come superiori, generando un sentimento di onnipotenza. E‟ alla base della mancanza di rispetto e genera arroganza. 4 – IGNORANZA : è la mancanza di consapevolezza. L‟ignoranza ha la funzione di generare confusione favorendo l‟insorgere di altre emozioni negative che creano l‟accumulo di azioni dannose. 63 5 – DUBBIO : ha la funzione di ostacolare il comportamento umano armonioso. Il dubbio provoca il rallentamento del progresso mentale. 6 – VISIONI ERRONEE : hanno la funzione di fare da base ad erronei punti di vista. Rappresentano le zone d‟ombra del pensiero che ci portano a non considerare la transitorietà dell‟esistenza e ad attribuire una durata illimitata all‟esperienza, generando desideri che creano frustrazione. Non si perde niente e nessuno perché non si possiede realmente niente e nessuno. La libertà è avere una cosa che riteniamo importante senza possederla. Da tanto tempo desideravo trovare dei quadrifogli come portafortuna dato che non ne avevo mai avuti. Un giorno, per caso nel vaso di fiori sul balcone improvvisamente ne vedo sette. Immediatamente è scattata la tentazione di tenere tutti i quadrifogli per me per l‟idea che finalmente avevo trovato la fortuna. Con l‟idea del possesso avevo messo in atto un processo superstizioso e mi ci ero attaccato. 64 42 - MAESTRI Tutti i maestri sono infallibili, come tutte le persone. Dipende da noi e dalle nostre interpretazioni accettarli come tali , ma quello di maestro non è uno status. E‟ una nostra scelta caricare qualcuno di tale responsabilità. Molte volte avere nominato uno come “maestro” ci deresponsabilizza dalle nostre scelte essendo un bisogno infantile di avere qualcuno che decide per noi. Aver pensato rettamente non è un merito: statisticamente è quasi inevitabile che tra le molte migliaia di idee confuse, banali, ripetitive, che ognuno ha, ve ne sia qualcuna buona o addirittura geniale. 43 - PAROLE Ciò che viene detto ad un individuo in condizione di paura o dolore è registrato dal cervello come verità. Ripetuto più volte è efficace, preciso e sistematico. Noi viviamo continuamente in condizione di paura e dolore (modalità egoica). In più abbiamo paura di perdere l‟amore dei nostri modelli se non ci comportiamo conformemente ai loro presunti desideri e quindi inneschiamo ed autoalimentiamo un sistema di terrore che noi stessi abbiamo accettato e adottato. 65 Quante volte presupposti irreali creano proiezioni altrettanto irreali? Sempre, perché abbiamo una percezione condizionata e limitata, quindi distorta. Bisogna lasciar andare perché è tutto falso. 44 - UN GIOCO E’ UN GIOCO Un gioco è un gioco e non può essere vinto ma solo giocato. Le cose sono e basta, è la nostra mente che le pensa trasformate in continuazione modificando continuamente il loro modo di combinarsi, peraltro in modo arbitrario. Se io sono è evidente che sono tutto, non mi può essere tolto o aggiunto nulla. E‟ l‟occhio dell‟ego che mette a fuoco come una lente ora un aspetto ora un altro, ma non toglie o aggiunge nulla alla realtà vera. Il fatto che io sono significa che anche tutti gli altri sono me. Questo significa essere fratelli. Se non tollero alcuni è perché sono messe a fuoco di miei aspetti che non tollero e che essendo intollerabili su di me proietto all‟esterno chiamandoli “altri”. Se li accetto, li comprendo (cum prendere = prendere insieme) avrò ritrovato la mia interezza. La comprensione quindi è un processo di completamento di se stessi. Ogni volta che diciamo: “non ho abbastanza istruzione, soldi, talento, forza, ecc.” dentro di noi, nella nostra mente, stiamo 66 agendo dal punto di vista della carenza egoica e questo ci rende incapaci di entrare nel mondo della vera magia. Per superare questo atteggiamento mentale bisogna rieducarsi, bisogna cacciare la grande bugia che ci ipnotizza. Abbiamo già tutto e siamo completi così come siamo. Se i pensieri sono incentrati su quanto manca, la lista dei bisogni insoddisfatti si allungherà continuamente non permettendoci di fare il salto per vedere la realtà invece di guardare un sogno di carenza. - Ho paura di essere senza amore, soldi, bellezza, intelligenza, salute, sicurezza ecc.. - Proietto questa paura e seleziono fatti che la confermino (proiezione crea la percezione). - Vedo che ciò che temevo si realizza e che avevo ragione ad essere impaurito. - Soluzione: Abbandonarsi alla vita con gioia. Nulla è involontario. Tra ciò che penso e la sua messa in atto trascorrono 3/100 di secondo. Per cui creo con il pensiero, lo proietto all‟esterno dimenticandomi di averlo fatto io e responsabilizzo il mondo di aver fatto questo e quello a mio favore o sfavore. Invece è partito tutto dalla mia mente. L‟essere normale, la cui personalità è caratterizzata dalla dicotomia tra io spirituale ed io fisico, si concentra essenzialmente sui propri problemi e sente gli altri come ostacolo o che cercano di ottenere ciò che lui stesso desidera: è quindi costretto a eliminare l‟avversario per non venire eliminato lui stesso. 67 L‟essere spirituale sa che non esiste la necessità di conflitto e di confronto. Il periodo di passaggio tra i due modi di essere è in genere lungo e travagliato perché la lunga abitudine egoica è difficile da abbandonare. Vivendo esclusivamente nel mondo materiale saremo dominati dal rapporto di causa effetto. Sappiamo che nel pensiero e nello stato onirico i principi di causa-effetto non hanno senso. Possiamo immaginarci ora 40enni e dopo un attimo 20enni senza consequenzialità e decidere di volare sulla nostra infanzia un momento dopo. Se la vita si basa esclusivamente sul principio di causa-effetto non ci potranno essere miracoli che trascendono per loro natura questo stesso principio. La causa è tale solo se produce effetti. In realtà dell‟effetto invento una causa abusiva cui attribuisco il potere di avere un certo effetto in totale arbitrarietà e condizionata da fattori sociali culturali economici morali ecc. “Siamo arrabbiati perché tizio ci ha fatto qualcosa”.(Causa che dà un effetto). Se ci alleniamo a lasciar andare la rabbia, l‟atteggiamento negativo verso l‟altro decade. Ma allora non era una causa reale se è bastato decidere di cambiare l‟effetto (rabbia) perché non ci fosse più la causa (offesi per un atteggiamento di tizio). Era solo una attribuzione arbitraria per autorizzarci magari a mantenere un atteggiamento aggressivo da cui riteniamo di ricevere vantaggi in seguito. 68 Sradicare certi concetti è difficilissimo, ma questo non significa che non siano veri. 45 - INCREDIBILE Dopo un periodo lungo di siccità finalmente è caduta la pioggia ed il Papa ha detto: “la pioggia è un segno dell‟amore di Dio per i suoi figli”. E se non piove vuol dire che Dio non ama? Spero che sia un‟invenzione dei giornalisti, se no presto ci saranno congreghe che si daranno alla danza della pioggia e poi magari a sacrifici umani per rappacificare Dio arrabbiato. Il mondo non deve essere messo in ordine, il mondo è ordine incarnato. Sta a noi trovare la maniera di inserirsi armoniosamente in esso. Capire è una grossa malattia logica auto-limitante. Il mondo è molto più grande di quanto si creda di capire. Tra milioni di anni ci potrebbero essere calamafanti, luccigatti, polipiarboricoli ed altre specie difficilmente immaginabili dati dall‟evoluzione e dalla specializzazione. L‟uomo si è sviluppato in seguito ad una catastrofe che ha ucciso i dinosauri ed ha permesso l‟evoluzione dei mammiferi e dei primati. Ci sarà ancora l‟uomo o data la sua estrema specializzazione e poca adattabilità sarà destinato a soccombere? O evolverà ? E come? 69 Questo corpo ed i suoi canoni personalizzati a cui siamo tanto legati come saranno se ci saranno? E se gli esseri più evoluti fossero calamafanti quali sarebbero i parametri? Ci sarebbero calamafanti alati e asessuati? Si vestirebbero da Armani e Valentino? E le Porsche? Sicuramente vincerà la fantasia della vita e noi, ora, non riusciamo a fare altro che immaginarci potentissimi con sembianze umane magari liftati e viventi in case bellissime e con auto prestigiose. Assolutamente infantile!!! La società ci spinge continuamente a migliorare secondo schemi non nostri, a fare sempre meglio. E meglio per chi? Siamo sempre alla ricerca di approvazione e amore e per questo siamo spinti a comportamenti indotti da estranei. Ritroviamo la nostra centralità e lasciamo perdere i giudizi. Ciò che facciamo va bene e se non va bene agli altri è un problema loro. Ammesso che si facciano errori , questi ci fanno uscire dalla ripetizione predeterminata e confezionata mettendoci in una posizione di possibile creatività completamente nuova. Questo è l‟aspetto positivo dell‟errore. Purtroppo il più delle volte la creatività letta dall‟Ego diventa incomprensibile e giudicata in modo negativo. Infatti l‟Ego non vuole sorprese, ma la ripetizione infinita degli stessi schemi. Noi siamo sempre in balia di un Ego che mette a fuoco solo piccolissime parti di realtà, il più delle volte terrorizzanti e su quelle piccole parti costruisce teorie esistenziali prive di senso in cui annaspiamo dimenticando che esistono orizzonti più ampi. 70 Godere dell‟imprevisto significa preservare la propria serenità e gustare la propria forza assaporando l‟enorme fantasia della vita. 46 - VITA O MORTE O esiste la vita o esiste la morte. Ma l‟esistenza della morte è una contraddizione di termini perché significa fine totale e nella esistenza non può esserci fine totale. Per cui esiste la vita che esclude la morte. Solo la nostra piccola mente egoica ci fa credere che esistano insieme. 47 - CONFUSIONE Non confondere l‟essere dell‟organo con la sua funzione. Mente e cervello non sono la stessa cosa, esattamente come l‟occhio è l‟organo e la vista la funzione. L‟occhio percepisce onde energetiche che decodifica ed invia al cervello, ma non vede. E il cervello elabora questi dati su esperienze passate, le adatta alla sensazione ricevuta ed emette un giudizio che lo porta a fare in un certo modo, ma che non ha niente a che fare con la realtà. E‟ solo una elaborazione che in genere è condivisa da tutti e quindi presa 71 come realtà oggettiva, invece è solo una condivisione di allucinazione comune. Tra mente e cervello c‟è interrelazione, non identità. L‟errore è confondere l‟attività con l‟organo. La mente elabora pensieri, questi vengono trasmessi al cervello che attua ciò che gli è stato ordinato di eseguire. Il cervello non ha alcuna autonomia essendo un organo delegato ad esecuzioni di un certo tipo. E‟ un errore pensare che il cervello pensi. Il cervello esegue e nel cervello ci sono zone delegate a queste funzioni di trasmissione dati. Ma bisogna ricordare in continuazione che l‟organo non è la funzione. A forza di parlare e pensare in modo inesatto ci troviamo invischiati in processi incomprensibili. Quando diciamo che una scarpa ci fa male commettiamo due errori basilari: il primo è che diamo alla scarpa la responsabilità di farci del male, la seconda è che il dolore è nelle terminazioni del cervello, neanche nel piede che trasmette solo dati. Ci comportiamo come quando da piccoli picchiamo il tavolo perché ci ha provocato un dolore. Se vediamo una pietra in mezzo alla strada, vuol dire che le abbiamo già dato energia per materializzarla. Se pensiamo di non doverla pensare comunque le diamo forza. Dobbiamo solo non prestarle attenzione e libereremo lei stessa e noi. Viceversa se continuiamo a pensarci, torneremo continuamente a quell‟idea, finché diventerà il centro del nostro mondo. 72 48 - ATTENTATI E RIVOLUZIONI C‟è stato un periodo nel secolo scorso in cui tutte le teorie rivoluzionarie sembravano sul punto di realizzarsi. Solo che si è svolto in Africa e non è stato facilmente percepibile in Europa: L‟Unione Sovietica aveva conquistato Mozambico e Angola grazie al fatto che aveva esportato cubani rivoluzionari puri nelle loro idee ed appartenenti anch‟essi al terzo mondo per indurre popolazioni indigene alla guerra di liberazione coloniale. L‟URSS aveva ormai un ruolo di potenza egemone mondiale che mal si accordava con i principi della rivoluzione proletaria, mentre i cubani andavano benissimo per essere utilizzati a quello scopo. Se l‟Unione Sovietica fosse riuscita a conquistare anche la Rodesia sarebbe riuscita a dividere in due l‟Africa isolando il Sudafrica, palesemente filoccidentale, facendolo cadere sotto la propria influenza per mancanza di rifornimenti e fomentando contemporaneamente disordini all‟interno. Il controllo del Sudafrica era oltremodo importante perché avrebbe permesso di controllare le rotte del petrolio tra Oceano Indiano e Oceano Atlantico nel momento in cui la costruzione di superpetroliere stava surclassando gli oleodotti, troppo soggetti ad attentati. Come si è potuto verificare una situazione del genere? Fomentando all‟interno dei suddetti paesi il caos economico “frutto dei colonialisti”, accentuando i valori rivoluzionari, acuendo odi 73 tribali, divisioni, esasperando la fame per poterli manovrare meglio e portarli al “tanto peggio, tanto meglio”. Nello stesso tempo si sono presi alcuni personaggi simbolo, inebetendoli con vari trattamenti sulla libertà, denaro, potere, ricatti di vario genere per farli diventare burattini svuotati da manovrare secondo i propri desideri. Poi c‟era l‟interpretazione dei fatti mai realmente esposti, ma opportunamente manovrati dai mezzi di comunicazione che erano in grado di spostare gli umori di milioni di persone in un senso o nell‟altro (da ricordare i movimenti a favore di questi popoli in un Europa che era molto ricettiva in quel periodo a qualunque movimento di rinnovamento). L‟interpretazione esposta al mondo era importante per ricevere consensi ma soprattutto per inibire reazioni che sarebbero state immediatamente marchiate come colpi di coda delle potenze coloniali. La ripetitività dei processi, visti a distanza di anni, rasentano il ridicolo: si inizia un circolo vizioso in cui attacchi sempre più violenti contro gli” invasori” scatenano reazioni sempre più dure che inaspriscono l‟odio della popolazione locale nei confronti di chi occupa. Il crescente numero di vittime tra gli occupanti colonialisti crea reazioni nella propria patria ed i movimenti a favore dell‟abbandono crescono obbligando il governo al ritiro. Tutto questo era spacciato come giustizia sociale, rivoluzione proletaria ecc. quando il fine era quello del controllo del petrolio. Noi non ci siamo quasi accorti di tutto questo perché alla fine i problemi interni dell‟URSS sono stati tali da non permettere il 74 concludersi di questi piani su scala planetaria e tutto è crollato prima del suo epilogo programmato, permettendo a noi europei di continuare ad avere materie prime a basso costo per sostenere il nostro sviluppo a scapito di paesi meno fortunati. Ma è opportuno ricordare i fatti per non dimenticare di leggerli in modo alternativo e per fare scelte di vita consapevoli evitando di diventare a nostra volta burattini. 49 - PARANOIA ISLAMICA Spiegazione delle concezioni islamiche date da un importante e noto Mullah del Cairo alla radio: perché le stragi? Terrorizzare è un obbligo islamico. Bisogna uccidere chi non è mussulmano. Ammazzare è un ordine divino che bisogna eseguire, una legge che va osservata. E‟ il Corano stesso che ordina il combattimento e la distruzione dei nemici dell‟Islam. Perché colpire persone innocenti? Se muoiono uomini, donne, bambini Kuffar (miscredenti) è giusto che il mussulmano sia l‟esecutore di attentati e rivendichi il gesto. 75 Perché uccidere negli stessi paesi mussulmani? Bisogna combattere “i figli delle scimmie e dei maiali”. Bisogna impegnarsi contro i non credenti insediati nei paesi mussulmani fino a provocare la rivoluzione islamica mondiale. E‟ un dovere legale stabilire lo stato islamico. La guerra santa è dichiarata e la guerra non si fa in parlamento ma con le armi. Il miscredente è un peccatore davanti a Dio e merita il castigo in questo e nell‟altro mondo. Perché l‟odio verso gli occidentali? L‟Islam è una religione di clemenza e bisogna aver pietà dei miscredenti. Tale pietà bisogna metterla in pratica ammazzandoli. Solo così si può avere pietà di loro perché scopo della guerra santa è quello di togliere il marcio da questa terra. Perciò questa è la pietà: salvare il mondo da loro stessi, dagli occidentali. Perché l‟avversione verso il cattolicesimo? L‟Occidente è governato con il male, con lo sfruttamento del nome di Cristo. Quel potere cristiano, ingiusto della Chiesa e dei Crociati, è stato combattuto da gente di cultura ed è stata la base della creazione della democrazia. La democrazia è una religione a tutti gli effetti ed i mussulmani non possono accettare una religione che non sia l‟Islam ed un dio che non sia Allah. 76 Perché l‟odio verso i democratici? I democratici proprio perché appartengono alla religione della democrazia, sono dei miscredenti e bisogna combatterli con la guerra santa e con la spada. Gli obiettivi della democrazia contrastano con quelli dell‟Islam. Un mussulmano non può essere un democratico. Un mussulmano non può avere rapporti con un cristiano o con un democratico, non può rispettarli perché altrimenti diventa come uno loro e, di conseguenza, diventa un Kuffar (miscredente) che inquina i sacri principi dell‟Islam. 50 - INIZIAZIONI Le iniziazioni sono sistemi estremamente sofisticati di manipolazione mentale che superando le barriere del conscio, vanno a sollecitare il mondo archetipico e questo messo in movimento crea reazioni comportamentali nell‟individuo che sembrano arrivare da un altro mondo. Come disse Buddha non ci sono esseri superiori fuori dalla nostra mente, siamo gli artefici della nostra vita. Purtroppo in ogni religione siamo circondati da millantatori che si arrogano il potere di giudicare, di parlare direttamente con Dio sfruttando le paure dell‟umanità ed i complessi di inadeguatezza che sono presenti in ognuno di noi. 77 51 - DONO Donare e parlare appartengono alla stessa categoria di comunicazione. Alcuni animali destinano le loro prede ad un altro animale, talvolta all‟uomo. In gran parte del regno animale ciò che noi definiamo dono è una delle condizioni del perpetuarsi della vita. La tipologia del dono alimentare, umanizzato, ritualizzato, codificato si è tramandata fino a noi affinché si mantengano i rapporti di dipendenza reale tra adulti, tra superiori e sottoposti, tra invitati e ospiti ecc. “ Nelle Tue mani o Signore si trovano forza e potenza ed è tuo il potere di concedere grandezza e stabilità ecc.”. Ciò su cui si insiste è il rapporto con un Signore Assoluto che ha donato tutto e che non può ricevere altro se non una piccolissima parte da uomini miserevoli. Quindi inadeguati sempre. Con il dono tra individui ci si sfida l‟un l‟altro. Sotto l‟apparente bontà degli animi si celebra la potenza delle sfide simboliche. In ogni dono che diamo o riceviamo c‟è infatti qualcosa di inquietante, perché quando è donata quella cosa non è più solo quella certa cosa, ma porta con se lo spirito del donatore. I doni non sono una cosa innocente. Sotto la convenzione di “basta un pensiero” è proprio questo spirito che sottostà al dono. Donatore e ricevente si fronteggiano. Nella magnificenza di un dono c‟è la celebrazione del proprio potere e l‟umiliazione dell‟altro. Per questo avvertiamo un sottile senso di 78 costrizione nel dare o nel ricevere un dono, perché, sotto l‟apparenza della gratuità, in quel gesto, assolutamente non innocente, avvertiamo la trama segreta delle sfide che i soggetti si scambiano. La gratuità nell‟apparente infrazione della legge del mercato (dei sentimenti) finisce per esaltarla. Sotto l‟apparente infrazione si nasconde il segreto del dono che è poi il segreto del potere e dell‟amore che nella sua intima essenza egoica è data dall‟esercizio di pressione sull‟altro. 52 - PLURIDIMENSIONE Tutto è. Tutto è stato creato nell‟infinita varietà degli universi possibili e non manca nulla. Ad esempio: Un Tizio è morto forse perché era stufo di vivere qui, il nipote perché voleva soffrire per la mancanza, l‟amico perché voleva piangere e scaricare qualche pena, un altro perché voleva essere lasciato solo e provare quella esperienza di solitudine ecc. Ma tutti sono stati d‟accordo a focalizzare in un certo attimo la morte. Ma c‟è un altro universo in cui tizio non è ancora morto o morirà tra dieci anni o è già morto da venti. Nell‟infinito intersecarsi di universi noi mettiamo a fuoco un fatto specifico, lo condividiamo con altri e lo pensiamo come unico possibile ed oggettivo, invece tutti possiamo scegliere in quale 79 universo fare l‟esperienza e proprio perché è una scelta non c‟è colpa per nessuno e dato che sono possibili infinite altre possibilità di variabili non c‟è paura di mancanza. Tutto è. Questo significa essere senza peccato. 53 - PAPA’ Vivo tranquillamente la mia vita da universitario: amici, feste, studio, un bel prolungamento di adolescenza. Qualche seccatura, qualche malattia anche importante ma ormai facenti parte del passato. A 21 anni è tutto una scoperta, non c‟è tempo per riflettere a lungo sulle cose, il mondo gira velocemente. Poi arriva una domenica di fine marzo 1964. Sono in montagna con gli amici, un tempo bellissimo. Rientro in casa al pomeriggio dopo aver sciato tutto il giorno ed arriva un chiamata della custode, che mi dice che devo chiamare Torino. Allora c‟era il telefono condominiale e ogni volta era una corsa giù per le scale perché una telefonata era un fatto strano ed andava eseguita in fretta: cosa possono volere da me? La mamma è partita alla mattina stessa per un viaggio in Israele, mio fratello quindicenne doveva andare a fare un torneo di pallone ed alla mattina accompagnare papà Crocetta. 80 a messa alla chiesa della Arrivo alla cabina telefonica con una certa curiosità e chiamo. Risponde Mario, il nostro domestico, che mi dice che sarebbe opportuno che rientrassi perché il papà non sta bene e preferirebbe che ci fossi anch‟io a casa quando verrà il medico. Un po‟ seccato per il contrattempo rispondo che avrei chiuso casa e nel giro di un paio d‟ore sarei arrivato. Speriamo che il dottore non arrivi per la visita, nel frattempo. Durante il viaggio si parla con gli amici di mille sciocchezze e poi li lascio e parcheggio sotto casa mia. Apro la porta. E‟ piena di amici dei miei genitori, occhi lucidi. Mi si para davanti Carlo e mi dice di farmi forza. Ancora per un momento non voglio capire. Poi urlo: ……ma papà dov‟è? In ospedale…… al Mauriziano….stamattina ha avuto un infarto….. Non so neanche bene cosa vuol dire la parola. ……Si , ma adesso come sta? ……E‟ morto…. ……E‟ morto… a mezzogiorno… in auto… al Valentino… alla rotonda… ha urtato il marciapiede… l‟ambulanza è arrivata subito… ma non c‟era più niente da fare…. Non è possibile! Io ho bisogno di papà! Come faccio da solo! Devo andare a sciare con lui a Pasqua e devo prenderlo in giro per i suoi pantaloni fuori moda. 81 Mi deve ancora spiegare tante cose e senza di lui non so dove andare. Guardo mio fratello, lui era in auto con papà ed ha vissuto la cosa attimo per attimo. E‟ imbambolato, inebetito, immobile, mi guarda poi viene sommerso dai parenti. La mamma è stata fermata sul treno per Roma da dove doveva partire per Tel Aviv. E‟ scesa e sta rientrando a Torino con un altro treno. C‟è il vuoto! Tutte le mie certezze sono sparite e davanti solo migliaia di punti interrogativi. Non capisco niente, sento solo che non c‟è papà ed un senso di soffocamento mi fa vomitare. E‟ l‟unica reazione fisica che ricordo. Non posso neanche dire di aver paura. Quella verrà subito dopo. Come si fa ad avere paura di qualcosa che non si conosce. A 21 anni non ci si è chiesti troppo cosa significhi “morte”. Si! I nonni, certo, ma ero piccolo , non ricordo! Io devo vivere , iniziare la vita e devo iniziarla con la morte improvvisa lacerante e con un dolore così gigantesco che non immaginavo nemmeno potesse esistere. Sono passati quasi 45 anni ed ora , mentre scrivo, piango. Piango adesso quello che non ho pianto prima, come bloccato dall‟immensità del dolore e troppo preso dai problemi della vita. 82 54 - MEDITAZIONE - DESERTO – VIAGGIO NELLA LUCE E‟ notte ed io sono seduto intorno ad un falò e sto meditando con alcuni sconosciuti che ad un certo momento spariscono. Mi ritrovo in un posto desolato, non so cosa fare, finché mi incammino alla ricerca di un punto di riferimento, e pian piano il paesaggio si trasforma e quella che sembrava essere una savana diventa deserto. Sono solo, senza nulla, circondato da una distesa enorme, tutta uguale, disseminata da quale sasso. Però stranamente non ho paura. Sono vigile, come se sapessi che mi sta per succedere qualcosa, ma non timoroso. Ho la mente completamente vuota, cammino spedito senza intoppi mentre la notte diventa sempre più scura, e mi avvolge, ne sento il respiro. Improvvisamente in questa oscurità totale mi sembra di percepire una variazione di intensità, l‟oscurità si sta movendo. Il nero totale inizia a diventare grigio, come la leggera luminosità che precede l‟aurora. 83 Fisso un punto per cercare di capire che cosa ho davanti a me e mi accorgo di essere circondato da veli ondeggianti mossi da una brezza. Aguzzo lo sguardo e dietro i veli intravedo lineamenti umani, ombre di volti tristi che sono intorno a me quasi volessero interrogarmi. Quando mi avvicino, delusi si scostano, e mi lasciano procedere. Ormai sono accerchiato da una folla grande e mesta. Vorrei dire qualcosa ma la tristezza di questi esseri è invalicabile, come se io fossi l‟ultima speranza di contatto con qualcosa che loro aspettavano e che poi non hanno riconosciuto. Ad un certo punto le ali della moltitudine si allargano per farmi passare più agevolmente mentre una debolissima luce si irradia uniformemente intorno a me. In fondo a questa via di corpi opachi, ne vedo uno isolato che sembra stia aspettando un mio cenno. Non so cosa fare ed intanto procedo verso quel velo scuro. Sono ormai vicino all‟ombra, ma le pieghe del sottilissimo tessuto grigio non mi permettono di vedere bene come vorrei. 84 Ancora qualche passo e siamo ormai di fronte, ci sfioriamo. Un alito d‟aria fa ondeggiare la cappa che ricopre il volto ed io finalmente riconosco chi è nascosto. “Papà!” urlo nel silenzio totale. E l‟ombra celata prima alza lo sguardo triste e poi si allarga in un sorriso . “E' lui!”, il suo sorriso è inconfondibile. Una fila di denti bianchissimi illumina il viso. Allargo le braccia per abbracciarlo, ma abbraccio aria! Mi scosto leggermente e capisco che non potrò stringerlo, dovrò accontentarmi di guardarlo. Provo una sensazione di delusione. Però lui continua a sorridere e questo mi riempie di felicità. Una felicità totale, mai provata prima, fatta di amore puro e incontaminato. Un amore trasmesso con tutto se stesso senza nessun limite corporale. Sottile eppure gigantesco. Non ci parliamo ma ci capiamo, ogni più piccola variazione di pensiero è da noi compresa. Non ci sono più gli altri. 85 Infatti le ombre che in un primo momento si assiepavano intorno si allontanano come per lasciarci gustare da soli lo straordinario momento. Allora incomincia il più bel dialogo che io abbia mai sperimentato. E‟ difficile esprimere quanto è successo: penso ed i pensieri sono realtà, lo accuso di avermi lasciato troppo presto e si incupisce, ricordo le sue sgridate e quanto fosse goffo a far finta di essere duro con me. Migliaia di fatti si affacciano e ciò nonostante sono limpidissimi contemporaneamente presenti. Gli chiedo per quale ragione si trovi in quel posto. Non mi risponde ma capisco che è legato come da una zavorra. Lo vedo intristirsi come un uccello che non riesce a levarsi in volo. Forse quella è la ragione della malinconia, della rassegnazione. Gli sorrido e gli dico che ha finito di stare lì, non è più necessario, non c‟è nulla da pagare. E‟ libero! Con tutto il mio amore ho il potere di liberarlo. Non ci sono più catene. Può volare perché nulla lo trattiene, io risolverò tutto il resto. Ha già sofferto troppo, adesso basta! 86 Nel pensare questo, lo invito ad andare via con un cenno della mia mano. Mi rivolge un ultimo bellissimo sorriso e poi come un palloncino sfuggito dalla mano di un bambino, si alza ed inizia a volare. Acquista un velocità incredibile e passa sopra una interminabile fila di esseri che arranca in salita verso la cima di una montagna. Giunto in vetta lo vedo tuffarsi e perdersi in una luce fortissima, calda ma non accecante. Se guardare il sole ferisce gli occhi ed obbliga a distogliere lo sguardo, quella luce è viva, chiara e non dolorosa anche se della stessa intensità. Provo un sentimento di grande felicità perché ora so che l‟amore è una forza enorme. Ma nello stesso tempo mi rendo conto che avendolo visto annullarsi nella luce non avrò più una vittima personale da trattenere nelle tenebre e questo per il mio Ego è una sofferenza. Ma questo è un problema che mi vedrò io. Ciao papà. 87 55 - FORME PRECONCETTE Riusciamo a capire ciò che è totalmente estraneo alla nostra formazione culturale? Per comprendere il significato della domanda bisogna rifarsi ad un attento studio fatto dai prof. Gordon della Columbia University e dal Prof. Everet della Manchester University. Esiste un piccolo popolo indio, la tribù dei Piraha, che non ha alcun termine per contare oltre il due. Più precisamente: il loro sistema numerico adotta la singolare tecnica del " uno, due, molti, dove però il termine uno deve essere inteso come "circa uno", il termine due come " un po' di più di uno" o "pochi", mentre tutto il resto appartiene alla parola "molti. Il Prof. Gordon ha sottoposto i componenti della tribù ad una serie di test da cui risulta la loro incapacità di usare con precisione le dita per indicare piccole quantità. Non riescono, ad esempio, a raggruppare oggetti familiari (bastoncini o noci) in gruppi uguali a quelli creati dallo sperimentatore o ad utilizzare strategie di ripetizione dell'unità per contare, come fanno invece alcuni aborigeni australiani. Per loro, infatti, 1 è urapon, 2 è ukasar, 3 è ukasar-urapon, 4 è ukasar.ukasar ecc.. Negli indios Piraha c'è un problema culturale alla base del modo di pensare i numeri: nessuno favorisce questa loro abilità e non essere esposti al giusto tipo di stimoli rende le abilità matematiche difficili o addirittura impossibili da raggiungere. 88 La loro cultura impedisce di parlare di esperienze che vanno al di là della percezione immediata. Il contare, invece, è una forma di quantificazione che richiede un'astrazione. Inoltre questo popolo rifiuta di accettare l'idea di dover imparare cose nuove dal mondo esterno. Loro stessi si chiamano "coloro che sono nel giusto". Ritengono infatti di essere gli unici ad avere giuste relazioni ed ignorano ogni informazione che venga dall'esterno, così come non vogliono analizzare qualcosa di estraneo alla loro cultura che è visto con sospetto. Rigettano l'idea di doversi confrontare con il resto del mondo. La cultura ed il modo di vedere e interpretare il mondo sono fortemente determinati dalla struttura del linguaggio stesso. Per esempio, sempre il Prof. Gordon, studiando la lingua degli indiani americani Hopi, notò che non c'erano vocaboli specifici per indicare il passato, il presente, il futuro e concluse che essi dovevano avere un senso del tempo molto differente dalle altre culture. Così come gli Inuhit che dispongono di circa duecento parole diverse per descrivere la neve e che quindi, pensano ad essa in un modo totalmente differente da noi. Cerchiamo ora di fare un salto e generalizzare il processo a livello mentale: se un concetto non fa parte della propria cultura , tendiamo a rifiutarlo o addirittura a combatterlo perché destrutturerebbe l'intera costruzione. 89 Prendiamo ad esempio la nostra mente logica che funziona normalmente a livello tridimensionale: larghezza, altezza, profondità. Se cerchiamo di introdurre il tempo come quarta dimensione, abbiamo alcune difficoltà a considerarlo come una componente spaziale nonostante Einstein abbia chiaramente dimostrato la reciprocità dei concetti spazio-temporali. Dopo alcune spiegazioni e con un certo sforzo, riusciamo ad accettare queste quattro dimensioni. Ma se per estensione logica, parliamo di una quinta, sesta, decima, ennesima dimensione non riusciamo ad avere una rappresentazione chiara ed immediata ed andiamo in confusione e ci ritraiamo, come l'indio nella numerazione, perché il processo urta contro le nostre salde basi, i nostri tabù. In un altro caso possiamo accettare la sfida di superare i nostri limiti ed indagare con altri sistemi, perché quelli che vengono usati normalmente sono inadeguati: sarebbe come voler guardare il mondo microscopico con una lente d'ingrandimento. Se decidiamo di andare oltre il conoscere comune ci accorgiamo che la prima sensazione è di paura. Certi termini guardati a fondo danno la certezza della inadeguatezza del concetto rispetto alla profondità di ciò che rappresentano. Dobbiamo attivare una nuova sequenza, una mappa 90 nuova, ma innanzi tutto dobbiamo superare il terrore di veder cadere il vecchio mondo. 56 - VANGELI CANONICI E GNOSTICI Avendo ricevuto una educazione cristiana ed avendo frequentato scuole di suore e preti ho radicato in me, come molti di noi, i suoi principi. Però non avevo trovato, nel tempo, risposte soddisfacenti a molti quesiti all‟interno dello stesso cristianesimo e tutto ciò mi aveva portato, tanti anni fa, ad avvicinarmi al buddismo. Tuttavia era una specie di conto sospeso che avevo, dato che gli interrogativi giovanili non risolti ogni tanto riemergevano. Ed allora ho iniziato la lettura del Vangelo di Giuda, ( Vangelo = Buona novella era un termine usato dagli imperatori romani per definire i loro proclami. Poiché gli imperatori romani si consideravano degli dei e signori del mondo per cui tutto ciò che veniva da loro era salvifico) documento portato alla luce e studiato da eminenti esperti e professori internazionali grazie all‟intervento della National Geographic Society . Così ho scoperto che a Jebel Qarara, vicino a Nag Hammady, dove nel 1945 vennero trovati i cosiddetti Vangeli Gnostici, nel 1978 furono trovati 26 rotoli in una giara d‟argilla. Uno di questi era Il Vangelo di Giuda. 91 Composto probabilmente tra il 150 – 180 d.C. fu catalogato come uno di quelli gnostici (da “gnosi” ossia conoscenza, conoscenza mistica diretta, senza intermediari). Da questa mia ricerca iniziale ho scoperto che il cristianesimo era ben lungi dall‟essere quel blocco monolitico che mi era stato insegnato, ma invece era un mondo complesso di interpretazioni, fatti, leggende, convinzioni precristiane, in cui la lotta non di rado portava alla eliminazione dei perdenti ( definiti eretici: docetisti, elkasaiti, nicolaiti, ebioniti, e diversi altri). Quindi era lotta di potere, al di là dei giusti dubbi ed interpretazioni, ed era lontana dall‟amore cristiano cui io avevo creduto nella versione insegnatami tanti anni fa. Gli stessi Vangeli sinottici ( sguardo d‟insieme) vengono così chiamati perché se si sistema il testo di Marco Matteo Luca su tre colonne parallele (In uno sguardo d‟insieme appunto) si notano facilmente molte somiglianze nella narrazione, con frasi uguali o con leggere differenze. Il Vangelo di Giovanni è invece molto differente dai primi tre. Alcuni scrittori come Ireneo, Ammonio di Alessandria, Eusebio di Cesarea intorno al III secolo cercarono di armonizzare i racconti e solo nel IV secolo Sant‟Agostino fece il punto sull‟annosa questione della discordanza tra i Vangeli e sul loro rapporto. Dei 4 Evangelisti Matteo e Giovanni erano Apostoli di Gesù, Marco era discepolo di Pietro e Luca discepolo di Paolo. Quindi gli ultimi due non hanno ascoltato la predicazione direttamente. 92 Ora viene da chiedersi come va considerato il fatto che esistano somiglianze e divergenze difficili da classificare (ad es. sulla tomba vuota di Gesù c‟erano 1 o 2 angeli seduti ?). Il punto non sarebbe in sé importante se non per il fatto che essendosi assunto il principio dogmatico che dichiara che i Vangeli sono parola di Dio, cioè Dio ne è l‟autore, allora non possono esserci errori o discrepanze. I primi appunti furono tenuti dai predicatori per ricordare le parole dirette di Gesù (Vangelo dei dodici), questi furono portati ad Antiochia da un gruppo di elleni abitante a Gerusalemme e di qui cacciato. Questi furono rielaborati in greco (Vangelo ellenista). Poi gli scritti furono portati ad Efeso dove venne scritta una nuova edizione che fu la principale fonte per Marco e Luca che stesero il loro Vangelo nel 60 - 70 d.C. ,mentre il Vangelo di Giovanni fu redatto nella forma definitiva intorno al 80 d.C. Non intendo certo confutare le tesi teologiche che si sono dibattute tra tutti questi rami del cristianesimo primitivo, ma ritengo importante proseguire con una ricerca epistemologica (Epistème = certo, inconfutabile, scientifico Logos = discorso), come è stato insegnato da Lobsang Sanghye adottando la logica buddista, e mettere in risalto come la qualità e l‟ambiguità delle parole nascondano dei significati inediti dipendendo dalla esperienza di ognuno . 93 Ho approfondito gli studi in tale senso cercando di arrivare all‟essenza del messaggio cristiano ed ho scoperto che molti “dogmi e verità indiscusse” erano stati dettati dalla incapacità logica dei Padri Primitivi della Chiesa di sostenere tutta l‟impalcatura di fede costruita, definita in seguito “Parola di Dio”. Io non intendo neppure accettare in toto le tesi gnostiche prospettate dai vari Vangeli Apocrifi (cioè falsi) e questa definizione la dice lunga circa l‟approccio mentale a quegli scritti. Quello che voglio sottolineare è che alcune tesi spiegano certi passaggi in modo più coerente rispetto alla dottrina cattolica. Aver cercato di cancellare questi testi dalla memoria, dimostra che sempre il vincitore afferma la sua realtà sul perdente. Ma questo è normale per i fatti della storia, mentre non lo ritengo corretto per quanto riguarda la religione. Una religione che afferma che Dio, perfetto Amore, castiga i propri figli, umanizza un dio cui attribuisce facoltà terrene, ma soprattutto lo rende giudice e non Colui che amando, perdona come un Perfetto Padre. Il significato di religione deriva da: res ligare = mettere insieme, unire, collegare le cose, scoprirne l‟interdipendenza mentre mi sembra che la religione insegnata con i principi sopraddetti accentui le divisioni. Io non credo che una teologia universale sia possibile per via delle differenti radici culturali, ma un‟esperienza universale non solo è possibile, ma anche necessaria. E‟ questa esperienza verso cui tutti 94 dovremmo dirigerci anche se le chiavi di lettura sembrano essere un po‟ differenti. Vediamo allora alcuni esempi: Vangelo di Giuda: Gesù disse:” Giuda sarai maggiore di tutti gli altri, perché sacrificherai l‟uomo che mi riveste”. Questa tesi ribalta il luogo comune di Giuda avido, ladro, ingannatore, assetato di denaro, con quello che sacrifica il proprio Ego per permettere al Maestro di compiere il suo cammino. Giuda è l‟unico che comprende Gesù ed accetta il suo ruolo odioso mentre gli altri discepoli restano immersi nell‟ignoranza e nell‟inconsapevolezza. Naturalmente è stato detto, per contro, che si volevano ribaltare i valori e che un traditore resta un traditore ecc. ecc.. Ed io mi domando: gli gnostici dovevano scegliere Giuda, il più difficile e controverso degli Apostoli, per sostenere una tesi così difficile, cioè che Giuda era l‟unico vero iniziato ad aver compresso di dover abbandonare tutto il suo Ego a favore del Cristo? Qual‟ era il vantaggio a santificare “il mostro”? Vangelo di Tomaso (scritto intorno all‟80 D.C.): Gesù disse:“ Tu sogni un deserto in cui i miraggi ti dominano e ti tormentano eppure queste immagini vengono da te”. Sono identiche alle parole di Buddha: “Voi siete gli artefici della vostra condizione passata presente futura. La felicità e la sofferenza 95 dipendono dalla mente, dalla vostra interpretazione. Ogni problema e ogni soddisfazione sono creati da voi , dalla vostra stessa mente”. Vangelo di Maria ( scritto nel 100 D.C.): Gesù disse “Il corpo sembra essere ampiamente indipendente, eppure in realtà risponde solo alle intenzioni della mente”. Vangelo di Verità (scritto nel 140 –160 D.C.): Gesù disse “ dovete cercare la pace lasciando tutto ciò che si frappone ponendovi la domanda: preferisco avere ragione o essere in pace?” Qualcuno dirà che è in pace quando gli è stata data ragione. Il processo non è questo. Quello corretto è: avere ragione implica un impegno dell‟Ego che vuole affermarsi , e questo incatena. Mentre essere in pace significa lasciar scorrere i fatti umani senza attaccamento, desiderio o rabbia. Il buddismo dice che c‟è dell‟odio nella mente ma può essere semplicemente soffiato via. Vangelo di Verità: “ Gesù disse: “ I tuoi idoli fanno ciò che tu vuoi che facciano e hanno il potere che tu attribuisci a loro”. Chiarisce il potere della mente individuale. Vangelo di Tomaso: 32:10 Gesù disse: “ Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato, quando avrà trovato si stupirà. Quando sarà stupito, si turberà e dominerà su tutto”. Significa: continua a cercare e quando avrai scoperto che tutto ciò cui avevi attribuito valenza oggettiva è un‟allucinazione della mente, 96 ti stupirai di aver perso tanto tempo dietro ai fantasmi e ciò ti turberà ma finalmente , risvegliato, capirai che il mondo che vedevi era solo sogno ed allora potrai dominare su di esso in quanto cosciente della realtà e non distratto dagli incubi. Vangelo di Tomaso: 36:10: I discepoli dissero:” Manifestaci quale sarà la nostra fine”. Gesù rispose:” Avete scoperto il principio voi che vi interessate alla fine? Infatti nel luogo ove è il principio, là sarà pure la fine. Beato colui che sarà presente nel principio perché costui conoscerà anche la fine e non sentirà la morte”. Significa: principio e fine sono la stessa cosa poiché il tempo non esiste dato che è solo un inganno della mente egoica che ripartisce in passato presente e futuro tramite la proiezione di peccato colpa e paura. Uscito dal sogno si saprà che tutto è un eterno presente ed inizio e fine sono identici. Salmi 37:20 “ Gli empi periranno” letto letteralmente significa che i cattivi riceveranno la punizione eterna da Dio giudice. Può essere riletto come: il pensiero di empietà sarà disfatto. Ogni pensiero privo di amore deve essere disfatto, in quanto falso incubo dell‟Ego. Per l‟Ego, che è solo attacco e mai amore, essere disfatto significa essere distrutto. Ma per liberarsi dalla paura, che è puro Ego, è necessario che i pensieri empi periscano. Infatti solo i pensieri d‟amore sono in sintonia con Dio che è pura armonia e quindi sono reali. I pensieri empi in quanto derivanti da un‟allucinazione mentale egoica non esistono, sono fantasie. 97 Vangelo di Tomaso 40 “Gesù disse: “ Tu sei a casa in Dio, stai sognando l‟esilio ma sei perfettamente in grado di risvegliarti alla realtà”. E‟ evidente l‟identità di concetti con il Buddha che richiama al concetto di risveglio degl‟Illuminati. Vangelo di Tomaso 54 “ Gesù disse: “ Beato colui che è povero perché suo è il Regno del Padre”. Riguarda la condizione di non essere mentalmente attaccato alle cose. Non ha niente a che vedere con la rinuncia a qualcosa di fisico. Se si crede di dover rinunciare a qualcosa allora si rende l‟oggetto della rinuncia reale e ci si lega ad esso invece di “ Nirvana”, soffiarlo via. Queste poche osservazioni servono solo a dare l‟avvio alla dimostrazione e, per chi vorrà, allo studio ed alla ricerca di denominatori comuni della religione e quindi all‟ecumenismo vero, se no tutto il resto è solo manipolazione. Se mi vengono fatte delle imposizioni, penso che chi mi sta di fronte sia debole e non essendo in grado di sostenere le proprie tesi, usa i dogmi di fede come coercizione ad accettare la “sua” parola di Dio, impaurendomi con la minaccia del castigo divino o molto più praticamente con un rogo. 98 57 - MITRA E MITRAISMO Il culto del dio Mitra, divinità di origine persiana le cui tracce risalgono al 1300 a.C. ma probabilmente molto anteriore, è uno dei culti orientali che tramite il mondo ellenico si diffusero a Roma in alternativa alla religione ufficiale. Esso cominciò a prendere piede a partire dalla fine del I secolo d.C. e raggiunse il periodo di massima diffusione al tempo degli imperatori Severi. Il Mitraismo occidentale si è formato da una lunga e complessa evoluzione dell‟antico culto iraniano e, come molti culti di origine orientale, aveva le caratteristiche di religione iniziatica e segreta. Importante è la documentazione archeologica relativa a Mitra che si ricostruisce in base alle numerose raffigurazioni rinvenute nei mitrei. La sua storia si articola in diversi episodi: il dio nasce con una fiaccola ed un coltello tra le mani, con un colpo di freccia fa scaturire l‟acqua da una roccia. Mitra inizia ai propri misteri il Sole, da cui è distinto ma allo stesso tempo strettamente associato. Segue un patto fra le due divinità, che siedono insieme a banchetto sacrificando pane e vino per poi salire verso il cielo. Oltre agli aspetti solari e celesti la sua personalità connessa con la giustizia assunse anche una connotazione cosmogonica e soteriologica, mirante cioè alla salvezza dell‟uomo. Come in tutti i misteri, anche a quello mitraico, si era ammessi attraverso una iniziazione segreta preceduta dal giuramento di non rivelare il rito. L‟ingresso era riservato ai soli uomini, come nel cristianesimo. Secondo alcuni studiosi proprio la disciplina 99 gerarchica dell‟iniziazione, così come il carattere vittorioso del dio ed il contenuto morale del mitraismo, che muove dall‟antica idea persiana dell‟eterno combattimento contro il male, spiegherebbe il successo incontrato dai misteri di Mitra presso l‟esercito e poi anche presso gli imperatori, al punto da far scrivere ad uno storico delle religioni che “ se il cristianesimo fosse stato fermato nella sua espansione da qualche malattia , il mondo sarebbe stato mitraico”. L‟apogeo del mitraismo si ebbe nel II - III secolo d.C. periodo particolarmente travagliato durante il quale l‟impero romano vacillava, minato non solo da una crisi economica e militare, ma che investiva anche tutto il mondo pagano che approderà più tardi alla totale cristianizzazione dopo lotte molto cruente. In questo periodo il mitraismo si identificò con la religione orientale del Sole e fu assunta a religione ufficiale dello stato durante il regno di Aureliano; in seguito Diocleziano cercò di sostenere il culto di Mitra quale religione del Sol invictus nelle legioni imperiali. In quell‟epoca la religione mitraica si diffuse anche nelle classi più elevate. Il mitraismo godette però di una vasta fortuna, oltre che nell‟esercito, anche tra le classi modeste della società: schiavi, operai, artigiani e piccoli commercianti. Contemporaneamente, da questi stessi strati popolari e da esigenze spirituali analoghe, muoveva anche l‟altra grande religione monoteista dell‟epoca: la religione cristiana, che avversò sempre il mitraismo come il concorrente più pericoloso. Il mito mitraico narra che il dio decide di venire al mondo incarnandosi nel ventre di una vergine, e vede la luce in una grotta. I festeggiamenti per la sua nascita avvenivano il 25 Dicembre (vale la 100 pena ricordare che la Chiesa cattolica ha accettato solo nel IV secolo tale data come quella della nascita di Cristo) e Mitra avrebbe abbandonato il mondo terreno per tornare in cielo 33 anni dopo essersi incarnato. Le analogie con la religione cristiana non sono solamente legate alla sua nascita, alla durata della vita ed all‟aureola che il sole dona a Mitra, ma anche nell‟appellativo del grado massimo di iniziazione che era quello di Pater (stesso appellativo con cui ci si rivolge ad un sacerdote cristiano). Il pater era l‟officiante e rappresentava il dio in terra (come nel cristianesimo) indossava vestiti rossi (come i cardinali) ed aveva un bastone con la punta ricurva (come il Papa). Mitra ebbe 12 compagni ed ai seguaci di Mitra veniva promessa immortalità e salvezza. Mitra era soprannominato Il Salvatore. Al mitraismo sono accreditati i seguenti rituali: genuflessione, confessione, confermazione (Cresima), segnarsi la fronte con le dita, esposizione di un pane dentro un disco solare sull‟altare. Ben presto i cristiani iniziarono a considerare il mitraismo “ un travisamento satanico dei riti più sacri della loro religione” (mentre è molto più probabile il contrario, a dire il vero…), lo perseguitarono molto aspramente, riuscendo vincitori e cancellando il concorrente per sempre. 101 58 - MORTE La morte è una rigenerazione della vita. Un'auto viene costruita, nasce, vive, poi comincia ad avere ruggine ed usurarsi, cioè perde l' ordine con cui era stata fatta e muore. Ma non è che diventa nulla, avverrà una trasformazione, diventerà un cubo d' acciaio ed andrà in trafileria o fonderia per diventare altro ancora. Per tutta la vita noi moriamo a pezzettini. Più nulla di me è ora ciò che era 50 anni fa. Sono morti e sono nati miliardi di cellule che mi hanno trasformato, ma io mi identifico sempre come lo stesso di prima anche se non ci sono più. Ma allora cosa dura? Cosa identifico come Ego? Siamo un insieme di eventi, fatti, conoscenze, attributi, relazioni. Noi siamo un continuum di eventi, ma in questo io posso definire che "ci sono" e non che "sono". Quando andrò via da qui sarò diverso da come ero quando sono arrivato: saranno morte e nate alcune cellule e si sarà modificata la mia relazione con la gente, con il mondo. Ciò che mi studia, la scienza, mi dirà i modi con cui mi relaziono con il resto delle persone, del mondo, ma non mi dirà nulla sull'essenza del mio essere. La scienza elencherà attributi di individuazione, ma non dirà nulla circa l‟individuazione stessa. 102 Quando dico che mi sono fatto da me, in realtà ho abilmente usato l' interdipedenza con gli altri, ma da solo non ho fatto nulla. Sono per come sono relazionato con altro, niente di me è indipendente. Ho usato l'interdipendenza , quindi sono ancor più dipendente da altro e altri, ma non ho mai trovato il centro di me, ho delegato altri ad individuarmi e mi trovo legato al loro giudizio per poter sapere. Anche quando rifiuto l' altrui giudizio mi relaziono con il loro giudizio. Da un fiore con l' impollinazione nasce un frutto che matura, marcisce e cade a terra e dai suoi semi rinasce un' altra pianta che farà fiori in un continuum di trasformazione. In tutto questo dov'è la morte? Io cosa sono? Il fiore, il frutto, il seme? E quando muore uno nasce già l'altro in una trasformazione perenne? Qual'è la morte di uno per poter definire la nascita dell'altro? E perché considerare la morte come qualcosa di definitivo? Un bambino appena nato non vede e non sente anche se ha tutto funzionale. Altre persone designano nozioni, che sono immaginative, nel senso di convenzionali ed il bambino, che non ha ancora designato, apprende. Appena pian piano tocca gli oggetti ed il grande li designa con nomi, lui inizia ad accumulare nella memoria, ma sono solo 103 convenzioni quelle che impara, descrizioni, non essenza delle cose, solo somma di attributi: caldo freddo liscio rotondo ecc. in progressione associativa. Se una cosa esistesse davvero in se, dovremmo sapere subito tutto e non apprendere per attribuzioni, dovrebbe essere una conoscenza diretta. Ci illudiamo di conoscere realtà, mentre conosciamo attributi e descrizioni. Il Buddismo dice che le immagini di adesso sono effetti di cause precedenti e così, attimo dopo attimo, in una catena infinita. Ma la mia realtà c'è, solo che è mal compresa da una mente illusoria, distorta. Normalmente non vediamo la realtà, che peraltro esiste, perché siamo offuscati da questo modo di esistere. Infatti quando avremo abbandonato questo modo immaginativo e costruito, finalmente vedremo la realtà come essa è nella essenza. Scopriremo che il corpo è solo una brocca, un diaframma, che sembra separi noi dal resto dello spazio e ci illudiamo di essere individualità separata. Comprendere la morte è capire che non ha importanza che si rompa la brocca, perché così semplicemente senza confini saremo tutto lo spazio e tutto sarà noi. Abbiamo bisogno di capire questo punto essenziale però: nel periodo intermedio del Bardo nella mente individuale crescerà il bisogno di nascere in una vita fisica per soddisfare un processo di 104 causa effetto, di desideri e pulsioni mentalmente non ancora sciolti che verremo a maturare in questo mondo. Quando avremo esaurito ciò che ci aveva portato alla rinascita, torneremo allo stato intermedio e quando il desiderio di risolvere altre cause/effetti si farà di nuovo forte e le condizioni lo permetteranno, torneremo a rinascere in questo continuo ciclo di nascite e morti. Quando finalmente avremo esaurito questa spinta, questo desiderio egoico di realizzare cose nella fisicità, capiremo che la brocca è un‟ illusione, e che non abbiamo mai smesso di essere tutto. A quel punto coscientemente e per atto di grande amore potremo decidere di tornare a nascere per aiutare chi ancora si batte quaggiù contro i fantasmi. L'amore e non il desiderio ci guideranno. Purtroppo in questo mondo pretendiamo di conoscere tutto con la scienza, che indaga sui modi di essere e non sull' essere e ci illudiamo che tramite essa arriveremo ad ingabbiare la Realtà nei nostri piccoli Ego. Più cerchiamo di possedere Dio/Realtà e più si ritrae e sparisce come fumo. La conoscenza è amore totale ed incondizionato, non possesso. 105 59 - CERVO DI MARE Se ti sei soffermato su questo racconto, stai dimenticando che quanto realtà s è u non cc e a te intorno de Sto passeggiando in riva al mare in una assolata giornata d'inverno. Sulla spiaggia non c'è nessuno!...... .......ed io sto con i miei pensieri ad ascoltare il suono della risacca. Ad un certo momento sento una voce che dice: "Per favore, rimettimi in acqua!" 106 Mi guardo intorno e non vedo nessuno, ma la mia attenzione viene attratta da un ramo, sbiancato dalla salsedine, adagiato sulla battigia. Guardo il ramo che ripete: "Per favore mettimi in acqua !" Destrutturare i pensieri apre la mente ad un facile. universo non è inaspettato. volte Però alle bisogna e questo avere il nuovo il coraggio esplorare di Stupito gli domando: "Sei tu che stai parlando?" Ed il ramo mi risponde. "Sono un Cervo di Mare e vorrei tornare in acqua, perché è da un po‟ che sono qui e non succede nulla." "Come non succede nulla...." 107 dico io "..... e cosa dovrebbe succedere ad un ramo secco?" Intanto che parlo, incredulo, mi avvicino ancora di più ed allora vedo che quello che ho chiamato "ramo secco", sembra avere un muso di cervo ed un bellissimo palco di corna. "Se mi prometti che poi mi metterai in acqua, La difficoltà sta nel liberare la mente da ciò di vivere. che è la gioia noto, è cosicchè questo possa ed in scoprire vola in ogni libera momento La mente il nuovo. Ti racconterò la mia storia” 108 dice lui e, ad un mio cenno di assenso, comincia a raccontare: "Ero un ramo di una bella quercia, pieno di foglie, e passavo le giornate a chiacchierare con i rami vicini. seguivo il susseguirsi delle stagioni. Foglie nuove nascevano, foglie vecchie cadevano, in un continuo rinnovarsi. "Improvvisamente una notte il cielo si riempì di fulmini, incominciò a piovere ed un vento di tramontana iniziò a soffiare. "Era la più terribile tempesta a cui avevo assistito. Il vento divenne fortissimo e ad un certo punto sentii tutte le mie fibre lacerarsi, 109 La parte di noi che ci induce a deviare dall'amore non è e la r nostra a colpa, d ma n la a nostra Lasciala ferita. provai un dolore lancinante e mi resi conto che volavo nella notte. "Chiamavo i miei compagni, li vedevo agitarsi e chiamarmi a loro volta, ma il vento mi stava portando lontano. "Finalmente il temporale diminuì di intensità ed io atterrai sulla sponda di un fiume. 110 "Ero un po‟ stordito, ma contento di essere vivo. "Mi guardai intorno e vidi che altri rami giacevano a terra e si lamentavano. Intanto osservavo anche l'acqua del fiume che stava crescendo. "Tutti noi rami spezzati cominciammo ad urlare di paura, perché l'acqua ormai ci toccava. Il nostro compito non è cercare mente. l'amore, nostra ma nella bensì abbiamo cercare di che abbattere quelle tutte sono le liberarci barriere che dobbiamo di cui innalziamo contro le armi che la sua capire E dobbiamo venuta. 111 "Un onda un po‟ più alta delle altre mi prese e mi trasportò nel centro della corrente ed io improvvisamente mi accorsi che quello che pensavo essere uno strumento di morte, in realtà brulicava di vita: pesci e crostacei di ogni genere nuotavano tranquillamente. Qualcuno osservava e sorrideva, mentre io proseguivo la mia corsa, sempre meno spaventato e più incuriosito. "Feci un lungo viaggio nel fiume, conobbi esseri straodinari, vidi città, ponti, anse calme e rapide vorticose e durante il percorso mi sentii modificare: 112 Cavilla sui tuoi pietà. limiti e di a suscitare sicuro un vantaggio ti apparterrano. hanno Dimentica Forse le tue di esserlo. inibizioni hanno deciso e le tue perchè convinzioni e infelici sono vola Alcuni in alto. le foglie infatti ad una ad una si staccavano da me. "Un giorno mi accorsi che alcune cose stavano di nuovo cambiando in modo notevole: infatti i pesci che mi erano intorno erano più colorati, le alghe più grandi. "Ero arrivato in un posto bellissimo, in cui le acque azzurre si stendevano a perdita d'occhio in tutte le direzioni. "La forza della corrente cessò completamente 113 ed io mi adagiai su un morbido letto di alghe e persi conoscenza. "Non so quanto tempo rimasi in quello stato, ma quando mi ripresi ero mutato: la corteccia era sparita, Imparare significa passato. scoprire diverso quello un che già sai. o Insegnare diverso è un avvenire ricordare e scegliere agli idea altri cambiare che di sanno quanto libero Sei sempre te. ero sbiancato e le forme si erano arrotondate. "Mi guardai intorno ed incontrai lo sguardo di un pesce vicino a me che pacifico mi disse: 114 "E' la prima volta che vedo un Cervo di Mare!". "Come Cervo di Mare?" Sono Ramo di quercia!" feci io stizzito. "Forse una volta eri qualcos'altro, ma adesso sei un Cervo di Mare!" e mi condusse con se a scoprire praterie sottomarine, montagne sottomarine, piante sottomarine. "Ecco vedi?" disse il pesce: "Quanto immensa è la natura e quanto imprevedibile? Se tu fossi rimasto uguale a te stesso ti saresti perso tutto questo!". 115 Prosegui il cammino e non tesoro perdere grande mai un la speranza giace anche se strada un piccolo velo della ciglio copre gli occhi sul talvolta perché "Mi insegnò a parlare con altri pesci ed io visitai mari ed oceani immensi, finché un giorno, un'onda mi sbatté su questa spiaggia " Ed ora io, ex ramo, ex naufrago, Cervo di Mare, sto parlando con te uomo. "Non so cosa succederà, ma questa prima chiacchierata è molto promettente. se vuoi ti insegnerò il linguaggio dei Cervi di Mare 116 ed in cambio tu mi insegnerai il linguaggio degli uomini!" "Se vuoi non tornerò più in acqua, ma resterò con te a farti compagnia. In questo modo saprai sempre che in ogni momento di solitudine, Ciò che un bruco chiama la fine del mondo farfalla. una la chiama un maestro potrai contare su qualcuno che sta viaggiando con te e con te condivide il piacere ed il timore di cambiare le cose!" 117 Commosso e felice raccolsi il Cervo di Mare dalla spiaggia, lo portai a casa lo pulii e lo misi là, dove si trova ancora adesso. Non è più Un Cervo di Mare, ora. Non so cosa sia e non ha importanza perché per me è "Un amico!". 60 - LIBERTA' DI ESPRESSIONE Non è vero che la libertà di espressione è un diritto non sottoposto a restrizioni: esiste, ma nei limiti stabiliti dalla legge. 118 Se scrivo di qualcuno che è terrorista, mi denuncia per diffamazione. Se rappresento Maometto con una bomba in testa in migliaia reagiscono. Se i mussulmani ritengono che la rappresentazione di Maometto sia un sacrilegio, la pubblicazione di barzellette di questo soggetto è una bestemmia globale compiuta nel nome della libertà di stampa. La libertà di stampa assoluta non esiste (salvo che, per certi versi, su Internet) neanche nella realtà quotidiana dei mezzi di comunicazione: non è possibile pubblicare pornografia infantile, non si può diffamare, manifestare propositi razzisti o antisemiti ecc. La vera tragedia delle vignette su Maometto è che era nata come una provocazione di un piccolo Paese come la Danimarca, ma è diventata il simbolo dell'indipendenza dei giornalisti di tutto il mondo. Com'è povera una cultura che si afferma rivendicando la libertà di offendere ad ogni costo! Il fatto è che alla reazione viscerale dei fondamentalisti della libertà d'espressione si sono uniti interessi politici che hanno potuto premere sulla xenofobia contro gli immigrati (che portano via il lavoro ai cittadini, che minacciano, che vogliono imporsi) e sull'assimilazione tra mussulmani e terroristi, offrendo per contro l'immagine di sé come sentinelle dei valori d'Occidente. 119 Da noi integrare significa assimilare ai nostri schemi e quindi ci sarà sempre competizione con i tentativi di integrazione islamica. Abbiamo visto come nei dialoghi interreligiosi la condizione di parità verso buddismo ebraismo ed altre religioni da parte del cristianesimo fosse solo formale. Quando si affrontavano questioni di sostanza la tendenza del cattolicesimo era di prevaricazione nel senso: Io sono nel giusto e voi dovete capire ed uniformarvi ai miei principi. Ma quali valori e quali controlli di valori cristiani possiamo proporre noi, visto che molte città europee tra 40/50 anni, molto probabilmente, saranno a maggioranza mussulmana? Quando la popolazione mussulmana sarà maggioritaria non saprà più che farsene della nostra ipotetica tolleranza. Come faremo in futuro a difendere gli antichi valori della nostra civiltà? Per il cittadino europeo, esperto di crisi passeggere, è difficile convivere con un conflitto sul lungo periodo. Lungo periodo che tra l'altro lo vede, molto facilmente, soccombente. In questa competizione, l'immediata vicinanza di una religione estranea potrebbe offrirci un'opportunità d'ispirazione e soprattutto dovrebbe suscitarci qualcosa di più della derisione della satira. Dobbiamo tirare fuori il meglio di noi, ravvivarlo, ridefinirlo. Siamo soprattutto una società priva di spirito, per lo più dediti ad accumulare denaro o cariche e questo non facilita il dialogo. 120 Per la società "altra" , invece, ciò che abbiamo di meglio da offrire è eresia. Il conflitto in questi termini è irrisolvibile, ma proprio per questo ben delineato. Da quando l'Occidente ha preso atto che c'è un antagonismo insuperabile, il suo relativismo e la sua indifferenza sono entrati in crisi ed è da sperare che questo significhi rifondazione di valori. 121 61 – POESIA … INCRINATURA… Fatto di un‟argilla troppo fragile per essere cotto nei forni dei sentimenti primordiali, ne esco incrinato e questa incrinatura mi perseguita per la paura che si allarghi e mi distrugga 62 - POESIA …VARIAZIONI … Giro intorno all‟amore, intorno al mormorio palpitante e ancora non so se sono un santo ferito, un‟alba piovosa, o una storia di creazione. 122 Giro in tondo sullo stesso piano, talvolta balzo, poi ripiombo. Sempre uguale e sempre diverso, giro con una chiave che non voglio usare. Giro intorno alla pace giro intorno all‟armonia. Spuntano conflitti ed io non trovo amore perché mi perdo nella paura di perderlo. 63 - MORALITA’ I generali addestrano i piloti a lanciare bombe al napalm, ma non vogliono che scrivano “CAZZO” sulla fusoliera degli aerei perché è osceno. 123 64 - SESSO E SESSUALITA’ Una volta un‟occhiata dell‟ostetrica affibbiava al neonato un sesso. Guardava i genitali e diceva “maschietto” ed era fatta. Ma ci sono individui ai quali quel destino andava stretto: “chi ha un patrimonio genetico difforme da quello dei genitali”. E sono circa il 5% dell‟umanità. Non è una malattia o una scelta trasgressiva come facilmente si credeva fino a poco tempo fa semplificando i giudizi e facilitando la marchiatura del diverso con quella del peccatore. ( Tanto per parlare di pregiudizi in un altro tempo i mancini, in quanto diversi dalla maggioranza, erano mandati al rogo come stregoni posseduti da Satana. Fortunatamente a me, mancino, da piccolo, a scuola legavano solo la mano sinistra dietro la schiena quando dovevo imparare a scrivere perché la sinistra è la mano del Diavolo che mi poteva suggerire chissà cosa. Potevo invece disegnare con la mano sinistra perché evidentemente il Demonio non è interessato all‟immagine grafica). Con i presupposti di cui sopra era facile giudicare l‟omosessuale come persona contraria alla morale corrente e quindi ghettizzarla. Questo avvenne quando il cristianesimo, che è profondamente sessuofobico, prese il sopravvento sulla religione romana. Oggi invece sappiamo che 54 geni organizzano diversamente maschi e femmine. L‟identità sessuale è quindi radicata nel genoma 124 di ogni individuo ed è ben più complessa di quando si pretendeva di riconoscere il sesso guardando i genitali di un neonato. C‟è una finestra temporale tra il 2° ed il 5° mese dopo il concepimento in cui , se per caso, un feto viene esposto a livelli ormonali tipici delle gravidanze di feti femmina, da adulto sarà predisposto ad essere attratto dai maschi, sia che sia nato con genitali femminili che maschili. C‟è stato un dibattito sui preti omosessuali. Ritengo che essendo la castità una regola dell‟ordine sacerdotale, non debba nemmeno porsi il problema dato che essendo stata fatta una scelta di vita, cioè l‟ordine religioso, si debbano rispettarne i dettati. Altrimenti si esca dalla congregazione. Ciò premesso un vescovo leggeva in continuazione la Bibbia e ripeteva : “… Dio dice…Dio dice…” per dimostrare che Dio è contrario agli omosessuali preti o laici che siano e non aveva altri argomenti cui appellarsi che una, secondo lui, “chiara indicazione divina”. Credo che Dio non si occupi di omosessualità. E‟ accertato che tra pinguini , scimmie, giraffe, bisonti, cani ecc. i rapporti omosessuali sono abbastanza normali. Per secoli gli scienziati hanno fatto finta che l‟omosessualità animale non esistesse, spinti anche da alte sfere ecclesiastiche. E‟ un fatto che la stimolazione genitale tra maschi o tra femmine sia una costante. Allora orang-utang, scimpanzé, bonobo, antilopi sono malati o peccatori? Dio li castigherà tutti? 125 Tutto ciò ci fa comprendere le differenze e quindi accettare le diversità. Accettazione che diventa invece difficile per chi vuole imporsi, gestire il potere, ed ha tutto l‟interesse a marchiare i diversi come viziosi, peccatori ricattandoli magari anche con dannazioni eterne. 65 - HERMAN GOERING …..“Ovviamente la gente comune non vuole la guerra, ma in fin dei conti sono i leader di un paese a fare politica ed è sempre semplice trascinare un popolo , che si tratti di una democrazia, di un regime fascista o di una dittatura comunista. Che faccia o no sentire la sua voce, il popolo può sempre essere piegato agli ordini dei capi. E‟ facile: basta dirgli che è sotto attacco e accusare i pacifisti di non essere patriottici e di mettere la patria in pericolo. Funziona nello stesso modo in tutti i paesi.” (Herman Goering al processo di Norimberga). 66 - ADOLF HITLER Hitler non era lo stupido ed il pazzo che hanno voluto farci credere. Aveva sviluppato un odio viscerale per il comunismo ed il comunismo era stato creato dall‟ebreo Karl Marx, suo secondo 126 odio. Il Comunismo evidentemente cozzava con l‟idea di Superuomo enunciata da Nietzche e da Hitler fraintesa, ma fatta sua. Le potenze di Francia ed Inghilterra erano ben contente di avere un personaggio come Hitler che si opponeva a Stalin in modo estremo ed erano quindi disposte ad accettare alcuni bocconi, come l‟annessione dell‟Austria e dei Sudeti, purché rimanesse a baluardo contro l‟URSS. Fino ad un certo punto le grandi potenze pensavano di avere un burattino fanatico a loro disposizione. Quando si accorsero che non era così, era troppo tardi. L‟aragosta buttata viva nell‟acqua bollente era dovuta ad una ricerca di Hitler sul modo di farla soffrire meno (Sic). Poi sono saltati fuori i grandi gourmet a sentenziare sul sapore, sulla consistenza ecc. Uno che ha massacrato 10 milioni di ebrei nei forni crematori era preoccupato del patimento dell‟aragosta! Durante l‟olocausto mamme entravano nelle camere a gas ridendo e cantando con i bambini per mano perché non si spaventassero. Capacità dell‟Amore di trasformare un gesto in un fatto sublime! 67 - DARE Diamo sempre qualcosa a tutte le persone che incontriamo, ma vogliamo scegliere cosa dare. E‟ la malattia del controllo. Ogni parola, ogni gesto è diretto ad allestire la scena per la vita che 127 aspiriamo a condurre. Bisogna invece non erigersi a giudice, lasciar correre, permettere agli altri di seguire la loro strada benedicendoli. Dar da mangiare agli affamati e dar da bere agli assetati non è essenziale. Quel che conta è il sentimento che si sperimenta nell‟offrire con amore e senza riserve. Invece il più delle volte queste azioni sono inquinate dal mercato del premio o del castigo e quindi sono nulle, operano nel mondo dell‟ego e della paura. Dovremmo analizzare le nostre ferite da medicare: rapporti interpersonali falsati, mancanza di credo, tumori da paura, incapacità di perdonare. Bisogna modificare quello che si dà ed il modo in cui si dà. Non è mai troppo tardi per niente, meno che meno è tardi per cambiare. Alcune cose sono utili, ma trasformarsi in schiavi per poterle avere, lottare perché altri ci convincono che sono necessarie è una cosa senza senso. Ma i richiami sono fortissimi. 128 68 - TIZIANO TERZANI “Sto molto bene, è solo il mio corpo che marcisce, ed io presto me lo lascerò alle spalle”. Terzani ha raccontato che in India ci sono persone che svolgono molto seriamente l‟attività di dar da mangiare alle formiche. E‟ un‟attività importante? Se lo pensano lo è. 69 - MELANOMA Ho ritirato gli esami all‟ospedale. Doveva essere un “semplice” basalioma, come uno di quelli che mi erano già stati asportati altre volte ed invece è un melanoma: un cancro della pelle alla clavicola destra. Devo essere rioperato immediatamente e, se non va tutto, bene dovrò iniziare la chemioterapia entro uno o due mesi. Il mio melanoma colpisce linfonodi sotto l‟ascella ed all‟inguine. Melanoma: una parola così obbliga a guardare la fine come certezza; mentre prima si pensa alla morte come ad un evento probabile, lontano, che “forse” un domani colpirà anche noi. Ora bisogna confrontarsi con fatti non più procrastinabili. Veramente cambia la vita e per certi versi in meglio, al di là della paura di soffrire. Tutto improvvisamente assume un valore diverso, 129 un gusto fino a ieri non provato perché nella mente c‟è in continuazione un martellare che dice: “forse questa cosa non la farò mai più”, “non c‟è più niente da perdere”, “ è ora di lasciare andare tutto, proprio tutto”. Ed allora il piacere di vivere diventa veramente enorme. E‟ come quando si ha una cosa preziosa e ci si dimentica perfino di averla, chiusa in un cassetto, fin quando qualcuno cerca di rubarla. Avevo una irritazione alla lingua ed alla gola tutte le volte che mangiavo o bevevo cibi e bevande forti mi dava fastidio. Sono andato da una persona che mi ha dato un prodotto per gli sciacqui ed ha detto:” deve essere grato perché il suo corpo la avvisa di ciò che non gradisce, ne tenga conto”. Improvvisamente quella che era considerata una contrarietà era diventato un metro sensibilissimo per il mio bene. E‟ difficile accettare un malanno non come un nemico, ma come una misura del disagio del nostro corpo, che rispecchia un disagio mentale o spirituale. E nella difficoltà di questa accettazione si aggiunge la paura che tende a paralizzare invece che aiutare a liberarsi dai pesi. Tra gli esperti che ho interpellato sono anche andato da chi si occupa di Altra Medicina e secondo questa teoria, peraltro corretta logica e consequenziale, il melanoma è un tentativo di rendere reale, somatizzandola, la mia irritazione con Padre/ Sole/Dio. Mio padre è morto quando avevo 21 anni e quindi mi sono sentito abbandonato e sono stato arrabbiato con lui per anni. Il sole mi irrita ed ho la sensazione della pelle che frigge al suo calore, mentre 130 da piccolo ero costretto a “stare al sole perché fa bene e fa crescere sani” e con Dio ho sempre avuto un rapporto dubitativo regolato dalla paura di essere lasciato se non avessi ottemperato ai “suoi desideri”. Il problema dell‟Altra Medicina quindi non è la teoria dell‟esplodere del melanoma, che si può dare anche per buona, ma la ricerca della giusta causa psicologica che ha creato il trauma per poterlo rimuovere dai meandri della mente. E qui nasce il terrore di non riuscire a trovare il punto focale a tempo, mentre la malattia progredisce. La presenza mentale è l‟unica cosa che conta. La disattenzione è morte. Come analizzando e penetrando a fondo un dolore, si riesce a non sentirlo, così guardando la morte a fondo ed indagando non la si trova più, sparisce perché non c‟è, è solo un fantasma che pervade la vita. La morte sorride a tutti. Ciò che si può fare è sorriderle di rimando. Solo così si può vivere senza la sua costante paura ed essere un po‟ più liberi. Un sorriso può cambiare la vita, ma lo si può fare solo quando si percepisce la morte come un fatto personalmente. Altrimenti sono solo fantasie. 131 reale che riguarda 70 - DETERMINISMO Il determinismo è troppo semplicistico: alcuni scienziati partendo dal fatto che esistono determinati meccanismi, deducono che tutto è riconducibile ad una somma di sequenze meccaniche. Ma se osiamo andare un po‟ più in là, scopriamo delle altre affascinanti ipotesi. Bohr ha dimostrato che le leggi della meccanica quantistica sono regolate dal caso. Il ricercatore influisce sull‟esperimento e pertanto è una delle concause variabili. Di conseguenza le leggi non determinano più quello che accadrà con certezza, ma solo la probabilità di un fenomeno. Questo ha messo in crisi i fondamenti teorici del determinismo ed in particolar modo la relazione di causa/effetto che è sempre stata centrale nella filosofia. Il nesso causale è un fatto relativo: non posso sapere quali effetti sono stati prodotti da certe cause, ma tutto è un‟ interpretazione basata sulle aspettative. Teorema di Kamarashura, logico matematico indiano vissuto nel 7° secolo d.C.: Tutte le cose sono prodotte. Ciò che le produce è la causa (ad esempio l‟argilla è causa del vaso). 132 Questa causa come può essere prodotta? Non sequenziale o sequenziale. Se è non sequenziale non produce nulla, quindi non è causa Se è sequenziale può essere permanente o non permanente. Se è permanente produce solo se stessa. Se è non permanente può produrre altro e può essere ostruita o non ostruita. Se è ostruita non produce. Se è non ostruita può produrre altro e può essere totalmente o parzialmente ostruita. Se è totalmente non ostruita si perde nell‟infinito senza ostacoli Se è parzialmente ostruita, crea le cose che, essendo riflessi, si manifestano nel loro essere composti, in relazione. (teoria della indeterminazione di Heisenberg) 71 - CAPITALISMO U.S.A. E ITALIANO Nel capitalismo americano , che ha come base etica il calvinismo, il concetto di ricchezza è relato alla benevolenza di Dio. Ci arricchiamo grazie a Lui e dovremmo restituire, tramite donazioni, fondazioni, ed elemosine parte del dono ricevuto da Dio. Nel capitalismo italiano continua ad essere presente il concetto cattolico di esaltazione di povertà. Quindi si crea un conflitto morale con la ricchezza. 133 “E‟ più facile che una gomena (chissà chi ha scritto cammello?) entri nella cruna di un ago che un ricco nel regno dei cieli”. Questo credo, profondamente radicato, di contrapposizione tra ricchezza e regno dei cieli, mina alla base il comportamento di accumulazione. Peccato che a pochi venga chiaro in mente che comunque i due principi etici contrapposti sopra citati, cui vengono date basi religiose o addirittura divine, dimostrino la non obiettività ed universalità degli stessi, esaltando anzi la loro chiara matrice manipolatoria. 72 - FASCISMO E COMUNISMO Il comunismo scientifico nasce dall‟idea che esista una forza naturale che trae la sua forza immensa dai meccanismi stessi insiti nell‟economia umana. E‟ questo meccanismo naturale che provoca inesorabilmente il continuo migliorarsi della realtà. Ma Hengels ed in seguito Marx affermano pure che deve essere abolita la proprietà privata e la via per conseguire questo obiettivo è una violenta rivoluzione sociale che deve essere attuata dal proletariato. Ma se è un meccanismo naturale, perché deve essere forzato con una rivoluzione violenta? 134 Il fascismo è sorto all‟inizio del „900 quando doveva contrapporsi al socialismo rivoluzionario di matrice bolscevica che aveva come fine ultimo lo scontro di classe e la presa del potere creando caos ed ingovernabilità. La gente, stufa e smarrita, ha dato pieno appoggio al fascismo per cercare di ritrovare un minimo di governabilità del paese, ridimensionare la burocrazia e combattere la crisi economica successiva alla prima guerra mondiale. Questo non viene mai detto, ma si afferma solo che il fascismo ha preso il potere con la forza. Bisognerebbe ammettere che il socialismo rivoluzionario aveva la stessa intenzione nel suo DNA costitutivo, solo che non è riuscito nel suo intento. Ma chi ha iniziato a terrorizzare la popolazione è stato quest‟ultimo, cercando di disgregare i principi su cui la borghesia aveva creato lo Stato Risorgimentale e, minacciata, ha cercato di difendere i propri privilegi in opposizione al proletariato che viveva nella miseria. 73 - OPERE D’ARTE Un quadro che rappresenta una montagna cosa significa? Solo una montagna? O è la rappresentazione rielaborata dell‟artista per far intendere quello che c‟è dietro quella rappresentazione? Allora un quadro rappresenta un significato del significato. Questo è ciò che bisogna intendere nell‟”osservare un‟opera”. 135 74 - SAGGEZZA DI LORD Un giornale aveva attaccato molto violentemente un Lord inglese. “Attacchi a sua volta e quereli il direttore, li distruggerà” suggerì un amico. “Non occorre” disse il Lord “metà di quelli che ha comprato il giornale non ha visto l‟articolo. Metà di quelli che l‟ hanno visto non l‟ ha letto. Metà di coloro che l‟ hanno letto non l‟ ha capito. Metà di quelli che l‟ hanno capito non l‟ ha creduto. Metà di quelli che l‟ hanno creduto è gente senza importanza. Dunque…… 75 - BUIO Quanto è veloce il buio? L‟ombra non può essere più veloce della cosa che la proietta, ma non tutto il buio è ombra. Il buio è un fenomeno naturale. Ha una sua realtà e non può essere studiato solo al negativo, come mancanza di….. Anzi forse il buio è arrivato prima:……e Dio disse “che la luce sia”…… ma allora significa che prima era il buio? Situazione di calma totale antecedente il dualismo con la luce? Il buio è calma, riposo, e perché molte volte è usato come sinonimo di ignoranza, inconscio, paura, sconosciuto? Sembra che sia possibile che la luce viaggi ad una velocità superiore ai 300.000 136 KM/secondo vicino ad una gravità enorme come quella di un buco nero. Ed il buco nero, che ha una forza tale da trattenere la luce, è superiore alla luce ? Quando sento dire da scienziati che il 95% dell‟Universo è costituito di materia oscura e forza oscura, cioè qualcosa di cui non si sa nulla, mi viene un brivido medievale. 76 – EMPATIA Talvolta sorprende parlare con qualcuno che sembra salti di palo in frasca in modo irrazionale. Invece è entrando in sintonia con le persone nella loro totalità che si capisce quanti livelli ci siano nell‟individuo. Se la persona è libera si muove agevolmente dall‟uno all‟altro non in modo selettivo, uno per volta, in modalità egoica. Se si prende tutto insieme è come essere inondati da una marea che in un primo momento sconcerta, poi la mente riordina e comprende tutti i piani di contatto: è trovare l‟ordine nel caos. 77 – SPECCHIO Quando guardiamo uno specchio, ci soffermiamo sui suoi attributi: dimensione cornice, ecc. ma lo specchio non lo vediamo, perché vediamo solo una sua funzione che è il riflettere. Nel momento in cui 137 guardiamo il vetro, la patina argentata, vediamo il vetro e la patina argentata, e non lo specchio. Quando ci stacchiamo dalla funzione non vediamo nulla altro che attributi, quando guardiamo gli attributi perdiamo la funzione. Ma dove sta la specchità? 78 - RINASCITA E KARMA Noi siamo funzioni e nascendo abbiamo accettato di svolgerle. Ma quando siamo nati ci siamo dimenticati di ciò ed abbiamo dato credito all‟Ego che non ricorda. Invece il nostro compito qui è vivere le situazioni, capirle, accettare la riconciliazione con la propria parte che ha vissuto la tale esperienza e lasciarle andare. Avremo in questo modo permesso all‟Universo di portare a maturazione forma - funzione e, sciogliendola dall‟attaccamento, avremo liberato tutti da quell‟aspetto per l‟effetto olografico del mondo. In questo senso la malattia è già guarigione, in quanto è venuta a maturazione una funzione specifica e che si viva o si muoia non ha importanza, l‟importante è comprendere la propria parte nella recita. In ogni momento della vita tutto ciò che accade è perfetto perché sono giunte a maturazione cause e condizioni e sta all‟individuo scegliere tra la possibilità di scioglierlo definitivamente o di rafforzarlo con idee di odio, rancore facendo si che si ripresenti per permetterci di comprendere la cosa un‟altra volta o in un‟altra vita. 138 Questa è la libertà dell‟uomo: lasciare andare, sicuri che abbiamo compreso oppure trattenere, credendo nella allucinazione collettiva e nelle sue regole. E‟ vero che per l‟uomo liberato non esistono regole, perché avendo capito che tutto è rappresentazione e sogno, si scioglie dai vincoli di credenze varie. 79 - CROCEFISSIONE Proviamo a cambiare punto di vista sulla Crocefissione. Gesù ha capito che chi lo sta uccidendo, sta chiedendo amore perché è terrorizzato, in quanto Lui gli ha proposto amore (cioè fuori dagli schemi egoici di attacco) e l‟altro invece preferisce stare nella colpa e nel peccato (cioè dentro gli schemi egoici) uccidendo chi lo farebbe uscire da quel tipo di visione. Questo è il massimo dell‟amore: “ti perdono perché uccidi dato che non sai fare altro, pieno di paura e odio e la proposta dell‟amore, che non conosci, ti aumenta ancora di più la paura”. RICORDARE: la continua preoccupazione è un attacco perché dimostra la mancanza di fiducia. E se sono pronto all‟attacco sono totalmente immerso nell‟ego e non comprendo altro. Stessa cosa per la cosiddetta prudenza che il più delle volte è solo paura e quindi dimostra la totale immersione egoica. 139 80 - OLOGRAMMA La luna si riflette nell‟acqua di una brocca. La brocca si rompe ed ogni goccia di acqua che si sparge sul pavimento rifletterà ancora la luna. Stupore! Tutto è uno. 81 - ESERCIZIO Per mezz‟ora al giorno provare a pensare diversamente. Uscire dagli schemi, tanto nessuno se ne accorge , ogni pensiero pazzo è una prova di liberazione. Abbandonare il giudizio del passato, lasciare che entri il nuovo. Quando parliamo con una persona l‟ego vuole fare una sintesi della sua personalità per sapere come comportarsi. In realtà vuole evidenziare dei difetti per poter avere una qualche supremazia, creare una gerarchia di valori in cui poter essere colui che detta regole ed essere in grado di sferrare l‟attacco per il dominio al momento opportuno. Allora proviamo ad aprire il cuore ed accontentiamoci di ascoltare chi ci sta di fronte. Sicuramente scopriremo moltissime cose su di lui che non avremmo scoperto se ci fossimo posti in posizione antagonista. Attenzione perché molte volte facciamo solo finta di aprirci. 140 82 - MALATI Due uomini, entrambi molto ammalati, occupavano la stessa stanza d‟ospedale. A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un‟ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all‟unica finestra della stanza. L‟alto uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli, e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto. Ogni pomeriggio l‟uomo che stava vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori della finestra. L‟uomo nell‟altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose ed i colori del mondo esterno. La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre ed i cigni giocavano nell‟acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barchette giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra i fiori di ogni colore e c‟era una bella vista della città in lontananza. Mentre l‟uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l‟uomo dall‟altra parte della stanza chiudeva gli occhi ed immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l‟uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l‟altro uomo non 141 potesse vedere fisicamente la banda, con gli occhi della sua mente la vedeva così come l‟uomo della finestra gliela descriveva. Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l‟infermiera del turno di giorno portò loro l‟acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell‟uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L‟infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l‟altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L‟infermiera fu felice di fare il cambio,e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l‟uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicino al letto. Essa si affacciava su un muro bianco. L‟uomo chiese all‟infermiera che cosa poteva aver spinto il suo amico a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L‟infermiera rispose che l‟uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. “Dato che era molto buono, forse voleva farle coraggio”. 142 83 - MANIPOLAZIONE Ciò che viene detto ad un individuo in condizione di paura o dolore è registrato dal cervello come verità. Ripetuto più volte è efficace, preciso, sistematico. Noi viviamo sempre in condizione di dolore e paura (è la modalità egoica). In più abbiamo paura di perdere l‟amore dei nostri modelli se non ci comportiamo conformemente ai loro presunti desideri e quindi inneschiamo ed alimentiamo un sistema di terrore che noi stessi abbiamo accettato ed adottato. Viene allora da chiedersi qual‟ è la ragione per cui veniamo costantemente martellati con notizie catastrofiche: è semplicemente comodo, infatti, avere agnellini impauriti da pilotare verso una qualche direzione determinata. 84 - HANDICAP Molte volte facciamo fatica a guardare gli handicappati. Ci è difficile accettare, ingigantiti negli altri, i difetti che temiamo di avere, le differenze che potrebbero colpirci. Una ragazza handicappata diceva: “Io sono sempre stata così. Non ho mai avuto le braccia. Sei tu che stai male guardandomi, non io”.Quando incontriamo un handicappato è sempre lui a lanciare 143 una passerella tra sé stesso e noi per farci scoprire la tenerezza infinita e la ferocia del dolore. Non sempre siamo pronti. 85 - NARCISISMO Il narcisismo è un attributo dell‟Ego e la psicologia non va oltre la descrizione del comportamento, non fornisce una soluzione radicale al problema. L‟Ego, per sua natura preda tutto e non ha comportamenti diversi. Qualsiasi spiegazione psicologica di modi di essere egoici serve solo a permettere una migliore vivibilità all‟interno del suo stesso sistema. Bisogna inventare, stupirsi, non adagiarsi, non ripetere, essere creativi, godere dell‟imprevisto, godere della enorme fantasia della vita. In caso contrario si cade nella totale pigrizia della mente che vuole la ripetizione infinita di schemi di paura o di attacco che non permette alcuna uscita dalla prigione dell‟Ego. Facendo un esame vediamo che il 99% della giornata passa nella ripetizione di schemi comportamentali senza il benché minimo slancio creativo. Tuttavia pensiamo di essere intelligenti! Continuamente l‟incoscienza tende a prendere il sopravvento su quei pochi attimi di consapevolezza, come una rete fittissima che impedisce di volare. 144 86 - PROIEZIONI Quante volte presupposti irreali creano proiezioni altrettanto irreali? Sempre, perché abbiamo una percezione condizionata, limitata e quindi per ciò stesso distorta. Magia: “Pensa a tutto ciò che vuoi ma non a “denaro”! . Certamente torneremo continuamente a “denaro” finché diventerà il centro del mondo. Lasciare andare. 145 87 - INIZIAZIONE DI AYAGRIWA Iniziazione di “Cenresig che apre gli occhi”. E‟ la parte che serve a distruggere i demoni e quindi a liberarsi dando via libera a quelle che sono realmente le proprie tendenze. Demoni. Mi sono svegliato di soprassalto convinto di essere circondato da Astarotte. Mi sono messo a fare meditazione alle tre di notte cercando pacificazione. E‟ stata una conseguenza della pratica di “Cenresig che apre gli occhi” e si carica la negatività. Astarotte è il demone che sovrintende a lussuria e rabbia e queste sensazioni coincidono con la pratica del monaco che ha sovrinteso all‟iniziazione. 88 - POLVERE La polvere è considerata sporcizia, trasandatezza. Invece la polvere può avere una connotazione positiva: è un orologio, ogni granello è un attimo, una stalagtite domestica. Polvere ricorda: 146 “Vieni dall‟uomo ed all‟uomo ritornerai”! 89 - NON ATTACCAMENTO Una volta un uomo sputò in faccia a Budda. Budda si asciugò il viso e gli chiese: “hai altro da dire?”. I suoi discepoli erano scandalizzati e adirati. Il discepolo più vicino esclamò: “Questo è troppo! Se non fosse perché ci sei tu, lo ammazzeremmo. E tu gli chiedi se ha altro da dire!” Budda disse:” si, perché anche lo sputare è un modo di dire qualcosa. Forse quest‟uomo è così adirato che non ci sono parole adeguate per esprimere la sua ira; per questo sputa”. Cosa fate quando le parole non sono adeguate?Ridete, piangete, abbracciate, schiaffeggiate. Se l‟ira è tanta che non c‟è parola abbastanza violenta, cosa fate? Sputate. Questa è la visione del Budda, senza interferenze della mente. Guarda la persona che gli sta di fronte e si chiede:” Perché quest‟uomo sputa su di me?”. Lui stesso non è implicato. Non mette di mezzo esperienze passate, o idee che conferiscono al fatto un significato insultante e umiliante. Nessuna idea interferisce. Semplicemente contempla la realtà dell‟uomo che sputa su di lui. E nello stesso tempo è profondamente partecipe. Quest‟uomo deve essere angosciato: si trova in un 147 dilemma espressivo. Sente il bisogno di dire qualcosa, ma gli mancano le parole per dirlo. E allora , goffamente , sputa. Budda disse: “perciò ti chiedo : hai altro da dire?” Anche l‟uomo restò colpito, non se l‟aspettava. Era venuto per umiliare Budda, e Budda non era umiliato; al contrario, profondeva la sua compassione per lui. Quella notte non riuscì a trovar sonno; continuò a rimuginare quanto era accaduto. Era difficile per lui assorbirlo. “Che uomo è questo? Gli sputo in faccia , e lui semplicemente chiede,e con grande amore: Hai altro da dire?” Di primo mattino ritornò da Budda, gli si gettò ai piedi, e disse: “Perdonami , Signore. Ciò che ho fatto mi ha tenuto sveglio tutta la notte”. Budda rise e disse:” Io ho dormito benissimo. Perché ti sei così angosciato per questa cosa da nulla? A me non ha fatto nulla, vedi, la mia faccia è esattamente come prima. Di che cosa ti preoccupi tanto?” L‟uomo disse:” Sono venuto per diventare tuo discepolo. Dammi la tua iniziazione, perché ciò che ho visto in te è qualcosa di sovrumano. Ma prima perdonami”. E Budda disse:” Come posso perdonarti? Non mi sono mai adirato. Di che cosa posso perdonarti? Io non ho notato nulla.” Erano passate ventiquattro ore , ed essi sedevano sulle rive di un fiume. Budda disse:” Guarda quanta acqua è passata di qui in ventiquattro ore. Altrettanta vita è trascorsa in te ed in me. Questo fiume non è più lo stesso. Io non sono più lo stesso uomo! Tu non mi hai mai 148 sputato in faccia: si trattava di un altro, che esisteva ventiquattro ore fa . E tu non sei lo stesso che ha sputato. Chi può perdonare chi? Quello che è stato è stato.” Questa è la visione della non-mente. 90 - ESPERIENZA Esistono i filosofi che pongono domande tipo : c‟è l‟altro mondo, il mondo è eterno, il mondo è ciclico, il mondo è infinito e creato o increato ecc.. ma non conoscono il mondo né la mente. Non sono rasserenati dal loro sapere, generano sete di saperne sempre di più e di più e il dubbio porrà sempre nuovi quesiti. Esprimono opinioni che pian piano diventano assunzioni, che poi diventano verità e poi verità assolute. Dobbiamo abbandonare tutte le opinioni e fare esperienza di ciò che troveremo nella nostra ricerca. Dobbiamo parlare di cosa è la mente? Facciamo esperienza di cosa è la mente. Che cos‟è la materia? Facciamo esperienza di cos‟è la materia e non interroghiamo capiscuola. Mettiamoci in uno stato mentale e fisico tale che si possa osservare ciò che si ha di fronte, osservare aspetti della mente quando è un ricordo, quando è una percezione, una intuizione. Questo contatto con la realtà della nostra mente attraverso la presenza mentale è molto più forte come esperienza di una riflessione culturale, di un‟opinione. 149 La meditazione è uno stato in cui, al di là di una riflessione, c‟è un contatto con la nostra mente sottile e questo stato apre ad esperienze enormi e sconosciute. Esiste una meditazione che si chiama: “L‟unica cosa che conta” e fa si che la persona abbia l‟esperienza di esserci in questo corpo. Quella esperienza toglie ogni dubbio sul fatto che questa mente è entrata in contatto con qualche cosa di diverso e che ne condivide in ogni sua parte il destino: nei suoi pensieri, nel suo corpo che cambia di momento in momento, in questa interdipendenza che è come acqua nell‟acqua, latte nel latte. Quando è presente e chiaro nella meditazione che io “ci sono in questo corpo”, ma “non sono questo corpo” e dunque c‟è qualcos‟altro che lo condivide, questo è un contatto. Questo è più forte di una riflessione come: “forse c‟è la mente, forse la mente viene prima del corpo, forse è un‟anima che rinasce “. Libera dal dubbio! Diventa una possibile riflessione su un‟esperienza:” Io ora in questo stato ci sono, ci sono le persone che vedo davanti, ci sono nel mio corpo, ci sono in questa pulsione, ci sono nel senso che sono con “quella”. E questa consapevolezza è già un bellissimo balzo verso l‟ignoto. Proviamo a fare un‟esperienza: Vigiliamo sui sensi, su quello che arriva alle orecchie, su ciò che c‟è davanti a noi, i profumi che ci arrivano ecc. ed isoliamo la mente nei suoi vari stati. Vigiliamo sul pensiero che sorge e se ne va, come una nuvola; imperturbabili osserviamo il nostro corpo, le sensazioni, l‟agitazione e lasciamo correre tutto quanto. Siamo 150 presenti qui ed ora in questo corpo, la mente è aperta. E quando vedo una forma, odo un suono, non penso “questo è il suono di una motocicletta”, questa forma è questo e quello, la forma la osservo come forma, il suono come suono, senza aggredire con concetti e giudizi. Ciascuno è presente a se stesso, nella rinuncia a questo mondo nel senso di non voler dare “nomi” e pensando che siamo in prestito. La mente si fa distaccata. Gli effetti delle pulsioni, delle emozioni che producono pensieri rapidi come fulmini perdono forza ed il cielo della mente si fa chiaro, le nuvole si diradano finché cominciamo a fare esperienza di questa mente pacificata in questo corpo fermo. Ora ognuno percepisce questa presenza mentale come un osservatore; è questo uno stato di pace che non sorge dal fare qualcosa, ma dall‟abbandono di ogni cosa. Ci sentiamo lieti e la sua unica causa è di aver abbandonato attaccamenti, aspettative, memorie, speranze. Non aggrediamo il mondo. Come ci accorgiamo che è gioia? Con un brivido lungo la schiena, l‟accapponarsi della pelle, un brivido che coglie ogni cellula della pelle, finalmente accarezziamo la mente nell‟atto dell‟attenzione. E allora il meditante si accorge di non identificarsi più in questo corpo, di essere qualcosa di diverso dal corpo, cervello ecc. si accorge che il corpo è costruito di pensiero. ………E poi chiediamoci se il bianco della conchiglia è uguale o differente dalla conchiglia, il tavolo è uguale o diverso dal legno e nel silenzio andiamo a cercare l‟esperienza di una risposta certa……… 151 91 - RIFLESSI Guardiamo lo specchio Non vediamo le cose ma un loro riflesso. Prendiamo coscienza che non vediamo la realtà. Ma una realtà che si riflette c‟è. Quindi anche un corpo dietro il riflesso. Dobbiamo cogliere l‟esserci, il legame, l‟interdipendenza che c‟è tra il reale e il riflesso. E‟ l‟unica cosa collegata al reale che possiamo percepire. Respiriamo, siamo collegati ad un corpo, ma non siamo un corpo. Guardiamo il respiro e l‟eccezionalità del fatto che ogni respiro è unico, irripetibile eterno perché nella realtà il vero è vero per sempre. Se riusciremo a cogliere l‟Infinito in ogni singolo respiro, saremo colti da una ebrezza meravigliosa e non avremo più bisogno di altro. 92 - RISORGIMENTO Tra il 1861 ed 1863 il neonato Stato Italiano impiegò circa 120.000 soldati, cioè quasi la metà dell‟esercito nazionale appena costituito in un massacro che nel resto d‟Europa venne definito pari a quello degl‟Indiani d‟America: “Lotta al brigantaggio nelle province meridionali”. 152 Il numero dei morti fu superiore a quello dei caduti di tutte le guerre del Risorgimento messe insieme. Ma nei libri di storia non ne rimane traccia poiché il Potere Sabaudo era impegnato nell‟ autocelebrazione delle proprie vittorie. Dato che sappiamo che la storia è scritta dai vincenti, questo aspetto vergognoso è stato tranquillamente taciuto e gli italiani sono cresciuti nella convinzione che il Risorgimento fosse solo un‟epopea di uomini stupendi. Tra i personaggi abbastanza sconosciuti risulta esserci un certo Solaroli, avventuriero ed affarista, che nel Risorgimento ha tessuto le fila diplomatiche tra Torino e Inghilterra. Egli visse e si arricchì enormemente in India poi grazie ai rapporti creati con questi commerci iniziò una carriera diplomatica di prim‟ordine, facendosi latore dei desideri inglesi presso Casa Savoia. Quest‟ ultima era fortemente influenzata dal denaro inglese e dai rapporti della Gran Loggia d‟Inghilterra con i massoni Cavour, Mazzini, Garibaldi. Infatti non è pensabile che una piccola monarchia come quella dei Savoia abbia avuto la potenza di contrastare, da sola, Regni come quello asburgico. Invece la indubbia abilità di Cavour fece intravedere all‟Inghilterra la possibilità di mettere piede nel Mar Mediterraneo in maniera stabile sostenendo i Savoia contro altre potenze egemoni dell‟epoca. Il piccolo Stato Sabaudo poteva quindi contare sull‟enorme forza inglese, che dietro le quinte diplomatiche, appoggiava i giochi italiani. 153 93 - INSEGNAMENTI CATTOLICI La Chiesa Cattolica insegna che ogni azione che si proponga di impedire la procreazione è “intrinsecamente cattiva” cioè è peccato. Secondo la dottrina cattolica qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita, quindi la contraccezione è moralmente inaccettabile. Presa la Bibbia come testo sacro, si trova solo in Esodo 21:22,23 un richiamo che dice :” a chi toglie la vita deve essere chiesto conto con la vita.” Quindi le pratiche abortive interrompono una vita e non sono in armonia con il rispetto della legge. Ma la decisione di usare un controllo delle nascite con metodi non abortivi dovrebbe essere lasciata ai coniugi. Sembra che tra i primi cattolici alcuni abbiano adottato per la prima volta la decisione secondo cui l‟unico scopo lecito dei rapporti sessuali fra coniugi era la procreazione. Questa concezione rimase viva nel tempo e nel secolo XIII papa Gregorio IX promulgò la prima normativa contro la contraccezione. Molto facilmente questa decisione si basava su: - La paura verso le donne ed il loro mondo incomprensibile. - La paura che la pulsione sessuale, essendo la più forte tra le energie insieme alla sopravvivenza, dovesse essere ingabbiata , e quale sistema migliore che chiamarla: “peccato”. - Il concetto che la carne è peccato e tutto quanto ne deriva è, per ciò stesso, inquinato. Rinnegando il sesso, si promette a chi si attiene alle regole di avere il premio eterno, a discrezione. 154 94 - IDEE PERICOLOSE La situazione ambientale negli ultimi 50 anni è migliorata. La maggior parte delle vittime di abusi sessuali non subisce danno irreversibile. Gli uomini hanno tendenza allo stupro. I terroristi Kamikaze sono istruiti, sani e con forti ideali. La Società sarebbe migliore se cocaina ed eroina fossero legali. Le religioni hanno ucciso più persone del nazismo. Nei Paesi Occidentali il tasso di intelligenza sta diminuendo perché persone stupide hanno più figli di quelle intelligenti. Gli immigrati sono uguali a noi. Leggendo queste affermazioni, forse qualcuno si è arrabbiato, forse alcune sembrano stupide, ma sono comunque idee che in varie modo esistono e circolano. Sono le Idee Pericolose. Sono considerate riprovevoli per una parte delle persone. Sembrano pericolose perché temiamo che possano intaccare l‟ordine in cui viviamo. Ogni epoca ha i suoi tabù e le idee pericolose intaccano le certezze alla base delle nostre vite. Per secoli le religioni monoteiste occidentali hanno perseguitato come eresie le idee scientifiche scomode come l‟archeologia biblica, l‟eliocentrismo, la teoria dell‟evoluzione. Certo, possiamo considerare una fortuna che oggi i sostenitori di alcune idee non siano più puniti con la tortura o con il rogo. Il 155 problema è che comunque anche oggi l‟intimidazione intellettuale determina quali idee saranno prese sul serio e faranno da base per il futuro. Il timore che la scoperta di una diversa struttura del nostro sistema solare potesse avere gravi conseguenze morali è un esempio classico di questa tendenza. Questi travisamenti dovrebbero spingerci a domandarci se la mentalità di oggi non contenga pregiudizi morali simili. E se oggi stessimo accusando di eresia persone a cui un giorno la storia darà ragione? I grandi progressi scientifici attuali sono destinati ad aprirci prospettive inquietanti e noi siamo certi di non comportarci come chiusi inquisitori legati ad un passato ormai sorpassato nel metodo? Ma cosa rende pericolosa un‟idea? Forse il fatto che accettarla produrrebbe risultati che molti considererebbero negativi o sarebbe solo paura della novità. Ma chi giudica? Con quale metro? E quali dati oggettivi possiede o forse sono dati già manipolati all‟origine? Molte idee vengono recepite come pericolose solo a causa dei paraocchi intellettuali che tendiamo a metterci. Bertrand Russell disse:” La mente umana è la cosa più pigra dell‟universo”. Essa tende cioè a ripetere gli stessi schemi consolidati e deve trovare fortissime motivazioni per uscirne. La mente ha bisogno di certezze e per trovarle gli esseri umani hanno la brutta abitudine di creare gruppi, sostenendo alcune idee come prova della loro fedeltà al gruppo stesso e trattando gli avversari come se fossero inferiori e moralmente depravati. 156 Scambiano la capacità critica e di ricerca con la tranquillità. L‟uniformità del gruppo dà forza, anche se a guardare da fuori risulta evidente che sono menti schiave. Purtroppo la storia ci insegna che il desiderio di rafforzamento di un dogma, eliminando chi non lo osserva, è una debolezza umana ricorrente. Se un‟idea è veramente falsa , potremmo stabilirlo esaminandola apertamente. Saremo infatti in una posizione migliore per convincere gli altri della falsità dell‟assunto che non se l‟avessimo lasciata stare nell‟ombra. Ma se un‟idea è vera, faremmo meglio ad adattare la nostra sensibilità intellettuale a questa nuova verità e questo ci porterà sicuramente ad una maggior apertura mentale. Vantaggio, di per se stesso, di non poco conto. 95 - STEREOTIPO ED ESTETICA Se non si è fatta una scuola artistica è facile credere che non si ha sufficiente preparazione per potersi esprimere. Questo blocca ogni tentativo di fare. Invece qualsiasi espressione artistica è segno di massima libertà che viene dal cuore dell‟individuo e non dovrebbe essere imbrigliata in alcuno schema estetico precostituito. Molti desiderano indicazioni per poter definire arte una cosa, ma per ciò stesso si escludono dalla possibilità di comprendere un moto 157 dell‟animo. Se si creano regole estetiche si spinge l‟arte verso manierismi totalmente vuoti. Alcune opere penetrano nell‟ individuo a livello talmente profondo, per cui superficialmente sembra che non ci sia stata alcuna reazione dato che vengono saltati totalmente i processi di conoscenza abitualmente utilizzati e vanno ad interessare processi sconosciuti nell‟ individuo, il quale solo dopo un po‟ di tempo realizza il cambiamento interiore avvenuto. Kandinsky diceva: “ Bisogna cercare di ascoltare il suono interiore della forma”. L‟osservatore deve lasciare che l‟opera agisca su di lui. Invece con l‟aggressività che ci è propria cerchiamo un senso, cioè un rapporto esterno tra le parti che rientri nell‟ordine da noi stessi precostruito, dato che l‟unico modo che conosciamo è determinato dalle nostre assunzioni precedenti. Il processo si svolge in modo tale che gli indizi dell‟opera sono messi in rapporto con le nostre assunzioni, ma in tale maniera non conosciamo le cose come stanno ma guardiamo come pensiamo che debbano essere. E se un‟opera non riesce in alcun modo a rientrare negli schemi, viene rigettata, e noi 158 non permettiamo di lasciarci penetrare dall‟imprevisto ed dal nuovo. Dal punto di vista estetico bisogna chiedersi quando c‟è un‟opera d‟arte, piuttosto che chiedersi cos‟è un‟opera d‟arte. Ad esempio, se abbiamo una conversazione interessante con qualcuno, ci sforziamo di capire la sua personalità, la psicologia della persona che ci sta di fronte e non pensiamo che usa parole, cioè suoni che hanno bisogno di aria, e della posizione delle labbra e di come mette la lingua per parlare. L‟essenziale nella conversazione è comunicare idee e sentimenti. Così bisognerebbe porsi di fronte ad un‟opera d‟arte. Ogni atto è una scelta estetica eseguito sulla base di un proprio concetto di bello/utile costruito nel tempo. La difficoltà di uscire da propri schemi esistenziali è la prova che in fondo ci troviamo nel mondo che ci siamo costruiti ed è molto radicato. Rompere questi schemi, in questo caso estetici, squassa alla radice la nostra stessa esistenza. 159 96 - CIOTOLA MAGICA C‟era una volta un uomo che aveva una ciotola magica. Quando piangeva nella ciotola le sue lacrime si trasformavano in perle. Benché fosse povero era una persona felice, per cui piangeva raramente. Ad un certo punto qualcosa in lui cambiò e si sentì costretto ad ideare dei metodi per rendersi infelice affinché le sue lacrime lo rendessero ricco. A mano a mano che le perle andavano accumulandosi, la sua avidità cresceva. Il racconto finisce con l‟uomo seduto su una montagna di perle con un coltello insanguinato in mano, che piangeva disperatamente nella ciotola, tenendo tra le braccia il cadavere della sua amatissima moglie. Lessi ad un amico il racconto che alla fine applaudì e disse: “ E‟ bellissimo, ma c‟è una cosa che vorrei capire: “Se doveva spargere lacrime, non poteva semplicemente annusare una cipolla?” 160 97 - ALBERO Un albero che cade nella foresta, senza spettatori, fa rumore? E nel caso in cui ci fossero spettatori, ma totalmente immemori, avrebbe fatto rumore? 98 - MEDITAZIONE 1 Ho come la sensazione di dovermi togliere qualcosa di dosso. Osservo tutto dove provo dei dolori: anche, piede,clavicola e vedo come delle zecche che succhiano energia. Sono pensieri negativi che si sono radicati in me e che io somatizzo come dolore o fastidio. Questo è il collegamento tra psiche e soma. Non ha importanza a quale problema si riferiscano, io devo togliere queste zecche energetiche. Ne localizzo una al fianco sinistro. La taglio a metà. C‟è come un rantolo, un ringhio, gira la testa come per mordere ma ormai è tagliata in due. Esce liquame nero. Scavo con un bisturi per pulire la ferita e cauterizzo. Passo una torcia e ne brucio il corpo. I liquami cadono in bocca a Yama. 161 Passo alla clavicola ed adotto lo stesso procedimento al torace, alle caviglie ecc. stesso procedimento. Ora tutto è a posto. La colonna , opaca, comincia a vibrare al suono di Aham-so . Più vibra più l‟opacità se ne va. Poi improvvisamente la colonna comincia a brillare sempre di più, come un fiume che si infiltra in un argine inizialmente come un piccolo rivoletto ed in un attimo sfonda tutto e si allarga nella valle. 99 - MEDITAZIONE 2 Sono una colonna di luce. L‟altro è una colonna di luce. Le due colonne si fondono. Questo vuol dire siamo “uno”. Ad un altro livello di coscienza realmente c‟ è unione. L‟altro è un aspetto di me e con tutte le sue scelte ha inventato il suo universo che, con i limiti posti dall‟ego, sembra diverso per ognuno, ma invece è lo stesso solo visto da un punto di vista differente. Questo è l‟inganno dell‟ego ed ognuno è immerso nel suo finto bozzolo. 162 “Tutto è uno” significa che i diversi punti di vista sono stati generati da scelte diverse ed hanno portato a vivere aspetti che sembrano appartenere a mondi diversi, invece è solo un trucco . 100 - MANIPOLAZIONE DEGLI AVVENIMENTI Diversi anni fa in Indonesia venne allontanato Sukarno, dittatore e satrapo, che era definito incapace. Venne sostituito con Suharto, subito salutato come colui che avrebbe portato l‟Indonesia ad intraprendere il cammino democratico sotto la direzione di U.S.A., Gran Bretagna, Australia. In verità U.S.A., Gran Bretagna, ed Australia fecero grossissime pressioni per cominciare la repressione, che risultò essere poi un massacro che procurò migliaia di morti, in Timor Este, Provincia che voleva essere indipendente. La zona era ricchissima di prodotti ed occupata illegalmente dall‟Indonesia. In ballo c‟erano miliardi di dollari. Il colpo di Stato 163 che portò Suharto al potere venne descritto come “operazione modello” per descrivere il terrore scatenato grazie alla C.I.A. In base all‟accordo, Suharto avrebbe permesso ad U.S.A. Gran Bretagna ed Australia lo sfruttamento di quella che fu definita “la più grossa miniera di risorse naturali dell‟Asia sud orientale.” Poco tempo dopo, a Ginevra, fu promossa una conferenza cui parteciparono General Motors, Imperial Chemical, American Tabacco, Siemens, U.S. Steel e diverse compagnie petrolifere insieme agli economisti di Suharto e sotto il controllo della C.I.A. fu spartito il bottino di petrolio, bauxite, legname, rame, nikel ecc. mentre al pubblico venne comunicato che finalmente l‟Indonesia entrava nel XX secolo (tacendo naturalmente il modico contributo di sangue di migliaia di “ribelli” uccisi). In tale modo noi occidentali, felici, abbiamo fruito per anni di materiali a basso costo per continuare a cullarci nel nostro ristrettissimo paradiso. 164 101 - PETROLIO IRACHENO Dopo anni di pressioni subite, l‟Iraq ha spalancato ufficialmente le porte cedendo alle Major petrolifere circa il 75% delle sue riserve. Apparentemente Iraq Oil National Company continua a mantenere il controllo dei campi petroliferi, ma in realtà le compagnie (Exxon Mobil Chevron Shell BP Total) avranno nelle loro mani, con contratti ottenuti senza appalto in quanto detentrici di diritti di prelazione strappati precedentemente a condizioni irrisorie, la stragrande maggioranza della possibilità di sfruttamento. Finora si era pensato che le multinazionali avrebbero avuto accesso all‟Iraq per aprire nuovi campi petroliferi, e non per prendersi quelli già in produzione, che evidentemente non necessitano di supporto tecnologico innovativo. Com‟è possibile che si conduca una politica così palesemente esosa nei confronti di un Paese già duramente colpito? Purtroppo, paradossalmente, l‟Iraq viene trattato così proprio perché ha tanto sofferto e vive tuttora in uno stato di crisi che sembra non avere fine. Ecco qual è la logica: 165 Dopo anni di sanzioni che hanno svenato il Paese e lo hanno privato di tecnologie, l‟industria irachena ha bisogno di esperti stranieri. Dato il crescente degrado, in seguito all‟invasione U.S.A. Gran Bretagna ecc. con la scusa di scoprire armi di distruzione di massa, peraltro mai trovate, l‟Iraq ha urgente necessità di produrre più petrolio, in conseguenza per l‟appunto della guerra e delle sue distruzioni. A questo punto intervengono i nuovi contratti, sempre stipulati direttamente e senza gare d‟appalto, che serviranno a reperire più denaro. Ma l‟Iraq è diventato ormai un Paese così infido che per investire, le Major petrolifere hanno bisogno di incentivi. Ecco in che modo l‟invasione dell‟Iraq serve addirittura da argomento per il suo successivo saccheggio. Gli invasori non cercano neppure più di negare che il principale obiettivo dell‟operazione fosse il petrolio. Operazione eseguita con i soldi degli Stati partecipanti, soldati degli Stati partecipanti ecc. a esclusivo vantaggio delle Società petrolifere che avevano architettato tutto già dall‟inizio. Chalabi, ex sottosegretario iracheno al petrolio, ha definito l‟aggressione da parte di U.S.A. ecc. una mossa strategica in vista 166 di una presenza militare nel Golfo al fine di assicurare in futuro le proprie forniture petrolifere. Però la Convenzione di Ginevra vieta di invadere un Paese per impossessarsi delle sue risorse naturali. Gli invasori hanno dunque commesso un atto illegale, ed hanno quindi la responsabilità di farsi carico della gigantesca impresa di ricostruire le infrastrutture irachene e di assicurarne il finanziamento. Dovrebbero essere obbligati al pagamento delle riparazioni (Saddam Hussein fu costretto a pagare al Kuwait 9 miliardi di dollari a titolo di riparazione per l‟invasione del 1990 e durata una settimana) ed invece l‟Iraq è costretto a svendere il 75% del suo patrimonio petrolifero nazionale per pagare il conto dell‟occupazione illegale che ha dovuto subire dopo la farsesca montatura dei Media Occidentali circa le armi chimiche. 167 102 - DOLLARI Nel 2002 Ben Bernanke, attuale presidente della Federal Reserve U.S.A. disse:” Come l‟oro, anche i dollari hanno un valore solo nella misura in cui sono rigorosamente limitati nella loro offerta. Tuttavia gli U.S.A. dispongono di una tecnica, ovvero la macchina da stampa, che gli consente di produrre quanti dollari vogliono e di farlo praticamente a costo zero”. Da marzo 2006 non vengono più dichiarati i dati completi circa la quantità di dollari emessi nell‟anno. 103 – MONACI Sto facendo meditazione ed all‟improvviso vedo qualcosa in lontananza. Non capisco cosa sia ed allora mi avvicino. Ci sono otto monaci incappucciati seduti con le gambe incrociate che sembra preghino sottovoce. 168 Di fronte, un po‟ più in alto , in piedi, c‟è un essere di aspetto ieratico ed i cui lineamenti non riesco ad individuare bene completamente perche è circondato da un cerchio di fuoco. Mi avvicino di più e cerco di comunicare , ma nessuno mi degna di attenzione. Faccio per entrare all‟interno del cerchio dei monaci ma vengo fermato da una voce che dice: “sei troppo ottuso, non puoi entrare”. Prendo atto e non mi arrabbio e non dico nulla anche perché il tono non ammette repliche. Mi allontano e dopo un po‟ di tempo si ripete la stessa scena. Mi riavvicino. Chiedo di poter entrare nel cerchio e la figura più importante mi dice di avvicinarmi. Mi trovo davanti a lui, è immobile ma vivissimo. I monaci intorno intonano canti ed io inizio un dialogo telepatico con il personaggio principale avvolto dal fuoco. Non è importante ciò che diciamo, ma ogni scambio mentale immediatamente prende un aspetto fisico come se le idee creassero un film di cui si è contemporaneamente spettatore ed attore. 169 104 - DEMOLIRE LE CONVINZIONI Bisognerebbe demolire le convinzioni che avevano senso tempo addietro ed irrompere in una festa dove ci sono nuovi maestri ed alleati. Dopo un po‟ che si è presa la mano, si potrà procedere ad altre brillanti demolizioni come per esempio spezzare incantesimi che legano al passato, violare stereotipi, affermare libertà di pensiero. Cerchiamo di amare la bellezza e l‟intelligenza che si nasconde nelle nostre tenebre. 105 - LETTERA Sono passati circa quindici anni da quando è morto papà. Sono ancora arrabbiato con lui perché mi ha abbandonato. Avevo tanto bisogno e lui non c‟era più, stanco della lotta aveva lasciato tutto e tutti, ma soprattutto aveva lasciato me. In diverse occasioni difficili della vita avrei voluto averlo vicino per un consiglio, un 170 aiuto. Lo cercavo mentalmente per superare la paura della solitudine ma mi sembrava che fosse un discorso a senso unico. Un padre gesuita mi aveva detto che era una mia caratteristica aiutare e mettermi in contatto con i defunti, ma io ero troppo solo ed impaurito per pensare ad altri. Una sera in cui il buco nero in cui ero , durante una meditazione, si faceva sentire in modo particolarmente acuto, arrabbiatissimo urlai a mio papà:” Io ti parlo, ti parlo, ma tu dove sei? Mi senti?” Tutto finì lì ed io andai a dormire. Il giorno dopo andai a trovare mia mamma e dopo un po‟ di chiacchiere lei mi disse:” Ti devo dare una cosa” e si allontanò. Quando tornò aveva un foglio in mano e me lo porse dicendo che il giorno prima stava sfogliando vecchie foto e carte quando era saltata fuori quella lettera del papà e che riteneva giusto che l‟avessi io”. Presi la lettera, che era senza data, cosa insolita data la nota precisione del papà, e diedi una scorsa. La scrittura era inconfondibilmente la sua ed io non ricordavo di averla mai letta anche perché il nostro scambio epistolare era piuttosto essenziale ed avevo ben presente tutti i suoi scritti. 171 Invece quella lettera era lunga e mi parlava di cosa si aspettava da me, ma la cosa più eccezionale era il Post Scriptum che diceva testualmente:” Non sembro un esiliato che scrive per non farsi dimenticare e per cercare di far capire a suo figlio quanto è vicino?”. Naturalmente scoppiai a piangere per la felicità e per la raggiunta certezza che i miei pensieri non andavano nel vuoto. Tanti anni dopo, sempre facendo meditazione, mi chiedevo se veramente esistesse l‟angelo custode, perché in diverse occasioni della mia vita avevo avuto la sensazione di essere guidato. E‟ certamente una gradevole sensazione quella di sentire che c‟è qualcuno che veglia su di noi, ma i dubbi su certe realtà sottili rimangono. Così rivolsi la domanda diretta:” Ma ci sei?” Per togliere di mezzo qualsiasi intralcio il giorno dopo arriva una comunicazione e-mail che dice: “ Il mio nome è Seheiah e sono il tuo angelo deputato a proteggerti. Invocami, giacchè con Me uscirai indenne da ogni catastrofe. E allorché il tuo karma si sarà esaurito, avrai accesso all‟eterna saggezza, sarai ascoltato e rispettato”! 172 Dopo qualche giorno, a conferma di quanto sopra, arriva un‟altra comunicazione per rassicurarmi circa la continua presenza di un Custode della vita. Devo dire che da allora, anche grazie a queste esperienze dirette, la certezza che il mio non è un monologo, ma bensì un dialogo, ha profondamente segnato il mio atteggiamento verso gli accadimenti della vita. Naturalmente bisogna usare metodi adeguati, ancorché interessi procedere in una certa indagine. Non si può voler guardare il mondo microscopico con un cannocchiale e, non riuscendo a vedere nulla, semplicemente affermare che non esiste. Noi siamo qui per permettere all‟Armonia di estrinsecarsi nel mondo sensibile, e senza di esso, Essa rimarrebbe solo nel mondo delle Idee. La nostra vita sensibile non è solo da considerarsi come una caduta, un occasione di peccato ma bensì la possibilità di cooperare alla manifestazione dell‟Ordine Totale. Se riteniamo di non essere stati amati, non ha importanza. L‟importante è che, preso atto di ciò, si cominci ad amare noi stessi 173 abbandonando l‟imprinting di “non amore” trasmessoci. La sete di vita è sete di affettività ed il divenire è un desiderio di arrivare alla fine del processo nella speranza di scoprire se oltre c‟è l‟Amore reale. Se sapessimo il bisogno immenso che ha l‟Amore di esprimersi, prenderemmo coraggio e ci libereremmo dal dolore qui. 106 - STATUA Anni fa una persona a me vicinissima si era fatta coinvolgere in esperienze magico esoteriche improntate a pratiche di disprezzo del Cristo e della religione. Aveva ricevuto iniziazioni presso certe sette a Torino ed a Londra. Queste pratiche erano tese ad esaltare l‟Ego in tutti i suoi aspetti, soprattutto quelli inconsueti ed infatti diverse volte, in presenza di conoscenti si vantava di muovere oggetti con la forza del pensiero e di colloquiare con entità che gli garantivano successo negli eventi materiali. Solo che purtroppo queste cose avevano scatenato dei complessi di colpa enormi dato che erano andate a smuovere 174 processi inconsci totalmente sconosciuti che da un lato lo mettevano sempre più nelle mani di questi cosiddetti capi delle congregazioni misteriche e dall‟altro avevano portato la persona ad un esaurimento psicofisico tale da renderla irriconoscibile. Era caduta in uno stato di totale abulia e non c‟era nulla che desse modo di smuoverla dato che passava intere giornate seduta in camera a guardare il muro ed a piangere. Dopo diversi incontri e chiacchierate avevo scoperto cosa era successo nell‟arco dei sei sette mesi che lo avevano portato a quello stato e avevo inoltre scoperto, dopo mille reticenze da parte sua, che a Londra gli era stata data, dopo una specie di cerimonia blasfema in cui aveva anche sputato sul Crocefisso capovolto, una statua di legno grande circa mezzo metro. La persona era tormentata continuamente da incubi terrificanti e più volte aveva pensato al suicidio, essendo diventato il tormento insopportabile. Un giorno, finalmente , mi fece vedere l‟oggetto antropomorfo che era avvolto in un panno. La prima reazione, chiaramente emotiva, era stata quella di allontanarmi senza toccarla e proprio in quella occasione la persona mi chiese di aiutarla a disfarsene perché non ce la faceva più a vivere in quel modo. 175 Sorpreso per la richiesta ed anche un po‟ impaurito dissi che, non avendo nessuna esperienza in tal senso, avrei chiesto e quando fossi stato edotto sulla cosa ci saremmo rivisti. Infatti andai a domandare a diversi individui che erano dei gran ciarlatani e che parlavano di cose che non sapevano, ma che comunque intravedevano uno cui spillare denaro. Purtroppo in un certo mondo è difficilissimo scovare dei competenti perché su tutto aleggia un alone di mistero che aiuta i buffoni. Finalmente parlai con due persone serie che mi diedero risposte esaurienti e mi spiegarono cosa fare per aiutare l‟amico a liberarsi. Dopo un certo numero di incontri in cui venni edotto su come operare, mi venne detto che ero pronto ad agire dato che mi era stato insegnato tutto quello che c‟era da sapere. Intimorito, andai con due amici a casa del possessore della statua e prelevammo l‟oggetto maneggiandolo nel modo che era stato indicato. Andammo in campagna e ci mettemmo a triangolo, scavammo un buco nel terreno, interrammo la statua lignea , ricoprimmo il tutto e sigillammo con una croce in legno posta trasversalmente sul terreno. 176 A quel punto avvenne che il terreno su cui eravamo iniziò a vibrare come scosso da una fortissima corrente elettrica. Era difficile mantenere la giusta concentrazione dato che eravamo stati avvertiti che quando avessimo finito di sotterrare l‟oggetto sarebbero successe cose strane ed imprevedibili. Noi tre officianti, comunque continuammo a recitare le preghiere che ci erano state indicate, ed a quel punto accadde una cosa incredibile in quanto ci fu come un balzo indietro nel tempo e noi tre ci vedemmo insieme con una cotta bianca rosso crociata nel periodo medievale intorno ad un tumulo per certi versi simile a quello attuale ma su di un terreno molto arido. Il suolo ebbe diversi sussulti come se una forza enorme cercasse di uscire da sotto terra , ma poi finalmente tutto cessò e tornò la tranquillità. Naturalmente noi tre eravamo sconcertati, tuttavia il giorno dopo, seguendo le istruzioni che erano state date, tornammo per vedere che tutto fosse come lo avevamo lasciato. In realtà tutto era uguale, salvo una grossa quercia, adiacente al luogo della cerimonia ed all‟ombra della quale avevamo operato il cerimoniale indicato. La pianta, che il giorno precedente era carica di foglie, come peraltro tutto il bosco, dato che era estate, era 177 completamente defogliata, per terra c‟era un tappeto di foglie verdi e molti rami di grosse dimensioni erano aperti in due. L‟albero era morto, improvvisamente seccato. Dopo tutti questi accadimenti la persona “ammalata” pian piano si riebbe. 107 - OROLOGIO Anche un orologio rotto segna l‟ora esatta ogni giorno, per due volte. 108 - MICHELANGELO Michelangelo diceva di vedere le sue statue nel blocco di marmo ancora intatto: il suo lavoro consisteva nel togliere il marmo in eccesso per liberarle. 178 Immaginiamo che la cosa meravigliosa che vogliamo creare sia avvolta da una sostanza che nasconde la sua vera natura. Sarà bellissimo liberarla da tutto ciò che è superfluo. 109 - GENTILEZZA Sii molto gentile con tutti e ricorda che ognuno che incontri sta combattendo una sua guerra personale contro i propri fantasmi. 110 - MEDITAZIONE A VEZZOLANO Sono andato a fare una gita all‟Abbazia di Vezzolano. E‟ primavera e c‟è una temperatura deliziosa, intorno è tutto un confondersi di profumi. Purtroppo sono arrivato troppo presto e l‟ingresso è ancora chiuso, per cui decido di sedermi nel giardino antistante il portone e di fare meditazione. 179 Il sole tiepido mi scalda appena ed io mi appoggio ad un vecchissimo cipresso pieno di buchi e rattoppi. Dopo un po‟ di tempo che procedo nella pratica sento rumori ed apro gli occhi, ma non vedo nessuno. Richiudo gli occhi, continuo la meditazione ed i rumori aumentano: sento vociare di persone, ordini gridati, scalpitio di cavalli, carri e finimenti che scricchiolano e sbattono. Continuo a rimanere con quelle sensazioni che si fanno via via più precise. Davanti all‟ingresso c‟è gente con divise ottocentesche che smista barelle con feriti, dentro la chiesa , appoggiati ai muri molti soldati feriti, sanguinanti, fasciati, alcuni gemono altri urlano. Nel chiostro sembra di essere in un girone infernale: soldati ammucchiati dappertutto e sangue, tanto sangue dappertutto. In una delle sale che si affacciano sul chiostro c‟è una specie di sala operatoria, che però sembra un mattatoio: medici che urlano e feriti che urlano e ancora sangue , sangue. Io percorro tutto l‟interno dell‟Abbazia come uno spettatore di un film ma contemporaneamente presente agli avvenimenti mentre gli altri sembrano non vedermi affatto: è come se fossi trasparente! Non ho mai assistito a guerre di sorta e nemmeno ho visto infermerie di prima linea: sono stupito ed affascinato perché non ho 180 perso la mia coscienza di essere in quel luogo e contemporaneamente di aver fatto un salto nel tempo. Di colpo sento un rumore di serratura ed il portone dell‟Abbazia viene aperto. Smetto di fare meditazione portato al presente ed inizio la mia visita turistica all‟interno. Incontro un guardiano e gli chiedo se c‟è un direttore responsabile con cui io possa parlare e lui gentilmente mi accompagna da questo signore che è per caso alla chiesa in quel giorno, e gli chiedo se nel passato l‟Abbazia di Vezzolano è stata usata come ospedale militare. Il direttore mi dice che la mia è una domanda strana perché in effetti durante il periodo napoleonico la chiesa è stata usata per quello scopo occasionalmente ma la cosa non è mai menzionata perché le battaglie che si sono svolte nella zona non hanno avuto rilevanza storica importante. Sono tornato diverse volte a Vezzolano ed ho ritrovato il vecchio cipresso ancora al suo posto, secolare spettatore immobile della vita, degli uomini e mio compagno di viaggio. 181 111 - FATTI , PERCEZIONE E INFORMAZIONE Nel corso degli ultimi cinquecento anni ci sono stati tre cambiamenti fondamentali nella distribuzione del potere che hanno rimodellato lo scenario internazionale sul piano politico, economico e culturale. Il primo è stato l‟ascesa del mondo occidentale, un processo iniziato nel XV secolo e che ha avuto una drammatica accelerazione verso la fine del XVIII secolo in corrispondenza con la Rivoluzione Francese. Il secondo cambiamento, che ha avuto luogo negli ultimi anni del XIX secolo, è stato l‟ascesa degli Stati Uniti. Ora stiamo attraversando il terzo grande spostamento di potere dell‟era moderna. Negli ultimi decenni, in molti Paesi si sono registrati tassi di crescita che un tempo sarebbero stati inconcepibili. Questa crescita si è verificata con più evidenza in Asia ma non è confinata solo lì: in questi ultimi anni molti Paesi sono cresciuti a un tasso annuo pari o superiore al 4%. Tra questi ci sono più di trenta Stati africani. 182 Potrebbe sembrare strano concentrarsi sulla crescente prosperità quando ci sono centinaia di milioni di uomini che vivono nella miseria. Di fatto però, la percentuale di persone che vivono senza praticamente nulla è scesa dal 50% del 1980 al 18% attuale. Da sola la crescita della Cina ha fatto uscire dalla miseria più di 400 milioni di persone. Per la prima volta stiamo assistendo ad una crescita che può dirsi davvero globalizzata pur con numerose sacche di povertà estrema e con storture ed ingiustizie che in futuro saranno da correggere. Un altro aspetto di questa nuova Era è dato dal fatto che il potere si sta diffondendo dagli Stati ad altri soggetti. Gruppi e individui hanno acquistato potere, e la gerarchia, la centralizzazione ed il controllo vengono minati alla radice. Le società ed i capitali si spostano di continuo alla ricerca dei posti migliori, di nuove piazze dove fare affari ed in questo modo vengono a premiare alcuni governi ed a punirne altri, ma in ogni modo arrivano a condizionare in parte le scelte politiche. Reti terroristiche come Al Qaeda, cartelli del narcotraffico, mafie varie, milizie di ogni sorta trovano il loro spazio d‟operazione in ogni angolo del sistema internazionale ed il 183 potere si sta allontanando dagli Stati- Nazione che si trova impegolato con questi altri tipi di contro-potere. Il sistema internazionale che sta emergendo sarà probabilmente diverso da quelli che lo hanno preceduto. Un secolo fa c‟era un ordine multipolare retto da un gruppo di governi europei e segnato da continui cambiamenti di alleanze, con rivalità, errori di calcolo, e guerre. Arrivò poi il duopolio U.S.A. U.R.S.S. della guerra fredda. A partire dal 1991, abbiamo vissuto sotto un Impero Americano, in un mondo unipolare in cui l‟economia globale si è enormemente espansa. In ogni dimensione industriale, finanziaria, culturale la distribuzione del potere si sta spostando, allontanandosi dal predominio americano. Stiamo entrando in un “mondo postamericano” definito e guidato in diversi luoghi da differenti gruppi di potere. Sembrerebbe che stiamo vivendo in un tempo segnato da folle violenza. Ma non si deve credere a tutto quello si vede in TV o si legge sui giornali. Le nostre impressioni molte volte sono sbagliate oltrechè intenzionalmente pilotate. Nel corso degli ultimi due decenni le guerre e la violenza organizzata sono diminuite. 184 L‟estensione generale della guerra sul piano globale è scesa ai suoi livelli più bassi degli ultimi cinquant‟anni. Oggi stiamo probabilmente attraversando il periodo più pacifico dell‟esistenza della nostra specie. Una ragione di discrepanza tra la realtà e la percezione che ne abbiamo potrebbe essere data dalla rivoluzione tecnologica dell‟informazione. L‟immediatezza e l‟intensità del ciclo ininterrotto di notizie che ci raggiungono 24 ore su 24 , si uniscono per produrre una costante iperbole. Iperbole riscontrabile tra l‟altro anche nel linguaggio dell‟uomo comune. Oggi assistiamo infatti, quasi tutti i giorni, a trasmissioni in diretta sugli effetti degli ordigni esplosivi, delle autobombe o dei razzi; eventi tragici certo, ma dove spesso il bilancio dei morti è di poche persone. Esistono purtroppo genicidi come Hutu e Tutsi o quello perpetrato in Sudan e non dobbiamo smettere di fare tutto quanto possiamo a favore della pace proprio perché l‟impressione è quella di un mondo estremamente pericoloso. Ma le cose non stanno esattamente così: pur nella sua pericolosità, il mondo di oggi è un po‟ meno pericoloso di prima. Un ultima considerazione: dallo scontro militare sono emersi molto raramente, nei secoli, progressi per il popolo; usciva sconfitto un 185 potente, per lasciare il posto ad un altro potente, il tutto sulla pelle della gente, che non ne traeva alcun beneficio. Come recita un proverbio africano:” Quando gli elefanti lottano, il vero perdente è l‟erba che calpestano.” 112 - GIBRAN KHALIL Strano che tu abbia compassione di chi stenta a camminare e non di chi stenta a ragionare, di chi è cieco negli occhi e non di chi è cieco nel cuore. 186 113 – CHAKRA Il lavoro sulla consapevolezza consiste nel prendere l‟energia da un centro (chakra) inferiore fino ad un centro superiore. 1° Chakra : sopravvivenza, singolarità. 2° Chakra : propagazione della specie, rapporto soggetto oggetto. 3° Chakra : affermazione del singolo come potere sugli altri. 4° Chakra : unitarietà dell‟amore. 5° Chakra : rientro in sé come energia totale. 6° Chakra : piano causale. 7° Chakra : fusione nell‟Uno. Esempio di passaggio di livello: se sono centrato al 4° chakra ed arriva una bella ragazza e provo desiderio ed eccitazione (2° chakra) posso vedere che lei è Dio ed io pure e che ci manifestiamo come maschio e femmina. In questo processo posso mettermi in contatto con quel luogo in lei che oltre la femminilità ed in me oltre la mascolinità. Poi potremo concludere la danza o meno a seconda delle condizioni, ma non saremo più incastrati nel piano del desiderio fisico. “Non commettere atti impuri” significa non rimanere incastrato nel 2° chakra. Molta energia può essere legata 187 ancora ad altri chakras inferiori per cui sembra esserci un comportamento dissociato. 1°CHAKRA : c‟è il dominio della paura legata alla perdita della propria esistenza separata, della propria individualità, dell‟identità, della perdita di colui che sperimenta e che conosce. La paura è la reazione emotiva ad affrontare gli stati a più elevato contenuto energetico. L‟individuo non è pronto o non è in grado di avvicinarsi perché non può compiere gli atti necessari per vivere in stati di consapevolezza superiori senza autodistruggersi. Non è abbastanza puro, cioè è dominato da pensieri che ci definiscono come separati. La letteratura tibetana dice: “ abbraccia i tuoi 10.000 demoni orrendi ed i tuoi 10.000 demoni bellissimi. Accetta tutto e va avanti. Tutte le paure bisogna onorarle.” 2° CHAKRA : consapevolezza, energia, amore sono analoghi. Cioè man mano che si entra in uno stato di consapevolezza più elevato ci si avvicina all‟amore, nel senso di essere… amore. Se dico ad una persona che “la amo” interpreto la situazione nei termini: “ tu sei 188 lo stimolo chiave che eccita quel luogo dentro di me che è amore”. Quindi io sono innamorato di chi mi mette in contatto con quel luogo , ma nel 2° chakra rimane l‟illusione che quello che si ama è “la fuori” e si continuerà a provare un senso di separazione. La spinta è data soprattutto dal desiderio di propagazione della specie. 3° CHAKRA : continua la convinzione di essere separati ed alla paura di morire si aggiungerà la convinzione di poter dominare gli eventi a proprio vantaggio. Situazione sempre frustrante perché è falsa dato che, non essendo neanche in grado di dominare i propri pensieri, è evidentemente velleitario pensare di dominare altro. 4° CHAKRA : è la prima transizione ad uno stato trascendente. E‟ la prima transizione nello stato di compassione ed anche se continuiamo a vederci come separati, possiamo provare un sentimento come di unità gli uni con gli altri. E‟ un livello di consapevolezza dove la natura unitaria è reale: “Quello che sta succedendo a te, succede a me”. Siamo due manifestazioni di un‟unica consapevolezza. E‟ quello che Jung chiama inconscio collettivo ed equivale alla compassione buddista. 189 5° CHAKRA : Si torna a rivolgersi in se stessi ed invece di prendere in considerazione manifestazioni esteriori, si comincia ad entrare sempre più dentro o sempre più in alto e ad occuparsi di piani più elevati di energia. La maggior parte delle volte che sentiamo indicazioni da livelli di coscienza superiori riteniamo che siano soltanto nostre idee e non ascoltiamo. Una osservazione sul cambio di punto di vista: le persone che in Occidente vengono definite psicotiche, in India sono definite “Intossicate da Dio”. Sono persone che in questo momento si rapportano al 5° chakra, ma non avendo purificato i precedenti piani si trovano in fase di grande conflittualità che rivolgono al proprio interno divenendo catatonici in quanto non capaci a reggere i due piani dell‟Ego e dell‟Armonia. 6° CHAKRA : si può paragonare al piano causale, cioè si possono cominciare a vedere le leggi fondamentali dell‟universo in azione. E‟ il piano delle Idee Pure di Platone. Non si è più identificati con questo corpo e nemmeno con la personalità. Ci si identifica solo con 190 le idee, tutto il resto non è che manifestazione che si rende visibile in piani materiali. 7° CHAKRA : è il più alto. Ci si torna a fondere con l‟uno, completamente. L‟oceano è composto da gocce d‟acqua, e nessuna goccia mantiene più la sua individualità in quanto goccia. C‟è l‟oceano, tutto torna all‟Uno. Il fine dei nostri sforzi è uno stato non dualistico, cioè a dire uno stato in cui esiste solo l‟uno Può succedere per varie ragioni che si abbiano esperienze caratteristiche a centri superiori, ma tali stati non durano per la semplice ragione che esistono scorie ed attaccamenti dei piani inferiori che devono ancora essere abbandonati. Quindi non incolpiamoci di niente, di nessun peccato, ma lavoriamo con pazienza ed amore nei nostri confronti per far si che l‟energia si purifichi. L‟idea di peccato e di colpa serve solo a tenerci bloccati. Liberiamoci da queste credenze e permettiamoci di volare. Sembra 191 incredibile scoprire quanta forza ci voglia per liberarsi da questi concetti negativi che intessono tutte le nostre vite. 114 – CAMBIO DI PENSIERO Forse è giunto il momento di sostituire il modello comportamentale egoico: “Mors tua, vita mea” con l‟altro “Mors mea, vita tua” nel senso di abbandono dell‟Ego e dei suoi comportamenti a favore della compassione verso gli altri. 115 – OM Decido di fare meditazione con due amici. Ci mettiamo in cerchio ed iniziamo a recitare Om … Om … Om … Tutto procede normalmente per un po‟ , poi improvvisamente la Om invece di essere recitata, inizia a risuonare dentro di me, ma 192 indipendentemente da me. E‟ un‟alterazione dello stato di coscienza ed io sono uno spettatore di questo suono che vibra e che non capisco da dove viene ma che pervade tutto: sono in sintonia col luogo dove non si sente altro che quello. Dopo circa un‟ora terminiamo la meditazione ma il suono persiste: se parlo con gli altri, non lo sento, se taccio immediatamente riprende a vibrare come un diapason infinito. Torno a casa e continuo a sentire Om che suona dentro di me: in silenzio lo sento, se rivolgo la mia attenzione al mondo esterno lo perdo. Tutto ciò dura per circa i due giorni seguenti poi smette definitivamente, ed io mi sento come orfano di qualcosa di importante: credo infatti che il fine ultimo dei nostri sforzi sia uno stato in cui si percepisce solo l‟ Uno - Om permanentemente. 116 – GENTILEZZA Tempo fa, quando il gelato costava molto meno di oggi, un bambino di circa dieci anni entrò in un bar e si sedette al tavolino. 193 “Per piacere, quanto costa un gelato grande?” chiese il bambino. “Cinquanta centesimi” rispose la cameriera. Il bambino prese le monete dalla tasca e cominciò a contarle. “Bene, e quanto costa un gelato piccolo?” domandò il bimbo. Intanto erano arrivate altre persone che aspettavano di essere servite e la ragazza cominciava a perdere la pazienza. “Trentacinque centesimi” gli rispose la ragazza in modo brusco. Il bambino ricontò le monete ancora una volta e disse: “Allora mi porti un gelato piccolo, per favore”. La cameriera gli portò il gelato ed il conto. Il bimbo finì il suo gelato, pagò il conto ed uscì dal bar. Quando la cameriera tornò al tavolo per pulirlo cominciò a piangere perché lì, ad un angolo del piatto, c‟erano quindici centesimi di mancia per lei. 194 117 – GIUDIZI Una infermiera professionale del repartino psichiatrico di un ospedale ha passato una notte ad accarezzare un malato mentale, che aveva dolori terribili per crisi d‟astinenza da droga ed ha continuato a ripetergli di stare tranquillo, che lei era lì vicino e che avrebbe fatto tutto per fargli passare il dolore. Dopo un po‟ di tempo quella stessa infermiera era ad un congresso di psichiatria ed aveva i capelli a strisce gialle e blu. Alla domanda del perché di quei colori pazzi in testa ha risposto: “ Un malato di mente, drogato, ieri, mi ha promesso che sarebbe guarito ed avrebbe smesso di drogarsi se io mi fossi tanta i capelli di giallo e di blu… … … Ed io ho tinto i capelli di giallo e di blu!”. Tempo addietro una giovane e bella ragazza si è ammalata di cancro al seno, che le è stato asportato. Però la chemioterapia le ha anche fatto perdere tutti i capelli ed allora tre suoi amici, per non farla sentire sola e diversa, si sono rasati completamente. 195 Forse è necessario sospendere i giudizi affrettati nei confronti della gente che sembra scostarsi un po‟ dai normali canoni di apparenza. Forse sono solo degli angeli un po‟ strani! ……… e poi ……… 196 INDICE 1 – Giochi della mente 2 – Buddha Sakyamuni 3 – Platone 4 – Grazie 5 – Padre Nostro 6 – Mummificazione 7 – Fantasie di colpa 8 – Scienza Occidentale 9 – Trattamento del dolore 10 – Canto alla vita (Pablo Neruda) 11 – Storia di Gesù Bambino 12 – Numeri 13 – Adamo Israele 14 – Calma e stupore 15 – Collera 16 – Cibo 17 – Nemici 18 – Giudizio 19 – Due rane 20 - Fobie e stranezze 21 – Creatività 22 – Cambiare il mondo 23 – Obiettivi primari e secondari 24 – Paura e rabbia 197 25 – Non esistenza intrinseca 26 – Ego 27 – Dio 28 – Illusioni 29 – Lao-tse 30 – Divinità buddiste 31 – Dolore e piacere 32 – Il tempo non esiste 33 – Esperimento all‟Università di Ginevra 34 – Infinito 35 – Eternità – Tutto – Infinito 36 – Leggi dell‟ego e sue correzioni 37 – Gerarchie 38 – Predazione 39 – Nascita di Gesù 40 – Persona 41 – Fattori mentali negativi 42 – Maestri 43 – Parole 44 – Un gioco è un gioco 45 – Incredibile 46 – Vita o morte 47 – Confusione 48 – Attentati e rivoluzioni 49 – Paranoia islamica 50 – Iniziazioni 51 – Dono 198 52 – Pluridimensione 53 – Papà 54 – Meditazione – deserto – viaggio nella luce 55 – Forme preconcette 56 – Vangeli canonici e gnostici 57 – Mitra e Mitraismo 58 – Morte 59 – Cervo di mare 60 – Libertà di espressione 61 – Poesia 62 – Poesia …variazioni… 63 – Moralità 64 – Sesso e sessualità 65 – Herman Goering 66 – Adolf Hitler 67 – Dare 68 – Tiziano Terzani 69 – Melanoma 70 – Determinismo 71 – Capitalismo U.S.A. e italiano 72 – Fascismo e comunismo 73 – Opere d‟arte 74 – Saggezza di Lord 75 – Buio 76 – Empatia 77 – Specchi 78 – Rinascita e Karma 199 79 – Crocefissione 80 – Ologramma 81 – Esercizio 82 – Malati 83 – Manipolazione 84 – Handicap 85 – Narcisismo 86 – Proiezioni 87 – Iniziazione di Ayagriwa 88 – Polvere 89 – Non attaccamento 90 – Esperienza 91 – Riflessi 92 – Risorgimento 93 – Insegnamenti cattolici 94 – Idee pericolose 95 – Stereotipo ed estetica 96 – Ciotola magica 97 – Albero 98 – Meditazione 1 99 – Meditazione 2 100 – Manipolazione degli avvenimenti 101 – Petrolio iracheno 102 – Dollari 103 – Monaci 104 – Demolire le convinzioni 105 – Lettera 200 106 – Statua 107 – Orologio 108 – Michelangelo 109 – Gentilezza 110 – Meditazione a Vezzolano 111 – Fatti, percezione, informazione 112 - Gibran Kahlil 113 - Chakra 114 – Cambio di pensiero 115 - Om 116 – Gentilezza 117 – Giudizi 201