Le procedure di validazione degli apprendimenti esperienziali in
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Le procedure di validazione degli apprendimenti esperienziali in
Le procedure di validazione degli apprendimenti esperienziali in Svizzera : evoluzione delle pratiche e del quadro legislativo di Deli Salini1 *** Negli ultimi quindici anni si assiste in Europa ad una diffusione significativa di pratiche, prescrizioni legislative, principi guida nonché studi e ricerche riguardanti la “validazione degli apprendimenti acquisiti in modo non formale e informale”, detta più correntemente “validazione degli apprendimenti esperienziali” (VAE), che si declina in ogni nazione nell‟interazione tra i movimenti e le iniziative internazionali e le caratteristiche del contesto territoriale. La Confederazione Svizzera, in questo senso, presenta una situazione particolarmente interessante: da un lato, pur firmataria delle molteplici convenzioni internazionali riguardanti l‟educazione e la formazione, si pone a parziale distanza dai programmi di portata europea per le sue caratteristiche di territorio “extracomunitario”; dall‟altro, in virtù delle importanti differenze tra le regioni linguistiche che la compongono, essa ben esemplifica la ricchezza di possibilità ma anche le difficoltà che emergono qualora si vogliano fissare principi e procedure di riferimento valide per l‟insieme del paese. Alla luce di questa considerazione, e a partire da una breve contestualizzazione delle principali tendenze che caratterizzano la diffusione delle pratiche di validazione, saranno presentate le modalità di realizzazione di queste procedure nel contesto svizzero. Una premessa necessaria, considerando la molteplicità dei termini in uso in questo ambito, riguarda le denominazioni utilizzate, per le quali facciamo riferimento a quanto definito nei testi ufficiali della Confederazione Svizzera e dell‟Unione Europea. In particolare, per i termini che riguardano l‟oggetto della validazione, ovvero i differenti apprendimenti acquisiti (intendendo i saperi e le competenze acquisite nei vari ambiti), distinguiamo tra quelli formali, non formali e informali. Per indicare le azioni volte al riconoscimento di questi apprendimenti assumiamo il termine validazione come comprensivo del processo e delle procedure che portano a un riconoscimento istituzionale e dunque ad una certificazione degli apprendimenti acquisiti esternamente ai dispositivi di formazione formale. Integriamo tale voce con il termine convalida che denomina l‟azione ufficiale di riconoscimento dopo la fase di valutazione. Il termine identificazione fa riferimento invece a quanto viene attivato per rendere individuabili gli apprendimenti di tipo esperienziale, mentre il termine riconoscimento rinvia a tutte le forme di presa in considerazione di detti apprendimenti e, in prima istanza, alle pratiche che cercano prioritariamente di iscrivere l‟individuo in un processo di auto-valorizzazione. Nel corso dell‟espansione delle pratiche di VAE a livello internazionale e in Svizzera, possono essere identificate diverse linee di tendenza, di cui citiamo: - un graduale passaggio da pratiche volte prioritariamente alla valorizzazione personale a pratiche volte ad ottenere la certificazione degli apprendimenti esperienziali per l‟ottenimento di titoli professionali (ricordiamo che le pratiche di validazione generalmente riguardano i curricoli di formazione professionale di ogni ordine e grado). - due modalità di diffusione prevalente (non necessariamente in contraddizione, ma che spesso fondano visioni e approcci diversi nella pratica VAE): quella emancipatrice, caratterizzata da azioni volte a sviluppare l‟empowerment delle persone in situazione di vulnerabilità sociale; quella manageriale, specifica delle pratiche di gestione delle risorse umane nelle imprese. 1 Docente e ricercatrice presso l‟Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale (IUFFP) sede della Svizzera italiana. una caratterizzazione delle metodologie volte all‟esplicitazione e/o dimostrazione di quanto acquisito attraverso l‟esperienza, le quali, pur prendendo origine da altri contesti, vanno assumendo una loro peculiarità. Tali metodologie possono essere distinte in tre gruppi: a) forme specifiche di colloquio, sia nel corso dell‟accompagnamento di percorso, sia in fase di valutazione; b) elaborazione di dossier (portfolio) personali o mirati, spesso realizzati a partire da bilanci di competenze; c) gestione di situazioni problema (reali o simulate). A supporto di queste metodologie, generalmente sono utilizzati strumenti di mediazione redazionale (guide, dossier di riferimento, schede procedurali, etc) standardizzati o elaborati per un particolare contesto. - l‟emergenza di due categorie di professionisti tra coloro che sono deputati ad accompagnare le persone all‟interno delle procedure di validazione : i consulenti, presenti nelle fasi di informazione, orientamento e accompagnamento di candidate e candidati, nel loro percorso d‟analisi; gli esaminatori (o validatori), ovvero figure (attori individuali o organizzazioni, di regola appartenenti al contesto professionale per il quale si desidera ricevere una certificazione) incaricate di giudicare la corrispondenza o meno di specifici apprendimenti rispetto al profilo di qualifica del titolo considerato. Sull‟insieme del territorio elvetico queste tendenze sono riconoscibili sia rispetto all‟evoluzione storica delle pratiche di VAE, sia rispetto alle modalità di organizzazione e gestione delle procedure che vi fanno riferimento. Rispetto all‟evoluzione storica, sono le regioni francofone che inizialmente si attivano con la diffusione delle pratiche di bilan-portfolio delle competenze (i cui centri di consulenza si costituiscono, dal 1996, nella Association Romande Reconaissance des Acquis - ARRA) e con le diverse iniziative volte a riconoscere istituzionalmente gli apprendimenti esperienziali. In questo senso segnaliamo, oltre alla possibilità di accesso su dossier all‟Università di Ginevra per le persone non in possesso di un titolo di maturità (dal 1973), il regolamento di stato in Vallese dal 1997 per l‟attestazione cantonale delle competenze e, dall‟anno 2000, a Ginevra, la legge cantonale riguardante la possibilità di ottenere dei diplomi professionali cantonali. Per quanto riguarda il contesto germanofono, le iniziative in questo ambito sfociano nella costituzione, nel 1999, della Associazione Svizzera delle Qualifiche per le carriere professionali (CH-Q). Sia ARRA che CH-Q elaborano indicazioni standardizzate (dossier ARRA, dossier CH-Q), per la redazione di dossier di competenze, in cui possiamo riconoscere, nelle prime, una prospettiva maggiormente emancipatrice e, nelle seconde, una prospettiva prevalentemente riferita a metodi e strumenti di gestione di carriera. Entrambe le associazioni, nonché rappresentanti di istituzioni cantonali e del mondo del lavoro, aderiscono dal 2001 all‟associazione nazionale VALIDA, istituita al fine di sviluppare un sistema nazionale di riconoscimento e validazione degli apprendimenti acquisiti e di promuoverne la qualità. In armonia con questi intenti ed in sintonia con quanto si sta muovendo nel resto dell‟Europa, la Legge federale sulla Formazione Professionale del 2002 (art. 33 e art. 34) precisa che all‟interno delle procedure di qualifica, oltre agli esami tradizionali, sono possibili altri tipi di procedure di valutazione, quale dimostrazione degli apprendimenti acquisiti esternamente ai percorsi di formazione formale. Per concretizzare questo proposito, l‟Ufficio Federale della Formazione e della Tecnologia (UFFT), congiuntamente alla Segreteria di Stato dell‟economia (SECO), promuove a partire dal 2005 la costituzione di una piattaforma di lavoro, la Plateforme Validation des Acquis, cui partecipano i diversi partner della formazione professionale (Confederazione, Cantoni, organizzazioni del mondo del lavoro, operatori della formazione). Compito della Plateforme VA è di definire le strategie nazionali di validazione e il glossario di riferimento, considerando la specificità delle diverse regioni linguistiche. Dalla fine del 2006, attraverso l‟attività dei diversi gruppi di lavoro e gli incontri nazionali di consultazione, viene così definita una prima Guida nazionale per la validazione degli apprendimenti acquisiti, (attualizzata nel maggio 2007), attualmente circoscritta alle procedure riguardanti la formazione professionale di base (grado secondario). Essa descrive le diverse fasi delle procedure, - 2 le esigenze minime, gli strumenti di base, i prodotti e le responsabilità, di cui sintetizziamo alcuni elementi di seguito. Fase 1- Informazione e consulenza: generalmente proposta dai servizi cantonali di orientamento, permette alle persone interessate di orientarsi rispetto alle possibilità concrete e alle metodologie da utilizzare. Si fonda su informazioni scritte e/o su consulenze personali, nella fase iniziale o durante tutta la procedura. Fase 2- Bilancio: assunta dai servizi di consulenza designati dai Cantoni (centri di orientamento oppure centri di bilancio), è il procedimento che permette ad una persona di identificare, analizzare e documentare le proprie competenze professionali e personali. Porta alla realizzazione di un dossier che raccoglie dati, fatti e prove di quanto acquisito, in riferimento alle esigenze del profilo di qualificazione del titolo mirato. Il dossier elaborato può essere utilizzato per accedere alla fase successiva, oppure per candidarsi ad un posto di lavoro o ad un percorso di formazione. Fase 3 – Valutazione: affidata, a livello di gestione, all’Ufficio iscrizioni e organizzazione delle altre procedure di qualificazione, è la fase in cui il dossier (previa iscrizione ufficiale) è sottoposto alla valutazione di due periti (esaminatori che sono già responsabili degli esami classici per la professione di riferimento). Tale fase ha come obiettivi principali la verifica delle prove (affidabilità, significatività, plausibilità) e la comparazione degli apprendimenti di cui si vuole ottenere il riconoscimento, rispetto ai criteri di qualifica (distinti in diversi ambiti di competenza) del titolo auspicato. I passi della valutazione sono così scanditi: studio del dossier, colloquio col candidato, eventuale ricorso a metodi di verifica supplementari, redazione di un rapporto di valutazione. Fase 4a – Convalida (certificazione parziale): gestita dai responsabili delle tradizionali procedure di qualificazione, è la fase di decisione dell‟organo di convalida, che supervisiona la correttezza delle procedure precedentemente attivate e certifica gli ambiti di competenza raggiunti. In questo momento, considerando quanto emerso nelle fasi precedenti, si segnalano le eventuali formazioni complementari, utili al candidato per raggiungere il titolo auspicato. Di regola, infatti, le persone non raggiungono la completa attestazione di un titolo, occorre dunque che fruiscano della possibilità di compensare le lacune, attraverso corsi o esperienze professionali specifiche. Fase 4b – Certificazione: assunta dall‟autorità d‟esame competente, conferma la completezza dei documenti utili ad accedere ad un titolo professionale (attestati di equivalenza, certificati degli apprendimenti acquisiti, verbali d‟esame per le formazioni complementari) e rilascia il certificato professionale ufficiale, di uguale valore rispetto a quello ottenuto attraverso una formazione classica. Le procedure così proposte sono sottomesse ad una fase di prova tra il 2007 e il 2009, periodo in cui nei Cantoni saranno create e sperimentate delle procedure di validazione secondo la Guida nazionale, garantendo un continuo scambio di esperienze e una rapida attuazione delle decisioni. Allo stesso tempo saranno ulteriormente definiti gli elementi organizzativi e di gestione della qualità delle procedure. Per quanto riguarda le figure professionali che vi intervengono, come è stato segnalato in antecedenza, distinguiamo tra coloro che effettuano le valutazioni a finalità certificativa e coloro che intervengono come consulenti nelle fasi iniziali. Degli esaminatori, la guida nazionale VA precisa il grado di formazione di base che gli stessi devono attestare (titolo professionale e formazione come esperto di esame) e le competenze specifiche da possedere nel campo della validazione, indicando anche la portata della formazione obbligatoria e la necessità di una supervisione dell‟attività. Per quanto riguarda le figure di consulenza e accompagnamento, non esistono prescrizioni altrettanto vincolanti, e in Svizzera, come nel resto dell‟Europa, si osserva la presenza di una molteplicità di professionisti, che provengono o dal settore della psicologia (dell‟orientamento, del lavoro) o dalla formazione d‟adulti (con diplomi di livello diverso) o dalla gestione delle risorse umane. In ordine al tema specifico della validazione, queste persone spesso si 3 sono formate „sul campo‟ o hanno seguito percorsi mirati di formazione in quanto consulenti di bilancio, facendo riferimento a diversi modelli di intervento. A fronte di questa varietà di esperienze formative e di professionalità, nonché all‟estensione e istituzionalizzazione delle pratiche di validazione, che richiedono maggiore specializzazione rispetto alle funzioni tradizionali assunte dai consulenti di bilancio, l‟Istituto Universitario Federale per la Formazione professionale ha individuato l‟esigenza di elaborare un percorso di specializzazione nella validazione degli apprendimenti esperienziali (di cui alleghiamo una breve scheda informativa), volto a formare dei professionisti coscienti delle diverse implicazioni e degli interrogativi teorici, metodologici e di qualità sollevati dalle strategie di validazione. 4 Scheda sintetica del corso di formazione per Specialista della validazione degli apprendimenti esperienziali, proposto dallo IUFFP, sede di Lugano. Titoli rilasciati Diploma in studi avanzati (DAS) Specialista della validazione degli apprendimenti esperienziali (30 ECTS, tutti i 6 moduli). Certificato in studi avanzati (CAS) Consulenza e accompagnamento per la validazione degli apprendimenti esperienziali (15 ECTS, moduli A1, A2, B2) Certificato in metodologie della valutazione per la VAE (10 ECTS, Moduli A1, B1) Campo di intervento Presso le organizzazioni del mondo del lavoro, della formazione, così come presso altre istanze associative che intendono mettere in atto procedure VAE parziali o complete Presso persone singole o piccoli gruppi, per la presa di decisioni riguardo al percorso da intraprendere e alla sua fattibilità, e/o per la l‟elaborazione di bilanciportfolio delle competenze o dossier mirati. Presso i centri attivi nelle fasi di valutazione della VAE, direttamente, presso i candidati o indirettamente, presso gli esperti d‟esame, per contribuire alla loro formazione. Condizioni di accesso Titolo di grado terziario nell‟ambito delle scienze sociali, psicologiche o della formazione Formazione di base nel campo della formazione degli adulti Attestato d‟esperto d‟esame o titolo equivalente. Durata e struttura della formazione Strutturata in moduli del valore di 5 ECTS ciascuno, si svolge a blocchi di due o tre giorni al mese, nell‟arco di due anni, compreso i periodi di esplorazione di terreno e la redazione del lavoro di diploma, per un totale di 36 giornate in presenza. Titoli dei moduli A1: Fondamenti della VAE B1: Metodologie di valutazione nella VAE A2: Consulenza per l‟accesso individuale alla VAE B2: Accompagnamento nell‟elaborazione di bilanci e dossier di competenze per la VAE A3: Consulenza e gestione di procedure VAE B3: Progettazione di procedure VAE e lavoro di diploma Avvio della formazione Inverno 2008 - 2009 Costi CAS Metodologie di valutazione per la validazione degli apprendimenti esperienziali: 3000 CHF (~ 1860 €) CAS Consulenza e accompagnamento per la validazione degli apprendimenti esperienziali: 4500 CHF (~ 2780 €) DAS Specialista della validazione degli apprendimenti esperienziali: 8500 CHF (~ 5260 €) Informazioni IUFFP Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale Via Besso 84 | CH-6900 Lugano Massagno Telefono +41 91 960 77 77 | Fax +41 91 960 77 66 [email protected] [email protected] Web : www.iuffp-svizzera.ch | http://professionistavae.googlepages.com/home 5 Bibliografia e sitografia Associazione CH-Q: www.ch-q.ch Association reconnaissance des acquis (ARRA): www.arra.ch Associazione nazionale VALIDA : www.valida.ch Feutrie M. (1998) Identification, validation et accréditation de l’apprentissage antérieur et informel- Rapport pour le CEDEFOP, Thessalonique. IUFFP (2007) Progetto di formazione per specialista della validazione degli apprendimenti dall’esperienza. Lugano, Dipartimento Ricerca e Sviluppo, documento non pubblicato. Salini, D. (2007) La pratique des professionnel-le-s de la VAE face à l’évolution des cadres réglementaires - Revue de la littérature officielle de France, Suisse et Union Européenne. Poster pour la Rencontre internationale francophone des doctorants en sciences de l‟éducation : Le doctora(n)t en sciences de l‟éducation : Enjeux, défis, perspectives. Genève, 8 – 9 juin 2007 UFFT (30 maggio 2007) Validazione degli apprendimenti acquisiti - Guida nazionale, Berna, Dipartimento Federale dell‟Economia, Confederazione Svizzera. 6