tro Primavera le iniziative C o n fa r t i g i a n a t o Messa col vescovo

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tro Primavera le iniziative C o n fa r t i g i a n a t o Messa col vescovo
La Provincia
www.laprovinciacr.it
CRONACA DI CREMONA
MARTEDÌ
15 MARZO 2016
13
L’omicidio
di via Brenti
Gli sviluppi
L’anziano è stato tradotto
nel penitenziario milanese
dotato di struttura sanitaria
dopo quasi un mese trascorso
in ospedale piantonato dall’Arma
È a San Vittore
il 76enne pensionato
che nella notte
tra il 12 e il 13 febbraio
aveva ammazzato
la compagna di 73 anni
Gli addetti
delle pompe
funebri
mentre
recuperano
la salma
di Ernestina
Chiari
uccisa
con una
coltellata
Ha ucciso la moglie malata
Marini adesso è in carcere
di Mauro Cabrini
Libero Marini, il 76enne che
nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 febbraio uccise con
una coltellata alla gola la moglie di 73 anni, Ernestina Chiari, non è più piantonato nel reparto di Chirurgia dell’ospedale Maggiore: il pensionato,
accusato di ‘omicidio volontario’, è stato tradotto in carcere
ed è ora a tutti gli effetti un detenuto. Si trova nello specifico
nel penitenziario milanese di
San Vittore, scelto dall’autorità giudiziaria perché dotato di
un nucleo sanitario all’avanguardia e dunque ritenuto idoneo alle condizioni cliniche
dell’anziano, comunque ancora bisognoso di essere seguito
da specialisti sia dal punto di
vista fisico sia, soprattutto, da
quello psicologico. E’ ancora
provato, il cremonese ora difeso dall’avvocato del foro di
Piacenza Stefano Moruzzi. A
Libero Marini, 76 anni
Ernestina Chiari aveva 73 anni
Il cremonese è accusato
di ‘omicidio volontario’
E si attende ancora
l’esito dell’autopsia
I carabinieri di fronte alla palazzina di via Brenti teatro dell’omicidio
Una sola
coltellata
alla gola
Il cadavere di Ernestina
era stato scoperto alle
otto del sabato mattina
dalla badante: era nel
letto, in un lago di
sangue. Uccisa da una
sola coltellata dal
marito. Libero Marini, in
evidente stato
confusionale, era stato
arrestato dai carabinieri
ed è rimasto piantonato
dall’Arma all’ospedale
Maggiore per tre
settimane. Ancora si
attende l’esito
dell’autopsia eseguita
sulla vittima.
disporre la custodia cautelare
in carcere, immediatamente
dopo l’interrogatorio di garanzia con contestuale convalida
dell’arresto, operato dai carabinieri la mattina successiva
la tragedia nell’appartamento
di via Brenti, era stato — su richiesta del pubblico ministero
Laura Patelli — il giudice per
le indagini preliminari Letizia
Platè, secondo la quale il 76enne avrebbe ‘potuto uccidere
ancora’ nel caso fosse stato rimesso in libertà. Marini, agli
stessi pm e gip, aveva spiegato
di aver agito per disperazione,
togliendo la vita alla compagna per le sue condizioni di salute e anche in virtù di una sorta di patto di mutuo soccorso
sancito con la coniuge. Colpita
da ictus, e tornata a casa dopo
una lunga degenza, Ernestina,
sempre stando alla versione
del marito, gli avrebbe chiesto
di aiutarla a farla finita.
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L’artigiano contro Bonazzoli: ecco perché lo aiutai a trasportare il cadavere del cognato
Il delitto Gobbi
La ricostruzione
e i retroscena
Contro di lui c’è un dito puntato,
quello del principale imputato
del delitto, Luciano Bonazzoli,
il 48enne bresciano di Gottolengo che ha confessato di aver ucciso a fucilate il cognato Giorgio
Gobbi, 43 anni, di Cicognolo, il 4
dicembre 2014 nella sua azienda di Viadana, la Luma srl. Nell’aula della corte d’assise di
Mantova, ieri è stato il giorno
della verità di Roberto Infante,
l’artigiano di 51 anni di Boretto,
accusato di aver aiutato Bonazzoli a trasportare il cadavere di
Gobbi, abbandonato nel baule
della sua Range Rover nel parcheggio di un ipermercato di
Parma. Infante è tornato al giorno del delitto. Ha raccontato di
essere stato chiamato in ditta
da Bonazzoli, perché «c’erano
dei lavori da fare, poi ho visto arrivare Gobbi, ma io non sapevo
chi fosse». L’artigiano ha spie-
LA TRAGEDIA
‘Mi ha puntato il fucile e minacciato’
Infante in aula racconta la sua verità
Il baule della Range Rover dove fu trovato il cadavere
gato di aver visto prima Bonazzoli e Gobbi parlare alle macchinette del caffè, poi di aver sentito uno sparo. «Ho visto per terra
Gobbi e Bonazzoli che gli tirava
il secondo colpo, davanti a quella scena ho dato di stomaco —ha
proseguito Infante —. Bonazzo-
Giorgio Gobbi (la vittima), il cognato Luciano Bonazzoli e Roberto Infante
li mi ha puntato il fucile e mi ha
detto ‘Ora mi aiuti, so dove abiti, so dove vanno a scuola i tuoi
figli, se non mi aiuti ti ammazzo
e se non lo faccio io, lo farà un altro’». I due caricarono il cadavere di Gobbi nel baule della Range Rover. Destinazione: il par-
cheggio di un ipermercato di
Parma. Al volante c’era Infante, mentre Bonazzoli lo seguiva
su un’altra auto, con cui lo riporterà a Viadana. Perché durante
il tragitto, Infante non chiamò
le forze dell’ordine? «Bonazzoli
mi aveva preso il telefonino»,
ha spiegato l’imputato. Bonazzoli fu arrestato l’11 dicembre,
Infante il 20 dicembre. Perché
in quei nove giorni, l’artigiano
non si presentò ai carabinieri?
«Ero nel panico, pensavo sempre a quella frase minacciosa»,
ha detto Infante. In aula si è par-
lato di un antefatto. Nel confessare il delitto del cognato, Bonazzoli riferì che l’omicidio doveva essere commesso il primo
dicembre, quando si fece accompagnare da Infante dal cognato. A Cicognolo i due sarebbero arrivati tra le cinque e le
sei del pomeriggio, ma il piano
saltò, perché, come ha affermato Bonazzoli, «c’era troppa gente in giro». Ieri Infante ha negato: «Mai stato a Cicognolo». E
per provarlo, i suoi difensori
hanno chiesto (e ottenuto) alla
corte d’assise di compiere verifiche sui tabulati telefonici dei
cellulari in uso sia ad Infante sia
a Bonazzoli. Una indagine sulle
celle telefoniche, perché Infante giura che negli orari indicati
da Bonazzoli, lui era altrove sia
l’1 che il 2 dicembre. Il 25 marzo
sarà emessa la sentenza. (f.mo.)
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NOTIZIE IN BREVE
Enti locali: la riforma Centro Primavera
Tutte le iniziative
vista da Maroni
Sanità, riforma degli enti locali e sviluppo delle imprese: saranno i temi al centro della visita del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni
a Cremona venerdì. La visita
comincerà alle 16, quando il
governatore incontrerà il personale dell’Asst di Cremona. Si
passerà poi ai reparti interessati dal progetto ‘Councer Center’. Poi, alle 18, presso la sede
territoriale della Regione in
via Dante 136, Maroni incontrerà gli amministratori locali.
Ecco tutte le nuove iniziative
organizzate dal centro culturale Primavera e già messe in
calendario: dal 27 aprile al
primo maggio, soggiorno in
Toscana e in Maremma; poi
sono in programma soggiorni
a Ischia Porto, in Sardegna, a
Milano Marittima e a Valleverde. Per informazioni ulteriori e per le prenotazioni, è
possibile contattare il centro
culturale Primavera nella sede di via Platina 60 o telefonare al 3385606358.
Confartigianato
Pilates: il metodo
Messa col vescovo di Hellinger
Confartigianato prosegue le
celebrazioni del 70esimo e
con il Gruppo Legno celebra
la festa di San Giuseppe, patrono di falegnami e artigiani: sabato alle 11 messa presso la chiesa di San Gerolamo
in via Sicardo, presieduta dal
vescovo Antonio Napolioni, al
quale verrà donato un prezioso calice creato da un artista
artigiano. A seguire il pranzo.
Adesioni presso Confartigianato in via Rosario 5 o telefonando allo 0372/598830.
da La Provincia
del 15 marzo 2016
Domenica 20 marzo, presso lo
Studio Pilates in via Carnevali Piccio 20/a, nuovo laboratorio di Costellazioni Familiari,
condotto dalla counselor Paola Azzoni. Il metodo, ideato
dallo Psicoterapeuta Bert
Hellinger, permette di ritrovare armonia e serenità con
se stessi e risulta utile per fare chiarezza nelle relazioni
affettive, nei rapporti di lavoro, nei progetti di vita. Per informazioni e iscrizioni contattare il 3343377950.
Escursione col Cai
sul monte Zenone
Pensionati: incontro
con i seniores di Fi
La commissione escursionismo del Cai, sezione di Cremona, organizza per sabato prossimo, 19 marzo, una uscita nell’alto Garda bresciano con meta il monte Zenone, a 1424 metri di altezza, cima capace di
offrire una panoramica di tutto l’entroterra di Tremosine.
Le iscrizioni si ricevono presso la sede di via Palestro 32 il
martedì dalle 17 alle 18,30 e il
giovedì dalle 21 alle 22,30. Per
informazioni consultare il sito
www.caicremona.it.
‘La Corte Costituzionale ha
obbligato il governo a restituire ai pensionati gli importi
sottratti dal governo Monti-Fornero’: è il titolo dell’incontro organizzato dai Seniores di Forza Italia oggi alle 18,
in sala Zanoni (via del Vecchio Passeggio, 1). Introduzione di Giorgio Everet, intervento di Enrico Pianetta, relazioni di Giuseppe Pellacani,
avvocato esperto in diritto
del lavoro, e di Flavio Morani,
presidente di Italiani in Rete.