Linee guida per la compilazione della tesi di Laurea
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Linee guida per la compilazione della tesi di Laurea
Linee guida per la compilazione della tesi di Laurea Indice Premessa ................................................................................................................... 3 I . Per iniziare ........................................................................................................... 5 1.1 La struttura della tesi ........................................................................... 5 1.2 Il testo................................................................................................... 5 1.3 L’interruzione di pagina e le note ........................................................ 9 1.4 Le opzioni di formattazione.................................................................. 9 1.5 Sigle e abbreviazioni ............................................................................ 13 1.6 Accenti, maiuscolo e minuscolo ........................................................... 13 1.7 La punteggiatura.................................................................................. 14 II. Le citazioni e la bibliografia ............................................................................... 15 III. Impostare la parte empirica............................................................................... 19 3.1 Le tabelle ............................................................................................... 19 3.2 I grafici.................................................................................................. 21 3.3 Le immagini........................................................................................... 24 Appendice: Il frontespizio ........................................................................................ 25 Premessa Cari studenti, questo piccolo opuscolo ha lo scopo di aiutarvi nella stesura della vostra tesi di laurea. Speriamo soprattutto che questo piccolo vademecum possa risolvere almeno alcuni dei problemi legati all’editing dell’elaborato, per permettervi di concentrarvi sui contenuti (ben più importanti della forma). Buon lavoro. 3 I. Per iniziare Il principio basilare nella redazione della tesi è la coerenza: una volta adottato uno stile occorre seguirlo fino alla fine. 1. 1 La struttura della tesi Per facilitare la lettura l’elaborato deve essere diviso in capitoli (che si indicano con i numeri romani) e paragrafi (che si indicano con i numeri arabi). I sottoparagrafi vanno utilizzati solo quando lo richiede una trattazione particolarmente complessa. Per esempio: I. capitolo 1.1 paragrafo 1.1.1. sottoparagrafo 1.1.2. sottoparagrafo 1.2 paragrafo 1.3 paragrafo II. capitolo …. Figura 1 – La struttura della tesi 1. 2 Il testo La pagina tipo deve avere le seguenti caratteristiche: Per il testo, si suggeriscono i caratteri Arial, Garamond, Pa la tin o Lin oty p e, Times New Roman o Verdana. La dimensione da applicare al testo è di 14 punti, mentre l’interlinea del testo (la distanza tra una riga e l’altra) è 1,5 righe. Per i titoli dei paragrafi, si aggiunge il grassetto alle precedenti impostazioni. Se si vuole si può applicare anche il corsivo. Per i titoli dei capitoli, la dimensione del carattere da scegliere in questo caso è di 20 punti. I margini che delimitano la parte scrivibile del foglio sono: Superiore: 2,5 cm Inferiore: 2 cm Sinistro e destro: 2 cm Rilegatura: 2 cm (a sinistra) Nel programma Microsoft word, i margini della pagina sono predefiniti come sopra, ad eccezione del margine di rilegatura. 4 Il margine di rilegatura consente di inserire dello spazio aggiuntivo nel margine interno del documento, in modo da assicurarsi che tutto il testo, una volta rilegato, resti visibile. Per impostare il carattere, lo stile e la dimensione del testo, occorre selezionare, dal menù Formato la voce Carattere Si apre in tal modo la finestra di dialogo, da cui si possono scegliere il tipo di carattere, lo stile aggiuntivo (grassetto, corsivo, sottolineato) e la dimensione. E’ possibile applicare le impostazioni relative al menù Carattere anche dalla barra degli strumenti di formattazione, selezionando come mostrato in figura 1, 2 e 3 si selezionano le opzioni desiderate. 1. Cliccare qui con il tasto sinistro del mouse per aprire la tendina dei caratteri 2. Selezionare il tipo di carattere desiderato, facendo scorrere il mouse all’interno della tendina. 3. Cliccare sopra il carattere desiderato con il tasto sinistro del mouse. Se il tipo di carattere desiderato non è visualizzato tra i primi, occorre far scorrere la tendina con la barra laterale di scorrimento o le frecce poste a lato della tendina. Figura 2 – Impostare il Carattere dalla barra degli strumenti 1. Cliccare qui con il tasto sinistro del mouse per aprire la tendina della dimensione del carattere 2. Selezionare la dimensione carattere desiderata, facendo scorrere il mouse all’interno della tendina. 3. Cliccare sopra la dimensione desiderata con il tasto sinistro del mouse. Figura 3 – Impostare la dimensione del carattere dalla barra degli strumenti 5 Cliccare sopra lo stile desiderato con il tasto sinistro del mouse. G = grassetto; C = corsivo; S = sottolineato Figura 4 – Applicare grassetto, corsivo e/o sottolineato dalla barra degli strumenti Per l’interlinea e l’impostazione della pagina, le operazioni da effettuare sono: Dal menù Formato si seleziona Paragrafo e si sceglie l’interlinea testo 1,5 righe. Dal menù File si seleziona Imposta pagina e, nella casella Rilegatura, si immette il valore 2. Nella casella di gruppo Posizione rilegatura, si seleziona A sinistra (vedi figura 5). Le righe per ogni pagina risultano così 30 (circa). Nella pagina seguente si riporta l’esemplificazione di una pagina tipo. Figura 5 – Finestra di dialogo imposta pagina 6 Capitolo 1 Inserire tra il capitolo e il titolo del paragrafo 3 ritorni a capo o invii 1.1 Titolo paragrafo Inserire tra il titolo del paragrafo e il testo un invio Testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo Pertesto ottenere un testo rientrotesto testo testo testo testo testo testo speciale per la prima riga testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo di 1,25 cm, come questo, premere 1 volta il tasto Tab testo testo testo testo testo . (vedi anche il paragrafo 1.4) Testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo. Testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo. Testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo. Testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo testo Figura 6 – Pagina tipo 7 1. 3 L’interruzione di pagina e le note Se si vuole mantenere il titolo di un paragrafo o di un capitolo sempre in cima alla pagina, anziché aggiungere o togliere spazi tra le righe, occorre aggiungere prima del titolo una interruzione di pagina. Dal menù Inserisci si seleziona il comando Interruzione, poi Di pagina e infine si clicca su OK: in questo modo, il titolo rimarrà in cima alla pagina anche se si continua ad aggiungere testo prima. Controllate però che non ci siano pagine completamente bianche tra un paragrafo e l’altro. Figura 6 - Finestra di dialogo Interruzione di pagina Le note a piè pagina si inseriscono nel caso in cui si vogliano inserire informazioni ulteriori, rispetto alla citazione. Le citazioni, infatti, dovranno essere inserite all’interno del testo, tra parentesi, indicando soltanto l’autore e l’anno della pubblicazione. La citazione completa, invece, si troverà nella bibliografia finale. Nel testo, i rimandi alle note precedono sempre la punteggiatura e si indicano senza mettere il numero tra parentesi. Le note a piè di pagina si inseriscono dal menù Inserisci (per windows xp, dopo Inserisci si deve aprire anche il sottomenù Riferimento scorrendo con il mouse) scegliendo il comando Note a piè di pagina. Quando si aprirà la relativa finestra di dialogo, si dovrà cliccare su Inserisci, lasciando le impostazioni predefinite. L’Interlinea delle note deve essere singola e si ottiene in automatico. La dimensione del carattere delle note deve essere di 12 punti e si imposta dal menù Formato selezionando successivamente Carattere, oppure dalla barra degli strumenti di formattazione, come indicato nel paragrafo 1.2. La numerazione delle note è progressiva in automatico. 1. 4 Le opzioni di formattazione La finestra di dialogo Tabulazioni contiene una gran quantità di opzioni per la formattazione di paragrafi e in più offre la possibilità di vedere un’anteprima del risultato in base alle opzioni selezionate. Le opzioni per la formattazione comprendono: l’allineamento, i rientri e le spaziature, le tabulazioni, i caratteri di riempimento. La finestra Tabulazioni si apre, selezionando la voce Tabulazioni dal menu Formato oppure la voce Paragrafo, dal menu di scelta rapida che appare cliccando con il tasto destro del mouse sulla pagina e selezionando il pulsante Tabulazioni. Si consiglia, anche agli esperti di word, di impostare le tabulazioni dal menù Formato, anziché dal righello. Se volete mantenere una impostazione per tutta la pagina, 8 basta impostare la prima riga e il resto sarà ereditato dalla riga successiva continuando a scrivere o tramite un semplice invio. Se, invece, volete togliere le tabulazioni (spesso nei testi importati da internet se ne trova una quantità imbarazzante!), selezionate prima il testo contaminato e poi dal menù Formato, dal comando Tabulazioni scegliete l’opzione Cancella tutto. L’allineamento del testo in Word L’allineamento consente di disporre una parola o interi paragrafi rispettivamente: a sinistra al centro a destra Giustificato Figura 7 – Tasti della barra degli strumenti di formattazione per l’allineamento del testo L’allineamento si può applicare con i tasti della barra degli strumenti di formattazione, indicati nella figura oppure aprendo la finestra Paragrafo dal menu Formato o con il tasto destro del mouse e selezionando una delle voci contenute nel menù Allineamento. Rientri e spaziature I rientri determinano la distanza tra il paragrafo e il margine destro o sinistro. E’ possibile aumentare o diminuire i rientri di un paragrafo o di un gruppo di paragrafi. È inoltre possibile spostare il paragrafo a sinistra del margine sinistro (rientro della prima riga) o anche creare un rientro sporgente, in cui la prima riga del paragrafo non è rientrata, mentre lo sono le righe successive. Rientro della prima riga Rientro della prima riga TestoTestoTestoTes oTeestoTestoTestoTestoTes toTestoTestoTestoTestoTest Rientro sporgente Rientro sporgente TesT Testo Testo Testo testo testo testo TesT Testo Testo Testo testo testo testo Figura 8 - Esempi di Testo con un rientro di prima riga e di testo con un rientro sporgente 9 Figura 9 - Finestra di dialogo Paragrafo Stili di Tabulazione e caratteri di riempimento 1) Barre Figura 10 - Esempio di tabulazione a barre Questo tipo di tabulazione, a barre, si ottiene impostando la posizione a 2 cm e a 6 cm dalla casella in alto a destra della finestra di dialogo e cliccando su imposta, nonché selezionando l’opzione Barra nella sezione Allineamento della stessa finestra di dialogo. Per impostare le tabulazioni a sinistra (la più utilizzata), al centro, a destra e decimale si utilizza la stessa procedura, ma selezionando di volta in volta l’allineamento desiderato. Ai fini della tesi si userà la tabulazione a sinistra, che si ottiene come opzione predefinita: quindi per ottenerla sarà sufficiente indicare soltanto la posizione delle tabulazioni desiderata. 2) Tab a sinistra (0,50 cm) 3) 10 Tab al centro (1,50 cm) 4) Tab a destra (8 cm) 5) Decimale 156,00 32,43 1.235,00 Figura 11 - Esempio di tabulazione a sinistra (2), al centro (3), a destra (4) e decimale (5) Sempre nella finestra di dialogo Tabulazioni si trova la sezione Caratteri di riempimento, utile, ad esempio, per creare l’ indice della tesi. Dopo aver impostato una tabulazione a sinistra a 14 cm, occorre selezionare, nella sezione Caratteri di riempimento, l’opzione desiderata (la 2 è la più indicata per l’indice della tesi). Dopo aver cliccato su OK, il carattere di riempimento non apparirà immediatamente, sarà necessario posizionarsi con il cursore dopo l’ultima parola della riga (nell’esempio riportato di seguito, occorre posizionare il cursore dopo la parola Premessa) e poi pigiare nella tastiera il tasto Tab, che si trova generalmente a sinistra della tastiera ed è indicato con il simbolo: 11 | | Figura 12 - Tasto tabulazione della tastiera Dopo potrete scrivere il numero della pagina, come nell’esempio riportato nella figura 10. Indice Premessa ------------------------------------------------------------------------------------- 1 Figura 13 - Esempio di indice 1. 5 Sigle e abbreviazioni Le sigle la prima volta che vengono riportate vanno indicate per esteso e senza punti di separazione. Le abbreviazioni, da usare con parsimonia, dovranno essere quelle note, e cioè: A., AA.= autore, autori AA.VV. = autori vari Art., art. cit. = articolo, articolo citato c., cc. = capitolo, capitoli cfr. = confronta ecc. = eccetera, etc. n., nn. = numero, numeri (nota e note si iscrivono per esteso, per non confondersi con n. e nn.) N.B. = nota bene N. d. A. = nota dell’autore N. d. T. = nota del traduttore Op. cit. = opera citata p., pp. = pagina, pagine per es. = per esempio s., ss. = seguente, seguenti vol. voll. = volume, volumi 1. 6 Accenti, maiuscolo e minuscolo L’accento acuto ( ? ) si usa per: è, cioè; L’accento grave ( ? ), invece, si usa per: né, perché, sé. Si consiglia di non eccedere nell’uso del maiuscolo e di utilizzarlo solo per: - i sostantivi o aggettivi sostantivati che si riferiscono a persone; - i nomi dei periodici (che vanno scritti in corsivo) e di società scientifiche: Corriere della sera, Giornale di Sicilia, la Pontificia Accademia delle Scienze. Mentre, si scrivono in minuscolo: 12 - i nomi comuni e aggettivi sostantivati derivati da nomi propri (nomi ernici, dinastici, di partito, ecc.); i periodi storici; i nomi dei mesi, dei giorni, delle stagioni. Un testo non richiede nessun segno distintivo. Il corsivo si usa per i titoli di libri, articoli, opere teatrali o musicali oppure se si vuole sottolineare una parola o una espressione, ma senza abusare (per es.: la lettura de Il discorso sul metodo di Cartesio … L’A. de La Peste concentra nella solidarietà ...) 1. 7 La punteggiatura Punti, virgole, due punti, punto e virgola, punti di sospensione, punti esclamativi e interrogativi richiedono uno spazio dopo e non prima. Eccezioni alla regola sono: l’apostrofo, l’elisione, la parentesi e le virgolette («a punta», 'a semplice apostrofo' e “a doppio apostrofo”). Un’altra eccezione è rappresentata dal caso in cui due o tre elementi di punteggiatura sono scritti di seguito, come ad esempio: (“concordia”); per es.: lo spazio va messo dopo l’ultimo segno di punteggiatura. Le virgolette a punta « » si usano per: - nelle citazioni di brano in lingua italiana o moderna, composti in tondo; non vanno messe prima dei brani in corsivo o in caratteri di lingua diversa, perché questi sono già distinti dal resto; - in apertura e chiusura delle battute di un dialogo. Le virgolette a doppio apostrofo “ ” si usano per mettere in evidenza un termine o quando si dà la traduzione di una parola; scegliete le virgolette a semplice apostrofo ' ' se dentro una citazione si trova un’altra citazione1. La parentesi quadra si usa anche all’interno di un’altra parentesi: ([ ]). Un termine tra virgolette non va mai sottolineato. 1 Per le citazioni si cfr. l’approfondimento nel capitolo seguente. 13 II. Le citazioni e la bibliografia. In un lavoro di natura scientifica, per riferirsi ad opere altrui o riportare delle citazioni, si indica il nome dell’autore e, tra parentesi, l’anno della pubblicazione, all’interno del testo. Il pensiero di un autore può essere citato letteralmente o a senso. La prima si usa per mettere in risalto nella maniera più obiettiva il pensiero dell'autore, oppure per discutere o semplicemente usare un giudizio critico particolarmente importante. La citazione a senso, invece, si usa generalmente per riassumere o parafrasare passi di importanza minore. La citazione letterale deve rispettare il testo originale il più possibile. Eventuali omissioni (ovviamente di frasi o parole davvero ininfluenti per il proprio scopo) vanno segnalate con tre punti tra parentesi quadrata […] preceduti e seguiti da uno spazio. Eventuali aggiunte esplicative vanno poste tra parentesi quadre [ ]. Le parentesi quadre possono essere usate anche nei casi in cui una parola viene modificata per motivi grammaticali. Ma si consiglia di evitare questa prassi. Eventuali corsivi non presenti nel testo originale vanno segnalati con la dicitura “il corsivo è mio” in nota, oltre ad indicare il riferimento alla parte dell'opera citata. I puntini di omissione non vanno usati all'inizio o alla fine della citazione, perché è chiaro che nel testo completo c'è sempre qualcosa che precede e qualcosa che segue. Un’eccezione a questa regola è rappresentata dalle frasi grammaticalmente incompiute, all'inizio o alla fine, che non si integrano nel proprio testo. Ma è meglio evitare questa operazione perché porta facilmente ad errori di interpretazione del pensiero altrui. L'unica modifica che è concessa (e anzi in genere raccomandabile) riguarda l'ortografia e la grafica: errori di stampa si possono correggere, l'ortografia può essere migliorata. Se invece per qualche buon motivo si vogliono mettere in risalto degli errori (di contenuto o eccezionalmente anche di forma), si inserisce nel testo [sic] (cioè: «è proprio così») o [!]. Si tenga però presente che spesso questo impiego viene percepito come ironico. Una citazione letterale non deve essere troppo lunga: dieci righe possono essere considerate un limite ragionevole. Testi necessariamente più lunghi possono essere riportati in nota o addirittura in appendice. La citazione letterale si indica facendola precedere e seguire dalle virgolette e offrendo il riferimento bibliografico corrispondente (in uno dei modi indicati in questo paragrafo). Se però una citazione supera le tre o quattro righe, o anche se è più breve ma molto importante, va scritta come un blocco di testo separato, con interlinea singola, con il margine sinistro eventualmente rientrato di circa cinque spazi e con carattere di dimensione 12. Le virgolette si omettono. La citazione a senso deve presentare un testo sostanzialmente rielaborato. E’ essenziale che nemmeno una riga importante sia presa tale e quale coscientemente da un altro testo, senza indicarlo espressamente con le virgolette. In caso contrario si commetterebbe un plagio. D’altro canto la citazione a senso non deve attribuire mai ad un autore idee diverse da quelle che lo stesso esprime. È possibile anche combinare i due modi di citazione, parafrasando o riassumendo un testo e inserendo ogni tanto una citazione letterale delle espressioni più significative Nella bibliografia, i testi si devono riportare indicando il nome dell’autore e il titolo, nonchè la casa editrice, la città e l’anno di pubblicazione. Nel testo si inserisce, ad esempio, soltanto: (Capozza, 1977). mentre, nella bibliografia, si riporta la citazione per intero: 14 Capozza D., Il differenziale semantico. Problemi teorici e metrici, Patron, Bologna, 1977. Nel caso in cui ci siano due autori, nel testo si inserisce: Trombetta e Rosiello (2000) e nella bibliografia: Trombetta C., Rosiello L., La ricerca azione. Il modello di Kurt Lewin e le sue applicazioni, Erickson, Trento 2000. Nel caso in cui ci sia uno o più curatori, nel testo si inserisce: Gilli e Marchetti (1991) mentre nella bibliografia: Gilli A. e Marchetti A. (a cura di), Prospettive sociogenetiche e sviluppo cognitivo, Cortina, Milano 1991. Se si devono citare autori vari: AA.VV. Dizionario di retorica e stilistia, Atlas, Bergamo 2000. Nella bibliografia, quando si cita un articolo in un testo con un curatore si indicano, oltre all’autore e al titolo dell’articolo, il titolo testo, il curatore e le pagine: Di Nuovo S., Nuove metodologie di ricerca e di analisi dei dati per lo studio del cambiamento in Nanni C. (a cura di), La ricerca pedagogico-didattica, LAS, Roma 1997, pp.218-221. L’eventuale seconda o terza edizione si indica con il numero romano, dopo l’anno della nuova edizione: Marranzini A., Evangelizzazione e sacramenti, Città Nuova, Roma 1974, II ed. Il volume di un’opera si indica con il numero romano prima della casa editrice. Quando un’opera è tradotta da altre lingue si cita prima il titolo nella lingua originale, con i riferimenti della traduzione italiana: Baritz L., The Servants of Power, Wesleyan University, Middletown Conn. 1960, trad. it. I servi del potere, Bompiani, Milano 1963. Se occorre riportare una citazione di un autore presa da un brano di un altro autore, per es. una frase di Asch citata nel testo La ricerca-azione di Trombetta, si scrivono sia l’autore della citazione che il testo da cui è tratta la citazione, e, premettendo “cit. in” (ovvero, citato in). Mentre nella nota si indica la citazione completa del brano dal quale si estrae la citazione, ad esempio: Asch S.E., Psicologia sociale, SEI, Torino 1989, p.65 cit. in Trombetta C., Rosiello L., La ricerca-azione. Il modello di Kurt Lewin e le sue applicazioni, Erickson, Trento 2000, p.31 15 nella bibliografia, invece, si riporta solo la citazione completa del brano da cui è stata tratta la citazione, ovvero: Trombetta C., Rosiello L., La ricerca-azione. Il modello di Kurt Lewin e le sue applicazioni, Erickson, Trento 2000. Nella maggior parte dei casi, però, si sconsiglia questa prassi. E’ sempre meglio risalire al testo dell’autore da cui si prende la citazione: la lettura completa del testo potrebbe rivelare un’aderenza migliore al vostro argomento, oltre che un personale arricchimento. Quando però la citazione non è determinante per il proprio discorso, quando il testo originale è irreperibile o inaccessibile, oppure quando la fonte usata è particolarmente autorevole è possibile fare un’eccezione a questa regola. Per le riviste, nella bibliografia, si scriverà: Gardin A., Azii M. e Verri R., Il cooperative learning: teoria e prassi del metodo di insegnamento attraverso la cooperazione, Psicologia e Scuola, n. 86, pp. 41-55. Il volume, dove presente, si indica prima del numero; il mese o la data, dove presente, si indica dopo il numero, come nell’esempio seguente: Claparède E., La Mentalisation, Polskie Archiwum Psychologji, vol. 3, n.1, Mars 1930, pp.3-7. Se il riferimento riguarda qualche pagina in particolare si specifica, come indicato in seguito: Claparède E., La Mentalisation, Polskie Archiwum Psychologji, vol. 3, n.1, Mars 1930, pp.3-7 : 4. I testi della bibliografia vanno indicati in ordine alfabetico, secondo il Cognome dell’autore e non secondo l’ordine delle citazioni della tesi. Quando si cita un autore più volte con opere diverse, queste vanno elencate in ordine cronologico di pubblicazione. Se vi sono più opere dello stesso autore pubblicate nello stesso anno, dopo la data va posta una lettera dell'alfabeto minuscola (a, b, ecc.). Per mettere in ordine le opere di uno stesso autore, si elencano prima tutte le opere scritte o curate dall'autore, e successivamente quelle scritte dall'autore in collaborazione con altri. Molto spesso i testi di carattere scientifico o documentario vengono pubblicati su Internet oppure su supporti elettronici. In questi casi, ci si può avvalere, finché è possibile, degli stessi criteri prima indicati. Per l’evidente differenza della natura della pubblicazione, si riportano qui delle ulteriori indicazioni per i formati elettronici: - Dopo l’autore e il titolo dell'opera va indicata tra parentesi la sua natura: vale a dire (Cd-rom) oppure (in linea). - Nel caso in cui si tratti di un testo in linea va specificato, in nota e nella bibliografia, l'indirizzo al quale è consultabile, seguito tra parentesi dalla data di consultazione. Per esempio: http://antexnews.b2blavoro.com/commento/argomento-7/Cod-929.html (14 otto-bre 2004). E’ meglio riportare i collegamenti alle pagine internet nelle note, anziché nel testo, per non rendere difficoltosa la lettura del testo, data la lunghezza che spesso hanno 16 gli indirizzi. Occorre prestare attenzione a non alterare maiuscole e minuscole, poiché tali variazioni potrebbero far perdere il collegamento ipertestuale con la pagina web. Inoltre, l'indicazione della data è opportuna per il carattere tipicamente variabile dei testi in linea. Si consiglia anche di mantenere una copia registrata del testo che si è citato, il quale potrebbe «scomparire» da Internet e diventare così non più consultabile. - Nel caso in cui la citazione riguardi un sito web, nella bibliografia si indica l’indirizzo completo della home page, sia all’interno del testo che nella bibliografia. Ad esempio: http://www.psicoanalisi.it/index.html. Sarebbe meglio raggruppare i siti web alla fine della bibliografia, sempre in ordine alfabetico. Quando si intendono citare norme o leggi, la citazione deve indicare anche gli estremi di pubblicazione, ad esempio: Decreto presidenziale del 4 novembre 2002, Linee guida per l’attuazione del piano sociosanitario della Regione Siciliana, pubblicato nella GURS (p. I) n. 53 del 22 novembre 2002 (n.37) 17 III. Impostare la parte empirica 3.1 Le tabelle Per le tesi che prevedono una parte empirica, occorre raccogliere i dati in una o più tabelle. E’ possibile inserire i dati in un file excel e, successivamente, copiare il proprio lavoro interamente, o solo per alcune parti, con un semplice “copia-incolla”. Con Office è sempre possibile eseguire la stessa operazione attraverso diverse strade: la scelta del metodo da utilizzare dipende dalla propria dimestichezza con il pc, dalle proprie preferenze e dalla complessità del lavoro da svolgere. Nella tabella seguente si riportano schematicamente i 4 metodi per le procedure di Copia e Incolla. Tabella I – I 4 metodi per le operazioni di copia e incolla Metodo Menù tastiera Barra strumenti formattazione Pulsante destro mouse Copia Incolla Modifica > Copia Modifica > Incolla CTRL+C CTRL+V Copia Incolla I passi da eseguire per effettuare l’operazione di Copia e Incolla sono: - selezionare la parte da copiare e selezionare su excel, dal menu Modifica, il comando Copia (oppure con un click sull’icona Copia, oppure selezionando Copia dal menu di scelta rapida attivato con il tasto destro sulla selezione); - aprire il file word del proprio elaborato; - posizionare il cursore nel punto del documento nel quale attaccare la parte da incollare e selezionare dal menu Modifica, il comando Incolla oppure cliccare nell’icona Incolla della barra degli strumenti. Se si è abbastanza esperti si può utilizzare la tastiera, sostituendo al comando Copia la combinazione di tasti CTRL+C e al comando Incolla la combinazione di tasti CTRL+V. Copia Taglia Incolla Copia formato Figura 14 – Icone taglia, copia, incolla e copia formato della barra degli strumenti 18 Si ricorda che occorre selezionare solo la parte che si desidera copiare, altrimenti si rischia di copiare righe e colonne in più rispetto a quelle necessarie. Si sconsiglia di eseguire questa operazione agli studenti poco esperti. In alternativa si può scegliere una strada un po’ più scomoda, cioè creare una tabella in Microsoft Word e ricopiare in questa i dati. Per creare una tabella, si suggerisce questo metodo, che, secondo noi, è il più semplice: Fare clic nel punto in cui si desidera creare una tabella. Dopo, fare clic sul menù tabella e selezionare Inserisci e poi dal sottomenù, il comando Tabella Si aprirà la finestra di dialogo Tabella, in cui impostare il numero di righe e di colonne. Si consiglia di lasciare inalterate le opzioni di adattamento automatico. Se occorrerà, sarà possibile, e più semplice, cambiare successivamente le impostazioni della tabella, scegliendo il comando Proprietà Tabella dal menù Tabella. Per effettuare il ridimensionamento di una tabella occorre posizionare il puntatore del mouse sulla tabella finché appare un quadratino di spostamento nell'angolo inferiore destro della tabella. E’ necessario, quindi, tenere fermo il puntatore sul quadratino di ridimensionamento, finché non viene visualizzata una freccia a due punte. Successivamente, si può trascinare il limite della tabella fino a raggiungere le dimensioni desiderate. Per eseguire l’operazione di modifica della larghezza di una sola colonna, occorre posizionare il puntatore sul bordo della colonna che si desidera spostare, fino a che si trasforma come nella fig. 1. Dopo è possibile trascinare il bordo, fino a che la colonna non raggiunge la larghezza desiderata. Per modificare l’altezza di una sola riga, invece, occorre posizionare il puntatore del mouse, stavolta sul bordo della riga che si desidera spostare, fino a che non si trasforma come nella figura 11, e quindi trascinare il bordo. Figura 15 – Visualizzazione del dispositivo di puntamento (o mouse) quando si posiziona sul bordo della tabella. E’ possibile modificare una tabella anche agendo sul righello: cliccando con il mouse all’interno della tabella, compariranno sul righello, in corrispondenza delle linee orizzontali e verticali della tabella i simboli evidenziati con dei cerchi nella Figura 12. Per modificare, ad esempio, la seconda colonna si dovrà cliccare sul simbolo indicato in Figura 12 con il numero 3 e, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare verso sinistra. Per allargare la seconda riga, invece, si dovrà cliccare sul simbolo indicato in Figura 12 con il numero 4 e, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare verso il basso. 1 2 3 4 Figura 16 – I simboli del righello sui quali ciccare per modificare la larghezza delle colonne e l’altezza delle righe di una tabella. 19 Per visualizzare il righello, si seleziona il comando Righello dal menù Visualizza. Per impostare una specifica larghezza di colonna, si può anche fare clic su una cella della colonna, quindi si sceglie Proprietà tabella dal menu Tabella. Si accede alla scheda Colonna, con un clic sulla relativa etichetta, posta in alto, e dopo si selezionano le opzioni desiderate. Per adattare automaticamente le colonne della tabella al contenuto, occorre fare clic sulla tabella e dopo si sceglie Adatta dal menu Tabella, quindi Adatta al contenuto. Per visualizzare la larghezza delle colonne, è necessario fare clic su una cella e tenere premuto ALT mentre si trascina l'indicatore sul righello. Infine, per modificare l'altezza della riga in base a una misura specifica, occorre fare clic su una cella della riga e scegliere Proprietà tabella dal menu Tabella. Dopo, occorre fare clic sulla scheda Riga e selezionare le opzioni desiderate. Per assegnare a più righe o colonne della stessa dimensione, basterà scegliere dal menù Tabella il comando Proprietà tabella. Dalla scheda Colonna o Riga, si dovrà specificare rispettivamente la larghezza o l’altezza preferita, ma sempre dopo aver selezionato le colonne o le righe che si desidera ridimensionare, ovvero facendo clic nella tabella e utilizzando i comandi Seleziona del menu Tabella. Le tabelle molto lunghe vengono suddivise in corrispondenza delle interruzioni di pagina. Se la tabella viene suddivisa su più pagine è opportuno disporre la tabella in modo che le informazioni vengano visualizzate nella posizione desiderata. Per ripetere l’intestazione della tabella, ovvero la riga o le righe con i titoli, è necessario selezionare la riga o le righe del titolo e dopo, scegliere Ripeti righe del titolo dal menu Tabella. I titoli ripetuti nella tabella sono visibili solo nella visualizzazione Layout di stampa e durante la stampa del documento. Le tabelle dovranno essere numerate, in ordine progressivo, con numeri romani. Per la numerazione si consiglia di usare la numerazione automatica. Dopo aver selezionato la tabella, dal menù di scelta rapida (attivabile con il tasto destro) occorre scegliere la voce “Didascalia…”. Nella finestra di dialogo è possibile scegliere la posizione. Si consiglia di posizionare l’etichetta sopra l’elemento selezionato. Dal bottone “Numerazione” è possibile scegliere il formato “I, II, III…”. Tabella II 3.2 I grafici Creare un grafico su Excel è una procedura molto semplice: si tratta di seguire un percorso guidato in 4 passaggi, proposto dal programma Excel. Si parte dal comando Grafico contenuto nel menù Inserisci (oppure cliccando sull’icona Creazione guidata Grafico, nella barra degli strumenti di excel corrispondente, figura 13). Figura 17 – Icona Creazione guidata Grafico della barra degli strumenti di excel siano 20 Prima di creare un grafico su Excel, occorre accertarsi che i dati del foglio di lavoro disposti in modo corretto per il tipo di grafico da usare. Per costruire un istogramma, un grafico a barre, a linee, ad area, a superficie o a radar i dati dovranno essere disposti in colonne come segue: Tabella III Lorem 1 3 Ipsum 2 4 oppure in righe, come segue: Tabella IV Lorem 1 3 Ipsum 2 4 Per creare un grafico a torta si utilizza un'unica serie di dati, disposta in un'unica colonna. È possibile anche utilizzare una colonna di etichette per i dati, come segue: Tabella V A 1 B 2 C 3 LOREM IPSUM A 17% C 50% B 33% A B C Grafico 1 oppure una riga di dati e, se necessario, una riga di etichette: 21 Tabella VI A B C 1 2 3 Dopo aver selezionato i dati, quindi, si attiva il comando “Creazione guidata grafico” e si seguono le istruzioni. Nel passaggio 1 di 4, a sinistra della finestra di dialogo è possibile scegliere il Tipo di grafico, mentre sulla destra, per ogni tipo di grafico, sono visualizzati i sottotipi o le variazioni del grafico selezionato. Ad esempio, per il tipo di grafico Istogramma, è possibile scegliere tra sette tipi di Istogrammi, corrispondenti a sette riquadri, ciascuno con la figura corrispondente del grafico: Istogramma non in pila. Per confrontare valori di più categorie. Istogramma in pila, che confronta il contributo di ciascun valore al totale in più categorie Istogramma in pila al 100%, che, invece, confronta il contributo percentuale di ciascun valore al totale in più categorie Istogramma 3D non in pila Istogramma 3D in pila Istogramma 3D in pila al 100% Istogramma 3D, che descrive il tipo, Nella casella Tipo di grafico è necessario scegliere, con un clic, il tipo di grafico a sinistra e poi, a destra il sottotipo. Seguendo le istruzioni riportate nella procedura guidata, nel passaggio 3 di 4 (Opzioni del grafico) della finestra di dialogo “Creazione guidata Grafico” è possibile selezionare tra le schede: - “Titoli” per inserire il titolo del grafico, - “Legenda” per scegliere se mostrare o meno la legenda e la posizione della legenda (nell’esempio della figura si è scelta la posizione “in basso”. - “Etichette” per stabilire il contenuto delle etichette da assegnare agli “spicchi” della torta. L’opzione “percentuale” riporta automaticamente la percentuale. Il numero dei decimali può essere scelto successivamente, direttamente sul grafico: selezionando con il tasto sinistro del mouse una delle etichette del grafico, vengono selezionate automaticamente tutte, dopo si clicca “Aumenta decimali” tante volte quante sono le cifre decimali da aumentare. Se le celle da selezionare per il grafico non sono in un intervallo continuo, effettuare la seguente operazione: Selezionare il primo gruppo di celle contenente i dati desiderati. Selezionare ulteriori gruppi di celle tenendo premuto CTRL. È necessario che le selezioni non adiacenti formino un rettangolo. Per copiare il grafico creato nel file word della tesi, basterà una semplice operazione di Copia e Incolla: – Selezionare il grafico creato su excel – Cliccare sul comando Copia della barra degli strumenti – Aprire il documento word in cui si intende copiare il grafico – Posizionarsi con il cursore nel punto del documento dove si intende copiare il grafico – Cliccare sul comando Incolla della barra degli strumenti 22 3.3 Le immagini Per Inserire un'immagine da un file, invece, occorre: - Fare clic sul documento in cui si desidera inserire l'immagine. - Fare clic sul menu Inserisci, selezionare Immagine e poi, il sottomenu da file - Individuare nella finestra di dialogo Inserisci immagine da file la cartella contenente l'immagine da inserire, quindi fare clic sul file dell'immagine. - Scegliere Inserisci per incorporare l'immagine nel foglio di lavoro. Le immagini dovranno essere numerate, in ordine progressivo, con numeri arabi. Per la numerazione si consiglia di usare la numerazione automatica. Dopo aver selezionato la figura, dal menù di scelta rapida (attivabile con il tasto destro) occorre scegliere la voce “Didascalia…”. Nella finestra di dialogo è possibile scegliere l’etichetta Figura e la posizione della stessa sotto l’elemento selezionato. Dal bottone “Numerazione” è possibile scegliere il formato “1, 2, 3…”. 23 Appendice: Il frontespizio 24 Facoltà di Scienze umane e sociali Master di I livello in Politiche di Welfare e Servizio Sociale Tesi di Laurea Nome e cognome candidato Titolo sottotitolo Relatore: Ch.mo Prof. X.YYYYYY ANNO ACCADEMICO 2011/2012 25