medico - Ordine

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medico - Ordine
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SPED. STAMPE A.P. - COMMA (26-27-34 - secondo i casi) - ART. 2 - LEGGE 549/95 - AUT. FILIALE ROVIGO
IN CASO DI MANCATA CONSEGNA RISPEDIRE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE IL DIRITTO FISSO. GRAZIE
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Spedizione in abbonamento postale
pubblicità inferiore al 40%
POLESINE
MEDICO
POLESINE MEDICO
PERIODICO BIMESTRALE DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI ROVIGO
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NOTIZIARIO
A P R I L E
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XIX Giornata del Medico Polesano
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Manuale di informatica
per il Medico
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Borse di Studio
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ONAOSI
Iscrizione all'Onaosi
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POLESINE MEDICO
Periodico bimestrale
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Storia di come un disegno
posso aiutare l'Africa
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FNOMCeO
Prestazioni professionali gratuite:
concorrenza sleale?
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E.N.P.A.M.
Rivalutazione rendite dei Medici
colpiti da malattie e lesioni causate
da raggi X e da sostanze radioattive
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Autorizzazione Tribunale di Rovigo
1 Aprile 1971, n. 160
Palazzo Silvestri (inizi sec. XVIII)
Direzione, Redazione, Amministrazione
Via Silvestri, 6 - 45100 Rovigo
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Comunicato E.N.P.A.M.
I contributi dei medici ed odontoiatri
pensionati vanno all'Enpam
28
NEWS
Decreto CorrettIvo n. 106/2009: alcune modifiche al Testo Unico
e degli Odontoiatri di Rovigo
Anno XXXVIII APRILE 2010
Trattamento del dolore
con i Cannabinoidi
Bando per l'assegnazione
di sussidi di studio
dell’Ordine dei Medici Chirurghi
Tel. 0425/28426 - Fax 0425/28620
[email protected]
Direttore responsabile
Dott. Francesco Noce
Comitato di Redazione
Presidente Dott. Francesco Noce,
V. Presidente Prof. Umberto Merlin,
29
Segretario Dott. Massimo De Fiore,
Tesoriere Dott. Antronio Bononi,
Consiglieri Dott. Antonio Ilo Camisotti, Dr.ssa Isabella Cappello,
Campagna informativa
per la prevenzione dei
tumori nei luoghi di lavoro
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Dott. Bruno Noce, Dott. Raffaele Raimondo
Notizie in breve
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Fotocomposizione, Impaginazione,
Sostituzioni
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Grafica Atestina
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Tel. 0429.601313 - Fax 0429.601326
Piccoli Annunci
Dott. Mauro Mormile, Dott. Roberto Naldini,
Dott. Buno Piva,
Stampa
35042 Este (PD) - Via Ateste, 67
In copertina: Casa Silvestri in un disegno ottocentesco (Accademia dei Concordi - Rovigo)
PERIODICO BIMESTRALE DISTRIBUITO GRATUITAMENTE
AGLI ISCRITTI DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI
E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI ROVIGO
E A TUTTI GLI ALTRI ORDINI D’ITALIA
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XIX Giornata
del Medico Polesano
Chiostro degli Olivetani
Sala Convegni – Museo dei Grandi Fiumi
Sabato 12 Dicembre 2009
Come sempre grande partecipazione alla Giornata del Medico Polesano con la
presenza delle maggiori autorità civili, religiose e militari.
O
ggi scriviamo un’ altra pagina di storia della Medicina della nostra Comunità e del nostro Ordine Professionale, da
quando con un regio decreto emanato da Vittorio Emanuele III nel 1910 furono istituiti gli Ordini dei Medici. L’anno
prossimo quindi festeggeremo i 100 anni degli Ordini dei Medici e
coincidenza i 20 anni della Giornata del Medico Polesano.
Molte pagine di storia della Medicina della nostra città hanno scritto i
Medici che oggi festeggiano le nozze d’oro con la professione.
Con queste parole il Presidente Dott. Noce introduce la Giornata del
Medico Polesano.
Medaglie d’oro
Oggi consegniamo le medaglie d’ oro ai tre colleghi che compiono le nozze d’ oro
con la professione.
Ettore Cicchella: una colonna del nostro Ospedale e della Medicina polesana, colui
che metaforicamente si è “svenato” per dare sangue ai malati. Grazie a lui è stato
istituito e si è sviluppato il Centro Trasfusionale dell’Ospedale cittadino che oggi è
un punto di riferimento in questo settore. Continua la sua attività come Direttore
Sanitario Casa di Cura di S. Maria Maddalena a:
Giuseppe “Beppe” Lorenzi: che ha rappresentato una certezza nella cultura medica
e nell’attività del reparto di Dermatologia che ha diretto per molti anni con superba
professionalità. La stessa che, arricchita da un’esperienza incredibile mette ancor
oggi a disposizione dei suoi malati continuando ad esercitare la professione.
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Adriano Milan: conosciutissimo, stimato e validissimo medico sia in Ospedale nel reparto di
Medicina sia come Medico di Medicina Generale.
Oggi non è presente. Troppo bruciante è il dolore per la perdita della sua adorata figlia, recentemente strappata alla vita ed al suo amore.
Ad Adriano desideriamo far sentire tutta la solidarietà, tutta la partecipazione e tutto l’affetto
dei suoi colleghi.
Grazie per quello che avete rappresentato e continuate a rappresentare nel mondo medico e nella comunità.
Medaglie d’oro
Medaglie d’argento
Medaglie d’argento
Oggi saranno premiati 34 colleghi. Se lo meritano!
Per tutto quello che hanno fatto, per la loro dedizione pur nelle difficoltà dell’ attività professionale:
- per dover continuamente studiare e prepararsi
per essere al passo al progresso della scienza e
della tecnologia e per far fronte ai nuovi problemi
che la medicine pone.
- per vicariare alle carenze di strumentazione e di
tecnologia per bilanci sempre più avari
- per supportare organici sempre più ridotti con
orari di lavoro spesso impossibili e con la conseguente possibilità di poter incorrere in errori con
tutte le conseguenze
-per supportare a volte gestioni inefficienti e deficienze del sistema
-per subire una burocrazia esasperata e la peggior retribuzione a livello europeo
a fronte di una capacità e professionalità riconosciute
Oggi sempre più spesso, contrariamente a quanto accadeva in passato, i medici,
appena possono vanno in pensione non per il disamora mento per la professione,
ma per tutto quello che di negativo vi ruota attorno.
E’ un brutto segno per la Professione, ma anche per la Società, ove ogni Medico di
comprovata esperienza potrebbe essere di valido aiuto ai più giovani colleghi.
Anche perché fra pochi anni dal 2017, si registrerà una gobba generazionale per
cui moltissimi medici saranno pensionati e non vi saranno medici sufficienti a
coprire i posti vacanti. Mentre già oggi si registra una scarsa “vocazione” per le
specializzazioni ad alto rischio come quelle chirurgiche o anestesiologiche per il
timore di avvisi di garanzia e di risarcimenti milionari in euro. Con il rischio grave
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per la Società di non avere professionisti in grado di affrontare attività difficili ma
di importanza vitale e per la Scienza di bloccare i progressi dettati da soluzioni a
volte anche ardite ma che possono portare alla guarigione.
E’ un problema la cui risoluzione non può più attendere.
Oggi l’ Ordine Professionale vuole dare Loro un riconoscimento pubblico per la
Loro attività e dedizione.
Borse di studio
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onsegneremo anche le Borse di Studio gestite dall’ Ordine ed intestateA Cesare Tiengo,
Giuseppe Previtali e Giovanna Ferroni Vallese
in ordine alla loro istituzione e che ci ricordano
le persone cui sono intestate nella memoria del
tempo per premiare giovani Colleghi che si sono
già distinti nel corso degli studi preparatori per
la professione
Borse di studio
Giuramento di Ippocrate
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a giornata si concluderà con la Solenne Cerimonia del giuramento di Ippocrate. Oggi
sono 17 i giovani colleghi che presteranno solenne giuramento, è un impegno che prendono davanti alle Autorità, alla Società ma prima di tutto
davanti alle proprie coscienze.
E’ una giornata a loro dedicata, di presentazione
all’ inizio di carriere che auguro dense di soddisfazioni professionali ed umane.
Giuramento di Ippocrate
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alori del Giuramento di Ippocrate che ritroviamo anche oggi in una Società complessa. Nel momento in cui lo sviluppo tecnico scientifico ha
confezionato un modello fondato sull’assoggettamento tecnologico della
natura e la stessa Medicina viene intesa come una disciplina ingegneristica ripartiva, emerge forte la domanda di neo umanesimo nella pratica medica.
Ma vi è spazio nella nostra Società così complessa nella sua organizzazione ormai
globalizzata e multirazziale, per una Medicina della Persona?
Per una Medicina che non si riduca alla “riparazione di un meccanismo inceppato”, che non si rivolga ad un “organismo” o “individuo” ma alla “Persona umana”?
Questa è la vera sfida della Medicina Moderna, della Medicina delle molecole che
si rivolge alla cura della Persona.
“Un Medico che voglia veramente essere medico di una persona – scrive Federspil
– e non soltanto di un organismo o di un individuo, non può non essere consapevole del fatto che la malattia può però essere conosciuta, cioè descritta e spiegata
secondo i canoni del sapere naturalistico, ma viene anche vissuta, come la vive chi
ne è affetto. Qui è fondamentale che i clinici divengano consapevoli del fatto che
lo spiegare è cosa radicalmente diversa dal comprendere.
“Il Medico deve allora divenire consapevole che il suo compito non può essere solo
quello di spiegare i fenomeni ma anche quello di aiutare il malato a dare un senso
a quei fenomeni”.
“Il Medico e il malato – ha scritto Jasper – si trovano uniti da un legame prevalentemente umano, non scientificamente fondato; per questo è fondamentale che il
Medico abbia sempre presente che nella sua attività la spiegazione scientifica deve
essere sempre accompagnata dalla consapevolezza che gli accadimenti patologici
del suo malato hanno un senso che questi deve comprendere. Medico e malato
sono allora entrambi uomini che, come tali, condividono un destino. Il Medico ora,
non è più un semplice tecnico, né un’entità, ma un’esistenza per un’esistenza, un
essere umano transeunte insieme ad un altro essere umano transeunte”.
“La Medicina non può evitare di tener conto della persona e quindi del significato
che l’esistenza assume per l’uomo e del valore che questi attribuisce a se stesso e
alle proprie opere”.
“Questa nuova dimensione del rapporto Medico-paziente, come ci illustra Amedeo Bianco – Presidente FNOMCeO, è stata ben rappresentata da un grande antropologo, Byron Good, quando afferma che la relazione tra il Medico e il paziente
non è un incontro tra un sapere alto (medico) ed un sapere basso (paziente), tra
un sistema di conoscenza ed uno di credenza, ma una somma di due narrazioni.
Al Medico il compito di raccontare la medicina, la sua complessità tecnologica,
la sua straordinaria potenzialità di curare e sconfiggere malattie terribili, ma anche i suoi limiti, i suoi insuccessi, la sua fallibilità, i conflitti etici che accende, la
ricerca dell’equità. Ma al Medico compete anche di ascoltare le storie che a lui si
rivolgono, la richiesta di rispetto della persona e delle sue scelte, il bisogno di personalizzare ed umanizzare le cure, la richiesta di tutelare i propri valori, operando
esclusivamente nell’ambito del proprio consenso.
In questo tumultuoso divenire delle cose e degli uomini la nostra professione mette in campo i grandi principi che guidano sotto il profilo etico-deontologico, il
moderno esercizio professionale.
Il principio di giustizia: che vieta al Medico di discriminare i pazienti per con-
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dizione fisica e/o psichica e per ragioni sociali, economiche, etniche e religiose,
garantendo altresì l’interesse del singolo e della collettività attraverso un ottimale
utilizzo delle risorse;
Il principio di beneficialità e non maleficialità che sancisce l’obbligo inderogabile
in capo ad ogni Medico di garantire la salute e la vita del proprio paziente nel
rispetto dei suoi valori di riferimento, degli aspetti propri della persona e vissuti
nella sua personale esperienza, nel rispetto della dignità della persona e di ogni
altro diritto che a questa afferisce;
Il principio dell’autodeterminazione del paziente che riconosce alla volontà informata e consapevole del singolo paziente capace, il diritto di scegliere o non
scegliere se attuare o sospendere i trattamenti diagnostici-terapeutici.
Da questi non può disgiungersi:
il principio di autonomia e responsabilità del Medico che può sottrarsi a quelle relazioni di cura di cui non condivide le prospettive tecnico-professionali in ragione
di scienza e quelle etiche in ragione di coscienza.
Questo richiamo ad un pieno riconoscimento della libertà di scienza e coscienza
del medico, non ha come obiettivo la restaurazione di surretizie forme di neopaternalismo, ma si propone responsabilmente come tutela dell’autonomia del
cittadino, laddove la crescente complessità della moderna medicina, a fronte di
straordinarie prospettive di diagnosi e cura, sempre più spesso accende dilemmi
tecnici ed etici che scuotono la coscienza dei singoli medici e dei loro pazienti e
lacerano il comune sentire etico e civile della comunità.
La libertà di scienza e coscienza del medico deve responsabilmente collocarsi
all’interno dei seguenti confini:
sul piano tecnico professionale deve riferirsi alle migliori pratiche clinico-assistenziali basate sulle prove di efficacia, sicurezza ed appropriatezza di cui ogni
medico porta responsabilità non delegabile;
sul piano civile deve promuovere e trasferire nella relazione di cura il rispetto di
tutti i diritti individuali protetti dalla Costituzione;
sul piano etico deve rispettare le norme del Codice Deontologico che si rifanno ai
grandi, universali principi sanciti dalla storia della nostra Deontologia da Ippocrate, al Codice di Norimberga, alla Dichiarazione di Oviedo.
A questi principi si è ispirato il documento sulla “ Dichiarazione anticipata di trattamento” emanato dalla FNOMCeO a Terni il 13 giugno 2009”.
Dopo un percorso iniziato ad Udine con un Convegno sull’etica di fine vita nel
luglio 2007, gli Ordini dei Medici di tutta la nostra Penisola hanno inteso ribadire
anche in relazione al vasto dibattito sviluppatosi sul tema delle DAT, che direttamente e profondamente coinvolge l’autonomia e la responsabilità della pratica
medica, gli Ordini hanno inteso ribadire in questa materia il proprio ruolo di guida
e di indirizzo sulla base dei principi che ispirano il Codice di Deontologia Medica
quale espressione condivisa dalle tante sensibilità e culture che animano e sono la
ricchezza etica e civile della nostra professione.
Questi principi, in un’epoca di profonde trasformazioni sociali, di molteplici presenze di etnie, religioni e culture che diversificano le comunità in tanta orgogliosa
identità, in un mondo sempre più unificato dalla tecnica, rappresentano un punto
di riferimento per la civile convivenza, per la riaffermazione dei valori etici della
solidarietà umana.
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Principi etici che assumono particolare significato nei momenti in cui ogni essere
umano, dinanzi alla malattia ed alla morte, diventa più fragile e pone domande
ardue e personali a se stesso ed a quanti portano l’onere della sua cura.
Ai Medici, pertanto, spetta il difficile compito di trovare all’interno dei suddetti
principi, il filo del loro agire posto a garanzia della dignità e della libertà del paziente, delle sue scelte, della sua salute fisica e psichica, del sollievo della sofferenza e della sua vita in una relazione di cura costantemente tesa a realizzare un
rapporto paritario ed equo, capace cioè di ascoltare e offrire risposte diverse a
domande diverse.
Il Codice di Deontologia Medica, nel complesso delle sue norme generali e specifiche, traccia questo percorso finalizzato a trasformare la relazione fra medico e
persona assistita in un’alleanza terapeutica quale espressione alta e compiuta di
pari libertà e dignità di diritti e doveri, pur nel rispetto dei diversi ruoli.
L’autonomia del cittadino, che si esprime nel consenso/dissenso informato è l’elemento fondante di questa alleanza terapeutica, al pari dell’autonomia e della responsabilità del medico nell’esercizio delle sue funzioni di garanzia.
In questo equilibrio, alla tutela e al rispetto della libertà di scelta della persona
deve corrispondere la tutela ed il rispetto della libertà di scelta del Medico, in
ragione della sua scienza e coscienza.
Lo straordinario incontro, ogni volta unico ed irripetibile, di libertà e responsabilità non ha dunque per il nostro Codice Deontologico natura meramente contrattualistica, ma esprime l’autentico e moderno ruolo del Medico nell’esercizio della
sua pratica professionale.
Ogni alleanza terapeutica, nella sua intimità ed unicità, assume straordinario significato nelle decisioni e nei comportamenti che riguardano le relazioni di cura
che affrontano condizioni a prognosi infausta in fase terminale, caratterizzata o
meno da una perdita irreversibile della coscienza.
In questo senso, come ci raccomanda il nostro Presidente Nazionale, a noi Medici
compete sempre avere un progetto di cura, anche di cura della morte, perché
troppo spesso la domanda di terminare la vita è in realtà una disperata richiesta di
aiuto a vivere con più dignità, con meno sofferenza la propria morte.
In nessun caso il Medico deve comunque venir meno al principio di beneficialità
operando intenzionalmente e con mezzi idonei per il fine della vita, anche se ciò è
richiesto dal paziente. NO quindi all’Eutanasia. Nemmeno deve insistere in trattamenti futili e sproporzionati dai quali cioè fondatamente non ci si può attendere
un miglioramento della malattia o della qualità di vita. NO l’accanimento terapeutico. Ma NO anche all’abbandono terapeutico trascurando di offrire un progetto di
cura efficace e proporzionato al miglioramento della malattia e della qualità della
vita al paziente terminale o incapace o comunque fragile e SI’ all’autonomia del
Cittadino evitando di insistere nell’intraprendere o nel perseverare in trattamenti
rifiutati dal paziente capace ed informato.
La persona incapace a manifestare le proprie volontà sulla sua malattia e sulla
qualità della sua vita è doppiamente fragile e la sua solitudine ad esprimersi fa più
grande quella del Medico che deve comunque decidere.
Nella casistica italiana sul totale delle morti valutate il decesso era inaspettato
nel 29% dei casi; nel 48% dei casi, sebbene l’evento non fosse inaspettato, non
era preceduto da nessuna decisione, solo nel 23% dei casi l’exitus era preceduto
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da una decisione. Laddove le decisioni avevano preceduto l’evento finale, meno
della metà dei pazienti capaci erano stati coinvolti nella scelta, mentre nel sottogruppo dei pazienti incapaci, in meno dell’8% dei casi si poteva contare su volontà
espresse in precedenza, mentre nel 39% le decisioni erano assunte in accordo con
i familiari e nel 58% in assoluta solitudine dal Medico e dall’equipe.
In tale studio sono anche emerse pratiche di eutanasia riguardanti lo 0.04% delle
morti studiate. Un fenomeno che se ancora assai limitato e contro la legge e la
deontologia è comunque presente.
Gli Ordini dei Medici pur convinti che le prescrizioni del Codice di Deontologia
Medica abbiano forza giuridica ed etica e siano di per sé idonee ad orientare e
legittimare le decisioni assunte in una alleanza terapeutica, sono ben consci del
conflitto fra competenza legislativa e competenza giudiziaria che ha fatto seguito
alla vicenda Englaro e che ha determinato una forte accelerazione del processo
legislativo in materia di dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) al fine di
definirne gli ambiti di efficacia.
In questa intima e delicata materia gli Ordini dei Medici richiedono al legislatore
la formazione di un “diritto mite” che si limiti cioè a definire la cornice di legittimità giuridica sulla base dei diritti della persona costituzionalmente protetti, senza
invadere l’autonomia del paziente e quella del Medico prefigurando tipologie di
trattamenti disponibili e non disponibili nella relazione di cura. Ognuna di queste,
unica e irripetibile, contiene tutte le dimensioni etiche, civili e tecnico professionali per legittimare la scelta giusta nell’interesse esclusivo del paziente e rispettosa delle sue volontà. L’autonomia e la responsabilità del Medico sono a garanzia
che le richieste di cure e le scelte dei valori dei pazienti sono accolte nel continuo
sforzo di aiutare chi soffre e ha il diritto di essere accompagnato con competenza
e solidarietà.
Seguono nel Documento della FNOMCeO suggerimenti al legislatore sulle DAT:
sulla forma di espressione: in forma scritta, sottoscritta, datata, conseguente ad
una informazione medica di cui resta idonea documentazione; sul contesto delle
condizioni nelle quali queste assumono valore giuridico ed etico di espressione di
una volontà “capace” ovvero se riferita solo agli stati vegetativi o anche se a tutti
gli altri stati patologici che si manifestano nel corso di malattie cronico degenerative caratterizzate da una perdita irreversibile della coscienza di sé e dell’ambiente raffiguranti quindi un’incapacità ad esprimere volontà attuali; sulla temporalità
della validità delle DAT e sue contestualizzazioni sotto il profilo tecnico professionale al fine di verificare la sussistenza o meno delle condizioni cliniche e delle
valutazioni tecniche che le hanno informate; sul contenuto: NO ad atti eutanasici,
ma nemmeno di accanimento terapeutico; sulla figura del Delegato Fiduciario e
del suo ruolo; sul diritto all’ obiezione di scienza e coscienza da parte del Medico
ed infine sulla previsione che gli atti commessi od omessi dai Medici in osservanza
delle volontà giuridicamente valide, escluse quelle eutanasiche o di assistenza al
suicidio vengano esonerati da qualsivoglia responsabilità civile e penale.
Il documento rappresenta un lungo e meditato percorso e una sintesi degli Ordini
dei Medici in un confronto che ha tenuto conto di posizioni laiche e confessionali
di chi ha ricordato un intervento del Sociologo Gianni Grassi morto di cancro che
scriveva “Mi porto dentro insieme due esigenze apparentemente contraddittorie:
la volontà di mantenere e garantire a me stesso la possibilità di essere io a decide-
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re autonomamente quando e come lasciare la vita e la speranza di essere aiutato
a non averne bisogno grazie ad una rete di fiducia. Cioè di relazioni etiche, scientifiche e sentimentali che mi garantiscano dignità sino alla fine”, e di chi ha fatto
riferimento agli scritti del Cardinale Dionigi Tettamanzi: “L’uomo è uomo anche
di fronte alla morte e nella morte stessa. Questa da evento inevitabile è chiamata
a divenire per l’uomo un fatto personale, da assumere e da vivere da uomo, ossia
coscientemente e liberamente, dunque responsabilmente.
In questo senso morire con dignità umana significa affrontare la morte con serenità e coraggio, come parte integrante e irrinunciabile dell’esistenza”.
Una fede che domanda di essere vissuta con una coerente accoglienza della morte.
Eppure il documento, seppure condiviso da tutti nell ‘ impostazione, non è stato
votato ed accettato all’unanimità.
La differenziazione sui contenuti ha riguardato un unico punto, ma decisivo per
la condivisione e riguarda la nutrizione e l’idratazione artificiale. Queste nel documento sono considerate atti medici terapeutici, in grado di modificare la storia
naturale della malattia e quindi assoggettati, come atti medici, al consenso informato e al contenuto delle DAT.
Mentre per altri, fra cui l’Ordine di Rovigo, l’idratazione, la nutrizione artificiale
non rappresentano atti medici ma costituiscono il sostegno vitale e quindi non
soggette ad interruzioni volontarie.
Molti hanno presente quello che viene definito come il Protocollo di Liverpool di
Cure Palliative o Lcp: Liverpool Care Pathway ovvero percorso di cura di Liverpool. Si tratta di un modello di assistenza che indica le cure che un paziente dovrebbe ricevere negli ultimi giorni di vita per soffrire il meno possibile.
E’ stato creato dal Marie Curie Palliative Care Institute di Liverpool che lo definisce “un percorso di cure integrate utilizzato al capezzale per incrementare
un’elevata qualità del morente nelle ultime ore e giorni di vita”. L’LCP in pratica
consiste nel sospendere la somministrazione di sostanze e di medicinali endovena
e sostituirle con un’infusione permanente di morfina. Patricia Cooksley, una ex
infermiera che ha visto morire uno zio ottantenne malato di cancro dopi 11 giorni
di disidratazione e somministrazione continua di morfina in un lettera al Daily
Telegraph, l’ha definita “licenza di uccidere”.
Molti parenti di pazienti ricoverati anziani e non anziani hanno protestato per questa pratica che secondo loro è una sentenza di morte per attuare risparmi nella
spesa sanitaria.
Anche medici geriatri, medici esperti in cure palliative e anestesisti hanno consigliato una più vigile prudenza nei confronti di protocolli avviati secondo un approccio modulistico per cui se si barrano tutte le caselle il risultato inevitabile è la
morte. Il dato di fatto è che il 16,5% di tutti i decessi del Regno Unito è avvenuto
dopo sedazione terminale: una percentuale doppia di quelle registrate in paesi
quali Belgio e Olanda dove esistono legislazioni che autorizzano l’eutanasia. Tanto
da fare esclamare a qualcuno – altro che Regina: Dio salvi i malati inglesi.
A parte queste considerazioni, tornando al documento, la soluzione per una condivisione unanime non mi sembra lontana e passa per le parole del cardinale Javier Barragen, Ministro della Salute del Vaticano: “L’idratazione e la nutrizione
non si considerano come terapie, dunque non appartengono all’accanimento tera-
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peutico. Riguardo ai metodi con i quali si somministrano, nel caso in cui appaiono
in se stessi come terapie inutili e sproporzionate, possono essere pensati come
accanimento terapeutico. Quindi le risposte devono darle la scienza e la tecnica
medica per evitare di prolungare una dolorosa agonia”.
I Medici devono fare sempre riferimento al Codice Deontologico e ad un’ Etica
forte cui può fare da controaltare solo un diritto mite. Mite ma chiaro.
Un altro tema di grande attualità di deriva bioetica che sta portando a scontri decisi fra Ministero del Welfare e AIFA e genera molte discussioni nel nostro Paese
è la commercializzazione e la somministrazione della pillola RSU 486: la pillola
abortiva.
Con la sola RSU 486 solo il 4% degli aborti riesce, per provocare l’espulsione
dell’embrione serve una seconda pillola: il Cytotec, nata per curare altre malattie
e l’uso per l’aborto attualmente risulta improprio nelle indicazioni dell’ AIFA.
La posizione degli Ordini dei Medici è quella che ritiene che l’aborto chimico provocato con la RSU 486 debba rientrare nella IVG e quindi soggetta alla Legge 194,
la quale, depenalizzando le pratiche abortive, ne ha concesso la pratica solo nelle
Strutture Ospedaliere Pubbliche attraverso un percorso che passa per la tutela
della vita e attraverso il ruolo dei Consultori, ritenendo l’aborto un dramma, prendendo atto che questo dramma è inserito nella storia dell’umanità con l’alternativa
dell’aborto clandestino.
Oltre alle considerazioni che la donna può abortire dopo alcuni giorni e questo
può avvenire fra le mura domestiche o altrove, ove non ricoverata, magari in solitudine, senza alcun appoggio; ed alle considerazioni inerenti agli effetti indesiderati del farmaco, alle possibili complicazioni, ed alla pericolosità che in alcuni casi
ha sortito effetti letali.
Cure palliative
Oggi la professione diventa sempre più difficile non solo per la tecnologia sempre
più sofisticata, per la complessità dell’organizzazione, ma anche per quei risvolti
bioetici che il progresso scientifico impone alle nostre coscienze.
Ma che nel contempo ci regala pagine meravigliose di successi che possiamo percepire negli occhi dei nostri pazienti.
Ai nostri giovani Colleghi che oggi prestano Giuramento di fedeltà con il Giuramento Ippocratico alla professione auguro che la loro vita professionale sia densa
di quelle pagine da rileggere con orgoglio con i loro futuri pazienti.
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Anatomia radiologica:
tecniche e metodiche
in radiodiagnostica
Radiological anatomy:
techniques and modalities in diagnostic imaging
da “La Radiologia Medica” (rivista nazionale radiologi), luglio-agosto 2009
di Roberto Pozzi Mucelli
Dip. di Radiologia, Policlinico G.B. Rossi, P.le L.A. Scuro, 37134 Verona, Italy
F. Mazzucato
Piccin Nuova Libraria, Padova, eds.
ISBN 978-88-299-1980-2
Published online: 17 July 2009
© Springer-Verlag 2009
The book Anatomia radiologica: tecniche e
metodologie in radiodiagnostica (Radiological
anatomy: techniques and
modalities in diagnostic
imaging) by Fernando
Mazzucato has now reached
its third edition. First published in 1976 and with a
second edition in 1997, the
book has a long history that
spans more than 30 years.
Even so, the volumes continue to maintain all their
value and relevance today
as then. It is a pleasure to
recall that many radiologists and radiographers have used and studied this
textbook and that many of the teaching
faculty in the Postgraduate Schools of
Radiology and Undergraduate Courses
Il volume “Anatomia Radiologica
– Tecniche e metodologie in radiodiagnostica” di Fernando Mazzucato è giunto alla sua terza edizione. È opportuno però ricordare che
l’opera di Mazzucato ha una lunga
storia che è iniziata nel 1976 con
la prima edizione e proseguita
nel 1997 con la seconda edizione.
Oggi, come allora, il volume, o meglio i volumi, mantengono tutto il
loro valore e la loro attualità. Fa
piacere sottolineare che su questo
libro hanno studiato e si sono formati molti radiologi e tecnici radiologi, e molti di coloro che ricoprono incarichi di responsabilità
nelle Scuole di Specializzazione di
Radiologia e nei Corsi di Laurea
per Tecnici di Radiologia, per Immagini e Radioterapia consigliano
questo libro ai propri studenti.
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 1 2
for Radiology and Radiotherapy Technicians recommend it to their students.
The book has always enjoyed considerable success, as testified by the numerous reprints, and its popularity is justified by its clear ability to meet the real
needs of radiologists.
The current edition continues along the
lines of the earlier ones, although it features several novelties dictated by the
dramatic advances in the field of radiology. Firstly, it is
now published in
three volumes. This
expansion is due to
the important role
now played by modern imaging techniques in diagnostic
radiology. The third
volume is in fact
entirely devoted to
computed tomography (CT), magnetic
resonance imaging
(MRI) and positron
emission
tomography (PET)-CT.
Secondly, this edition includes a completely new section
on interventional
radiology, reflecting the importance of
this discipline for radiologists. The approach and layout of prior editions have
been maintained, with numerous images, drawings and diagrams, many of
which are in colour.
The three volumes offer complete coverage of technical, methodological and
anatomical aspects at the level of all
body organs and systems. In the first
volume, considerable space is given to
physics and technique, equipment, analogue and digital radiographic images,
as well as to radiology information systems (RIS) and picture archiving and
Il libro ha sempre riscosso grande
successo, come testimoniato dalle
numerose ristampe, perché evidentemente è orientato verso le
reali necessità del radiologo. L’edizione attuale continua la linea delle edizioni precedenti, ma si arricchisce
di novità, come d’altra parte richiesto dalla continua e impetuosa evoluzione della radiologia. Innanzitutto, l’opera si presenta in
tre volumi. Questo “allargamento”
dell’opera è dovuto alla importanza
che le moderne tecniche di immagine trovano oggi nella diagnostica
radiologica. Infatti, il terzo volume
è interamente dedicato alla tomografia computerizzata (TC), alla
risonanza magnetica (RM), alla
tomografia ad emissione di positroni (PET). Inoltre, l’edizione attuale comprende una nuova parte
dedicata alla radiologia interventistica, a testimonianza del ruolo
fondamentale di questa disciplina
per il radiologo. L’opera si avvale
della ormai consolidata impostazione caratterizzata da una ricca
iconografia, numerosi disegni e
schemi didattici, molti dei quali a
colori.
I tre volumi presentano con grande completezza gli aspetti tecnici,
metodologici e anatomici a livello
di tutti gli organi e apparati. Nel
primo volume trovano ampio spazio la parte di fisica e tecnica, le
apparecchiature, l’immagine radiografica “analogica” e “digitale”;
vengono inoltre presi in esame i
sistemi informativi in radiologia
(RIS) e i sistemi per l'archiviazione e la comunicazione delle immagini (PACS). Nel primo volume
trovanoi ampia trattazione due
capitoli fondamentali dedicati allo
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 1 3
communications systems (PACS). Two
fundamental chapters in this volume
provide an exhaustive description of
the muscoloskeletal and cardiorespiratory systems, the necessary starting
points in the training of radiologists
and radiology technicians.
The second volume comprises most of
yhe chapters dealing with varoius organs and systems and in particular the
digestive system, the liver, the biliary
system, the spleen, the pancreas, the
urinary system and retroperitoneum,
the male and female reproductive systems, the breast and the nervous system. The volume ends with three chapters devoted to sonography in internal
medicine and obstetries and gyneacology and to Doppler sonography.
The thitd volume is the most extensive, as deals mainly with heavy equipment, with ample space given to CT,
MRI and PET-CT. The volume addresses technical and technological aspects,
including the latest technological innovations, anatomical aspects and a
number of fundamental pathological
patterns. The final section is devoted
to diagnostic and especially interventional angiography, with chapters also
covering extravascular interventional
radiology.
Although the book was written in collaboration with other well-known authors, it is nice to note that Fernando
Mazzucato's work of coordinator elearly transpires through all of the chapters, such that it is easy to predict that
this new editions will enjoy a success
equal to that achieved by the earlier
editions.
scheletro e articolazioni e all'apparato cardiorespiratorio, con i quali
deve iniziare la formazione dello
specialista radiologo e del tecnico
di radiologia.
Il secondo volume contiene la maggior parte dei capitoli dedicati ai
vari organi e pparati, e precisamente all'apparato digerente, al
fegato, alle vie biliari, alla milza,
al pancreas, all'apparato urinario e al retroperitoneo, all'apparato genitale maschile e femminile,
alla mammella e infine al sistema
nervoso. Il volume termina con tre
capitoli dedicati all'ecografia internistica, ostetrico-ginecologica e
al Doppler.
Il terzo volume è molto corposo in
quanto è dedicato principalmente
alle macchine “pesanti” e pertanto
trovano ampio spazio la TC, la RM
e la PET. vengono presi in esame
sia gli aspetti di tecnica e tecnologia, con gli ultimi aggiornamenti
tecnologici delle apparecchiature
e gli aspetti anatomici e alcuni
quadri patologici fondamentali. La parte conclusiva è dedicata
alla angiografia diagnostica, ma
soprattutto interventistica, includendo in questa parte anche l'interventistica extravascolare.
Il libro è scritto in collaborazione
con altro ben noti autori, ma piace
sottolineare, come traspare chiaramente, l'opera di coordinamento
di Fernando Mazzuccato, per cui
è facile prevedere, per questa nuova edizione, un successo pari alle
precedenti.
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > E.N.P.A.M.
PA G . 1 4
Riscossione contributo
“Quota A” 2010
T
utti i medici e gli odontoiatri iscritti ai rispettivi Albi professionali beneficiano della tutela previdenziale assicurata dal Fondo generale ENPAM.
Il finanziamento delle prestazioni previdenziali ed assistenziali erogate
da tale Fondo è garantito dal versamento di un contributo minimo dovuto in misura fissa per fasce di età. Tale contributo confluisce presso una apposita
gestione, denominata “Quota A” del Fondo di Previdenza Generale.
Gli importi che saranno posti in riscossione nel corso dell’anno 2010 sono i seguenti:
- euro 186,40 annui (euro 15,53 mensili) per tutti gli iscritti fino al compimento
del 30° anno di età;
- euro 361,82 annui (euro 30,15 mensili) per tutti gli iscritti dal compimento del
30° anno di età fino al compimento del 35° anno di età;
- euro 678,99 annui (euro 56,58 mensili) per tutti gli iscritti dal compimento del
35° anno di età fino al compimento del 40° anno di età;
- euro 1.253,96 annui (euro 104,50 mensili) per tutti gli iscritti dal compimento
del 40° anno di età fino al compimento del 65° anno di età.
- euro 678,99 annui (euri 56,58 mensili) per gli iscritti ammessi, entro il 31 dicembre 1989, al beneficio della contribuzione ridotta “Quota A”, in quanto forniti
di diversa copertura previdenziale obbligatoria.
Oltre agli importi sopra elencati, tutti gli iscritti sono tenuti a corrispondere un contributo annuo di euro 42,75 (euro 3,56 mensili) per la copertura dell'onere derivante dalle indennità di maternità, aborto, adozione
e affidamento preadottivo erogate dall'E.N.P.A.M.
L'incarico di riscuotere su tutto il territorio nazioSTAMPA DUPLICATI RAV
nale i suddetti contributi, a decorrere dall'anno
Anche quest'anno la Fondazione E.N.P.A.M. of2001, è stato affidato ad Equitalia Esatri S.p.A. che
fre ai propri iscritti un utile servizio in caso di
a tal fine provvede a trasmettere al domicilio degli
mancato ricevimento o smarrimento del bolletiscritti i relativi bollettini di pagamento RAV.
tino RAV per il pagamento del contributo dovuto
Gli importi dovuti possono essere versati in un’unica
alla "Quuota A" del Fondo di Previdenza Genesoluzione entro il 30 aprile dell’anno di riferimento
rale. In prossimità della scadenza del versamendel contributo ovvero in quattro rate con scadenza
to della prima rata (30 aprile 2010), infatti gli
30 aprile, 30 giugno, 30 settembre e 30 novembre.
utenti registrati presso il portale www.enpam.it
Il recupero degli eventuali importi non corrisposti
potranno reperire direttamente un duplicato del
entro i termini è effettuato mediante iscrizione a
bollettino RAV, accedendo all'Area riservata del
ruolo e notifica della corrispondente cartella di pasito della Fondazione.
gamento.
In questo caso il pagamento potrà essere effetIl mancato ricevimento dell’avviso non esonera
tuato presso gli Istituti di Credito oppure con
dal pagamento del contributo. In tal caso, al fine
carta di credito mediante il servizio TAXTEL.
di ottenere le istruzioni necessarie per provvedere
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 1 5
al versamento, deve essere tempestivamente inoltrata ad Equitalia Esatri S.p.A
(al fax n. 02.6416.6617 o all’indirizzo e-mail: [email protected]) un’apposita
richiesta, accompagnata da copia di un documento d’identità in corso di validità
e dall’indicazione dei seguenti dati: codice fiscale, nome e cognome, indirizzo e
recapito telefonico.
Si evidenzia, inoltre, che gli utenti registrati presso il portale www.enpam.
it, accedendo all’Area riservata del sito della Fondazione, potranno reperire direttamente un duplicato del bollettino RAV. In questo caso il pagamento potrà essere effettuato presso gli Istituti di Credito oppure con carta di
credito mediante il servizio TAXTEL:
• via telefono al n. 800.191.191
• via internet al sito www.taxtel.it
Al fine di evitare i disagi connessi al mancato ricevimento o allo smarrimento dei
bollettini, si ricorda che i predetti obblighi contributivi possono essere assolti chiedendo la domiciliazione del relativo pagamento mediante addebito permanente in conto corrente bancario (procedura RID).
Per poter usufruire della domiciliazione bancaria è
sufficiente compilare il modulo allegato all’avviso
di pagamento e trasmetterlo ad Equitalia ESATRI
Andamento adesioni RID
S.p.A. secondo le modalità indicate da tale società.
Il modulo RID, quindi, non deve essere presentato
alla propria banca, ma deve essere inoltrato direttamente al predetto Agente della riscossione.
Per il servizio offerto, la commissione richiesta da
Equitalia ESATRI S.p.A. è di euro 2,07 per addebito.
Le domande di attivazione della domiciliazione
bancaria relative al contributo “Quota A” posto
in riscossione nel corrente anno devono necessariamente pervenire entro il 31 maggio. Tutte le
richieste di adesione presentate entro tale data determinano l’addebito in conto corrente dell’intero
importo dovuto, secondo le modalità di pagamento
prescelte (unica soluzione o pagamento rateale).
In tale caso, pertanto, l’iscritto non dovrà in alcun
caso procedere al versamento diretto dei contributi dovuti, anche qualora abbia
ricevuto i relativi bollettini RAV.
Si rammenta, infine, che i contributi previdenziali sono integralmente deducibili
dal reddito complessivo, ai sensi dell’art. 10, comma 1, lett. e) del Testo Unico
delle Imposte sui Redditi (TUIR).
Sul retro della sezione di versamento dei bollettini RAV è all’uopo indicata la descrizione “Trib. 539 Previdenza ENPAM 2010”. Il pagamento del contributo mediante il servizio RID potrà essere comprovato dagli addebiti riportati negli estratti
di conto corrente inviati dalla banca e da un riepilogo annuale dei pagamenti intervenuti che Equitalia ESATRI S.p.A. invierà a mezzo posta, in tempo utile per gli
adempimenti fiscali.
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > Ufficio Centrale Odontoiatri
FNOMCeO
PA G . 1 6
Parere del Consiglio
Superiore di Sanità
su RU486
I
l Consiglio Superiore della Sanità, sulla scorta di articolare considerazioni
che hanno tenuto conto dei diversi profili valutativi, da tenere
contestualmente presenti, di carattere sia medico che guiridico, ha
espresso il suo parere tecnico scientifico, ed ha concluso nel senso:
• di ritinere "necessario" al fine di garantire il rispetto della legge 194/78 su
tutto il territorio nazionale, che il percorso dell'interruzione volontaria di
gravidanza medica avvenga in regime di ricovero ordinario fino alla verifica
della completa espulsione del prodotto del concepimento;
• di raccomandare altresì che, sulla base delle considerazioni riportate nel
medesimo parere, "vengano slittate e concordate linee di indirizzo da
formulare sulla base dell'elaborazione dei dati in materia di IVG medica e
chirurgica e della loro comparazione".
A tal riguardo, si invitano codesti Assessorati a fornire assicurazione allo
scrivente Ministero della salute che, nell'utilizzo del farmaco RU-486,
nell'ambito dell'applicazione dell'articolo 8 della legge 197/78, le strutture
ospedaliere operanti sul territorio di rispettiva competenza adegueranno
la propria prassi assistenziale all'indirizzo tecnico scientifico espresso dal
Consiglio Superiore di Sanità, con particolare riferimento al ricorso al regime
di ricovero ospedaliero ordinario fino alla verifica della completa espulsione del
prodotto del concepimento.
Si evidenzia come tale modalità di erogazione della prestazione sanitaria
in questione sia ritenuta dal C.S.S. indispensabile al fine di garantire
contestualmente al tutela della sfera fisica e psichica della gestante ed il rispetto
delle disposizioni della legge 194/78.
In merito alla raccomandazione espressa dal C.S.S. di formulare linee di
indirizzo sulla materia di che trattasi sulla base dei dati in materia in IVG medica
e chirurgica e della loro comparazione, questo Ministero adotterà le necessarie
iniziative di monitoraggio e valutazione.
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > Parere del Consiglio
Superiore di Sanità
su RU486
PA G . 1 7
Ministero della Salute
CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA'
SESSIONE XLVII
Seduta del 18 marzo 2010
IL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA'
ASSEMBLEA GENERALE
Vista la richiesta del 24 febbraio 2010 con la quale il Ministro, con riferimento alla recente
autorizzazione all'immissione in commercio del farmaco mifepristone (RU 486) da parte
dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ha chiesto il parere del Consiglio Superiore di Sanità
in merito a:
- modalità di impiego di tale farmaco nel rispetto della legge 194 del 1978;
- opportunità di stilare linee guida che rendano uniformi i livelli di sicurezza di tale
farmaco a livello nazionale:
- definizione di "ricovero" anche in relazione alla determina dell'AIFA;
Vista al determinazione AIFA n. 1460 del 24 novembre 2009 "Autorizzazione all'immissione
in commercio del medicinale per uso umano "Mifegyne" che, all'art. 3 (vincoli dle percorso di
utilizzo), prevede "L'impiego del farmaco deve trovare applicazione nel rigoroso rispetto dei
precetti normativi previsti dalla Legge 22 maggio 1978, n. 194 a garanzia e a tutela della
salute della donna; in particolare deve essere garantito il ricovero in una delle strutture
sanitarie individuate dall'art. 8 della citata Legge 194/78 dal momento dell'assunzione
del farmaco fino alla verifica dell'espulsione del prodotto di concepimento. Tutto il
percorso abortivo deve avvenire sotto la sorveglianza di un medico del servizio ostetrico
ginecologico cui è demandata la corretta informazione sull'utilizzo del medicinale, sui
farmaci da associare, sulle metodiche alternative e sui possibili rischi connessi, nonchè
l'attento monitoraggio onde ridurre al minimo le reazioni avverse segnalate, quali
emorragie, infezioni ed eventi fatali. Con particolare riguardo alle possibili reazioni
avverse, tenuto conto anche del riassunto delle caratteristiche del prodotto approvato
dei dati disponibili di Farmacovigilanza nonchè della bibliografia disponibile, che
avvertono sui rischi teratogeni connessi alla possibilità del fallimento di interruzione
farmacologica di gravidanza e del sensibile incremento del tasso di complicazioni in
relazione alla durata della gestione, l'assunzione del farmaco deve avvenire entro la
settimana di amenorrea. É rimesso alle autorità competenti, nell'ambito delle proprie
funzioni, di assicuare che le modalità di utilizzo della specialità mifegyne ottemperino
alla normativa vigente in materia di interruzione volontaria di gravidanza e alle
disposizioni di cui sopra";
Vista la legge 22 maggio 1978 n. 194 "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione
volontaria della gravidanza" e in particolare, l'art. 8 che prevede che l'interruzione della
gravidanza sia praticata da un medico del servizio ostetricoginecologico "presso un ospedale
generale tra quelli indicati nell'articolo 20 della legge 12 febbraio 1968, n. 132, quale verifica anche
l'inesistenza di controindicazioni sanitarie" opresso gli ospedali pubblici specializzati, gli istituti
ed enti di cui alla medisima e al decreto del Presidente della Repubblica 18 guigno 1958, n. 754
o, nei primi novanta giorni l'interruzione della gravidanza, anche presso case di cura autorizzate
dalla Regione, "fornite di requisiti ingenico-sanitari e di adeguati sevizi ostetricoginecologici" o
presso poliambulatori pubblici adeguatamente attrezzati, funzionalmente collegati agli ospedali
ed autorizzati dalla Regione...omissi...:;
Visto l'art. 3, comma 1 della legge 8 aprile 1998, n. 94 che dispone che "...omissis...il medico,
nel prescrivere una specialità medicinale o altro medicinale prodotto industrialmente,
si attiene alle indicazioni terapeutiche, alle vie e alle modalità di somministrazione
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > Parere del Consiglio
Superiore di Sanità
su RU486
PA G . 1 8
previste dall'autorizzazione all'immissione in commercio rilasciata dal Ministero della
Sanità";
Visto il D.lgs 24 aprile 2006, n. 219 "Autorizzazione della direttiva 2001/83/CE (e successive
direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano,
nonchè della direttiva 2003/94/CE" e in particolare l'art. 92 (Medicinali utilizzabili esclusivamente
in ambiente ospedaliero o in strutture ad esso assimilabili), comma 1 che stabilisce "I medicinali
che per le caratteristiche farmacologiche, o per innovatività, per modalità di somministrazione
o per altri motivi di tutela della salute pubblica non possono essere utilizzati in condizioni di
sufficiente sicurezza al di fuori di strutture ospedaliere";
Visto l'art. 3 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3 "Modifiche al titolo V della parte
seconda della Costituzione" che individua la tutela della salute fra le materie di legislazione
concorrente, per le quali spetta alla Regioni la potestà legislativa e riserva allo Stato la
determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che
devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;
Premesso che il Consiglio Superiore di Sanità si è precedentemente espresso sul tema
dell'aborto farmacologico e, in particolare:
• nella seduta del 18 marzo 2004 il Consiglio in merito al quesito circa "Sperimentazione clinica:
interruzione volontaria di gravidanza (IVG) con Mifepristone (RU 486) e Misoprostolo.
Richiesta di parere sulle garanzie di tutela, contro i potenziali rischi da interruzione
di gravidanza. al di fuori delle strutture sanitarie, ai fini della compatibilità giuridica
con le disposizioni della legge n. 194 del 1978, con particolare riguardo all'articolo 8"
esprimeva parere favorevole circa la legittimità della sperimentazione, in conformità all'art. 8
della legge 194/78, solo nel caso in cui la stessa si fosse svolta in ambito ospedaliero;
• nella seduta del 20 dicembre 2006 l'Assemblea Generale cui erano stati sottoposti quesiti
relativi alla sperimentazione del farmaco RU 486, per l'interruzione di gravidanza, riteneva
che l'introduzione e l'impiego in Italia del medicinale non potessero essere in conflitto
con la specifca disciplina prevista dalla Legge 194/78 e che il farmaco, in associazione con
misoprostolo, dovesse essere somministrato in ospedale pubblico o in altra struttura prevista
dalla stessa legge, in regime di ricovero fino ad aborto avvenuto;
• nella seduta del 4 marzo 2008 l'Assemblea Generale in merito alla richiesta di parere del
Ministero pro tempore "sulle modalità di impiego del farmaco RU 486 nel pieno rispetto
della legge 194 del 1978 in relazione all'imminente registrazione e commercializzazione
di tale farmaco, anche sulla base di quanto osservato dal Direttore dell'Agenzia Italiana
del farmaco" aveva ritenuto opportuno sospendere l'espressione del parere in attesa che si
concludesse l'iter autorizzativo da parte dell'AIFA;
Preso atto delle risultanze del lavoro svolto dal Comitato di Presidenza e dal Gruppo di lavoro
ad hoc istituito in merito all'uso del farmaco RU 486.
Sentito il relatore prof. Garaci;
Considerato che dopo un approfondito esame della problematica, anche attraverso l'analisi
della letteratura scientifica (all. 1), si è evidenziato quanto segue:
1. dati scientifici:
• nella maggior parte dei casi si tratta di studi osservazionali e, pertanto, mancano i gruppi di
controllo;
• i dati relativi all'IVG farmacologica e chirurgica non risultano confrontabili;
• i dati non sono omogenei e i risultati sono estremamente difformi soprattutto per quanto
riguarda efficacia ed eventi avversi; purtuttatvia, emergerebbe un profilo di sicurezza inferiore
dell'IVG farmacologica rispetto a quello dell'IVG chirurgica;
• i decessi non sono chiaramente attribuibili all'uso del farmaco così come non è stabilito il
rapporto di causa/effetto; purtuttavia, è doveroso tenerne conto;
2. aspetti gestionali e operativi:
• non risultano essere state messe a punto procedure standard relative ad un percorso
assistenziale per IVG medica nè risultano applicabili tour curt quelle già definite per l'IVG
chirurgica;
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > Parere del Consiglio
Superiore di Sanità
su RU486
PA G . 1 9
• il misoprostolo orale non presenta un'indicazione per l'aborto medico, nonostante sia
approvato a livello europeo in associazione al mifepristone in questa ondicazione; l'uso del
misoprostolo orale si configura, quindi, come utilizzo offlabel, per il quale sono necessarie
un'esaustiva informazione e l'acquisizione del consenso scritto della donna;
• è indispensabile fornire un'adeguata informazione sulle tecniche di interruzione volontaria
della gravidanza di un tipo medico e chirurgico, sui relativi rischi e sulle possibili complicanze,
per una scelta libera e consapevole da parte della donna e, esaustivo e corretto per il consenso
informativo;
• è necessario, sulla base della responsabilità del medico conferita a quest'ultimo dalla legge
194/78, e sulla base del principio di precauzione, garantire la massima sicurezza alla donna
che ricoerre all'IVG;
• la valutazione del successo del trattamento non dispone, a tutt'oggi, di criteri univoci e
standardizzati; si rende pertanto necessario disporre di metodiche e protocolli omogenei in
grado di identificare con precisione l'esito della procedura abortiva;
• il rischio di eventi avversi non è completamente eliminabile, così come in qualsiasi atto
medico/chirurgico e, nel caso di insorgenza di gravi eventi avversi fuori dalle strutture
sanitarie, qualora la donna venga dimessa prima della completa espulsione del prodotto
di concepimento si potrebbe determinare un impedimento ad affrontare una eventuale
emergenza con tempestività e risposte terapeutiche adeguate;
• la somministrazione di farmaci abortivi, in assenza di ricovero ospedaliero fino ad aborto
avvenuto, di associa ad una perdita delle pazienti alla visita di controllo sempre consistente
e, comunque, descritta in misura mai inferiore al 20%; pertanto, non è possibile verificare,
in tale percentuale, nè l'insorgenza di eventi avversi nè la totale espulsione del prodotto del
concepimento che, qualora non completa, potrebbe generare gravi conseguenze; inoltre la
perdita al follow up inciderebbe ulteriormente, e negativamente, sui sistemi di farmacovigilanza
e farmacosorveglianza "post marketing" anche ai fini del miglioramento della pratica clinica,
quale parte integrante dell'assistenza sanitaria;
3. Aspetti normativi:
• l'IVG medica si configura come percorso giuridico complesso;
• è necessario applicare quanto previsto dalla legge 194/78: tale atto normativo, oltre a
contenere prescrizioni riferibili esclusivamente all'aborto chirurgico, pone una disciplina
sull'interruzione volontaria della gravidanza; ne consegue che le norme da esso previste
devono ritenersi applicabili anche all'aborto farmacologico, che dell'interruzione di gravidanza
rappresenta una species;
• l'interpretazione dell'art. 8 della legge 194/78 8 (ciatato nella determina AIFA) consente di
affermare che la stessa si applichi tanto all'aborto chirurgico quanto a quello farmacologico,
atteso che la norma, non operando alcuna distinzione "interna" si riferisce genericamente alla
"interruzione della gravidanza"; da ciò discende che il nucleo essenziale delle garanzie dettate
dall'art. 8 a tutela della salute della donna (presenza di un medico specializzato quale unico
soggetto abilitato a praticare l'interruzione della gravidanza, ricovero presso le strutture
sanitarie previste dalla legge) opera anche l'ipotesi in cui quest'ultima ricorra all'aborto
farmacologico anzichè quello chirurgico;
4.Correlazione fra determina AIFA del 24 novembre 2009, legge 194/78 e stato
dell'arte relativo all'IVG farmacologica;
• la determina AIFA prevede "L'impiego del farmaco deve trovare applicazione nel
rigoroso rispetto dei precetti normativi previsti dalla Legge 22 maggio 1978, n. 194
a garanzia e a tutela della slaute della donna; in particolare deve essere garantito il
ricovero in una delle strutture sanitarie individuate dall'art.8 della citata legge 194/78
dal momento dell'assunzione del farmaco fino alla verifica dell'espulsione del prodotto
del concepimento";
• la legge 194/78 individua le strutture presso le quali deve avvenire l'IVG chirurgica, che deve
essere praticata da un medico del servizio ostetricoginecologico;
• il regime di ricovero si riferisce alla particolare modalità organizzativa di erogazione
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > Parere del Consiglio
Superiore di Sanità
su RU486
PA G . 2 0
dell'assistenza ospedaliera e si distingue in:
- ricovero ordinario - che prevede l'assegnazione di un posto letto e la permanenza del paziente
continuava con pernottamento nella struttura ospedaliera;
- day hospital - caratterizzato dalle seguenti condizioni: si tratta di un ricovero o di un
ciclo di ricoveri programmato; è limitato ad una sola parte della giornata e non prevede il
pernottamento nella struttura; fornisce prestazioni multiprofessionali o plurispecialistiche
che necessitano di un tempo di esecuzione che si discosta in modo netto da quello necessario
per una normale prestazione ambulatoriale;
• l'IVG chirurgica, sulla quale è tarate la legge 194, è una procedura dove il distacco e
l'espulsione del prodotto del concepimento avvengono contemporaneamente; al contrario,
nell'IVG medica il momento non coincide, potendosi verificare l'esplusione del prodotto di
concepimento in tempi diversi: dall'esame della lettura scientifica, si evince che l'esplusione è
avvenuta già dopo la somministrazione della prima pillola (mifepristone) nel 5,3-6,3% dei casi
(USA/Francia); dopo la somministrazione della prostaglandina l'espulsione è avvenuta entro
le 4 ore nel 44,1-50,3% dei casi, entro le 4-24 ore nel 18,7-22% dei casi, dopo il terzo giorno
nell'8,2-8,6% dei casi e in tempi successivi e non precisati nel 9,2-14,2% dei casi;
Rilevato che il Comitato di Presidenza e il Gruppo di lavoro, sulla base dell'approfondimento
operato, i cui elementi salienti sono sopra riportati, hanno individuato le fattispecie di ricovero
ordinario come il regime di ricovero più idoneo a garantire che il percorso assistenziale avvenga
secondo il mandato della legge 194/78 e della determina AIFA, e a fornire una tutela anche nei
confronti delle fasce sociali svantaggiate;
Preso atto del parere reso al Presidente del CSS dal Prof. Annibale Marini, in data 11 marzo
2010 e presente agli atti del CSS, secondo il quale appare necessario che vi siano previsioni
puntuali e previste volte a far si che l'aborto farmacologico sia praticato da personale sanitario
qualificato e che tale pratica sia eseguita presso strutture sanitarie accreditate, previo ricovero
continuativo della donna dal momento di assunzione del farmaco sino alla effettiva espulsione
del prodotto del concepimento;
Ritenuto che le procedure per l'interruzione volontaria di gravidanza (siano esse mediche che
chirurgiche) possono dirsi conformi alla legge 194/78 solo laddove sia assicurata una tutela
effettiva della sfera fisica e psichica della gestante e che pertanto, sulla base di tale principio,
tutti gli elementi considerati potranno essere rivalutati anche alla luce di un esame approfondito
dei dati nazionali derivanti dalla sorveglianza post marketing;
Esaminata la documentazione agli atti;
Condivise le osservazioni e le proposte del Gruppo di lavoro e del Comitato di Presidenza;
Valutate, dopo approfondita disamina dei diversi aspetti evidenziati e correlati, le considerazioni
emerse nello sviluppo del dibattito;
RITIENE NECESSARIO
al fine di garantire il rispetto della legge 194/78 su tutto il territorio nazionale, che il percorso
dell'interruzione volontaria di gravidanza medica avvenga in regime di ricovero ordinario fino
alla verifica della completa espulsione del prodotto del concepimento.
RACCOMANDA
altresì che, sulla base delle considerazioni sopra riportate, vengano stilate e concordate linee di
indirizzo da formulare sulla base dell'elaborazione dei dati in materia di IVG medica e chirurgica
e della loro comparazione.
IL SEGRETARIO GENERALE
Concetta Mirisola
IL PRESIDENTE DEL CSS
Enrico Garaci
Biobliografia allegata al parere del 18 marzo 2010, depositata presso l'Ordine dei Medici
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 2 1
Incontinenza
urinaria
L
’incontinenza urinaria è la perdita involontaria di urina attraverso l’uretra
provocata da un’alterazione del meccanismo della continenza.
Il meccanismo della continenza si basa sull’attività coordinata del
detrusore e dello sfintere uretrale: il detrusore si rilascia permettendo
che la vescica si riempia con bassa pressione endovescicale, lo sfintere uretrale
al contrario si contrae determinando un aumento della pressione endouretrale: il
rapporto tra pressione endovescicale, bassa, e pressione endouretrale, alta, fa in
modo che l’urina sia mantenuta in vescica.
Un’alterazione del meccanismo che comporti un aumento della pressione
endovescicale, oppure una diminuzione della pressione endouretrale, oppure
ambedue i fenomeni, altera l’equilibrio e può portare alla perdita involontaria di
urina.
Tipi di incontinenza
A seconda del tipo di alterazione che sta alla base della perdita d’urina si
riconoscono diversi tipi di incontinenza, in particolare:

Incontinenza urinaria da sforzo (stress incontinence)

Incontinenza urinaria da urgenza (urge incontinence)

Incontinenza urinaria mista (stress-urge incontinence)

Incontinenza urinaria da rigurgito (overflow incontinence)

Incontinenza riflessa

Incontinenza urinaria postminzionale goccia a goccia (dribbling incontinence)

Enuresi notturna

Incontinenza urinaria funzionale
Incontinenza urinaria da sforzo (stress incontinence)
L’incontinenza urinaria da sforzo è la perdita di urina che si verifica quando si
esegue un esercizio fisico o uno sforzo, come colpo di tosse, risata, starnuto,
sforzo improvviso.
Questo tipo di incontinenza è dovuto alla debolezza dello sfintere che non
riesce a tenere chiusa l’uretra in caso di improvviso aumento della pressione
endovescicale. La debolezza dello sfintere uretrale può essere dovuta a una sua
dislocazione per indebolimento dei meccanismi di sostegno, a un basso livello di
estrogeni, a un danno diretto oppure a un danno neurologico per compromissione
dell’innervazione periferica in corso di interventi chirurgici.
Incontinenza da urgenza (urge incontinence)
L’incontinenza urinaria da urgenza è la perdita che si verifica a causa di
una improvvisa contrazione vescicale involontaria. Fa parte della sindrome
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 2 2
pollachiuria-urgenza-incontinenza: le contrazioni vescicali involontarie possono
essere frequenti e causare frequenti e impellenti stimoli minzionali, avvertiti
come bisogno urgente di urinare; se le contrazioni sono di ampiezza e di durata
limitate, il paziente riesce a controllarle con una contrazione volontaria dello
sfintere eventualmente fino a quando raggiunte il bagno, se invece le contrazioni
sono di ampiezza elevata e lunghe, il paziente non riesce a controllarle del tutto
e perde urina.
Le contrazioni vescicali involontarie sono spesso idiopatiche, come nell’instabilità
del detrusore, altre volte sono secondarie a stimoli irritativi vescicali o a ostruzione
cervicouretrale come da ipertrofia della prostata.
Incontinenza urinaria mista
L’incontinenza urinaria mista è l’incontinenza che si verifica con l’associazione dei
meccanismi dell’incontinenza da urgenza e dell’incontinenza da stress.
Incontinenza urinaria da rigurgito (overflow incontinence)
L’incontinenza da rigurgito è quella che si verifica nei pazienti affetti da ritenzione
cronica d’urina: in questi soggetti la vescica è enormemente distesa poiché il paziente
non riesce a mingere volontariamente a causa dell’ostruzione cervicouretrale e
della debolezza del detrusore, ma pressioni sull’addome o contrazioni detrusoriali
involontarie determinano transitori aumenti della pressione endovescicale che
causano la perdita di piccole quantità di urine. Il fenomeno viene indicato anche
con il termine di iscuria paradossa.
Incontinenza riflessa (reflex incontinence)
L’incontinenza riflessa è la perdita involontaria d’urina causata da contrazioni
detrusoriali riflesse. Queste si verificano nei pazienti con lesioni midollari nei quali
il riflesso della minzione viene liberato dal controllo dei centri nervosi superiori.
Incontinenza urinaria postminzionale goccia a goccia (dribbling
incontinence)
L’incontinenza urinaria postminzionale si verifica solo nei maschi ed è causata
dall’accumulo di urina nell’uretra bulbare durante la minzione, che non viene
espulsa tutta subito probabilmente per una debolezza dei muscoli bulbocavernosi.
Terminata la minzione, l’urina accumulata nell’uretra bulbare continua a defluire,
a gocce, fino a quando l’uretra si svuota del tutto.
Enuresi notturna
L’enuresi notturna non è una vera incontinenza, in quanto i meccanismi della
continenza e della minzione sono integri. Si verifica quindi come minzione
involontaria durante il sonno, quando il meccanismo della minzione sfugge al
controllo della coscienza. Si verifica nei bambini dopo i tre-quattro anni, quando
di solito viene acquisito il controllo della minzione e scompare spontaneamente
verso i nove-dieci anni. Spesso questi bambini hanno un sonno profondo.
Incontinenza urinaria funzionale
L’incontinenza urinaria funzionale non è una vera incontinenza, ma si verifica
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 2 3
come minzione obbligata in un luogo inappropriato in soggetti che per vari motivi
non sono in grado di raggiungere il bagno: pazienti defedati, pazienti con disturbi
della coscienza, pazienti con scarsa assistenza.
Gradi di incontinenza
La gravità dell’incontinenza urinaria è espressa come:
a) minima in caso di non uso di pannolini ed assenza di restrizione delle attività
sociali,
b)modesta, in caso di uso occasionale di pannolini senza restrizione delle attività
sociali,
c) moderata in caso di uso costante di pannolini, con alcune restrizioni delle
attività sociali,
d)grave in caso di uso costante di pannolini, restrizioni delle attività sociolavorative e necessità dell’aiuto di altre persone.
Prevalenza dell’incontinenza urinaria
L’incontinenza urinaria è una problema che interessa il sesso femminile più di quello
maschile, ed è correlato all’età. In uno studio di Thomas e coll. la prevalenza di
incontinenza urinaria nelle femmine risultava dello 0,2% fino a 65 anni e del 2,5%
dopo i 65 anni, nei maschi invece risultava dello 0,1% fino ai 65 anni e dell’1,3%
dopo i 65 anni.
In realtà questi valori si riferivano a pazienti ricoverati o residenti in strutture
sanitarie. La prevalenza nella popolazione generale è sicuramente più elevata e il
problema sembra meno importante perché molte persone affette da incontinenza
urinaria tengono per sé il disturbo e non lo manifestano neanche al proprio medico
curante.
Secondo studi epidemiologici condotti in Italia la prevalenza di incontinenza
urinaria risultava dell’8-13% globalmente, 12-17% nelle femmine, 4-9% nei
maschi.
Impatto dell’incontinenza urinaria sulla qualità di vita
L’incontinenza urinaria viene vissuta molto negativamente da chi ne è affetto e
può portare a modifiche anche importanti dello stile di vita.
A seconda del tipo di incontinenza e dell’entità del problema, i soggetti tendono a
isolarsi e a ridurre le interazioni sociali, modificano le proprie abitudini e le proprie
uscite in rapporto alla necessità e alle presenza di un bagno nei posti frequentati.
Dal punto di vista psicologico provano disistima verso se stessi, depressione,
apatia, paura di puzzare di urina. Ci può essere una ricaduta del problema anche
sul lavoro, con richieste di incarichi diversi o con aumento dell’assenteismo. Si
avverte la necessità di avere delle protezioni, sia per i vestiti, sia per il letto. Inoltre
c’è una sicura limitazione o addirittura la cessazione delle attività fisiche, come
pure può essere interessata l’attività sessuale, fino alla rinuncia.
L’ambulatorio per la continenza urinaria
I soggetti che presentano un problema di incontinenza urinaria spesso non
espongono il loro problema per vergogna, perché pensano che non ci sia nulla
da fare, perché non sanno a chi rivolgersi. Anche i medici di medicina generale
possono avere gli stessi problemi riguardo a cosa fare e a chi rivolgersi.
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 2 4
L’incontinenza urinaria è chiaramente un problema urologico, ma come si è
visto, non è di un solo tipo, e a seconda dei casi possono essere coinvolti anche il
ginecologo, il neurologo, il fisioterapista.
A volte non è facile clinicamente distinguere un tipo dall’altro.
Per questo motivo abbiamo istituito presso l’ambulatorio della SOC di Urologia
dell’Ospedale di Rovigo un ambulatorio per la continenza urinaria.
La visita presso questo ambulatorio, gestito dalla Dott.ssa Cristina Bigotto, servirà
a valutare clinicamente il problema e a distinguerne il tipo.
Se necessario, saranno richiesti esami utili alla definizione del problema, tra cui
gli esami urodinamici eseguiti presso il laboratorio di urodinamica della SOC di
Urologia, di cui è responsabile il Dott. Paolo Ligato.
Una volta stabilita la diagnosi, si potrà prescrivere la corretta terapia, che
può variare dalla terapia medica a quella riabilitativa, dalla terapia chirurgica
mininvasiva a quella maggiore. Tutte le procedure possono essere svolte presso
la SOC di Urologia.
Le visite per incontinenza si svolgono il giovedì, dalle 8,30 alle 13,30.
La prenotazione va fatta direttamente al CUP, specificando che si richiede una
visita per l’ambulatorio per la continenza urinaria.
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 2 5
COMUNE DI TREVISO
via Municipio, 16- 31100 Treviso
centralino 0422 6581 - telefax 0422 658201
[email protected]
Soggiorni climatici
per anzianI - Estate 2010
I
l Comune di Treviso e, in particolare, l’Ufficio Soggiorni del Settore
Welfare, organizza durante la prossima estate i soggiorni climatici
per persone anziane autosufficienti (periodo indicativo da giugno a
settembre). I turni, della durata ciascuno di 14 giorni, si svolgeranno
in località marine, montane e termali.
Considerata la necessità di garantire per ciascun turno di soggiorno la
presenza di un assistente con qualificazione in campo medico e l’assistenza
agli anziani sia sotto profilo sanitario che della socializzazione, si chiede
cortesemente di dare pubblicità alla presente richiesta e di inviarci un
elenco di medici o di studi associati disponibili ad incarichi temporanei
(anche sostituzione medici di base) per un eventuale accompagnamento
ai soggiorni per anziani organizzati da questa Amministrazione.
Si precisa naturalmente che vitto e alloggio saranno a completo carico
del Comune di Treviso e che sarà riconosciuto ad ogni professionista
un rimborso spese forfetario di Euro 85,00 circa al giorno (pari a euro
1.250,00 totali).
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 2 6
Sostituzioni
Medici disponibili per sostituzioni
in Medicina Generale
Cognome-Nome
Via
Località
Dott. Abati Carlo
Rosmini
Padova
Dott. Al Horany Osama
Leopardi, 9
Belfiore (VR)
Dr.ssa Ambrosio Cristina
Fedeli, 5
Sant’Apollinare
Dr.ssa Arzenton Marianna
Pozzetto, 3
Bevilacqua (VR)
Dott. Basal Jamal
Padova
Dr.ssa Bellan Alessia
Messina, 13
Taglio di Po
D.ssa Beltrame Daniela
P. Nenni, 143
Corbola
Dott. Benelle Marco
Trieste, 43
Rovigo
Dott. Bennati Luciano
Sauro, 1/1
Arezzo
Dott. Benvegnù Massimo
Pescheria, 6/I
Adria (RO)
Dr.ssa Bergamini Lucia
Pironi, 114
Bondeno (FE)
Dr.ssa Bergo Francesca
Don Minzoni, 114
Bottrighe (RO)
Dr.ssa Bergo Laura
Salvo d’Acquisto, 26
Rosolina (RO)
Dott. Bonansiga Umberto
C. Boldrini, 24
Bologna
Dott. Bondesan Claudia
S. Michele del Carso, 22
Rovigo
Dott. Braga Giancarlo
Roma, 258
Ceregnano
Dott. Broglio Cristiano
Canaletto sup. 97
Stanghella PD)
Dott. Burato Alberto
Marco Polo, 93
Guarda V. (RO)
Dott. Cabianca Massimo Asl 18
Mazzini, 9
Castelmassa
Dott. Capuzzo Marco
IV Novembre
Solesino (PD)
Dott. Catalano Giovanni
R. Pampanini, 68/39
Corbola (RO)
Dott. Cataldo Serena
Coperta, 6
Ferrara
Dr.ssa Cervati Giovanna
Costituzione, 18/d
Rovigo
Dott. Cobianchi Marina Asl 18
C. Forlanini, 31/a
Rovigo
Dr.ssa Costanzo Alessandra
C.so del Popolo, 409
Rovigo
Coloro che sono in elenco
ma non disponibili
per le sostituzioni
sono pregati
di comunicarlo
agli uffici di segreteria
0425.28426
Telefono
049 758624
340 3782749
335 8590669
0425 492602
349 5963206
348 7075297
349 0068289
335 7583787
0425 45346
347 3159516
0425 25020
347 6480666
347 3394538
0426 901361
335 5458951
0532 897639
0426 43445
328 2643211
0426 664160
349 3935399
051 524838
0425 490274
347 7151804
347 0000333
329 7127303
0425 487085
347 0452696
329 7955023
392 1340312
347 4122224
328 8855392
0425 35871
349 1874699
340 3769866
0425 423787
347 4730739
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 2 7
Sostituzioni
Dott. Crovatti Stefano
Cavour, 6
Portomaggiore (FE)
Dott. D’Aloia Massimo
Pascoli, 3
Adria (RO)
Dr.ssa Destro Elisabetta
Piva Domenico, 28
Rovigo
Dott. Diamanti Michele
Gorizia, 7
Rovigo
Dott. Drago Antonio
Vecchio Adige, 35
Arre (PD)
Dr.ssa Duca Rosaria
Finzi, 74
Badia Pol. (RO)
Dr.ssa Ferrari Antonella
Negrelli, 1
Rovigo
Dr.ssa Finotti Elena
Marconi, 19
Taglio di Po (RO)
(anche Pediatri)
Dott. Franco Riccardo
Arzerini, 18/A
Rovigo
Dr.ssa Frasson Claudia
Cà Matte, 47
Boara Pol. (RO)
Dr.ssa Fricano Giuseppina
Roma, 39
Limena (PD)
Dr.ssa Frigato Gemma
Passo, 117
Bosaro
Dr.ssa Fusaro Laura
Guarnieri, 30
Adria (RO)
Dott. Gandolfi Matteo
Ponte Roda
Rovigo
Dr.ssa Gnesini Giulia
Mascagni, 66/C
Rovigo
Dr.ssa Kilzie Amira
Viale Porta Adige, 50/C
Rovigo
Dr.ssa Magiteri Barbara
Dr.ssa Mahinda Wanjiku Lucy
Pindemonte, 25
Padova
Dott. Manna Daniele
S.M. Nuova, 3
Lendinara (RO)
Dr.ssa Mantovani Monica
Patin
Padova
(anche Pediatri)
Dott. Marchesan Jacopo
Pietro Nenni, 80
Costa di Rovigo
Dott. Masini Marco
Don Minzoni, 963
Rovigo
Dr.ssa Mazzucco Tamara
Adigetto, 39
Villanova G.
Dott. Mignone Lucio
Firenze, 9/a
Porto Viro
Dr.ssa Milan Marta
G. Galilei, 21
Rovigo
Dr.ssa Moncon Alessandra
Dosso Faiti, 3/3
Rovigo
Dr.ssa Nardini Silvia
S. Michele del Carso, 15
Rovigo
Dr.ssa Osti Federica
I. Monti, 6/a
Rovigo
340 2577870
347 7511041
0425 23954
328 5445815
0425 24890
329 3266933
334 6673363
0425 51874
0425 21144
328 9265606
0426 660480
320 0155118
049 613730
0425 491023
328 0133822
347 6447559
338 9202257
328 9079006
349 5301964
348 0001247
0425 410857
328 7385648
0425 33633
347 3214779
349 5363118
049 8802595
328 8666531
349 4233378
049 756053
339 3513339
333 9261801
347 1240887
333 1104469
335 5801970
0426 321378
340 7766816
340 8233384
0425 490029
338 3840380
334 9916374
P O L E S I N E M E D I C O < settembre 2 0 0 9 > PA G . 2 8
Sostituzioni
Dr.ssa Panico M. Carmen
Nicolò dÈ Conti 11
Monselice
Dr.ssa Pavan Silvia
V.lo S. Barbara, 30
Rovigo
Dr.ssa Pavanello Laura
Mantovana, 31
Porto Viro (RO)
Dott.Petracca Ettore
Corso del Popolo, 84
Rovigo
Dr.ssa Pettinacci M. Beatrice
Sauro, 13
Adria
Dr.ssa Piva Gina
Pampanini, 164
Corbola Dott. Prandin Oberdan
Venezia
Dr.ssa Rizzo Caterina
V.le Gramsci, 70/a
Rovigo
Dott. Roccato Michele
Marconi, 3
Rovigo
Dott. Roccato Moreno
Loc. Dragonzo, 13
Baricetta
Dr.ssa Rogato Cristina
Don Minzoni, 63
Rovigo
Dr.ssa Rossi Cinzia
G. Spontini, 3
Rovigo
Dr.ssa Rossi Laura
Pastrengo, 9
Boara Pol. (RO)
Dr.ssa Segato Gloria
Trieste, 88
Rovigo
Dr.ssa Smorgon Cristiana
S. Donatoni, 120
Pontecchio P. (RO)
Dr.ssa Soini Barbara
Pontedera, 22
Padova
Dott. Spinardi Francesco
Oroboni, 92
Rovigo
Dott. Stievano Laura
Rizzieri, 10
Grignano Pol.
Dr.ssa Tiupa Ala
Largo Cappellini, 37
Rovigo
Dr.ssa Tosi Anna Lisa
Curiel, 10
Occhiobello
Dr.ssa Tuzza Angelina
Chizzolini, 53
Ferrara
Dott. Veronsese Nicola
Roma, 79
Taglio di Po (RO)
Dr.ssa Vitulo Anna (per ASL 19)
Reg. Margherita, 1
Cavarzere
Dr.ssa Zaghi Silvia
C.so Risorgimento, 19
Porto Viro (RO)
Dr.ssa Zambon Chiara
Del Bersagliere, 3/A
Rovigo
Dr.ssa Zambon Emmarosa
E. Berlinguer, 51
Stienta
Dr.ssa Zanforlini D’Isanto Mariangela Grimani, 14
Rovigo
0429 74229
0425 24849
340 6683730
0426 631670
348 7708480
0425 361496
328 3334360
0426 21419
328 7692576
347 6364713
041 900490
333 7819176
0425 360277
393 5322023
0425 22974
347 2560914
0426 46379
340 6798631
0425 27033
347 3576158
0425 362142
320 6969168
0425 485377
349 1575769
340 5517072
0425 492738
349 4460688
049 681569
349 5661802
0425 31891
346 3742954
345 3223277
340 6428718
348 7355631
347 2822409
349 0953242
347 1261805
347 4632727
328 4574411
0425 751506
329 2117135
320 9655456
OR
AR
IO
di apertura
degli uffici
dell’Ordine
dei Medici
PICCOLI ANNUNCI
Piccoli annunci è una rubrica riservata ai medici.
Con essa si vuole mettere a disposizione un utile strumento di
comunicazione. Chiunque voglia far pubblicare un annuncio
può utilizzare il modulo sottoriportato.
La segreteria è aperta
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10.00 - 13.00
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SEGRETERIA DELLA REDAZIONE DE IL” POLESINE MEDICO”
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Aut. Reg. n. 564 del 14.03.96
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Raggruppamento Unità Funzionali Mediche:
• MEDICINA GENERALE •
• GERIATRIA •
• ONCOLOGIA •
Area Riabilitativa
RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
GUARDIA MEDICA INTERNA 24 ORE SU 24
Direzione Sanitaria: Dr.ssa Mila MASORGO
Servizi di diagnosi e cura convenzionati
• DIAGNOSTICA RADIOLOGICA / ECOGRAFICA / MAMMOGRAFIA / DENSITOMETRIA
RM ARTICOLARE
• LABORATORIO ANALISI
• FISIOKINESITERAPIA
Attività Ambulatoriali
convenzionate
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
CARDIOLOGIA, ECOCARDIOGRAFIA,
ECG DINAMICO/HOLTER,
ECG DA SFORZO
CHIRURGIA GENERALE
DERMATOLOGIA
ENDOSCOPIA DIGESTIVA
ECODOPPLER VASCOLARE
ARTEROVEN.
GINECOLOGIA, ECOGINECOLOGIA,
SCREENING MENOPAUSA
NEUROLOGIA, EEG,
ELETTROMIOGRAFIA
OCULISTICA
ORTOPEDIA,
CHIRURGIA DELLA MANO
ORL, AUDIOMETRIA
UROLOGIA
Attività ambulatoriali
non convenzionate
•
•
MEDICINA DEL LAVORO
MEDICINA LEGALE