007_c_Cavalcanti_Testi_6_Sonetti di corrispondenza (XXXVI

Sonetti di corrispondenza e comici
(XXXVI-LII)
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Gli ultimi componimenti dell’ordinamento Favati:
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In un boschetto (XLVI) - pastorella
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16 sonetti di corrispondenza (XXXVI, XXXVIIb, XXXVIIIb, XXXIX, XL, XLI, XLII, XLIIIb,
XLIVb, XLV, XLVII, XLVIIIa, XLIXa, Lb, LI, LII)
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7 corrispondenze (esponente a per testo missivo b per testo responsivo) con
Dante, Gianni Alfani, Bernardo da Bologna, Guido Orlandi, Manetto Portinari
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sodali stilnovisti ed amici fiorentini
9 sonetti di proposta
In appendice:
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Testi a Cavalcanti privi di risposta
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Niccola Muscia, Ècci venuto Guido (II.1)
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Guido Orlandi, Onde si move, e donde nasce Amore? (II.2)
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Lapo Farinata, Guido, quanto dicesti pasturella (II.3)
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Dino Compagni, Se la mia laude scusasse te sovente (II.4)
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Cino da Pistoia, Qua’ son le cose ch’io ti tolgo (II.5)
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Bonagiunta, Con sicurtù dirò (II. 6)
Sonetti di corrispondenza e comici (XXXVI-LII)
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i rapporti con i sodali dello Stilnovo
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proposte di Dante con la risposta di Guido
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A ciascun alma presa – Cavalcanti, Vedeste, al mio parere (XXXVIIb)
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Guido, i’ vorrei – Cavalcanti, S’io fossi quelli (XXXVIIIb)
scambio di sonetti con Dante relativi a Lapo
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Se vedi Amore [chiede a Dante di verificare la sincerità dell’amore di
Lapo] (XXXIX)
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Dante, un sospiro [riferisce a Dante un sogno che riguarda Lapo] (XL)
“accuse” di Cavalcanti nei confronti dello smarrimento di Dante
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Certe mie rime* (XXXVI)
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I' vegno 'l giorno a te 'nfinite volte [in persona di Amore] (XLI)
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Certo non è de lo 'ntelletto acolto* (XLII)
* = destinazione a Dante indiziaria
Sonetti di corrispondenza e comici (XXXVI-LII)
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polemiche letterarie
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Da più a uno face sillogismo, A Frate Guittone d’Arezzo (XLVII)
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Scambio di tre sonetti con Guido Orlandi sull’eccessiva “sottigliezza”
di Guido (La-c)
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Guido Orlandi, Per troppa sottiglianza
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Guido Cavalcanti, Di vil matera
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accusa la poesia di Cavalcanti di eccessiva sottiglianza concettuale
cfr. Bonagiunta, Voi che avete mutata la manera a Guinizzelli
accusa Orlandi di non comprendere una poesia che si ispiri ad una
concezione “filosofica” di Amore
Guido Orlandi, Amico i’ saccio (sonetto caudato)
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condanna l’amore di Cavalcanti come carnale (vv. 15-16)
Sonetti di corrispondenza e comici (XXXVI-LII)
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scambio di testi scherzosi
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avventure “erotiche”
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corrispondenza con Gianni Alfani (XLIIIa-b) e Bernardo da Bologna (XLIVab)
testi comici e parodici
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Se non ti caggia (XLV): ad un amico trasferitosi in campagna
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Novelle ti so dir a Nerone Cavalcanti (LII): irride la spavalderia del suo
avversario politico
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Scambio con Guido Orlandi sulla Madonna della loggia d’Orto di San
Michele (XLVIIIa-b)
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Scambio con Guido Orlandi (XLIXa-b): ironizza sulla purezza della donna
amata da Orlandi
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Guata Matetto(LI): parodia della poesia della lode Dantesca
I rapporti con Dante: una
possibilecronologia
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Sodalitas
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scambio di sonetti sul sogno di Dante
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Dante, A ciascun alma presa – Cavalcanti, Vedeste, al
mio parere (XXXVIIb)
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Dante è stato messo alla prova da Amore: rito di
iniziazione
scambio di sonetti con Dante relativi a Lapo
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Se vedi Amore [chiede a Dante di verificare la sincerità
dell’amore di Lapo] (XXXIX)

Dante, un sospiro [riferisce a Dante un sogno che
riguarda Lapo] (XL)
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Lapo deve mostrarsi degno della corte di Amore,
cfr. Li mie’ foll’occhi (V)
I rapporti con Dante: una
cronologia possibile
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Il rifiuto di Guido
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Dante, Guido, i’ vorrei – Cavalcanti, S’io fossi quelli (XXXVIIIb)
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Guido non è più parte dell’«amoroso regno»
Lo smarrimento di Dante
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Certo non è de lo 'ntelletto acolto* (XLII)
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Certe mie rime* (XXXVI)
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Dante è rimproverato per un amore indegno
Cavalcanti rinuncia ad inviare a Dante alcune rime su invito di
Amore: Dante non può sostenere la durezza di quanto Guido
racconta
I' vegno 'l giorno a te 'nfinite volte [in persona di Amore] (XLI)
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Dante accusato di essersi invilito, di non rispettare più i dettami
ddi Amore
A Manetto [Portinari?]
Cavalcanti
Dante
Guata, Manetto, quella scrignutuzza,
e pon' ben mente com'è divisata
e com'è drittamente sfigurata
e quel che pare quand'ella s'agruzza!
Quel ch'ella par quando un poco sorride (Negli occhi porta v. 12)
Or, s'ella fosse vestita d'un'uzza
con cappellin'e di vel soggolata
ed apparisse di dìe accompagnata
d'alcuna bella donna gentiluzza,
tu non avresti niquità sì forte
né saresti angoscioso sì d'amore
né sì involto di malinconia,
che tu non fossi a rischio de la morte
di tanto rider che farebbe 'l core:
o tu morresti, o fuggiresti via.
benignamente d'umiltà vestuta (Tanto gentile v. 6)
quelle che vanno con lei son tenute
di bella gratia a Dio render merzede (Vede perfettamente vv. 3-4)
Dico, qual vuol gentil donna parere
vada con lei, che quando va per via
gitta nei cor' villan' d'amore un gelo,
per che onne lor pensero aghiaccia e pere;
e qual soffrisse di starl' a vedere
diverria nobil cosa o si morria. (Donne che avete vv. 31-35)