Il “Murialdo” racconta Albano_a.s. 2007

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Il “Murialdo” racconta Albano_a.s. 2007
PROGETTO
IL “MURIALDO”
RACCONTA
ALBANO
SCUOLA PRIMARIA
ISTITUTO LEONARDO MURIALDO
ALBANO LAZIALE
Progetto: Il Murialdo racconta Albano
INDICE
1.
PREMESSA
3
2.
LINEE GENERALI DEL PROGETTO
4
3.
LE AREE TEMATICHE TRATTATE
5
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
3.5.
5
6
7
7
8
USI E COSTUMI DEGLI ANNI PASSATI
TRADIZIONI DEI NOSTRI NONNI
STORIA DI ALBANO DAL ‘900 AI NOSTRI GIORNI
DIALETTO ALBANENSE
GEOGRAFIA DELLA ZONA E URBANISTICA DELLA CITTADINA
4.
LA RAPPRESENTAZIONE FINALE
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5.
PREVISIONE DI COSTI
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Progetto: Il Murialdo racconta Albano
1. Premessa
Il progetto, di seguito esposto, si pone l’obiettivo di presentare, per l’anno scolastico 2007-2008,
una rappresentazione del territorio di Albano, realizzata da tutte le classi della scuola primaria
dell’Istituto Leonardo Murialdo di Albano.
Il progetto prende in considerazione la cittadina di Albano dalla nascita dell’istituto Murialdo nel
1924 ai giorni nostri attraverso gli occhi e le testimonianze dei nostri antenati, soprattutto i nonni
dei bambini e in generale le persone anziane che hanno vissuto quel periodo storico e che con il loro
impegno, la loro presenza e competenza permetteranno di mantenere vive e ben radicate le forme
del loro vivere e del loro passato da non dimenticare.
Obiettivo del progetto, infatti, è quello di valorizzare il rapporto tra nonni e nipoti e la memoria
storica che i primi possiedono e che, attraverso le testimonianze rese, sono in grado di tramandare
alle generazioni presenti e future.
Questo per far sì che gli anziani non siano più visti solamente come i/le “badanti” dei bambini
durante le assenze dei genitori, ma siano sempre di più parte attiva nel percorso educativo dei loro
nipoti.
Ulteriore obiettivo, ma non di secondaria importanza, è quello di alimentare la comunicazione tra gli
anziani e i molto giovani per migliorare l'inserimento delle persone in età avanzata nella società e,
insieme, per valorizzare la loro esperienza, il loro immaginario, la loro fantasia, le loro storie al
servizio dei bambini. In fondo spesso l’unica richiesta delle persone più anziane è quella di rendersi
utili e di poter raccontare un pezzetto della loro vita; cosa che purtroppo non accade spesso.
La scelta di limitare il periodo storico di riferimento deriva proprio dal voler dare enfasi più che ad
un escursus storico documentale della cittadina ai ricordi vivi degli anziani e dei genitori dei
bambini per far rivivere a quest’ultimi, attraverso le loro narrazioni, il modo di vivere e di essere di
tempi più o meno remoti.
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2. Linee generali del progetto
Viene dato di seguito, prima di inoltrarsi con maggior dettaglio nella descrizione del progetto, una
serie di linee generali sulle quali esso è delineato:
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il territorio di riferimento sul quale è incentrata la ricerca è quello di Albano e dei suoi più
immediati dintorni;
le classi coinvolte sono tutte quelle della scuola primaria;
il personale adulto coinvolto sarà quello insegnante e, a supporto della manifestazione finale,
i collaboratori scolastici;
il progetto verrà realizzato attraverso raccolta di testimonianze orali e scritte ed
elaborazioni delle stesse in cartelloni, esposizioni fotografiche e presentazioni di
testimonianze audio/video;
le testimonianze saranno raccolte dai bambini sia attraverso i loro nonni e/o genitori sia
persone anziane disposte a raccontare il loro tempo (ad esempio potrebbe essere coinvolto
il centro anziani di Albano);
per semplificare la riproducibilità delle informazioni, le stesse (scritte, fotografiche e
audiovisive) dovranno essere acquisite in forma digitale;
a ricordo del progetto verrà realizzato un CD contenente i materiali dei lavori di
elaborazione delle varie classi;
a tutela della legge della privacy andrà fatto firmare a tutti coloro che hanno rilasciato
testimonianze audio/video una declaratoria di liberalizzazione nell’uso del materiale sia per
la manifestazione finale sia per l’inserimento sul CD;
la rappresentazione finale sarà effettuata nella prima decade di giugno con il termine delle
lezioni;
la rappresentazione finale verrà effettuata nell’Istituto Leonardo Murialdo.
Nei capitoli che seguono viene dato un dettaglio sugli argomenti che verranno affrontati, sulle modalità
di rappresentazione dei risultati e sui potenziali costi che il progetto necessita di sostenere.
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3. Le aree tematiche trattate
L’obiettivo di raccontare la cittadina Albanense e i suoi più prossimi dintorni, attraverso le
testimonianze degli anziani del Paese così come delineato dal progetto, verterà principalmente sulle
seguenti tematiche:
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•
•
gli usi e i costumi degli anni passati
le tradizioni dei nostri nonni
la storia di Albano dal ‘900 ai nostri giorni
il dialetto albanense
la geografia della zona e l’urbanistica della cittadina
Ogni tematica verrà definita all’interno di un sottoprogetto assegnato ad ogni classe in funzione
dell’età dei bambini.
Di seguito vengono fornite delle linee di esempio di trattazione dei temi. Lungi dall’essere esaustive
e vincolanti, le descrizioni degli argomenti esposti vogliono essere solo un aiuto alle insegnanti che
dovranno affrontare con la propria classe le aree tematiche assegnate. Analogo discorso vale per le
modalità di rappresentazione degli argomenti trattati.
Un cenno a parte merita la lingua inglese che potrebbe essere utilizzata come area trasversale ai
temi trattati andando ad acquisire all’interno del vasto repertorio di letteratura scritta e canora, in
lingua inglese, i riferimenti riconducibili al territorio considerato o alla popolazione di riferimento.
In alternativa potrebbero essere approfondite, con i bambini, le modifiche della lingua inglese
(soprattutto americana) in funzione delle grandi emigrazioni degli anni ’20.
3.1.
Usi e costumi degli anni passati
Per il sottoprogetto legato all’area tematica “usi e costumi degli anni passati”, trattata dalle
prime classi della scuola primaria, si danno di seguito alcuni esempi di argomenti che possono
essere approfonditi in sede di raccolta ed elaborazioni di informazioni:
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come si viveva e si vive da Albano: come sono cambiati con gli anni i modi di vivere della
popolazione Albanense; la contrapposizione tra la vita dei nostri nonni, dei nostri
genitori e dei bambini;
bambino di paese e bambino di città: il passaggio dal paese ad economia prettamente
rurale ad una cittadina di servizi (cosa c’è di bello e di brutto nella vita della nostra
cittadina che ai tempi dei nostri nonni non c’era);
cosa farò da grande (dall’orto al call center): il lavoro dei nostri nonni (il mastro
muratore o il contadino) paragonato con i lavori della generazione odierna (il call
center);
cosa mi metto oggi (dallo “zinale” ai pantaloni a vita bassa): come cambiano i vestiti in
100 anni di vita “paesana”;
i miei nonni lo festeggiavano così: come sono cambiati i festeggiamenti delle principali
ricorrenze della tradizione cristiana (il Natale e la Pasqua);
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•
oggi gioco con…(dalla “ruzzola” al videogame): il gioco e i giocattoli dagli inizi del ‘900
fino ai nostri giorni;
Gli argomenti verranno affrontati attraverso l’acquisizione di dati e informazioni e
l’elaborazione degli stessi, da parte dei bambini, in cartelloni e raccolta di fotografie. Verranno,
inoltre, realizzate dai bambini interviste (su copione predisposto e condiviso con le persone
intervistate) ai loro nonni o alle persone anziane del paese (esempio presso il centro anziani di
Albano) per raccogliere testimonianze audio/video sui temi trattati.
Verrà fatta una raccolta di oggetti (esempio giocattoli, attrezzi da lavoro, oggetti legati alle
feste religiose, ecc.) da esporre durante la manifestazione finale.
Per la manifestazione finale i bambini delle prime classi verranno vestiti con costumi
tradizionali e vestiti delle varie epoche.
Infine, verranno preparate scenette che ripercorrono episodi di vita vissuta (esempio: la
vendemmia, il mercato rionale, il lavoro negli orti, la gita la mare di Tor Vajanica con la corriera,
ecc.).
Per l’onomastica potranno essere consultati registri comunali e/o ecclesiastici oppure fare
riferimento alle conoscenze dei bambini e degli anziani.
3.2.
Tradizioni dei nostri nonni
L’area tematica “tradizioni dei nostri nonni”, trattata dalla seconda classe, potrebbe
raccogliere ed elaborare notizie e testimonianze sui seguenti argomenti:
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•
ieri si mangiava così: la cucina dei nostri nonni; le ricette maggiormente utilizzate; come
sono variati gli ingredienti; gli strumenti utilizzati nelle cucine dei nostri avi (dal rame
alle pentole antiaderenti);
le feste padronali della mia città (il nonno le ricorda così): importanti feste padronali di
Albano; S. Pancrazio e S. Francesco; l’importanza dei patroni; la fiera del bestiame:
occasioni di svago, di socievolizzazione e di lavoro;
la banda musicale: i nostri nonni si divertivano così; le bande di Paese; le musiche
bandistiche di allora e di oggi (ma sono cambiate? e come?);
ma che musica: le canzoni di allora; ma i nonni come ascoltavano la musica? Gli strumenti
musicali negli anni;
oggi si va a Roma: i mezzi di trasporto verso la capitale, dal carretto a vino
all’automobile passando attraverso il tram e il filobus;
anche i nostri nonni andavano a scuola: percorso didattico dell’alunno di quei tempi, le
scuole, gli strumenti, le materie; l’Istituto Murialdo negli anni, dal collegio alla scuola
elementare.
Raccolta di informazioni, oggetti, strumenti, foto permetteranno, dopo attenta elaborazione e
rappresentazione in
cartelloni, di presentare i vari argomenti durante la fase della
manifestazione conclusiva.
Interviste audio/video agli anziani del paese, ma anche ai propri genitori, serviranno a
raccogliere ulteriore materiale da utilizzare.
Gli oggetti e gli strumenti raccolti (musicali, didattici, manifestazioni patronali, ecc.) verranno
esposti con apposite didascalie che li descrivono.
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Verranno, inoltre, presentate le ricette dei piatti tipici del tempo con gli ingredienti raccolti. Si
potrebbe anche, con l’aiuto di qualche genitore e/o nonna, presentare il piatto cucinato da far
assaggiare ai visitatori.
Infine, nell’ambito delle tradizioni musicali e folkloristiche, si prepareranno alcune danze,
canzoni e scenette da far rappresentare ai bambini nei costumi tipici del tempo.
3.3.
Storia di Albano dal ‘900 ai nostri giorni
Nell’ambito del sottoprogetto legato all’area tematica “storia di Albano dal ‘900 ai nostri
giorni”, trattata dalle terze classi primarie, verranno approfonditi, soprattutto, storie ed
eventi legati alla nostra cittadina ..
• storie di vita vissuta:
• nascita del Murialdo;
• la guerra nella nostra cittadina: storie di nostri soldati; le ferite rimaste; come li
ricordiamo oggi; cosa è accaduto ad Albano? Il bombardamento di propaganda fide (una
storia che nessuno vuol dimenticare); l’importanza della memoria dei nostri nonni;
• il dopoguerra: cosa è accaduto; storie di emigrazione (i nostri avi come gli immigrati di
oggi);
• come cambia il Paese dagli anni 50: i fatti salienti nella nostra cittadina .
• i nostri giorni e la città di Albano: eravamo un Paese ora stiamo diventando una città;
• storie di famiglie: dalle famiglie nobiliari a quelle dei nostri giorni.
• lo sport: le Olimpiadi; il saggio ginnico al Murialdo;il calcio ad Albano.
I temi trattati verranno elaborati attraverso acquisizione di dati, documentazioni e
informazioni elaborate dai bambini, e rappresentate in cartelloni e raccolta di fotografie.
Verranno fatte dai bambini interviste a persone vissute nel periodo che si vuole rappresentare,
raccogliendole in testimonianze audio/video.
Nell’ambito della manifestazione finale, definita “per non dimenticare” verranno presentati vari
lavori relativi agli argomenti trattati.
Inoltre verrà realizzato un cartellone che ricordi le famiglie nobiliari (i Doria, i Savelli, ecc.)
che hanno lasciato alla cittadina ville e palazzi rappresentativi con i loro stemmi e il loro
significato e le famiglie più antiche di Albano che, senza nobiltà manifesta, hanno scritto una
parte importante della storia della cittadina.
3.4.
Dialetto Albanense
Obiettivo del sottoprogetto “dialetto Albanense”, è fornire ai bambini conoscenza della lingua
parlata dai nostri nonni e renderli più consapevoli delle differenze tra la lingua italiana e il
linguaggio dialettale. Ripercorrere, inoltre, nell’ambito della letteratura alcuni autori delle
nostre zone con racconti o poesie scritte nella lingua dialettale. L’area tematica verrà trattata
dalla classe quarta. I principali argomenti trattati saranno:
•
•
Ma che lingua parli?: il dialetto Albanense negli anni; un percorso storico nella lingua dei
nonni;
dai dialetti all’italiano: l’unità di una nazione si vede anche dalla lingua parlata; evoluzione
storica del linguaggio parlato;
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•
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•
come si dice…..?: il linguaggio giovanile una forma diversa del dialetto; parole a confronto
– ai tuoi tempi come si diceva…..?;
scritto da…: gli autori albanensi nella letteratura italiana; romanzi e poesie scritte da
Albanensi;
il proverbio del giorno: una delle maggiori forme dialettali è il proverbio; la saggezza dei
nostri avi; ancora oggi si dice che…; i proverbi e il loro uso nelle pratiche quotidiane.
Gli argomenti, rappresentati precedentemente, verranno esposti durante la manifestazione
finale attraverso documenti scritti e orali, foto d’epoca, cartelloni sull’evoluzione del linguaggio,
ecc.
Verranno riproposte testimonianze orali con frasi dialettali a confronto con quelle italiane e
verranno recitati dai bambini, passi di autori Albanensi in lingua dialettale.
In una parte dell’area verrà ricostruita una “zona scuola” del tempo con banchi e suppellettili
dell’epoca. Sul banco verrà posto il “kit dello scolaro” che veniva utilizzato dai nostri nonni.
Infine, saranno rappresentate scenette di vita giornaliera interamente in dialetto albanense.
3.5.
Geografia della zona e urbanistica della cittadina
La collocazione geografica del territorio albanense e la sua evoluzione urbanistica saranno le
tematiche trattate dalla classe quinta. Obiettivo del sottoprogetto è quello di fornire la
conoscenza delle nostre zone e l’evoluzione urbanistica del territorio. Gli argomenti
approfonditi dai bambini riguarderanno principalmente:
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•
•
ma quella lì non è casa mia…?: collocazione geografica del territorio dei castelli romani e
di Albano in particolare anche in rapporto con gli altri castelli; uso delle foto satellitari
per la contestualizzazione del territorio;
dalle ville nobiliari alla tangenziale: ripercorrere l’evoluzione urbanistica del territorio;
dagli agglomerati di case intorno alle ville dei nobili, alla cittadina laziale, alle variazioni
più recenti dove gli orti sono stati sostituiti dalle case;
le vie consolari romane: la via Appia: la strada che congiunge Roma alla Puglia passa da
noi…; come è cambiata la via principale che attraversa la cittadina; da via principale per
il trasporto merci alla dannazione degli automobilisti;
il lago: l’importanza del lago nella geografia della zona; il lago nel passato; i nostri nonni
ci andavano a piedi; l’alternativa al mare per i bambini degli anni passati; non solo
balneazione ma anche…; il lago alle olimpiadi di Roma;
il Parco Regionale dei Castelli Romani: la collocazione di Albano all’interno del Parco
regionale dei Castelli Romani; le zone che comprende; flora e fauna del Parco;
la villa vaticana tra Castel Gandolfo e Albano: la collocazione territoriale della villa del
Papa; la sua importanza nel contesto cittadino; il Papa passeggia a Piazza Pia – un evento
di cui ancora si parla; un rifugio sicuro durante la guerra: la popolazione nella villa
pontificia;
l’Albano che non c’è più e quella che invece non c’era: la cittadina tra presente e passato,
attraverso foto d’epoca rivediamo l’Albano che non c’è più e quella che invece è stata
costruita ex-novo;
come la vorrei: Albano a misura di bambino; progetti di urbanizzazione del territorio
disegnati dai bambini.
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Vista la peculiarità del tema trattato la maggior parte della documentazione della
manifestazione finale sarà impostata su foto d’poca e foto satellitari con didascalie e
descrizione delle zone rappresentate.
Testimonianze orali e/o video da parte degli anziani potranno dare un’enfasi particolare ad
alcune foto dell’Albano scomparsa.
Un’area della manifestazione potrebbe essere riservata ai progetti di urbanizzazione di
particolare importanza realizzati o solamente rimasti sulla carta.
Un’ulteriore area di interesse potrebbe essere rivolta alla tangenziale e alle modalità
costruttive di una strada – tecniche e materiali utilizzati – confrontandola con tecniche e
materiali di costruzione del passato.
A tale proposito di potrebbe effettuare anche una esposizione di strumenti di costruzione
confrontando quelli degli anni passati con i più moderni.
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4. La rappresentazione finale
La manifestazione finale di presentazione dei risultati del progetto, verrà collocata nella prima
decade del mese di giugno in concomitanza con il termine delle lezioni.
Luogo di rappresentazione sarà l’Istituto Murialdo. Verranno selezionate cinque zone dell’istituto,
una per ogni area tematica trattata, nelle quali verranno allestiti appositi stand. Le zone saranno
scelte in funzione del numero di bambini che dovranno accogliere e dell’età degli stessi.
La sequenzialità della trattazione non ha importanza nei criteri di scelta delle aree da predisporre.
Un percorso guidato all’interno dell’Istituto condurrà i visitatori tra uno stand e l’altro.
Considerando che la tematica generale verte sulla trattazione del territorio di Albano, un esempio
di indicatori del percorso potrebbero essere ricondotti alla cartellonistica stradale realizzati
basandosi sulle differenze tra quella degli anni passati e quella moderna.
L’orario della manifestazione sarà dalle 9.00 alle 13.00.
Ogni stand verrà realizzato attraverso foto, cartelloni preparati dai bambini, oggettistica
predisposta con apposite didascalie e, infine, con un dispositivo audio/video (esempio video beam)
per la proiezione delle testimonianze audio (montate su foto che descrivano quanto detto) e
audio/video degli anziani.
Lo spazio espositivo sarà organizzato in tre aree:
Ø una dedicata alle presentazioni video, con i filmati recanti le testimonianze e le
presentazioni di foto e audio dovrà essere attrezzata con personal computer, video beam e
sedie per i visitatori in numero limitato per permettere una rotazione anche dei visitatori
stessi;
Ø una dedicata alle rappresentazioni dei bambini (balletti, scenette e altro) anch’essa
delimitata nella parte scenica e con sedie per i visitatori;
Ø tra le due uno spazio vuoto (con l’obiettivo anche di isolare tra loro le due aree precedenti)
per disporre i cartelloni, oggettistica raccolta e i lavori realizzati.
Le scenette o i balletti vanno pensati e realizzati in considerazione dell’affluenza dei visitatori,
dell’orario di apertura della manifestazione e dello spazio a disposizione. Si consiglia pertanto la
realizzazione di scenette di tempo limitato ripetute più volte nell’arco della manifestazione in modo
che permettano il coinvolgimento a rotazione di tutti i bambini.
La manifestazione sarà pubblicizzata attraverso opportuni materiali affissi all’interno dell’Istituto.
Con l’ausilio di sponsor è pensabile anche una affissione di manifesti per le vie della cittadina
qualche giorno prima della manifestazione stessa, e, infine, la realizzazione di una brochure (ad
esempio un A4 diviso in tre facciate e in doppia lingua italiano/inglese) che potrebbe essere
distribuita attraverso i bambini della scuola.
Infine verrà realizzato un CD contenente i passi salienti per ogni sottoprogetto comprese le più
caratteristiche testimonianze audio/video e le rappresentazioni dei bambini. Il CD sarà realizzato
attraverso un collage di tutti i materiali acquisiti dalle varie classi con un menù iniziale di scelta e
con file in formato riproducibile su personale computer. Avrà inoltre una copertina di presentazione
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tonda (inlay) da serigrafare direttamente sul CD. La duplicazione potrebbe essere effettuata da un
service esterno che ne curerà anche la serigrafia e l’imbustamento in foderine trasparenti.
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5. Previsione di costi
Le attività previste per il progetto necessitano di una serie di costi da prevedere che sono
aggregabili nelle seguenti categorie:
Ø
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Ø
Ø
Ø
Ø
costi realizzativi per i cartelloni e per il percorso guidato (colori, cartelloni, lettere adesive,
pennarelli, ecc.);
costi di presentazione (affitto video-beam per la giornata conclusiva – almeno 1 per ogni
stand);
costi di riproduzione delle foto (per mostra fotografica, cartelloni, ecc.)
costi vari di allestimento dello stand (teli, puntine, fotocopie, ecc.)
costi del personale (collaboratori scolastici, doposcuoliste e altro personale di supporto per
la giornata conclusiva e quella precedente di preparazione degli stand);
costo di duplicazione del CD in almeno 200 copie.
Per coprire almeno parte dei costi sono ipotizzabili, da parte dell’Istituto Murialdo, delle definizioni
di collaborazioni con potenziali sponsor sia istituzionali (Comune, Museo civico, centro anziani, banda
musicale, ecc.) sia privati i quali potrebbero essere pubblicizzati in appositi spazi ricavati nei
manifesti affissi nella cittadina e/o all’interno della brochure di presentazione del progetto.
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